Montpelier - Francia - Manifestazione Ultras

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Montpelier - Francia - Manifestazione Ultras
Siamo tutti con Casti
Montpellier - Francia - Manifestazione Ultras Nazionale - Resoconto
Nel giorno in cui il nostro amato Brescia gioca a Novara, una rappresentanza del gruppo si reca in
Francia, per l’esattezza a Montpellier, per portare la solidarietà a un ragazzo transalpino sfregiato
da un colpo di Flash Ball, un’arma micidiale in dotazione alla polizia francese.
Nel pomeriggio, per la stessa ragione, in una delle Piazze più importanti della città si radunano
decine di gruppi Ultras francesi e migliaia di ragazzi (circa duemila) provenienti da ogni parte del
Paese.
Nonostante le rivalità accese e i precedenti fra le varie città, sono presenti quasi tutte le principali
tifoserie (inutile stilare un elenco che, molto probabilmente, farebbe difetto), in rappresentanza di
tutto il Movimento Ultras Transalpino.
Le rivendicazioni portate in strada sono molte, ma la ragione principale riguarda naturalmente il
ferimento di Casti, un ragazzo di Montpellier al quale è stata sparata in un occhio una palla di
gomma; tutto ciò senza che vi fossero motivi scatenanti (sempre che esista una ragione per ferire
in questo modo un ragazzo inerme) e mentre sedeva tranquillamente a un tavolo con gli amici.
Come testimoniato da molti cittadini presenti sul luogo del crimine, non vi era infatti una situazione
di tensione o di pericolo che richiedesse un qualsiasi tipo d’intervento da parte della polizia.
Non erano in atto scontri fra le opposte tifoserie, per intenderci, e neppure c’è stato -in quel
frangente- un assalto da parte dei tifosi francesi ai reparti “celere” dislocati per l’occasione (per la
cronaca la partita era Montpellier vs S. Etienne).
Nonostante ciò, dopo l’ignobile e gratuita aggressione a Casti, i rappresentanti delle forze del disordine francesi, supportati dalla solita stampa servile e nell’indegno tentativo di crearsi un alibi,
hanno pensato bene di diramare un comunicato nel quale si sottintendevano tafferugli fra le
opposte fazioni.
Una scena già vista questa (soprattutto in Italia) che non fa certo onore a una società cosiddetta
civile e democratica.
Per quanto ci riguarda, la nostra presenza (purtroppo unica dall’Italia) ha avuto diversi significati:
in primo luogo solidale; secondariamente “amicale”, vista la profonda amicizia che ci lega ai Magic
Fans, uno dei gruppi maggiormente stimati, rispettati, e considerati (fra l’altro fra i più attivi) del
panorama Ultras europeo; poi “divulgativa” (il nostro scopo è anche quello di far conoscere questa
vicenda al maggior numero possibile di cittadini italiani); e infine riflessiva, poiché questa tragica
storia ha moltissime similitudini con il caso di Paolo Scaroni e di tanti altri cittadini italiani feriti
gravemente -o addirittura assassinati- da rappresentanti dello Stato.
Dall’aggressione alla falsificazione degli eventi; dai tentativi d’insabbiamento alle minacce
velate; dalle pressioni istituzionali alla violenza della stampa più meschina; dall’omertà alla
complicità di chi dovrebbe fare chiarezza; dalla malafede di molti all’ignoranza di troppi; dalla
volontà di colpire impunemente alla consapevolezza di riuscire a farla franca senza troppi rimorsi.
Tutto questo -e molto altro ancora- secondo uno schema consolidato che -evidentemente- non
appartiene solamente al repertorio culturale… italiota, nel senso peggiore del termine.
Detto questo, sarebbe però ingiusto non sottolineare -fra le tante analogie - anche la solidarietà
trasversale arrivata da più parti (quindi non solo dalla sponda Ultras), e la capacità di reagire -da parte
dei diretti interessati- di fronte all’ennesimo abuso di potere, nella speranza di: ribaltare una
situazione ancora una volta sfavorevole; far uscire quindi la verità, affinché tutti si assumano le
proprie responsabilità; ottenere Giustizia; creare condizioni migliori e più civili per tutti; far valere i
propri diritti costituzionali; salvaguardare una cultura calcistica e aggregativa di lunga data.
Questo il senso della manifestazione (molto colorata e… rumorosa) che si snoda per chilometri
lungo le strade di Montpellier, intersecando i punti nevralgici della città e terminando presso la
sede del Comune locale, dove alcuni rappresentanti dei vari gruppi incontrano le Istituzioni per
ricordare loro doveri e responsabilità.
Naturalmente, tutto questo si svolge sotto gli occhi vigili -e seccati- della celere francese (che però
si tiene a debita distanza) e davanti a una cittadinanza incuriosita, partecipe e mai allarmata.
E nonostante la prima notizia apparsa il giorno seguente su alcuni quotidiani sarà quella
riguardante scaramucce (mai avvenute!) fra alcune tifoserie rivali, notizia frutto della malafede
dei soliti cronisti mediocri, ipocriti e asserviti al potere, non c’è nulla da registrare dal punto di
vista dell’ordine pubblico.
L’unico episodio negativo degno di nota fa riferimento a un coglione “fuori ordinanza” che,
“attirato” dalla confusione momentanea, prova a dare sfogo alle proprie frustrazioni
danneggiando un’auto in sosta e cercando di incendiarne un’altra; naturalmente è fermato
immediatamente e ricondotto alla ragione senza troppe difficoltà, a dimostrazione che gli Ultras oltre alle palle- hanno anche un cervello.
Sciolta la manifestazione, arricchiti di nuova esperienza e consapevoli di aver fatto -ancora una
volta e secondo coscienza- la cosa migliore, non ci resta che salutare gli amici dei Magic Fans e
ritornare nella nostra splendida città per riportare questa testimonianza al resto del gruppo.
Avanti Ultras!
P.S. Dopo avere varcato il confine, ci giungono finalmente notizie della Leonessa, sebbene di
tutt’altro genere rispetto a quelle vissute in prima persona. Scopriamo infatti che il Brescia è
capitolato malamente a Novara, sotto gli occhi amareggiati di trecentocinquanta tifosi tesserati,
ma questa è un’altra storia.
La repressione fa male a tutti…
Per chi ancora non lo avesse capito, in Francia (come del resto in altre nazioni europee, fra cui
l’Italia) si sta preparando il terreno per il nuovo football moderno.
Un calcio folle e spregiudicato questo, senza più valori (se non quelli peggiori riconducibili al
Dio denaro), senza più limiti, senza più rispetto per i tifosi veri, soprattutto senza più regole.
Uno sport secolare ridotto quasi ai minimi termini.
Un football nel quale gli Ultras (quelli pensanti e indomiti) e i settori più popolari non sono
contemplati.
Così, dopo avere annullato un secolo di tradizioni e sincere passioni, alle varie Leghe, ai
presidenti, alle Istituzioni e -in particolare- alle televisioni a pagamento (cioè quelle che di fatto
dettano tempi e modi oggigiorno), non resta che cancellare -in ogni modo!- gli ultimi baluardi del
calcio popolare che fu, nella speranza di spremere ciò che è rimasto fino all’ultima goccia.
Una vera e propria strategia liberticida questa, che in Italia si è consumata nell’arco di vent’anni e
più, mentre in Francia si sta concretando solo negli ultimi tempi, ma con una violenta
recrudescenza.
Non bisogna dimenticare infatti che nel 2016, proprio in Francia si svolgeranno gli Europei di
calcio, fattore questo che sta accelerando il processo di annientamento degli Ultras locali.
Per chi non l’avesse ancora capito, la tifoseria organizzata di Montpellier (e in particolar modo
Casti) non sono stati vittime solamente dell’aggressività e dell’arroganza di alcuni reparti
antisommossa francesi (atteggiamenti questi tipici di chi gode di una certa immunità, e rinforzati
dal fatto che all’interno e -soprattutto- all’esterno degli stadi vige ormai una sorta di zona franca,
dove l’Ultras è punito in maniera arbitraria e discriminatoria, mentre le forze del dis-ordine
usufruiscono -appunto- di privilegi e salvacondotti).
Come già detto, essi hanno pagato anche per la nuova politica europea legata al calcio moderno;
una logica dettata unicamente dagli interessi economici e di potere dei grandi
imprenditori/banchieri/dirigenti/trafficoni/banditi/ecc. emergenti, i quali non guardano più in
faccia nessuno.
Così, dopo la ristrutturazione degli stadi nazionali, anche in Francia si prepara una nuova, pesante
ondata repressiva nel tentativo di togliere di mezzo i gruppi organizzati o, quantomeno, di
ridimensionarli, proprio come è avvenuto in Italia.
Ci auguriamo solamente che il Movimento Ultras transalpino mantenga la compattezza e la
combattività dimostrata in questa giornata storica.
Speriamo soprattutto non faccia gli errori fatali commessi -con una certa ingenuità- da noi Ultras
italiani.
Francamente riflettiamo…
P.S. Non dimentichiamo che alla battaglia portata con grande intelligenza e maturità nelle strade
di Montpellier, seguirà certamente quella che si svolgerà in un’aula di Tribunale, dove -ci
auguriamo- sul banco degli imputati non finiscano ancora una volta -e ingiustamente- gli Ultras.
P.P.S. È notizia di qualche giorno fa che il Ministro dell’Interno francese vuole reintrodurre i
numeri identificativi validi -appunto- per l’identificazione dei rappresentanti le Forze dell’Ordine.
Non sappiamo quanto abbia inciso in tutto questo la manifestazione di Montpellier, ma siamo
sempre più convinti della necessità di una battaglia analoga da condurre anche in Italia.
Fino a quando le Forze dell’Ordine non potranno essere identificate con facilità, casi come quello
di Paolo Scaroni e di tanti altri ragazzi feriti da “schegge impazzite” (e autorizzate!), saranno
purtroppo all’ordine del giorno.
Ultras Brescia 1911 Ex-Curva Nord
Brescia 20/10/2012