6_Marco Ischia_Sintesi guerra Tonale
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6_Marco Ischia_Sintesi guerra Tonale
La Grande Guerra lungo il saliente dal Tonale al Pasubio: sintesi dei principali eventi A cura di Marco Ischia Situazione fronte orientale e conseguente assorbimento di tutte le risorse umane e materiali. Tiroler Wiederstandlinie: allestimento della linea di difesa austriaca nel saliente tirolese appoggiandosi alle opere erette in precedenza e alla morfologia del territorio. Inquadramento dell’area del saliente trentino con le difese allestite negli anni precedenti il conflitto. Panoramica sulle cinture fortificate del Tonale, di Lardaro e di Riva con le tipologie di forti. Panoramica sui forti non costruiti che avrebbero dovuto raccordare le difese tra il Festungabschnitt di Riva e i forti degli Altipiani (Altissimo, Vignola, Coni Zugna, Matassone, Valmorbia, Pasubio). La dichiarazione di guerra dell’Italia all’Austria-Ungheria portò il conflitto anche nelle valli del Tirolo. La difesa della regione fu organizzata suddividendo il fronte tirolese in cinque settori operativi, i Rajons. Rajon II, Cevedale - Presanella Rajon III, “Südtirol”, spaziava dalle cime dell’Adamello fino al fiume Brenta. Il settore fu suddiviso in più sottosettori, tra i quali i seguenti Subrajons Judicarien, sede del comando a Bondo, colonnello Spiegel Abschnitt Riva, sede del comando a Riva e poi ad Arco e a Ceniga, generale Schiesser Etschtal Sperre, sede del comando a Rovereto e poi a Volano, generale Englert Trovandosi sprovvisti di truppe, perché impegnate sul fronte orientale contro l’esercito russo, i confini del Tirolo vennero difesi attraverso la mobilitazione degli Standschützen, ovvero tutti i tiratori non ancora mobilitati iscritti alle società di tiro al bersaglio, uomini sopra i 50 anni e ragazzi di età compresa dai 15 ai 18 anni. A questi si aggiunsero le guarnigioni dei forti, qualche corpo della Gendarmeria e della Guardia di Finanza e del Landsturm e un contingente dell’Alpenkorps tedesco, mandato prevalentemente sulle Dolomiti. L’Alpenkorps fu tuttavia anche in valle del Chiese e in Val di Ledro. L’esercito italiano schierò il III Corpo d’armata tra lo Stelvio e la sponda occidentale del Lago di Garda, il V Corpo d’armata tra i Lessini e l’Agordino. Tra la sponda orientale del Garda e i Lessini era schierato il Comando di Fortezza di Verona. Evacuazione della popolazione: Capitanato distrettuale di Riva: fu ordinata l’evacuazione completa del capitanato, ma per problemi logistici i paesi di Tiarno in Val di Ledro non vennero evacuati (furono sfollati il 3 agosto) Bassa Vallagarina: venne evacuata la popolazione fino a Rovereto, ma non quella di “confine” (Avio, Ala, Brentonico) Valle del Chiese: evacuata la popolazione a nord di Condino tra giugno e novembre 1915 Settore Tonale: solo la popolazione di Vermiglio venne sfollata, dopo la battaglia della Presena. 1915 Rajon II “Tonale” Requisizione dei rifugi in quota e allestimento di piccoli posti di osservazione. Non vi era ancora una linea difensiva sui ghiacciai perché inizialmente non si pensava che la guerra li avrebbe interessati. Descrizione della Tiroler Wiederstandlinie: dal Cevedale con discontinuità fino alla cintura dei forti del Tonale (San Matteo, Montozzo) poi, sempre con discontinuità sulle cime della Presanella. L’8 e 9 giugno la guerra vide la prima battaglia condotta su un ghiacciaio. Attraverso la conca della Presena gli italiani tentarono una manovra di aggiramento dei forti del Tonale ma furono bloccati dagli austriaci e costretti a ritirarsi sulle posizioni di partenza, riportando sensibli perdite. 23 settembre: conquista austriaca del Torrione d’Albiolo, in precedenza occupato dall’esercito italiano. La cima venne fortificata e mantenuta dagli austriaci fino al termine del conflitto. Fine estate-autunno: l’esercito italiano occupò la Punta del Castellaccio ma non riuscì ad andare oltre, fallì anche la “Operazione carciofo” (conquistare i Monticelli cima per cima come si sfoglia un carciofo). Subrajon Judicarien Non vi era una linea di difesa dalla Presena al Carè Alto, ma solo piccoli posti di osservazione (rif. Mandrone, rif. Carè Alto). Linea difensiva Doss del Fo – Doss del Sabion per impedire aggiramento forti Tonale (esattamente come forte Barbadifiore a Pejo). Dal Carè Alto la linea assumeva via via carattere di continuità fino al Doss dei Morti e ai forti di Lardaro, poi correva lungo i monti a settentrione della valle di Ledro, fino al Doss della Torta, confine con l’Abschnitt Riva. I movimenti dell’esercito italiano nei primi giorni del conflitto furono tuttavia molto prudenti: occupazione bassa Valle del Chiese (Storo 1° giugno). Azioni austriache: Lago di Campo (5 luglio), Rif. Garibaldi (15 luglio) Azioni italiane: occupazione avamposti austriaci a sud della loro linea di difesa. Palone (18-19 ottobre), Melino (20 ottobre), Vies (7-10 dicembre) Subrajons Abschnitt Riva e Etschtal Sperre Linea difensiva: dal Doss della Torta lungo le montagne che chiudono a settentrione la Valle di Ledro, fino alla piazzaforte di Riva. Da questa attraverso le pendici dell’Altissimo fino a malga Zures e da passo San Giovanni attraverso le montagne a nord del solco di Loppio, fino alla valle di Gresta, confine tra i due Subrajons. Difese disposte sopra Valle San Felice, Nagià-Grom, Faè, Asmara, Mossan, Castel Pradaglia, la sponda settentrionale del Leno, Rovereto con monte Ghello e poi pendici del Finonchio fino ai forti degli altipiani. Piccoli scontri si ebbero ad Ala il 27 maggio, con gli Standschützen della locale compagnia che si opposero all’avanzata delle truppe (3 battaglioni, 6 batterie, 2 comp. mitraglieri) guidate dal generale Antonio Cantore. Quest’ultimo, trasferito tempo dopo sul fronte dolomitico, fu il primo ufficiale di alto grado dell’esercito italiano a cadere nel conflitto. L’esercito italiano occupò senza alcuno scontro alcune zone lungo i confini: alpi di Ledro meridionali, Altissimo, Zugna e Pasubio. Azioni dell’esercito italiano: 4 giugno, occupazione di Zugna Torta 13-21 ottobre, occupazione di Pregasina e del monte Nodich 19 ottobre, occupazione di Brentonico 24 ottobre, occupazione di Doss Casina e Doss Remit 13 novembre, occupazione di Marco 14 dicembre, occupazione di Mori 25 dicembre, occupazione Castel Dante 31 dicembre, azione di Malga Zures (fallita), occupazione di Doss Alto Con l’arrivo dell’autunno i germanici dell’Alpenkorps lasciarono il fronte tirolese; al loro posto giunsero i reggimenti tirolesi di Kaiserjäger (Streifkompanien) e Landesschützen, richiamati dal fronte orientale e da quello dell’Isonzo. Con la fine del primo anno di guerra sul fronte italo-austriaco, l’esercito italiano aveva occupato nel Trentino meridionale gli avamposti dell’esercito austriaco, arrivando a ridosso della linea difensiva degli imperiali. 1916 Tonale Nessun evento di rilievo Judicarien La guerra entrò nel vivo sull’Adamello, dove gli alpini s’impossessarono del ghiacciaio del Mandrone e della parte centrale del massiccio montuoso, spingendosi fino ai passi del Lares e di Cavento, ancora sguarniti e interessati in precedenza soltanto da sporadici pattugliamenti. Di tutta fretta gli imperiali dovettero prendere provvedimenti per contenere l’iniziativa degli alpini e pertanto si misero ad allestire, lungo la catena orientale dell’Adamello, una solida linea di difesa che, seppur con qualche ulteriore arretramento, fu in grado di contenere le avanzate italiane fino al termine del conflitto. 12 aprile, occupazione italiana di: crinale di confine, passo e cima Lobbia Alta, Cresta Croce, Dosson di Genove, monte Fumo 28-29 aprile, occupazione italiana di: Crozzon di Folgorida, Crozzon di Lares, passo di Cavento 29-30 aprile, prime iniziative austriache di contenimento: mantenimento passi Topette e Folgorida, occupazione del Corno di Cavento 11 maggio, occupazione italiana di: passo e Crozzon del Diavolo, di conseguenza gli austriaci devono abbandonare i passi Topette e Folgorida. 15 maggio, incursione italiana in val Genova fino alla Todesca Creazione di un sottosettore “Adamello” con comando a Pinzolo, riducendo l’area di competenza del comando di Bondo (Judicarien) Nei periodi successivi gli austriaci allestiscono e fortificano la Linea degli Honved, riprendono posesso della val Genova. Abschnitt Riva Sui monti di Ledro, infuriò nel mese di aprile “La battaglia per Riva”, con le truppe italiane che assaltarono le pendici della Rocchetta e di Cima Oro, conseguendo tuttavia risultati modesti. Massima espansione italiana in val di Ledro. Etschtal Sperre Alle 4 del mattino del 15 maggio 1916 scattò l’offensiva degli altipiani. L’esercito imperiale aveva accumulato in Trentino ingenti quantità di truppe e armi per scatenare un’offensiva contro l’esercito italiano. L’idea, perseguita già molti anni prima dal capo di Stato maggiore Franz Conrad von Hötzendorf, era quella di penetrare dagli altipiani di Folgaria, Lavarone e Luserna nelle pianure venete e tagliare così le comunicazioni al grosso dell’esercito italiano, impegnato sull’Isonzo. Un esito felice dell’offensiva degli altipiani, nota anche come Stefexpedition, avrebbe permesso di chiudere velocemente i conti con l’Italia. Condizioni climatiche sfavorevoli costrinsero gli imperiali a ritardare di quasi un mese e mezzo l’offensiva, che era stata prevista per l’inizio di aprile del 1916. In una ventina di giorni, gli austriaci riuscirono a spostare il fronte per una decina di chilometri nel territorio italiano, ma non centrarono il risultato auspicato, che era quello di scendere nella pianura veneta e costringere la Monarchia sabauda ad una resa. Spostamento del fronte nel Trentino orientale: Solco di Loppio, Mori, Marco, pendici monte Zugna fino a Trincerone (Zugna Torta), forte Valmorbia, Pasubio (Dente austriaco), passo Borcola. Azione austriaca fallita a Passo Buole: tentativo di scavalcare lo Zugna e scendere da Val San Valentino. Affievolite le forze, gli imperiali subirono le iniziative dell’esercito russo sul fronte orientale, sguarnito di mezzi e di uomini, e quelle dell’esercito italiano, che nel corso dell’estate portò la battaglia sulle Tofane, sui monti di Fiemme (Colbricon e Cauriol) e sul Pasubio, dove l’esercito austriaco aveva conquistato gran parte della montagna. Qui gli scontri si fecero particolarmente cruenti; il Pasubio divenne “l’inferno dei Kaiserjäger”, ma fu un “calvario” anche per gli attaccanti che riportarono migliaia di perdite in una guerra logorante dove le posizioni rimasero invariate. Solo l’arrivo dell’inverno pose fine ai combattimenti sulla montagna. È questo il periodo del Pasubio dei 10.000 morti. 1917 Tonale: nessun evento di rilievo Judicarien: conquista italiana del Corno di Cavento (15 giugno). Morte del tenente Felix Hecht, autore dei celebri diari di guerra “dal Cadria e dallo Stivo” e “dal Corno di Cavento”. Abschnitt Riva: l’esercito italiano potenziò le proprie artiglierie, ne fecero le spese i centri abitati dell’Alto Garda. Azione aggressiva degli austriaci sugli avamposti italiani nel tratto Rocchetta-val Concei. Alla fine dell’anno gli italiani abbandonarono tali avamposti, ritirandosi a sud del Torrente Ponale. Etschtal Sperre: nessun evento di rilievo 1918 La disfatta di Caporetto non ridisegnò, nel tratto di fronte in oggetto, la geografia del conflitto. Tonale: riprendono le iniziative dell’esercito italiano Sul finire di maggio gli italiani conquistarono Cima Presena e parte dei Monticelli. Verso la metà di giugno furono invece gli austriaci a prendere l’iniziativa, con la “Operazione valanga”, un diversivo all’offensiva che si tenne pochi giorni dopo sul Piave, ma fallito sotto i colpi delle artiglierie italiane. A nord del Tonale, gli italiani conquistarono e poi persero il monte Mantello e Punta San Matteo. Le cime furono conquistate dagli italiani il 13 agosto, e riconquistate dagli austriaci il 3 settembre, in quella che si ricorda come la battaglia più alta della storia del conflitto. Fu questa anche l’ultima vittoria dell’esercito imperiale, che mantenne le posizioni fino al termine del conflitto mondiale. Judicarien Il 24 marzo gli italiani si insediarono permanentemente sull’Ago Mingo, di conseguenza gli austriaci occuparono stabilmente lo Stablelin. Tentarono anche azione su Stablel e Ago Mingo che fallì. Fine maggio, conquista italiana di Cima Presena e Zigolon. 15 giugno, conquista austriaca del Corno di Cavento 19 luglio, riconquista italiana del Corno di Cavento 13 agosto, conquista italiana di Passo Segni e passo Ronchina. Alpini tentarono anche azione su Menicigolo che fallì. Abschnitt Riva 23 maggio, conquista italiana di Costa di Salò (pendici di Cima Oro) 15 giugno, conquista austriaca di Doss Alto 3 agosto, riconquista italiana di Doss Alto 21 settembre, battaglia di Doss Alto contro i Legionari Cecoslovacchi Etschtal Sperre Nei primi mesi del 1918 ebbe termine sul Pasubio la guerra di mine, con lo scoppio il 13 marzo dell’ordigno posizionato sul fondo della galleria Ellison (ben 50 tonnellate di esplosivo) che sbriciolò il “Dente italiano” facendo più di 500 morti. 13 maggio, conquista italiana di Monte Corno (Corno Battisti) azione “alpinistica” del tenente Sabbatini 23 maggio, assalto italiano alla Foraora, fallito 29 ottobre: Serravalle, primi contatti austriaci con i comandi italiani per armistizio (cap. Camillo Ruggera).