nidi artificiali in frutteti e vigneti nidi artificiali in frutteti e
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nidi artificiali in frutteti e vigneti nidi artificiali in frutteti e
DIFESA/ECOLOGIA La difesa delle piante si può fare anche con metodi naturali NIDI ARTIFICIALI IN FRUTTETI E VIGNETI Una indagine condotta nellultimo triennio in 3 diverse zone del Trentino ha confermato che uccelli ed altri animali insettivori possono contribuire mediante la loro attività predatoria a contenere lo sviluppo di insetti nocivi alle piante. TERRA TRENTINA Torcicollo 26 ne CLAUDIO di MICHELE CALDONAZZI TORBOLI A partire dalla primavera 1999 lEnte Sviluppo Agricoltura Trentina (ESAT) ha incaricato la società di ricerche ambientali ALBATROS S.r.l. di intraprendere una ricerca trien- nale volta a valutare la reale efficienza dei nidi artificiali e delle cassette per pipistrelli in agricoltura. Gli scopi erano i seguenti: ● determinare il popolamento di uccelli e di pipistrelli presente in alcune aree agricole campione, confrontandolo con quello che caratterizza le aree ad esse vicine, ma prive di nidi artificiali per uccelli e di cassette per pipistrelli; ● seguire le nidificazioni nei nidi artificiali per uccelli e loccupazione delle cassette per pipistrelli nelle aree campione; ● definire un protocollo per il corretto utilizzo di questi manufatti nelle tipologie colturali presenti in Provincia di Trento; ● raccogliere dati sullalimentazione degli uccelli che nidificano nei nidi artificiali. Lindagine è stata condotta in frutteti di soci dellA.P.A. S. Orsola in Valsugana, presso Susà, e di Unifrutta Nanno Melinda in Val di Non, presso Nanno e Pavillo. Nel corso del primo anno di indagine sono stati interessati anche vigneti dellAzienda Agricola Mauro DIFESA/ECOLOGIA Maschio di codirosso di solito, hanno invece impiegato più tempo per utilizzare le cassette ad essi destinate e solamente lultimo anno di indagine si sono insediati in alcune di esse. In totale si sono dunque avute ben 264 nidificazioni. Le specie che hanno utilizzato i nidi sono risultate essere: torcicollo, codirosso, cinciallegra, cinciarella, picchio muratore e passera mattugia. Grazie ad attenti controlli svolti con cadenza settimanale, sono stati investigati il numero di uova deposte, la durata dellincubazione, il tasso di schiusa e quello di involo. Tutti parametri importanti per valutare leffi- cienza dei nidi artificiali e la conseguente densità del numero di coppie di uccelli insettivori che si andavano insediando grazie ad essi nei coltivi. Questa fase della sperimentazione ha così permesso di definire il protocollo per linstallazione di nidi artificiali nei frutteti della Provincia di Trento che è sintetizzato in Tab. 1). n Dati emergenti dallanalisi delle imbeccate Per quanto riguarda invece lanalisi dellalimentazione, essa è stata condotta utilizzando dei collari che impediscono la deglutizione dellimbec- TERRA TRENTINA Lunelli, in Val dAdige, presso Ravina. Nellambito della sperimentazione sono stati utilizzati oltre 300 nidi artificiali, posti a dimora poco prima dellinizio dellindagine. I manufatti utilizzati erano realizzati con un particolare impasto di cemento e segatura che assicura unottima protezione nei confronti degli sbalzi di temperatura e nel contempo è capace di assicurare un microclima interno confacente alle esigenze degli animali. I modelli scelti per la sperimentazione erano tre: un nido adatto a ospitare uccelli insettivori di piccola taglia (come codirossi, cinciarelle e cinciallegre) con foro di ingresso del diametro di 35 mm, un modello più grande con foro dingresso da 50 o 65 mm appositamente realizzato per uccelli di taglia media (come rapaci notturni, picchi e upupa) e infine un tipo per pipistrelli. I nidi artificiali sono stati rapidamente utilizzati dagli uccelli, tanto che in alcune aree le percentuali di occupazione il terzo anno hanno superato abbondantemente il 70%! I pipistrelli, come accade Cinciarella 27 DIFESA/ECOLOGIA Cinciallegra Cincia bigia che porta limbeccata al nido cata, sistemati per qualche ora attorno al collo dei nidiacei. Questo metodo, innocuo per gli animali, è stato sperimentato positivamente nel corso della stagione riproduttiva 1999 e successivamente applicato in maniera sistematica nel corso dei due successivi anni di ricerca. Sono così state collarizzate un totale di 120 covate di torcicollo, codirosso, cinciallegra e passera mattugia, consentendo la raccolta di una discreta quantità di campioni di imbeccate. La successiva analisi entomologica ha evidenziato lampia varietà delle prede raccolte nei frutteti. In particolare tra le più frequenti vi sono specie particolarmente dannose per lagricoltura, come i Lepidotteri (= farfalle) che allo stadio larvale si comportano da fitofagi (= mangiatori di piante). Accanto a questa dettagliata analisi entomologica della dieta, sono state inoltre raccolte informazioni anche sulla stagionalità delle predazioni e sulle preferenze alimentari delle singole specie di uccelli. Evitano le esplosioni demografiche di fitofagi TERRA TRENTINA Torcicollo impegnato nella cova allinterno di un nido artificiale 28 Nidiaceo di passera mattugia al quale è stato apposto lapposito collare per consentire il prelievo delle imbeccate Tra i dati più interessanti è risultato che la tanto temuta passera mattugia, spesso vista come un pericolo per lagricoltura, in periodo riproduttivo si nutre in realtà quasi totalmente di insetti, andando a predare in particolare le specie più abbondanti. Questa strategia alimentare, utilizzata anche dal codirosso, fa sì che essa risulti in realtà piuttosto utile dal momento che va a limitare le esplosioni demografiche di parecchi insetti nocivi. La cinciallegra invece, altro uccello insettivoro frequente nei nidi artificiali, adotta una diversa strategia alimentare. La sua dieta infatti è molto più ri- DIFESA/ECOLOGIA Nidiata di torcicollo agroecosistemi trentini di nidi artificiali e di cassette per pipistrelli, e il conseguente incremento della biodiversità che ne deriva, si muovono nella direzione sopra indicata. TERRA TRENTINA stretta ma tuttavia anchessa è incentrata su insetti particolarmente dannosi per lagricoltura come i già citati Lepidotteri. Per quanto sia difficile riuscire a quantificare leffetto insetticida di questi animali, la dieta degli uccelli insettivori e dei pipistrelli comprende quindi anche invertebrati sicuramente nocivi per lagricoltura e di conseguenza la messa in opera di manufatti volti a incrementarne la presenza nei coltivi è destinata ad avere benefici effetti sulle produzioni agricole. In conclusione si può dire che i nidi artificiali e le cassette per pipistrelli hanno confermato la loro notevole utilità dal punto di vista protezionistico assicurando, negli ecosistemi semplificati e banalizzati delle campagne, preziosi siti riproduttivi. Tra gli uccelli che vi hanno nidificato vi sono inoltre entità come il torcicollo e il codirosso che sono considerate minacciate a livello europeo. Per quanto riguarda invece i pipistrelli, praticamente tutte le specie sono considerate vulnerabili in misura maggiore o minore e di conseguenza ogni misura che contribuisca ad assicurarne la conservazione viene ritenuta importante. Tali considerazioni in prima battuta potrebbero venir considerate una sorta di vezzo protezionistico: bisogna invece ricordare che a livello comunitario i nuovi programmi di sviluppo rurale per il periodo 2000-2006 hanno proprio nelle cosiddette misure agroambientali una componente obbligatoria. Gli agricoltori trentini, così come tutti i loro colleghi europei, dovranno quindi sempre più tenere nel debito conto il rispetto dellambiente, ma nel contempo essi otterranno riconoscimenti di carattere anche economico per questa loro preziosa opera. La messa in opera negli Prelievo dellimbeccata da un nidiaceo 29 DIFESA/ECOLOGIA Nido artificiale per piccoli uccelli insettivori Cassetta per pipistrelli Tab. 1 - Il protocollo per linstallazione dei nidi artificiali nei frutteti trentini ● ● ● ● TERRA TRENTINA ● 30 ● ● ● La densità ottimale di nidi artificiali si può considerare pari a 10 nidi per ettaro, di cui 8 con diametro del foro dingresso pari a 3,2 cm, 1 con diametro del foro dingresso pari a 5,0 cm e 1 con diametro del foro dingresso pari a 6,5 cm. Densità superiori a 12 nidi per ettaro andrebbero evitate dal momento che quantità significative di manufatti rischierebbero di rimanere inutilizzate; Oltre ai nidi artificiali è consigliabile mettere in opera 2/3 cassette per pipistrelli per ogni ettaro di frutteto; i nidi artificiali vanno collocati a unaltezza dal suolo compresa tra 1,5 e 3,0 m; i nidi posti al di fuori di tale intervallo risultano essere poco dagli uccelli; È opportuno localizzare i nidi artificiali in corrispondenza di punti dove lambiente si presente più vario, in particolare in corrispondenza dei margini degli appezzamenti o comunque laddove vi siano delle interruzioni negli stessi, in quanto gli uccelli dimostrano di gradire maggiormente questa collocazione; va evitata la localizzazione dei nidi artificiali in prossimità di strade trafficate o di edifici; ellambito degli impianti di melo, la tipologia di impianto nella quale i nidi artificiali raggiungono la maggiore percentuale di occupazione risulta essere quella caratterizzata da portainnesti nanizzanti; le cassette per pipistrelli vanno poste preferibilmente ad almeno 3/4 metri dal terreno, in punti dove la chioma non è troppo fitta, oppure devono essere attaccate a pali che si elevano al sopra delle chiome degli alberi da frutto; va evitato il posizionamento di cassette per pipistrelli in prossimità dei pali per lirrigazione.