La sanità 2.0
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La sanità 2.0
ISBN: 978-88-6571-017-3 La sanità 2.0 tra Spending Review e Clinical Governance Prefazione risparmiare velocemente 10.000 euro a posto letto? Con l’informatica si può di Francesco Serra Presidente NoemaLife L’informatizzazione è un’evoluzione necessaria dei modelli di gestione della Sanità, ma i benefici che ne derivano non sempre risultano quantificabili. Da anni si leggono ricerche ed analisi sugli ingenti risparmi che l’introduzione dell’ICT in Sanità può generare; noi stessi raccogliamo in questo volume studi ed indagini a riguardo. Ma, passi decisi e concreti in questa direzione, non se ne sono visti, indice, questo, che le cifre divulgate, o non sono ritenute dai più del tutto attendibili o che l’ICT in Sanità non è considerata una priorità. Nel corso dell’ultima legislatura, il Ministro per la Pubblica Amministrazione e Semplificazione ha parlato di un risparmio di 5 miliardi di Euro, derivabili dalla diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico nei presidi ospedalieri, 600 milioni di Euro, che si potrebbero risparmiare con l’introduzione della ricetta elettronica, mentre uno studio di Confindustria indicava 9,3 miliardi di Euro di possibili risparmi ottenibili da misure di Sanità digitale. Lo sforzo che abbiamo intrapreso è stato quello di raccogliere elementi diretti della nostra esperienza per avvalorare, attraverso esempi concreti e storie vissute, l’opinione che investimenti mirati in Information & Communication Technology in Sanità, producono vantaggi reali in termini di efficienza e di costi. Nei capitoli che seguono intendiamo dare prova di come quantificare i vantaggi economici, derivanti dall’informatizzazione dei processi clinici, sia possibile, soprattutto nei casi di interventi informatici rapidi e relativamente semplici, che, come vedremo, garantiscono un altrettanto rapido ritorno degli investimenti. Le Direzioni delle Strutture Sanitarie sono chiamate a prendere decisioni sulla base delle risorse 8 Risparmiare velocemente 10.000 Euro a posto letto? Con l’informatica si può economiche di cui dispongono e, nell’attuale contesto socio-economico, questa tendenza sembra destinata a crescere. Non è casuale la nascita della Clinical Governance in risposta alla grande enfasi posta sulle funzioni manageriali a seguito di considerazioni di tipo economico. L’applicazione di modelli di management, derivati principalmente dal mondo manifatturiero, ha mostrato però come questi non siano altrettanto efficaci in aziende, come quelle sanitarie, se gli stessi professionisti non divengono protagonisti. In un momento storico come questo, le nuove tecnologie rappresentano una delle poche risposte possibili per superare il potenziale contrasto tra le esigenze di contenimento di costi e le crescenti richieste di servizi sanitari, universalmente accessibili e di qualità. Configurandosi come lo strumento fondamentale per rispondere a tali grandi sfide, le ICT rappresentano una leva strategica sempre più importante e pervasiva per le organizzazioni sanitarie. I numeri che intendiamo porre all’attenzione delle istituzioni e dei manager della sanità sono il risultato di esperienze specifiche che certamente descriviamo nella loro peculiarità, rivelandone anche gli aspetti critici, ma di cui intendiamo proclamare la validità generale. Abbiamo cercato di oggettivare il nostro lavoro, per fornire esempi virtuosi da cui poter trarre spunto, per indicare le best practices, nelle aree di competenza delle Strutture Sanitarie, diagnostica, clinica e territoriale, che possano supportare il processo decisionale di coloro che sono chiamati ad allocare le risorse disponibili sulla base di ragionamenti quantitativi. Secondo i dati del 2010 dell’Osservatorio ICT in Sanità, della School of Management del Politecnico di Milano, oltre il 60% dei budget ICT delle Aziende ospedaliere è impegnato in spese correnti. Ciò significa che le Aziende Sanitarie non riescono a razionalizzare le infrastrutture e le applicazioni ICT a livello aziendale per liberare risorse da investire in sviluppo e innovazione. Dietro al nostro tentativo di sistematizzazione risiede una convinzione fondamentale: spending review non significa necessariamente tagli lineari ed indifferenziati, come da alcuni paventato. Revisione della spesa pubblica non vuol dire tagliare indiscriminatamente, a tutti i costi, il 5 o il 10% delle spese sostenute. Un lungimirante controllo della spesa può comportare un investimento del 5-10% in un settore, a fronte di un risparmio del 10-20%, 9 Prefazione in un altro ambito. Significa allocare le risorse in maniera differente, più razionale e più conveniente, per ottenere anche ritorni economici. Parlare di salute significa parlare anche di crescita, considerando che più del 10% del nostro PIL è generato dal comparto sanità. Il nostro approccio non vuole entrare nel merito delle polemiche sollevate negli ultimi tempi, ma intende proporre soluzioni concordanti con gli orientamenti della cabina di regia per l’Agenda Digitale Italiana, da poco istituita al fine di sviluppare una strategia digitale in tutti i campi della cosa pubblica. In questo senso, l’informatica gioca indiscutibilmente un ruolo essenziale ed insostituibile. Informatica intesa come mezzo, non come fine. Informatizzare di per sé non significa nulla e non porta a nessun risultato se lo strumento informatico non è pensato per razionalizzare, se non è preceduto da una pianificazione mirata. Chi, come NoemaLife, propone soluzioni informatiche, offre, innanzitutto, soluzioni organizzative; adottandole, il lavoro di medici e infermieri viene significativamente razionalizzato e valorizzato. È certamente auspicabile e condivisibile l’intenzione generica di investire in informatica, ma solo se l’investimento segue una visione strategica tale da individuare preventivamente quelle aree in cui informatizzazione è sinonimo di ottimizzazione, efficienza, ed anche risparmio, da cui deriva la possibilità di crescita. Da qui l’importanza di portare all’attenzione degli operatori del settore, esempi concreti di interventi specifici, già realizzati in alcune strutture sanitarie, per individuare le aree prioritarie di investimento, con la consapevolezza che, in alcuni casi, la digitalizzazione dei processi clinici porta a risparmi immediati e misurabili, in altri no. Il libro vuole in un certo senso anche rivendicare il ruolo del consulente. I nostri ingegneri sono professionisti esperti del settore sanitario, persone che conoscono profondamente il funzionamento dei processi di cura e diagnosi, esperti più di sanità che di informatica. Credo che questo aspetto traspaia fortemente dalle pagine che seguono, nelle descrizioni dei periodi trascorsi fisicamente negli ospedali accanto a medici, tecnici di laboratorio e infermieri per comprenderne logiche e necessità. Questo è uno dei motivi per cui possiamo vantare un ampio numero di clienti a noi affezionati: nel corso degli anni non siamo stati per loro semplici fornitori di strumenti elettronici, ma colleghi, almeno per quanto attiene agli aspetti organizzativi del loro lavoro. 10 Risparmiare velocemente 10.000 Euro a posto letto? Con l’informatica si può Allo stesso tempo però, NoemaLife si definisce una società di prodotto e attraverso queste pagine vogliamo affermare anche l’importanza della qualità dei prodotti. È vero che i consulenti NoemaLife sono in grado di portare efficaci innovazioni di processo e possono proporre il know-how derivante dalle diverse esperienze su tematiche già affrontate in altri contesti. È altrettanto vero che sono in grado di farlo perché possono contare su software solidi e completi, su cui vengono investiti ogni anno milioni di euro affinché risultino funzionali, efficienti e facilmente utilizzabili. Senza prodotti di alto livello non si possono ottenere risultati seri. I casi specifici che descrivono la nascita e lo sviluppo di alcuni nostri prodotti, o la loro riprogettazione quando non rispondevano agli standard previsti, non hanno intento pubblicitario, ma intendono affermare l’importanza della scelta dei prodotti giusti e la rilevanza della loro funzione nell’esercizio della professione medica. NoemaLife investe una percentuale rilevante del proprio fatturato in Ricerca e Sviluppo e le pagine che seguono, credo rivelino come questa politica industriale non abbia giovato solamente alla crescita del Gruppo, ma allo stesso Sistema Sanitario. Si genera spesso una sorta di equivoco che induce a ritenere che informatizzare possa sì portare ad un contenimento dei costi, ma abbia come conseguenza la riduzione della qualità della cura. È sempre vero il contrario. I prodotti ben congegnati, infatti, aumentano, senza eccezioni, la qualità della cura. Anche dalle analisi che l’Osservatorio del Politecnico di Milano ha condotto in questi anni è emerso come l’ICT permetta, alle organizzazioni in grado di sfruttarne le potenzialità, una razionalizzazione dei processi gestionali e amministrativi, garantendo la corretta raccolta ed elaborazione dei dati da trasmettere agli organi istituzionali, snellendo le procedure burocratiche e amministrative del settore. L’ICT non deve essere unicamente inteso come strumento amministrativo e gestionale, ma leva di miglioramento della qualità dei processi clinici e sanitari, in grado di controllare l’evoluzione dei processi in tempo reale e, soprattutto, assistere il personale sanitario, riducendone il sovraccarico cognitivo e migliorando la base di conoscenze su cui prendere le decisioni. È noto che quasi la metà degli errori clinici, infatti, sia causata dall’illeggibilità delle richieste scritte a mano, da errori di interpretazione o di trascrizione manuale. L’informatica può ridurre sostanzialmente la probabilità che 11 Prefazione si verifichino tali errori, strutturando le azioni, segnalando le incoerenze e fornendo un supporto decisionale basato sull’evidenza e centrato sul paziente. Le nuove tecnologie, inoltre, stimolano comportamenti più rigorosi da parte dei medici e, di conseguenza, migliorano la sicurezza e la gestione del rischio clinico. Ciò, del resto, non dovrebbe stupire, dato che avviene in tutti gli altri settori della società in cui la tecnologia ha portato un innegabile aumento della qualità dei servizi. Ma il comparto sanità è colpevolmente rimasto indietro rispetto al grado di informatizzazione raggiunto da altri ambiti del sociale, proprio a causa di una sorta di resistenza o equivoco culturale. E i casi descritti lo dimostrano. Lo strumento informatico ben progettato non impone al medico dinamiche e metodiche a lui estranee, né impedisce di instaurare quella particolare relazione con il paziente nell’esercizio della sua professione; al contrario, i nostri software sono disegnati appositamente per migliorare le attività quotidiane ed esaltare la professionalità degli operatori sanitari. Vi è indubbiamente una maggiore standardizzazione dei processi ma, siamo convinti che il bene collettivo si raggiunga solamente attraverso la definizione di percorsi di comprovata efficacia ed efficienza validi per tutti, attraverso l’utilizzo di strumenti moderni, che consentano ai medici di svolgere al meglio la propria professione. La nostra esperienza, tra l’altro, dimostra che lo strumento informatico ha spesso il grande merito di rendere più piacevole il lavoro del medico, proprio perché elimina il ripetersi di azioni meccaniche altrimenti inevitabili, diminuendo, al contempo, il rischio clinico derivante da errori e distrazioni. Occorre poi considerare, e le pagine di questo libro ben lo semplificano, che gli interventi informatici si dividono in due grandi categorie. Vi sono azioni che prevedono tempi di attuazione abbastanza brevi, con ridotte implicazioni organizzative, generando risparmi pressoché immediati sia in termini di costi che di efficienza, a fronte di investimenti limitati; altre, invece, che hanno un impatto organizzativo molto importante, cambiando il modus operandi dei dipendenti e della gestione delle risorse. In questo caso un Direttore Generale, se ne sottovaluta le implicazioni, è facile finisca per veder fallire il progetto. Nel primo caso ritengo, invece, che un Direttore Generale abbia quasi l’obbligo di attuare le soluzioni proposte. I processi di change management richiedono un importante investimento di risorse interne e una delicata gestione del personale, pena il fallimento del 12 Risparmiare velocemente 10.000 Euro a posto letto? Con l’informatica si può processo e la generazione di sfiducia degli operatori sanitari verso l’informatizzazione, che rendono più difficoltoso ogni ulteriore cambiamento tecnologico si desideri implementare. Le nostre esperienze in area diagnostica dimostrano che, processi fondamentali, avviati e gestiti dall’informatica, come modelli di integrazione complessi, riescono a generare formidabili economie di scala. Vedremo, nel corso della trattazione, che la riorganizzazione del processo produttivo dei laboratori di analisi avviata nella Provincia di Bologna, ha permesso al solo Laboratorio Unico Metropolitano di Bologna (LUM) di ottenere un risparmio di 240.000 euro ogni milione di esami, nonché un ulteriore abbattimento dei costi di gestione dovuti alla manutenzione di un sistema unico anziché plurimo, per un totale di 5 milioni di euro annui di risparmi, che, su scala nazionale potrebbero equivalere a circa 370 milioni di euro di risparmio annuo. Altri 4 milioni di euro, ogni anno, sono risparmiati nei territori delle Aziende Sanitarie di Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini, grazie al Laboratorio Logico Unico di Area Vasta Romagna, ai cui vantaggi economici si sommano, riduzione dei tempi di attesa per la risposta ed esiti affidabilissimi. Si comprende bene allora, che cosa intendiamo quando parliamo del ruolo dell’informatica nella sostenibilità del nostro Sistema Sanitario Nazionale. Un altro esempio significativo riguarda lo studio NoemaLife inerente l’appropriatezza delle prescrizioni dei test diagnostici, introdotta nei LEA recentemente varati dal Ministro della Salute. NoemaLife ha individuato una serie di 5 semplici regole, universalmente riconosciute, applicate ad un carotaggio effettuato quest’anno presso i laboratori dei nostri clienti, che hanno attivato PROMETEO, il sistema esperto per la misurazione dell’appropriatezza prescrittiva. Considerando solamente questi semplici test, potremmo ottenere quasi 60 milioni di euro di risparmio su scala nazionale. Se effettuassimo l’esperimento su test più complessi, arriveremmo facilmente a cifre molto più importanti, almeno dell’ordine dei 100 milioni di euro, tralasciando i vantaggi per il paziente, che non viene sottoposto ad esami inutili, magari invasivi e nocivi. Lo stesso fenomeno è avvenuto anni fa nel settore bancario, con il raggiungimento di un sistema di integrazione capillare e generalizzato, che ormai tutti diamo per scontato e riteniamo irrinunciabile. La Sanità, come 13 Prefazione già accennato, è rimasta molto indietro rispetto ad altri settori industriali a causa della tendenza a credere che l’industrializzazione del processo di cura equivalga ad una riduzione della qualità. Per dimostrare che è talmente vero il contrario basti pensare che, prima di informatizzare i laboratori di analisi, i livelli di errore sui referti erano dell’ordine del 5%, cioè un referto su 20 era sbagliato. Oggi, a fatica, riteniamo accettabile un livello di errore di 1 su 1000. Tutta la storia di NoemaLife dimostra come l’industrializzazione abbia migliorato la qualità della cura. Un altro esempio che coniuga risparmi ed eliminazione del rischio clinico, riguarda i dati inerenti le infezioni nosocomiali, cioè quelle patologie infettive acquisite all’interno di una struttura ospedaliera, sia durante il ricovero, che dopo la dimissione. Anche in questo caso, è incredibile pensare che più di una persona su 20, ricoverata per una patologia, ne contragga un’altra nel corso della degenza, aggravando il proprio stato di salute durante l’ospedalizzazione. I dati 2010 dell’Istituto Superiore di Sanità parlano di circa 11 milioni e 300 mila ricoveri e di 71 milioni di giornate di degenza. Considerando una media di infezioni che, secondo letteratura, si attesta intorno al 5,7% dei ricoveri e tendendo conto di un extra LOS (lenght of staying) dovuto all’insorgere di infezioni, pari a 8,4 giorni di degenza, il costo generato dalle infezioni nosocomiali per gli ospedali nazionali è di oltre 2 miliardi e mezzo di Euro, calcolato su un costo prudenziale di 500 euro al giorno, di costi di degenza, cui sommiamo la spesa giornaliera per la terapia antibiotica. Una delle best practices descritte nel volume, riguarda proprio l’utilizzo presso l’APSS di Trento del nostro software MERCURIO per il monitoraggio delle infezioni nosocomiali. Applicando i risultati ottenuti a Trento su scala nazionale, dimostriamo come, grazie all’impiego di un sistema di sorveglianza attiva dei contagi nosocomiali, le infezioni “scongiurabili”, rispetto alla casistica nazionale, sono circa 171.000, con una possibilità di risparmio per gli ospedali di circa 750 milioni di euro. Sono ancora più notevoli i risparmi che le Strutture Sanitarie potrebbero ottenere utilizzando un sistema elettronico di prescrizione e somministrazione dei farmaci (ePrescribing). Facendo riferimento a studi europei ed americani, che attribuiscono ad errori di prescrizione e somministrazione della terapia farmacologica, un aumento di oltre 2 giorni di degenza nel 214 Risparmiare velocemente 10.000 Euro a posto letto? Con l’informatica si può 7% dei ricoveri, abbiamo stimato come su 11.300.000 ricoveri e 71.000.000 di giornate di degenza annue, con soluzioni di ePrescribing come GALILEO MEDICATION di NoemaLife, sia possibile ridurre di almeno 2 giorni di degenza circa 565.000 ricoveri annui a livello nazionale (considerando un’incidenza del 5%), generando così un risparmio per il Sistema Sanitario di 565 milioni di euro (valutando 500 Euro il costo medio di una giornata di degenza, la cui reale stima oscilla tra i 500 e i 1000 Euro). Solo con i quattro interventi citati si può arrivare ad ottenere rapidamente un risparmio di quasi 2 miliardi di euro. Digitalizzando in maniera organica, mirata ed intelligente alcuni processi sanitari, si potrebbero facilmente risparmiare almeno 10.000 euro a posto letto. Una cifra assolutamente prudenziale rispetto a quelle indicate da altre fonti, ma al contempo assolutamente praticabile. Se è vero, che per effetto dei decreti e della legge di Stabilità del 2012, il finanziamento al Sistema Sanitario calerà complessivamente di 5,6 miliardi di euro nel 2013, si comprende bene come l’investimento in ICt potrebbe agevolare le aziende sanitarie e risultare la chiave di volta della sostenibilità del Sistema Sanitario. La sfida per rendere, nel lungo periodo, il Sistema Sanitario efficace e sostenibile deve partire, prima di tutto, dal supportare, attraverso l’ICT, una progressiva integrazione dei servizi sanitari, avviando una governance dell’innovazione basata su una più complessa dialettica tra vari protagonisti: aziende ospedaliere, regioni e ministeri. La sanità deve prendere atto di essere una rete di attori autonomi, con comportamenti che si influenzano reciprocamente e determinano l’efficacia e la sostenibilità complessiva del sistema. 15 Affiancare investimenti in Information & Communication Technology all’attuale politica di “Spending Review”, appare una scelta responsabile e ormai imprescindibile per le Strutture Sanitarie che vogliono guardare al futuro. I successi ottenuti in Italia dai processi di informatizzazione avviati in ambito clinico, diagnostico e territoriale da NoemaLife, società europea leader nell’informatica per la Sanità, mostrano come sia possibile sfruttare le esigenze contingenti per avviare una reingegnerizzazione strutturata dell’intero Sistema Sanitario, in grado di garantire un equilibrio sostenibile nel lungo periodo, senza tagliare i servizi. NoemaLife indica alle Strutture Sanitarie strumenti concreti per affrontare la revisione della spesa, che non solo rispondano alle imposizioni governative in maniera immediata, ma permettano un risparmio rapido, effettivo e quantificabile di almeno 10.000 Euro a posto letto, aumentando la qualità dei servizi erogati. NoemaLife è un Gruppo Internazionale fondato in Italia nel 1996, quotato in Borsa Italiana dal 2006, divenuto leader europeo nel mercato dell’informatica clinica ospedaliera, grazie allo sviluppo di soluzioni all’avanguardia, ricerca ed eccellenza nel servizio al cliente. NoemaLife sviluppa software destinati alle organizzazioni sanitarie, sia pubbliche che private, contribuendo a rendere il Sistema Sanitario più efficace ed efficiente, attraverso la riduzione dei costi ed il miglioramento della qualità del processo di cura del paziente. Le soluzioni NoemaLife contribuiscono all’ottimizzazione del flusso di lavoro delle strutture sanitarie a livello dipartimentale, ospedaliero e territoriale, introducendo una nuova modalità di gestione integrata del processo clinico in tutti i principali ambiti di applicazione: Area Clinica, Area Diagnostica, Comunità e Territorio. Oltre 1.800 strutture sanitarie e più di 145.000 professionisti del settore utilizzano con successo in tutto il mondo le soluzioni NoemaLife, supportati da un Customer Service altamente specializzato ed attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7. NoemaLife, che si avvale di uno staff di oltre 700 professionisti in tutto il mondo, è direttamente presente sul mercato con sedi operative in Italia, Germania, Francia, Regno Unito, Argentina, Cile, Belgio, Giappone ed Emirati Arabi Uniti. NoemaLife collabora inoltre con le migliori Università e con prestigiosi Centri di Ricerca nel mondo, partecipando attivamente a numerosi Progetti Internazionali. Nel 2011, NoemaLife ha acquisito la maggioranza relativa del capitale del gruppo francese Medasys, leader del settore in Francia, a sua volta quotato alla Borsa di Parigi, consolidando in tal modo il proprio ruolo di principale fornitore europeo di soluzioni informatiche di processi clinici.