Nuovi scenari impongono nuove strategie al mondo del vino

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Nuovi scenari impongono nuove strategie al mondo del vino
Nuovi scenari impongono
nuove strategie al mondo del
vino
VITIS RAUSCEDO
20 novembre 2009
Matteo Marenghi
agronomo e giornalista
specialista vitienologico
[email protected]
348-8548250
Si affacciano nuove tematiche
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Tendenze produzione/consumo
Ocm: denominazioni o vini da tavola?
Crescerà il peso dei brand aziendali
Le campagne anti-alcol
La crisi internazionale
Il disagio delle medie aziende
Esportare vuol dire confrontarsi
Le reazioni: la cooperazione e le alleanze
Le nuove istanze del consumo
Garanzie e verità, prossime frontiere del MKT
Evoluzione del consumo di vino
nell‟Europa a 15
(nota congiuntura OIV 2009, dati in mhl)
Non aumenta significativamente
il consumo mondiale
Quota degli scambi sul consumo
mondiale di vino
OCM VINO
• Il 19 dicembre 2007, i Ministri
dell'Agricoltura dell'Unione
europea hanno trovato un accordo
sulla riforma dell'organizzazione
comune del mercato vitivinicolo.
• Questa riforma è entrata in vigore il
1° agosto 2009.
I punti salienti della riforma
-
Stanziamenti nazionali permetteranno agli Stati membri di adattare le
misure alla loro situazione particolare: promozione dei vini sui mercati
dei paesi terzi, ma anche innovazione, ristrutturazione e
ammodernamento delle vigne e delle cantine;
- Finanziato un regime d'espianto volontario, su 175.000 ettari, che sarà
realizzato su una durata di tre anni;
- Stabilito di abolire i diritti di impianto a partire dal 2015, ma questi
potranno essere mantenuti a livello nazionale fino al 2018;
-
Stabilito che le sovvenzioni destinate alla distillazione di crisi ed alla
distillazione dell‟alcol da bocca saranno gradualmente ritirate;
…
•
Il compito di approvare/modificare nuove prassi enologiche sarà
trasferito alla Commissione, che valuterà quelle ammesse dall‟OIV e
le aggiungerà, se necessario, all'elenco comunitario;
•
Lo zuccheraggio continuerà ad essere autorizzato, ma il livello
massimo dell'arricchimento per aggiunta di zucchero o di mosto sarà
ridotto;
-
L‟aiuto all'utilizzo dei mosti può essere versato sotto la sua forma
attuale per quattro anni;
•
Semplificazione delle norme d'etichettatura. Due categorie: vini con
e senza indicazione geografica. I vini privi di indicazione geografica
potranno portare la menzione del vitigno e dell'anno di vendemmia;
-
Indicazioni geografiche: Da Doc e Igt a Dop e Igp;
Denominazione di origine
• La «denominazione
di origine» è il nome
di una regione, di un
luogo determinato o,
in casi eccezionali, di
un paese che serve a
designare un prodotto
conforme ai seguenti
requisiti:
Un vino a denominazione …
• deve la sua qualità e caratteristiche essenzialmente o
esclusivamente ad un particolare ambiente geografico ed ai
suoi fattori naturali e umani;
• è ottenuto da uve che provengono esclusivamente da tale zona
geografica;
• viene prodotto (vinificazione) in detta zona geografica;
• è ottenuto da varietà di viti appartenenti alla specie Vitis
vinifera;
• è sottoposto a controlli fisico-chimici e organolettici
Indicazione geografica
• «indicazione
geografica» è
l‟indicazione che si
riferisce a una regione,
a un luogo
determinato o, in casi
eccezionali, a un paese
che serve a designare
un prodotto conforme
ai seguenti requisiti:
Un vino a indicazione geografica …
• possiede qualità, notorietà o altre caratteristiche specifiche
attribuibili a tale origine geografica;
• è ottenuto da uve che provengono per almeno l‟85%
esclusivamente da tale zona geografica;
• è prodotto (vinificazione) in detta zona geografica (novità);
• deve sottoporsi a controlli chimico-fisici e organolettici
(novità);
• è ottenuto da varietà di Vitis vinifera o da un incrocio tra
vinifera e altre specie del genere Vitis.
Fuori i consorzi dai controlli
Dop e Igp devono essere controllati da uno o più:
• organismi di certificazione conformi alle norme
europee (EN, ISO…)
• autorità che verificano il rispetto del disciplinare,
offrendo adeguate garanzie di obiettività e
imparzialità e disponendo di personale qualificato
e delle risorse necessarie allo svolgimento delle
loro funzioni.
Anche i vini senza indicazione geografica
dovranno essere controllati
Denominazioni; la perdita
della rendita da posizione ..
• La possibilità di indicare vitigno ed annata in
etichetta nei vini senza indicazione geografica
indebolirà le denominazioni minori
• Fra etichette ridondanti di informazioni il
consumatore ha scelto di fare affidamento al
nome varietale
• La Doc (unitamente alla Igt) era un passaggio
obbligato per poter dichiarare in etichetta la
varietà…
• Stare nel sistema delle denominazioni oggi costa
di più: ne vale sempre la pena?
Dop minori, dovranno evolversi
Denominazioni in crisi:
- dovranno aumentare la
diversità rispetto ai vini
da tavola;
- „vera garanzia‟ dei
requisiti di legge;
- „garanzie supplettive‟
(etiche, ambientali,
qualità percepita);
- assumerà maggior peso la
garanzia data dal marchio
aziendale.
Alcol, stili di vita e regole;
un problema complesso
• Il progressivo controllo dei comportamenti relativi al consumo di alcol
limita la vendita delle bevande alcoliche in determinati ambienti.
• I locali pubblici devono esporre tabelle che indicano il quantitativo
massimo delle più comuni bevande alcoliche assumibile senza
superare i limiti imposti dal codice della strada (0,5 g di etanolo per
litro di sangue).
• Al di là di inasprimenti delle sanzioni o abbassamenti dei limiti,
culturalmente arriveremo al concetto diffuso nei paesi nordici dove chi
guida, a turno, non tocca alcolici. Possiamo combattere l‟idea, ma è
meglio cominciare a farci i conti.
• L‟acquisto di vino nella ristorazione non può non risentirne, dobbiamo
recuperare su maggiore servizio (bottiglie di formato più piccolo, vino
al bicchiere) e altre occasioni di consumo.
La crisi internazionale… e quella
del vino!
- Più che la penalizzazione sulle
vendite sta soffrendo il
viticoltore, che spesso realizza
prezzi di vendita delle uve
inferiori ai costi di
produzione.
- Il consumatore è sempre più
informato ed esigente, e,
purtroppo, con meno soldi a
disposizione.
- Riguardo all‟export abbiamo
sia ripercussioni legate al
cambio (euro forte), sia una
concorrenza agguerritissima.
Calano le vendite e soffre la
ristorazione
• La crisi è globale, ed è
l‟esito di quella
finanziaria-economica.
• Vi è anche la coda della
congiuntura sfavorevole
che ha visto da qualche
anno calare i prezzi del
vino (dopo eccessivi
rialzi). Alla crisi del
consumo si aggiunge la
diminuzione degli stock
presso la rete commerciale
(nessuno tende più a fare
magazzino).
La vitivinicoltura italica cambierà
• La crisi accelererà lo svecchiamento del sistema
italiano (dimensione fisica ed organizzativa delle
aziende);
• i piccoli sopravviveranno solo se potranno vantare
riconosciute capacità e peculiarità. Ci saranno
comunque meno ettari vitati, meno aziende e
acquisirà un maggiore peso la cooperazione;
• le sovvenzioni agli espianti accelereranno
l‟abbandono della viticoltura in certe aree (Sicilia,
Puglia, …)
Il disagio delle aziende medie
Evidenziano difficoltà le
aziende di taglia non
piccola ma media. E non
si tratta questa volta di
economie di scala o
possibilità di introdurre le
innovazioni, è una mera
questione di presidio dei
canali di vendita. Solo con
certe dimensioni si
giustifica la creazione di
reti commerciali.
Le alleanze commerciali
• Marchi centenari e
blasonati gettano la
spugna.
• I grandi gruppi (privati o
cooperativi) acquisiscono
la commercializzazione di
vini che continuano ad
essere prodotti dagli
originari vitivinicoltori. Si
sfrutta così una rete
commerciale già efficace e
consolidata.
Esportare … oggi
Fra concorrenza … leale
… e sleale …!
Il volano del Pinot grigio …
… ed i tanti pericoli!
Seconda giovinezza per la
cooperazione?
• Aumenterà il peso della cooperazione che, infatti,
sta reagendo più di quanto facciano le aziende
private, accelerando un processo di fusione già
intrapreso da tempo.
• Aumentare le dimensioni è un obbligo e non
un‟opzione;
il
vantaggio
enorme
della
cooperazione è quello di potersi ingrandire
facendo accordi, ma senza dover comprare.
Le nuove istanze del
consumatore
- Sarà sempre più raccomandabile ‘bere locale’. La
provenienza non come garanzia di qualità ma
come risposta a motivi culturali, etici e di
sostenibilità. L’export, indispensabile, deve fare i
conti con i costi ambientali.
- Cambiano l’attenzione al contenitore (vetro
leggero, chiusure ecologiche, carta ed inchiostro
utilizzati per l’etichetta…), alle pratiche di
trasporto e stoccaggio.
- I caratteri organolettici degli alimenti (vino
compreso) sono spesso relegati a ruoli secondari.
Vino sostenibile, per amore o per
forza…
Il dibattito, inconcludente,
che ha contrapposto la
vitivinicoltura
convenzionale a quella
„organica‟ è arrivato al
capolinea, spazzato via dai
nuovi orientamenti
commerciali.
Fare vini „eco friendly‟
sarà non un‟opzione, ma
un pre-requisito per
entrare nei mercati.
Trasparenza e verità, nuove
frontiere del MKT
Si impone, fra tutte le politiche
aziendali, il tema della
“correttezza”.
Il valore più prezioso nella
relazione fra chi produce e chi
acquista è la trasparenza, che
genera fiducia.
L‟inganno si rivela un evento
catastrofico, in grado di
annientare anni o decenni di
ottima reputazione.
Il mondo del vino ha bisogno di
più „verità‟.
GRAZIE PER L‟ATTENZIONE
Matteo Marenghi
Via Borghetto, 92 – 29121 Piacenza
[email protected]
348-8548250