GLI SCULTORI DEL PONTE DI FERRO A Carrara tutti conoscono il

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GLI SCULTORI DEL PONTE DI FERRO A Carrara tutti conoscono il
GLI SCULTORI DEL PONTE DI FERRO
A Carrara tutti conoscono il “Ponte di ferro” perché, tra i percorsi che si è obbligati ad
effettuare per raggiungere le varie località della città, questo è uno tra i punti di
riferimento più conosciuti e nominati. Questo ponte arrugginito è una suggestiva
testimonianza di un passato florido dell’economia della città del marmo,
dall’estrazione di questo materiale alla sua trasformazione in manufatti artistici e
architettonici. Sul ponte di ferro passava infatti il trenino che trasportava i blocchi
cavati dai vicini giacimenti e sotto, lungo il letto del fiume, si snodava una lunga teoria
di laboratori del marmo che sfruttavano l’energia dell’acqua per azionare i vari
macchinari. Opifici per lo più decaduti a vecchi ruderi, ma riguardo ad uno in
particolare, situato proprio sotto il ponte, chiuso anch’esso da svariati anni ma ancora
in buono stato, non riuscivo a capire perché qualcuno non lo avesse ancora
riutilizzato trasformandolo magari in studio di scultura. Ci ha pensato un gruppo di
giovani, per lo più miei studenti, a dare a quel luogo quella muova identità e dignità
che secondo me meritava. Così, con eroica e giovanile imprenditorialità, nella
primavera del 2006 questo gruppo, composto inizialmente da cinque allievi scultori
dell’Accademia di belle Arti di Carrara, ha ridato vita a questo luogo che si è rivelato
ideale per la realizzazione delle loro opere e non solo. La cosa più interessante da
rilevare è che questi giovani non hanno improntato l’atelier solo ed esclusivamente
alla realizzazione di opere di scultura in marmo, che poteva essere la strada più
scontata e redditizia, ma anche in tutte le altre tecniche scultoree, dalla modellazione
con la creta, e quindi la ceramica, alle tecniche della formatura in gesso, alla
lavorazione del legno oppure dei metalli e dei materiali sintetici. Da allora il “Ponte di
ferro” ha ospitato, e continua a farlo, un buon numero di artisti di passaggio che
scelgono questo laboratorio. soprattutto per eseguire opere in marmo, e vi si
trattengono anche per lunghi periodi. Alcuni si aggregano, come Corrado Marchese,
virtuoso ed instancabile scultore del marmo, Davide Bertolaso, forlivese esperto in
ceramica, che ha saputo coniugare le forme della scultura tradizionale con interventi
a mosaico, vetroresina o ceramici e Francesco Albano, formidabile modellatore con
un già cospicuo curriculum espositivo, di premi in Polonia ed in Turchia. Altri ancora
scelgono “Il Ponte di ferro” per eseguire alcune fasi di lavorazione delle loro opere
come l’utilizzo dei materiali sintetici, cotture Raku per la ceramica, tagli di lapidei,
ingrandimenti di modelli. Tra questi vi sono Francesco Verdelli, sensibile disegnatore
e modellatore che, oltre ai materiali tradizionali sperimenta i versatili materiali sintetici
con risultati spesso sorprendenti, oppure Mirko Della Bona che negli ultimi anni si sta
dedicando prevalentemente alla scultura intagliata nei legni tipicamente toscani,
come il cipresso e l’olivo. Mirko ha elaborato una tecnica, nella lavorazione dei suoi
legni, che si avvale di una miriade di piccole tessere in legno assemblate in modo da
costituire, oltre alle forme, una suggestiva texture materica. Questi artisti sopra citati li
troviamo in esposizione collettiva presso la prestigiosa galleria comunale “La Virgola”
insieme ai fondatori del laboratorio carrarese Lorenzo Cianchi, Michele Tajariol e
Vanni Cenerini. I primi due, compagni di studi e vincitori di significativi premi, nel
2008 hanno avuto una grosse esperienze artistica all’università di Zokei, Tokyo. con
la quale l’Accademia di Belle Arti di Carrara ha scambi culturali, riportando ciascuno
di loro una menzione di onore per le apprezzate capacità artistiche e di
armonizzazione con la realtà dell’istituzione giapponese. Esperienza che non ha
mancato di lasciare significative contaminazioni linguistiche e concettuali sul piano
espressivo facendo loro raccogliere ulteriori consensi critici. Il fiorentino Vanni
Cenerini.
artista
versatile
in
tutte
le
discipline
scultoree.
ha
acquisito
professionalmente quell’esperienza che gli consente di esprimersi con disinvoltura
nella propria ricerca artistica offrendo contemporaneamente notevoli contributi
all’attività del gruppo. Queste caratteristiche umane e professionali dei nostri
protagonisti hanno contribuito al successo del laboratorio da poter affermare che il
“Ponte di ferro” non è più soltanto un punto di riferimento per i viandanti, ma anche un
nuovo punto di riferimento per il mondo dell’arte che ha domicilio nella città sinonimo
di marmo e di scultura.
Franco Mauro Franchi