indice epidemiologia eziologica

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INDICE EPIDEMIOLOGIA EZIOLOGICA
SCHEDE
PAGINE
101
STUDIO CASO CONTROLLO SUI MESOTELIOMI MALIGNI A CASALE MONFERRATO E LA ESPOSIZIONE
AMBIENTALE E LAVORATIVA AD AMIANTO ..................................................................................................................3
102
STUDI CASO CONTROLLO SUI MESOTELIOMI MALIGNI IN RELAZIONE ALLA ESPOSIZIONE
AMBIENTALE A FIBRE DI AMIANTO..................................................................................................................................5
103
INCIDENZA, EZIOLOGIA E PROGNOSI DEI MESOTELIOMI IN PIEMONTE..................................................................7
104
STUDI SU ESPOSIZIONI A CANCEROGENI AMBIENTALI (INQUINAMENTO ATMOSFERICO ED INDOOR,
FUMO DI TABACCO)...............................................................................................................................................................9
105
ALIMENTAZIONE E RISCHI DI CANCRO: STUDIO PROSPETTICO EPIC.....................................................................12
106
EPIDEMIOLOGIA DELLE LEUCEMIE E DEI LINFOMI IN ITALIA .................................................................................14
107
STUDIO EUROPEO SUI TUMORI RARI ..............................................................................................................................16
109
INIBIZIONE DELLA FORMAZIONE DI ADDOTTI DI DNA TRAMITE UNA DIETA RICCA DI FENOLI: UN
TRIAL RANDOMIZZATO......................................................................................................................................................17
110
STUDIO PROSPETTICO DI COORTE DEI GENITORI DEI BAMBINI PIEMONTESI AFFETTI DA TUMORE
INFANTILE..............................................................................................................................................................................19
111
STUDIO MULTICENTRICO ITALIANO SULL’EZIOLOGIA DEI TUMORI INFANTILI LINFOEMOPOIETICI
E DEI NEUROBLASTOMI (SETIL) .......................................................................................................................................20
112
STUDIO EUROPEO SUI TUMORI DEL POLMONE ............................................................................................................22
113
QUANTIFICAZIONE DEL RISCHIO DI TUMORE DEL POLMONE ATTRIBUIBILE ALL’OCCUPAZIONE
NELLA CITTA’ DI TORINO ..................................................................................................................................................24
114
FUMO PASSIVO E TUMORE DEL POLMONE....................................................................................................................25
115
ASPETTI DEL FUMO ATTIVO E TUMORE DEL POLMONE ............................................................................................27
116
MAPPATURA DI OCCUPAZIONI E ATTIVITÀ INDUSTRIALI CHE COMPORTANO RISCHIO DI
CANCEROGENICITÀ.............................................................................................................................................................28
117
PREVALENZA E TREND TEMPORALE DELL’ABITUDINE AL FUMO NELLA CITTA’ DI TORINO.........................30
118
STUDIO CASO CONTROLLO SUL RUOLO DEI POLIMORFISMI GENETICI DEI TUMORI POLMONARI................31
119
PREVENZIONE DEL MELANOMA E DEI TUMORI NON MELANOCITARI DELLA CUTE: SVILUPPO DI UN
NUOVO METODO PER L’IDENTIFICAZIONE DEI GRUPPI AD ALTO RISCHIO ATTRAVERSO LA
DETERMINAZIONE DELLE MELANINE NEI CAPELLI ...................................................................................................32
120
ARCHIVIO CANCEROGENI..................................................................................................................................................34
121
METODI PER QUANTIFICARE LA DISTORSIONE DA NON RISPONDENZA NEGLI STUDI DI POPOLAZIONE:
L’ESEMPIO DI UNO STUDIO CASO-CONTROLLO SUL TUMORE DEL POLMONE ....................................................35
122
GEN-AIR: STUDIO CASO-CONTROLLO NELLA COORTE SULLE RELAZIONI TRA INQUINAMENTO
ATMOSFERICO, ESPOSIZIONE A FUMO PASSIVO DANNI GENOTOSSICI E SUSCETTIBILITA’ GENETICA
IN DIVERSI TIPI DI TUMORI................................................................................................................................................36
123
APPROFONDIMENTI SULLA PATOLOGIA DA AMIANTO A CASALE MONFERRATO .............................................38
124
STUDIO DI COORTE MULTICENTRICO SUI LAVORATORI ADDETTI ALLA PRODUZIONE DI BIOSSIDO
DI TITANIO .............................................................................................................................................................................40
125
STUDIO GEM: UN MODELLO PER LA SUSCETTIBILITA' GENETICA.........................................................................42
126
RISCHI ATTRIBUIBILI ALLE RADIAZIONI UV ................................................................................................................44
127
PREVENZIONE DEI TUMORI CUTANEI: SVILUPPO DI UNO STRUMENTO E DI UN METODO PER LA
DOSIMETRIA INDIVIDUALE DELL’ESPOSIZIONE A RADIAZIONE SOLARE ............................................................46
128
EPIDEMIOLOGIA DEI TUMORI POLMONARI NELLA CITTÀ DI TORINO: RUOLO DELL’INQUINAMENTO
URBANO..................................................................................................................................................................................48
129
FATTORI OCCUPAZIONALI E RISCHIO ATTRIBUIBILE ALL’OCCUPAZIONE NEI TUMORI DEL LARINGE ......49
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CPO-Piemonte
Centro di riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
STUDIO CASO CONTROLLO SUI MESOTELIOMI MALIGNI A CASALE
MONFERRATO E LA ESPOSIZIONE AMBIENTALE E LAVORATIVA AD AMIANTO
OCCUPATIONAL AND ENVIRONMENTAL EXPOSURE TO ASBESTOS IN
CASALE MONFERRATO, ITALY A CASE-CONTROL STUDY
Epidemiologia eziologica
Responsabile: dr. Corrado MAGNANI
OBIETTIVO
Studio caso controllo di popolazione sulla eziologia del mesotelioma maligno della pleura nella USL di
Casale Monferrato. L’obiettivo principale è la valutazione del rischio legato alla esposizione ambientale
ad amianto, controllando per la esposizione domestica e lavorativa.
MATERIALI E METODI
E’ stata effettuata la rilevazione esaustiva dei casi di mesotelioma maligno della pleura incidenti nel
periodo 1987-1994. I casi sono stati appaiati per sesso, età e stato in vita al momento dell’inizio dello
studio a controlli scelti casualmente tra i residenti nella USL di Casale Monferrato iscritti agli archivi del
SSN. Casi e controlli (o i loro parenti) sono stati intervistati a domicilio con un questionario
standardizzato.
AVANZAMENTO
Sono stati inclusi 116 casi e 413 controlli. La partecipazione allo studio è stata del 89% tra i casi e del
84% tra i controlli. Il 91% dei casi e quindi dei relativi controlli era deceduta al momento dell’inclusione
nello studio.
Lo studio è concluso. L’analisi dei dati è condotta con metodi multivariati. L’analisi della distribuzione
spaziale del rischio viene condotta in collaborazione con il Dipartimento di Statistica dell’Università di
Firenze (Annibale Biggeri).
SCALA DEI TEMPI
Le analisi sono state concluse, è in preparazione un rapporto par la regione e l’ASL ed un primo articolo
per una rivista scientifica.
RISORSE E FINANZIAMENTO
Lo studio ha ricevuto finanziamenti CEE (Europa contro il Cancro), Ispesl ed AIRC.
COLLABORATORI
B. Terracini, C. Ivaldi, D. Mirabelli, P. Dalmasso.
Collaboratori esterni al CPO: C. Lagazio, S. Simeon, A. Biggeri.
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CONNESSIONI: RT (Registro Mesoteliomi)
PUBBLICAZIONI
• Sono stati presentati dati preliminari a due convegni scientifici ed alla Conferenza Nazionale
Amianto.
• Magnani C, Agudo A, González CA, Andrion A, Calleja A, Chellini E, Dalmasso P, Escolar P,
Hernandez S, Ivaldi C, Mirabelli D, Ramirez J, Turuguet D, Usel M & Terracini B.: Multicentric
study on malignant pleural mesothelioma and non-occupational exposure to asbestos. In press, Br J
Cancer 2000.
• Magnani C.: Pleural malignant mesothelioma and environmental exposure to asbestos associated
with asbestos cement production. The case of Casale Monferrato, Italy. In press, The Canadian
Mineralogist 1999.
• Magnani C, Leporati M.: Mortality from lung cancer and population risk attributable to asbestos in
an asbestos cement manufacturing town in Italy. Occup Environ Med 1998; 55: 111-114.
• Magnani C, Mollo F, Paoletti L, Bellis D, Bernardi P, Betta P, Botta M, Falchi M, Ivaldi C, Pavesi
M.: Asbestos lung burden and asbestosis after occupational and environmental exposure in an
asbestos cement manufacturing area: a necropsy study. Occup Environ Med 1998; 55: 840-846.
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CPO-Piemonte
Centro di riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
STUDI CASO CONTROLLO SUI MESOTELIOMI MALIGNI IN RELAZIONE ALLA
ESPOSIZIONE AMBIENTALE A FIBRE DI AMIANTO
MULTICENTRE CASE CONTROL STUDY ON MESOTHELIOMA AND
NON-OCCUPATIONAL ASBESTOS EXPOSURE
Epidemiologia eziologica
Responsabile: dr. Corrado MAGNANI
Studio multicentrico
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVO
L’obiettivo principale è la valutazione del rischio di mesotelioma maligno della pleura legato alla
esposizione ambientale ad amianto, controllando per la esposizione domestica e lavorativa. Nel
programma sono compresi due studi.
Il primo studio è nato come progetto multicentrico europeo innestato sulla esperienza acquisita con la
conduzione del precedente studio a Casale Monferrato. In Piemonte lo studio è stato svolto nella USL di
Casale Monferrato e nei comuni di Torino e della cintura torinese. Le conclusioni del primo studio hanno
indicato un’associazione tra mesotelioma ed esposizione ambientale ad amianto ma il numero di soggetti
disponibili è relativamente piccolo e le stime statistiche sono di conseguenza imprecise.
Nel 2000, dopo la conclusione dello studio multicentrico sarà quindi avviato un secondo studio,
nell’ambito del programma di ricerca 1% del Ministero della Sanità “ Impatto Sanitario dell’Amianto:
Epidemiologia, Fonti di Esposizione e Meccanismi Patogenetici”, coordinato dal Dr.Pietro Comba
dell’Istituto Superiore di Sanità. In tale progetto l’U.O.A.D.U. Epidemiologia dei Tumori partecipa con
la linea di ricerca “STUDIO EPIDEMIOLOGICO SUL RISCHIO DI MESOTELIOMA
CONSEGUENTE AD ESPOSIZIONE A BASSA INTENSITA’ A FIBRE DI AMIANTO”, di cui è
responsabile scientifico il Dr. Corrado Magnani.
MATERIALI E METODI
Per il primo studio, è stata effettuato in ciascun paese uno studio caso controllo di popolazione. I casi di
mesotelioma maligno della pleura incidenti nel periodo 1995-97 sono stati individuati con una
rilevazione esaustiva nei servizi di anatomia patologica. I controlli sono stati appaiati ai casi per sesso,
età e stato in vita. In Piemonte lo studio è stato svolto nella USL di Casale Monferrato e nei comuni di
Torino e della cintura torinese. I controlli sono stati scelti casualmente tra gli iscritti agli archivi del SSN
residenti negli stessi comuni. Casi e controlli (o i loro parenti) sono stati intervistati con un questionario
standardizzato sviluppato in modo originale nell’ambito dello studio europeo.
Gli stessi metodi saranno utilizzati per il programma di ricerca STUDIO EPIDEMIOLOGICO SUL
RISCHIO DI MESOTELIOMA CONSEGUENTE AD ESPOSIZIONE A BASSA INTENSITA’ A
FIBRE DI AMIANTO, che si svolgerà nelle stesse ASL dello studio precedente.
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AVANZAMENTO
Il primo studio è concluso. Sono stati inclusi in Piemonte 64 casi e 165 controlli. La partecipazione allo
studio è stata del 78% tra i casi e del 66% tra i controlli. Nell’insieme dello studio europeo sono stati
inclusi 180 casi e 372 controlli. L’analisi dei dati è stata condotta con metodi multivariati presso
l’IRECC di Barcellona (resp. C.Gonzalez). Un articolo è stato sottoposto ad una rivista scientifica
internazionale.
Il secondo studio inizierà a giugno 2000.
RISORSE E FINANZIAMENTO
Lo studio ha ricevuto finanziamenti CEE (BIOMED) e, per quanto riguarda la parte piemontese Ispesl ed
AIRC. Il secondo studio riceverà un contributo dell’Istituto Superiore di Sanità (nell’ambito del
programma di ricerca 1% del Ministero della Sanità).
IMPEGNO DI PERSONALE
Borsista a tempo pieno (CPO) coordinamento e gestione dati
Intervistatore, a tempo pieno in relazione alla necessità di svolgere interviste in tutto il Piemonte.
COLLABORATORI
B. Terracini, D. Mirabelli, C. Ivaldi, P. Dal masso
CONNESSIONI: RT (Registro Mesoteliomi)
STUDI MULTICENTRICI
Coordinatore C.Magnani. Partecipanti: C. Gonzalez (Spagna), E.Chellini (Firenze, Italia), R.Van den
Oever (Belgio), L.Raymond (Svizzera). Hanno collaborato a parti dello studio ma senza raccolta di dati:
E.Raffne (Danimarca), G.Hillerdal (Svezia), A.Linos (Grecia)
COLLABORAZIONE CON ALTRI STUDI:
Programma di ricerca 1% del Ministero della Sanità “ Impatto Sanitario dell’Amianto: Epidemiologia,
Fonti di Esposizione e Meccanismi Patogenetici”, coordinato dal Dr.Pietro Comba dell’Istituto Superiore
di Sanità.
PUBBLICAZIONI
• Sono stati presentati il disegno dello studio e dati preliminari a due convegni.
• Magnani C, Agudo A, González CA, Andrion A, Calleja A, Chellini E, Dalmasso P, Escolar P,
Hernandez S, Ivaldi C, Mirabelli D, Ramirez J, Turuguet D, Usel M & Terracini B.: Multicentric
study on malignant pleural mesothelioma and non-occupational exposure to asbestos. In press, Br J
Cancer 2000.
• Magnani C.: Pleural malignant mesothelioma and environmental exposure to asbestos associated
with asbestos cement production. The case of Casale Monferrato, Italy. In press, The Canadian
Mineralogist 1999.
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CPO-Piemonte
Centro di riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
INCIDENZA, EZIOLOGIA E PROGNOSI DEI MESOTELIOMI IN PIEMONTE
INCIDENCE ETIOLOGY AND PROGNOSIS OF MESOTHELIOMA IN PIEDMONT
Epidemiologia eziologia, Registro Tumori, Epidemiologia clinica e valutativa
Responsabile: dr. Corrado MAGNANI
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVO
Analisi dell’incidenza di mesotelioma maligno in Piemonte nel periodo 1996-98.
Raccolta di informazioni anamnestiche sulla storia lavorativa ed altre fonti di esposizione ad amianto per
i casi delle aree ad alta incidenza.
Misura della sopravvivenza dopo una diagnosi di mesotelioma maligno.
Il mesotelioma maligno della pleura e del peritoneo è una neoplasia rara, indicatrice nella maggior parte
dei casi di pregressa esposizione ad amianto. La registrazione dei casi di questa malattia costituisce uno
strumento per misurare la frequenza di esposizione a fibre di amianto. Inoltre la registrazione della
malattia e la valutazione della esposizione ad amianto costituiscono la premessa per facilitare il
riconoscimento dei casi di malattia professionale.
Il Registro dei Mesoteliomi del Piemonte è individuato quale Centro Operativo Regionale del Registro
Nazionale Mesoteliomi Asbesto-correlati (RENAM), costituito presso l’ISPESL ai sensi del D.Lgs.
277/1991.
MATERIALI E METODI
La rilevazione per il Registro dei Mesoteliomi Maligni si svolge in due fasi:
1 Rilevazione dei casi con diagnosi istologica o citologica.
La rilevazione dei casi incidenti di mesotelioma maligno della pleura e del peritoneo viene effettuata
principalmente con la ricerca attiva dei casi presso i Servizi di Anatomia Patologica del Piemonte
2 Stima del numero di casi di mesotelioma possibili o probabili (ma non documentati da un esame
istologico), sulla base dell’archivio SDO e delle certificazioni di morte.
Sono selezionati dagli archivi delle schede di dimissione ospedaliera e dall’archivio delle cause di morte
tutti i casi con diagnosi codificata con i codici 163 e 158.8-158.9, corrispondenti rispettivamente alle
neoplasie primitive della pleura e del peritoneo. Vengono individuati i casi già noti al Registro dei
Mesoteliomi e quindi viene richiesta la cartella clinica del ricovero per tutti i casi restanti. Le cartelle
sono riviste da un medico di questo servizio.
L’intervista ai casi viene effettuata di regola durante il ricovero durante il quale è stata posta la diagnosi o
durante un successivo ricovero, anche in day-hospital. Per raggiungere questo obiettivo viene mantenuto
un sistema di rilevazione dei casi a cadenza settimanale negli ospedali di Torino e cintura e di Casale
Monferrato, che verrà esteso durante il 2000 alle altre ASL ad incidenza elevata.
Per i casi a sospetta eziologia professionale viene inviata la segnalazione ai medici curanti per l’avvio di
procedure di indennizzo di malattia professionale, agli SPRESAL per l’accertamento delle fonti di
esposizione ed alla Procura per gli obblighi di legge.
7
Per tutti i casi viene periodicamente aggiornato lo stato in vita presso le anagrafi comunali, in modo da
misurare la sopravvivenza dopo la diagnosi con metodi attuariali.
SCALA DEI TEMPI
Conclusione reperimento e valutazione cartelle cliniche possibili casiMarzo 2000
Analisi dati e calcolo tassi
Giugno 2000
Rilevazione nuovi casi incidenti ed interviste
Attività svolta in modo continuo
AVANZAMENTO
La rilevazione dei casi presso i servizi di Anatomia Patologica è stata conclusa nei tempi previsti. E’
stato possibile estendere questa attività ai casi incidenti fino al 31.12.98, per un totale di 278 casi
incidenti nel 1996-98.
La stima del numero di casi di mesotelioma sospetti sulla base della diagnosi clinica o radiologica ma
senza esame istologico è stata avviata al temine della rilevazione dei casi con diagnosi istologica. E’ stato
completato il reperimento della documentazione relativa ai ricoveri nel 1996-97 in ospedali piemontesi
mentre è in corso il reperimento della documentazione per i ricoveri avvenuti nel 1998 in ospedali
piemontesi e nel 1996-98 in ospedali di altre regioni.
Sono stati intervistati 33 casi incidenti su 40 casi ricoverati in ospedali dell’area di Torino nel 1999.
Nel 2000 la rilevazione in continuo e le interviste saranno estese agli ospedali delle ASL di Casale,
Biella ed Alessandria.
RISORSE E FINANZIAMENTO
Risorse CPO – Annunciato contributo ISPESL (25 mil /anno per tre anni)
IMPEGNO DI PERSONALE
Rilevazione casi, esame possibili casi con documentazione clinica o radiologica 1 borsista a t.p.
Per il supporto segretariale, contatti con i comuni
0,25 t.p.
Analisi e gestione dati
0,25 t.p.
COLLABORATORI
B. Terracini, C. Ivaldi, D. Mirabelli, P. Dalmasso, P. Todesco
L’attività afferisce al Registro Nazionale Mesoteliomi, coordinato dall’ISPESL.
PUBBLICAZIONI
• I risultati sono stati presentati alla Conferenza Nazionale sull’Amianto (Roma, Marzo 1999).
• Presentazione a convegni (AIRT, Convegno sull’esposizione ad Amianto organizzato dalla Regione
Emilia Romagna a Reggio Emilia).
• Ivaldi C, Dalmasso P, Nesti M, Magnani C.: Il registro dei mesoteliomi Maligni del Piemonte.
Incidenza nel periodo 1990-1995. Epidemiol Prev 1999; 23: 308-315.
• Silvestri S, Magnani C, Calisti C, and Bruno C.: The experience of the Balangero chrysotile
asbestos mine in Italy. Health effects among workers mining and milling asbestos and the health
experience of persons living nearby. Italy. In press, The Canadian Mineralogist 1999.
• Bretti S, Castagneto B, Casadio C, Betta PG, Magnani C, Zai S.: Il mesotelioma pleurico:
esperienze integrate. Argomenti di Oncologia 1998; 19: 241-252.
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CPO-Piemonte
Centro di riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
STUDI SU ESPOSIZIONI A CANCEROGENI AMBIENTALI (INQUINAMENTO
ATMOSFERICO ED INDOOR, FUMO DI TABACCO)
STUDIES ON EXPOSURES TO ENVIRONMENTAL CARCINOGENS (AIR AND
INDOOR POLLUTION, TOBACCO SMOKE)
Epidemiologia eziologica
Responsabile: dr. Giovannino CICCONE.
Studio multicentrico
OBIETTIVI
1.
Analisi della relazione tra disturbi respiratori ed esposizione a gas di scarico diesel e a fumo
ambientale di sigaretta.
2.
Analisi dei determinanti familiari e sociali che possono influire sulle condizioni di salute
respiratoria e sull’inizio dell’abitudine al fumo tra gli adolescenti.
MATERIALI E METODI
Lo studio multicentrico SIDRIA, realizzato in 10 aree del nord e centro Italia su un campione
rappresentativo di bambini e ragazzi di due fasce di età (6-7 e 13-14 anni) per un totale di oltre 40.000
soggetti, rappresenta la piu’ estesa indagine epidemiologica condotta in Italia sull’argomento. Ha inoltre
contribuito con tutto il campione all’indagine internazionale ISAAC (International Study on Asthma and
Allergies on Childhood), avendo utilizzato metodi di campionamento e strumenti per la raccolta delle
informazioni coerenti con il protocollo internazionale. In Piemonte lo studio è stato realizzato a Torino
su un campione rappresentativo di circa 3.500 bambini e ragazzi, sotto la responsabilità dell’UO di
Epidemiologia dei Tumori dell’Azienda Ospedaliera S. Giovanni Battista (coordinatore: dr. Giovannino
Ciccone).
Il protocollo di campionamento prevedeva in ogni centro l’estrazione di un numero di scuole (pubbliche
e private) sufficienti a fornire almeno 1.000 bambini delle prime due classi delle elementari, ed altrettanti
della terza classe della scuola media inferiore. La raccolta delle informazioni è stata effettuata utilizzando
dei questionari che includevano le domande sui sintomi respiratori previste dal protocollo internazionale
ISAAC e diverse altre domande derivate da una revisione dei questionari utilizzati in precedenti indagini
nazionali ed internazionali. Il questionario dei bambini delle elementari è stato compilato a casa dai
genitori; mentre le informazioni relative ai ragazzi delle medie sono state fornite sia dai genitori, sia
direttamente dai ragazzi, che hanno compilato in classe un questionario scritto ed un video-questionario,
basato sulla visione di un breve filmato sui sintomi respiratori tipici nell’asma.
SCALA DEI TEMPI
Nel corso del 1997-99 sono state condotte analisi approfondite dei dati, sia a livello nazionale, sia
internazionale, con pubblicazione dei risultati su riviste internazionali (cfr. aggiornamento bibliografico).
Nel corso del 2000 verrà condotta una analisi sui dati nazionali, con particolare approfondimento per
Torino, per valutare il ruolo di caratteristiche socio-demografiche sui disturbi respiratori, sul tipo di
9
trattamento e sulla probabilità di esposizione a fattori di rischio. Un ulteriore studio di fattibilità sarà
orientato a testare l’applicabilità dei dati sul monitoraggio del traffico, rilevati dal progetto ‘5T’, ai dati
del campione di bambini inclusi nello studio (residenza, scuola), per mettere a punto metodi di analisi di
utilità più generale.
Nel corso del 2000 sono state programmate alcune riunioni del gruppo nazionale per valutare la possibile
ripetizione dello studio a 6 anni di distanza per analizzare il trend temporale dei disturbi respiratori (asma
in particolare) e delle esposizioni.
STATO DI AVANZAMENTO (dicembre ’99)
Il centro di Torino ha partecipato nel corso del ’99 alla elaborazione dei dati e alla preparazione di
articoli scientifici sul ruolo del fumo passivo, dell’alimentazione, dei fattori perinatali.
RISORSE E FINANZIAMENTO
Tutto lo studio (fase di pianificazione, raccolta delle informazioni, registrazione dei dati, elaborazione e
stesura dei principali risultati a livello Italiano) è stato condotto dal gruppo collaborativo SIDRIA, con la
collaborazione del personale del SSN operante sul territorio e con un contributo economico iniziale da
parte delle Regioni partecipanti (Piemonte, Lombardia, Provincia di Trento, Emilia Romagna, Toscana,
Lazio). Il contributo ricevuto da parte della Regione Piemonte, nell’ambito della ricerca sanitaria
finalizzata nell’anno ’95, è stato di 55 milioni (2 borse di studio a t.p. più 15 milioni per spese
gestionali). I costi della progettazione generale e di tutto il materiale necessario sono stati coperti per
l’intero progetto da altre regioni (Lazio, Emilia Romagna). Una nuova richiesta di finanziamento alla
Regione Piemonte (di 15 milioni, nell’ambito della ricerca sanitaria finalizzata ’98-'99), specificamente
mirata all’approfondimento dell’analisi dei dati Torinesi di SIDRIA, è stata accolta.
COLLABORATORI
Collaboratori nella fase di pianificazione dello studio:
A. Camerlengo, F. Faggiano, C. Magnani, P. Natale, P. Piccioni, M. Bugiani.
Collaboratori nella conduzione ed analisi dello studio:
P. Dalmasso, T. Fatur Volante.
STUDI MULTICENTRICI
Gruppo Collaborativo SIDRIA
G. Ciccone (*), A Camerlengo, M Bugiani, P Dalmasso, F Faggiano, T Fatur Volante, C Magnani, P
Natale, P Piccioni (Torino), L Bisanti (*), V Gianelle, F Rusconi, S Sideri (Milano), S Piffer, F Filippetti, E
Nava (Trento), M Biocca, E Canossa, B Cavalchi, D Cervino, S Cattani, E De'Munari, M Deserti, S Ferro,
F Fortezza, F Frigo, C Galassi (*), M Martini, P Mazzali, L Paterlini, R Sogni, M Zanini (Emilia Romagna)
E Chellini (*), L Agati, E Barletta, A Biggeri, G Bini, M Bini, L Chetoni, D Grechi, A Seniori Costantini
(Firenze) E Renzoni, P Sestini (*) (Siena), G Viegi (Pisa), F Forastiere (**), N Agabiti, G Corbo, V
Dell'Orco, S Mallone, C Micera, P Palermo, G Pallotti, G Piras, R Pistelli (Roma), E Salera (Frosinone) D
Argentini, G Chiarucci (Latina)
(*)=responsabili del centro; (**)= responsabile nazionale
27 febbraio 2000
PUBBLICAZIONI (agg. Gennaio 2000)
•
•
•
Gruppo Collaborativo SIDRIA. Studi Italiani sui Disturbi Respiratori nell’Infanzia e l’Ambiente.
Epidemiol Prev 1995; 19: 76-78.
Ciccone G, Dalmasso P, Fatur Volante T, Camerlengo A, Faggiano F,. Magnani C, Natale P,
Piccioni P, Bugiani M. SIDRIA: prevalenza di asma e malattie allergiche nella popolazione
pediatrica a Torino. Informa SIAIC 1996; 1: 6-9.
Fatur Volante T, Dalmasso P, Ciccone G. SIDRIA-Torino: indagine epidemiologica sulla salute in
età evolutiva. Risultati descrittivi: scuole elementari (vol. I). Torino, 1996.
10
•
Dalmasso P, Fatur Volante T, Ciccone G. SIDRIA-Torino: indagine epidemiologica sulla salute in
età evolutiva. Risultati descrittivi: scuole medie (vol. II). Torino, 1996.
• Gruppo Collaborativo SIDRIA. Asma, disturbi respiratori e ambiente. Riv Ital Pediatr 1996; 22:
475-477.
• Rusconi F, Forastiere F, Agabiti N, Biggeri A, Ciccone G. Frequenza di asma bronchiale in diverse
aree Italiane. Riv Ital Pediatr 1997; 23: 245-253.
• Gruppo Collaborativo SIDRIA. La frequenza dell’asma pediatrico in diverse aree Italiane. Epidemiol
Prev 1997; 21: 235-242.
• Gruppo Collaborativo SIDRIA. La frequenza dei fattori di rischio per l’asma bronchiale in varie aree
Italiane. Epidemiol Prev 1997; 21: 243-251.
• SIDRIA Collaborative Group. Asthma and respiratory symptoms in 6-7 yr old Italian children:
gender latitude, urbanization and socioeconomic factors. Eur Respir J 1997; 10: 1780-1786.
• Ciccone G, Forastiere F, Agabiti N, Biggeri A, Bisanti L, Chellini E, Corbo G, Dell'Orco V,
Dalmasso P, Volante TF, Galassi C, Piffer S, Renzoni E, Rusconi F, Sestini P, Viegi G. Road traffic
and adverse respiratory effects in children. SIDRIA Collaborative Group. Occup Environ Med 1998;
55: 771-8.
• Rusconi F, Galassi C, Corbo GM, Forastiere F, Biggeri A, Ciccone G, Renzoni E. Risk factors for
early, persistent, and late-onset wheezing in young children. SIDRIA Collaborative Group. Am J
Respir Crit Care Med 1999; 160: 1617-22.
• Renzoni E, Forastiere F, Biggeri A, Viegi G, Bisanti L, Chellini E, Ciccone G, Corbo G, Galassi C,
Rusconi F, Sestini P. Differences in parental- and self-report of asthma, rhinitis and eczema among
Italian adolescents. SIDRIA collaborative group. Studi Italiani sui Disordini Respiratori dell'
Infanzia e l'Ambiente. Eur Respir J 1999; 14: 597-604.
• Agabiti N, Mallone S, Forastiere F, Corbo GM, Ferro S, Renzoni E, Sestini P, Rusconi F, Ciccone
G, Viegi G, Chellini E, Piffer S. The impact of parental smoking on asthma and wheezing. SIDRIA
Collaborative Group. Studi Italiani sui Disturbi Respiratori nell'Infanzia e l'Ambiente. Epidemiology
1999; 10: 692-8.
• The SIDRIA Collaborative Group. Traffic pollution and respiratory damages in children living in
metropolitan areas. Epidemiol Prev 1998; 22: 242-7.
• Gruppo Collaborativo SIDRIA. Fumo dei genitori, asma e sibili respiratori in bambini ed
adolescenti. I risultati di SIDRIA. Epidemiol Prev 1998; 22: 146-154.
•
•
Gruppo Collaborativo SIDRIA. Abitudine al fumo di sigarette tra gli studenti di III media in diverse
aree italiane. Epidemiol Prev 1998; 22: 155-164.
Forastiere F, Pistelli R, Sestini P, Fortes C, Renzoni E, Rusconi F, Dell'Orco V, Ciccone G,
Bisanti L and the SIDRIA Collaborative Group, Italy (Italian Studies on Respiratory Disorders in
Children and the Environment). Consumption of fresh fruit rich in vitamin c and wheezing
symptoms in children. Accettato per pubblicazione su Thorax.
Articoli su ISAAC:
• ISAAC Steering Committee. Wordwide variations in the prevalence of symptoms of asthma, allergic
rhinoconjuntivitis, and atopic eczema: ISAAC. Lancet 1998; 351: 1225-1232.
• ISAAC Steering Committee. Wordwide variations in the prevalence of asthma symptoms: the
International Study of Asthma and Allergies in Childhood. Eur Respir J 1998; 12: 315-335.
• Williams H, Robertson C, Stewart A et al. Worldwide variations in the prevalence of symptoms of
atopic eczema in ISAAC. J Allergy Clin Immunol 1999; 103: 125-38.
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CPO-Piemonte
Centro di riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
ALIMENTAZIONE E RISCHI DI CANCRO: STUDIO PROSPETTICO EPIC
DIET AND RISKS OF CANCER: EPIC PROSPECTIVE INVESTIGATION
Epidemiologia eziologica
Responsabile prof. Paolo VINEIS
Studio multicentrico
OBIETTIVO
Studiare i rapporti tra alimentazione e malattie croniche in 400.000 volontari residenti in 9 paesi europei.
Obiettivi collaterali: studiare le interazioni geni-ambiente.
MATERIALI E METODI
L’indagine EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition) è un’indagine
multicentrica avviata nel 1993 con lo scopo di indagare sui rapporti tra alimentazione e tumori. Si è
concluso entro marzo 1998 il reclutamento di 400.000 soggetti volontari in Europa, di cui circa 47.000 in
Italia (reclutati nelle aree di Torino, Firenze, Napoli, Ragusa e Varese, di età 35-64 anni). I volontari
hanno compilato un questionario dettagliato sulle abitudini alimentari ed uno su altri fattori di rischio
(vedi strumenti). E’ stata effettuata la raccolta di un campione di sangue di 30 cc. da ciascun
partecipante, conservato in azoto liquido. I campioni serviranno per dosare diversi costituenti
dell’alimentazione che possono aumentare i rischi di cancro oppure esercitare un’azione protettiva. I
volontari, che hanno tutti firmato un modulo di consenso informato, vengono seguiti tramite le schede di
dimissione ospedaliera (SDO), i registri dei tumori e i certificati di decesso per stimare i tassi di
incidenza e mortalità per diverse patologie.
STRUMENTI UTILIZZATI
Tutti gli strumenti utilizzati sono stati validati attraverso indagini pilota. Gli strumenti sono: (a) un
questionario dotato di fotografie dei piatti più frequentemente consumati, mirante a rilevare i consumi
abituali dei principali cibi nel corso dell’ultimo anno; (b) un questionario (differenziato per uomini e
donne) su abitudini personali e altre esposizioni (fumo, esposizioni lavorative, abitudini riproduttive,
patologie precedenti, ecc.); (c) le misure antropometriche (peso, altezza, altezza da seduti, circonferenze
bacino e vita); (d) pressione arteriosa (due rilevazioni a riposo) e polso; (e) un campione di sangue di 30
cc., conservato in azoto liquido dopo separazione di plasma, siero, buffy coat (globuli bianchi) e globuli
rossi; (f) l’intervista “24-ore” condotta a circa il 10% dei soggetti reclutati (1020 a Torino, circa 4.000 in
tutta Italia); si tratta di un’intervista estremamente approfondita su tutto ciò che è stato consumato nelle
24 ore precedenti, raccolta tramite computer. Il programma del computer consente di indagare nel
dettaglio sulle ricette e sulla composizione di tutti i piatti, anche complessi.
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TEMPI E STATO DI AVANZAMENTO
È iniziato il follow-up in colaborazione con il Registro Tumori Piemonte (R. Zanetti). E’ iniziato uno
studio finanziato dall’AIRC sui polimorfismi metabolici e gli addotti di DNA in un campione di 600
soggetti della coorte. Sono state predisposte tabelle sui consumi alimentari dei piemontesi e dei residenti
nelle altre aree italiane coinvolte in EPIC. Saranno prodotte informazioni sui consumi di alimenti e
sull’assunzione di nutrienti (grassi, zuccheri, proteine) e micronutrienti (vitamine, selenio, calcio, ecc.).
Le informazioni sui (micro) nutrienti sono consentite dalla disponibilità di tabelle automatizzate di
conversione degli alimenti in nutrienti. E’ stato costituito uno Steering Committee centrale per l’uso della
banca biologica ai fini di indagini genetiche.
RISORSE E FINANZIAMENTO
L’indagine è stata finanziata dalla Comunità Europea e dall’Associazione Italiana per le Ricerche sul
Cancro.
COLLABORATORI
Responsabile scientifico del progetto per il centro di Torino e membro dello Steering Committee per le
indagini genetiche: Paolo Vineis. Follow-up a cura di Roberto Zanetti (Registro dei Tumori - CPO
Piemonte; rappresentante italiano nell’End-point Committee) e Giovannino Ciccone. Altro personale
(dietiste, intervistatrici): Laura Fiorini (messa a punto dei metodi, coordinamento “24-ore”), Nicolina
Leo, Rosa Amerio, Raffaella Rua (dietiste), Laura Davico (biologa), Assunta Magnino (coordinamento
organizzativo), Ornella Ru (intervistatrice e addetta pubbliche relazioni). Personale di laboratorio:
Marilena Abbadini, Antonina Balsamo, Vittoria Bravoco. Medici: Martine Tedeschi, medici prelevatori.
Analisi dati: Marco Dalmasso, Carlotta Sacerdote.
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Centro di riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
EPIDEMIOLOGIA DELLE LEUCEMIE E DEI LINFOMI IN ITALIA
EPIDEMIOLOGY OF LEUKEMIAS AND LIMPHOMAS IN ITALY
Epidemiologia eziologica
Responsabile: prof. Paolo VINEIS
Studio multicentrico
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVO
Studiare i fattori di rischio per leucemie, linfomi e mielomi in Italia in uno studio caso-controllo
multicentrico di popolazione.
Studiare i fattori di rischio per la trombocitemia essenziale per i residenti a Torino.
MATERIALI E METODI
Sono stati reclutati circa 2700 casi incidenti di neoplasie del sistema emolinfopoietico e 1800 controlli di
popolazione (rispondenza 90% e 81% rispettivamente). Lo studio è stato condotto nelle aree di Torino,
Firenze, Novara, Vercelli, Siena, Verona, Imperia, Latina, Ragusa, Forlì e Varese. Sono state raccolte
interviste molto dettagliate, in particolare sulla storia professionale (con l’aiuto di schede ad hoc per
qualche decina di settori produttivi). Le storie professionali sono state interpretate da un Panel di
agronomi e uno di igienisti industriali per valutare le esposizioni a qualche decina di sostanze chimiche
sospette.
Nel corso del 2000 verranno inclusi anche i circa 150 casi di residenti a Torino con diagnosi di
trombocitemia essenziale come estensione del progetto principale. Il disegno dello studio, il questionario
ed il gruppo di controlli sono gli stessi del progetto principale.
TEMPI E STATO DI AVANZAMENTO
Sono in corso le analisi per il ruolo delle malattie pregresse; il ruolo di infezioni tardive; le professioni
nelle donne e negli uomini; il fumo; i coloranti per capelli. Nel corso del 2000 inizieranno le analisi della
storia residenziale e delle attribuzioni professionali. E’ in corso di allestimento una matrice sugli effetti
immunotossici delle esposizioni ad agenti chimici, fisici e biologici (in collaborazione con National
Cancer Institute USA).
Le interviste ai 150 casi di trombocitemia essenziale saranno effettuate nel corso del 2000.
Parallelamente all'andamento delle interviste si procederà alla codifica e alla registrazione dei
questionari. L'analisi verrà condotta nel primi mesi del 2001.
PERSONALE E COLLABORATORI
Responsabile scientifico del progetto: Paolo Vineis. Altro personale a Torino: Laura Davico, Martine
Tedeschi.
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Per l'estensione dello studio ai casi con diagnosi di trombocitemia essenziale sono coinvolti per il CPO,
oltre al responsabile dell'intero progetto, Giovannino Ciccone, Dario Mirabelli e Laura Davico. Questo
sottoprogetto è stato definito in collaborazione con l'Unità di Medicina del Lavoro dell'ASO OIRMS.Anna (Dr. Falcetta), con il Servizio di Ematologia dell'Ospedale Valdese (Dr. Bazzan) e con le
UU.OO: di ematologia dell'ASO Molinette (Dr. Boccadoro, Dr. Gallo).
RISORSE E FINANZIAMENTO
L’indagine è stata finanziata dall’Associazione Italiana per le Ricerche sul Cancro, dal National Cancer
Institute USA e dalla Comunità Europea.
Una richiesta di finanziamento per la parte dell'indagine riguardante la trombocitemia essenziale è stata
presentata da parte dell'Unità di medicina del lavoro dell'ASO OIRM-S.Anna nell'ambito della ricerca
sanitaria finalizzata 2000 della regione Piemonte.
PUBBLICAZIONI
• Masala G, Di Lollo S, Picoco C, Crosignani P, Demicheli V, Fontana A, Funtò I, Miligi L, Nanni O,
Papucci A, Ramazzotti V, Rodella S, Stagnaro E, Tumino R, Viganò C, Vindigni C, Seniori
Costantini A, Vineis P.: Incidence rates of leukemias, lymphomas and myelomas in Italy:
Geographic distribution and NHL histotypes. Int J Cancer 1996; 68: 156-159.
• Vineis P. and the Working Group on the Epidemiology of Hematolymphopoietic Malignancies in
Italy: Incidence and time trends for lymphomas, leukemias and myelomas: hypothesis generation.
Leukemia Research 1996; 20: 285-290.
• Vineis P, et al. Hematopoietic cancer and peptic ulcer: a multicenter case-control study.
Carcinogenesis 1999; 20: 1459-64.
• Vineis P, et al. Does a gene in the Xq28 region increase the risk of non-Hodgkin's lymphomas?
Working Group for the Epidemiology of Hematolymphopoietic Malignancies in Italy. Ann Oncol
1999; 10: 471-473.
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Centro di riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
STUDIO EUROPEO SUI TUMORI RARI
RARE CANCERS IN EUROPE
Epidemiologia eziologica
Responsabile: prof. Franco MERLETTI
Studio multicentrico
OBIETTIVO
Obiettivo del progetto è identificare fattori di rischio per tumori rari ad eziologia ignota, con particolare
riferimento a fattori occupazionali.
MATERIALI E METODI
Tutti i casi incidenti di 7 sedi tumorali (melanoma dell’occhio, micosi fungoide, osso, mammella
maschile, vie biliari maschili, timo) ed un gruppo di controlli vengono identificati in uno studio casocontrollo di popolazione che si svolge in 9 paesi europei con 3 centri italiani. Il centro di Torino funge da
coordinamento per l’Italia e fornisce il principal investigator per la sede tumorale osso.
SCALA DEI TEMPI E STATO DI AVANZAMENTO
La raccolta dati è terminata nel 1998 (circa 2000 casi e 4000 controlli). Sono stati validati i dati raccolti.
Nel 2000 – 2001 sono previste le analisi dei dati e la pubblicazione dei risultati.
RISORSE E FINANZIAMENTO
Biomed, Ministero del Lavoro Italiano, 60%MURST, Associazione Italiana Ricerca sul Cancro.
COLLABORATORI
Lorenzo Simonato, Enzo Merler, Lorenzo Richiardi.
PUBBLICAZIONI
Previste da inizio 2000.
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INIBIZIONE DELLA FORMAZIONE DI ADDOTTI DI DNA TRAMITE UNA DIETA
RICCA DI FENOLI: UN TRIAL RANDOMIZZATO
INHIBITION OF DNA ADDUCT FORMATION BY A PHENOL-ENRICHED DIET: A
RANDOMIZED CONTROLLED TRIAL
Epidemiologia eziologica
Responsabile: prof. Paolo VINEIS
Studio collaborativo (IARC, Lione; Università di Cincinnati, USA; Servizio di Dietologia Ospedale
Molinette)
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVO
Valutare la capacità di una dieta ricca di fenoli di inibire la formazione di addotti tra il DNA delle cellule
esfoliate vescicali e il 4-aminobifenile, cancerogeno contenuto nel fumo di sigarette. L'obiettivo verrà
perseguito attraverso una sperimentazione randomizzata in forti fumatori.
MATERIALI E METODI
Verranno reclutati 100 volontari fumatori di 10-20 sigarette di tabacco nero, ricco di amine aromatiche.
Questi soggetti verranno randomizzati a due gruppi (dopo firma di un modulo di consenso informato
approvato dal Comitato Etico dello studio), a ciascuno dei quali un cuoco insegnerà, nel corso di alcune
sedute, a preparare diversi tipi di cibi. Un gruppo verrà istruito al consumo di cibi ricchi di fenoli, l'altro
di cibi ricchi di frutta e verdura ma non di fenoli. Verranno raccolti campioni ripetuti di sangue e urine,
che verranno analizzati per i seguenti biomarcatori: (a) fenoli urinari; (b) addotti di DNA nelle urine delle
24 ore; (c) genotipi metabolici per gli enzimi coinvolti nel metabolismo delle amine aromatiche e dei
fenoli (NAT, GST, COMT).
RISULTATI ATTESI
Una diminuzione del 40% degli addotti di DNA nelle cellule esfoliate vescicali nel braccio sottoposto a
una dieta ricca di fenoli (alfa=0.05, potenza 80%).
SCALA DEI TEMPI
settembre 1999-settembre 2000
STATO DI AVANZAMENTO ALLA DATA 28 gennaio 2000
Ottenuto finanziamento dal World Cancer Research Fund. Prevista adesione a gruppo multicentrico
europeo (coordinamento Rylander, Svezia) per richiesta di finanziamento Comunità Europea.
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COLLABORATORI
C. Malaveille (IARC), G. Talaska (Università di Cincinnati), L. Fiorini (coordinatrice tecnica), F.
Balzola.
PUBBLICAZIONI
• Malaveille C, Hautefeuille A, Pignatelli B, Talaska G, Vineis P, Bartsch H.: Dietary phenolics as
anti-mutagens and inhibitors of tobacco-related DNA adduction in the urothelium of smokers.
Carcinogenesis 1996; 17: 2193-2200.
• Peluso M, Airoldi L, Armelle M, Martone T, Coda R, Malaveille C, Giacomelli G, Terrone C,
Casetta G, Vineis P.: WBC-DNA adducts, smoking, and NAT2 and GSTM1 genotypes in bladder
cancer : a case-control study. Cancer Epidemiology, Biomarkers and Prevention 1998; 7: 341-346.
• Peluso M, et al. : White blood cell DNA adducts and fruit and vegetable consumption in bladder
cancer. Carcinogenesis 2000 Feb; 21(2): 183-187.
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Centro di riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
STUDIO PROSPETTICO DI COORTE DEI GENITORI DEI BAMBINI PIEMONTESI
AFFETTI DA TUMORE INFANTILE
COHORT STUDY ON MORTALITY OF PARENTS OF CHILDHOOD CANCER CASES
Epidemiologia eziologica, Registro Tumori
Responsabile: dr. Corrado MAGNANI
OBIETTIVO
Definire il rischio di morte per tumore tra i genitori dei casi di tumore infantile.
Contribuire alla stima della frazione dei tumori attribuibile a fattori ereditari.
Valutare l’impatto della diagnosi di tumore al figlio sulla mortalità tra i genitori.
Costituire la base per studi sull’associazione dei tumori infantili con l’occupazione e con lo stato
socioeconomico dei genitori.
MATERIALI E METODI
Le informazioni anagrafiche sui genitori dei casi di tumore infantile sono rilevate presso le anagrafi
comunali, cui viene anche richiesto di indicare lo stato in vita. Le procedure seguite sono analoghe a
quelle degli studi di coorte di mortalità.
STATO DI AVANZAMENTO
La costruzione ed il follow-up della coorte dei genitori sono completati.
Il controllo di qualità dei dati è stato completato.
Le analisi dei dati saranno completate entro Giugno 2000
RISORSE E FINANZIAMENTO
Richiesto finanziamento AIRC ma non accordato perché alternativo al finanziamento accordato per
SETIL.
COLLABORATORI
G. Pastore, ML. Mosso, L. Nonnato, A. Todesco.
PUBBLICAZIONI
• Articolo pubblicato sulla rivista Tumori.
• Presentazione dei risultati al convegno dell’Associazione Internazionale Registri Tumori (Lisbona
1999)
• Mosso ML, Magnani C., Pastore G., Terracini B. Mortality of Parents of children with Cancer: a
population based study in Turin, Italy. Tumori 1999; 85: 443-448.
CONNESSIONI: RT (Registro Tumori Infantili)
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Centro di riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
STUDIO MULTICENTRICO ITALIANO SULL’EZIOLOGIA DEI TUMORI INFANTILI
LINFOEMOPOIETICI E DEI NEUROBLASTOMI (SETIL)
ITALIAN MULTICENTRIC STUDY ON ETIOLOGICAL FACTORS FOR CHILDHOOD
LEUKEMIA, LYMPHOMA AND NEUROBLASTOMA (SETIL)
Epidemiologia eziologica
Responsabile: dr. Corrado MAGNANI
Studio multicentrico
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVO
Lo studio SETIL indaga in Italia sulle cause di leucemie, linfomi e neuroblastomi infantili, in particolare
campi magnetici a 50 Hz, raggi gamma, radiofrequenze ed altri possibili fattori di rischio ambientali
quali benzene, solventi, pesticidi, fumo passivo, inquinamento atmosferico e vari agenti infettivi.
L’indagine costituisce la prima ricerca epidemiologica italiana in questo ambito e viene incontro a
precise richieste più volte avanzate dall'opinione pubblica e dalle autorità sanitarie. La disponibilità di
dati relativi alla specifica realtà italiana, potrà inoltre costituire la base per la ricerca di un consenso su
scelte fondamentali per lo sviluppo. Lo studio stimerà il rischio per l’esposizione ad agenti fisici (campi
elettromagnetici e radiazioni ionizzanti), chimici (solventi, fumo passivo, inquinamento da traffico,
insetticidi); esposizioni lavorative dei genitori e malattie infettive. L'analisi dei dati sarà condotta in
modo da evidenziare eventuali sinergie tra i fattori di rischio. Verrà stimato, infine, quanti casi sono
attribuibili a ciascuna causa.
MATERIALI E METODI
Studio caso controllo multicentrico di popolazione. Sono inclusi i bambini di età 0-10 anni con diagnosi
di leucemia (linfatica o mieloide), di linfoma non Hodgkin e di neuroblastoma. I casi saranno rilevati con
la collaborazione dell’AIEOP. I controlli sono appaiati per età, sesso e regione di residenza e saranno
estratti dall’archivio degli iscritti al SSN.
SCALA DEI TEMPI
Lo studio è iniziato grazie al contributo dell’AIRC (Associazione Italiana per la ricerca sul Cancro). In
Piemonte sono state effettuate oltre 20 interviste, l’indagine epidemiologica terminerà nel 2001 e
comprenderà 1100 casi (800 leucemie, 80 linfomi e 220 neuroblastomi) e 1600 in 16 regioni italiane
(Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Liguria, Veneto, Trentino, Friuli VG, Emilia Romagna, Toscana,
Umbria, Marche, Lazio, Campania, Puglia, Sicilia, e Sardegna).
STATO DI AVANZAMENTO
Studio in corso
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IMPEGNO di PERSONALE
Rilevazione casi, coordinamento con intervistatore, supporto segretariale, follow-up,
contatti con i comuni
1 t.p.
Interviste (da svolgere in tutto il Piemonte)
0,50 t.p.
Analisi dati da misure di agenti fisici e manutenzione strumenti
0,50 t.p
Analisi e gestione dati
0,50 t.p.
RISORSE E FINANZIAMENTO
Finanziamento quadriennale AIRC
Contributi CNR, MURST, ISPESL e Ministero del Lavoro
COLLABORATORI
O. Pons, P. Dalmasso, S. Viscomi, D. Mirabelli.
STUDI MULTICENTRICI
Dimensione multicentrica: italiana
Coordinatore C.Magnani
Centri partecipanti: Collaborano all’indagine l’Istituto Superiore di Sanità (Laboratori di Fisica e di Igiene
Ambientale), CNR (LADSEB di Padova e IROE di Firenze), Centri oncologici afferenti all’AIEOP, AIEOPFONOP di Bologna, Unità di Fisica Sanitaria afferenti a PMP o ARPA regionali, Università, ASL,
Osservatori Epidemiologici Regionali, Istituti Nazionali Tumori di Genova e Milano, Istituto Burlo Garofolo
di Trieste, Registri Tumori, CSPO di Firenze ed altre unità di ricerca epidemiologica
CONNESSIONI: RT (Registro Tumori Infantili)
PUBBLICAZIONI
• Presentazioni a congressi
• Articolo sui risultati dello studio pilota pubblicato sugli atti della Riunione annuale della Società
Italiana di Radioprotezione.
• Magnani C, Haupt R.: Epidemiologia dei tumori infantili. Aggiornamenti di Fisiopatologia e
Terapia in Pediatria 1998; 7: 31-43.
• Alexander F.E, Boyle P, Carli PM, Coebergh J.W, Draper GJ, Ekbom A, Levi F, McKinney PA,
McWhirter W, Magnani C, Michaelis J, Olsen JH, Peris-Bonet R, Petridou E, Pukkala E, Vatten L.:
Spatial temporal patterns in childhood leukaemia: further evidence for an infectious origin. Br J
Cancer 1998; 77: 812-817.
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CPO-Piemonte
Centro di riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
STUDIO EUROPEO SUI TUMORI DEL POLMONE
LUNG CANCER IN EUROPE
Epidemiologia eziologica
Responsabile: prof. Franco MERLETTI
Studio multicentrico
OBIETTIVO
Obiettivo del progetto è identificare fattori di rischio per i tumori del polmone con particolare riferimento
al fumo passivo ed agli agenti occupazionali.
MATERIALI E METODI
Tutti i casi incidenti di tumore del polmone sono stati identificati in aree di 5 paesi europei, inclusa
l’Italia con i centri di Padova, Torino e Roma (circa 10,000 casi di cui 700 non fumatori). Analoghi
gruppi di controllo (n=14000) sono stati identificati. La serie italiana e torinese comprendono
rispettivamente circa 4000 e 1500 soggetti.
SCALA DEI TEMPI E STATO DI AVANZAMENTO
La raccolta dati e la validazione dell’informazione raccolta è terminata nel 1998. L’uscita delle
pubblicazioni è prevista tra il 1998 e il 2001 (8 pubblicazioni sono in letteratura).
COLLABORATORI
Lorenzo Simonato, Francesco Forastiere, Paolo Boffetta, Lorenzo Richiardi, Giuseppe Migliaretti.
RISORSE E FINANZIAMENTO
Biomed, Ministero del Lavoro Italiano, 60%MURST, Associazione Italiana Ricerca sul Cancro.
PUBBLICAZIONI.
• Merletti F, Richiardi L, Boffetta P.: Effetti per la salute del fumo passivo. Med Lav 1998; 89: 149163.
• Boffetta P, Agudo A, Ahrens W, Benhamou E, Behnamou S, Darby S, Ferro G, Fortes C, Gonzales
C, Jöckel K, Krauss M, Kreienbrock L, Kreuzer M, Mendes A, Merletti F, Nyberg F, Pershagen G,
Pohlabeln H, Riboli E, Schmid G, Simonato L, Trédaniel J, Whitley E, Wichmann H, Winck C,
Zambon P, Saracci R.: Multicenter Case-Control Study of Exposure to Environmental Tobacco
Smoke and Lung Cancer in Europe. J Natl Cancer Inst 1998; 90: 1440-50.
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•
•
•
•
•
Boffetta P, Pershagen G, Jöckel K, Forastiere F, Gaborieau V, Heinrich J, Jahn I, Kreuzer M,
Merletti F, Nyberg F, Rösch F, Simonato L. : Cigar and pipe smoking and lung cancer risk: a
multicentre study from Europe. J Natl Cancer Inst 1999; 91: 697 –701.
Ahrens W, Merletti F.: A standard tool for the analysis of occupational lung cancer in epidemiologic
studies. Int J Occup Environ Health 1998; 4: 236-240.
Merletti F, Richiardi L, Boffetta P.: La proporzione di tumori polmonari attribuibili all’occupazione.
Epidemiol Prev 1999; 23: 327-332.
Kreuzer M, Boffetta P, Whitley E, Ahrens W, Gaborieau V, Heinrich J, Jöckel K.H, Kreienbrock L,
Mallone S, Merletti F, Roesch F, Zambon P, Simonato L.: Gender differences in lung cancer risk by
smoking: a multicentre case-control study in Germany and Italy. Br J Cancer 2000; 82: 227-233.
Pohlabeln H, Boffetta P, Ahrens W, Merletti F, Agudo A, Benhamou E, Benhamou S, Zambon P,
Brüske-Hohlfeld I, Ferro G, Fortes C, Kreuzer M, Mendes A, Nyberg F, Pershagen G, Saracci R,
Schmid G, Siemiatycki J, Simonato L, Whitley E, Wichmann H-E, Winck C, Zambon P, Jöckel KH.: Occupational risk for lung caner: Results from a multi-center case-control study in nonsmokers.
Epidemiology (in press).
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CPO-Piemonte
Centro di riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
QUANTIFICAZIONE DEL RISCHIO DI TUMORE DEL POLMONE ATTRIBUIBILE
ALL’OCCUPAZIONE NELLA CITTA’ DI TORINO
PROPORTION OF LUNG CANCER ATTRIBUTABLE TO OCCUPATION
IN THE CITY OF TURIN
Epidemiologia eziologica
Responsabile: prof. Franco MERLETTI
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVO
Quantificare nella città di Torino il rischio di tumore del polmone dovuto ad esposizione a cancerogeni
occupazionali.
MATERIALI E METODI
Nell’ambito dello studio europeo sul tumore del polmone sarà quantificato per la serie dei casi e dei
controlli torinesi (circa 1500 soggetti) il rischio attribuibile all’occupazione. Verranno quantificate sia la
stima a cancerogeni noti, sia la stima a cancerogeni noti e sospetti.
SCALA DEI TEMPI
A dicembre 1999 risultano terminate sia la raccolta dati, sia la validazione dei file, sia le analisi
preliminari, con una prima pubblicazione. Una seconda pubblicazione più dettagliata sulle singole
esposizioni è prevista per il 2000.
STATO DI AVANZAMENTO ALLA DATA dicembre 1999, come da scala dei tempi.
RISORSE E FINANZIAMENTO
Ricerca Sanitaria Finalizzata.
COLLABORATORI
Giuseppe Migliaretti, Lorenzo Richiardi, Paolo Boffetta.
PUBBLICAZIONI
• Merletti F, Richiardi L, Boffetta P.: La proporzione di tumori polmonari attribuibili all’occupazione.
Epidemiol Prev 1999; 23: 327-332.
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CPO-Piemonte
Centro di riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
FUMO PASSIVO E TUMORE DEL POLMONE
LUNG CANCER AND PASSIVE SMOKING
Epidemiologia eziologica
Responsabile prof. Franco MERLETTI
Studio multicentrico
OBIETTIVO
Quantificare il rischio del fumo passivo per i non fumatori.
MATERIALI E METODI
Tutti i casi di tumore del polmone (N=650) non fumatori ed una comparabile popolazione di 1542
controlli (serie italiana 73 casi e 494 controlli) sono stati intervistati con un questionario standardizzato
per l’esposizione al fumo passivo in uno studio multicentrico europeo.
SCALA DEI TEMPI
La raccolta dati e la validazione dell’informazione raccolta è terminata nel 1998. Si prevede l’uscita delle
pubblicazioni previste tra il 1998 ed il 2000.
STATO DI AVANZAMENTO ALLA DATA vedi sopra
RISORSE E FINANZIAMENTO
Biomed, Ministero del Lavoro Italiano, 60% MURST, Associazione Italiana Ricerca sul Cancro
COLLABORATORI
Lorenzo Simonato, Francesco Forastiere, Paolo Boffetta.
PUBBLICAZIONI
• Merletti F, Richiardi L, Boffetta P.: Effetti per la salute del fumo passivo. Med Lav 1998; 89: 149163.
• Pohlabeln H, Boffetta P, Ahrens W, Merletti F, Agudo A, Benhamou E, Benhamou S, Zambon P,
Brüske-Hohlfeld I, Ferro G, Fortes C, Kreuzer M, Mendes A, Nyberg F, Pershagen G, Saracci R,
Schmid G, Siemiatycki J, Simonato L, Whitley E, Wichmann H-E, Winck C, Zambon P, Jöckel KH.: Occupational risk for lung caner: Results from a multi-center case-control study in nonsmokers.
Epidemiology (in press).
25
•
•
Boffetta P, Pershagen G, Jöckel K-H, Forastiere F, Gaborieau V, Heinrich J, Jahn I, Kreuzer M,
Merletti F, Nyberg F, Rösch F, Simonato L.: Cigar and pipe smoking and lung cancer risk: a
multicenter study from Europe. J Natl Cancer Inst 1999; 91: 697-701.
Boffetta P, Nyberg F, Agudo A, Benhamou E, Jöckel K-H, Kreuzer M, Merletti F, Pershagen G,
Pohlabeln H, Simonato L, Wichmann H-E, Saracci R.: Risk of lung cancer from exposure to
environmental tobacco smoke from cigars, cigarillos and pipes. Int J Cancer 1999; 83: 805-806.
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CPO-Piemonte
Centro di riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
ASPETTI DEL FUMO ATTIVO E TUMORE DEL POLMONE
ACTIVE SMOKING AND LUNG CANCER
Epidemiologia eziologica
Responsabile. Prof. Franco MERLETTI
Studio multicentrico
OBIETTIVO
Quantificare aspetti del fumo attivo (filtro, sigarette a basso contenuto di catrame, effetto dell’abbandono
dell’abitudine, ecc.) nella popolazione torinese ed in altre aree italiane (Veneto, Lazio).
MATERIALI E METODI
Tutti i casi di tumore del polmone (N=circa 8000 casi) ed una popolazione comparabile di circa 11000
controlli (serie italiana circa 1800 casi e 2000 controlli) sono stati intervistati con un questionario
standardizzato per l’esposizione al fumo attivo in uno studio multicentrico europeo.
SCALA DEI TEMPI
La raccolta dati e la validazione dell’informazione raccolta è terminata nel 1998. Una prima analisi
preliminare è stata fatta. Si prevede l’uscita delle pubblicazioni tra il 1998 ed il 2000.
STATO DI AVANZAMENTO ALLA DATA
vedi sopra
RISORSE E FINANZIAMENTO
Biomed, Ministero del Lavoro Italiano, 60% MURST, Associazione Italiana Ricerca sul Cancro.
COLLABORATORI
Lorenzo Simonato, Francesco Forastiere, Paolo Boffetta, Lorenzo Richiardi, Giuseppe Migliaretti.
PUBBLICAZIONI
• Kreuzer M, Boffetta P, Whitley E, Ahrens W, Gaborieau V, Heinrich J, Jöckel KH, Kreienbrock L,
Mallone S, Merletti F, Roesch F, Zambon P, Simonato L.: Gender differences in lung cancer risk by
smoking: a multicentre case-control study in Germany and Italy. Br J Cancer 2000; 82: 227-233.
27
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116
CPO-Piemonte
Centro di riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
MAPPATURA DI OCCUPAZIONI E ATTIVITÀ INDUSTRIALI CHE COMPORTANO
RISCHIO DI CANCEROGENICITÀ
MAPPING OCCUPATIONS AND INDUSTRIES ENTAILING A CARCINOGENIC RISK
Epidemiologia eziologica
Responsabile: dr. Dario Mirabelli.
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVO
Collegare le liste di cancerogenicità specifiche per il tumore del polmone con i sistemi di classificazione
più diffusi delle mansioni e delle attività economiche.
MATERIALI E METODI
Le liste delle esposizioni note (Lista A) o sospette (Lista B) per essere associate a cancro polmonare
saranno tradotte nei codici dei sistemi di classificazione delle mansioni e delle attività economiche più
largamente usati in Italia. Si tratta di:
• Classificazioni di mansioni e professioni: ILO-ISCO 1968, ISTAT 1991;
• Classificazioni di attività economiche: UN-ISIC 1971, ISTAT-ATECO 1991, EU-NACE 1990.
SCALA DEI TEMPI
Fase
Codifica secondo ILO-ISCO 1968.
Codifica secondo ISTAT 1991.
Codifica secondo UN-ISIC 1971.
Codifica secondo ISTAT-ATECO 1991.
Codifica secondo EU-NACE 1990.
Traduzione delle etichette dei codici rilevanti.
Costruzione di una base di dati.
Formazione del rapporto conclusivo.
Pubblicazione
Stato
[§]
B
A
B
A
A
A
A
A
A
Data
avvio
Data fine
02-2000
03-2000
02-2000
03-2000
05-2000
06-2000
09-1999
11-2000
11-2000
03-2000
04-2000
03-2000
04-2000
05-2000
08-2000
11-2000
12-2000
12-2000
Note
[ § ] Stato: (a) non ancora avviato; (b) avviato e in corso; (c) avviato e in stato di attesa; (d) concluso.
28
STATO DI AVANZAMENTO
Sono state avviate le codifiche secondo ILO-ISCO 1968 e UN-ISIC 1971, i due sistemi di classificazione
più usati finora in epidemiologia occupazionale.
COLLABORATORI
D. Mirabelli, F. Merletti, L. Richiardi, M. Chiusolo, R. Calisti (ASL 8 Regione Marche).
STUDI MULTICENTRICI
Lo studio non è multicentrico.
PUBBLICAZIONI
Attese al termine del progetto.
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117
CPO-Piemonte
Centro di riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
PREVALENZA E TREND TEMPORALE DELL’ABITUDINE AL FUMO NELLA
CITTA’ DI TORINO
PREVALENCE AND TEMPORAL TRENDS OF SMOKING HABITS
IN THE CITY OF TURIN
Epidemiologia eziologica
Responsabile: prof. Franco MERLETTI
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVO
Stimare la prevalenza di fumatori, ex fumatori, mai fumatori ed i trend temporali dell’abitudine al fumo
negli anni ’80 e ’90 nella Città di Torino.
MATERIALI E METODI
Utilizzando la serie dei controlli di numerosi studi caso-controllo di popolazione condotti nella città di
Torino, ed in particolare lo studio sui tumori della laringe (primi anni ’80, circa 400 soggetti) e del
polmone (primi anni ’90, circa 800 soggetti), si stimeranno abitudini al fumo e trend temporali nella
popolazione della Città di Torino per sesso, classi di età, variabili socio-demografiche.
SCALA DEI TEMPI
La banca dati è stata validata e preparata per le analisi che si prevedono terminate per fine 2000. Una
pubblicazione sarà pronta per la stessa data.
STATO DI AVANZAMENTO ALLA DATA dicembre 1999: vedi alla scala dei tempi.
RISORSE E FINANZIAMENTO
CPO Piemonte
COLLABORATORI
Lorenzo Richiardi, Giuseppe Migliaretti, Stefania Massacesi, Paolo Vineis.
PUBBLICAZIONI
Una brochure attesa nell’anno 2000.
30
16/3/2000
118
CPO-Piemonte
Centro di riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
STUDIO CASO CONTROLLO SUL RUOLO DEI POLIMORFISMI GENETICI DEI
TUMORI POLMONARI
GENETIC POLYMORPHISMS AND LUNG CANCER: A CASE-CONTROL STUDY
Epidemiologia eziologica
Responsabile prof. Franco MERLETTI
Studio multicentrico
OBIETTIVO
Spiegare gli effetti di alcuni fattori ambientali ed acquisiti sulle alterazioni genetiche in specifici tipi
istologici di tumore del polmone.
MATERIALI E METODI
Un sottogruppo di casi dello studio caso controllo multicentrico europeo sarà selezionato sulla base di
una elevata esposizione a noti o sospetti cancerogeni occupazionali. Tessuto tumorale in blocchi di
paraffina sarà ottenuto dagli ospedali erano stati biopsiati od operati. Il DNA sarà estratto ed analizzato
per determinare le alterazioni nei geni che sono considerati importanti per la cancerogenesi polmonare.
SCALA DEI TEMPI
Lo studio è in attesa di finanziamento.
STATO DI AVANZAMENTO ALLA DATA vedi sopra
COLLABORATORI
Paolo Boffetta.
PUBBLICAZIONI
Al termine del progetto.
31
16/3/2000
119
CPO-Piemonte
Centro di riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
PREVENZIONE DEL MELANOMA E DEI TUMORI NON MELANOCITARI
DELLA CUTE: SVILUPPO DI UN NUOVO METODO PER L’IDENTIFICAZIONE
DEI GRUPPI AD ALTO RISCHIO ATTRAVERSO LA DETERMINAZIONE
DELLE MELANINE NEI CAPELLI
MELANOMA AND NON-MELANOMA SKIN CANCER PREVENTION:
DEVELOPMENT OF A NEW METHOD FOR THE IDENTIFICATION OF HIGH RISK
GROUPS THROUGH HAIR MELANINES DEFINITION
Epidemiologia eziologica
Responsabile: dr. Roberto ZANETTI
Studio multicentrico
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVO
Chiarire il ruolo dei fattori fenotipici nell’eziologia dei tumori cutanei melanocitari e non melanocitari.
Sia per il melanoma che per i carcinomi spino- e basocellulari la relazione con l’esposizione alla
radiazione solare è stata studiata e sono disponibili determinazioni della curva dose-risposta. Nel
complesso le stime di Rischio Relativo associate alla esposizione solare, quando controllate per i fattori
fenotipici, mostrano valori contenuti, non superiori a 2-3 (con la sola eccezione dell’associazione tra
elevate esposizione croniche e rischio di carcinomi spinocellulari, per la quale si è osservato un RR
superiore a 10).
I fattori fenotipici (caratteristiche cutanee e reattività acuta) appaiono i più importanti, ma la loro
determinazione con tecniche visive e su base anamnestica è limitatamente riproducibile e lascia
inspiegata una quota importante di variabilità.
Vi sono d’altra parte solide conoscenze sulla biochimica delle melanine, e vengono distinti dei tipi di
melanina efficienti come fotoprotettori (le eumelanine) e tipi scarsamente efficienti (le feomelanine). Da
osservazioni sporadiche è emerso che le prime prevalgono nei fenotipi razziali a bassissimo rischio di
tumori cutanei, mentre le seconde si incontrano nei soggetti con fenotipi corrispondenti a quelli risultati a
più alto rischio negli studi caso-controllo.
È pertanto promettente includere la determinazione del tipo de melanina (misurato in campioni di capelli)
entro disegni di studio eziologico formali.
Uno studio pilota condotto su 180 soggetti volontari reclutati in 4 paesi europei ha mostrato sia la
fattibilità del metodo
MATERIALI E METODI
Studio caso-controllo con tre set di casi (melanomi, carcinomi spino- e basocelulari) ed uno di controlli;
numerosità: 320 soggetti per ogni set. Casi e controlli saranno reclutati nel corso di un anno in 13 centri
di 8 paesi europei (I, UK, D, DK, F, E, P, CH). L’intervista verte sui pattern di esposizione e sul
fenotipo; viene prelevato un campione di 0.2 gr di capelli, sul quale è condotta la determinazione
quantitativa del tipo di melanina presso l’Istituto di Biochimica dell’Università di Napoli. Il protocollo
32
prevede lo studio della riproducibilità delle diagnosi morfologiche, delle interviste e delle determinazioni
molecolari delle melanine.
SCALA DEI TEMPI
Lo studio durerà nel complesso 1,5 anni, con inizio nel dicembre ’99 e termine nell’estate ’01; tre mesi
saranno impiegati nelle procedure di avvio, 12 nel reclutamento di casi e controlli e nelle determinazioni
biochimiche, 3 nell’analisi dei risultati.
STATO DI AVANZAMENTO ALLA DATA 31.12.99
È stata realizzata la progettazione generale dello studio, e la redazione del relativo protocollo.
La ri-calendarizzazione rispetto alla scheda dello scorso anno è motivata dal lungo ritardo da parte dell’Ente
finanziatore (Unione Europea) nella finalizzazione del contratto.
RISORSE E FINANZIAMENTO
La fase pilota già realizzata ha avuto un bilancio di 90 milioni, al 50% finanziato da “Europa contro il
Cancro”, per la restante parte da apporti propri dei centri collaboranti.
Lo studio caso-controllo ha un bilancio di 580 milioni, ed è stato sottoposto al medesimo organismo con
uguale schema di finanziamento.
COLLABORATORI
S Rosso (5%); C. Piazza (20%)
STUDI MULTICENTRICI
Centro di coordinamentio: CPO, Registro Tumori Piemonte
Laboratorio: Dipartimento di Biochimica dell’Università Federico II di Napoli
Centri di reclutamento di casi e controlli:
Italia: Ragusa: Registro Tumori. L Gafà, R Tumino
Francia: Besançon: Registre des Tumeurs du Doubs. P Arveux, M Mercier, S Schraub
Montpellier: Epidaure. H Sancho-Garnier, JP Daurès
Créteil: Hôpital Henri Mondor J Wechsler, P Wolkenstein
Spagna: Granada: Escuela Andaluza de Salud Pública, Registro de Cáncer. C Martinez
Murcia: Registro de Cáncer de Murcia. C Navarro, MJ Tormo. Sevilla: Universidad de Sevilla, Facultad
de Medicina. A Nieto
Danimarca: Copenaghen: Danish Cancer Society. A Østerlind
Svizzera: Sion: Registre Valaisan des Tumeurs. F Joris
Gran Bretagna: Londra: Thames Cancer Registry. J Bell
Germania: Buxtehude: Dermatologisches Zentrum. EW Breitbart
Portogallo: Lisbona: Instituto Francisco Gentil. A Miranda
PUBBLICAZIONI IN DATA 15.09.98
Reports:
• Zanetti R. et al.: Europe Against Cancer. Helios 2 Project. Pilot Phase. Final Report. “Prevention of
melanoma and non-melanocytic cancers: development of a new method for high risk groups
detection.” July 1998.
33
16/3/2000
120
CPO-Piemonte
Centro di riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
ARCHIVIO CANCEROGENI
DATABASE OF CARCINOGENIC AGENTS
Epidemiologia eziologica
Responsabile: dr. Dario MIRABELLI
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVO
Fornire un servizio di documentazione qualificato, in grado di fornire pareri e valutazioni piuttosto che
semplici raccolte bibliografiche.
Pubblicazione e divulgazione di dati italiani sulla esposizione a cancerogeni (studio CAREX ed altri),
raccolta informazioni utili a valutare l’evoluzione della esposizione a cancerogeni.
Fornitura di assistenza per la valutazione retrospettiva dell’esposizione nel contesto di indagini
epidemiologiche.
MATERIALI E METODI
Ricerca di documenti, anche su banche dati in linea.
Stesura di relazioni di sintesi e valutazione.
STATO DI AVANZAMENTO
E’ completata la preparazione dell’archivio, che ha sede presso il locali dell’U.O.A.D.U. di
Epidemiologia dei Tumori all’Ospedale S.Vito. E’ anche completata la catalogazione dei documenti.
Nel 1999 il Servizio ha fornito pareri a richiesta di enti pubblici (Regione, ASL, SPRESAL ecc.) ed a
privati cittadini ed ha partecipato ad indagini epidemiologiche per la parte relativa alla stima
dell’esposizione.
Nel 2000 dovrà essere completata la raccolta di documentazione di base con l’acquisizione di banche dati
bibliografiche (RTECS, IRIS, MHIDAS ecc).
COLLABORATORI
D. Mirabelli, C. Magnani, B. Terracini, F. Merletti, V. Comba.
PUBBLICAZIONI
• Kauppinen T, Toikkanen J, Pedersen D. et al.: Occupational exposure to carcinogens in the European
Union. Occ Env Med 2000; 57: 10-18.
• Mirabelli D.: Stima del numero di lavoratori esposti a cancerogeni in Italia, nel contesto dello studio
europeo CAREX. Epidemiol Prev 1999; 23: 346-359.
34
16/3/2000
121
CPO-Piemonte
Centro di riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
METODI PER QUANTIFICARE LA DISTORSIONE DA NON RISPONDENZA NEGLI
STUDI DI POPOLAZIONE: L’ESEMPIO DI UNO STUDIO CASO-CONTROLLO SUL
TUMORE DEL POLMONE
NON-RESPONDENCE IN POPULATION STUDIES
Epidemiologia eziologica
Responsabile: prof. Franco MERLETTI
Studio multicentrico
OBIETTIVO
Obiettivo del progetto è quantificare, in uno studio caso-controllo di popolazione, la distorsione
introdotta dalla non rispondenza ed eventualmente associarla a caratteristiche sociodemografiche, abitudine al fumo e mortalità.
MATERIALI E METODI
Nell’ambito dello studio europeo sui tumori del polmone, verranno raccolte nei soggetti torinesi sia non
rispondenti che rispondenti, da base dati demografiche e da indagini ad hoc, informazioni su variabili
socio-economiche, abitudine al fumo e mortalità. I dati verranno successivamente analizzati per
individuare una non rispondenza differenziale all’interno di queste variabili.
SCALA DEI TEMPI E STATO DI AVANZAMENTO
La raccolta dei dati è terminata. L’analisi dei dati è terminata. Una pubblicazione è prevista per l’anno
2000.
RISORSE E FINANZIAMENTO
60%MURST
COLLABORATORI
Lorenzo Richiardi, Paolo Boffetta.
PUBBLICAZIONI
• Lorenzo Richiardi (relatore Franco Merletti). La distorsione da non rispondenza negli studi di
popolazione. Tesi di laurea. Facoltà di Medicina di Torino. Autunno 1999.
35
16/3/2000
122
CPO-Piemonte
Centro di riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
GEN-AIR: STUDIO CASO-CONTROLLO NELLA COORTE SULLE RELAZIONI
TRA INQUINAMENTO ATMOSFERICO, ESPOSIZIONE A FUMO PASSIVO,
DANNI GENOTOSSICI E SUSCETTIBILITA’ GENETICA IN DIVERSI TIPI DI TUMORI
AIR POLLUTION, ETS AND GENOTOXIC DAMAGE, GENETIC SUSCEPTIBILITY
AND CANCER: A CASE-CONTROL STUDY NESTED IN THE EUROPEAN EPIC
COHORT (GEN-AIR)
Epidemiologia eziologica
Responsabile: prof. Paolo VINEIS
Studio multicentrico (IARC Lione; Università di Cambridge, Università di Torino, Istituto Mario
Negri, Università di Aarhus, WHO Bilthoven, Fondazione ISI, Università di Genova)
Coordinamento del progetto: P. Vineis
OBIETTIVO
Valutare le relazioni tra inquinamento atmosferico, fumo passivo e vari tipi di danni (addotti al DNA,
addotti all’emoglobina, rischi di cancro e bronchiti croniche) entro la coorte europea EPIC (circa 500,000
persone).
MATERIALI E METODI.
Verranno identificati 1000 casi di cancro o decessi per broncopneumopatie croniche verificatisi in 5 anni
entro la coorte EPIC (500,000 volontari in nove paesi europei). Altri 1000 soggetti verranno estratti
(appaiati per età e tempo passato dal reclutamento) tra i volontari non affetti dalle stesse patologie.
Tutti i volontari di EPIC hanno compilato due questionari molto estesi sulle abitudini alimentari e di vita,
e donato un campione di sangue conservato in azoto liquido. I questionari verranno elaborati per valutare
l’esposizione a inquinamento atmosferico (integrando le informazioni con altre fonti di dati derivanti da
misure nelle aree in cui EPIC è stato condotto). I campioni di sangue verranno analizzati per la
determinazione di addotti di DNA e emoglobina espressivi di inquinanti atmosferici da gas di scarico
veicolari (nitropireni) o fumo passivo. Inoltre varrà valutata l’interazione tra le esposizioni considerate e
diversi tipi di suscettibilità genetica (polimorfismi metabolici e di riparo del DNA).
SCALA DEI TEMPI
marzo 2000- marzo 2003.
RISORSE E FINANZIAMENTO
Finanziamento della Comunità Europea (1,147,000 Euros) nel Quinto Programma Quadro (Quality of
Life)
36
COLLABORATORI
H Autrup (Aarhus), R. Saracci, C. Malaveille, P. Hainaut (IARC), M. Krzyzanowski (WHO), A. Dunning
(Cambridge), G. Matullo (Univ. Torino), A. Provenzale (ISI), L. Airoldi (Ist. Mario Negri), M. Peluso (IST,
Genova).
37
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123
CPO-Piemonte
Centro di riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
APPROFONDIMENTI SULLA PATOLOGIA DA AMIANTO A CASALE MONFERRATO
FOLLOW-UP STUDY ON ASBESTOS EXPOSURE AND CANCER
IN CASALE MOFERRATO
Epidemiologia eziologia, Registro Tumori
Responsabile: dr. Corrado MAGNANI
OBIETTIVO
L’avvio di questo programma è motivato dalla richiesta della ASL 21 di monitorare l’andamento della
epidemia di mesotelioma osservata a Casale, estendere la valutazione della frequenza di patologia da
amianto tra gli ex dipendenti ETERNIT e di valutare la frazione di casi di mesotelioma attribuibile a
diverse modalità di esposizione.
Il programma si articola in tre progetti: il primo relativo alla sorveglianza dell’epidemia di mesotelioma
maligno, il secondo all’aggiornamento delle coorti degli ex-dipendenti della Eternit e delle loro mogli
ed il terzo alla sorveglianza della frequenza di ricoveri ospedalieri ed alle cause di ricovero tra le persone
comprese nelle stesse coorti e nella popolazione generale della ASL.
La sezione del programma relativa all’aggiornamento delle coorti degli ex dipendenti Eternit e delle loro
mogli contribirà anche allo studio condotto nell’ambito del programma di ricerca 1% del Ministero della
Sanità “ Impatto Sanitario dell’Amianto: Epidemiologia, Fonti di Esposizione e Meccanismi
Patogenetici”, coordinato dal Dr.Pietro Comba dell’Istituto Superiore di Sanità.
Il programma di sorveglianza della epidemia di mesotelioma sarà esteso a tutta l’attuale ASL di Casale
Monferrato e sarà quindi possibile valutare anche la recente segnalazione di un aumento di questa
patologia a Valenza.
MATERIALI E METODI
Saranno adottati i metodi già descritti nelle schede relative ad altri studi. In particolare:
- i metodi adottati per la rilevazione dei casi e per l’individuazione dei casi incidenti e per le interviste
sono descritti nella scheda 1.2,
- i metodi per gli studi di coorte corrispondono a quelli adottati routinariamente in queste indagini e si
basano sull’accertamento dello stato in vita presso le anagrafi dei comuni di residenza. L’esposizione
è definita in base ai dati sul periodo lavorativo e, se disponibili, sulle mansioni svolte e sui livelli di
esposizione.
Per la valutazione della frequenza di ricoveri, si intende effettuare un linkage nominativo con l’elenco dei
dipendenti Eternit e quindi calcolare tassi di ospedalizzazione specifici per i residenti nella ASL di
Casale che hanno lavorato in tale azienda e per quelli che non vi hanno lavorato.
SCALA DEI TEMPI
Aggiornamento tassi di incidenza di mesotelioma Giugno 2000 e Giugno 2003 (al 31.12.2002)
Rilevazione nuovi casi incidenti ed interviste
Attività svolta in modo continuo
38
Analisi studio caso controllo
Analisi tassi di ospedalizzazione
Giugno 2003
Dic. 2002
RISORSE E FINANZIAMENTO
Lo studio è finanziato dalla ASL 21
IMPEGNO di PERSONALE
Rilevazione casi, interviste
Per il supporto segretariale, follow-up, contatti con i comuni
Analisi e gestione dati
1 borsista a t.p.
1 t.p.
0,50 t.p.
COLLABORATORI
B. Terracini, D. Mirabelli, C. Ivaldi, P. Dalmasso, A. Todesco.
COLLABORAZIONE CON ALTRI STUDI:
Programma di ricerca 1% del Ministero della Sanità “ Impatto Sanitario dell’Amianto: Epidemiologia,
Fonti di Esposizione e Meccanismi Patogenetici”, coordinato dal Dr. Pietro Comba dell’Istituto
Superiore di Sanità.
39
16/3/2000
124
CPO-Piemonte
Centro di riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
STUDIO DI COORTE MULTICENTRICO SUI LAVORATORI ADDETTI ALLA
PRODUZIONE DI BIOSSIDO DI TITANIO
Coordinamento della sezione italiana dello studio.
MULTICENTRIC COHORT STUDY ON TITANIUM DIOXIDE PRODUCTION
WORKERS
Coordination of the Italian section of the study
Epidemiologia eziologica
Responsabile: prof. Franco MERLETTI
Studio multicentrico
OBIETTIVO
Stimare il rischio relativo per la mortalità e (in alcuni centri) per l’incidenza di tumori, tra gli esposti a
biossido di titanio.
MATERIALI E METODI
E’ stata formata una coorte multicentrica basata sugli stabilimenti europei di produzione del biossido di
titanio: 11 stabilimenti in 6 Paesi. Ogni centro aderente provvede alla conduzione della sezione nazionale
di studio secondo un protocollo che include: i criteri di formazione della coorte, l’estensione e la
metodologia del follow-up, la raccolta e validazione delle cause di morte e (ove possibile) delle diagnosi
di nuovi casi di tumore, la ricostruzione retrospettiva delle esposizioni, la raccolta e la validazione della
carriera lavorativa, la raccolta di informazioni su possibili confondenti.
SCALA DEI TEMPI
Fase
Adesione al protocollo generale.
Contatti preliminari con l’azienda.
Contatti preliminari con CSPO Firenze.
Formazione della coorte.
Follow-up.
Recupero delle cause di morte.
Valutazione della documentazione aziendale sulle esposizioni.
Adesione al protocollo di igiene industriale.
Stato
[§]
D
D
D
D
B
A
D
B
Data
avvio
Data fine
01-1999
01-1999
01-1999
06-1999
02-2000
06-2000
06-1999
02-2000
03-1999
06-1999
06-1999
01-2000
12-2000
12-2000
01-2000
03-2000
Note
[*]
40
Costruzione di una matrice esposizione professione.
Costruzione della base dati delle storie lavorative.
Costruzione della base dati delle esposizioni confondenti.
Analisi e valutazione
Pubblicazione
A
A
A
A
A
03-2000
06-2000
06-2000
01-2001
09-2001
06-2000
12-2000
12-2000
09-2001
12-2001
[*]
[*]
[*]
[*]
[*]
[ § ] Stato: (a) non ancora avviato; (b) avviato e in corso; (c) avviato e in stato di attesa; (d) concluso.
[ * ] Come previsto dal protocollo generale dello studio.
STATO DI AVANZAMENTO
La coorte è stata formata in base ai criteri di inclusione del protocollo generale; sono state ottenute e
registrate le ultime residenze note alla ditta dei dimessi. E’ stato avviato il follow-up postale.
La documentazione aziendale riguardante le condizioni attuali e storiche del processo, le mansioni e i
dati di esposizione è stata esaminata e discussa; sono state eseguite due visite in azienda; è stato costruita
una base di dati storicizzata delle fasi di processo e delle mansioni.
COLLABORATORI
F. Merletti, C. Magnani, D. Mirabelli, L. Nonnato, M. Chiusolo, L. Miligi (CSPO Firenze), E. Merler
(CSPO Firenze)
STUDI MULTICENTRICI
Elenco degli altri centri partecipanti, dei responsabili e del loro ruolo:
Department of Medical Epidemiology
Karolinska Institutet. Stockholm, Sweden
H.O. Adami Coordinatori generali
E. Weiderpass
Unit of Enviromental Cancer Epidemiology
IARC. Lyon, France.
D. Luce
P. Boffetta Assistenti coordinatori
Institute of Occupational Medicine
J. Cherrie Coordinatori della valutazione
Edinburgh, UK
B. Miller dell’esposizione
University of Bielefeld
Bielefeld, Germany
M. Blettner
Finnish Cancer Registry
Helsinki, Finland
E. Pukkala
A. Anttila
Norwegian Cancer Registry
Oslo, Norway
A. Andersen
S. Langard
PUBBLICAZIONI
Attese al termine del progetto.
41
16/3/2000
125
CPO-Piemonte
Centro di riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
STUDIO GEM: UN MODELLO PER LA SUSCETTIBILITA' GENETICA
GEM STUDY: A MODEL FOR GENETIC SUSCEPTIBILITY
Epidemiologia eziologica
Responsabile: dr. Roberto ZANETTI
Studio multicentrico
OBIETTIVO
Si tratta della collaborazione italiana ad uno studio multicentrico (USA, CANADA, AUSTRALIA,
NUOVA ZELANDA) sulla relazione tra geni, fenotipo ed esposizione alla radiazione solare nella
eziologia del melanoma cutaneo. Lo studio è coordinato da Marianne Berwick dello Sloan Kettering
Memorial Center di NY, USA.
Alcuni tipi di geni (geni regolatori del ciclo cellulare, geni implicati nella regolazione pigmentaria e geni
implicati nella riparazione del DNA) sono considerati avere un ruolo nella genesi del melanoma cutaneo.
Poiché tali geni sono a bassa penetranza, si ipotizza che le loro varianti e mutazioni ad alto rischio si
ritrovino nei soggetti ad “alta intensità” di malattia, cioè in quei soggetti che sviluppano lesioni
melanocitarie multiple. Per testare questa ipotesi è stato proposto un nuovo disegno distudio caso
controllo, dove i casi sono soggetti con melanoma primitivo multiplo ed i controlli soggetti con un solo
melanoma primitivo.
MATERIALI E METODI
Poiché la proporzione di melanomi che manifestano in modo multiplo è non superiore annualmente al 23% del totale dei melanomi primitivi, è necessaria una base di studio molto ampia. Questa è garantita
dalla collaborazione di numerosi centri, e da un loro reclutamento pluriennale. E’ previsto di raccogliere i
soggetti su base di popolazione; i casi (melanomi multipli) sono reclutati per 4 anni, ed i controlli
(melanomi primitivi singolari) per un anno. Nel caso di Torino, il gettito previsto è di 7 casi di lesione
multipla e di 150 casi di lesione singola.
Ad ogni soggetto è proposta un’intervista, ed è richiesto un campione di cellule prelevato attraverso lo
spazzolato buccale.
SCALA DEI TEMPI
Nel 2000 verranno reclutati circa 100 controlli, ed i casi che si manifesteranno.
STATO DI AVANZAMENTO ALLA DATA 31.12.99
E’ stata completata la preparazione dei materiali per lo studio (questionario e protocollo di reclutamento
dei soggetti)
42
COLLABORATORI
C. Sacerdote, M. Pippione, C. Piazza (20%).
STUDI MULTICENTRICI
Si
PUBBLICAZIONI
Previste al termine del progetto.
43
16/3/2000
126
CPO-Piemonte
Centro di riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
RISCHI ATTRIBUIBILI ALLE RADIAZIONI UV
POPULATION RISKS ATTRIBUTABLE TO UV RADIATIONS
Epidemiologia eziologica
Responsabile: dr. Stefano ROSSO
OBIETTIVO
Stima della proporzione di tumori cutanei attribuibili alle radiazioni UV nelle popolazioni europee
MATERIALI E METODI
La diversa distribuzione delle caratteristiche di sensibilità cutanea all'esposizione solare nelle differenti
popolazioni europee richiede il controllo di questa caratteristica nelle procedure di stima dei rischi
attribuibili. Tali stime sono dunque derivate dagli studi caso-controllo disponibili, ed in particolare dallo
studio Helios per i carcinomi cutanei e dalle recenti metanalisi per il melanoma. La proporzione di
esposti nelle popolazioni europee sarà calcolata a partire dai campioni di popolazione inclusi negli studi
caso-controllo realizzati in queste popolazioni, oppure, in loro assenza si utilizzeranno stime ricavate da
atre fonti (statistiche ufficiali, survey ecc…)
SCALA DEI TEMPI
Lo studio sarà realizzato nel corso del 2000. La preparazione del report finale e degli articoli concordati
con l'ente finanziatore (IARC) è prevista per la fine del 2000.
STATO DI AVANZAMENTO ALLA DATA 15.02.2000
• Sono stati saggiati i metodi di stima sul campione italiano di Helios nei 3 centri che hanno
collaborato allo studio (Torino, Trento, Ragusa)
• E' in corso l'acquisizione dei dati sulla prevalenza dell'esposizione da altri studi.
RISORSE E FINANZIAMENTO
Il progetto è stato finanziato dallo IARC.
COLLABORATORI
R. Zanetti, (5%), N. Segnan (5%).
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PUBBLICAZIONI IN DATA 15.02.2000
•
Rosso S, Zanetti R, & the Helios Group.: Neoplasie cutanee: rischio attribuibile alle radiazioni
solari nelle popolazioni europee. Atti de "XXIV Réunion du Groupe pour l'Epidemiologie et
l'Enregistrement du Cancer dans le Pays de Langue Latine" Grenoble, 13-14 mai 1999.
•
Zanetti R, Gafà L, Franceschi S, Rosso S.: Stima della proporzione di tumori cutanei attribuibili
all'esposizione solare in tre popolazioni italiane. Epidemiol Prev 1999; 23: 416-422 .
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CPO-Piemonte
Centro di riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
PREVENZIONE DEI TUMORI CUTANEI: SVILUPPO DI UNO STRUMENTO
E DI UN METODO PER LA DOSIMETRIA INDIVIDUALE DELL’ESPOSIZIONE
A RADIAZIONE SOLARE
SKIN CANCER PREVENTION: DEVELOPMENT OF AN INSTRUMENT AND A
METHOD FOR INDIVIDUAL DOSIMETRY OF EXPOSION TO SUN RADIATION
Epidemiologia eziologica
Responsabile: dr. Roberto ZANETTI
Studio multicentrico
OBIETTIVO
La disponibilità di misure di dosimetria individuale consentirà di superare il divario fra misure
anamnestiche individuali e misure ambientali. Si tratta innanzitutto di realizzare uno strumento idoneo al
rilevamento della radiazione solare in condizioni di uso ed attività reali come si possono produrre durante
le attività lavorative e sportive. Tale strumento dovrà inoltre essere sufficientemente preciso ed affidabile
da permettere il confronto di situazioni differenti rispetto ad una scala di misura univoca. A questo punto
le misurazioni dovranno essere organizzate in modo da riprodurre le situazioni (tipo di esposizione,
durata, occasione) individuate anamnesticamente negli studi epidemiologici. Sarà così possibile associare
agli indici fisici di radiazione assorbita per unità di tempo un rischio di riferimento per i vari tipi di
neoplasie cutanee come individuato dagli studi epidemiologici. Contemporaneamente, la dosimetria
individuale potrà essere messa in relazione agli indici di UV solare ambientale consentendo di calcolare
rischi attribuibili all'esposizione solare generalizzando i risultati a quei gruppi o popolazioni in cui
fossero disponibili le sole misure ambientali generali.
La relazione fra dosimetria individuale e gli indici di UV solare globale può essere utilizzata sia per la
prevenzione individuale attuando misure di protezione (copertura, creme solari) in situazioni che, se
reiterate nel tempo, potrebbero portare ad un rischio significativo, sia per organizzare campagne di
educazione non rivolte genericamente a tutti ed in qualsiasi occasione, ma mirate a situazioni (attività)
con elevate dosi espositive solo quando le radiazioni UV solari superassero una certa soglia.
MATERIALI E METODI
Il presente studio ambisce alla misurazione della curva circadiana dell’energia raggiante che raggiunge la
superficie corporea dei soggetti che indossano il dosimetro. In una precedente fase, nell’ambito dello studio
HELIOS ed in collaborazione con l’Istituto di Fisica Generale ed Applicata dell’Università di Milano (prof.
U. Facchini), è stato sviluppato il prototipo del dosimetro. Nelle scelte progettuali si è scelto di privilegiare
caratteristiche di robustezza, leggerezza, affidabilità e facilità d’uso, rispetto a qualità di precisione e
sofisticazione tecnologica. In particolare è stato deciso di tralasciare, per questo primo prototipo, la
discriminazione spettrale, che avrebbe comportato l’adozione di soluzioni tecnologiche sensibilmente più
costose. Peraltro lo strumento consente sia lo studio delle dosi cumulate sia lo studio della curva circadiana
mediante la lettura delle intensità istantanee.
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SCALA DEI TEMPI
Nel corso dell’anno di durata del progetto verranno sviluppate le seguenti fasi
-Messa in funzione del prototipo del dosimetro e sua sperimentazione
-Individuazione, nei dati dello studio Helios, dei pattern di esposizione più significativi (per prevalenza,
dose, picco) da sottoporre a dosimetria fisica
-Definizione della dimensione del campione, sulla base dei risultati delle precedenti fasi.
-Stesura del protocollo operativo della rilevazione
-Reclutamento e formazione dei rilevatori
-Rilevazione dei dati dosimetrici
-Raccolta, registrazione ed analisi dei dati
STATO DI AVANZAMENTO ALLA DATA 31.12.99
E’ stata completata la redazione del protocollo.
RISORSE E FINANZIAMENTO
Lo studio dovrebbe beneficiare di un finanziamento di circa 30.000.000 nell’ ambito della Ricerca
Finalizzata regionale.
COLLABORATORI
M. Pippione, Torino; H. Sancho-Garnier, Montpellier; L. Gafà, Ragusa; S. Rosso (5%); S. Patriarca (5%)
E. Kolomoets (5%); C. Piazza (20%).
STUDI MULTICENTRICI
Si
PUBBLICAZIONI IN DATA
Attese al termine del progetto.
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CPO-Piemonte
Centro di riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
EPIDEMIOLOGIA DEI TUMORI POLMONARI NELLA CITTÀ DI TORINO: RUOLO
DELL’INQUINAMENTO URBANO
LUNG CANCER AND AIR POLLUTION IN THE CITY OF TURIN
Epidemiologia eziologica
Responsabile: prof. Franco MERLETTI
Studio multicentrico
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVO
Obiettivo del progetto è stimare un modello spaziale che evidenzi se e con quale forza, varia il rischio di
tumore al polmone secondo la distanza dell’abitazione dalle centraline di rilevazione delle emissioni
veicolari della città di Torino.
MATERIALI E METODI
Informazioni di carattere demografico, sulle abitudini al fumo, sulla storia occupazionale nonché sulla
residenza attuale e le precedenti, sono state raccolte con uno studio caso-controllo condotto nel 1991, su
una serie di soggetti residenti a Torino. Verranno raccolte ulteriori informazioni per quanto concerne gli
specifici indirizzi negli eventuali cambiamenti di residenza dei soggetti nell’ambito della città di Torino.
SCALA DEI TEMPI E STATO DI AVANZAMENTO
E’ in corso la raccolta dei dati, con termine previsto per l’autunno 2000. L’analisi dei dati verrà condotta
nei mesi seguenti e la pubblicazione è prevista per anno 2001.
RISORSE E FINANZIAMENTO
Biomed, Ministero del Lavoro Italiano, 60%MURST, Associazione Italiana Ricerca sul Cancro, CPO
Piemonte.
COLLABORATORI
Monica Chiusolo, Giuseppe Migliaretti, Paolo Boffetta.
PUBBLICAZIONI
Previste da inizio 2001.
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CPO-Piemonte
Centro di riferimento per l'Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte
FATTORI OCCUPAZIONALI E RISCHIO ATTRIBUIBILE ALL’OCCUPAZIONE
NEI TUMORI DEL LARINGE
OCCUPATIONAL RISK FACTORS AND LARYNGEAL CANCER
Epidemiologia eziologica
Responsabile: prof. Franco MERLETTI
Studio multicentrico
Coordinamento del progetto CPO-Piemonte
OBIETTIVO
Stimare la proporzione del laringe attribuibile a fattori occupazionali nella città di Torino e in altre aree
italiane.
MATERIALI E METODI
Riprendendo i dati dello studio collaborativo europeo coordinato dalla IARC si stimerà la proporzione di
tumori attribuibile all’occupazione sia attraverso una analisi mansioni/occupazioni sia attraverso
l’applicazione di matrici agenti cancerogeni per il laringe -mansioni/occupazioni. La serie europea e la
serie italiana comprendono rispettivamente 1147/3157 e 355/450 casi/controlli.
SCALA DEI TEMPI
Si prevede di terminare l’analisi e la stesura dei manoscritti entro il 2000.
STATO DI AVANZAMENTO ALLA DATA
vedi sopra.
RISORSE E FINANZIAMENTO
CPO
COLLABORATORI
Benedetto Terracini, Franco Berrino, Paolo Boffetta, Lorenzo Richiardi.
PUBBLICAZIONI
Previste all’inizio dell’anno 2001.
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