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Un miracolo diVINO
di Francesca Benini
I monti, così alti ed imponenti mostravano orgogliosi le loro mille sfumature di verde.
Il fiume, col suo scorrere continuo, emetteva un suono assai ipnotizzante..
Davvero bella ed appagante quella sensazione di onnipotenza contrastata da un senso di calma e
rilassatezza.. era quasi un peccato “ spegnere” quel silenzio con il solo respiro e con il rumore dei passi.
Dal sentiero era addirittura possibile osservare come quel timido raggio di sole si tuffava nel blu del lago
sottostante.
Questo paese di montagna aveva un qualcosa di magico, di incantato.. era Santa Margherita.
In lontananza si udiva un suono di campane..
Nessun campanile sembrava intonare la melodia..
Ma proprio sotto al sentiero c’erano loro.. le mucche.
Era tutto quasi surreale, per chi è abituato a vivere nel caos della città, quando invece inconsueto
dovrebbe essere il suo contrario.
Che bello aver appagato in pochi istanti quasi tutti i sensi..
Proprio lì, accanto alle uniche protagoniste della scena c’era un contadino, il suo nome era Gino.
Il contadino mi regalò un timido sorriso, facendomi cenno di raggiungerlo.
Iniziò a parlarmi di quanto una delle sue mucche fosse così meravigliosamente unica..
Era una “ mucche da vino” .. vino??!
Era proprio quello che orgogliosamente vantava Gino.
Io esclamai ironicamente che i biscotti inzuppati nel vino sarebbero stati un’accoppiata perfetta per una
colazione alcolica.
Gino non sorrise stavolta, mi guardò quasi infastidito ed offeso.
Silenziosamente mi voltò le spalle ed iniziò a mungere la mucca…
Non riuscivo a credere a quello che stavo vedendo: ero la testimone di un evento a dir poco fantastico!
Aveva ragione.. la mucca stava dando il suo vino!
Mi avvicinai e gli chiesi quale incantesimo aveva potuto far accadere una cosa del genere.
Gino, mi disse che questo era il suo segreto, il suo dono del cielo e che per raccontarmi tale miracolo era
doverosa un’atmosfera più intima.. una gustosa cena nella sua baita assieme alla sua amata moglie
sarebbe stata ideale per questa rivelazione.
Accettai euforica, e lo aiutai a trasportare la botte colma di vino lungo il sentiero che portava alla sua
casa..
Che bella!!
L’aveva costruita proprio lui, mattone dopo mattone.. sembrava una di quelle casette che si vedono solo
nelle favole: piccola, calda, accogliente ed ornata di fiori colorati sui balconi.
Dentro c’era un profumo di legna bruciata e il suo scricchiolare mentre ardeva, rendeva il tutto ancora
più speciale.
Credevo di essere diventata la protagonista di una fiaba.
Gustando delle specialità di montagna, come tagliatelle ai funghi porcini e gustosi canederli, Gino
sorseggiando il vino appena “ munto” raccontò il suo aneddoto:
“Un giorno un pastore con le sue pecore passò proprio di qui.
Mi chiese se potevo prendermi cura di Rosetta, l’unica mucca che possedeva, dicendomi che lui non
riusciva a mungerla: era l’unica mucca incapace di dare latte ed avendo già le sue pecorelle da accudire..
non poteva perdere del tempo, invano, con lei. Io accettai senza replicare.. mi ero sempre preso cura
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delle mucche.. ed anche lei, prima o poi, sarebbe riuscita a produrre latte.
Ogni giorno la trovavo a gustarsi la mia uva! .. Perbacco!!! mi stava divorando il vigneto!!
Una mattina, mentre tentavo di mungerla, mi accorsi che il pastore aveva ragione.. il latte non usciva e
non credevo ai miei occhi quando vidi che dalle sue mammelle stavo mungendo dell’ottimo vino!
Non ci sono delle spiegazioni scientifiche, è solo un’insolita mucca! Un vero e proprio miracolo
diVINO!!! ”
Orgoglioso del suo “ tesoro” rideva Gino ed io non potei far altro che complimentarmi con lui per il
dono ricevuto.. e naturalmente brindare a tale magia.
Fu proprio così che oltre ai suoi splendidi colori, silenti rumori, a Santa Margherita anche il gusto era
esaltato ed accompagnato da un vino veramente genuino.
..Dopo poco mi svegliai..
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