Progetto Ghancoop - Migranti per lo sviluppo

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Progetto Ghancoop - Migranti per lo sviluppo
Progetto Ghancoop - Migranti per lo sviluppo
Background
Il Ghana, paese africano affacciato sul Golfo di Guinea, è uno dei paesi dell’Africa nera da
cui proviene una grossa fetta della popolazione immigrata residente nel territorio modenese. La
comunità immigrata ghanese, che ha ormai raggiunto e superato le 3000 unità, costituisce una
realtà concreta che ultimamente sta cominciando ad avere una forte visibilità grazie
all’evoluzione dell’importante progetto MIDA (MIgrants for the Development in Africa) e alla
recente costituzione di Ghanacoop.
Il Ghana
Il Ghana è uno dei paesi più stabili dell’Africa Occidentale, sia a livello politico che
economico. La situazione governativa è stabile e il paese vive da anni un periodo
sostanzialmente pacifico in termini di sicurezza interna e di rapporti internazionali.
A livello economico il settore agricolo risulta essere la fonte principale di ricchezza del
paese (il Ghana è il secondo produttore di cacao al mondo) , ma negli ultimi anni anche la
produzione industriale ha avuto un’importante crescita, grazie alla presenza di numerose
miniere di oro, bauxite e manganese.
Ma esistono ancora tanti problemi: una disoccupazione al 30%, una forza lavoro legata per il
60% all’agricoltura, uno dei debiti esteri più onerosi del mondo, una mortalità infantile del
5,2%, la malnutrizione che colpisce il 60% dei bambini sotto i 5 anni, la speranza di vita che è
di 55 anni. Il settore agricolo versa ancora in condizioni di arretratezza a causa di una mancata
strutturazione delle coltivazioni, soprattutto nei villaggi più isolati, dove le coltivazioni sono
spesso gestite da singoli individui tramite procedure semplici e poco redditizie. Anche il
commercio di prodotti locali (per lo più agricoli), pur essendo un settore piuttosto sviluppato, è
sostanzialmente in mano a multinazionali straniere che soffocano le iniziative dei locali. Le
multinazionali poi, seguendo una logica di produzione volta essenzialmente al guadagno, non
attuano politiche favorevoli allo sviluppo economico locale, anzi. La manodopera a basso costo
viene sfruttata indiscriminatamente anche a causa di un sistema di tutela dei lavoratori
praticamente inesistente. Anche per quanto riguarda le ricadute sul settore ambientale non vi
sono regole e meccanismi nella coltivazione e lavorazione dei prodotti che tutelino l’ambiente.
Infine le comunità locali non vengono coinvolte attivamente nella gestione delle coltivazioni e
delle attività produttive, non permettendo quindi un sostanziale sviluppo delle risorse umane
locali. In più, in questo paese, l’emigrazione è stata fortissima tanto che, per fare un esempio,
solo nel nostro paese, nel corso degli ultimi 20 anni, sono arrivati oltre 50.000 ghanesi che oggi,
però, cominciano a dimostrare sempre più energicamente il desiderio di dare aiuti e speranze
concrete al loro paese. Le competenze che i migranti hanno accresciuto nei paesi ospitanti, i
nuovi contatti avviati con alcuni importanti soggetti e la forte rete di collaborazione costruita tra
le diverse comunità ghanesi emigrate sono solo alcuni degli elementi che rendono questo
gruppo sociale un nuovo importante attore nei processi di cooperazione decentrata. È quindi
fondamentale valorizzare l’impegno degli emigrati in progetti volti allo sviluppo economico e
sociale dei paesi di provenienza, per il loro coinvolgimento personale e per la loro approfondita
conoscenza del territorio su cui si va ad operare.
Il progetto MIDA: obiettivi
Il progetto MIDA viene promosso da OIM (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni),
allo scopo di:
- identificare le aree prioritarie di intervento nei paesi in via di sviluppo;
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-
individuare tra i migranti i soggetti ideali da coinvolgere in progetti di sviluppo economico e
sociale;
costruire sinergie di intervento tra gruppi di emigrati, soggetti pubblici e privati del paese di
provenienza e del paese ospitante;
- avviare progetti di reciprocità a livello economico e sociale tra i paesi degli emigrati e i
paesi ospitanti.
Ed è stato proprio dal progetto MIDA-Italia che ha inizialmente coinvolto la comunità ghanese
di Modena, che è si è giunti, in un primo momento, al coinvolgimento del Comune di Modena,
di Confcooperative Modena e della cooperativa Arcadia e, successivamente, alla nascita di
GHANACOOP
Il percorso verso la costituzione di Ghanacoop
Il progetto di Cooperazione Decentrata promosso da OIM in partnership con la comunità
Ghanese di Modena, il Comune di Modena, Confcooperative Modena e la cooperativa Arcadia,
si è proposto di creare, nell’arco di 20 mesi, a partire da dicembre 2004, le premesse per la
costituzione di un’impresa di diritto ghanese di import-export di frutta esotica, attivando da una
parte percorsi di formazione per i rappresentanti della comunità ghanese di Modena nel settore
del commercio di frutta e, dall’altro, gettando le basi concrete per la creazione di imprese sociali
in Ghana, col contributo anche finanziario delle comunità immigrate.
Nello specifico il progetto si propone di:
- costruire una rete di relazioni tra la comunità ghanese di Modena, le istituzioni locali
modenesi e le comunità ghanesi dell’area di Accra da cui provengono gli immigrati presenti
a Modena e le corrispondenti istituzioni locali ghanesi;
- far acquisire competenze specifiche ai rappresentanti della comunità ghanese di Modena nel
settore dell’import-export di frutta esotica;
- far acquisire competenze specifiche agli enti privati presenti sul territorio modenese per
l’avvio di attività economiche con e per il Ghana;
- pianificare un progetto per l’utilizzo delle rimesse degli immigrati ghanesi presenti a
Modena per sostenere i progetti imprenditoriali da sviluppare in Ghana;
- garantire la sostenibilità economica ed “etica” del progetto imprenditoriale;
- costituire e avviare l’impresa di diritto ghanese.
A partire da dicembre 2004, sono state portate a termine una serie di fasi indispensabili per
l’avvio della vera e propria azione di reciprocità economica tra Ghana e Italia, coinvolgendo in
prima linea l’Associazione Nazionale del Ghana di Modena.
Per cominciare a tastare il terreno e dotarsi delle competenze necessarie nel settore
agroalimentare è stata fondamentale la partecipazione al progetto di EmiliaFrutta, grande
cooperativa ortofrutticola che serve la grande distribuzione regionale, oltre che essere presente
sui mercati nazionali ed europei.
Qui un rappresentante della comunità ghanese è stato ospite in stage per alcuni mesi,
acquisendo competenze tecniche nel ramo del commercio della frutta, visitando i principali
mercati generali italiani, e facendo conoscenza diretta con i vari aspetti dell’attività, dalla
raccolta al confezionamento, dalla distribuzione alla valutazione delle situazioni di mercato.
In questo modo è potuto partire per il Ghana realizzando una missione esplorativa volta ad
analizzare l’effettiva sostenibilità economica del progetto.
Parallelamente sono stati attivati contatti istituzionali con le autorità ghanesi in Italia, dal
Console ghanese, Kwabena Asare, all’Ambasciatore, Kofi Dzane Selby. Contemporaneamente
si sono consolidati anche i rapporti con le autorità modenesi, dalla Provincia ai vari Comuni di
Modena, Carpi, Castelfranco Emilia, Formigine, Nonantola e San Cesario, che hanno dato il
loro sostegno formale e informale al progetto.
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In marzo una missione tecnico-istituzionale in Ghana con personale di EmiliaFrutta e
rappresentanti della cooperativa Arcadia ha valutato i progressi dei lavori in loco,
ufficializzando i rapporti tra le istituzioni ghanesi ed italiane. È stato così individuata come
principale la coltivazione e commercializzazione sul mercato interno e internazionale di ananas,
oltre a quelle secondarie di mais, fagioli e soia. Nel rispetto dei principi morali che sono alla
base di questo progetto, sono poi stati stabiliti importanti contatti con Transfair-Italia per
ottenere il certificato Fairtrade. La certificazione Transfair rappresenta infatti un obiettivo
prioritario, che consentirà di qualificare eticamente l’impresa, portatrice di valori di solidarietà
ed equità sociale anche nell’ambito del mercato internazionale.
Ma fondamentale è stato il passaggio del 5 maggio 2005, giornata in cui si è formalmente
costituita Ghanacoop. Il lavoro svolto dai due membri dell’Associazione, Justice Amposah e
Thomas McCarthy, di informazione e sensibilizzazione all’interno della comunità ghanese ha
portato dieci persone fisiche, la cooperativa Arcadia e l’Associazione Nazionale del Ghana a
firmare l’atto costitutivo di Ghanacoop Società Cooperativa.
La scelta di costituirsi con la formula cooperativa è indice dello spirito e degli obiettivi che
Ghanacoop si pone: la mutualità tra i soci, la volontà digestire la società non sulla base dei
capitali ma delle persone che ne fanno parte, il modello aperto e democratico di partecipazione
alle decisioni strategiche della società.
L’adesione dell’Associazione Nazionale del Ghana significa poi un’effettiva inclusione
nell’attività dell’intera associazione dei migranti ghanesi che, ricordiamo, conta oltre 150
membri. Inoltre si è venuto a creare un rapporto stretto e formale tra la cooperativa Arcadia e
Ghanacoop che, associandosi tra loro, hanno siglato ufficialmente un rapporto di alleanza e
collaborazione interdipendente per il futuro. Infine, da questo momento in poi, si è dato il via al
grande impegno assunto dal presidente di Ghanacoop, Thomas McCarthy, che ha cominciato a
dedicarsi a tempo pieno alle attività della cooperativa, permettendole di crescere e di avere
un’importante figura di riferimento.
I primi passi di Ghanacoop
L’estate 2005 è stata ricca di eventi e di successi per Ghanacoop. La lunga missione tecnica
e istituzionale in Ghana, che ha coinvolto la cooperativa da giungo ad agosto, ha permesso di
effettuare un’attenta analisi del territorio e di allacciare importanti contatti con le realtà locali e
le autorità ghanesi, grazie anche alla breve visita di una delegazione del Comune di Modena in
Ghana. Le numerose visite e missioni nelle zone rurali del Ghana hanno poi portato
all’individuazione del terreno su cui sorgerà l’azienda agricola: 100 ettari di terra vergine nelle
vicinanze del piccolo villaggio di Gomoa Simbrofo, provincia di Apam, Central Region, dove
Ghanacoop ha incontrato il consiglio degli anziani coi quali è stato firmato un accordo di affitto.
Su questo terreno sorgerà l’azienda agricola che impiegherà 60 dei 600 abitanti di Gomoa
Simbrofo, fornendo l’adeguato rifornimento idrico ed elettrico non solo all’azienda, ma
all’intero villaggio. Tra gli obiettivi di queste azioni, infatti, rientra anche il miglioramento delle
condizioni di vita della popolazione di questo villaggio e l’investimento degli utili delle future
attività commerciali in progetti sociali rivolti all’infanzia, all’educazione e alla sanità.
Tornando all’azienda, secondo le stime tecniche, è prevista una prima fase di bonifica del
terreno, per renderlo adatto alla coltivazione. Successivamente inizieranno le attività colturali
preliminari (fagioli, soia ed arachidi), necessarie per rendere il terreno adatto alla coltivazione di
ananas e i cui prodotti verranno commercializzati sia nei mercati locali che internazionali. A
partire da febbraio 2006, le prime ananas a marchio Ghanacoop, acquistate da altri produttori
locali ghanesi, cominceranno ad essere presenti sul mercato italiano e per ottobre 2006 si
prospetta di poter iniziare la prima campagna di commercializzazione delle ananas di Gomoa
Simbrofo. Intanto, in novembre, un’ulteriore missione effettuata da Thomas McCarthy,
presidente di Ghanacoop, da un agronomo e da un commercialista porterà alla costituzione
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legale dell’azienda in Ghana e all’individuazione del personale incaricato dei lavori in terra
africana.
Ma l’estate di Ghanacoop è stata caratterizzata anche da un’intensa attività in territorio
italiano, e più precisamente modenese. In collaborazione con l’Associazione Nazionale del
Ghana, Ghanacoop ha portato avanti le azioni del progetto volte a rafforzare e valorizzare
l’identità della comunità ghanese residente sul territorio modenese e, allo stesso tempo, portare
ad un livello superiore di integrazione sociale e culturale. La comunità ghanese, infatti, molto
unita e compatta al proprio interno, sente fortemente il bisogno di estendere la propria solidità
culturale anche all’esterno della comunità stessa, facendosi conoscere dalla società civile locale
e diventando così elemento protagonista, mantenendo allo stesso tempo la propria identità etnica
e culturale. Inoltre, visti il protagonismo dei ghanesi nei processi di immigrazione e la
testimonianza diretta che essi rappresentano, Ghancoop e l’Associazione Nazionale del Ghana si
pongono come ulteriore obiettivo quello di far emergere tutti gli aspetti e le problematiche
sociali, politiche e culturali legate al fenomeno migratorio e all’Africa in generale.
Così in diverse feste di paese e momenti di aggregazione sono stati allestiti stand espositivi
animati dai ghanesi di Modena e piccoli spazi di degustazione gastronomica che hanno
richiamato diversi curiosi e gente del posto: dall’oggettistica etnica, al materiale informativo su
Ghanacoop e Associazione, fino ai piatti di “fried rice”, ai piccoli spiedini speziati e ai dadi di
platano fritto serviti con arachidi.
L’autunno 2005 è quindi iniziato sulla scia del fermento estivo. Una serie di eventi di
interesse culturale e sociale vedrà Ghanacoop coinvolta in prima linea: dalla visita del cardinale
ghanese Kodwo Appiah Turkson a Modena, al seminario promosso dalla Cooperazione Italiana
su cooperazione e immigrazione, alla fiera modenese “Akuna Matata”, incentrata sulle
associazioni immigrate, fino alla grande giornata del 6 marzo 2007, per la quale Ghanacoop
promuoverà, in collaborazione coi suoi partner e sostenitori, un grande evento in occasione del
50° anniversario dell’Indipendenza del Ghana.
Nel frattempo, oltre all’avviamento ufficiale dell’azienda agricola in Ghana, i soci di
Ghanacoop termineranno l’importante percorso formativo finanziato dalla Provincia di Modena
e sostenuto dai Comuni di Modena, Carpi, Castelfranco Emilia, Formigine, Nonantola e San
Cesario, formazione che permetterà loro di acquisire le competenze necessarie per gestire i
propri progetti in maniera sempre più autonoma ed efficace.
I valori del progetto
La forte presenza degli immigrati è una realtà che non si può eludere, così come le capacità,
le energie e gli intenti degli immigrati. Questo intero progetto nasce proprio dalla
consapevolezza che la realtà degli immigrati sia una componente forte e importante all’interno
della comunità locale e che, per questo, sia necessario valorizzarne le caratteristiche e avviare
iniziative volte alla completa integrazione degli immigrati nel tessuto sociale e produttivo. La
necessità di individuare nuove strade per la cooperazione internazionale sta spingendo i diretti
interessati e i soggetti che operano nel settore a sperimentare modalità innovative, tra le quali il
coinvolgimento della popolazione immigrata sembra essere una delle più efficaci e coerenti. La
forte motivazione personale degli immigrati nel restituire qualcosa al proprio paese,
l’attaccamento alla propria terra e comunità di origine, l’acquisizione di competenze e il
desiderio di integrarsi non solo nella società civile ma anche nella realtà produttiva sono i loro
punti di forza. In questo quadro di valori è stato importantissimo assumere il modello
cooperativo come la “forma societaria” su cui incardinare l’intero piano di impresa. I valori di
mutualità e solidarietà che si ri-trovano nel modello cooperativo sono gli stessi che guidano
l’azione della comunità ghanese nel suo scegliere di costruire nuove e sostenibili forme di
solidarietà attraverso l’impresa sociale.
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