Lotta biologica alla flora infestante mediante l`uso di funghi
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Lotta biologica alla flora infestante mediante l`uso di funghi
Bollettino della Comunità Scientifica in Australasia Ambasciata d’Italia Marzo 2003 CANBERRA Lotta biologica alla flora infestante mediante l’uso di funghi fitopatogeni Biological control of weeds using fungal pathogens Maurizio Vurro and Bruce Auld Maurizio Vurro and Bruce Auld Introduzione L’idea di impiegare agenti di malattie per controllare piante infestanti è stata utilizzata intorno agli anni ’60. A partire dagli anni ’80 vi è stato un aumento delle attività di ricerca con numerosi promettenti sviluppi, e nel prossimo futuro ci saranno probabilmente ulteriori motivi di interesse per questo campo di ricerca, quali: Introduction The concept of using plant diseases to control weeds was first utilized in the 1960’s. Since the 1980’s there has been an increased research effort in this area with many promising developments. In the future there is likely to be further impetus given to this work for the following reasons: un aumentato interesse dell’opinione pubblica verso la riduzione dell’impiego dei prodotti chimici nelle produzioni alimentari; l'incremento dei consumi di prodotti agricoli e agro-industriali biologici; la revoca di diserbanti ritenuti pericolosi; l'alto costo di sviluppo e registrazione di nuove sostanze attive; la mancanza di erbicidi registrati per le colture minori; l'insorgenza nelle specie infestanti della resistenza agli erbicidi di sintesi; l'impossibilità di utilizzare prodotti chimici in taluni ambienti naturali o antropizzati quali i parchi urbani o naturali, zone archeologiche, foreste; l’aumentata consapevolezza della necessità di protezione dell’ambiente 27 an increased public interest toward reduction in use of chemicals in food processes an increased consumption of food and non-food products from organic farming the banning of a number of dangerous herbicides the high costs of development and registration of new chemical compounds the lack of registered herbicides in minor crops the appearance of herbicidal resistance of many weeds the prohibition of the use of chemicals in natural or human environments, such as urban or natural parks, archaeological sites, forests the increased perception of the need for environmental protection There are many fields or environments where weed biocontrol programs have been already Bollettino della Comunità Scientifica in Australasia Ambasciata d’Italia Marzo 2003 CANBERRA Molteplici sono i tipi di coltivazione o gli ambienti in cui sono stati sviluppati o sarebbe auspicabile sviluppare programmi di lotta biologica, quali: coltivazioni biologiche coltivazioni tradizionali (lotta integrata) ambienti naturali ambienti forestali (naturali/riforestazione) ambienti acquatici (canali, corsi d’acqua, risaie) ambienti antropizzati (parchi urbani, zone archeologiche) developed or could have an increased interest for their application, i.e.: organic farming traditional farming (integrated control) natural environments forests (natural/reforestation) aquatic environments (canals, rivers, lakes, rice fields) human environments (recreational parks, archaeological sites) La lotta biologica La lotta biologica contro le infestanti con microrganismi fitopatogeni viene realizzata con due modalità fondamentali: il metodo classico e quello inondativo. Biological control Basically, biological control of weeds using plant pathogens can be realized through two approaches: the classic approach and the inundative one. Il metodo classico Definito anche “inoculativo” consiste nella introduzione di uno o più agenti patogeni, prelevati dalla stessa zona di origine della infestante, nell’ambiente in cui l'infestante si è diffusa e provoca danni in quanto non “naturalmente” controllata dai suoi nemici naturali. Questo metodo prevede l'immissione del patogeno su una superficie limitata rispetto a quella infestata in modo da ottenere una progressiva epidemia che consenta il controllo dell'infestante nell'area considerata nel tempo. Trattandosi di una strategia dal relativo basso costo, quella inoculativa è adatta per la gestione delle infestanti diffuse in aree vaste o a basso redditività, quali pascoli, ambienti naturali, The “classical” approach This method, also called “inoculative” is based on the introduction of one or more pathogens, coming from the same area of origin as the infesting weed species, into the place where the weed has spread and caused damage, partly due to the absence of natural enemies. With this approach, the pathogen is introduced in a limited area and spreads by itself causing a progressive epidemic that reduces the weed infestation over time. In this case, several years are usually needed to reach an adequate level of control. This is a low-cost strategy, and for that reason is particularly useful against weeds infesting very wide 28 Bollettino della Comunità Scientifica in Australasia Ambasciata d’Italia Marzo 2003 CANBERRA ambienti acquatici, zone boschive. I migliori risultati sono stati ottenuti in questo campo in particolare in Australia e nel continente americano, proprio perché numerose specie vegetali sono state introdotte, quasi sempre dall’Europa e spesso al semplice scopo ornamentale, e sono divenute infestanti proprio perché non avevano nessun nemico naturale. and/or low income areas, such as pastures, natural environments, aquatic environments and forests. This strategy has obtained the best results mainly in Australia and in America, where many plant species have been introduced, often from Europe as ornamentals and subsequently escaped cultivation. Un esempio di lotta biologica riuscita è il rilascio della ruggine Puccinia chondrillina per la lotta a Chondrilla juncea, una infestante di origine mediterranea diffusasi in maniera devastante in Australia. Il fungo, isolato in Italia fu introdotto con successo in Australia. Successivamente altri isolati dello stesso fungo, dotati di diversa virulenza, furono ulteriormente introdotti per contrastare la diffusione di altri biotipi della infestante. Lo stesso fungo è stato in seguito rilasciato con successo negli Stati Uniti contro la stessa infestante. One example of success of this method was the release of the rust fungus Puccinia chondrillina to control Chondrilla juncea, a weed of Mediterranean origin, which had become widespread in Australia. The pathogen, isolated in Italy, was successfully introduced in Australia. Later, other strains of the same fungus isolated from the same area of origin and having different virulence, where successfully released to control different weed biotypes. The same fungus has been introduced with success also in North America. Poiché fondamentalmente l’uomo non ha ulteriori possibilità di gestione del microrganismo una volta rilasciato nell’ambiente, per poter avere successo e nel contempo non causare danni, i requisiti fondamentali che un fungo patogeno utilizzabile con il metodo classico deve soddisfare sono: a) specificità; b) virulenza; c) mobilità nell’ambiente; d) capacità riproduttiva; e) adattabilità all'ambiente. Considering that humans cannot manage the pathogen after it has been released into the environment, to be successful and safe, the main characteristics it should possess are: a) specificity; b) high virulence; c) mobility; d) reproductive capability; e) environmental fitness. Il metodo inondativo Consiste nell'applicazione dell'agente The “inundative” approach The inundative approach is based on 29 Bollettino della Comunità Scientifica in Australasia Ambasciata d’Italia Marzo 2003 CANBERRA fitopatogeno (in genere spore fungine) in grandi dosi al fine di ottenere una rapida epidemia, con applicazioni analoghe a quelle impiegate per gli erbicidi chimici. Esso si basa quindi sulla gestione delle specie indesiderate utilizzando i nemici naturalmente presenti nell’ambiente di diffusione della infestante e potenzialmente in grado di causare un elevato grado di malattia. In natura questa potenzialità non si esplica a causa, per esempio, di un basso livello di diffusione del patogeno nell’ambiente o ad una ridotta disponibilità d’inoculo nel momento in cui sarebbe necessario intervenire. Il metodo inondativo si propone, quindi, di aumentare la disponibilità di inoculo, accrescendolo in idonee condizioni di laboratorio o industriali e, successivamente, di applicarlo in dosi elevate sulla intera popolazione infestante, come un erbicida tradizionale. Il metodo inondativo è più adatto negli agrosistemi intensivi sia per le modalità di azione e di somministrazione, e sia per l'efficacia dei trattamenti. A causa delle analogie con gli erbicidi chimici, tali patogeni vengono chiamati micoerbicidi. La maggior parte dei funghi fitopatogeni impiegati sono patogeni indigeni, benché molti studi abbiano riguardato la possibile introduzione in quantità massicce di patogeni esotici. Questi sono spesso applicati come bioerbicidi di post-emergenza delle infestanti, e possono essere applicati anche più di una volta durante la stagione. I requisiti fondamentali che un 30 the application of large amounts of inoculum (fungal spores) to obtain a fast and severe epidemic, using methods like those used for herbicide applications. This strategy uses fungi naturally present in the environment that have the potential to cause a severe disease. In natural conditions the pathogen is usually not able to control the weed, usually due to its scarce presence and limitations to self spreading. With the inundative method the pathogen population is increased in artificial conditions in the laboratory and then released at high rates on all the weed population, as for traditional herbicides. Considering both the mechanism of action as well as the management and the efficacy of treatments, this strategy is particularly useful in intensive cropping. Due to the similarity with chemical treatments, those agents are usually called “mycoherbicides” or bioherbicides. Most of the pathogens used are indigenous pathogens, although many studies have focused on the possibility to use exotic pathogens. Usually they are used as postemergence treatments, and can be repeatedly applied during the season. The main characteristics a pathogen should have to be considered as a potential mycoherbicide are: a) specificity (even if not strictly necessary); b) high virulence; c) ability to grow and reproduce in in vitro conditions; d) high speed of action; e) compatibility with common application equipment; f) compatibility with chemical Bollettino della Comunità Scientifica in Australasia Ambasciata d’Italia Marzo 2003 CANBERRA micoerbicida dovrebbe possedere sono i seguenti: a) specificità; b) virulenza; c) possibilità di accrescimento in vitro; d) velocità di azione; e) applicabilità con i comuni sistemi per la somministrazione dei fitofarmaci; f) compatibilità con i fitofarmaci che possono essere usati nella stessa coltura. pesticides which may be used in the same crop. I micoerbicidi Nonostante i numerosi studi compiuti, il numero di micoerbicidi disponibili in commercio è ancora scarso, a causa di una serie di problemi che ne limitano la diffusione. Essi sono di natura tecnologica, come la difficoltà di produrre per via fermentativa grandi quantità, o di ottenere delle formulazioni stabili nel tempo; commerciali, quali una ridotta dimensione dei mercati, rispetto ai prodotti tradizionali, o gli elevati costi di produzione e di registrazione, o le restrizioni legislative che impediscono l’impiego di organismi viventi; biologici, come la possibilità di disporre di organismi particolarmente virulenti, stabili o l’esistenza di interazioni con altri organismi; ambientali, quali l’influenza delle condizioni ambientali, i fenomeni di dilavamento o la inattivazione per effetto delle radiazioni luminose. Per questo motivo, numerose strategie per il miglioramento dei patogeni sono state proposte, fra cui: impiego di nuove formulazioni, miglioramento delle modalità di distribuzione, aumento della virulenza attraverso la selezione di caratteristiche migliorative, strategie genetiche, Mycoherbicides Although many studies have been carried out, the number of mycoherbicides that have reached the market is still quite low, due to a number of constraints that hamper their development. These include: technological problems, such as difficulties in producing large amounts of inoculum through fermentation processes, or formulations that ensure high stability during shelf life; commercial limitation, as usually the small size of the markets, high registration and production costs, or restricting rules that limit the use of living products; biological constraints, such as difficulties due to the management of living organisms that may lose virulence or interact with other organisms when applied; environmental factors, as the negative effects of weather conditions, or removal problems due to washing, or inactivation due to light. 31 For those reasons, many approaches to enhance the efficacy of microorganisms have been proposed, i.e.: use of different new formulations; enhancement of Bollettino della Comunità Scientifica in Australasia Ambasciata d’Italia Marzo 2003 CANBERRA impiego contemporaneo di più patogeni, impiego di nuovi microrganismi, inoculazioni con tossine, batteri, insetti, dosi ridotte di erbicidi chimici o soppressori dei meccanismi di difesa. Qui di seguito sono brevemente illustrati i bioerbicidi immessi nel mercato con alterne vicende ed impiegabili in alcune nazioni. application systems; virulence enhancement through selection of better qualities; genetic strategies; multi-pathogen applications; use of new microorganisms; inoculations with toxins, bacteria, insects, low doses of herbicides or suppressors of defense mechanisms. Three commercial mycoherbicides are briefly described: Collego Formulato commerciale a base di Colletotrichum gloeosporioides f.sp. aeschynomene usato negli Stati Uniti nel 1982 per la lotta la leguminosa infestante Aeschynomene virginica, nelle colture di riso e soia. E' un formulato a base di spore disidratate applicate in una sospensione liquida. E' in grado di infettare foglie, piccioli e fusti, oltre che semi e plantule. Dopo l'applicazione, le lesioni sono visibili dopo 7-10 giorni, e la malattia consente un controllo del 90-100%. Collego Is a commercial product based on the fungus Colletotrichum gloeosporioides f.sp. aeschynomene, is used in the United States for biological control of Aeschynomene virginica, a legume weed infesting rice and soybean crops. It consists of dried spores which are applied in liquid suspension. It attacks leaves and stems, as well as seeds and seedlings. Lesions can be visible 710 days after the application, and produce between 90 and 100% weed control. De Vine A base di Phytophthora palmivora, un fungo patogeno di Morrenia odorata, una infestante degli agrumeti. E' venduto come sospensione liquida contenente circa 6x105 clamidospore/ml, da applicare sulla superficie del terreno. Provoca la necrosi dei fusti e la morte delle piante in 1-6 settimane, a seconda della età delle piante. De Vine The product is based on Phytophthora palmivora, a fungus pathogen of Morrenia odorata, a noxious plant infesting citrus groves. It is sold as liquid suspension of chlamydospores (around 6x105 chlamydospores/ml), to be applied on soil surface. It causes stem necrosis and plant death within 1-6 weeks after the application, depending on plant age. Stompout Sviluppato in Sud Africa, è un preparato a base del fungo Stompout It has been developed in South Africa and is based on Cylindrobasidium 32 Bollettino della Comunità Scientifica in Australasia Ambasciata d’Italia Marzo 2003 CANBERRA basidiomicete Cylindrobasidium laeve per la lotta contro alcune specie di Acacia introdotte dall'Australia. Le basidiospore del fungo, confezionate in sacchetti, prima dell'applicazione vengono diluite in olio di girasole ed 1-2 ml della emulsione vengono applicati con un pennello sulla superficie di taglio fresca delle infestanti. Il fungo entro 6-12 mesi dal trattamento, colonizza il ceppo ed impedisce lo sviluppo di ricacci, determinando quindi la morte della pianta, con una efficacia quasi totale. laeve to control Acacia species introduced from Australia. The basidiospores are packaged in small bags, and are suspended in sunflower oil before application. 1-2 ml are applied with a brush on the cut surface of weeds. The fungus within 6-12 months is able to colonize the stump preventing the weed resprouting and causing their death. The application allows an almost complete control of the plants. Situazione in Italia In Italia non sono molto numerosi gli studi compiuti. Nel 2000 è iniziato un progetto di ricerca nazionale intitolato: “Lotta biologica contro specie di Orobanche mediante funghi fitopatogeni e loro fitotossine”, mentre nello stesso anno si è concluso un progetto triennale finanziato dalla Commissione Europea denominato “Optimizing biological control of a dominant weed in major crops”, avente come obiettivo il miglioramento dell’efficacia di un potenziale micorbicida, Ascochyta caulina per la lotta a Chenopodium album, una delle infestanti più diffuse e dannose in Europa. Lo scorso anno ha preso avvio un nuovo progetto europeo (denominato COST 849) sulla gestione delle piante parassite, che prevede anche un gruppo di lavoro interessato alla lotta biologica contro tali dannose specie infestanti. Situation in Italy In Italy studies on biological control of weeds using fungal pathogens are few. A national project entitled “Biological control of Orobanche using phytopathogenic fungi and their toxic metabolites” started in 2000, whereas an European Project entitled “Optimizing biological control of a dominant weed in major crops” ended in the same year, the latter having the main aim of enhance the efficacy of a potential mycoherbicide, Ascochyta caulina, to control Chenopodium album, one of the worst weeds in Europe. Last year an European Network (named COST 849) on “Parasitic plant management in sustainable agriculture” was established, and a working group dealing with biological control of those very dangerous plants has been formed. Situazione in Australia Ci sono state numerose introduzioni di patogeni esotici per controllare Situation in Australia There have been a number of successful introductions of exotic 33 Bollettino della Comunità Scientifica in Australasia Ambasciata d’Italia Marzo 2003 CANBERRA infestanti con il metodo classico. Funghi provenienti dall’Europa, Sud Africa ed America sono stati introdotti. plant pathogens to control weeds in Australia by the classical method. Fungi from Europe, South Africa and America have been introduced. Le ricerche sull’uso di micoerbicidi in Australia hanno preso avvio con la registrazione dell’impiego del fungo Colletotrichum orbiculare per la lotta a Xanthium spinosum, infestante nativa dell’Australia, fin dal 1988. Da allora, numerosi progetti di ricerca sono stati condotti in diversi istituti. Di particolare importanza gli studi che riguardano la possibilità di sviluppare formulazioni in colture non irrigue. Recenti ricerche hanno permesso la messa a punto ed il brevetto di una formulazione basata su una emulsione complessa acquaolio-acqua. Research into mycoherbicides in Australia began with the patenting of the novel use of the fungus Colletotrichum orbiculare to control Xanthium spinosum, a native of Argentina in 1988. Since that time, several new research projects have begun at a number of institutes. An emphasis in Australia has been on the development of formulations of mycoherbicides to be used in nonirrigated agriculture. Recent research has seen the patenting in 2002 of a formulation based on a water-in-oilin water complex emulsion. Collaborazioni Collaborazioni fra Italia ed Australia sono già in atto fra le istituzioni dei due autori. Un obiettivo comune è la possibilità di combattere con microrganismi l’avena selvatica, la peggiore infestante del grano. Metaboliti tossici prodotti da isolati di Drechslera avenacea, un fungo isolato in Australia, sono oggetto di studio in Italia. Un altro potenziale micoerbicida, Pyrenophora semeniperda, patogeno di semi di graminacee, è risultato produttore di alcune interessanti tossine. Collaborations Collaboration between Italy and Australia has already been underway for a number of years with the institutions of the authors. A common interest in control of the world’s worst weed in wheat Avena spp., wild oats, has been the focus of one project. Toxic metabolites of strains of the fungus Drechslera avenacea found in Australia are being studied in Italy. Another potential fungus, Pyrenophora semeniperda, which attacks grass seeds, has been found to have interesting new metabolites. Prospettive di lavoro congiunto Italia ed Australia presentano affinità e differenze che possono rendere particolarmente Perspectives for joint projects Italy and Australia show affinities and differences that make the possibility of joint studies 34 Bollettino della Comunità Scientifica in Australasia Ambasciata d’Italia Marzo 2003 CANBERRA interessanti gli studi congiunti. Per esempio, da un punto di vista ambientale e climatico, vi sono delle somiglianze che permettono a specie vegetali spontanee di un paese di adattarsi facilmente nell’altro. Una volta introdotte queste piante spontanee o ornamentali, in assenza di nemici naturali possono facilmente diventare invasive e problematiche. Nel campo della lotta biologica classica, essendo al centro del Mediterraneo, l’Italia costituisce il centro di origine di numerose specie introdotte volontariamente o accidentalmente e divenute poi infestanti nel nuovo mondo. Ed è quindi proprio in questi ambienti che agenti fitopatogeni possono essere scoperti e studiati prima del loro possibile rilascio in Australia. Ma anche la situazione opposta si può verificare. Grazie agli scambi commerciali sempre più intensi, vi è la possibilità che specie vegetali originatesi in Australia divengano gravi infestanti esotiche in Italia. Questo è accaduto spesso anche in altri campi della protezione vegetale, come la introduzione di Gonipterus scutellatus, un insetto responsabile di gravi danni sull’Eucalipto, introdotto in Italia dall’Australia e successivamente controllato con buoni risultati mediante il rilascio del predatore Anaphes nitens, proveniente dallo 35 particularly interesting and noteworthy. For example, from an environmental and climatic point of view, there are many similarities that allow plants from one country to easily adapt into the other. Once those ornamentals or spontaneous species have been introduced, without enemies, often they can easily spread, becoming a troublesome invasive plant. Being in the middle of the Mediterranean basin, Italy often represents the center of origin of numerous species introduced voluntarily or accidentally, which become problems in Australia. Precisely in those centers of origin it could be possible to find the natural enemies necessary to control the weeds. But also the reverse situation could happen. Due to frequent commercial trading, there is the possibility that some species could be introduced from Australia to Italy and in the Mediterranean area. This happened also in other fields of crop protection, as for example the accidental introduction of Gonipterus scutellatus, an insect causing severe damage on Eucalyptus spp., introduced in Italy from Australia and then controlled quite successfully introducing Anaphes nitens, a predator found into the same country. In the field of inundative weed biocontrol there are many opportunities to collaborate, i.e.: the possibility of finding pathogens of weeds infesting both Bollettino della Comunità Scientifica in Australasia Ambasciata d’Italia Marzo 2003 CANBERRA stesso paese. Anche nel campo della lotta biologica inondativa numerose sono le possibilità di sviluppo di studi congiunti: possibilità di individuare patogeni di infestanti presenti nelle medesime colture, per esempio frumento e vite; valutazione della efficacia di bioerbicidi su biotipi diversi di infestanti, confronto dell’adattabilità ambientale; valutazione del rischio del rilascio; possibilità di eseguire prove in campo per infestanti o con microrganismi che non sono da quarantena; valutazione dell’efficacia di formulati in condizioni colturali differenti. Australian and Italian crops e.g. wheat, vineyards; evaluation of efficacy of a potential mycoherbicide on different weed biotypes, comparison of pathogen fitness in different environmental conditions; evaluation of risks of release; field experiments in a country where the pathogen and the weed are not quarantine organisms; evaluation of formulation efficacy in different cultural conditions. Dr Maurizio Vurro Institute of Sciences of Food Production, C.N.R., Bari, Italy, email: [email protected] Dr Bruce Auld NSW Agriculture and University of Sydney, Orange, Australia, email: [email protected] 36