Rosa del deserto: "Il messaggio umano di Bouraoui"

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Rosa del deserto: "Il messaggio umano di Bouraoui"
Rosa del deserto: "Il messaggio umano di Bouraoui"
Scritto da Saverio F. Iacobellis
Lunedì 26 Marzo 2012 15:23
Ormai è evidente: Acquaviva è una città che ha sete di cultura. Che sa accogliere la cultura. Nel
pomeriggio di domenica, è andata in scena “Rosa del deserto” di Hédi Bouraoui presso
l’Oratorio San Domenico. Occupati tutti i posti a sedere. E dal pubblico, grande silenzio, rispetto
e sensibilità: poi lunghi applausi. Partnership dell’evento: il giovane regista Antonio Di
Benedetto; l’Assessorato al Mediterraneo Regione Puglia; il Comune di Acquaviva delle Fonti;
l’Università della Terza Età di Acquaviva; il Canada-Mediterranée Centre; la WIP Edizioni; la
Compagnia Tumeda; Government of Canada / Gouvernement du Canada – Embassy of
Canada / Ambassade du Canada; il Corriere Canadese Week-end “Tandem”; CIUT 89.5 FM –
la radio de Toronto; il Corriere Canadese.
La “Rosa del deserto”: una commedia musicale ispirata al racconto poetico tratto dalla “Rose
des sables” di Hédi Bouraoui – Editions “Le Vermillon”, Ottawa, Canada.
La versione italiana, “Rosa del deserto”, è stata curata e tradotta del docente, Università degli
Studi di Bari, Prof. Nicola D’Ambrosio per WIP Edizioni Bari.
D’Ambrosio dedica il suo appassionato lavoro al compianto preside Stefano Pietroforte.
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Lo stesso Bouraoui – “il nostro Bouraoui”, grazie al suo racconto, ha vinto, nella città di
Toronto, il prestigioso “Grand prix du Salon du livre”.
La sceneggiatura, le musiche, la regia, il grafic and sincro-sound: tutto curato da un instancabile
Antonio Di Benedetto, cui si è anche calato nei personaggi quali Bouse e il “protagonista” Tar.
Una missione che può dirsi compiuta: e al suo fianco, Lucia Lamanna, sua compagna a
prossime nozze, nel ruolo di Ofelia. Nonché la giovane Fabiola Diaferia, nel duplice ruolo di
Rosa e Luna Storta. E i “piccoli granelli di sabbia”: le giovanissime Martina Diana e Limpia
Porcelli, entrambe dodicenni e con già otto anni di scuola danza.
AcquavivaNet ha cortesemente ottenuto l’intervista dei diretti protagonisti del pomeriggio
culturale acquavivese: il Prof. Nicola D’Ambrosio e l’Assessore alla Cultura, la dr.ssa Francesca
Pietroforte. Cediamo subito la parola all’Assessore.
Assessore Pietroforte, la sua opinione, la sua analisi, in merito all’evento di questa sera?
“Io sono molto onorata di partecipare a questa manifestazione. Per questo, ringrazio il professor
Nicola D’Ambrosio, traduttore di Bouraoui. Lo stesso Bouraoui è cittadino onorario
acquavivese
e ha voluto fortemente che
rappresentassimo questa manifestazione teatrale, che poi unisce il teatro alla musica. E mi fa
molto piacere partecipare, anche perché questa manifestazione è un po’ il proseguo di un
cammino che abbiamo intrapreso con la cittadinanza onoraria di Bouraoui e con l’apertura a
tutta la cultura che fa un po’ del Mediterraneo un crocevia di valori e di ideali, che si incontrano.
Mi piace anche questa collaborazione tra la WIP Edizioni, che è la casa editrice di Bouraoui, e
le associazioni locali, come l’Università della Terza Età: che è sempre molto aperta a questo
tipo di manifestazioni, a tutti gli appuntamenti culturali del nostro territorio. Ed è sempre ben
disposta a collaborare.”
Mi perdoni Assessore: noto, in questo caso, anche la collaborazione dell’Ambasciata del
Canada e del Canada-Mediterranée Centre e altre partnership canadesi…
“Certo. Come le dicevo prima, il Mediterraneo è un po’ un simbolo di questo percorso che
abbiamo intrapreso. E l’apertura anche al Canada, a culture diverse, dimostra come, attravers
o la cittadinanza onoraria di Bouraoui, abbiamo accolto tutti i valori del Bouraoui
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, la voce dei suoi testi. Attraverso questi, la forza del dialogo: come uno strumento per risolvere
i problemi, la forza del confronto di culture diverse.”
Professor D’Ambrosio, quale messaggio vuole lanciare questo racconto poetico?
L’Assessore, qui presente, ha già parlato di Mediterraneo, Canada, crocevia di culture…
“Questo progetto si inserisce in un progetto molto ampio, che ha per titolo: “Dalla Puglia al
Canada”; come tema del dialogo. Noi abbiamo già tradotto, per esempio, “Puglia a braccia
aperte”, scritto in francese, tradotto anche in inglese: e il nostro obiettivo è quello di far
dialogare il Mediterraneo con il Nord del mondo. Nel Sud del mondo si sono sedimentate tante
culture. E noi abbiamo il dovere di farle conoscere al mondo del Nord. In questa commedia
musicale, il personaggio principale parte dal deserto e andrà in Francia, poi in Canada e in
America, e soprattutto per illuminare la sua verità in noi; i suoi misteri. Ma prima di partire, sua
madre gli dice: figlio mio, impara. Ecco: imparò dai suoi antenati, e quindi la cultura locale.
Dopodiché, lui andrà come messaggero di questa sua umanità mediterranea tra i vari paesi del
mondo. Logicamente, troverà delle difficoltà. Però, questo messaggio sarà convincente. E alla
fine, sarà detto a chiare lettere che il profumo di questa Rosa del deserto sarà portato anche in
questa cultura, e, pertanto, in questo mosaico di culture che è il Canada. E questo è un aspetto
fondamentale. Bouraoui, addirittura, quando parla degli immigrati italiani in Canada, dice che
vive in una società così austera proprio grazie agli italiani. E quindi, si diffonde una fragranza di
limoncello. Ecco: noi, mediterranei, abbiamo molto da dire al Nord del mondo: e possiamo
anche imparare molto dal Nord. Nello scambio, lo scambio alla pari, nel rispetto della dignità di
tutti i popoli.”
Professore, mi permette di fare una domanda nello specifico: lei ora si può rivolgere ai
giovani di Acquaviva. Ai giovani della Puglia. Quale messaggio vuole lanciare?
“I nostri giovani devono capire che non sono nella periferia del mondo. Qui, in Puglia, si sono
sedimentate tante culture. La Puglia è stata una regione dove tanti popoli hanno sedimentato
quelli che sono valori, componenti, della nostra civiltà. Non devono quindi sentirsi estranei,
marginali: per prima cosa. Un’altra cosa importante è la metodologia di lavoro: dobbiamo
mettere in rete le nostre competenze. Come diceva giustamente l’Assessore Pietroforte,
l’Università della Terza Età, il Comune di Acquaviva, le associazioni come il Centro
Canada-Mediterranée di Toronto, il Corriere Canadese di Toronto, l’Ambasciata del Canada,
Tandem, Radio CIUT Toronto, insieme portiamo questo progetto e così dobbiamo operare. I
giovani devono capire che se ci troviamo insieme, noi possiamo rispondere alle sfide della crisi
che ci sta attanagliando.”
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Scritto da Saverio F. Iacobellis
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Il protagonista: Tar, “Colui che ha spiccato il volo”. È un uomo: nato nel deserto; in una società
dai valori semplici. Figlio di carovanieri.
Decide da solo di affrontare il mondo: sia come migrante, sia come curioso avventuriero. Un
avventuriero che cercherà anche di confondersi e confrontarsi con le società occidentali: ma
conservando la sua semplicità e la sua umanità. E non rimanendo certo immune alle delusioni.
Delusioni che aveva puntualmente ricevuto anche in madre patria.
Quella di Tar è, dunque, la ricerca della “cultura del confronto fra culture”: e l’individuo, l’uomo,
Tar deciderà, infine, di dimorare con i suoi simili “interiori”; anche se esprimenti lingua e simboli
diversi. Ma le radici e la sua umanità sarà tutto ciò lo stesso Tar avrà da dare, ed ereditare, al
mondo intero.
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