La prevalenza dei fumatori in Italia Disuguaglianze - CCM
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La prevalenza dei fumatori in Italia Disuguaglianze - CCM
La prevalenza dei fumatori in Italia Disuguaglianze sociali e differenze di genere Laura Iannucci, Gabriella Sebastiani, Lidia Gargiulo Verso una società libera dal fumo - Roma, 24 gennaio 2008 Le quattro fasi dell’epidemia del fumo: l’Italia nella terza fase Molti studi hanno dimostrato che il consumo di tabacco si diffonde come un’epidemia che si sviluppa in quattro stadi. ¾ Nel primo stadio l’abitudine al fumo costituisce un comportamento relativamente raro adottato prevalentemente dai gruppi di popolazione socioeconomicamente più avvantaggiati. ¾Nella seconda fase l’abitudine al fumo diventa più diffusa: la percentuale di fumatori tra gli uomini raggiunge il 50-80% e non varia nei diversi gruppi socio-economici o è più elevata in quelli più abbienti. ¾Nella terza fase la prevalenza di fumatori tra gli uomini scende a circa il 40% perché molti uomini cessano di fumare, specialmente quelli con posizione socio-economica più elevata. Le donne raggiungono il picco massimo (35-45% di fumatrici) e alla fine di questa fase la prevalenza inizia a diminuire. ¾Nella quarta e ultima fase la prevalenza di fumatori decresce lentamente sia per gli uomini sia per le donne e l’abitudine al fumo diventa progressivamente più diffusa nei gruppi di posizione socioeconomica più bassa. Durante l’epidemia del fumo si produce quindi un’inversione da un’associazione diretta ad una inversa tra condizione socio-economica e fumo di tabacco. Le quattro fasi dell’epidemia del fumo: l’Italia nella terza fase Fonte: (Lopez AD, Collishaw NE, Piha T., A descriptive model of sigarette epidemic in developed countries, Tobacco Control 1994; 3: 242-247) Abitudine al fumo e disuguaglianze sociali Nelle fasi più recenti dell’epidemia da fumo, le persone socio-economicamente più sfavorite presentano: • prevalenze più elevate di fumatori • prevalenze più elevate di forti fumatori • tassi bassi di cessazione le disuguaglianze sia nell’inizio sia nella cessazione producono ampie disuguaglianze di esposizione nell’intero arco della vita e vanno ad incrementare le disuguaglianze nello stato di salute In Italia prosegue il trend di diminuzione dei fumatori 40 Totale • Il trend decresce per gli uomini ma è stabile Femmine per le donne Maschi 35 30 25 20 31,0 28,3 23,9 17,4 22,0 28,8 22,7 • Con la legge 3/2003 28,2 applicata da gennaio 2005: 22,1 16,2 17,0 16,5 15 10 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2005 2006 2007 9 Si incrementa e consolida l’andamento decrescente per gli uomini 9 Si produce invece un effetto minore e temporaneo per le donne Tra gli uomini decresce ma non tra i giovani 14-24 25-44 45-64 65 e più 45 40 38,2 36,8 33,3 30,4 30 25 36,3 per gli uomini adulti e anziani: anziani 35,2 35 24,5 24,9 30,9 29,7 23,5 23,0 • si incrementa il trend decrescente per i giovani 1424: 24 20 17,6 15 con la legge 3/2003 14,3 14,5 14,6 10 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2005 2006 2007 • la legge non ha avuto effetto. La prevalenza è stabile dal 2000 L’effetto della legge 3/2003 solo per le donne tra i 25 e i 44 anni 30 14-24 25-44 45-64 65 e più 25 23,6 21,7 20 20,8 22,3 21,7 21,5 20,3 Donne 25-44 anni: anni trend decrescente con 15,1 15,4 14,6 lieve effetto positivo della legge 3/2003 19,0 16,3 15 10 6,1 4,8 5 Giovani 14-24 anni: si mantiene il trend stabile osservato a partire dal 1998. 5,7 Donne 45-64 anni: anni trend 6,2 moderatamente crescente Donne anziane: anziane trend stabile 0 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2005 2006 2007 Meno fumatori tra gli uomini adulti con status elevato Titolo studio alto Titolo studio basso UOMINI 25 ANNI E PIU' 40,0 38,0 36,0 35,8 34,0 32,0 32,9 31,6 30,6 30,8 30,5 30,9 30,0 27,9 28,0 26,7 26,1 26,0 24,0 1997 1998 1999 2000 UOMINI 25 ANNI E PIU' 2001 2002 2003 2005 2006 2007 ottime/adeguate scarse/insufficienti 40,0 38,0 38,6 36,0 34,0 32,3 35,0 32,4 33,2 33,2 32,0 30,0 28,0 26,0 24,0 30,6 26,8 27,2 26,3 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2005 2006 2007 La legge 3/2003 determina un decremento per tutti gli uomini ma l’effetto è più forte per gli uomini con status elevato Negli ultimi dieci anni le disuguaglianze sociali permangono, si attenuano fino al 2003 per poi aumentare di nuovo dopo il 2003 Più fumatrici tra le donne adulte con titolo di studio alto C’è una relazione diretta Titolo studio alto Titolo studio basso D O N N E 2 5 A N N I E P IU' 26,0 24,0 con il titolo di studio al contrario di quanto accade tra gli uomini. 23,8 I 20,9 22,0 20,9 20,4 20,0 20,1 Tra 18,0 16,0 due indicatori di status hanno un andamento diverso. 15,9 15,6 14,3 15,3 le donne con titolo di studio più alto la prevalenza di fumatrici è maggiore. Lo svantaggio delle più istruite si sta attenuando nel tempo ma sono le meno istruite a reagire alla legge 3/2003. 14,9 14,0 12,0 1997 26,0 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2005 2006 2007 ottime/adeguate scarse/insufficienti DONNE 25 ANNI E PIU' 24,0 22,0 20,0 18,0 16,0 18,5 18,0 17,6 17,6 17,2 15,5 14,0 19,0 18,0 A 16,0 15,9 12,0 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2005 Il vantaggio nella condizione economica è associato invece ad una minore propensione a fumare e le disuguaglianze aumentano con la legge 2003 2006 2007 parità di disponibilità di risorse economiche la quota di fumatrici è sempre più alta tra le donne con titolo di studio più alto. Le disuguaglianze fra le donne adulte hanno andamenti opposti nelle diverse età e si attenuano negli ultimi dieci anni Fra i 25 e i 44 anni Donne 25 anni e più Titolo studio basso 30,0 25,0 20,0 Titolo studio alto 27,6 24,0 19,9 27,3 23,3 22,8 19,2 15,8 15,0 16,9 Dopo i 45 anni 11,7 10,0 5,5 5,0 5,0 0,0 25-44 + fumatrici tra le donne con titolo di studio basso. Le disuguaglianze rimangono stabili nel tempo 45-64 2007 65 E Più 25-44 45-64 1997 65 E Più nel 1997 + fumatrici tra le donne con titolo di studio alto. Le differenze per titolo di studio si attenuano perché diminuiscono le fumatrici tra le donne con titolo di studio più elevato e rimangono stabili o aumentano tra quelle con più basso titolo di studio Tra i giovani forti differenze di genere nell’influenza dello status sociale Prevalenza di fumatori tra i giovani 14-24 anni per titolo di studio dei genitori e disponibilità risorse economiche della famiglia - 2007 Titolo studio alto Titolo studio basso 30 25 20 Risorse ottime/adeguate Risorse scarse/insufficienti 24,6 22,7 22,0 19,1 14,4 15 13,8 13,0 14,1 10 5 0 Titolo di studio Risorse economiche Maschi Titolo di studio Risorse economiche Femmine Tra i ragazzi forte associazione tra status culturale della famiglia e propensione al fumo mentre, per le ragazze, ragazze non risulta significativo il livello di istruzione dei genitori. L’associazione tra livello di istruzione della famiglia e propensione al fumo di ragazzi e ragazze non ha subito mutamenti negli ultimi dieci anni. La condizione economica della famiglia non influisce sull’abitudine al fumo dei ragazzi e delle ragazze e ciò è vero anche negli ultimi dieci anni. L’influenza dell’abitudine al fumo dei genitori è molto forte per i giovani I genitori non fumano 35 31,6 Fuma solo padre Fuma solo madre 30 28,4 28,1 Fumano entrambi 24,8 25 23,6 20 15 15,2 13,4 10 8,0 5 0 Maschi Femmine Tra le ragazze nettamente più sfavorevole la situazione quando a fumare è la madre. La quota triplica rispetto alle ragazze con genitori non fumatori. La quota dei ragazzi che fumano raggiunge il 31,6% tra quanti hanno entrambi i genitori fumatori contro meno della metà (15,2%) tra quelli con genitori che non fumano Diminuiscono i forti fumatori ma la legge 3/2003 ha effetto positivo solo sugli uomini Trend forti fumatori (per 100 fumatori) uomini donne totale 50 45 43,2 39,8 40 35,1 35 32,8 29,0 30 25 29,7 29,6 23,5 21,1 20 35,9 36,4 18,9 19,9 18,7 15 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2005 2006 2007 Trend decrescente tra il 1997 e il 2007 per uomini (dal 43,2% al 36,4%) e donne (dal 23,5% al 18,7%). Solo tra gli uomini la quota decresce sensibilmente con l’introduzione della legge 3/2003 Il trend delle disuguaglianze tra i forti fumatori Uomini 25 anni e più 55 Titolo di studio alto Titolo di studio basso 49,4 50 46,5 45 41,4 40,5 41,9 43,0 40 35,4 35 31,7 31,6 31,6 30 25 20 15 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2005 2006 2007 55 Titolo di studio alto Titolo di studio basso 50 45 osserva una relazione tra titolo di studio e quota di forti fumatrici. Con la legge 3/2003 40 35 25 Tra gli uomini fumatori con titolo di studio più alto è più bassa la quota di forti fumatori e, benché la quota dei forti fumatori sia diminuita, le disuguaglianze sociali si mantengono costanti nel tempo. Tra le donne non si Donne 25 anni e più 30 26,4 23,3 24,0 21,4 20 22,2 17,6 23,8 17,3 22,3 17,2 15 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2005 2006 2007 decresce la quota di forti fumatori tra gli uomini meno istruiti e tra le donne con titolo di studio più alto. Nel 2005 smette di fumare il 9,7% dei fumatori Il 29,5% dei fumatori (circa 3 milioni e 500 mila) ha provato a smettere di fumare nei 12 mesi precedenti l’intervista ed un terzo di essi (32,9%) è riuscito a smettere (pari al 9,7% dei fumatori) Hanno provato a smettere (per 100 Sono riusciti a smettere (per 100 fumatori) fumatori) Dicembre 2004 28,1 8,9 Marzo 2005 30,7* 10,2* Giugno 2005 29,7 10,3* Settembre 2005 29,5 9,4 * Differenza statisticamente significativa rispetto a dicembre 2004 Dopo l’applicazione della legge 3/2003 (gennaio 2005) solo temporaneamente si incrementano sia i tentativi di smettere di fumare che il tasso di riuscita Sono di più le donne che riescono a smettere di fumare Persone che sono riuscite a smettere di fumare nei 12 mesi precedenti l'intervista per sesso e classe di età 60,0 49,5 50,0 40,0 maschi femmine 39,0 39,9 37,9 36,5 32,3 29,3 30,0 27,7 26,5 30,4 20,0 10,0 0,0 14-24 25-44 45-64 65 e più Solo tra i 45-64 non si osserva un vantaggio femminile. Totale Disuguaglianze sociali tra chi riesce a smettere di fumare Persone che sono riuscite a smettere di fumare nei 12 mesi precedenti l'intervista per sesso e titolo di studio (su 100 fumatori che hanno tentato) Titolo studio alto Titolo studio basso 56,9 60,0 51,0 50,0 43,6 40,0 37,9 37,8 31,7 31,7 27,7 30,0 20,0 10,0 0,0 14-24 25 e più Uomini 14-24 25 e più Donne * Per i giovani 14-24 anni è considerato il titolo di studio più alto tra i genitori L’influenza del livello di istruzione sul successo nello smettere di fumare è più forte tra le donne, in particolare tra le giovani. Modello di regressione logistica relativo alla propensione a smettere di fumare - Persone di 14 anni e più che hanno tentato o sono riuscite a smettere di fumare nei 12 mesi precedenti la rilevazione VARIABILI MODALITA' SESSO Maschi Femmine ETA' TITOLO STUDIO ANNI DI ABITUDINE AL FUMO 1 1,39 1,25 1,54 1 30-44 0,90 0,71 1,14 45-59 1,06 0,87 1,30 60 e più 1,36 1,05 1,75 1,10 1,36 Licenza media/elementare 20 e più sigarette al giorno 1 1,23 1 10-19 sigarette al giorno 0,58 0,51 0,66 fino a 9 sigarette al giorno 0,55 0,48 0,64 Occasionalmente 0,93 0,79 1,10 15 anni e più 1 10-14 anni 1,43 1,18 1,73 da 5 a 9 anni 1,66 1,31 2,10 fino a 4 2,58 2,00 3,33 0,97 1,33 1,24 1,53 MALATTIE CRONICHE GRAVI no RISORSE ECONOMICHE Insufficienti/scarse si Adeguate/Ottime METODO Intervallo di confidenza al 95% Inf. Sup. 14-29 Laurea, diploma ABITUDINE AL FUMO ODDS RATIO Da solo 1 1,13 1 1,38 1 Con più metodi 0,18 0,04 0,84 Con l'aiuto di un medico 2,25 1,61 3,16 Partecipando a gruppi di aiuto 1,31 0,77 2,26 Con l'assunzione di farmaci 0,41 0,29 0,58 Ricorrendo a terapie non convenzionali 1,52 0,99 2,32 Per concludere …. La legge 3/2003, sebbene mirata alla tutela dei fumatori passivi, sembra aver contribuito ad accelerare il trend in diminuzione della prevalenza complessiva di fumatori tra gli uomini, uomini già registrata negli ultimi decenni, coerentemente a quanto osservato precedentemente in altri paesi europei ed illustrato dalla teoria dell’epidemia del fumo. Tale accelerazione però è stata registrata solo per l’anno di applicazione della legge e ha riguardato in misura più rilevante gli uomini di status elevato. Per le donne complessivamente la prevalenza negli ultimi decenni è stabile e si può registrare un lieve effetto temporaneo della legge, dovuto però solo ad una diminuzione delle fumatrici in età fertile. Negli ultimi dieci anni si sta attenuando la relazione diretta tra status e fumo e già tra le donne di 25-44 anni la relazione è inversa. Stanno diminuendo le fumatrici di status elevato sebbene non siano state reattive alla Legge 3/2003. Nello scenario delineato, emergono segmenti di popolazione sui quali occorrerebbe concentrare le politiche: politiche Donne - Donne 45-64 con trend crescente non sensibili alla legge 3/2003 - Donne 65 anni e più con trend stabile non sensibili alla legge 3/2003 Giovani e adolescenti 14-24 : ancora non si registra alcun segnale di decremento neppure a seguito dell’applicazione della legge 3/2003 In particolare sono a rischio: - ragazzi con genitori con titolo di studio basso - ragazzi e ragazze figli di genitori fumatori