PIPISTRELLI: scienza e zanzare - Comune di Cadelbosco di Sopra

Transcript

PIPISTRELLI: scienza e zanzare - Comune di Cadelbosco di Sopra
PIPISTRELLI: scienza e zanzare
1 di 7
http://www.scienzaonline.com/index.php?option=com_content&view=a...
Astronomia
Home
Zoologia
Medicina
Elenco Copertine
Recensioni
Contattaci
cerca...
PIPISTRELLI: scienza e zanzare
Menu Principale
Home
Redazione
Scienzaonline
Comitato Scient.
Edit.
Web link
News feed
Contatti
Pubblicità
Materie
Login Redazione
Newsletter
Scienzaonline
Newsletter
Scienzaonline
Archivio
Pubblicità
Geocollection
PIPISTRELLI: scienza e zanzare
Scritto da Daniela Rosellini
Martedì 21 Settembre 2010 00:00
Non sono più considerati gli aiutanti di streghe e demoni. Il
fatto che si impiglino tra i capelli e non si stacchino più, è
solo una leggenda medioevale. Non portano sfortuna, anzi
ora tutti desiderano ospitarne qualche famigliola vicino
casa. Insomma, in questi ultimi tempi, in Italia, i pipistrelli
non fanno più paura.
Il miracolo è avvenuto per merito del Gruppo di lavoro “Un
pipistrello per amico” del Museo di Storia Naturale di
Firenze, che dal 2006 diffonde corrette informazioni sui
chirotteri e la loro utilità, per salvaguardarli ed evitarne il
rischio di una imminente estinzione. Negli ultimi decenni,
infatti, si sta verificando una continua diminuzione di questi
mammiferi volanti dovuta principalmente all’espansione
umana, che ha modificato gli ambienti naturali, privando i
pipistrelli dei loro rifugi. E’stato inoltre incrementato l’uso di
pesticidi e insetticidi che avvelenano acque e insetti,
concentrandosi negli animali che bevono quelle acque e
predano quegli insetti. I pipistrelli sono particolarmente sensibili a questo accumulo di veleni e
continuamente le loro popolazioni ne vengono decimate.
Dal letargo invernale, sempre più spesso, molti “topolini volanti” non si svegliano più.
Marginella mirabilis
(Adams, H.G., 1869)
Crinoide
indeterminato Marocco Devoniano inferiore
Cypraea tigris
(Linne, 1758) 106
mm
Annachlamys
striatula (Linnaeus,
1758) Filippine
Cypraea tigris
(Linne, 1758) 107,7
mm
L'angolo UE
L'Angolo UE
Ricevi HTML?
Statistiche
Tot. visite contenuti :
36973597
Vignette
Autorizzazione del Tribunale di
Roma n 229/2006 del
29/05/2006 Giornale a
periodicità quotidiana Pubblicato a Roma - V. A. De
Viti de Marco, 50 - Direttore
Responsabile: Guido Donati
Recensioni
Searching Law in
a Multilingual
Environment
Semantic
Processing of
Legal Texts.
Where the
Language of Law
Meets the Law of
Language
La legislazione
medicea nelle
raccolte
dell'Archivio di
Stato di Firenze
Per approfondire l’argomento, abbiamo interpellato il dr. Paolo Agnelli della Sezione di
Zoologia "La Specola" del Museo di Storia Naturale dell'Università di Firenze, il museo
scientifico più antico d'Europa, che il Granduca Pietro Leopoldo di Lorena fondò nel 1775.
- Dr. Agnelli, grazie all’ iniziativa del Vostro Gruppo, in Italia c’è attualmente una
enorme richiesta di BAT BOX, le ormai famose casette per dare un rifugio ai
pipistrelli, che avete contribuito a diffondere. Come sta procedendo la
sperimentazione?
- E’ oggi più attiva che mai. Ogni anno raccogliamo i dati delle persone che collaborano alla
nostra ricerca (quest’anno abbiamo i dati di circa 1.000 bat box), scegliamo i più accurati e li
elaboriamo per capire quali siano i parametri costruttivi e di posizionamento che favoriscono la
colonizzazione delle bat box da parte dei pipistrelli.
Si tratta di un lavoro complicato i cui risultati sono spesso difficili da interpretare; dopotutto i
pipistrelli sono animali abilissimi nell’adattarsi e nel corso dell’anno si ritrovano ad avere una
serie di necessità decisamente molto variabili, per cui ogni informazione sulla colonizzazione
delle bat box è per noi di grande importanza.
- Siete riusciti a capire se i pipistrelli
hanno delle preferenze abitative e
quali sono?
Sì. I dati raccolti in questi primi anni ci
hanno aiutato a delineare le
caratteristiche più importanti della bat
box ideale: l'analisi multivariata svolta lo
scorso anno, ad esempio, ha messo in
evidenza che i fattori più importanti sono
l’altezza dal suolo e la quantità di
insolazione giornaliera.
L'analisi dell’altezza dal suolo ha
confermato la preferenza dei pipistrelli
per le bat box posizionate ad almeno a 4
m dal suolo, percepite molto
probabilmente come più sicure e meno
disturbate.
Più complicata è invece l'interpretazione
dei dati per l'esposizione al sole. I
pipistrelli sembrano preferire sia i rifugi
posizionati in ombra che quelli in pieno
sole, utilizzando meno di frequente quelli
con esposizione intermedia.
Qualche esempio positivo di lotta
ecosostenibile agli insetti
In America, tra le tante esperienze di successo
riportiamo quella della città di Austin in Texas.
Al di sotto del ponte di Congress Avenue è
presente ormai da molti anni la più grande
colonia urbana di pipistrelli del mondo: 1 milione
e 500 mila esemplari (principalmente femmine)
della specie Tadarida brasiliensis, che come si
intuisce dal nome non vive dalle nostre parti.
Sono molti i lavori scientifici dedicati a questa
magnifica colonia, tra i quali due davvero molto
particolari:
Il primo risale al 2006 e stima quanto gli
individui di questa e di altre 8 colonie della
stessa specie, presenti nei dintorni, influiscano
sull’economia rurale delle vicine piantagioni di
cotone. I ricercatori sono riusciti a stabilire che
grazie a queste colonie di pipistrelli il numero
degli insetti parassiti delle piantagioni è
mantenuto sotto controllo e così è possibile
risparmiare una quota annua di circa 638 mila
HOT SPOTS
EVOLUZIONISMO E
CREAZIONISMO
FECONDAZIONE,
RIPRODUZIONE E
CLONAZIONE
ECONOMIA E
SCIENZA
Materie
Ambiente
Antropologia
Archeologia
Arte
Astronomia
Botanica
Chimica
Epidemiologia
Etica
Eventi
Fantascienza
Fisica
Genetica
Geografia
Geologia
Giochi e Rompicapi
Informatica
L'angolo della UE
Malacologia
Matematica
Medicina
Nucleare
Paleontologia
Recensioni
Scienze Naturali
Sessuologia
Tecnologia
Vignette
Zoologia
12/10/2010 10.51
PIPISTRELLI: scienza e zanzare
2 di 7
(1532-1737)
Macchie di
Rorschach
La corrispondenza
inedita del
matematico Mauro
Picone e la
nascita del
FINAC/CNR
Vignetta
http://www.scienzaonline.com/index.php?option=com_content&view=a...
La differenza risulta tuttavia essere
minima e non è possibile individuare
un'insolazione nettamente preferita.
Questa duplice preferenza è
probabilmente legata al sesso e alle
diverse esigenze stagionali. Il fattore che
tuttavia influisce maggiormente sulla
percentuale di colonizzazione non
dipende direttamente da come la bat box
viene posizionata, ma si tratta del tempo
trascorso dall’installazione della bat box
stessa. In pratica le probabilità di
ospitare un pipistrello all’interno della
nostra bat box aumentano col passare
del tempo.
dollari per danni evitati alle piantagioni e altri
103 mila dollari per il non utilizzo dei pesticidi,
per un totale di circa 741 mila dollari ogni anno.
Il secondo studio è del 1999 e forse è ancora
più curioso.
Grazie ad una serie d’indagini svolte dalla BCI
(Bat Conservation International) è stato
possibile calcolare in 3 milioni di dollari annui il
ricavo economico dovuto all’afflusso dei turisti
che vanno ad osservare la colonia al momento
dell’uscita serale dal ponte e che visitano
Austin, proprio grazie alla presenza dei
pipistrelli. .
Non ci si stupisca allora del fatto che lo stato
del Texas abbia eletto il T. brasiliensis come
suo “mammifero volante ufficiale”.
Immagine
casuale
Credits
Crediti ECM in medicina del
Ministero della Salute
aifa.ecce.minsa.it
Link Partner
- Quanto bisogna attendere prima che arrivino gli “inquilini”?
Paleofox.com
Agenziastampa.org
- Dalle segnalazioni sinora ricevute, i tempi di colonizzazione risultano assai vari: da pochi
Quaternaria.com
giorni ad un massimo di tre anni, ma nel complesso le bat box che hanno più successo sono
Dinosauriweb
quelle posizionate da più tempo. Risulta dunque opportuno installare i rifugi artificiali il prima
Fossili e Minerali
possibile, avendo la pazienza di aspettare anche qualche anno prima che qualche pipistrello si Malachia
decida a farsi vivo.
Kyoto fisso
Confrontando i dati del 2009 con quelli dell’anno precedente, abbiamo notato un fatto
Agenziadistampa.eu
interessante:nel 2009, i pipistrelli hanno iniziato a colonizzare con anticipo le bat box.
Associazioneanteo.com
Abbiamo infatti registrato un picco di colonizzazioni nei mesi estivi, rispetto a quello dei mesi
Abruzzo Mineral Show
autunnali del 2008. Ciò può significare che gli esemplari che hanno individuato e utilizzato il
Mineralogia.net
rifugio durante il 2008, hanno scelto di occuparlo prima e più stabilmente nel corso dell’anno
Ammoniti.com
successivo. Si tratta di un’ottima conferma dell’efficacia del particolare modello di bat box che Ammonite.it
ogni anno tentiamo comunque di migliorare.
Fossili.info
Fossili.org
Fossilieminerali.it
Fossilieminerali.com
Sciencenew.eu
Pipistrello albolimbato (Pipistrellus kuhlii), una specie delle più comuni in ambito urbano. (Foto
di Paolo Agnelli)
- Sono sempre più numerose le Amministrazioni Pubbliche che desiderano istallare le
bat box. Quando è iniziata la collaborazione?
Quando, con il Comune di Fiesole, organizzammo un incontro con i cittadini per spiegare chi
sono i pipistrelli e perché è bene proteggerli.
Con l’occasione furono distribuite gratuitamente 10 bat box e venne diffuso lo schema
costruttivo della bat box ideale, da noi studiato per dare rifugio alle nostre specie di pipistrelli
dalle abitudini più antropifile.
Il progetto fu accolto molto bene dalle persone che mostrarono interesse non solo per la lotta
alle zanzare, ma anche per la possibilità di fare qualcosa di concreto per proteggere degli
animali minacciati e l’ambiente in generale. Questo ci spinse ad allargare il nostro progetto
che, grazie alla collaborazione di Unicoop-Firenze, nel 2007 potè diffondersi a tutta la
Toscana. Furono così costruite 200 bat box e presi contatti con una decina di Comuni toscani
per organizzare gratuitamente conferenze e incontri pubblici dedicati ai pipistrelli, mentre
attraverso i canali pubblicitari Coop il messaggio del progetto “Un pipistrello per amico” si
diffondeva a tutta la Regione.
12/10/2010 10.51
PIPISTRELLI: scienza e zanzare
3 di 7
http://www.scienzaonline.com/index.php?option=com_content&view=a...
- Oltre alla Toscana, da cui è partita la sperimentazione, anche l’Emilia, il Trentino, le
Marche. La Liguria, il Lazio, il Piemonte stanno stanziando dei fondi per tutelare i
pipistrelli…….
- Infatti. Ben presto le richieste hanno superato di gran lunga le nostre migliori aspettative e
durante uno dei periodici “bat-meeting” con Unicoop-Firenze decidemmo di fare in modo che
le bat box fossero disponibili per tutti.
Così, grazie alla capacità produttiva e distributiva di Coop, nel 2008 furono costruite 3000 bat
box e messe in vendita al solo prezzo di costo in molti negozi Coop della Toscana. Da quel
momento furono le Amministrazioni Comunali a chiedere sempre di più la nostra disponibilità,
ma non solo, anche scuole e altre associazioni iniziarono a prendere interesse per il progetto
bat box, organizzando incontri in cui avevamo finalmente l’occasione di parlare correttamente
di pipistrelli e bat box anche con i più giovani.
Nel 2009 si sono unite al progetto anche Unicoop-Tirreno e Coop-Adriatica allargando così il
complessivo raggio di azione e consentendo la vendita di altre 8000 bat box.
Ma l’impulso maggiore si è avuto nel 2010, con l’ingresso nel progetto di altre regioni del nord
Italia. Inoltre, la sempre più collaudata organizzazione Museo-Coop, ormai di livello nazionale,
ci ha permesso di rivolgerci anche a quelle categorie di persone meno attente alle questioni
ambientali e, grazie alla preziosa collaborazione di Disney Italia, siamo riusciti a raggiungere
con il nostro messaggio un pubblico più ampio.
Disney ha rivisto per noi la veste grafica della nostra guida alle bat box e ha prodotto una
storia a fumetti i cui protagonisti sono Paperino e un nuovo personaggio, Kiro, un simpatico
pipistrello che si stabilisce in città. Risultato di tale campagna è che sono tantissime le
persone raggiunte dal nostro messaggio, molte le richieste di incontri e conferenze
sull’argomento, mentre la distribuzione sul territorio nazionale delle nostre bat box quest’anno
ha permesso la vendita di altre 12000 unità, raggiungendo un totale di 25000 bat box vendute
in tre anni.
- Ci sono Comuni più “virtuosi “ di
altri?
- Sì, teniamo molto a citare due esempi di
Amministrazioni che sono state
particolarmente lungimiranti nei confronti
del nostro progetto. Stiamo parlando di
Forlimpopoli, in cui l’Amministrazione
comunale ha direttamente supervisionato
il posizionamento di molte bat box sui
principali edifici comunali della città, e di
Mantova, dove il Comune, insieme al
Gruppo Speleologico Mantovano e
all’Enaip, stanno offrendo un supporto ai
cittadini che non ha eguali: bat box di
ottima qualità a basso prezzo, il cui
Scoperta in Italia la più grande colonia di
pipistrelli d'Europa
Una colonia di circa 2.000 pipistrelli, è stata
scoperta recentemente in un vano nascosto
della chiesa di Zelata, una piccola frazione del
comune di Bereguardo, nel Parco del Ticino, in
provincia di Pavia. Si tratta della colonia italiana
più grande di Myotis emarginatus, una specie
non comune nel nostro Paese, e sicuramente è
tra le più numerose a livello europeo. La
presenza di una colonia così importante è di
grande rilevanza ambientale ed è protetta
anche da specifiche leggi europee.
E’ da notare e fa riflettere il fatto che una delle
più grandi aziende agricole biodinamiche
12/10/2010 10.51
PIPISTRELLI: scienza e zanzare
4 di 7
http://www.scienzaonline.com/index.php?option=com_content&view=a...
posizionamento è seguito passo passo
secondo le migliori specifiche tecniche
che derivano dalla nostra
sperimentazione.
presenti in Italia, ha sede proprio nelle
campagne di Bereguardo e, come si sa,
nell’agricoltura biodinamica non si fa uso di
insetticidi né di pesticidi...
- Veniamo ora alla tanto
dibattuta questione sulle
“evidenze scientifiche”
riguardo all’azione dei
pipistrelli come controllori
biologici degli insetti. Il
quesito ricorrente è “quante
zanzare i pipistrelli riescono a
predare in una singola notte”?
- A questo proposito leggiamo sui
giornali delle cifre che poi
rimbalzano da un articolo all’altro,
aumentando di volta in volta
come in una specie di gioco al
rialzo.
Anche in questo caso vale la
pena di fare un po’ di chiarezza:
un pipistrello italiano di medie
dimensioni può, durante una sola
notte di caccia, aumentare il
proprio peso fino al 50%. Questo
significa che un individuo di 20 g
può predare in una sola notte
fino a 10 g d’insetti.
Il peso degli insetti è variabile e
se calcoliamo a quante zanzare
(circa 5 mg ciascuna)
corrispondono 10 g d’insetti,
ricaviamo un totale di circa 2.000
zanzare ogni notte. Ovviamente,
questo non significa che un
pipistrello esca la sera con la
assoluta determinazione di predare solo e soltanto zanzare!
Il pipistrello in questione mangerà ogni insetto che incontrerà durante la sua uscita serale,
senza fare troppa attenzione al fatto che questo possa essere una zanzara o una falena. Ciò
significa che il numero di zanzare catturate dai pipistrelli, così come il numero di altri gruppi di
insetti predati, dipende grosso modo dalla loro disponibilità: più zanzare ci sono e più
facilmente saranno predate. Occorre sapere poi che non tutti i pipistrelli cacciano nello stesso
modo e negli stessi ambienti, quindi le probabilità di cattura di un particolare gruppo di insetti
varia anche in funzione della specie di pipistrello.
Per le specie di chirotteri italiani disponiamo di molti dati sperimentali (anche se perlopiù
studiati in altri Paesi europei) e da questi risulta che la cattura di Culicidi è una componente
importante della dieta di molti pipistrelli.
- Però, attualmente, qualcosa si muove in modo negativo nei confronti della Vostra
iniziativa, ce ne vuole parlare?
Volentieri. Nonostante queste evidenze scientifiche, infatti, c’è ancora chi non si arrende:
alcuni entomologi coinvolti nella lotta chimica agli insetti sostengono di avere le prove che i
pipistrelli non siano per niente efficaci nel regolare il numero delle zanzare, e basano questo
convincimento su una serie di pubblicazioni per lo più americane. Recentemente abbiamo letto
alcuni articoli su riviste e quotidiani che negano l’efficienza e l’utilità dei pipistrelli nella
regolazione del numero degli insetti, in particolare delle zanzare, nonostante che questi piccoli
mammiferi si siano specializzati in questo ruolo nel corso di ben 52 milioni di anni!
12/10/2010 10.51
PIPISTRELLI: scienza e zanzare
5 di 7
http://www.scienzaonline.com/index.php?option=com_content&view=a...
Orecchione grigio (Plecotus austriacus), specie più rara, si rifugia in edifici e caccia in aree
boscate, costituite anche da parchi e giardini urbani.
- Le va di fare un po’ di chiarezza sulla questione?
- In questi articoli vengono citati lavori scientifici che, oltre ad essere ripresi per lo più da siti e
riviste settoriali che si occupano esclusivamente di disinfestazione chimica, non fanno altro
che dimostrare che esistono alcune specie di pipistrelli che non si cibano quasi per niente di
zanzare. Questo non dovrebbe sorprendere più di tanto: visto che circa il 70% delle 1.100
specie di pipistrelli che esistono al mondo mangiano insetti, è più che normale che alcune di
queste specie abbiano delle abitudini che le portano a cacciare in luoghi in cui la presenza di
zanzare non è poi così elevata da costituire una delle loro prede di elezione.
Non è quindi sufficiente documentare che pochissime specie di pipistrello americane e
pochissime altre tedesche usualmente non mangiano le zanzare per dimostrare che i pipistrelli
in generale non mangiano le zanzare. La Scienza non funziona così!
E’ bene inoltre sottolineare che non esiste, attualmente, nessuna tecnica (o sostanza chimica
di sintesi o naturale) che possa da sola risolvere il “problema” delle zanzare.
Possiamo però impegnarci nella miglior gestione di questi insetti con l’utilizzo di più tecniche
integrate che ne tengano sotto controllo il numero.
Se ci concentriamo semplicemente (e ciecamente) sull’eliminazione delle zanzare, viste come
un pericoloso problema, ci limiteremo a diffondere una serie interminabile di veleni che, è
all’attenzione di tutti, hanno l’unico effetto di avvelenare l’ambiente in cui viviamo, in cambio
solo di un breve sollievo temporaneo.
Se invece impegneremo le nostre risorse nella gestione sostenibile delle zanzare, per riportare
l’ambiente a quella situazione di equilibrio che l’azione dell’uomo ha compromesso, allora le
cose cambieranno radicalmente.
La salvaguardia dei pipistrelli rientra quindi a pieno titolo in quelle tecniche sostenibili di
gestione delle zanzare che hanno come priorità la salute dell’uomo e dell’ambiente.
- Questo significa che non si può delegare soltanto ai pipistrelli la lotta alle zanzare?
- Esatto. Occorre mettere in campo una serie di diverse tecniche a basso impatto che riescano
a ridurre efficacemente il numero di questi insetti in ogni fase del loro ciclo vitale.
Sappiamo che prima di diventare quei fastidiosi insetti volatori che noi tutti conosciamo, le
zanzare hanno una prima fase di vita larvale che si svolge in acqua. Risulta dunque
necessario adottare anche delle tecniche che siano in grado di ridurre il proliferare di uova e
larve nella fase acquatica. Anzi, occorre tener presente che le tecniche larvicide sono quelle
che generalmente riducono in maniera più efficace il numero degli individui.
Non si può pensare ad una lotta alle zanzare che sia rivolta soltanto alla forma adulta o alla
forma larvale, l’unico modo per gestire efficacemente il proliferare di questi insetti è la lotta
integrata e visto che la nostra priorità è la salute, le tecniche utilizzate devono essere
sostenibili per noi e per l’ambiente in cui viviamo.
12/10/2010 10.51
PIPISTRELLI: scienza e zanzare
6 di 7
http://www.scienzaonline.com/index.php?option=com_content&view=a...
Foto di bat-box installata su un albero
- Parliamo però della Zanzara Tigre, che da qualche anno ha colonizzato il nostro
Paese. Questa specie ha abitudini tipicamente diurne, mentre i pipistrelli, cacciano
durante la notte. Cosa può dirci in proposito?
- Giusta osservazione, e in effetti ritorna il problema delle specie alloctone che evolutesi in
ambienti diversi, spesso non trovano da noi dei predatori “preparati” dall’evoluzione a
cacciarle efficacemente. Al tramonto, tuttavia, l’attività della zanzara tigre è massima e questo
momento coincide con l’involo serale dei pipistrelli che escono particolarmente affamati dai
loro rifugi. Durante il giorno, poi, le rondini e gli altri insettivori, che non siano già stati decimati
dalle sostanze chimiche, contribuiscono a liberarci dalla sgradita presenza estiva di questa
specie alloctona di culicidi.
- Quante specie di pipistrelli ci sono in Italia?
- Trentacinque, un terzo delle specie dei mammiferi italiani e quindi rappresentano una grossa
parte della biodiversità totale.
- Che lei sappia, altre nazioni stanno portando avanti questa campagna?
- Non mi risulta che esista una campagna come la nostra basata sulla diffusione delle bat box,
ma anche in Europa c’è un grande movimento, l’EUROBATS o Bat Agreement, un accordo
entrato in vigore nel 1994, che vede coinvolte 32 nazioni per proteggere e conservare tutte le
45 specie di pipistrelli note sul territorio europeo. L’Italia vi ha aderito nel 2005 con l’impegno
di effettuare Ricerca, Conservazione e Divulgazione. Comunque il nostro progetto di
divulgazione è probabilmente tra i più rilevanti a livello europeo.
- Continuerete?
Sì, ci siamo già incontrati con COOP per programmare la campagna 2011 e per l’anno
prossimo distribuiremo 2 nuovi modelli di bat box.
- Siete soddisfatti di ciò che avete portato avanti?
- Sì , molto, ma soprattutto siamo rimasti piacevolmente sorpresi dalla entusiastica risposta
delle persone. Sono infatti sempre più numerose quelle che si stanno interessando ai
pipistrelli ed hanno iniziato ad “amarli”.
12/10/2010 10.51
PIPISTRELLI: scienza e zanzare
7 di 7
http://www.scienzaonline.com/index.php?option=com_content&view=a...
Pipistrello della specie Myotis emarginatus (nome italiano: Vespertilio smarginato)
Dr. Paolo Agnelli
Museo di Storia Naturale dell'Università di Firenze
Sezione di Zoologia "La Specola"
via Romana 17, I-50125 Firenze, Italia
Fax: +39 055 225325
E-mail: [email protected]
Web: www.msn.unifi.it
Succ. >
Copyright © 2010 Scienzaonline.com. Tutti i diritti riservati.
Joomla! è un software libero rilasciato sotto licenza GNU/GPL.
Powered by Joomla!. validato XHTML e CSS.
12/10/2010 10.51