Intervento dott. G. Cito - Società Italiana di Medicina Veterinaria

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Intervento dott. G. Cito - Società Italiana di Medicina Veterinaria
ALIMENTI NON CONVENZIONALI
I CHIROTTERI:
DA MISTERO AD
ALIMENTO
Giuseppe Cito
Dipartimento di Prevenzione
ASL RM/B
Roma
Gli alimenti non convenzionali:
quali sono?
La maggior parte
dell’approvvigionamento mondiale della
carne, circa il 95%, è oggi assicurato da
pochissime specie animali, in particolare
da bovini, suini, avicoli, e in misura
minore dai piccoli ruminanti, come ovini,
caprini ed equini.
In alcuni distretti, che possiamo definire
di “frontiera”, la carne è fornita da altre
specie animali, che essendosi
profondamente integrati con l’ambiente,
spesso “ostile”, hanno costituito, fin dai
tempi più antichi, una risorsa
fondamentale per le relative popolazioni e
non solo sotto il profilo alimentare
( lavoro, latte, lana, carne, ecc.).
E’ questo il caso della carne di
renna (Rangifer tarandus) e del
caribu’ (Rangifer caribou)
per il popolo eschimese.
Così pure la carne di alcune specie di
camelidi come il dromedario (Camelus
dromedarius), il cammello (Camelus
bactrianus), il lama (Lama glama),
l’alpaca (Lama pacos), il
guanaco (Lama guanicoe) e la vigogna
(Vicugna vicugna) per diverse e
numerose popolazioni africane, andine
e asiatiche.
Quindi, è ovvio
che in un
contesto del
genere è facile
intuire come il
concetto di
carne
alternativa è
quasi sempre
rapportabile ad
un preciso
contesto socioeconomico e
geografico.
Scarafaggio merdaiolo
Scorpione nero
Baco da
seta
Cicale
Fegato di cane con verdure
Stringa di serpente crudo
Le più “comuni” Carni
Alternative
…Carni “alternative” ovvero fornite da specie
animali non tradizionali.
Lama, caribù, renna,
cammello, emù
dromedario, alpaca,
vigogna, guanaco,
bufalini, struzzo,
nandù.
Carni “Inusuali”
Carni rapportabili ad uno specifico contesto
geografico abitualmente non consumate dalle
popolazioni occidentali
Serpentello
e bachi da
seta
“scottati”
Carne di foca, cane
arrosto e cane in
“zuppa della salute”…
….Tartaruga,
arvicola allo spiedo,
pipistrelli arrosto….
Trancio di boa
albino panato
Bisce di
fiume
….Canguro,
coccodrillo,
serpente,
locuste e
insetti….
. . . . gatto, insalata di vermi e
scorpioni al cioccolato, ali di
pappagallo, vino di riso al topolino,
ratti di risaia fritti. . . ecc.
Lucertole spellate impanate
con uovo
Nonostante le leggi
internazionali ne vietino il
commercio e l’uso alimentare, la
carne di pipistrello viene
venduta clandestinamente in
negozi britannici
La carne di pipistrello
rappresenta un piatto prelibato
in Asia.
Inoltre le feci di pipistrello sono
utilizzate nella medicina cinese
In Papua Nuova Guinea i
pipistrelli si fanno arrosto
E’ molto preoccupante che
certuni riescano a uccidere e a
importare specie protette di
pipistrelli sfuggendo a ogni
controllo, per non parlare del
pericolo sanitario derivante dal
mangiare carne non controllata.
PIPISTRELLO IN ZUPPA
In alcune parti dell’Africa i
megachirotteri sono da tempo
un’importante risorsa alimentare.
In Malaysia e Indonesia alcune delle
specie più rare di megachirotteri
sono state decimate per venderne la
carne.
Nelle Seychelles il pipistrello al
curry è considerato un lusso
THAI GUAM E CINA
Secondo il Sunday Times di
Londra i pipistrelli non sono
l’unica specie in pericolo ad
essere richiesta in Europa, in
certi ristoranti di Bruxelles si
serve carne di scimpanzé.
Repubblica popolare del Congo
(ex Congo francese): tartaruga,
coccodrillo, scimmia, antilope e
ovviamente pipistrelli frugivori
(mangiano mango).
Autentica raffinatezza, servito
con una salsina al mango
Pericolo alimentare
Rabbia: durante la manipolazione per la
preparazione delle carni.
SARS: in circa il 40% dei pipistrelli esaminati,
presso l’Università di Hong Kong, è stato
trovato un coronavirus strettamente correlato
con il coronavirus della SARS.
Neurotossina BMAA (beta-metil-L-alanina)
Gli indigeni dell’isola di Guam soffrono di
un disturbo neurologico simile al morbo di
Gehrig, di Parkinson e di Alzheimer.
La spiegazione è data dal fatto che la
popolazione si nutre di pipistrelli che a
loro volta si cibano di semi di cicadea
contenente una elevata concentrazione
della potente neurotossina
Legislazione: prodotti
alternativi

Regolamento (CE) n. 136/2004 (fissa i
controlli vet. Presso i PIF – DVCE).

Decisione 2002/349/CE (elenco dei
prodotti sottoposti a controlli ai PIF)
Decisione 2006/330/CE
(mod.Dc.2005/432/CE) e ( mod. c. san.
per i prod. a base di carne)

Direttiva 2002/99/CE (norme di polizia
san. per la prod., trasf., distrib., e
l’ntroduzione dei prodotti di orig. anim.)
Regolamento (CE) 853/2004 (art. 6)
Regolamento (CE) 854/2004 ( Cap. III, art.
10-15)
Regolamento (CE) 882/2004 ( Cap. V art.
14-25)
Direttiva 97/78/CE e D.Lvo di recepimento
del 25.02.2000 n.80
Stabilisce che l’importazione di questi
prodotti è condizionata dai seguenti fattori:
1.
Inserimento nell’elenco comunitario
dei Paesi terzi esportatori verso l’U.E.
2.
Lo stabilimento di lavorazione deve
essere riconosciuto e inserito
nell’elenco comunitario.
3.
I prodotti devono essere scortati da
un certificato sanitario conforme a
modelli specifici.
Regolamentano l’introduzione di carni di:
ratiti, cammello, dromedario, antilope,
alce, renna, zebù, caribù, zebra, canguro,
ecc..
Legislazione: prodotti
“inusuali”
Direttiva 92/118/CE (Recepita dal D. L.vo
13 dicembre 1996, 674.):
Detta le condizioni sanitarie per gli
scambi dei patogeni e dei prodotti non
soggetti a normative comunitarie
specifiche.
Modificata dalla Direttiva 96/90/CE e
Recepita dal D. L.vo 493/98 che modifica
il D. L.vo 674 e stabilisce le condizioni
sanitarie per gli scambi e le importazioni
anche di quei prodotti di specie non
soggette a requisiti specifici (rettili e
relativi prodotti)
... In sede comunitaria sono stabilite le
condizioni sanitarie applicabili: alla
produzione . . . . . comprendenti,
eventualmente i requisiti specifici in
materia di:

Criteri microbiologici e parassitologici;

igiene della macellazione;

ricerca dei residui.
L’Unione Europea avrebbe dovuto
stabilire, sulla base della Direttiva
96/90/CE, gli elenchi dei P.T. e i
requisiti specifici.
Ad oggi non ha adottato alcun
provvedimento e in attesa che venga
fatto, ciascuno Stato Membro può,
sulla base di disposizioni nazionali,
importare le carni di rettili e relativi
prodotti destinati al consumo umano.
Infatti il punto “c-bis” del decreto 493 recita
che “le carni di rettili possono essere
importate se preventivamente autorizzate
dal Ministero della Salute, in attesa che in
sede comunitaria, vengano fissati i requisiti
specifici per questi prodotti”.
Circ. Min. 03.05.2001 n.600.3/SP.31/3101
(Rilascio autorizzazioni)
Ad oggi non risulta che il Ministero della
Salute abbia rilasciato autorizzazioni in
merito alla importazione di carni di rettili.
Nota DGSA – 000143-P-11.02.08:
importazione e scambi intracomunitari di
carne di rettili e prodotti derivati da
destinare al consumo umano.
Evidenzia che le condizioni sanitarie
relative alla produzione,
commercializzazione e importazione di
carne di rettili e prodotti derivati non
sono attualmente ancora state stabilite in
ambito comunitario
Nota DGSA 0004262-P-12.03.2008:
importazione e scambi intracomunitari
di carne di rettili e prodotti derivati da
destinare al consumo umano.
Riprende l’articolo 14, comma 1, Reg.
(CE) n. 178/02 che prevede “gli
alimenti a rischio non possono essere
immessi sul mercato”
In considerazione dell’incertezza
scientifica in materia di sicurezza delle
carni in oggetto e in attesa di un
pronunciamento da parte della
Commissione Europea si applica il
principio di precauzione di cui
all’articolo 7 – Reg. (CE) 178/02.
Pertanto dispone che qualora vengano
rinvenuti sul mercato carni di rettili e
prodotti derivati, in applicazione del
citato principio di precauzione si dovrà
procedere:
•Al respingimento del prodotto nel Paese
speditore, se è possibile; oppure
•Al sequestro e alla distruzione.
I costi delle suddette operazioni sono a
carico del detentore.
Importazioni di prodotti di O. A. per il
consumo personale
Regolamento di Polizia Veterinaria,
D.P.R. 320/54, art. 55:
“. . . . Sino a 5 Kg di carni e . . . .
possono essere introdotti senza
presentazione del certificato sanitario e
senza sottostare alla visita sanitaria
quando sono importate direttamente dai
viaggiatori o spedite direttamente a
privati per uso personale . . . “
Successivamente la Direttiva 90/675/CEE,
recepita dal D. L.vo 3/3/93 n. 93:
“ . . . .Organizzazione dei controlli veterinari
per i prodotti provenienti dai Paesi Terzi . .
.”
Fissa la quantità di 1 Kg per questa tipologia
di prodotti.
Il D. L.vo 80/2000, recepimento della
Direttiva 97/78/CE e la Direttiva
97/79/CE, ribadisce all’art. 16:
“. . . i prodotti di origine animale contenuti
nei bagagli dei viaggiatori oppure oggetto di
piccole spedizioni a privati e destinati al
consumo personale non sono soggetti ai
controlli previsti dallo stesso decreto. . . .”
Il Regolamento (CE) n. 136 della
Commissione del 22/01/2004, che
stabilisce le modalità dei controlli. . . . .
provenienti da Paesi Terzi:
l’art. 8 stabilisce che: . . . “ i prodotti non
sono sottoposti ai controlli veterinari
sistematici se di peso inferiore ad 1 Kg e
provengono da P.T. autorizzati.
Tale quantitativo è aumentato a 5 Kg se la
provenienza è: Danimarca, Groenlandia e
isole Faeroer”.
In considerazione della esclusione dai
controlli sistematici di questa tipologia di
prodotti e l’insorgenza di focolai di malattie
(afta epiz., 2000, Gran Bretagna, ceppo 01
PanAsia) verificatesi nella Comunità
Europea, L’unione Europea con la Decisione
2002/995/CE, ha adottato delle misure di
salvaguardia per l’introduzione di tali
prodotti.
D. M. 10/03/2004: adottato in
adeguamento della Dec. 995.
Regolamento (CE) n. 745/2004 della
Commissione, del 16 aprile 2004
Recante misure per le importazioni di
prodotti di origine animale per il consumo
personale.
(abroga la Dec. 995/02)
Art. 1 comma 2
. . . tutte le carni e i prodotti, il latte e i
prodotti, introdotti nella Comunità dai
viaggiatori o spediti a privati sono soggetti ai
requisiti della Direttiva 2002/99/CE. . . .cioè:
provenire da Paesi elencati nell’art. 8 e
presentati al PIF con i documenti di cui
all’art. 9.
. . . Comma 3
. . . devono essere sottoposti ai controlli
veterinari conformemente al Reg. (CE)
136/2004. Tuttavia, essi non sono ammessi
all’esenzione dai controlli veterinari
sistematici di cui all’art. 8, paragrafo 1.
Art. 2
Esenzioni
“. . . . i prodotti di cui all’allegato I,
provenienti da qualsiasi PT, purché la
quantità non superi il consumo personale. .
.“
“ . . . i prodotti provenienti dalle Isole
Faeroer, dalla Groenlandia, dall’ Islanda,
dal Liechtenstein e dalla Svizzera, purchè
non venga superata la quantità di 5
Kg/persona. . .”
Art. 3
Informazioni ai viaggiatori
“Gli Stati membri provvedono a informare i
viaggiatori di . . . . tali informazioni sono
almeno quelle dell’allegato II, presenti su
grandi cartelloni”.
Art. 4
Controlli e sanzioni
REG. DI ESECUZIONE (UE) N. 467/2013
che modifica il regolamento (CE) n. 206/2099 della Commissione relativo all’introduzione nella
Comunità di scorte personali di prodotti di origine animale in merito alle informazioni da riportare
sui manifesti destinati ai viaggiatori e al pubblico in generale
Conclusioni:
globalizzazione
dalla
tradizione alla
“il mondo in
tavola”
una nuova sfida per il ruolo del
veterinario
– Cambiamento di abitudini alimentari
– Cambiamento di tradizioni e gusti: la
multietnicità
– Stretta collaborazione tra veterinario,
laboratorio, corpi militari e legislatore
– Globalizzazione: barriera igienico-
sanitaria unico strumento efficace nella
sicurezza alimentare
…e a proposito di prevenzione...
Il veterinario:
un «critical
success factor
In attesa di sapere la
risposta ecco il menù della
giornata
…dall’aperitivo al dolce…..
Sorseggiate: vino di riso con topolino(CINA).
Accompagnate a scelta tra: zuppa di pipistrello(THAI
GUAM E CINA), pipistrello arrosto(PAPUA NUOVA GUINEA),
pipistrello alla salsa di mango(REPUBBLICA POPOLARE DEL CONGO),
piccoli ratti di risaia fritti(CAMBOGIA),
formiche giganti tostate(COLOMBIA).
.
Contorno: orchidee(BUTHAN), vermi del bamboo(LAOS).
Dolce: caramelle allo scorpione(CINA)
Caffè: una tazza di “Weasel coffee” – chicchi di caffè
masticati e rigurgitati dalle donnole (VIETNAM)
buon appetito a tutti e…
…….IL PROBLEMA
SARA’ TROVARE UN
DIGESTIVO!!!
Grazie a tutti