L`Arte del Counseling
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L`Arte del Counseling
L’Arte del Counseling Lunedì 20 Febbraio 2012 14:14 Scopo del counseling è, attraverso la stipulazione di un "contratto" tra counselor e cliente, far emergere la domanda reale, l’obiettivo, ed individuare le strategie necessarie pianificando le azioni "step by step" dott. Elisabetta Sacchi “Il Vecchio Saggio disse all’Imperatore: “Il tuo pensiero è limitato; tuttavia tutto ciò che sei in grado di immaginare può esistere. Non vi è nulla d’impossibile” Fun Chang Il lavoro del counselor è ogni volta un’avventura, piena di emozioni, di fatica e di Arte, perché lavorare con gli esseri umani è fare poesia e dramma, coinvolgersi e piangere e ridere insieme, soffrire e ricordare e, come si può, ricucire e riparare il passato di ognuno. Siamo compagni, levatrici e sarti e davvero, come dice Polster: “Ogni vita merita un romanzo”. Rogers afferma:”A volte i cambiamenti descritti sono molto sottili. Il cambiamento principale è la considerazione più positiva della mia capacità di permettermi di “udire”, e d’essere coinvolto nell’”urlo silenzioso” di qualcun altro”. 1 / 10 L’Arte del Counseling Lunedì 20 Febbraio 2012 14:14 Svolgo attività come counselor individuale e in gruppo ormai da anni, e ad ogni seduta mi accorgo di scoprire nuovi spunti e riflessioni, tasselli di un puzzle che non finisce mai, come lo studiare e correre ogni giorno il rischio di essere se stessi. Tante sono le variabili che chi si occupa di relazione d’aiuto deve conoscere e valutare per potersi accostare nel modo migliore a coloro che si rivolgono a lui. Scopo del counseling è, attraverso la stipulazione di un “contratto” tra counselor e cliente, far emergere la domanda reale, l’obiettivo, ed individuare le strategie necessarie pianificando le azioni “ step by step ”. Quello del counselor è un ruolo delicato, tra la guida e l’educatore, che sostiene ed argina, infonde fiducia e costruisce col cliente una sempre più salda alleanza accompagnandolo nell’esplorazione delle proprie emozioni e di se stesso per ottenere un cambiamento e il miglioramento della qualità della propria vita . Il counseling consente ai clienti (individui, gruppi, organizzazioni) di sviluppare il proprio potenziale, l’autonomia personale, professionale e culturale per gestire al meglio le proprie risorse nella risoluzione di problemi soggettivi ed interpersonali; favorisce la promozione del benessere, la prevenzione del disagio psico-sociale, l’ aiuto e l’orientamento psicologico in campo personale, sociale e professionale agevolando lo sviluppo dell’identità e delle attitudini dell’individuo considerato in interazione costante con il suo contesto di appartenenza” (Tolan 2003). Si può definire come: 2 / 10 L’Arte del Counseling Lunedì 20 Febbraio 2012 14:14 -una relazione d’aiuto professionale. -uno spazio d’ascolto, supporto e orientamento all’interno di una relazione basata sul riconoscimento, sul rispetto e sulla congruenza. -una scienza, perché le conoscenze sul comportamento umano e le strategie d’aiuto sono frutto di modelli strutturati, e al tempo stesso un’arte. Il counseling è focalizzato sul concetto di salute, non più inteso come assenza di malattia, ma come sviluppo e promozione del benessere della persona. I concetti basilari di autonomia, libertà, autorealizzazione, olismo, empowerment promuovono la comprensione dell’individuo e del suo contesto come un tutto che interagisce sinergicamente. Il fattore più importante nel processo di cambiamento è costituito dalla relazione nei suoi aspetti strutturali (setting, regole, contratto) e interpersonali (empatia, alleanza, sintonizzazione, fiducia). Il counseling favorisce l’auto-esplorazione e l’auto-consapevolezza da parte del cliente e l’agevolatore imparerà come essere in grado di tollerare la sofferenza propria e dell’altro senza rifugiarsi in false rassicurazioni (Littrell 2001). “Una volta John Weakland (Thomas Jr 1995) ha osservato: ”Quando hai un problema tutta la vi ta è una continua dannazione. Quando non hai più un problema la vita è una dannazione dopo l’altra”. Questa osservazione ci ricorda che la nostra esistenza ci mette sempre di fronte a problemi imprevisti. Per la maggior parte della loro vita le persone affrontano le difficoltà da sole; tuttavia alcune non sono capaci di modificare i loro schemi e perpetuano le loro modalità fallimentari di comportamento. Counselor professionisti, terapeuti, ministri di culto e assistenti sociali aiutano le persone nel 3 / 10 L’Arte del Counseling Lunedì 20 Febbraio 2012 14:14 tentativo di uscire dal circolo vizioso di soluzioni fallimentari. Sono guide esperte che conoscono le strade del cambiamento e mettono a disposizione la loro esperienza per aiutare le persone che hanno continuamente gli stessi dannati problemi a raggiungere le loro mete.”(John Littrell 1998) Attraverso un modo di essere e l’uso di specifiche tecniche i professionisti della relazione d’aiut o accompagnano i clienti, intorcinati nella propria ruminazione come mosche nella tela di un ragno, a recuperare il senso critico necessario per poter rivedere la situazione da una prospettiva diversa, dalla giusta distanza che permette l’evidenziarsi di risorse e soluzioni possibili. Durante la mia preparazione come tecnico mi è stato insegnato ad avere l’attenzione sul mio cli ente , il suo stile, i suoi “affetti”, il suo verbale e non verbale, sul “noi”, la nostra relazione con le sue interazioni, i silenzi e il loro significato, le aspettative le piccole conquiste e le inevitabili delusioni, e su me stessa e ciò che tutto quel che succede nel “setting” muove dentro di me. “L’agevolatore deve sentirsi e mostrarsi motivato e interessato ad ascoltare qualunque cosa il c liente stia portando nel setting, il più possibile libero da difese personali, pregiudizi culturali o di valori…l’ascolto è indirizzato al materiale verbale (contenuto) e non verbale (meta comunicazione sulla relazione) del cliente e si manifesta attraverso interventi di comunicazione efficace interessata e partecipe, restituzione dei significati (frutto di negoziazione condivisa), riformulazioni e richiesta/offerta di feedback (Spalletta-Germano 2006). L’agevolatore deve sempre tenere presenti le due direzioni fondamentali:l’ascolto dell’altro e l’ascolto di sé che presuppone una competenza autoriflessiva che implica sia processi meta cognitivi sia un’autoconsapevolezza emozionale. 4 / 10 L’Arte del Counseling Lunedì 20 Febbraio 2012 14:14 A volte i segnali provenienti dall’altro sono eterogenei e contraddittori e all’apparenza senza un significato facilmente riconoscibile. In tal caso il compito dell’agevolatore non sarà quello di giungere a una immediata significazione di tutti i segnali comunicativi, ma sarà quello di accettare l’altro nella sua incomprensibilità, nell’attesa che in un secondo momento tali segnali rivelino il proprio senso (Dilts 2003)”. L’agevolatore deve prestare attenzione al comportamento non verbale per monitorare costantemente ciò che potrebbe inconsapevolmente comunicare o ricevere come feedback dall’altro. E’ inoltre attento alla qualità della sua presenza: la mancanza di interesse può interferire negativamente sul lavoro. Nel prestare attenzione ricerca l’unicità e la specificità della storia del cliente mantenendo un atteggiamento di curiosità funzionale che facilita l’auto-svelamento e l’auto-esplorazione. Ciò significa che il focus della conversazione verterà su elementi significativi per gli obiettivi di lavoro concordati. L’agevolatore orienta la conversazione, guida la narrazione, interrompe un racconto eccessivamente dettagliato e/o prolisso.” Lo strumento principale è la persona stessa del counselor e la sua capacità di entrare in empatia e di costruire una relazione basata sulla fiducia e sull’accettazione incondizionata dell’altro. 5 / 10 L’Arte del Counseling Lunedì 20 Febbraio 2012 14:14 “Condividi la gioia e la vedrai moltiplicarsi Condividi il dolore e presto sparirà” Anonimo Se il vis a vis offre la possibilità di un confronto critico con un supervisore esperto e “neutrale”, il gruppo rappresenta un’occasione preziosa per condividere pensieri ed emozioni in maniera corale. Ognuno all’interno del gruppo vive la propria risonanza, che può avere effetti terapeutici generando nei partecipanti movimenti con “effetto-spirale”. Si evidenzia il valore del gruppo come amplificatore delle parti interne, che può vedere, sentire, toccare se stesso in un teatro 3D. Per dirla ancora con Carl Rogers:”l’espressione del Sé da parte di qualche membro del gruppo ha reso chiarissimo che è possibile un incontro più profondo e fondamentale, e sembra che il gruppo punti intuitivamente e inconsciamente a quest’obiettivo. A volte con gentilezza, a volte quasi selvaggiamente, il gruppo “esige” che l’individuo sia se stesso, che non nasconda i sentimenti che prova comunemente, che rimuova la maschera dei normali rapporti sociali.”(Rogers 1970) 6 / 10 L’Arte del Counseling Lunedì 20 Febbraio 2012 14:14 Quanto è importante, ”trovare, in queste circostanze individui che sono stati in grado di percepire i miei significati con maggiore profondità di quanto io stesso non li conoscessi, persone che mi hanno ascoltato senza giudicarmi, soppesarmi, valutarmi. Mi hanno semplicemente ascoltato e risposto a tutti i livelli a cui io stavo comunicando. Mi è stato permesso di buttar fuori i sentimenti di angoscia, le colpe la disperazione la confusione che faceva parte della mia esperienza. Quando sono davvero ascoltato sono anche capace di ri-percepire il mio mondo in un modo nuovo e di proseguire.” (Rogers 1980) Bibliografia: Erving Polster 1987 “Ogni vita merita un romanzo”Casa Editrice Astrolabio John M.Littrell 1998 “Il counseling breve in azione”Sovera Carl Rogers 1970 “I gruppi di incontro” Astrolabio Enrica Spalletta-Flavia Germano “Microcounseling e Microcoaching” Sovera Carl Rogers 1980 “Un modo di essere”Psycho Editore Carl Rogers1971 “Psicoterapia di consultazione” Astrolabio 7 / 10 L’Arte del Counseling Lunedì 20 Febbraio 2012 14:14 Carl Rogers1994 “La terapia centrata sul cliente” Ed Psycho Jarlath F.Benson 1987 “Gruppi” Sovera “Integrazione nelle Psicoterapie e nel Counseling”,Anno 2007 numero 21/22 Enrica Spalletta 2010”Personalità sane e disturbate” Sovera Edoardo Giusti-Isabella Piombo 2003 “Arte Terapie e Counseling Espressivo” A.S.P.I.C. Edizioni scientifiche Paolo Aite 2002 “Paesaggi della psiche” Bollati Boringhieri Erminia Giannella ,2009 “Etica e deontologia” Sovera Thorwald Dethlefsen-Rudiger Dahlke 1991”Malattia e destino” Mediterranee Danon Marcella 2000”Counseling. L’Arte di aiutare ad aiutarsi”RED Anna Maria Di Fabio1999 “Counseling. Dalla teoria all’applicazione” Giunti Gruppo Editoriale May Rollo 1991 “L’Arte del Counseling. Il consiglio,la guida,la supervisione”. Astrolabio Roger Mucchielli 1987 “Apprendere il counseling.Manuale pratico di autoformazione alla 8 / 10 L’Arte del Counseling Lunedì 20 Febbraio 2012 14:14 relazione e al colloquio di aiuto” Erickson Tony Buzan-Barry Buzan 1993 “Mappe mentali” Alessio Roberti Editore Tony e Barry Buzan 1993 “Mappe mentali” Collana Strategie dei geni Fun-Chang 1984 “Usa ciò che sei”Edizioni Arista Dalai Lama 1998 “L’arte della felicità” Mondadori Verena Kast 2005 “L’esperienza del distacco” Red Ursula Markham 1996 “L’elaborazione del lutto” Mondadori Petruska Clarkson 1989 “Gestalt Counseling” Sovera Krishnananda Amana 2009 “A tu per tu con la paura” Feltrinelli Margherita Biavati 2006 “La relazione che cura.Gestalt Counseling e Art Therapy” EDB Edward de Bono 1967 “Il pensiero laterale. Come diventare creativi” Bur Harold H.Bloomfield 1986 “I Talloni di Achille”Rizzoli 9 / 10 L’Arte del Counseling Lunedì 20 Febbraio 2012 14:14 10 / 10