Newsflash 09_02_2011
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Newsflash 09_02_2011
Newsflash Europee 3/06/2016 - Sharing Economy: presentata un’agenda dalla Commissione Europea. L’economia collaborativa, o più comunemente chiamata “sharing economy”, è un nuovo modello imprenditoriale in rapida crescita negli ultimi anni. Le attività si svolgono attraverso una piattaforma collaborativa, in un mercato aperto, dove gli utenti scambiano beni o servizi in maniera temporanea; secondo alcune stime il suo valore di affari si è aggirato nel 2015 intorno ai 28 miliardi di Euro (lordi) nel territorio UE. Nell’ambito della Strategia per il Mercato Unico, la Commissione ha approvato la Comunicazione “Un’Agenda Europea per un’economia collaborativa” allo scopo di assicurare agli Stati Membri uno sviluppo bilanciato di questo tipo di modello imprenditoriale, non tralasciando le innovazioni. La Commissione così intende regolare i nuovi modelli di business per garantire la tutela dei consumatori, un adeguato sistema fiscale e migliori condizioni lavorative. La Commissaria responsabile per il Mercato Unico Europeo, Elzbieta Bienkowska, sostiene che l’economia collaborativa rappresenti una nuova opportunità sia per imprenditori che per consumatori, e chiede pertanto agli Stati Membri di adeguare la propria normativa secondo la Comunicazione appena presentata. Dal Parlamento Europeo vi è chi si è espresso subito con favore rispetto alla Comunicazione della Commissione, come l’On. Nicola Danti che plaude la giusta direzione intrapresa dalla Commissione, essendo un settore in cui sia necessario un approccio europeo per evitare vuoti normativi, auspica che vengano approvate ulteriori misure concrete per non limitare il potenziale dell’economia collaborativa ma, al contempo, fa presente che rimangono alcuni dubbi sul tema. La Comunicazione della Commissione è possibile trovarla, in inglese, a questo link. - Parlamento Europeo: uno studio valuta la chiusura di Schengen in 230 miliardi di Euro. La Direzione Generale per le politiche interne del Parlamento Europeo ha divulgato uno studio condotto sugli impatti che avrebbe il ripristino temporaneo dei controlli interni sul mercato, qualora fosse sospeso l’Accordo di Schengen. Il ritorno ad un sistema di frontiere interne in tutti i Paesi Membri, secondo tale studio, avrebbe delle ripercussioni negative sul PIL Europeo che perderebbe lo 0.14% all’anno, ovvero circa 230 miliardi di Euro. Lo studio si basa sulla possibilità di chiusura dello spazio Schengen per due anni o comunque per un tempo limitato, in entrambe le possibilità si avrebbero delle esternalità negative sul turismo, commercio di beni e servizi e soprattutto sui tassi di interesse sul debito pubblico. La sospensione dell’Accordo verrebbe interpretata dal mercato finanziario come un probabile crollo dell’Unione Europea e con essa di tutti gli impegni presi dagli Stati Membri. Lo studio, pubblicato in lingua inglese, è consultabile al seguente Link. - Investimenti transfrontalieri: la Commissione Europea avvia una consultazione pubblica. La Commissione Europea sta cercando di reperire informazioni su come rafforzare il sistema degli investimenti transfrontalieri, un mercato che si è evoluto nel tempo e che oggi rappresenta 13 miliardi di Euro di valore ma che ha ancora delle barriere che non consentono di sfruttarne al pieno le potenzialità. E’ stata così lanciata una consultazione pubblica allo scopo di comprendere quali sono gli ostacoli alla distribuzione transfrontaliera dei Fondi di Investimento “Investimenti Collettivi in 1 Titoli Trasferibili” (UCIS) e “Fondi di Investimento Alternativi” (AIF) nell’ambito del Mercato Unico di Capitali. Si può trovare la consultazione al seguente Link. - Agricoltura: la Commissione registra nuovi indicatori geografici. La Commissione Europea si prepara ad adottare un numero di risoluzioni per includere nuovi prodotti nei registri riguardanti la Denominazione d'Origine Protetta (DOP) e l’Indicazione Geografica Protetta (IGP). Verranno registrati un DOP tedesco, e i seguenti IGP: un prodotto croato, quattro prodotti francesi e un prodotto portoghese. Anche l’Italia, pochi giorni fa, è rientrata nel registro IGP con il riconoscimento dell’olio di oliva siciliano. - Energia: approccio generale sulla trasparenza degli Accordi Intergovernativi (IGA) volute dal Consiglio. Lunedì 6 giugno a Lusseburgo gli Stati Membri discuteranno in seno al Consiglio UE il pacchetto di sicurezza sull’approvvigionamento di gas, presentato dalla Commissione a febbraio. E’ attesa una proposta sull’approccio generale del meccanismo di scambio delle informazioni per quanto riguarda gli Accordi Intergovernativi (IGAs) tra gli Stati Membri e gli stati terzi nel settore energetico. Il punto principale riguarda la trasparenza sugli IGA, in particolare la rivisitazione dei testi mira a correggere i difetti del meccanismo corrente sullo scambio di informazioni identificato dalla Commissione. La Commissione, infatti, propone di esaminare i trattati internazionali nel campo dell’energia prima che essi vengano firmati dagli Stati Membri, affermando che, se certe previsioni degli IGA si riscontrano incompatibili con il Diritto dell’Unione (come nel caso del terzo pacchetto sull’energia, diritto sulla concorrenza, norme sugli appalti pubblici), sarà molto difficile o addirittura impossibile per gli Stati Membri rinegoziare il trattato con i paesi terzi. - UE-USA: firmato accordo quadro transfrontaliero in tema di protezione dei dati personali. Giovedì 2 giugno ad Amsterdam, l’Unione Europea e gli Stati Uniti hanno firmato un accordo quadro transfrontaliero sulla protezione dei dati personali, in un incontro informale tra la Commissione Europea, la Presidenza olandese e la futura Presidenza slovacca del Consiglio dell’Unione Europea e gli funzionari americani in carica alla giustizia e agli affari interni. La struttura dell’accordo definisce i parametri, come quelli sulla conservazione dei dati, per tutti gli strumenti già esistenti o per quelli futuri in materia di investigazione penale e di polizia tra le due parti. La novità contenuta in questo accordo è basata sul fatto che gli europei possono ora chiedere una compensazione alla Corte americana in caso di uso improprio dei loro dati personali. Il Parlamento Europeo deve ancora dare il suo assenso a questo accordo, nonostante abbia già espresso dubbi in merito durante la seduta di marzo. A cura dell’Ufficio CNA Bruxelles. Per ulteriori approfondimenti contattare: [email protected] 2