Attivazione del punto core

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Attivazione del punto core
Attivazione del punto “core”
tutti i movimenti di equilibrio e assetto della
colonna vertebrale.
Se
dovessimo
effettuare
una
elettromiografia, nel momento di attivazione,
ci renderemmo conto che la curva del grafico
sarebbe con pochi picchi ma molte onde
regolari, in quanto non si deve raggiungere
l’espressione di forza massima, ma solo
reclutare il maggior numero possibile di fibre.
La prima domanda che mi sorge spontanea è,
quali son i muscoli e le articolazioni
interessate da questo punto core? Sono tutti
quei muscoli lombari, addominali, l’ileo psoas
e i muscoli profondi dell’anca. In parte rientra
anche il diaframma, che è un muscolo
respiratorio.
Il punto core è responsabile per l’equilibrio,
sia in posizione bi-podalica, che in fase di
salto o volo. Questo punto è di fondamentale
importanza nei gesti acrobatici, dove
l’espressione della forza, direzione e verso
cambiano molto rapidamente.
La zona di cui stiamo parlando è il basso
tronco, con il bacino. La peculiarità di questa
zona viene riservata, ai muscoli principali per
il rafforzamento del punto core, che sono
tutti quelli precedentemente citati, senza il
muscolo diaframmatico, che lavora anche
come stabilizzatore.
Per capire che significa attivare il punto core,
bisogna analizzare la fisica e la biomeccanica
del movimento. Prima di entrare nei
particolari, occorre definire con chiarezza che
cosa intendiamo per attivazione.
Proseguendo in questa analisi,
che per aumentare la
reclutamento delle fibre,
devono essere eseguiti con
esecuzione tecnica, di forza.
L’attivazione la possiamo definire come:
“quel momento di trasformazione da una
condizione di stasi ad una di movimento”.
Questa definizione ci porta subito a
distinguere
un
secondo
momento
dell’allenamento; l’esercitazione del punto
core.
In questo momento diventa fondamentale la
giusta velocità (media), dando importanza ed
attenzione ai gesti da eseguire.
In fase di riscaldamento il punto core deve
essere attivato, per mantenere e sostenere,
noi sappiamo
quantità di
i movimenti
una grande
Esercitazione generali di mobilità permettono
con ottimo risultato, di reclutare il maggior
numero di fibre, in quanto non essendo il
corpo un blocco unico e separato da altre
componenti, possiamo riuscire a reclutare un
gli addominali i lombari con estrema
efficacia; le esercitazioni di attivazioni non
richiedono una specificità assoluta, ma
possiamo benissimamente, con un esercizio
per esempio di scatti, richiamare molte
catene cinetiche.
Per capirci farò un esempio pratico, per
attivare il punto core, basta eseguire
esercitazioni di skip (basso e alto), movimenti
laterali degli arti inferiori, torsioni del busto
in movimento, salti.
In questo modo diminuiamo il volume
sanguigno, della stati e sollecitiamo il fulcro
del punto core, che ci aiuterà all’attivazione.
Ovviamente stiamo parlando di attivazione e
non potenziamento.
Il potenziamento lo possiamo definire come:
“tutte quelle esercitazioni poste a sviluppare
le componenti condizionali( forza, velocità,
resistenza).
Molto spesso ci dimentichiamo che i processi
di attivazione hanno bisogno di rendere la
circolazione sanguigna più fluida e di
conseguenza
aiutare
la
contrazione
muscolare, sviluppando e risvegliando
muscoli che si irrigidiscono in minor grado
possibile.
L’attivazione del punto core, deve perseguire
gli stessi principi sopra indicati, anche perché
l’addome lavora contro resistenza della forza
peso, e se la dovessimo attivare, bisogna
avere in testa il principio della forza peso.
La forza peso (di gravità) ha un’ influenza
maggiore in un salto, in uno spostamento di
semi volo che in un movimento a piedi a
terra, dove le espressioni di forza interna
sono minime.
Tenendo presente che in queste fasi
importanti diventano l’equilibrio e la forza
interna, allora possiamo capire che per
attivarla, non c’è bisogno di potenziamento,
ma di riattivazione.
Anche perché durante la gara, il punto core, è
necessario al mantenimento posturale che
garantisca costante la resistenza al gesto, se
la bruciamo prima, avrà poca durata.
Ogni esercitazione deve avere uno scopo ed
un senso positivo, eseguire esercitazioni di
potenziamento nel pre - gara, diminuisce la
resa fisica del punto core, in quanto non
stiamo attivando, ma potenziando e
riducendo le energie necessarie per il carico
di lavoro, presente in gara.
L’attivazione deve rispondere alle regole
fisiche di trasformazione della forza, in
quanto in stasi noi percepiamo un solo tipo di
forza; l’attivazione subisce questa attraverso
il movimento, che va incontro ad altre due
tipi di forze, quelle di attrito dell’aria, quelle
interne della contrazione muscolare.
Per ridurre le forze di contrazione bisogna
aumentare la quantità di fibre da reclutare e
questo avviene solo attraverso l’utilizzo delle
leve in modo vantaggioso; con i relativi fulcri.
Quindi per il punto core mantenere il fulcro
perpendicolare al movimento, permette
l’aumento della forza, in modo tale da
garantire l’attivazione.
Visto che i nostri atleti potenziano il punto
core, ovviamente i gradi di attivazioni devono
essere più intensi, quindi avere un grosso
dislivello di forze (interne e gravitazionali)
che possono permette tutto ciò.
Per questo motivo gli esercizi di
spostamento, stimolando il core, li trovo più
utili e necessari per l’attivazione, rispetto alla
richiesta di potenziamento.
Il potenziamento è una fase dell’allenamento
e non del riscaldamento, trovo molto
svantaggioso andare a potenziare mentre
stiamo preparando una gara.
Il potenziamento prevede l’uso di Atp e
lattato, che sono sistemi che poi devono
essere rigenerati, se li consumiamo prima,
come faremo durante la gara?
Sappiamo benissimo che un atleta stanco e
un atleta che controlla meno i propri gesti
tecnici e fisici con una alta incidenza
all’infortunio.
I processi di attivazione del punto core sono
ben diversi dai processi di potenziamento;
che non devono mai essere eseguiti prima
della gara.
La gara è un momento di grande stress,
eseguire esercitazioni di attivazione è
fondamentale, come diventa altrettanto
fondamentale capire cosa fare e far fare hai
propri atleti.
Marco Candalise