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REPORT HTA REGIONALE Decisioni CTR Data riunione: 19/09/2011 Decisione: NON INSERITO Nota ufficiale: fd Commenti: il mannitolo è un'alternativa ai test diretti di broncocostrizione (quello alla metacolina è lo standard) che vanno eseguiti a quei pazienti cui è stata posta diagnosi clinica di asma bronchiale ma che hanno una spirometria normale. Le Linee Guida dell'asma lo riportano fra i test indiretti di broncocostrizione , ma senza particolari evidenze. Il costo del test al mannitolo, inoltre, è maggiore di quello alla metacolina il cui importo sembrerebbe già superiore a quanto attualmente rimborsato secondo tariffario vigente in Veneto. La Commissione non ritiene, quindi, necessario l'inserimento di un ulteriore test che non sembra presentare vantaggi ed è più costoso di quello alla metacolina . CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO Principio attivo: Mannitolo Codice ATC: V04CX Nome commerciale: Osmohale® Ditta produttrice: Italchimici S.p.A. / Pharmaxis Pharmaceuticals Ltd Indicazioni registrate: Medicinale solo per uso diagnostico. Osmohale® è indicato per l’identificazione della iperresponsività bronchiale in soggetti con un FEV1 al basale ≥ 70% rispetto al valore previsto. Procedura di registrazione in Europa: mutuo riconoscimento Stato registrativo in USA: Sì Data di registrazione: 10/05/2010 Confezioni disponibili: Osmohale*POLVxINAL KIT Classe PTN: C Data di redazione: Settembre 2011 Tipo ricetta: Rr Prezzo al pubblico: € 122,23 Prezzo ospedaliero: € 50,00 Il Kit è costituito da: cps 0 mg (n=1); cps 5 mg (n=1); cps 10 mg (n=1); cps 20 mg (n=1); cps 40 mg (n=15) inalatore per la somministrazione MECCANISMO D’AZIONE E POSOLOGIA Osmohale® è un medicinale solo per uso diagnostico, per identificare l’iperresponsivtà bronchiale in soggetti con FEV1 al basale ≥70% il valore previsto in pazienti con più di 6 anni che non presentano sintomi clinici evidenti dell’asma [1]. Il test di provocazione bronchiale con mannitolo dovrebbe rappresentare una parte di una complessiva valutazione di diagnosi dell’asma e non dovrebbe essere usato come un test definitivo o un test di screening per l’asma. Il test ha bassa sensibilità ma alta specificità. Il test di provocazione bronchiale con mannitolo agisce tramite stimolazione indiretta, mediante aumento dell’osmolarità all’interno del lume bronchiale che causa il rilascio di mediatori endogeni dell’infiammazione come prostaglandine, leucotrieni ed istamina, con conseguente contrazione della muscolatura liscia delle vie respiratorie in pazienti con patologia asmatica [2]. La risposta delle vie aeree al mannitolo si misura attraverso il volume espiratorio forzato in un secondo (FEV1). Prima del test deve essere eseguita la spirometria e accertata la riproducibilità del FEV1 al basale. Il test si effettua a dosaggi crescenti (0, 5, 10, 20, 40, 80, 160 mg). L’intervallo tra la misurazione del FEV1 e la dose successiva deve essere minimo, in modo da ottenere un effetto osmotico cumulativo nelle vie aeree. Dopo ogni somministrazione devono essere effettuate almeno due misurazioni del FEV1. [1] Schema di somministrazione LIVELLI DI DOSE PER IL TEST DI PROVOCAZIONE CON OSMOHALE Somminis-trazione n. Dose, mg Dose cumulativa, mg Capsule per somministrazione 1 0 0 1 2 5 5 1 3 10 15 1 4 20 35 1 5 40 75 1 6 80 155 2 x 40 mg 7 160 315 4 x 40 mg 8 160 475 4 x 40 mg Data di redazione: Settembre 2011 9 160 635 4 x 40 mg Si ottiene una risposta positiva quando si verifica una delle seguenti -riduzione del 15% del FEV1 rispetto al valore basale (dose Oppure -riduzione incrementale del 10% del FEV1 tra una somministrazione e l’altra. condizioni: 0 mg). La maggior parte dei pazienti si riprende spontaneamente dopo il test di provocazione, tuttavia dopo una reazione positiva o in caso di aggravamento dell’asma, si deve somministrare una dose standard di un beta2 agonista per accelerare la ripresa. Anche dopo una reazione negativa si può somministrare una dosa standard di un beta2 agonista per accelerare la ripresa. Di solito dopo la somministrazione del beta2 agonista il FEV1 torna ai livelli basali nel giro di 10-20 minuti. Il paziente va tenuto sotto controllo fino a quando il FEV1 non torna almeno entro il 95% dei livelli basali. INQUADRAMENTO DELLA PATOLOGIA L’asma è una sindrome caratterizzata da ostruzione delle vie aeree che varia marcatamente, sia spontaneamente sia dopo terapia. Gli asmatici sviluppano una particolare forma di infiammazione delle vie aeree che le rende più responsive a un’ampia gamma di stimoli rispetto ai non asmatici, conducendo a un’eccessiva broncocostrizione con conseguente riduzione del flusso aereo e sintomatologia caratterizzata da respiro sibilante e dispnea. La riduzione del calibro delle vie aeree è in genere reversibile, ma in alcuni pazienti con asma cronica vi può essere una condizione di ostruzione bronchiale irreversibile. [3] La riduzione del flusso aereo è prevalentemente dovuta a broncocostrizione, ma possono anche contribuire l’edema delle vie aeree, la congestione vascolare e l’occlusione delle vie aeree ad opera di essudato. Ciò determina una riduzione del volume espiratorio forzato in 1 secondo (forced expiratory volume in 1s, FEV1), del rapporto FEV1/capacità vitale forzata (forced vital capacity, FVC) e del picco del flusso espiratorio (peak expiratory flow, PEF), come del resto un aumento della resistenza delle vie aeree. Una precoce chiusura delle vie aeree periferiche determina un’iperinflazione dei polmoni (air trapping), un aumento del volume residuo, soprattutto durante le riacutizzazioni. La diagnosi dell’asma è normalmente evidente dai sintomi e dall’ostruzione delle vie aeree variabile e reversibile, ma normalmente confermata da misurazioni oggettive della funzionalità respiratoria. La misurazione della funzione polmonare (spirometria e picco di flusso espiratorio) forniscono una stima della gravità della limitazione del flusso, la sua reversibilità e variabilità e fornisce la conferma alla diagnosi dell’asma. [4]. L’aumentata risposta broncocostrittrice si può osservare direttamente attraverso l’uso di broncocostrittori, come l’istamina o la metacolina, che inducono una contrazione delle cellule muscolari lisce, ma anche attraverso molti stimoli indiretti che rilasciano broncocostrittori dai mastociti o che attivano riflessi neurosensoriali. La maggior parte dei fattori che innescano una riacutizzazione sembra agire indirettamente, inclusi gli allergeni, l’esercizio fisico, l’iperventilazione, la nebbia, le polveri irritanti e il biossido di zolfo. Il test con la metacolina, sebbene risulti essere abbastanza sensibile per la diagnosi di asma, presenta alcuni problemi come i falsi positivi (per altre patologie) o i falsi negativi ( che dipendono dalla severità della patologia, i farmaci utilizzati e la stagionalità correlata alle patologie allergiche). [5] LINEE GUIDA DI TRATTAMENTO ESISTENTI Sono pubblicate diverse linee guida riguardanti la diagnosi e il trattamento dell’asma. In esse viene riportato che la spirometria è cruciale per identificare ostruzione del flusso aereo e monitorare la risposta Data di redazione: Settembre 2011 alla terapia e l’andamento della malattia e, insieme ad altre valutazioni (come FENO=valutanione ossido nitrico esalato ), consente di predire la comparsa di esacerbazioni sia nell’adulto che nel bambino. L’ostruzione al flusso viene identificata sulla base del FEV1/FVC <5° percentile del prodotto (<88% del predetto, usando teorici CECA (standard di spirometria della comunità europea del carbone e dell’acciaio) [6] Il test di provocazione bronchiale con metacolina aerosol agisce per stimolazione diretta sui recettori dell’acetilcolina della muscolatura liscia, causando contrazione e restrizione delle vie aeree. Per scarsità di effetti collaterali e buona riproducibilità, è il metodo più usato per lo studio della reattività bronchiale. Il test negativo è utile per escludere la diagnosi di asma in soggetti con spirometria normale e sintomi simili all’asma; il test positivo è tanto più utile per confermare la diagnosi di asma quanto maggiore è la probabilità clinica (sintomi e prevalenza della malattia). Le linee guida GINA citano anche i test di provocazione bronchiale che agiscono tramite stimolazione indiretta, come l’esercizio fisico e il mannitolo; essi sono meno sensibili ma più specifici del test della metacolina, sono standardizzati e sicuri [6]. La regione Toscana ha pubblicato delle linee guida sull’asma bronchiale nel 2010 e non vi è menzione del test con mannitolo [7]. Il test di broncostimolazione con mannitolo per inalazione viene citato anche in altre linee guida internazionali quali le British Guideline on the management of Asthma (SIGN) del maggio 2008, revisionata nel maggio 2011 [8].; in Guidelines for diagnosis and management of asthma del US department of health and human services del 2007 [9]. Non esiste nessuna linea guida che suggerisca o raccomandi l’uso del mannitolo per inalazione come diagnostico specifico per l’asma. ALTERNATIVE DISPONIBILI Esistono svariate alternative per la diagnosi dell’asma. Per ciò che riguarda i test di provocazione bronchiale essi si distinguono in diretti e indiretti in base al meccanismo d’azione; tra quelli diretti la stimolazione con istamina è ormai in disuso ed è stata sostituita dall’uso della metacolina. Tra i test indiretti, oltre alla provocazione bronchiale con mannitolo, al momento sono in uso: il test da esercizio fisico, il test di iperventilazione volontaria eucapnica, il test di provocazione con soluzione salina e il test di provocazione con AMP. ANALISI DEGLI STUDI CLINICI DATI DI EFFICACIA Numerosi studi di piccola dimensione e non controllati sono stati effettuati per dimostrare la validità del test al mannitolo per la diagnosi di asma. Gli unici studi controllati, randomizzati di confronto diretto sono due studi principali su una casistica rispettivamente di 646 e 509 pazienti. In entrambi gli studi i valutatori erano in cieco e le analisi sono state effettuate sulla popolazione PP. Nel Data di redazione: Settembre 2011 primo studio il confronto era rappresentato dal test di stimolazione indiretta con soluzione salina ipertonica (4.5%) somministrata per tempi di esposizione crescenti. I due test sono risultati equivalenti relativamente a sensibilità e specificità e % di risposta. Il calcolo della dimensione del campione (n=600) era principalmente basato per valutare la sicurezza del mannitolo e non l’efficacia [10]. Nel secondo studio [2], di non inferiorità, il confronto era rappresentato dal test di stimolazione diretta con metacolina e dal test di sforzo. Anche in questo caso i risultati relativi a % di risposta, sensibilità e specificità sono risultati sovrapponibili tra test al mannitolo e test di confronto. Nel II studio non viene riportato nel testo il calcolo della dimensione del campione e quindi non è chiaro se la popolazione PP (N=375 dei 436 ITT) sia adeguata per valutare la non inferiorità del test. Si rilevano quindi alcune criticità sulla qualità metodologica degli studi. Il dettaglio dei risultati degli studi è riportato in tabella 1 (Appendice). DATI DI SICUREZZA Lo studio di confronto diretto verso soluzione salina ha mostrato eventi avversi simili tra i due gruppi sia in termini di tipologia che di frequenza degli eventi. Nei 7 giorni successivi a ciascun test sono stati registrati 45.3% (n=284) report di eventi avversi con mannitolo e 44.7% (n=284) con soluzione salina. I più comuni eventi avversi registrati sono stati mal di testa (17.2% mannitolo vs 19% soluzione salina), dolore faringolaringeo (5.1% mannitolo vs 3% soluzione salina), nausea (4.3 mannitolo vs 3% soluzione salina) e tosse (2.2% mannitolo e 2,4% soluzione salina) [10]. Nello studio di confronto con metacolina gli eventi avversi sono stati più frequenti con mannitolo (n=130) rispetto al comparator (n=89). Gli eventi di grado moderato erano 62 per mannitolo e 35 per metacolina e quelli di grado severo rispettivamente 9 vs 3. Secondo il piano di analisi statistica però il trattamento con mannitolo è risultato non inferiore a metacolina relativamente agli eventi avversi in quanto almeno l’80% dei pazienti trattati con mannitolo non ha mostrato eventi avversi vs il 92,9% dei pazienti trattati con metacolina [2]. STUDI IN CORSO Sono stati reperiti nel sito americano [11] e italiano[12] studi che valutano l’effetto del mannitolo sull’ipertensione endocranica nel trauma cranico e nella fibrosi cistica. ALTRI REPORT DI HTA Il report dell’agenzia francese HAS [13] esprime parere positivo al rimborso del farmaco. Per quanto riguarda il giudizio in merito al valore terapeutico, nella corretta diagnosi dell’ iperattività bronchiale, l’agenzia ha attribuito un miglioramento minore (livello IV di Amélioration du Service Médical Rendu, ASMR*) L’altro report di HTA disponibile è stato prodotto per l’Agency for Healthcare Research and Quality U.S. Department of Health and Human Services dall’Università canadese di Alberta (aggiornamento nel 2010). L’obiettivo del report è quello di sintetizzare le principali prove di efficacia disponibili sui test per la definizione dell’EIB (broncocostrizione indotta da esercizio indipendentemente dalla presenza di asma) e dell’EIA (asma indotta dall’esercizio) e sul loro trattamento. Relativamente al test della metacolina il report sintetizza 15 studi clinici che rientravano nei criteri di inclusione per la valutazione dell’accuratezza del test. Data di redazione: Settembre 2011 All’interno degli studi si osserva una notevole eterogeneità sulla stima della sensibilità e specificità, sebbene la stima della sensibilità presenti minor variabilità quando l’esame viene effettuato su pazienti con diagnosi confermata di asma. In conclusione, il report riporta che la qualità delle evidenze è risultata “moderata”. La stima della sensibilità è risultata abbastanza concorde negli studi ma imprecisa tra i pazienti con EIA. La stima della specificità invece è risultata poco concorde e imprecisa. Relativamente al test del mannitolo, 3 studi sono stati selezionati per la valutazione dell’accuratezza del test. Il report riporta che, sia il test al mannitolo sia il test da sforzo, sono test indiretti con meccanismo d’azione analogo, ma il vantaggio del mannitolo è dato dal fatto che può essere effettuato nello studio medico con equipaggiamento minimo. Pur sembrando promettente, il test, secondo gli autori, necessita di ulteriori studi per definirne il ruolo nello screening o diagnosi. La qualità delle evidenze è stata classificata anche in questo caso “moderata”, ci sono però alcune criticità riguardo ai limiti metolodologici e qualità. La stima della sensibilità e specificità del test sembrerebbe abbastanza concorde ma è imprecisa. Il report si focalizza solo sugli aspetti di efficacia mentre non prende in esame gli aspetti farmacoeconomici [14]. ANALISI ECONOMICHE STUDI DISPONIBILI Non sono disponibili studi farmacoeconomici pubblicati. COSTO DEL PRODOTTO E DELLE ALTERNATIVE ED IMPATTO ORGANIZZATIVO Costo test: TEST PREZZO OSPEDALIERO+IVA MANNITOLO € 50 METACOLINA € 15 Oltre a presentare il costo del test si è deciso di elaborare un’analisi che tenesse conto dell’intero percorso diagnostico gestionale. L’analisi del costo complessivo della prestazione è stata effettuata considerando i costi dei test, quelli del personale (calcolati come minuti di impiego per la remunerazione a minuto), delle attrezzature impiegate, le spese generali della struttura ospedaliera (pari al 10% dei costi diretti) e per la metacolina anche i costi di ammortamento del dosimetro. Quest’ultima voce è stata stimata considerando un ammortamento del macchinario a 8 anni ed un numero medio di test di 150 esami in un anno, stimando quindi un costo medio del macchinario per esame effettuato. Nella sostanza si è diviso il costo di acquisto del macchinario di €12.000 per 8 (anni di ammortamento) e successivamente per 150 (numero medio di esami): (€12.000/8)/150 = €10. I costi complessivi sono stati quindi confrontati con la tariffa della prestazione da nomenclatore: “prova broncodinamica con broncocostrittore specifico o aspecifico” (€61.55). Data di redazione: Settembre 2011 METACOLINA PERSONALE Tempo esecuzione Costo totale MANNITOLO Tempo esecuzione Costo totale medico 10’ €12 10’ €12,00 farmacista 8’ €7,6 -- -- Tecnico sanitario 40’ €18,8 30’ €14,10 TOTALE PERSONALE MATERIALI €38,4 numero test ATTREZZATURE Costo test 1 numero 15 Acquisto Ammortamento manutenzione €12000 TOTALE COSTI DIRETTI € 26,10 €10 + €1 Costo test 1 + Acquisto 50 Ammortamento manutenzione -- €64,40 + -€76,1 SPESE GENERALI 10% diretti costi TOTALE PRESTAZIONE €6,44 €70,84 10% costi diretti €7,61 €83,71 ANALISI DI IMPATTO SUL BUDGET È molto difficile poter individuare i dati relativi ai pazienti che necessitino di un test per l’iper-reattività bronchiale mancando dati di letteratura anche in altri Paesi. Per stimare i pazienti potenzialmente eleggibili al trattamento si sono seguite 2 strade diverse. La prima ha utilizzato i dati nel report di HAS in cui peraltro l’Ente Francese specifica la stessa difficoltà; HAS riporta solamente la stima presentata dalla ditta dalla quale si evince un numero di pazienti in Francia compreso tra 12.000 e 20.000. A partire da questo dato e con tutti i limiti del caso, rapportando la popolazione francese del 2010 (64.716.310) [15] con quella veneta del 2010 (4.912.438) [16] si può calcolare una popolazione eleggibile compresa tra 911 e 1.518. La seconda strada per stimare i pazienti potrebbe essere quella di utilizzare i dati sul numero di prestazioni regionali (codice prestazione = 89.37.5 PROVA BRONCODINAMICA CON BRONCOCOSTRITTORE SPECIFICO O ASPECIFICO) erogate nel 2010, pari a 8.595. Il test del mannitolo secondo il giudizio dei clinici può essere usato in sostituzione a quello della metacolina. Si ipotizza, pertanto, che il nuovo diagnostico si possa Data di redazione: Settembre 2011 sostituire alla metacolina per un numero procedure comprese tra il 10% e 30% del totale. In questo caso si stima un numero di prestazioni comprese tra 859 e 2.578, nelle quali si ipotizza che mannitolo si sostituisca alla metacolina. Alla luce delle seguenti considerazioni: 1) si è stimato un costo complessivo per la metacolina di €70,84 e di €83,71 per il mannitolo; 2) la tariffa copre solamente €61,55; 3) vi è quindi un disavanzo ospedaliero di €9,29 per la metacolina e €22,16 per il mannitolo; per il 2011, si calcola oltre al possibile impatto di spesa anche il possibile disavanzo complessivo per le strutture eroganti. Per l’analisi di Spesa si è scelto di utilizzare le stime sul numero di prestazioni, essendo questo il range più ampio. Test Spesa – Strutture Erogatrici 1° Scenario Spesa Regionale Prestazioni (rimborso con tariffa) N = 859 Disavanzo – Strutture Erogatrici Spesa – Strutture Erogatrici 2° Scenario Spesa Regionale Prestazioni (rimborso con tariffa) N = 2.579 Disavanzo – Strutture Erogatrici Metacolina Mannitolo ∆ Spesa (mannitolo – metacolina) € 60.887 € 71.949 + € 11.062 € 52.902 € 52.902 €0 € 7.985 € 19.047 + € 11.062 € 182.661 € 215.846 + € 33.185 € 158.707 € 158.707 €0 € 23.954 € 57.140 + € 33.185 Nell’ ipotesi che il test del mannitolo si sostituisca alla metacolina in 859 procedure si avrebbe una spesa complessiva per le strutture erogatrici di €71.949 con un disavanzo a carico delle stesse di €19.047. Questo si tradurrebbe in un incremento di spesa rispetto all’uso di metacolina di €11.062 a carico delle sole strutture erogatrici, in quanto in ogni caso la Regione Veneto andrebbe a rimborsare sempre la stessa tariffa per procedura effettuata (€52.902). Invece nell’ Ipotesi che il test del mannitolo si sostituisca alla metacolina in 2.579 procedure si avrebbe una spesa complessiva per le strutture erogatrici di €215.846 con un disavanzo a carico delle stesse di €57.140. Questo si tradurrebbe in un incremento di spesa rispetto all’uso di metacolina di €33.185 a carico delle sole strutture erogatrici. La Regione Veneto andrebbe a rimborsare secondo tariffario solo €158.707. Data di redazione: Settembre 2011 BIBLIOGRAFIA 1. Riassunto delle caratteristiche del prodotto. 2. Anderson SD et al, Respiratory Research 2009, 10:1-4. 3. Harrison, Principi di medicina interna, XI edizione. 4. GINA Guidelines 2010. www.ginasthma.org (accesso del 12/08/2011). 5. Stanbrook MB et al Chest 1995; 107(4):992-5. 6. GINA Linee Guida Italiane 2011. www.ginasma.it (accesso del 12/08/2011). 7. Linee Guida Regione Toscana 2010. www.regione.toscana.it (accesso del 12/08/2011). 8. British Guideline on the management of Asthma (SIGN). www.sign.ac.uk (accesso del 16/08/2011). 9. Guidelines for diagnosis and management of asthma del US department of health and human services del 2007. www.nhlbi.nih.gov (accesso del 16/08/2011). 10. Brannan JD et al., Respiratory Research 2005 6:144. 11. http://clinicaltrials.gov (accesso del 30/08/2011) 12. http://oss-sper-clin.agenziafarmaco.it (accesso del 30/08/2011) 13. http://www.has-sante.fr (accesso del 16/08/2011) 14. http://www.ahrq.gov (accesso del 16/08/2011) 15. http://epp.eurostat.ec.europa.eu (accesso del 7/09/2011) 16. http://demo.istat.it (accesso del 7/09/2011) Data di redazione: Settembre 2011 SINTESI Il test al mannitolo è un medicinale solo per uso diagnostico, per identificare l’iperresponsivtà bronchiale in soggetti con FEV1 al basale ≥70% il valore previsto in pazienti con più di 6 anni che non presentano sintomi clinici evidenti dell’asma. Il test di provocazione bronchiale con mannitolo dovrebbe rappresentare una parte di una complessiva valutazione di diagnosi dell’asma e non dovrebbe essere usato come un test definitivo o un test di screening per l’asma. Il test ha bassa sensibilità ma alta specificità. Il mannitolo agisce tramite stimolazione indiretta, mediante aumento dell’osmolarità all’interno del lume bronchiale che causa il rilascio di mediatori endogeni dell’infiammazione come prostaglandine, leucotrieni ed istamina, con conseguente contrazione della muscolatura liscia delle vie respiratorie in pazienti con patologia asmatica. Si ottiene una risposta positiva al test quando si verifica una delle seguenti condizioni: -riduzione del 15% del FEV1 rispetto al valore basale (dose 0 mg); tra una somministrazione e l’altra. -riduzione incrementale del 10% del FEV1 Sono pubblicate diverse linee guida riguardanti la diagnosi e il trattamento dell’asma. In esse viene riportato che la spirometria è cruciale per identificare ostruzione del flusso aereo e monitorare la risposta alla terapia e l’andamento della malattia e, insieme ad altre valutazioni (come FENO=valutanione ossido nitrico esalato ), consente di predire la comparsa di esacerbazioni sia nell’adulto che nel bambino. Le linee guida GINA italiane (2011) le SIGN (2008) e quelle americane NHLBI (2007) citano anche i test di provocazione bronchiale che agiscono tramite stimolazione indiretta, come l’esercizio fisico e il mannitolo; essi sono meno sensibili ma più specifici del test della metacolina, sono standardizzati e sicuri. Esistono svariate alternative per la diagnosi dell’asma. Per ciò che riguarda i test di provocazione bronchiale tra quelli diretti la stimolazione con istamina è ormai in disuso ed è stata sostituita dall’uso della metacolina. Tra i test indiretti, oltre alla provocazione bronchiale con mannitolo, al momento sono in uso: il test da esercizio fisico, il test di iperventilazione volontaria eucapnica, il test di provocazione con soluzione salina e il test di provocazione con AMP. Numerosi studi di piccola dimensione e non controllati sono stati effettuati per dimostrare la validità del test al mannitolo per la diagnosi di asma. Gli unici studi controllati, randomizzati di confronto diretto sono due studi principali su una casistica rispettivamente di 646 e 509 pazienti. In entrambi gli studi i valutatori erano in cieco e le analisi sono state effettuate sulla popolazione PP. Nel primo studio il confronto era rappresentato dal test di stimolazione indiretta con soluzione salina ipertonica (4.5%) somministrata per tempi di esposizione crescenti. I due test sono risultati equivalenti relativamente a sensibilità e specificità e % di risposta. Il calcolo della dimensione del campione (n=600) era principalmente basato per valutare la sicurezza del mannitolo e non l’efficacia. Nel secondo studio, di non inferiorità, il confronto era rappresentato dal test di stimolazione diretta con metacolina e dal test di sforzo. Anche in questo caso i risultati relativi a % di risposta, sensibilità e specificità sono risultati sovrapponibili tra test al mannitolo e test di confronto. Nel II studio non viene riportato nel testo il calcolo della dimensione del campione e quindi non è chiaro se la popolazione PP sia adeguata per valutare la non inferiorità del test. Si rilevano quindi dagli studi principali alcune criticità sulla qualità metodologica degli studi. Lo studio di confronto diretto verso soluzione salina ha mostrato eventi avversi simili tra i due gruppi sia in termini di tipologia che di frequenza degli eventi. Nello studio di confronto con metacolina gli eventi avversi sono stati più frequenti con mannitolo (n=130) rispetto al comparator (n=89). Secondo il piano di analisi statistica, però, il trattamento con mannitolo è risultato non inferiore a metacolina relativamente agli eventi avversi in quanto almeno l’80% dei pazienti trattati con mannitolo non ha mostrato eventi avversi vs il 92,9% dei pazienti trattati con metacolina. Il report dell’agenzia francese HAS esprime parere positivo al rimborso del farmaco. Per quanto riguarda il Data di redazione: Settembre 2011 giudizio in merito al valore terapeutico, nella corretta diagnosi dell’ iperattività bronchiale, l’agenzia ha attribuito un miglioramento minore. La nostra analisi ha stimato un costo complessivo per il percorso terapeutico con metacolina di €70,84 e con il mannitolo di €83,71 mettendo in luce che i costi per entrambi i test non sono coperti per interno dalla tariffa regionale (cod. 89.37.5 PROVA BRONCODINAMICA CON BRONCOCOSTRITTORE SPECIFICO O ASPECIFICO) pari a €61,55. Si ha quindi un disavanzo di €9,29 per la metacolina e di €22,16 per il mannitolo. In base a questi dati e ipotizzando che il test del mannitolo vada a sostituirsi alla metacolina, si è proceduto prima ad una stima della popolazione target e successivamente ad un’analisi di spesa per il 2011. Considerando che in Regione nel 2010 si sono effettuati 8.595 esami nel caso in cui il mannitolo si sostituisca alla metacolina nel 10% e nel 30% dei pazienti, si può stimare un numero di procedure comprese tra 859 e 2.579; essendo la procedura rimborsata attraverso la tariffa di €61,55 indipendentemente dal test utilizzato, la maggiore spesa rimane a carico delle strutture erogatrici. Nello scenario con 859 procedure la Spesa Regionale sarà di €52.902 mentre le strutture erogatrici usando mannitolo avranno una spesa di €71.949, con un disavanzo di €19.047. La sostituzione tra metacolina e mannitolo si tradurrebbe in un incremento della spesa per le aziende sanitarie di €11.602. Nello scenario con 2.579 procedure la Spesa Regionale sarà di €158.707, mentre le strutture erogatrici, usando mannitolo, avranno una spesa di €215.846 per un disavanzo di €57.140. La sostituzione tra metacolina e mannitolo si tradurrebbe in un incremento della spesa per le aziende sanitarie di €33.185. Data di redazione: Settembre 2011 APPENDICE Tabella 1 Referenza n. pazienti, patologia, trattamenti Disegno/Fase Misura di esito primario Risultati su outcome primario Jadad score* J. Brannan et al, 2005 [xxx] 646 baseline FEV1>70% con segni e sintomi asma o baseline FEV1>80% con nessun sintomo M inal (dosi crescenti 0 max 635 mg ) Vs HS 4.5% inal (tempi esposizione crescenti 30” – 8’) RCT, multicentrico, singolo cieco per valutatore, crossover / Fase III Positività al test: caduta almeno 15% FEV (PD15) Sensibilità Specificità Sicurezza M+=50% (n=296) PD15 medio= 112 mg HS+= 54.4% (n= 322) PD15 medio= 5.01 ml M+/HS+=80.7% M-/HS-= 86.7% Eventi avversi simili (M e HS) 2 Positività al test: caduta almeno 15% FEV (PD15) x M 20% (PC20) x Metacol. Sensibilità Specificità M+=44.8% (n=168); PD15 medio= 158 mg Metac+= 41.6% (n= 156) PC20 medio= 2.2 mg/ ml Exer+= 43.5% (n=163) 1 S.D. Anderson et al, 2009 509 baseline FEV1>70% con segni e sintomi asma M inal (dosi crescenti 0 max 635 mg ) Vs Metacol. Inal (dosaggi crescenti) Vs Test da sforzo Analisi PP=592 pz RCT, multicentrico,sin golo cieco per valutatore, non inferiorità / Fase III Analisi PP=375 pz M: sensibilità=56%; specificità=73%. Metacol: sensibilità=51%; specificità=75% *Jadad Scale: strumento per la verifica della qualità della pubblicazione; si basa sulla considerazione che i tre elementi principali che devono essere riportati per avere maggiori garanzie sulla buona qualità di uno studio clinico siano la randomizzazione, la condizione di doppia cecità, e la gestione dei drop-out. Si considerano buone le pubblicazioni che ottengono almeno 3 punti, mentre si considerano di scarsa qualità quelle che raggiungono un punteggio uguale o inferiore a due. FEV1: volume espiratorio forzato;PD15: dose di provocazione bronchiale che induce una riduzione del 15% FEV1; M: mannitolo; HS: soluz salina ipertonica; M+: positività mannitolo; Hs+ : positività soluzione salina ipertonica; Sensibilità: probabilità M+/HS+; Specificità: probabilità M-/HS- Data di redazione: Settembre 2011