Presentazione Moconesi 23-7-14

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Presentazione Moconesi 23-7-14
PREVENZIONE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO
Dipartimento di Prevenzione
Struttura Complessa Prevenzione e Sicurezza
degli Ambienti di Lavoro
Direttore: Dott.ssa Maria Cabona
Sede: Corso Dante 163, 16043 Chiavari (GE)
Tel. 0185 329065 – Fax 0185 322919
E mail: [email protected]
INCONTRO CON I DATORI DI LAVORO E TITOLARI DELLE
DITTE DEL SETTORE ESTRATTIVO
CAVE IN SOTTERRANEO
STATO DELL’ARTE
Sala Consiliare, Comune di Moconesi
23 luglio 2014
Argomenti trattati durante l’incontro del 4 febbraio:
Premessa – Linee guida per esercizio funzioni di vigilanza
Scadenziario - Obblighi amministrativi per imprese
Infortuni e incidenti (art.25 D.Lgs. 624/96)
Contenuti dei Piani topografici dei lavori
Ventilazione
Gestione dell’emergenza
Attrezzature di lavoro
Agenti nocivi
Sorveglianza Sanitaria
Moconesi 23 luglio 2014
Scadenziario - Obblighi amministrativi per imprese
Attestazione annuale che i luoghi di lavoro, le
Art. 6 comma 2 D.Lgs. 624/96
attrezzature e gli impianti sono progettati, utilizzati e
mantenuti in efficienza in modo sicuro
Trasmissione verbali riunione periodica di
prevenzione e protezione dai rischi
Art. 8 comma 4 D.Lgs. 624/96
Trasmissione entro i primi 15 giorni di ogni mese di
un prospetto riassuntivo, anche se negativo, degli
infortuni verificatisi nel mese precedente che
abbiano comportato un'assenza di almeno tre giorni
Art. 25 comma 8) D.Lgs. 624/96
Entro il mese di marzo di ogni anno deve essere
inviata una copia dei piani topografici aggiornati fino
al 31 dicembre precedente con la firma del direttore
e topografo
Art. 37 D.P.R. 128/59
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FIRMATI !
Infortuni e incidenti (art.25 D.Lgs. 624/96)
I lavoratori
sono tenuti a segnalare al più presto al sorvegliante ogni infortunio, anche se di
piccola entità, loro occorso in occasione del lavoro.
Il sorvegliante
comunica immediatamente l’infortunio, di cui sia venuto a conoscenza, al datore di
lavoro dell’infortunato, al direttore responsabile ed al titolare, qualora diverso dal
datore di lavoro.
Il direttore responsabile
1.Denuncia entro 24 ore, a mezzo telegramma o telefax , all’autorità di vigilanza
ogni infortunio che abbia causato ad una o più persone la morte o lesioni
guaribili in un tempo superiore a 30 giorni; se, contrariamente alla prognosi
iniziale, un infortunato non sia guarito in 30 giorni, il direttore responsabile fa denuncia
all’autorità di vigilanza entro la settimana successiva, allegando la documentazione
medica.
2.Allega alla denuncia una relazione sulle cause e circostanze dell’infortunio.
3.Dà immediata comunicazione, all’autorità di vigilanza competente, a mezzo
telegramma o telefax, di qualsiasi fatto, incidente o manifestazione sospetta che
metta in pericolo la sicurezza delle persone e dei giacimenti.
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Contenuti dei Piani topografici dei lavori
Si era detto:
1. Se il sito estrattivo ricopre un’area vasta di coltivazione, il dettaglio dei singoli cantieri
deve essere associato ad un inquadramento territoriale dei luoghi.
2. Curve di Livello (superficie topografica esterna).
3. Altezza delle camere e degli elementi di supporto (pilastri, diaframmi) attraverso
quante più sezioni possibili e mediante indicazione delle quote di soglia e di agro.
4. Impianti (ventilazione, estrazione acqua, impianto ad aria compressa, impianto
elettrico).
5. Infrastrutture, viabilità (Vie principali, piazzali di stoccaggio e deposito, eventuali
percorsi pedonali, Via di accesso alla cava).
6. Eventuale presenza di barriere fisse per evitare l’accesso a zone abbandonate, non
più in coltivazione.
7. Gallerie/camere dismesse limitrofe a quanto autorizzato.
8. È necessario individuare le caratteristiche salienti del giacimento rappresentando le
stratificazioni dei diversi materiali e la presenza di eventuali pieghe o faglie
significative.
9. Posizione degli impianti di sollevamento.
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Contenuti dei Piani topografici dei lavori
Si osserva
alla luce dei sopralluoghi e degli aggiornamenti documentali carenza in
merito a:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Quote del letto e del tetto di tutto il sito.
Pendenze (quote) delle rampe esterne di accesso.
Isoipse.
Pilastri.
Imbocchi principali e secondari, uscite di sicurezza.
Zone interdette.
Impianti tecnologici di cava nel loro complesso.
Servizi logistici di cava (spogliatoi, servizi igienici, locali di servizio, depositi, ecc.)
Sezioni in numero sufficiente e “intelligenti” per rappresentare esaustivamente il
sito, che comprendono anche il profilo altimetrico del rilievo esterno e la
stratigrafia con l’andamento del filone.
Camere abbandonate ed eventualmente adibite a discarica.
Denominazione del filone.
L’aggiornamento al 31/12/14 deve necessariamente tenere conto di questo!
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Contenuti dei Piani topografici dei lavori
E’ conveniente:
• Non
raggruppare
tutte
le
informazioni
in
un’unica
planimetria.
• Utilizzare colori diversi per distinguere le varie tipologie
informative.
Il piano topografico deve essere in grado di rappresentare
la realtà in ogni suo aspetto senza la necessità di vederla.
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Gestione dell’emergenza
Si era detto:
1. Attivazione di rapporti con le strutture di soccorso/emergenza del territorio (118).
2. Comunicazione delle caratteristiche dei siti estrattivi, naturalmente comprensiva
della geolocalizzazione e delle vie di accesso.
3. Trasmissione dei recapiti telefonici delle figure di riferimento.
4. Realizzazione di adeguato sistema di comunicazione/allarme tra la zona di
lavorazione all’interno della cava e un posto presidiato situato all’esterno che
permetta di attivare prontamente le procedure di soccorso.
5. Predisposizione di idonea segnaletica stradale che consenta ai soccorritori
l’identificazione univoca del sito estrattivo, da posizionare lungo le vie di accesso
a partire dalla deviazione lungo la strada pubblica comunale/provinciale.
6. Identificazione e valutazione delle possibili situazioni di emergenza e delle relative
misure di prevenzione e protezione previste.
7. Definizione e organizzazione delle esercitazioni congiunte.
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Gestione dell’emergenza
Si osserva
alla luce dei sopralluoghi:
•
Presenza parziale di segnaletica stradale ed in qualche caso difficoltà ad
individuarla.
Gli altri punti individuati sull’argomento
necessariamente attuazione quanto prima!
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devono
trovare
Attrezzature di lavoro
Si era detto:
1. Installate ed utilizzate in conformità alle istruzioni d’uso.
2. Oggetto di idonea manutenzione, debitamente documentata.
3. Oggetto di aggiornamento del registro di controllo, quando previsto (apparecchi
di sollevamento).
4. Nel caso di attrezzature che richiedono conoscenze o responsabilità particolari
in relazione ai loro rischi specifici, usate da lavoratori che abbiano ricevuto una
informazione, formazione ed addestramento adeguati. Entro il 12/3/15 i
lavoratori devono frequentare i corsi di cui all’accordo del 22/2/12 per
l’abilitazione all’uso delle attrezzature specifiche.
5. Oggetto di verifica periodica da parte dell’organo di vigilanza la cui richiesta
deve essere inoltrata dal titolare/datore di lavoro alla ASL competente con
congruo anticipo per rispettare la periodicità prevista dalla norma: al momento
non esiste modulistica specifica e comunque occorre sempre specificare all’atto
della richiesta i dati tecnici per identificare univocamente l’attrezzatura.
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Attrezzature di lavoro
Si osserva
alla luce dei sopralluoghi e degli aggiornamenti documentali :
•
E’ pervenuta qualche richiesta di verifica periodica di impianto di messa a terra.
•
Non è pervenuta al momento nessuna richiesta di verifica periodica di
apparecchi di sollevamento (derrick).
•
E’ pervenuta una sola richiesta di verifica periodica di apparecchio a pressione.
Si fa presente:
La Regione ha inviato in data 7/5/14 alle ASL i dati relativi al censimento previsto
nella Delibera Regionale 1713 del 20/12/13 in cui è presente anche l’elenco delle
attrezzature di lavoro utilizzate nei siti estrattivi attivi: questo costituisce un dato
ufficiale che deve trovare riscontro nel Documento di Sicurezza e Salute.
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Attrezzature di lavoro
Si ricorda:
1. Entro il 31/12/14 tutti gli apparecchi di sollevamento devono essere stati
sottoposti alla verifica periodica annuale da parte della ASL (ARPAL).
2. Entro il 31/12/14 tutti gli apparecchi a pressione, se presenti, devono essere
stati regolarizzati da parte della ASL (ARPAL).
3. Entro il 31/12/14 tutti gli impianti elettrici devono essere stati sottoposti alla
verifica periodica biennale da parte della ASL (ARPAL) se non ne hanno subita
alcuna nel corso del 2013 (da Organismi Notificati ai sensi del DPR 462/01).
4. Ogni attrezzatura di lavoro/impianto deve avere la documentazione
aggiornata inerente la manutenzione.
Ventilazione
Si era detto:
La “modalità della ventilazione” è indicata alla lettera o) dell’art. 10 del D. Lgs. 624/96
(Contenuti del DSS) come uno degli aspetti per i quali – prima dell’inizio dell’attività
estrattiva - deve essere effettuata la valutazione dei rischi “e la conseguente individuazione
delle misure e modalità operative, indicando in particolare le soluzioni adottate, o l’assenza
di rischio”.
Certamente tale aspetto riveste notevole importanza in tutti i cantieri estrattivi in
sotterraneo per i quali si applicano le disposizioni normative contenute all’interno del Titolo
VI del DPR 128/59, dove, all’art. 258, vengono definiti i requisiti della ventilazione:
Tutte le vie ed i cantieri sotterranei cui hanno accesso i lavoratori devono essere
adeguatamente aerati, tenuto conto dei metodi di lavoro impiegati e degli sforzi fisici
imposti ai lavoratori, al fine di garantire, con un margine di sicurezza sufficiente:
a) un'atmosfera in cui le condizioni di lavoro si mantengano adeguate durante l'orario di
lavoro;
b) un'atmosfera in cui si riesca a tenere sotto continuo controllo i rischi d'esplosione.
Salvo i luoghi per i quali è ammessa l'areazione per diffusione a termine dell'art. 275 le vie
ed i cantieri non ventilati devono essere resi inaccessibili agli operai mediante sbarramenti
fissi.
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Ventilazione
Si era detto:
Deve essere quindi redatto un progetto di ventilazione del sito basato sui seguenti
passaggi:
1. Stima iniziale del fabbisogno d’aria, prendendo in considerazione la possibilità di
sfruttare in primo luogo le correnti naturali.
2. Valutazione delle caratteristiche delle condotte (Curve, Diametri, Perdite di
carico, ecc.).
3. Scelta del ventilatore in funzione delle curve caratteristiche (portata,
rendimento) e della versatilità in funzione dell’avanzamento del piano di
coltivazione.
4. Verifica dell’efficacia del sistema attraverso il monitoraggio semestrale.
5. Eventuale revisione delle scelte iniziali / Individuazione di soluzioni tecniche
migliorative
(tendaggi,
interventi
sulla
geometria
del
condotto,
regolazione/sostituzione del ventilatore).
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Ventilazione
Si osserva
alla luce dei sopralluoghi:
•
Impianti non sempre funzionanti.
•
Sviluppo della condotta da rivedere in funzione dell’avanzamento della
coltivazione.
SI RICORDA CHE
Il Direttore Responsabile attua i provvedimenti necessari per assicurare la
stabilità e la continuità della ventilazione e per il controllo continuo della
depressione dei ventilatori principali; a tal fine un allarme automatico deve
segnalare anomalie impreviste (art. 57 D.Lgs. 624/96).
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Agenti nocivi
Si era detto:
Un aspetto non trascurabile all’attività estrattiva in sotterraneo è costituito dalla presenza di
agenti nocivi dovuti alla peculiarità delle fasi lavorative, in particolare:
le emissioni derivanti dall’uso di mezzi con motore a combustione interna;
la presenza di polveri generate dalle lavorazioni estrattive;
i gas (e le polveri) prodotti dall’uso di esplosivi.
Art. 617 D.P.R 128/59
“Nelle lavorazioni in sotterraneo si deve evitare, con appropriati metodi e mezzi di
lavoro e con l'adozione di idonei circuiti di ventilazione primaria e secondaria, che
possano prodursi, accumularsi e propagarsi in sospensione nell'aria polveri nocive
in misura pericolosa alla salute dei lavoratori.”
La valutazione delle singole matrici inquinanti non può prescindere
dall’evoluzione della tecnica per quanto riguarda sia la metodologia di analisi
che i limiti internazionalmente riconosciuti da letteratura specializzata (ACGIH
e NIOSH).
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Agenti nocivi
Si era detto
a proposito di un ordine di servizio:
“Vista la disposizione interna delle camere di lavorazione, con percorsi naturali di ventilazione, nella
cava di cui trattasi la ventilazione forzata è tale da non permettere la produzione, l’accumulo e il
propagarsi nell’aria di polveri nocive”…………
“Le macchine non hanno parti in aspirazione”…………
“Per la fornitura di acqua necessaria ad irrorare le polveri derivanti dal taglio dell’ardesia con
segatrice, si provvederà mediante pompa ad immersione con prelevamento di acqua esistente
all’interno della cava; mediante apposita canalizzazione collegata alla pompa si dovrà irrorare le
polveri.
Al terminale della canalizzazione dovrà essere posto in opera idoneo spruzzatore tale da permettere
un getto di acqua nebulizzata al fine di non elevare la polvere accumulata in prossimità del luogo di
lavoro”…………..
“La perforazione meccanica delle rocce viene effettuata ad umido, ovvero con l’irrorazione immediata
con acqua del punto di lavoro, per cui non si formano polveri e non necessita pertanto l’impiego di
ulteriori impianti di irrorazione”……………………….
“Gli automezzi che operano all’interno delle cave sono a combustione interna e gli stessi oltre ad
essere catalizzati sono dotati di tubo di scarico rivolto verso l’alto.”………………………
“Si dispone l’uso da parte degli operai di idonea maschera filtrante tipo P1”……………
L’ordine di servizio predisposto dal Direttore responsabile deve essere coerente con la
situazione reale e nel rispetto della normativa vigente; le misure di prevenzione da
adottarsi devono inoltre rispettare il grado di evoluzione della tecnica.
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Agenti nocivi
Si osserva
alla luce dei sopralluoghi:
•
Impianto di nebulizzazione dell’acqua assente.
•
Aspirazione delle polveri assente.
•
Sistema di abbattimento dei gas di scarico dei mezzi assente.
E’ NECESSARIO:
•
Dare attuazione agli ordini di servizio sulle polveri, dove esistono!
•
Redigerli dove non esistono!
•
Aggiornarli in base all’evoluzione dei lavori e alla valutazione dei rischi.
•
•
Approfondire la problematica delle polveri.
Approfondire la problematica dei gas di scarico.
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Sorveglianza Sanitaria
Si era detto:
Per quanto riguarda la sorveglianza sanitaria, oltre al rispetto di quanto richiesto dal DPR
128/59 e il D.Lgs. 624/96, occorre prendere in considerazione le azioni previste dal D.Lgs.
81/08.
• Confronto dei
• Conoscenza dei
risultati ottenuti
processi lavorativi
rispetto ai valori
limite
• Lavoratori esposti
• Monitoraggio
dell’esposizione al
• Luogo di lavoro,
rischio del singolo
condizioni
lavoratore
ambientali,
frequenza, durata
Gli accertamenti sanitari sono obbligatori
dell’esposizione
ogniqualvolta si possano identificare dei rischi
per la salute dei lavoratori, ossia che sia
• Esistenza di
verificato il superamento di determinati livelli
controlli e sistemi
di esposizione per ogni rischio specifico.
di misurazione
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CONCLUSIONI
Ogni argomento affrontato costituisce uno dei contenuti
della valutazione dei rischi che vanno a costituire il
Documento di Sicurezza e Salute (DSS).
E’ un obbligo di ciascun titolare (datore di lavoro) redigerlo
rispettandone tutti i contenuti previsti dal D.Lgs. 624/96
ed in coerenza con l’attività in oggetto nonchè
aggiornarlo nei casi previsti dalla normativa.
Il DSS costituisce il documento fondamentale per l’attività
estrattiva: in base alle Linee Guida regionali deve essere
trasmesso all’Autorità di Vigilanza, come pure le
integrazioni e gli aggiornamenti.
Moconesi 23 luglio 2014
Grazie dell’attenzione
Moconesi 23 luglio 2014