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editoriale MARZO 2014 NEWSLETTER SCUOLA? NO, VITA Innanzitutto l’amicizia. E poi il tratto di un’esperienza unica e memorabile, il paragone con la propria quotidianità, la consapevolezza che si tratti di un momento formativo importante. Le riflessioni dei ragazzi di terza media che sono stati a Londra per una settimana raccontano lo spirito formativo di tutto il nostro gruppo di scuole. Uno spirito che parte dalla realtà dei ragazzi, per accompagnarli a guardare la realtà con occhi appassionati, mirando al bello e al vero. “Ho conosciuto ragazzi e ragazze di altre scuole, che sono riusciti a rendere questo viaggio ancora più ricco di momenti emozionanti. Questo è un punto significativo poiché abbiamo imparato a condividere: giochi, dormitori, cibo, insomma siamo riusciti a convivere in modo ordinato e pacifico e questo denota maturità. Ho potuto ammirare quadri che prima vedevo solo nelle pagine del libro di arte e poterli ammirare dal vivo, ammirare i quadri dipinti proprio da artisti tra i più importanti al mondo, ha fatto sentire importante anche me. Ero onorata, ma allo stesso momento fiera, di essere lì e poter guardare quell’enorme patrimonio culturale.” Le riflessioni di Gege sono esemplificative: vita e didattica, educazione e cultura sono inscindibilmente intrecciate, inserite in un percorso che rende autentico ciò che si impara, perché è un percorso di crescita della persona. Un filo rosso che informa i pensieri di tutti i ragazzi: “Io ed Emma stavamo camminando abbracciate cantando e la professoressa Lucarelli ci ha detto: “ Sono felice, perché vi vedo felici!”. Io ho smesso di cantare, mi sono fermata e ho guardato la prof con occhi diversi. Ripensandoci mi rendo conto che se in quel momento ho visto la professoressa come un’amica, vuol dire che lo è davvero”. Maddalena “Pensavo che andando a Londra non avrei imparato nulla di inglese perché pensavo che avrei parlato tutto il tempo in italiano, invece durante le lezioni ho imparato delle cose che sono sicura essere molto utili. Londra mi è stata utile non solo per lo studio, ma anche per le amicizie. Inoltre a Londra, visto la grande libertà che ci hanno lasciato, sono stata obbligata a essere più responsabile di me stessa e anche ora ne vedo i frutti, infatti mi rendo conto che mi ha aiutato a iniziare un cammino sul diventare più grandi. Penso che questo sia un grande risultato”. Emma “È stata una delle esperienze più belle della mia vita. Non vi dico l’emozione che avevo all’aeroporto: lasciare casa, famiglia, amici e parenti per andare una settimana con i miei compagni di classe a Londra, una delle città secondo me più belle del MARZO 2014 NEWSLETTER mondo”. Giuseppe “Mi sono accorto di parlare con più felicità l’inglese”. Pietro “Questo viaggio mi ha insegnato soprattutto ad apprezzare gli amici, anche quelli che credevo di conoscere mi hanno mostrato un altro lato di loro. Credo che ogni volta che rivolgerò lo sguardo al cielo mi ricorderò dei miei amici e di quella notte. Ora credo veramente che ci possiamo dire una vera famiglia!!!” Tommaso “Ci siamo divertiti tantissimo e ci siamo conosciuti molto meglio di quanto non avessimo fatto negli ultimi anni di scuola.” Federico “Da lì (in cima a St. Patrick) si vedeva tutta Londra e ne sono rimasto colpitissimo. Era tutto così grande rispetto a Firenze! Covent Garden invece mi è piaciuta per i tanti artisti di strada e per le cose che ci siamo detti tra noi là.” Lele “In questa settimana sono cresciuta, tornata a Firenze mi sentivo più matura e responsabile, perché a Londra dovevo stare attenta a moltissime cose.” Chiara “Una mattina alle sei abbiamo anche visto una volpe e più lepri.” Claudia “Io adoro con tutto il cuore quella città, racchiude un mondo intero di belle cose.” Rebecca “Mi è piaciuta l’idea del college inglese, con i prati verdi, scoiattoli, conigli e insegnanti inglesi.” Duccio “Come delle colombe che lasciano il proprio nido, così loro lasciarono la propria terra per andare all’avventura del mondo.(…) Londra è stato il terreno di prova di questi anni perché lì potevi solo parlare inglese altrimenti non ti capivano quindi è stato molto utile per affinare la pronuncia.” Iacopo “Nonostante avessi già visto questa bellissima città in estate con la mia famiglia mi ha comunque conquistato nuovamente.” Riccardo “Nostalgia di quei giorni in cui avevo trovato una me fiera di se stessa e veramente libera di poter sbagliare, ma anche di seguire gli altri e di vivere qualcosa di irripetibile e bellissimo.” Chiara la vita delle nostre scuole... MARZO 2014 NEWSLETTER LE SCUOLE DAL PAPA APPUNTAMENTO IL 10 MAGGIO IN SAN PIETRO “Se educare è possibile e necessario, se coltivare l’umano viene prima del profitto, se la scuola è la frontiera della socializzazione, non possiamo fare finta di niente. La Chiesa storicamente ha sempre avvertito l’urgenza di star dentro a questo mondo perché sa per esperienza che solo persone libere e critiche possono dar seguito a una società giusta e aperta”. Con queste parole il segretario generale della Cei ha invitato le scuole cattoliche a partecipare all’incontro con il Papa che si terrà in Vaticano il prossimo 10 maggio. “Siamo dentro un processo di grandi trasformazioni che la scuola non può subire. Deve rinnovarsi e rimotivarsi. Sarà Papa Francesco ad accogliere il mondo della scuola in piazza San Pietro. Non c’è testimone migliore per assicurare a tutti che la Chiesa intende promuovere la scuola per il bene di tutti, a favore di ciascuno”. Un invito che le nostre scuole accolgono con gioia: per informazioni rivolgersi in segreteria. appuntamento con... MARZO 2014 NEWSLETTER PRONTI, PARTENZA, VIA! CAPPELLI E GRAZZINI DI MONSUMMANO CAMBIA STILE E ORGANIZZAZIONE Dal prossimo anno sarà uno dei primi centri zero-sei. L’Istituto Cappelli e Grazzini di Monsummano Terme nasce nel lontano 1926 dall’opera di alcune suore della San Vincenzo dedite alla formazione e all’educazione dei bambini. L’opera è passata poi nelle mani di alcuni laici fino al settembre 2012, quando è entrata a far parte della rete “Liberi di Educare”. Oggi la scuola è sede di un asilo nido (12-36 mesi) e di una scuola dell’infanzia; ma cosa significa che diventerà uno zero-sei? Vuol dire che diventerà una struttura ripensata e riorganizzata come un luogo dove i bambini e le bambine possano essere accompagnati in maniera più adeguata nel loro naturale percorso di crescita, cercando di valorizzare ognuno accolto quale soggetto già competente, attivo, partecipe e curioso della realtà che lo circonda. Questo obiettivo, importante già in parte nelle strutture sedi di asili nido e scuole dell’infanzia, si realizzerà lì in modo ancora più efficace con una ristrutturazione e un ripensamento degli spazi e degli arredi studiati appositamente per le diverse fasce d’età allo scopo di realizzare una profonda continuità educativa, soprattutto fra il gruppo dei piccoli (provenienti dall’esperienza di quello che tradizionalmente è chiamato nido) e dei più grandi che, dopo i 36 mesi, passano di norma alla scuola dell’infanzia. Tale progetto potrà rispondere in maniera più adeguata alle peculiari esigenze dei diversi gruppi di età e, attraverso la presenza e il lavoro di gruppo degli educatori - già oggi figure autorevoli del percorso di crescita dei piccoli – si potrà offrire una proposta più complessa e articolata su di un maggior arco di tempo. proposte di lettura MARZO 2014 NEWSLETTER I CERCATORI DELLE PAGINE PERDUTE ADULTI McCann C., I figli del buio BUR, 2010 € 10,20 pp. 241 Un libro non facile, duro, il cui contenuto stride con la bella e asciutta scrittura che narra la saga di tre generazioni della famiglia Walker la cui vita attraversa il XX secolo. La New York degli operai che scavano sotto l’Hudson, nei cantieri per la costruzione della metropolitana, accoglie Nathan Walker che ha 19 anni nel 1916, e lo costringe da subito a lottare – insieme agli amici Con O’Leary, Sean Power e Robert Vannucci – per sopravvivere. La stessa New York sarà lo sfondo del dipanarsi della sua drammatica vita costellata da brutalità, pregiudizio, miseria e dolore ma anche da amicizia e inaspettato amore. Un cammino dal buio dei tunnel popolati da uomini soprannominati “talpe” alla luce e dalla altezza dei grattacieli dove l’acciaio tocca il cielo – e il nipote Clarence si arrampica senza timore – di nuovo verso il buio del più devastato e sordido degrado. Ogni speranza pare perduta ma inaspettatamente quello che può apparire come un niente, muove l’umano del vero protagonista del libro e lo sposta dalla propria posizione: “al cancello sorride, soppesa quella parola sulla lingua, con tutte le sue possibilità, la sua bellezza, le sue speranze, una parola sola: risurrezione”. RAGAZZI Pratolini V., Il quartiere BUR, 2012 € 9,00 pp.178 Proponiamo per i ragazzi della scuola secondaria di I grado un libro molto “fiorentino” - chi abita a Firenze apprezzerà la possibilità di andare a toccare con mano come è cambiata la città -, ambientato nel rione popolare di Santa Croce a partire dalla metà degli anni ’30 del secolo scorso. Si tratta di un romanzo corale che racconta la storia di Valerio, Luciana, Giorgio, Maria, Marisa, Carlo, Olga, Arrigo e Gino, di ognuno di loro e di loro insieme, un gruppo di ragazzi e ragazze nel passaggio dall’adolescenza alla prima giovinezza alle prese con i primi amori e con la lealtà dell’amicizia ma anche, ben presto, con la prepotenza del regime fascista, delle guerre, della miseria. Età di lettura: da 13/14 anni. Disponibile anche in ebook BAMBINI Pennac D., Ernest e Celestine Feltrinelli, 2013 € 13,00 pp. 187 Orsi e topi vivono gli uni nel mondo di sopra e gli altri nel mondo di sotto, i due mondi sono incompatibili da sempre e i loro abitanti nemici giurati. Eppure l’amicizia è un fiore che può sbocciare laddove nessuno avrebbe potuto pensarlo. Un orso musicista – cresciuto come “quello strano” in una famiglia di giudici – e una topolina che aspira a diventare pittrice – contro il volere di una società che la vuole invece dentista – affronteranno mille peripezie per poter essere chi desiderano e incontrandosi scopriranno che l’amicizia è condividere le proprie passioni, litigare e fare pace, scherzare, prendersi cura dell’altro, aiutarsi nel pericolo…e vincere così anche ogni pregiudizio. Età di lettura: da 9/10 anni