SELLE E ACCESSORI La sella del cow boy deriva dalla sella da
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SELLE E ACCESSORI La sella del cow boy deriva dalla sella da
SELLE E ACCESSORI La sella del cow boy deriva dalla sella da lavoro denominata Jineta usata dai mandriani rnoreschi all’inizio del XVI secolo. Gli spagnoli, a quel tempo, usavano pesanti selle da guerra denominate brida, ma le Jineta dei primi vaqueros si adattavano meglio al lavoro di guardiano di mandria. Da quella di origine vaquera la sella si trasformò secondo il gusto e a seconda dell’esigenza del lavoro per il quale era stata destinata. Dalle Dragoon militari, si passò alle Rope e alle Skeleton-Rigged molto essenziali e povere di ornamenti. Intorno al 1850 era in uso, specialmente in Texas, una sella denominata MotherHubbard ricoperta con la mochila in cuoio. Si arrivò infine a suddividere questo genere di sella: il tipo californiano, con un solo sottopancia e i quartieri arrotondati ed il tipo texano con due sottopancia e i quartieri squadrati. Il fork mutò in altezza o in larghezza, il cantie sempre piuttosto rialzato; solo nelle attuali selle l’arco posteriore (o paletta) si è notevolmente abbassato. Le staffe assunsero forme e dimensioni diverse, sebbene piuttosto ampie e pesanti; di solito erano fatte di legno di quercia modellato. Il pomo, horn, in acciaio ricoperto di cuoio, ebbe ed ha tuttora una finzione molto importante perchè consente di legarvi il lazo durante la cattura del bestiame. La sella era un oggetto molto personale a cui il mandriano teneva molto. La sua forma finiva per modellarsi attorno al corpo di chi la usava, divenendo un attrezzo indispensabile per montare a cavallo anche per intere giornate. 1. SELLA DA LAVORO, senza ornamenti, sono generalmente selle da “roping” con fender e staffe pesanti posizionate in avanti, pomolo grosso. Sono pesanti e spesso scomode. 2. SELLA DA REINING, hanno il seggio più o meno piatto e la posizione dei fender è più o meno centrale. A seconda dell’inclinazione del seggio, il cavaliere ha più o meno libertà di movimento. Il pomolo è di dimensione media. Il seggio ed i fender a cuoio liscio permette più libertà di movimento, al contrario del cuoio rovesciato o scamosciato. 3. SELLA DA ROPING, sella da lavoro robusta corredata da secondo sottopancia, con fender e staffe pesanti e posizionate in avanti, pomo molto grosso, seggio alquanto piatto e paletta molto alta. 4. SELLA DA PLEASURE, il cavaliere non ha bisogno di grande libertà di movimento il quanto il suo assetto deve rimanere più composto possibile. La sella è molto profonda e spesso è riccamente ornata. 5. SELLA DA CUTTING, seggio piatto che permette massima libertà del movimento del cavaliere, pomolo alto e sottile, in modo che il cavaliere possa tenersi durante le evoluzioni del cavallo. 6. SELLA PER GARE DI VELOCITA’, sono sagomate posteriormente, in modo di offrire maggior libertà di movimento al posteriore del cavallo. Anteriormente l’arcione è anch’esso sagomato “a corno” in modo che il cavaliere possa avere un appiglio con le gambe. La regola principale è che la sella deve adattarsi prima al cavallo e poi al cavaliere. Il cuoio deve essere di ottima qualità e le rifiniture accurate. MARTINGALA AD ANELLI: serve ad assicurare l’azione verso il basso delle redini, la lunghezza corretta è da ricercare, regolando la lunghezza della cinghia alla quale sono attaccati gli anelli fino ad arrivare sotto la gola con gli anelli stessi, Non è educativa se diventa solo costrittiva. Deve essere messa in modo che una linea retta sia formata lungo tutta la redine tra il morso e la mano, beninteso che questo avvenga quando vi è tensione delle redini. Il suo impiego impedisce al cavallo di capovolgere l’incollatura e sfuggire all’azione del morso. MARTINGALA FISSA: ha l’unica funzione di limitare l’alzata della testa del cavallo. Non è adatta sicuramente per la passeggiata o il trekking, in quanto la sua azione limitativa fissa, impedisce il cavallo di equilibrarsi con la necessaria libertà. In lingua americana è chiamata tie down. BARBOZZALE: è necessario regolarlo in modo che tra lo stesso ed il barbozzo del cavallo possano passare due dita, non deve essere di larghezza inferiore ai 13 mm. e deve lasciai cadere in modo naturale il morso nella bocca del cavallo. Possono essere di cuoio, cuoio/catenella, nylon, catenella. Il barbozzale deve aderire piatto contro il cavallo. STINCHIERE: paranocche, slide-boots, sono protezioni per un cavallo che si tocca durante il movimento. Consigliabili comunque per evitare che il cavallo si ferisca durante gli allenamenti o il lavoro. SOTTOPANCIA: maggiore è la larghezza, migliore è la distribuzione della pressione. Possono essere in corda intrecciata, pelo sintetico, cuoio, l’essenziale è tenerlo sempre pulito per evitare l’effetto abrasivo. Usare sempre anelli in acciaio inox e non di metallo che con il tempo, il sudore e l’acqua possono arrugginirsi provocando pericolose abrasioni al cavallo. PARTI DELLA TESTIERA: sopracapo con slide ear (orecchio scorrevole), split ear (orecchio tagliato fisso) o normale con frontalino. TESTIERA SEMPLICE TESTIERA PASSAORECCHIO SECONDO SOTTOPANCIA solo nel caso della sella da roping (prende il manzo al lazo) per evitare il ribaltamento della sella. Se il cavaliere lo usa deve comunque essere allacciato con una lentezza di tre dita con la pancia del cavallo, collegandolo inoltre con il sottopancia anteriore, mediante una cinghietta. SOTTOSELLA ha il compito di assorbire il sudore e di attutire l’attrito della sella. Mantenere sempre pulito il sottosella e controllare, prima di usarlo, della presenza di eventuali residui di sporcizia, questo accorgimento è necessario per evitare l’effetto “abrasivo” che procurerebbe al nostro cavallo eventuali fiaccature. COPERTE per evitare colpi d’aria al cavallo, per evitare l’eccessiva crescita di pelo. ANELLI DEL RIGGING la posizione degli anelli ai quali viene fissato il sottopancia anteriore, costituisce un’ altra delle differenziazioni delle selle. Infatti può essere in “Ml position”, 7/8, 3/4 e centerfire, punti di riferimento per queste posizioni è la linea centrale dell’arcione. PROTEZIONI: La funzione delle protezioni è quella di riparare gli arti del cavallo, esse evitano che l’animale possa ferirsi (toccandosi, attingendosi, urtandosi) mentre lavora. La loro funzione essenziale è quella di proteggere, a volte di prevenire, ma mai quella di ingombrare. a volte si vedono cavalli talmente “protetti” da sembrare goffi nei loro movimenti naturali; per un cavallo che non si tocca, possono essere più un impedimento che un’utilità. Le protezioni (chiamate anche ripari) hanno nomi ben precisi in base alla loro funzione: I paraglomi (o campanelle), servono a proteggere i gIomi” (vedi nozioni d’anatomia) da contusioni accidentali o causate dagli arti posteriori. Le stinchicre, anteriori o posteriori, servono a proteggere lo stinco da colpi causati principalmente dai movimenti dell’animale. Le fasce da lavoro di solito in cotone, hanno anch’esse la funzione di proteggere gli stinchi, ma in più sorreggono anche il tendine. Le fasce da scuderia normalmente in lanina sono usate per trattenere medicamenti o nel caso ci sia necessità aiutare la circolazione sanguigna. Gli skidboots sono delle protezioni per i nodelli posteriori, e sono usati solitamente dai “reiners” durante il lavoro sugli slide stop, perché proteggono la parte inferiore del nodello. Le Ginocchiere sono usate per riparare la parte interna del ginocchio di quei cavalli che, nel muoversi o nel lavorare, hanno tendenza ad urtarsi (anche questa protezione è usata molto dai “reiners” quando insegnano la manovra dello spin).