IL NUOTO E I FATTORI DELL`AREA MOTORIA

Transcript

IL NUOTO E I FATTORI DELL`AREA MOTORIA
IL NUOTO E I FATTORI DELL’AREA MOTORIA
I fattori dell’area motoria sono: costituzione, i fattore condizione, il fattore
coordinazione e quello del controllo dell’azione. Essi condizionano le nostre prestazioni
motorie e sportive.
Il fattore costituzione riguarda la misura dei segmenti corporei, la corporatura
generale, quindi l’altezza, il rapporto tra busto e arti, la massa corporea, in particolar
modo il rapporto tra massa grassa (l’adipe) e massa magra (i muscoli). La mobilità
articolare, intesa come la capacità di compiere movimento con grande ampiezza
articolare; i processi di trasmissione dell’energia da un segmento all’altro del corpo. E’
quindi facile capire il motivo per cui ogni sport è legato anche alla tipologia del fisico, un
giocatore di basket sarà molto alto, un ginnasta o un fantino invece hanno delle leve
molto corte ecc.
Il fattore condizione riguarda l’energia di cui disponiamo per fare un movimento,
esso dipende dal metabolismo muscolare, dalla funzionalità degli apparati cardiocircolatorio e respiratorio, dalla forza, velocità, resistenza.
Il fattore coordinazione riguarda il controllo e la regolazione dei movimenti, è
quello che ci consente di utilizzare al meglio i meccanismi energetici. Per esempio, per
svolgere un qualsiasi gesto tecnico è necessaria la forza, se però la distribuiamo male la
nostra prestazione sarà scarsa.
Il controllo dell’azione, riguarda la capacità di controllare i processi cognitivi,
emotivi e motivazionali che presiedono all’esecuzione di un movimento. Per compiere i
movimenti tecnici bisogna controllare la propria emotività, i processi cognitivi e bisogna
possedere una buona motivazione.
Tutti i fattori sono in relazione tra loro e dipendono uno dall’altro. Una prestazione
motoria è i risultato di tutti.
LE QUALITA’ MOTORIE
La prima cosa da fare è distinguere tra qualità motorie e abilità. Le qualità motorie sono
quelle che tutti possediamo, tutti noi siamo capaci di correre, fare un salto o lanciare un
pallone. Le abilità invece sono tutti i gesti tecnici specifici di ogni disciplina che si
apprendono con l’esercizio e l’allenamento, per esempio la forza e la coordinazione sono
capacità motorie, nuotare a rana è un’abilità.
Distinguiamo inoltre le capacità condizionali e quelle coordinative, le prime sono
espresse dal fattore condizione, le seconde dal fattore coordinazione.
Le capacità condizionali dipendono dal funzionamento dei nostri meccanismi energetici
(apparato cardiocircolatorio e respiratorio), dagli apparati articolari e muscolari. Le
capacità coordinative dipendono dal sistema nervoso centrale e da esse dipendono
l’apprendimento, il controllo, la trasformazione di un gesto.
Le capacità condizionali sono:FORZA, RESISTENZA, VELOCITA’, cui si
aggiungono la forza veloce e la resistenza alla forza (canottaggio) e alla velocità (400
metri piani).
Un discorso a parte va fatto per la mobilità articolare, poiché essa contiene aspetti
coordinativi (capacità di rilassare i muscoli) sia aspetti condizionali(la struttura di muscoli e
articolazioni).
In tutti gli sport e in generale nell’attività motoria le capacità condizionali e
coordinative sono presenti: infatti la coordinazione nasce dal sistema nervoso centrale,
ma utilizza muscoli e articolazioni e apparati per il funzionamento dei sistemi energetici,
per cui non possono esistere l’uno senza l’altro. Ciò che varia è la percentuale di una o
dell’altra capacità. Per esempio alcune discipline privilegiano l’aspetto condizionale
(maratona) altre quello coordinativo (ginnastica, tuffi) che presuppongono maggior
controllo del movimento.
Nel nuoto la coordinazione è indispensabile per l’apprendimento dei vari stili, però
è molto importante lavorare sulla forza (soprattutto quella relativa), la mobilità articolare e
la
resistenza al lavoro.
Forza e Resistenza vanno incrementate per agevolare il lavoro coordinativo.
LE CAPACITA’ COORDINATIVE
Le capacità coordinative si dividono in generali e speciali.
Le capacità coordinative generali riguardano gli aspetti generali
dell’apprendimento:
• La capacità di apprendimento motorio: è la capacità di imparare nuovi gesti e
affinarli con la ripetizione e la correzione;
• La capacità di controllo motorio e discriminazione: è la capacità di controllare i
movimenti in funzione dello scopo da raggiungere;
• La capacità di adattamento e trasformazione: è la capacità di trasformare il gesto
appreso in funzione delle situazioni che cambiano.
Le capacità coordinative generali sono fondamentali nel nuoto, perché bisogna saper
modificare e migliorare il gesto tecnico fino al raggiungimento di quello ottimale per la
migliore prestazione.
Le capacità coordinative speciali sono:
•
•
•
•
•
Capacità di accoppiamento: permette di combinare movimenti con diverse parti
del corpo, per es. braccia, gambe nella rana o esercizi asimmetrici o dissociati;
Capacità di discriminazione o differenziazione cinestesica: interpreta
rapidamente i dati (grazie ai recettori del sistema nervoso) che provengono
dall’esterno del corpo e adegua le risposte motorie. Per esempio, quando nuotiamo
possiamo modificare i nostri movimenti in base alle sensazioni tattili che il nostro
corpo in acqua ci manda;
Capacità di equilibrio: permette di esprimere soluzioni motorie adeguate a
situazioni in cui l’equilibrio è precario, come in acqua;
Capacità di orientamento: è la capacità che ci permette di avere sempre la
percezione della posizione del corpo nell’ambiente e nello spazio circostante; nel
nuoto è importante perché bisogna essere in grado di porre anche piccole
modifiche al gesto tecnico della bracciata, per esempio, per cui bisogna essere
coscienti dei propri gesti in ogni momento.
Capacità di ritmo: le informazioni sulla contrazione e decontrazione del muscolo
sono fondamentali in uno sport ciclico come il nuoto, dove capita di percepire un
azione diversa da quella reale (per es. il nuotatore sente un braccio teso invece è
piegato a causa dell’errata percezione). In uno sport ciclico come il nuoto il ritmo è
importantissimo soprattutto nelle fasi di recupero della bracciata dove è
fondamentale riuscire a rilassare momentaneamente i muscoli prima della nuova
propulsione per consentire un risparmio energetico soprattutto nelle gare di lunga
durata. Inoltre avere un buon senso del ritmo serve per impostare l’andatura della
nuotata a seconda del tipo di gara.
•
Capacità di reazione: capacità che ci permette di reagire alle situazioni che
cambiano.
Per migliorare la coordinazione bisogna nuotare in tutti gli stili. Attraverso la ripetizione
consapevole il gesto viene automatizzato, ma la consapevolezza è indispensabile
altrimenti il gesto risulta meccanico.
E’ importante migliorare le capacità coordinative perché ci permettono di
accelerare e migliorare la formazione tecnica, di ampliare il repertorio di esperienze
motorie e avere maggiore consapevolezza.
Nel nuoto poi, siccome la sua particolarità è quella di effettuarsi in un ambiente
inusuale(l’acqua), è fondamentale sviluppare gli aspetti specifici delle capacità
coordinative che sono alla base della prestazione.
Nel nuoto le capacità bisogna svilupparle in acqua, un’attività a secco non avrebbe
un’influenza significativa sulla coordinazione acquatica, svilupperebbe si un po’ la forza e
in parte la resistenza, ma non la coordinazione specifica.
Il miglioramento delle capacità risponde anche al principio della multilateralità in
base al quale nella formazione di un individuo bisogna sviluppare il numero più elevato
possibile di movimenti. Perciò sarà utile nuotare con tutti gli stili, fare tuffi, virate, allargare
le proprie conoscenze acquatiche con una serie di esercizi che nascono dalla
parcellizazione degli stili (solo gambe, solo braccia, diversi tipi di respirazione,
simmetrizzare i gesti, combinare gli stili) e utilizzare anche attività che derivano da altri
sport acquatici come la pallanuoto, il nuoto sincronizzato, attività di salvamento, sub ecc.
LE CAPACITA’ CONDIZIONALI
La forza è la capacità di esprimere un lavoro in opposizione ad una resistenza I fattori
che condizionano la forza sono:
• Il volume del muscolo:maggiore è la sezione traversa del muscolo, maggiore
sarà la forza che è in grado di sviluppare;
• La qualità neuromuscolare delle fibre: le fibre bianche, ad alta velocità di
conduzione degli impulsi, si contraggono con maggior velocità delle fibrerosse,
che sono più lente;
• La frequenza degli impulsi nervosi;
• La disponibilità delle risorse energetiche;
• L’interazione con altre capacità motorie;
• La capacità di coordinazione interna, cioè la capacità di sincronizzare le
contrazioni nelle varie unità motorie;
• I fattori genetici.
La forza si classifica in:
forza massimale:è il massimo grado di forza che un muscolo o un individuo può
esprimere (sollevamento pesi).
La forza veloce è la capacità di esprimere la massima forza nel minor tempo
possibile. Applicazioni della forza veloce si hanno per esempio nel getto del peso, in
tutti gli sport di salto e lancio.
La forza resistente è le capacità di produrre un lavoro di forza per un tempo
prolungato o contro una resistenza (canottaggio).
Nel nuoto si preferisce parlare di resistenza alla forza perché la qualità più coinvolta
è la resistenza.
Nel nuoto particolarmente importante è la forza relativa, data dal rapporto tra forza
massima e peso corporeo. Il nuotatore infatti deve spostare il suo corpo.
Nella preparazione di un nuotatore è importante:
• Incrementare la forza massima, che consente un miglioramento tecnico;
• Incrementare la resistenza alla forza perché è la capacità che caratterizza la
disciplina;
• Incrementare la forza veloce quando la leva più sfavorevole e la resistenza
dell’acqua richiedono tensioni muscolari piuttosto elevate, per esempio nella
fase d’attacco della bracciata;
• Tenere sotto controllo l’aumento della sezione traversa del muscolo per non
causare una perdita di galleggiamento.
Nel nuoto, è fondamentale la richiesta di forza e resistenza perché la pressione da
esercitare nella fase propulsiva non è elevatissima però va ripetuta per lungo
tempo molte volte. Nel nuoto si applica la legge quadratica, per la quale
raddoppiando la velocità, si incontra una resistenza di quattro volte superiore
(dovuta all’acqua), nel triplicarla di nove volte superiore e così via.
Di conseguenza bisognerà aumentare la forza in proporzione all’aumento della
resistenza.
Nelle varie discipline sportive l’utilizzazione della forza massimale dipende:
• Dal livello di coordinazione intramuscolare(all’interno del muscolo tra le
varie unità motorie), e intermuscolare(cioè fra i vari gruppi muscolari);
• Dal livello di abilità motorie raggiunto nella tecnica specifica, migliorando la
tecnica diminuisce l’energia spesa;
• Dalla motivazione.
La resistenza è la capacità di sopportare o prolungare uno sforzo per il maggior
tempo possibile, contrastando la fatica.
Parliamo di resistenza generale quando si lavora con tutto il corpo(corsa); di
resistenza specifica quando si sostiene il carico specifico di una disciplina
sportiva o quando riguarda un gruppo particolare i muscoli.
La resistenza generale si allena con esercizi che impegnano un po’ tutto
l’organismo, la seconda con esercizi specifici alla prestazione.
Nel nuoto lavorare sulla resistenza è fondamentale.
Se analizziamo i meccanismi energetici abbiamo due tipi di resistenza: resistenza
aerobica tipica degli sport di durata, resistenza anaerobica tipica della velocità
prolungata.
La respirazione, che è importante in tutte le discipline, nel nuoto può diventare un
limite quando non è eseguita correttamente.
E’ dimostrato che respirare dal naso o dalla bocca dà risultati diversi.
Respirare dal naso, infatti, comporta una produzione più precoce e più elevata di
acido lattico.
E’ dunque importante imparare ad utilizzare la bocca per l’inspirazione e il naso
per l’espirazione.
La velocità è la capacità di eseguire un gesto nel minor tempo possibile.
Nel nuoto questa capacità ha un ruolo secondario perché in nessuna gara è
richiesta un’esecuzione rapida entro i 7 secondi, a parte la partenza dai blocchi
nella quale è richiesta velocità di reazione, cioè la velocità di reagire ad uno
stimolo esterno(lo sparo).
La mobilità è la capacità di compiere atti motori utilizzando la massima escursione
articolare.
Essa è condizionata da: il tono muscolare, l’eccessivo incremento della massa
muscolare provoca una diminuzione della flessibilità; la temperatura, il freddo limita il
caldo aumenta la capacità; il periodo della giornata, in genere la mattina si è meno
flessibili perché il metabolismo è meno attivo.
I vantaggi di una buona mobilità articolare nel nuoto sono:
• Minor dispendio energetico, il muscolo recupera prima e spende meno;
• Migliore coordinazione tra muscoli agonisti e antagonisti;
• Facilitazione nell’apprendimento;
• Eliminazione di movimenti compensatori, cioè di movimenti compiuti per
compensare la scarsa mobilità di un’articolazione.