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guigno 2016 PDF
La rivista per il personale delle FFS – 05 | 2016
Puntualità
Contro i ritardi dei treni
merci e viaggiatori.
Le sorti della puntualità
sono anche nelle
mani dei collaboratori.
Da pagina 6
«Chi è la signora Ribar?»
Incontro con la donna
ai vertici delle FFS.
A pagina 12
Ad alta quota con
l'ispettore di ponti.
A pagina 24
Indice e editoriale
24
In der neuen Genossenschaftssiedlung Hofächer in
Dietikon kommen sich die Mieter näher als anderswo.
Noch sind einige Wohnungen frei: «Bähnler» sind
willkommen.
«Fast jeder fünfte Mieter bei uns ist oder war bei der SBB angestellt», sagt
Monika Voser, Präsidentin der BEP Baugenossenschaft des eidg. Personals. Gegründet wurde sie 1910 von Lokführern, Weichenwärtern und Stationsbeamten.
Die neuste Siedlung der BEP in Dietikon richtet sich an Menschen über 40. Das
Zusammenleben geniesst hier einen hohen Stellenwert. Als Genossenschaft
bietet die BEP faire Mieten und ein sicheres Zuhause.
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Informando
05 Premessa
Gottardo: grandi emozioni nei giorni
dell’inaugurazione.
Foto: Stefan Walter (Cover), Alessandro Della Bella, François Gribi, Erick Kaglan, Stephan Rappo
06 Puntualità
La lotta ai ritardi è iniziata. Ma chi crea
puntualità – i collaboratori o la tecnica?
Dynamismo su rotaia.
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12Monika Ribar
Una donna ai vertici del Consiglio
d’amministrazione.
20La posta dei lettori
22«Trarre il massimo»
L’infrastruttura deve diventare più
efficiente. Il capo di Infrastruttura
Philippe Gauderon spiega come.
24Profilo professionale
In viaggio con l’ispettore di ponti
Xaver Inderbitzin.
28Foto dei lettori, CoPe e sondaggio
14Questo mese
Contagioso: l’entusiasmo degli aiutanti.
15Simulare l’emergenza al Gottardo
Una simulazione in 3D lo rende
possibile.
Riflettendo
17Premessa
La gioia di rincontrarsi: raduno di
2000 pensionati.
29Moment i, La parola ai capi
Curiosando
31Premessa
Sconto sull’assortimento outdoor.
32Servizio
Sssst. Lavorate con discrezione.
Con i nostri consigli.
34Personale
18Passione
L’operatrice sociale Heidi Kolly presta
il suo aiuto nell’orfanatrofio africano.
39Fumetto e Colophon
«In viaggio» è disponibile anche online durante i
vostri spostamenti: www.ffs.ch/inviaggio
13.06.2016 15:11:13
In viaggio 05 | 2016
Che settimane! Da un lato abbiamo
celebrato la più lunga galleria ferroviaria del mondo, dall’altro abbiamo
atteso con ansia l’esito della votazione
sull’iniziativa popolare «A favore del
servizio pubblico». Da un lato l’approvvigionamento di base del nostro
paese con una mobilità ecologica
compie un passo secolare, dall’altro i
promotori dell’iniziativa ne auspicano
il declino inesorabile. Il divario non
potrebbe essere più ampio. Sappiamo com’è andata a finire: la gioia dei
100 000 visitatori ai festeggiamenti e
degli ospiti di Stato non è stata turbata,
l’iniziativa ha fallito. Per fortuna! Da
quello spirito non sarebbero mai scaturiti un nuovo collegamento nordsud, né una S-Bahn transfrontaliera
sul Lemano o la cadenza semioraria
in tutto il paese. L’iniziativa esce di
scena. L’acceso dibattito ha mostrato
che i nostri 1,2 milioni di viaggiatori al
giorno non vogliono tornare alla ferrovia statale del passato, ma si aspettano un buon servizio, anche da parte di
noi collaboratori delle FFS, e chiedono
esperienze di viaggio positive e affidabilità. Ciò costituisce una sfida per noi,
ad esempio sul fronte della puntualità
(a pagina 6).
Ruedi Eichenberger
Caporedattore di «In viaggio»
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Informando
Foto: Gottardo2016 / Shutterstock/Ermolaev Alexander
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Atmosfera festosa:
il treno d’inaugurazione
proveniente da sud arriva
a Rynächt presso Altdorf.
«Un sogno diventato realtà»
Decantata, ammirata e celebrata: dopo
17 anni di lavori la galleria del secolo è
stata inaugurata ufficialmente.
Il presidente francese François Hollande vede nella galleria di base del San Gottardo un sogno europeo divenuto
realtà, il premier italiano Matteo Renzi, forse accennando alla politica dei rifugiati, le attribuisce «un alto valore
simbolico» che unisce invece di isolare. L’apertura della
galleria di base attraverso il Gottardo ha mobilitato politici
di rango, suscitato grandi emozioni e ha attratto nel primo
fine settimana di giugno circa 100 000 persone nei quattro
luoghi dei festeggiamenti attorno ai portali della galleria e
alle sei feste organizzate nelle stazioni. Circa 35 000 curiosi
hanno intrapreso un primo viaggio attraverso la galleria
del secolo. La settimana inaugurale ha visto coinvolti oltre
2400 collaboratori (vedi a pagina 14). Testo: Ruedi Eichenberger
→ Domanda del mese
Che cosa ci fa una puzzola alle FFS?
Le FFS impiegano anche una puzzola.
Non si tratta naturalmente di un
dispettoso roditore che rosicchia i cavi
dei treni, bensì del «sistema integrale
di guida e d’informazione», in breve
ILTIS (il nome tedesco della puzzola).
Questa sottospecie della famiglia delle
martore permette di gestire in modo
largamente automatizzato l’esercizio
ferroviario; ILTIS dirige e controlla
infatti gli impianti, come ad esempio i
segnali e gli scambi. Alla ferrovia, l’ILTIS
In viaggio 05 | 2016
non dà dunque la caccia a rane, uccelli
e pesci, ma agevola notevolmente il
lavoro dei dirigenti del traffico ferroviario nelle centrali d’esercizio. Di norma
questi non sono così costretti a dirigere
manualmente l’esercizio ferroviario, ma
possono concentrarsi pienamente
sull’ottimizzazione dell’esercizio o sul
ripristino dell’esercizio regolare in caso
di perturbazioni. In questo senso, l’ILTIS
è un vero e proprio animale da lavoro.
Testo: Sara Riesen
L’ILTIS agevola di molto il lavoro.
Puntualità Informando
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Un’eroica lotta
contro il tempo
La puntualità, un punto d’onore di ogni ferroviere, è oggi sotto pressione. I clienti si aspettano di più, il record europeo delle FFS
non è più incontestato. Cinque persone attive nel traffico viaggiatori
em
­ erci ci racontano come contribuiscono alla puntualità.
Testo: Ruedi Eichenberger | Foto: Annette Boutellier, Stefan Walter
Guasto a una porta! A Spiez, nella cabina di guida
dell’IC 964, si accende una spia. Da Interlaken a
qui il viaggio è stato puntuale, ma ora c’è il rischio
di un ritardo. Il tempo scorre. A fianco attende già
l’IC proveniente da Briga, anch’esso in viaggio verso Berna. I battiti del macchinista e del capotreno
iniziano ad accelerare.
Cambio di scena: tra Friburgo e Romont l’IC 706 si
ferma su un tratto aperto. «Danno al binario», comunica il capotreno tramite gli altoparlanti di bordo. E dopo Romont – il treno ha cambiato binario
a Chénens per ritrovare la traccia giusta a Romont,
passando da numerosi scambi – in tre lingue: «Dai
cinque ai dieci minuti di ritardo per Losanna.»
Due esempi vissuti a distanza di tre giorni. Le
cause variano, ma il risultato è lo stesso: la puntualità è minacciata. C’è il rischio di clienti insoddisfatti, perché si aspettano una grande puntualità
dalle FFS, ma anche di reazioni a catena sulla rete
ferroviaria percorsa con un’intensità massima,
strettamente integrata e gravata da numerosi cantieri. Finora le FFS sono riuscite a difendere il loro
record di puntualità europeo, ma hanno mancato
per quattro anni di fila il loro stesso obiettivo, e
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Cinque eroi della puntualità prestano il loro contributo in un punto
della rete. Conosciamoli meglio alle pagine seguenti.
ferrovie di paesi vicini come le ÖBB austriache
stanno guadagnando terreno.
Il metro di misura è elevato: le FFS non misurano
il grado di puntualità con cui arrivano i treni, ma
quello con cui arrivano i viaggiatori. I treni fortemente occupati e dunque esposti a ritardi contano
di più. Il limite di ritardo inizia già da 2 minuti e
59 secondi. Nel 2015 la «puntualità dei clienti» ha
raggiunto l’87,8 percento; dal 2012 l'obiettivo è fissato all’89,0 percento. Sono nettamente aumentati
i ritardi dei treni merci delle FFS; anche per questi
nel traffico interno vale un limite di ritardo di tre
minuti. A fronte di un obiettivo del 78,0 percento, il risultato è diminuito al 65,8 percento nella
settimana peggiore di quest’anno. «Non è ciò che
vogliamo, né ciò che i nostri clienti si aspettano»,
sottolinea Roland Walter di FFS Cargo, che dirige
una task-force creata in seguito a questi eventi.
Un orologio dai molteplici ingranaggi
Le perturbazioni nello svolgimento dell’esercizio
mettono immediatamente sul chi vive i collaboratori dei punti di coordinamento della rete
ferroviaria. I professionisti delle quattro centrali
d’esercizio delle FFS e di quella della BLS contri­
buiscono a determinare se il ritardo si propagherà.
A Spiez intervengono già dopo tre minuti e fanno
arrivare il treno successivo da Briga. Nel frattempo
il macchinista e il capotreno del treno perturbato
In viaggio 05 | 2016
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hanno già individuato la porta incriminata tramite
cellulare. Sui treni più nuovi questa sarebbe stata
localizzata automaticamente. Ora alla partenza da
Spiez ottiene di nuovo la precedenza il treno proveniente da Interlaken. Arriva a Berna, viaggiando
di nuovo a piena velocità, con meno di un minuto
di ritardo, nonostante un punto di rallentamento
per lavori ai binari prima di Berna.
La puntualità è un orologio dai molteplici ingranaggi tra loro coordinati. Nell’era della digitalizzazione è anche vero che i sistemi si fanno sempre
più complessi e le interdipendenze aumentano
con il crescente grado di sfruttamento della rete e
l’aumento del numero di cantieri. Marco Conrad,
disponente presso la Centrale d’esercizio Est (a
pagina 10), descrive così le conseguenze per il suo
lavoro: «L’orario si fa sempre più fitto, i tempi di
inversione nella stazione finale sono sempre più
brevi, le riserve nell’orario sempre più scarse.»
Ma il problema viene ora affrontato. Quali riserve
e dove sono necessarie è un tema scottante anche
per la responsabile dell’orario Heidrun Buttler e per
Mani Haller, responsabile Condotta dei treni presso Viaggiatori. Alcune task-force sono già all’opera
Heidrun Buttler, Mani Haller
e altro ancora sulla puntualità:
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Informando Puntualità
Puntualità Informando
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In viaggio 05 | 2016
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Puntuale e sicura: l’affidabilità è così importante da costituire uno dei sei indirizzi strategici
delle FFS. La puntualità influenza anche la
soddisfazione dei clienti, dove le FFS vogliono
migliorare ancora entro la fine del 2016.
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Sia che porti l’uniforme di agente del treno sia che
si trovi all’Operation Center Viaggiatori (OCP),
per Karima Benzidi la puntualità è al primo posto.
I clienti non devono perdere le loro coincidenze
e l’intervento degli agenti del treno deve essere
disposto con precisione per armonizzare tempi di
lavoro, pause e chiusure di servizio. E Karima stessa è una cliente delle FFS con l’esigenza di essere
puntuale. «Basta una coincidenza mancata per
rovinare un pomeriggio libero.» Karima Benzidi è consapevole del suo ruolo all’interno
della «catena della puntualità», ma non si
lascia stressare. In caso di perturbazioni
mantiene sempre la calma. «C’è così tanto
da fare che non ho tempo per lo stress.»
Nella disposizione può affidarsi alla sua
vasta esperienza. La doppia occupazione
rappresenta per lei un arricchimento. Le
due funzioni si completano a vicenda: è in
grado infatti di immedesimarsi negli agenti del
treno e di sfruttare le sue conoscenze dell’OCP
per informare e consigliare i clienti velocemente e
al meglio. Dominique Rast
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Mantiene sempre la calma
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Fa uscire velocemente i treni
Nella sua vita quotidiana la puntualità è onnipresente: Patrik Eicher, formatosi quale segretario dell’esercizio ferroviario, oggi pianifica
grandi eventi, dirige il team vigilanza di Viaggiatori a Berna e pattuglia di persona il marciapiede.
Il suo obiettivo è «far uscire» i treni in fretta.
«Ai clienti può sembrare strano vedermi di fianco
al macchinista con la radio», spiega. In caso di
guasto alla locomotiva contatta via radio la sala di
comando e la centrale d’esercizio Centro e scopre
cosa sta accadendo nell’esercizio. Intanto il macchinista telefona all’Helpdesk materiale rotabile. Se
il treno parte in fretta, da 800 a 1000 clienti risparmiano tre minuti preziosi per cambiare treno. Per
questo Eicher preferisce far partire un treno pieno
che attendere qualche viaggiatore su un treno in
ritardo. Grazie a porte più ampie e alla forte accelerazione i nuovi treni bipiano Regio farebbero
risparmiare preziosi minuti. Ma alcuni fattori sono
difficili da influenzare: «Se piove tutti i viaggiatori
si accalcano sotto il tetto del marciapiede e i tempi
per salire e scendere si allungano.» Dominique Rast
Pianifica con precisione –
e senza r­ iserve
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La puntualità come strategia
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Danno il loro
contributo
Mentre si stava recando a una riunione a Zurigo,
qualche tempo fa, Hansruedi Pleithner è rimasto
coinvolto in una perturbazione dell’apparecchio
centrale e il suo treno è arrivato con 10 minuti di
ritardo. E pensare che lui è uno di quelli che non
prevedono alcuna riserva. Con lui, la pianificazione dei lavori di manutenzione e del servizio di picchetto per la risoluzione delle perturbazioni e del
servizio invernale attorno a San Gallo funzionano
in modo combinato: «Una buona pianificazione è
tutto per poter terminare puntualmente il nostro
lavoro e sbloccare il tratto ferroviario coinvolto.»
Ma i lavori durante l’esercizio sono una grande
sfida: occorre eseguire il maggior numero di lavori
possibile nelle brevi pause d’esercizio notturne.
Al contempo i guasti alle macchine o il maltempo
possono dare del filo da torcere al team addetto
ai lavori, per cui il tratto può essere riaperto solo
con ritardo per il traffico ferroviario. «In seguito
discutiamo questi eventi nel team per trarne degli
spunti», spiega Hansruedi Pleithner. Sara Riesen
2
m
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Un caso semplice dalle vaste conseguenze
Il danno ai binari a Chénens FR ha conseguenze
più vaste del guasto alla porta a Spiez. Sul treno
il sottoscritto ha incontrato la persona giusta: di
fronte a lui è infatti seduto Elmar Burgener, responsabile della Centrale d’esercizio Ovest. Mentre
si reca al lavoro, Burgener sperimenta la perturbazione in prima persona. Giunto a Losanna, decide
di farsene un’idea nella sala di comando. Il guasto
è evidentemente dovuto alle fortissime piogge dei
giorni scorsi che hanno maltrattato la sovrastruttura al punto che il macchinista di un treno delle
prime ore del mattino in un certo punto ha sentito
un colpo. Per verificarlo, il macchinista del treno
successivo ha percorso lo stesso punto a passo
d’uomo – «a vista», come prescritto in questi casi.
80 minuti dopo l’arrivo della notizia, il picchettista
del Team Binario friburghese ha effettuato un sopralluogo sul posto e ha deciso: il binario difettoso
può essere nuovamente percorso a velocità ridotta,
come spiega a Burgener la dirigente del traffico
ferroviario Monika Praz. Prima di mezzogiorno il
danno è stato eliminato. «Un caso relativemente
semplice», osserva Jan Jacquier, responsabile della
sala di comando. Tuttavia in seguito alla circolazione su un solo binario e alla riduzione della velocità si sono accumulate 345 ore di ritardo e quattro
treni sono venuti a mancare. Il caso è semplice,
ma i clienti ne risentono se perdono la loro coincidenza o se il treno viene cancellato. E in seguito lo
raccontano sicuramente ad altre persone.
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per contrastare i ritardi cronici sull’asse del
San Gottardo e migliorare la puntualità dei treni
merci. Sulle tratte critiche, FFS Cargo ha già realizzato sensibili miglioramenti. «La puntualità nel
traffico merci è soggettiva», osserva Roland Walter,
«per alcuni clienti contano anche tre minuti,
mentre per altri è sufficiente che la merce arrivi un
determinato giorno.» Walter sa che i ritardi derivano non solo dalla precedenza accordata al traffico
viaggiatori, ma anche dalla scarsità di macchinisti
e materiale rotabile. Ora verranno adottate misure
puntuali per stabilizzare il sistema.
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Informando Puntualità
Puntualità Informando
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Dimostra sensibilità
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Dopo una mattinata frenetica, verso mezzogiorno
Michael Mory ha finalmente il tempo di tirare il
fiato. «In caso di ritardi devo disporre i macchinisti
in modo che i treni merci riescano ugualmente
a giungere a destinazione», spiega l’uomo alto e
biondo. Presso FFS Cargo a Olten occupa la console di servizio di Dispo Operations; da qui viene diretto l’esercizio dei treni merci in tutta la Svizzera.
Fra i suoi compiti figura anche quello di reperire
macchinisti sostitutivi, che però scarseggiano.
Il telefono suona di nuovo. Un treno postale è in
ritardo perché ad Aarau c’è stato un incidente che
ha coinvolto delle persone. Guarda l’orario grafico sul monitor: i treni merci sono indicati in blu,
quelli viaggiatori in rosso. Dopo un po’ è chiaro
che il treno postale può tornare a circolare, ma con
un ritardo di 70 minuti. Il cliente e i macchinisti
interessati devono esserne informati; non c’è più
altro da fare. A volte Michael Mory riesce a evitare
ritardi scambiando abilmente i turni dei macchinisti. «Ma è un compito che richiede una grande
maestria». Stefan Boss
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«I clienti chiedono di più»
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Intranet: inserire la parola di ricerca
Puntualità
Sarah Tischhauser sulla puntualità dei
clienti e su come migliorarla.
Perché le FFS devono diventare più puntuali?
I viaggiatori e i clienti del traffico merci chiedono più
di quanto offriamo ora. La puntualità è un servizio di
base e punto di forza nella concorrenza tra vettori.
Nel 2011 le FFS hanno raggiunto l’89,8 percento.
Oggi il target si attesta «solo ancora» all’89 percento. Perché?
Il 2011 è stato un caso fortuito. Dal 2012 la puntualità
è piuttosto stabile, anche se nel 2015 abbiamo avuto il
30 percento di cantieri e l’11 percento di viaggiatori in
più rispetto al 2012. Ma vogliamo migliorare ancora.
Su cosa intendete far leva?
Nel 2016 vogliamo capire meglio le relazioni causaeffetto, migliorare a livello di impianti e materiale
rotabile, adeguare i processi critici, come intervalli di
costruzione, partenza e guida. E migliorare anche le
responsabilità e la visione d’insieme. Quali elementi
influenzano i clienti e come?
Le FFS sono soggette a perturbazioni agli impianti
e al materiale rotabile. Il personale non è colpevole
della crescente complessità dei sistemi tecnici e
dell’esaurimento delle riserve sulla rete ferroviaria.
Uomo e tecnica sono interdipendenti. La ferrovia
è un sistema complesso e conoscere meglio cause
ed effetti aiuta a riconoscere le grandi leve per una
maggiore puntualità e per adottare misure mirate. Le
centrali d’esercizio o la guida adattiva stabilizzano il
sistema. Ma le persone restano importanti.
Quale contributo si aspetta nel concreto?
La puntualità è da sempre un punto d’onore dei ferrovieri; e sono molti a dare il loro contributo ogni giorno. In alcuni casi deve però cambiare l’ottica. A fronte
delle leve essenziali vogliamo tornare ad esempio a
concentrarci sui ritardi delle partenze, perché anche
un solo minuto di ritardo alla partenza va a gravare
sull’intero sistema. Intervista: Ruedi Eichenberger
Record del 2011
89,9 %
Interviene già dal secondo minuto
Sarah Tischhauser,
«Miss Puntualità»
delle FFS. Con i
suoi consigli le FFS
si avvicinano al
record del 2011.
2015: 87,8 %
2010: 87,0 %
Disponenti del traffico
ferroviario
Licenziatore di treni,
macchinista
Riconoscere i conflitti in tempo –
per una circolazione fluida
Autorizzare la partenza dei treni e
farli partire puntualmente –
aumenta la stabilità di tutta la rete
Approntamento dei treni
Pianificatore di cantieri
Badare ai treni critici – perché l’80 %
dei ritardi dovuti al materiale rotabile
si crea sul 20 % dei turni dei veicoli
Pianificare gli intervalli di costruzione
per tempo e con precisione – evita
brutte sorprese
Responsabile impianti
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La rete tra Zurigo Stadelhofen e Zurigo Hardbrücke
è ormai così intensamente percorsa che qualsiasi scostamento dall’orario ha un impatto sui treni
che seguono. «Due minuti di ritardo sono già
sufficienti», spiega Marco Conrad. Per evitare
che i ritardi si ripercuotano su tutta la rete, interviene aggiornando manualmente il sistema di
disposizione. Ridefinisce l’itinerario per il treno in
ritardo, modifica eventualmente l’ordine dei treni
o l’occupazione dei binari e inoltra le informazioni
ai dirigenti del traffico ferroviario e agli specialisti
dell’informazione ai clienti. Una collaborazione
rapida ed efficiente è decisiva, spiega
Conrad, e questo non solo nella
centrale d’esercizio, bensì anche con 5
i macchinisti dell’Operation Center
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Viaggiatori. Conrad, fra l’altro, piaiz i
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nifica i suoi appuntamenti privati in
modo altrettanto accurato.
Effettuare manutenzioni ancora
più frequenti nei punti nevralgici –
evita le perturbazioni
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In viaggio 05 | 2016
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Informando Retroscena
Una pioniera
senza vanità
La «donna più potente dell’economia svizzera» ha i piedi ben piantati
per terra: incontro con Monika Ribar, la nuova presidente del Consiglio
d’amministrazione. Testo: Ruedi Eichenberger | Foto: Gaëtan Bally
La porta è aperta. Monika Ribar, 56 anni, è seduta al tavolo come se stesse aspettando visite.
La stretta di mano è salda, lo sguardo aperto e
interessato. Il luogo d’incontro è un piccolo
edificio delle FFS a tre minuti a piedi dalla stazione centrale di Zurigo. Sotto, Elvetino trasborda cibi e bevande per i clienti, mentre sopra
uno degli uffici è del capo Viaggiatori Jeannine
Pilloud e viene utilizzato anche dalla presidente
del Consiglio d’amministrazione: un desk-sharing ai massimi livelli delle FFS.
Negli articoli dedicati a Monika Ribar, gli aggettivi si ripetono. «Calma», «diretta», «senza peli
sulla lingua» e «autentica» sono in cima alla
lista. Interpellata al riguardo, Ribar conferma
questi giudizi. Calma: ha imparato ad analizzare
i problemi, a valutare le questioni da tutti i punti
di vista, a trovare soluzioni comuni e poi ad agire: «Nelle situazioni difficili sono spesso un’oasi
di calma.» Diretta e senza peli sulla lingua: sì, è
vero, spiega, e questo non sempre è apprezzato.
«Mio marito sostiene che a volte sono troppo
poco diplomatica», spiega ridendo.
Ma è proprio per queste sue caratteristiche che è
tanto apprezzata. Dichiarazioni franche e spontanee conferiscono un po’ di pepe alle interviste
con Ribar e le valgono frasi in grassetto. Ad
esempio, quando era ancora a capo del gruppo
logistico mondiale Panalpina e ha dichiarato
che la sede della centrale del gruppo non era
rilevante e non doveva per forza essere Basilea:
«Potrebbe anche trovarsi sulla luna.» Cosa na-
Cosa sceglie
Monika Ribar?
Van Gogh o Klee?
Van Gogh (dopo qualche
esitazione). Ammirando
il suo Girasole alla National
Gallery di Londra,
mi sono venuti i brividi.
Escursioni o golf?
Golf. Ma amo
anche fare walking ed
escursioni a piedi.
Cucinare o mangiare?
Entrambe le cose.
Amo indistintamente sia
cucinare che mangiare.
turalmente del tutto fuori discussione nel caso
delle FFS, come osserva prontamente. «Le FFS
sono un’icona svizzera, Panalpina realizza solo
il 3 percento del suo fatturato in Svizzera.»
Contribuire e stupirsi
Monika Ribar non è riuscita a resistere alla tentazione di contribuire a forgiare quella che, insieme alla Posta, è l'azienda più profondamente
svizzera. «In Svizzera, chiunque si identifica in
qualche modo con le FFS», spiega. Per due anni
ha fatto parte del Consiglio d’amministrazione,
prima che il Consiglio federale e la Confederazione in qualità di proprietaria la eleggessero
ai vertici dell’azienda. In questo periodo il suo
rispetto è cresciuto ulteriormente, spiega –
rispetto per l’enorme complessità della ferrovia,
ammirazione per «le persone e le professioni
così diverse» che consentono di gestire questo
complesso sistema. Per lei, le persone sono al
centro di tutto. «Il management deve metterle
in condizioni di lavorare bene», spiega.
Monika Ribar deve ai suoi otto anni come CEO
di Panalpina l’etichetta di pioniera. Il «Financial Times» l’ha più volte annoverata tra le 50
donne più potenti del mondo degli affari. Solo
un giorno prima dell’appuntamento con «In
viaggio», sulla base di un’analisi dei consigli
d’amministrazione di importanti aziende, è
stata eletta da «Sonntagszeitung» «la donna più
potente dell’economia svizzera». Quale prima
donna ai vertici di una delle più grandi aziende
Monika Ribar vuole conoscere da vicino le persone e le loro opinioni. La nuova presidente del Consiglio d’amministrazione
delle FFS è ritenuta calma, autentica e diretta. Per questo è intervenuta anche nel dibattito sul servizio pubblico.
svizzere, è destinata a entrare nei libri di storia.
«Non è un merito personale. È la conseguenza
del peso delle FFS ed è una bella cosa anche per
i collaboratori», osserva Ribar al riguardo. Non è
favorevole all’imposizione di quote rosa, ma sostiene le donne in tutti i settori. Ma ancor di più
apprezza il termine «diversità» – «perché persone con background e opinioni diversi, insieme,
riescono a trovare soluzioni migliori».
Per un servizio pubblico all'avanguardia
Nonostante la sua aria calma, già prima della
nomina ufficiale da parte dell’assemblea generale delle FFS SA si è pronunciata in merito
al dibattito sull’iniziativa «A favore del servizio
pubblico» – anche in un'email circolare indirizzata ai suoi amici e conoscenti, scritta spontaneamente mentre era in vacanza. «Mi premeva
correggere l’immagine tracciata dai promotori dell’iniziativa, che sostenevano il servizio
pubblico del passato, quando c’era ancora un
capostazione in ogni paese e i cellulari non
esistevano. Tornare tanto indietro nel tempo
sarebbe stato pericoloso.» Il suo obiettivo è un
servizio pubblico forte che i clienti e lo Stato
In viaggio 05 | 2016
Norah Jones o
Sol Gabetta?
Norah Jones – ma amo
anche la musica
classica. Sono stata a
due suoi concerti.
Donald Trump o
Hillary Clinton?
Clinton. Non sopporto
chi spara tante
stupidaggini come lui.
Zurigo–Milano:
in treno o in aereo?
In treno. Con la galleria
di base del San Gottardo
ancora di più.
possano permettersi. Non prevede alcuna riduzione del servizio; la discussione sulla votazione
le ha tuttavia mostrato quanto sono elevate le
aspettative poste dai clienti. «Recentemente una
giovane donna mi ha chiesto: ‹Non potreste
impedire alla gente di mettersi le dita nel naso
in treno attraverso un pittogramma? È davvero
rivoltante.›»
Ribar si considera una donna d’azione che
vuole cambiare le cose. In veste di CEO potrebbe farlo in modo più diretto che nel Consiglio
d’amministrazione. Ne è consapevole e la cosa
non la disturba: «Amo collaborare a stretto
contatto con Andreas Meyer e la Direzione del
Gruppo. Anche le mie esperienze nell’attuazione potrebbero rivelarsi utili, ma non voglio
interferire.» Il che solleva una domanda, qui
nell’ufficio di Jeannine Pilloud: la presidente
del Consiglio d’amministrazione si augura che i
collaboratori conoscano il suo volto come quello del capo Viaggiatori o del CEO? Non è necessario, ritiene. Al contrario, però, ama interpellare
attivamente le persone per sapere cosa pensano. Troppo diretta? No, in fondo tutto questo
suona molto diplomatico.
14
Informando Questo mese
→ Europa
→ Votazione
Record di densità per la Svizzera
Servizio pubblico: grande sollievo
124
Svizzera
121
Repubblica Ceca
117
Belgio
Lussemburgo
106
Germania
105
Ungheria
79
Danimarca
Metri di linea ferroviaria per km2
60
74
90
120
In nessun altro paese europeo la densità della rete ferroviaria è
così elevata come in Svizzera, che in rapporto alla sua superficie
nazionale possiede il doppio di chilometri di rete dell’Italia, della
Francia o della Gran Bretagna. Ma la Svizzera è in vetta alla classifica anche perché nel XX secolo ha dismesso molte meno linee di
altri paesi. Solo nel 1925 sarebbe stata battuta dalla Gran Bretagna,
la culla della ferrovia, in termini di densità di linee ferroviarie. Da
allora la rete inglese si è ridotta a un terzo, quella svizzera solo
marginalmente: da circa 5500 a 5200 chilometri.
Prima domenica di giugno gioiosa: con il 67,6
percento di no il popolo svizzero ha respinto l’iniziativa «A favore del servizio pubblico». L’iniziativa
popolare con il suo motto «meno profitti, più servizio pubblico» avrebbe avuto complessivamente
un impatto negativo per il servizio pubblico – un
giudizio su cui il management e il personale delle
aziende coinvolte erano unanimi.
«Dire no all’iniziativa significa schierarsi a favore
di un approvvigionamento di base forte e sostenibile del nostro paese anche in futuro», così il presidente del Consiglio d’amministrazione uscente
Ulrich Gygi e il CEO Andreas Meyer si sono rivolti
al personale sull’Intranet. Essi interpretano il no
come un «sì ad aziende ben funzionanti, efficienti
e innovative come la Posta, le FFS e Swisscom».
Il Parlamento aveva respinto l’iniziativa all’unanimità, ma un primo exit poll prima della votazione
aveva predetto un sì.
→ Fine settimana di inaugurazione
4800 aiutanti per la galleria di base del San Gottardo
Foto: Christine Strub
I festeggiamenti per l’apertura della nuova galleria
di base del San Gottardo hanno generato un grande entusiasmo. Anche grazie ai molti volontari
delle FFS. «È stato faticoso, ma con questa atmosfera si dimentica tutto», spiega Lorenzo Moscatelli. Dopo la foto di gruppo a Biasca non c’è più tempo: i visitatori continuano a scendere dalle navette
anche ora, poco prima del termine del suo fine
settimana di aiutante. Lo specialista di locomotive
delle officine di Bellinzona è uno dei 2400 aiutanti
delle FFS nei quattro luoghi della festa. A Biasca dà
informazioni sul traffico merci con Stefan Boss di
FFS Cargo. Non c’è dubbio: l’entusiasmo dei volontari ha contagiato tutti i visitatori.
In servizio per
80 000 visitatori:
Stefan Boss,
Yannick Ngarambe,
Aldo Ferretti e
Lorenzo Moscatelli
a Biasca (da sin.)
Simulazione in 3D Informando
Vivere l’emergenza
Esercitazioni nella galleria di base del San Gottardo alcuni
mesi prima del primo treno regolare: a renderle possibili è una
simulazione in 3D. Testo: Sara Riesen | Foto: Stephan Rappo
L’istruttore specialista Andreas Rüfenacht (con la camicia blu)
completamente concentrato sul suo compito.
«Abbandonate immediatamente il treno!
Fuori, fuori!» L’agente del treno Andreas
Rüfenacht non ammette repliche. Sul suo
InterCity da Basilea a Lugano è scoppiato un
incendio, i viaggiatori devono lasciare il treno
il più velocemente possibile alla stazione multifunzionale di Faido e mettersi al sicuro.
Per fortuna si tratta solo di un’esercitazione, anche
se molto realistica grazie alla simulazione in 3D. In
realtà, Andreas Rüfenacht è istruttore specializzato
nella formazione continua per il Gottardo. Oggi
ha assunto il suo vecchio ruolo per un’esercitazione finale, poiché nel gruppo di partecipanti alla
formazione non ci sono membri del personale del
treno che potrebbero assumere questo ruolo.
Non è un compito facile
3900 collaboratori delle FFS ed esterni devono prepararsi per il loro futuro lavoro alla nuova galleria
del San Gottardo. La formazione per il personale
del treno e di locomotiva, i centri di coordinamento e la produzione ferroviaria dura tre giorni. Il
primo giorno i partecipanti imparano a conoscere
la galleria di base del San Gottardo direttamente
sul posto. Un’esperienza incisiva, come confer-
In viaggio 05 | 2016
mano i partecipanti. Il secondo giorno
hanno modo di esercitarsi con i processi
operativi, dapprima in modo analogico
con schede e discussioni di gruppo, poi in
forma interamente digitale e virtuale con
la simulazione in 3D: i partecipanti assumono i ruoli di macchinista, capotreno,
agente del treno, responsabile circolazione
treni o viaggiatore e devono destreggiarsi
nello scenario predefinito. Concentrati,
dirigono il proprio avatar, la loro figura
virtuale, si coordinano con i colleghi con
cuffie e microfono e prendono decisioni
nel giro di pochi secondi. A seconda del
ruolo può anche non essere un’impresa
facile, come osserva Martin Widmer, macchinista presso Viaggiatori. Per ben due
volte gli viene assegnato un ruolo nel personale del treno. Deciso, affronta entrambi
gli scenari. L’istruttore Andreas Rüfenacht
spiega: «Il gruppo interdisciplinare e il
cambio di prospettiva sono tra i punti di
forza della simulazione in 3D, poiché assicurano
una maggiore comprensione per i colleghi e rafforzano la collaborazione.» Il terzo e ultimo giorno
di formazione si svolge di nuovo per categorie
professionali specifiche.
Gli insegnamenti generali
tratti dalla simulazione
in 3D vengono ora approfonditi ed esercitati. Così,
i partecipanti sono preparati al meglio per l’entrata
in esercizio commerciale
della nuova galleria del
San Gottardo.
Al fuoco! Ma è solo virtuale.
Ben formati
Nell’ambito di «Formazione NFTA», 90 istruttori specialisti formano
3900 collaboratori delle FFS e di ferrovie terze nonché delle forze
di soccorso esterne nell’ambito di 1200 corsi. La formazione comprende i settori Gestione dell’esercizio, Guida (ossia il personale di
locomotiva e del treno), Manutenzione e Intervento.
15
Riflettendo
17
Walter Schweizer (a sin.
nella foto) si abbandona
ai ricordi durante l’evento
per i pensionati.
App per Smartphone WU@FFS
Western Union e le FFS rendono
i trasferimenti di denaro ancora
più veloci
Con la nuova app per smartphone WU@FFS di Western Union e le FFS ora è possibile inviare comodamente
denaro contante 24 ore su 24 dai distributori di biglietti delle FFS a destinatari in oltre 200 paesi e territori.
Questo prodotto innovativo combina i vantaggi del trasferimento di denaro in contanti «analogico» con
quelli del bonifico digitale, creando così un esclusivo valore aggiunto per il cliente.
René Ottiger, Product Manager
responsabile, FFS: «Con l’app WU@
FFS abbiamo creato un prodotto
ibrido che riunisce in sé i vantaggi
del trasferimento di denaro digitale
e analogico. Con questo nuovo
servizio per i clienti svolgiamo un
ruolo di pionieri e rendiamo possibile
trasferire denaro in contanti 24 ore su
24, sette giorni su sette.
René Ottiger,
Product Manager Western Union,
Ferrovie federali svizzere FFS©2016
Ecco come funziona il trasferimento
rapido di denaro
Foto: Andrea Badrutt
Con l’app per smartphone WU@FFS è possibile trasferire denaro
contante presso uno degli oltre 1000 distributori di biglietti delle FFS
dotati di scanner per codici QR a destinatari in tutto il mondo, sette
giorni su sette, 24 ore su 24, in modo rapido e facile. Il trasferimento
si svolge tramite l’app; i distributori di biglietti delle FFS servono per
il versamento dell’importo in contanti o con carta di debito. In questo
modo, i partner di lunga data Western Union e FFS rendono possibile
per la prima volta il trasferimento di denaro tramite un terminale
self-service. Entro la fine del 2016, il servizio sarà disponibile presso tutti
i distributori di biglietti delle FFS a livello nazionale.
L’app per smartphone WU@FFS è disponibile gratuitamente
su Google Play o nell’Apple App Store. Per motivi normativi,
prima del primo bonifico è richiesta una registrazione personale
una tantum presso una stazione delle FFS. Entro cinque giorni
lavorativi l’utente può approfittare dei vantaggi dei due mondi:
grazie all’app, i trasferimenti di denaro si possono predisporre
comodamente da casa o quando si è in giro in completa
autonomia dal luogo. Chi effettua il bonifico riceve un numero
di transazione mobile (mTAN) via SMS. Dopo averlo immesso
correttamente sarà generato un codice QR, che può essere
letto da tutti i distributori di biglietti delle FFS dotati di scanner.
Il bonifico viene fatto partire immediatamente; il pagamento può
essere effettuato con carta di debito o in modo «analogico» in
contanti. Western Union e le FFS aprono una nuova possibilità
per il trasferimento di denaro, in particolare a tutti quei clienti
che guardano con un certo scetticismo ai pagamenti digitali
a causa dell’immissione dei dati del conto e tuttavia non
vogliono rinunciare alla flessibilità dei servizi online. Con l’app
per smartphone WU@FFS, Western Union e le FFS hanno creato
un’innovazione che offre un importante valore aggiunto per
i loro clienti: bonifici comodi, semplici e sicuri nel giro di pochi
secondi, anche in contanti, senza dovere dipendere dagli orari di
apertura, il tutto ai loro beneficiari preregistrati in tutto il mondo.
Duplice incontro
«Che sorpresa!» Walter Schweizer (69 anni) è raggiante.
All’evento per i pensionati della Regione Svizzera orientale
rivede dopo alcuni decenni un suo ex apprendista. Anche
lui nel frattempo è andato in pensione. Ma non è tutto: il
viaggio iniziato a San Gallo con due autopostali è terminato a Walendstadt – proprio in una stazione in cui l’ex
pianificatore lavori di Infrastruttura aveva partecipato alla
configurazione e alla messa in esercizio dell’apparecchio
centrale. Così sono riaffiorati i ricordi: «Nella notte della
messa in esercizio c’erano 18 gradi sotto zero.»
Maggiori informazioni
sull’app WU@FFS:
www.ffs.ch/wu-app
Dal 2011, il ferroviere con 45 anni di servizio, residente a
San Gallo, non è mai mancato a nessuno degli eventi per
i pensionati proposti dalle FFS. Continua a seguire con
interesse le vicende legate alla «sua» azienda e resta attivo
in generale, ad esempio all’interno di un consiglio di anziani, rimanendo così legato alle FFS anche da pensionato.
Ma ancora di più ama riallacciare i contatti con i colleghi
in occasione di questi eventi primaverili annuali. Anche
quest’anno alle corse speciali hanno partecipato circa 2000
pensionati. Testo: Cornelia Bolliger
→ Viaggio nel tempo
Accadeva 50 anni fa: le FFS navigano
VISIT WU.COM
© 2016 WESTERN UNION HOLDINGS, INC. All rights reserved.
La ferrovia viaggia anche sull’acqua;
battelli di proprietà delle FFS trasportano addirittura interi carri merci sul lago
di Costanza. Questo servizio non risale
neppure a molto tempo fa: il cosiddetto
traghettamento ferroviario tra Romanshorn e Friedrichshafen è cessato
infatti solo nel 1976. Dieci anni prima
le FFS avevano inaugurato, in qualità
di società di gestione della navigazione
svizzera sul lago di Costanza, un nuovo
traghetto per il traffico merci, in grado
di trasportare fino a dodici carri ferroviari. La nave sorella, la «Romanshorn»
In viaggio 05 | 2016
del 1958, naviga ancora oggi. Diversamente dalla «Rorschach» del 1966 accoglie anche passeggeri – e oggi unicamente auto al posto dei carri ferroviari.
La navigazione sul lago di Costanza è
un’eredità della Nordostbahn (NOB),
una delle ferrovie private che hanno
preceduto le FFS. Dopo 140 anni sotto la
bandiera della ferrovia e con propri capitani e marinai, nel 1996 le FFS hanno
dapprima subappaltato la navigazione a
una società affiliata per poi venderla nel
2007 a investitori privati.
Testo: Ruedi Eichenberger | Foto: FFS Historic
Il traghetto «Rorschach», sul lago di Costanza
(a sin.), e il suo precursore con un carico di
birra proveniente da Monaco (1966).
Passione Riflettendo
Heidi Kolly si impegna
per gli orfani del Togo,
in Africa occidentale,
e sviluppa così una prospettiva diversa per la
propria vita.
«Balla con noi!» I bambini
ricambiano generosamente gli
sforzi dell’operatrice sociale
Heidi Kolly: ad esempio con i
loro sguardi raggianti.
È arrivato lo stesso giorno del fotografo di questa storia. Un rappresentante dei servizi sociali di
Sotouboua ha portato il bambino, probabilmente
di età compresa tra un anno e mezzo e i due anni,
all’orfanatrofio «Ave». Nessuno lo conosce. La madre se n’è andata. Sparita. Ma il bimbo ora è qui.
Quanto meno, all’orfanatrofio è in buone mani.
Proprio come gli altri quattordici bambini che
attualmente vivono qui. La friburghese di lingua
tedesca Yvette El Fen ha costruito l’«Ave» a Sotouboua quindici anni fa. Il nome del progetto ha più
significati: AV sta per futuro (dal francese «avenir»), la E per la speranza («espoir»). Ma «Ave» è
anche un antico saluto latino e vuol dare il benvenuto a tutti i bambini. In questa regione povera
del Togo la vita è particolarmente difficile. Spesso
i bambini vengono abbandonati, perché i genitori
non possono permettersi di mantenerli.
Heidi Kolly (35 anni), operatrice sociale alle FFS, ha
conosciuto la fondatrice dell’«Ave» qualche anno
fa. Quando ha saputo del progetto ne è stata subito
entusiasta – e pronta a impegnarsi. «Incontrare
persone in situazioni difficili e migliorare le cose
insieme a loro è una cosa per cui sono proprio
portata.» Proprio per questo è diventata operatrice
sociale e sempre per questo ora dà una mano anche all’orfanatrofio: offrendo denaro, organizzando
regolari trasporti di generi di necessità – e, quando
si reca di persona a Sotouboua, partecipando ai
lavori quotidiani dell’orfanatrofio. Questi sono
pesanti, perché mancano l’acqua corrente e anche
l’elettricità. Gli europei che finanziano l’orfanatrofio e sostengono direttamente circa 25 famiglie, sul
posto preferiscono rimanere dietro le quinte. Per
questo la direzione è composta da quattro togolesi.
Anche gli impiegati responsabili dei lavori domestici e dell’assistenza ai bambini sono locali.
L’ultima visita di Heidi Kolly risale a poche settimane fa. Lei e gli altri europei finanziano sempre per-
In viaggio 05 | 2016
In buone mani: agli orfani viene data da bere l’acqua
della fontana.
«Le cose che qui consideriamo
importanti, di cui ci preoccupiamo, in Africa perdono totalmente valore.» Heidi Kolly
sonalmente i loro viaggi; ogni franco donato deve
andare a beneficio dell’orfanatrofio. Quando parla
della gratitudine che i bambini dimostrano per
l’attenzione e l’affetto che ricevono, ha lo sguardo
raggiante. Ma spiega anche: «In fondo sono io a
dover essere grata, perché imparo così tanto da
questi bambini: come essere allegri pur vivendo
in condizioni di povertà e dovendo affrontare un
destino difficile.»
Spesso rientrare in Svizzera non è facile per Heidi
Kolly. Lì la povertà, qui il lusso. Ma anche perché
«le cose che qui noi consideriamo importanti, di
cui ci preoccupiamo, in Africa perdono totalmente
valore». Fare la spola tra i due mondi è un’esperienza preziosa per lei, spiega. «Mi regala una
nuova prospettiva per la mia vita.» Il bambino, di
cui nessuno conosce il vero nome, sarà chiamato
Erick. Come il fotografo che ha realizzato le foto di
questo servizio. Testo: Evelyne Reber | Foto: Erick Kaglan
Ulteriori informazioni via Facebook: www.facebook.com/avetogo
o via e-mail: [email protected]
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Riflettendo Opinioni
Opinioni Riflettendo
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→ La posta dei lettori
Nuove leve professionali
al top!
«La parola ai capi», «In
viaggio» 3/16, sulle nuove
leve di professionisti
Nella giornata dedicata alle
famiglie, un ex collega mi ha
invitato a visitare la centrale
d’esercizio di Olten. Già
l’interessante visita guidata
ha superato di gran lunga le
mie aspettative. In seguito,
ho avuto modo di cimentarmi
con il telecomando elettronico di apparecchi centrali
dalle postazioni di lavoro di
riserva in un locale di
istruzione. Ad assistermi è
stato un apprendista che in
modo assolutamente
professionale mi ha illustrato
tutte le possibilità di questa
tecnologia, facendomele
anche sperimentare. Questa
esperienza mi ha convinto
che anche i nuovi modelli di
formazione sforneranno
della buona manodopera
specializzata, in grado di
sorvegliare e dirigere con
cura il traffico ferroviario.
Arthur Caccivio, pensionato,
Birsfelden
Collegamenti lacunosi
Servizio sul traffico
viaggiatori internazionale
su «In viaggio» 3/16
Nell’ultimo numero di «In
viaggio» (3/2016) parlate dei
viaggi in treno all’estero e
del fatto che le FFS intendono
promuovere il traffico internazionale. L’idea è ottima,
ma l’offerta è eccellente
solo per alcune destinazioni,
mentre per altre non si
possono certo assegnare
buoni giudizi. Penso soprattutto ai collegamenti da
Ginevra in direzione del Sud
della Francia. Esiste infatti un
unico collegamento TGV in
direzione di Marsiglia-Nizza
con orari piuttosto scomodi:
partenza da Ginevra a
mezzogiorno e rientro nel
tardo pomeriggio. Negli orari
ferroviari precedenti venivano offerti fino a tre collegamenti TGV, andata e ritorno,
in direzione sud. Alcuni anni
fa c’erano treni che collegavano Barcellona con Ginevra
senza dover cambiare. Ma
mancano collegamenti
anche per Bourg-en-Bresse.
Al mattino partono da
Ginevra due TGV, alle ore 6.14
e alle ore 7.42, poi non ci
sono altri collegamenti buoni
fino al pomeriggio inoltrato.
Per il ritorno la situazione è
leggermente migliore.
Viaggiare anche all’estero
con il treno? Con piacere!
Sondaggio sul traffico
viaggiatori internazionale
su «In viaggio» 3/16
Un anno fa sono andato a
Siena con mia moglie. Avevo
fatto lo stesso viaggio già nel
1972; quale migliore opportunità, dunque, per confrontare la qualità del viaggio di
allora con quella attuale. Il
mio verdetto: i miglioramenti
previsti sono stati attuati solo
in parte. Sicuramente il
comfort è ad esempio
migliorato, sia in prima che
in seconda classe. Per quanto
riguarda i cambi di treno
c'è stato invece un peggioramento. Nel 1972 abbiamo
dovuto cambiare solo da due
a tre volte (al ritorno). Questa
volta invece i cambi di treno
sono stati ben quattro. Ciò
nonostante rifarerei volentieri questo viaggio in treno.
In caso di altre destinazioni
prenderei però eventualmente in considerazione
anche altri mezzi di trasporto. L’ideale è prepararsi in
anticipo e soppesare vantaggi e svantaggi.
Orientamento al cliente ieri
e oggi
Leggendo i numerosi servizi
sull’orientamento al cliente
che da qualche tempo
appaiono nei media interni
alle FFS si ha l’impressione
che l’orientamento al cliente
sia una cosa del tutto nuova.
A questo proposito vorrei
condividere un piccolo
ricordo del mio periodo di
tirocinio: «I reclami nascondono opportunità»: recitava
allora una piccola cartolina
postale che di seguito
conteneva sei frasi chiave
sull’argomento. Era ciò che,
dopo aver trattato il tema
dei sinistri, veniva insegnato
a noi apprendisti di stazione
nel lontano 1971 nella
materia traffico merci
alle FFS, che all’epoca erano
ancora tanto burocratizzate.
Non c’è dunque nulla di
nuovo per noi vecchie volpi,
che agivamo e agiamo
tutt’ora secondo questo
principio.
Jürg Nyffeler, pensionato, Betten-
Supplemento di
montagna storico
Un supplemento di montagna per la tratta Bodio–
Erstfeld? Esisteva davvero
hausen
Roland Schwager, gestore della
qualità sistema di conteggio dei
viaggiatori, Zurigo
molti anni fa, come dimostra
la tessera FFS del 1930 di mio
padre Prospero Domeniconi.
Era stata rilasciata dal
comune ticinese di Bidogno
per l’acquisto di biglietti
senza supplemento di montagna. In passato potevano
viaggiare senza supplemento
sulla linea del Gottardo gli
abitanti dei cantoni Ticino e
Uri e delle valli Mesolcina e
Calanca – un’interessante
eccezione tariffaria che oggi
nessuno conosce più.
Mario Domeniconi, pensionato, Boll
Sguardi gioiosi
Ritratto di Roland Bögli del
Servizio oggetti smarriti
su «In viaggio» 3/16
È sorprendente quanti
oggetti smarriti non vengano
ritirati. Forse la gente sta
troppo bene, o forse è più
semplice chiedere soldi alle
assicurazioni per comprare
oggetti nuovi. Mi ha rallegrato soprattutto leggere che
Roland Bögli registra nel
sistema anche il peluche più
consunto – ben sapendo che
per un bambino è insostituibile. Penso anche che la gioia
negli occhi di un bambino
ripaghi abbondantemente
per lo sforzo compiuto.
Fritz Suter, pensionato, Soletta
L’evento del secolo
mi rallegra
Il 1° giugno è stata inaugurata la galleria di base del San
Gottardo. Come collaboratore FFS in pensione, questo
evento secolare mi riempie
Roland Page, pensionato, Matran
Non tutti dovevano pagare un supplemento di montagna, come dimostra questa tessera personale del 1930.
Commentate ora anche su
www.ffs.ch/inviaggio
In viaggio 05 | 2016
di gioia! Da più di cent’anni
la linea di montagna del San
Gottardo funge da collegamento tra nord e sud per il
traffico merci e viaggiatori.
Sono contento anche che
essa sarà servita in futuro da
un treno Regio o InterRegio
all’ora. Il traffico turistico ne
beneficerà senz’altro.
Bruno Gamma, pensionato,
Münsingen
Precisazione
«Se cade un sasso, si rompe
un filo, che fa scattare un
segnale alla centrale FFS di
Lucerna.» Questa la citazione
del Sorvegliante rischi
naturali Massimo Bognuda
sull’ultimo numero di «In
viaggio». Più precisamente,
come ha giustamente
osservato l'attento lettore
Stephan Frei, l'allarme viene
trasmesso da un lato al
centro d'intervento impianti
di controllo dei treni di
Erstfeld e, dall'altro, al centro
di competenza impianti di
controllo dei treni di Lucerna.
«LiveGuide» App.
Ihr multimedialer
Reisebegleiter!
Il team di «In viaggio» è lieto di
ricevere posta dai suoi lettori.
E-mail: [email protected]
Posta: FFS, «In viaggio»,
Comunicazione integrata,
Hilfikerstrasse 1, 3000 Berna
Download:
Voll appgefahren!
Auf der Zentralbahnstrecke zwischen Luzern und
Interlaken gibt’s jetzt noch mehr zu erleben. Mit unserer
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die Highlights der Region. Einfach «LiveGuide» App
gratis im App Store/Google Play downloaden und Ihre
Bahnfahrt wird zum multimedialen Erlebnis.
www.zentralbahn.ch/liveguide
21
Philippe Gauderon Riflettendo
«Il nostro obiettivo non
sono i licenziamenti.»
Philippe Gauderon, capo Infrastruttura
Nella sessione autunnale il Parlamento discuterà
dell’importo di 7,6 miliardi di franchi da destinare all’esercizio e alla manutenzione della rete
ferroviaria nell’ambito della convenzione
sulle prestazioni 2017-2020. Il suo pronostico,
Philippe Gauderon?
L’anno scorso abbiamo negoziato per la prima
volta con l’Ufficio federale dei trasporti (UFT) un
quadro finanziario orientato al fabbisogno. Spero
che il Parlamento lo confermi. Con i circa 7,6 miliardi, a fine 2020 potremo chiudere in pareggio
e stabilizzare per allora lo stato della nostra rete in
misura tale da poter iniziare a ridurre il fabbisogno
di recupero.
Avete invitato i politici sui cantieri. Le FFS
devono forse svolgere opera di persuasione,
nonostante l’accordo con l’UFT?
In Parlamento ci sono molte persone nuove. Per
questo abbiamo voluto mostrare ai decisori perché
ci occorre tanto denaro, come lo utilizziamo e
in quali condizioni lavoriamo. Molti sono rimasti impressionati dal fatto che lavoriamo in brevi
intervalli notturni senza interruzione dell’esercizio.
Con gli open day sui cantieri e gli eventi per gli
abitanti mostriamo il nostro lavoro anche al grande pubblico.
«Dobbiamo riuscire a
ottenere il massimo dalle
risorse a disposizione.»
Le risorse devono essere allocate per rendere Infrastruttura più efficiente
e produttiva. Il numero uno di Infrastruttura, Philippe Gauderon, spiega
come e perché. E risponde alla domanda su quando il limone sarà stato spremuto al massimo. Testo: Sara Riesen | Foto: Valentina Verdesca
Sottolinea di continuo che FFS Infrastruttura
deve diventare più efficiente. Ma quando il
limone sarà stato spremuto al massimo?
È importante impiegare le risorse nel modo più
efficiente possibile, perché si tratta dei soldi dei
contribuenti. È pertanto nel nostro interesse
chiedere il minimo e a trarre il massimo da questi
fondi. Dal 2010 abbiamo ottenuto buoni successi
con il programma EFFI+ per migliorare l’efficienza
dell’infrastruttura, diventando complessivamente
più efficienti di 582 milioni di franchi. Con RailFit
20/30 vogliamo far leva su questi successi e fissare
obiettivi ancora più ambiziosi. Con la cosiddetta
analisi delle attività abbiamo messo sotto la lente
tutti i posti di lavoro di Infrastruttura, identificando
potenziali di risparmi e aumenti di efficienza che
prima sembravano essere impossibili da realizzare.
Come procederete con l’analisi delle attività?
Da qui al 2020 aboliremo sistematicamente le
attività inutili per i clienti e i doppioni. Potremo
così risparmiare circa 500 posti di lavoro.
Dal punto di vista dei collaboratori suona come
una minaccia. Dovranno forse temere per il
proprio posto di lavoro?
Il nostro obiettivo non è licenziare le persone, ma
offrire servizi efficienti e orientati al cliente. Il
taglio di posti di lavoro avrà luogo soprattutto at-
In viaggio 05 | 2016
traverso la naturale fluttuazione e i pensionamenti.
Ove possibile cercheremo di offrire ai collaboratori
un posto di lavoro in un altro settore. Per far
fronte al crescente volume di lavori di costruzione
creeremo anche nuovi posti in modo mirato.
Ma quando il limone sarà stato spremuto
al massimo?
Continuiamo a impegnarci per creare la necessaria trasparenza, migliorare la collaborazione ed
erogare in modo migliore e più efficiente le nostre
prestazioni di base. Per questo vogliamo sapere,
per i nostri prodotti e servizi, il costo per esempio
della rincalzatura o della sostituzione di rotaie e
quanto siamo produttivi. Ma non potremo aumentare all’infinito la produt­tività e l’efficienza, questo
è chiaro. Motivo per cui abbiamo bisogno di
nuovi limoni o di nuove idee. A questo scopo entro fine anno elaboreremo una strategia di innovazione e fisseremo i nostri orientamenti.
A che cosa pensa quando parla di idee
e innovazioni?
Esistono grandi potenziali di digitalizzazione nella
pianificazione dell’orario e nell’esercizio. Ad esempio operando la pianificazione dell’orario tramite
un sistema intelligente, integrando nei calcoli
le restrizioni giornaliere attuali, come ad esempio
i cantieri o gli orari giornalieri. Oppure automatizzando l’individuazione e la risoluzione di
conflitti. Se grazie alla geolocalizzazione con GPS
possiamo sapere esattamente dove si trova un
treno, potremo finalmente gestire dei treni anziché
sezioni di tratta. Questo ci permetterà di guadagnare ulteriori capacità sulla rete. Per la manutenzione dell’infrastruttura in futuro ricorreremo
ancora più spesso ai big data. Queste innovazioni
aumenteranno a loro volta la nostra efficienza.
Convenzione sulle prestazioni 2017-2020
La convenzione sulle prestazioni definisce ogni quattro anni il
capitolato d’oneri delle FFS e le risorse finanziarie per l’esercizio,
la manutenzione e il rinnovo della rete ferroviaria. I fondi provengono dal Fondo per l’infrastruttura ferroviaria. Per il periodo
2017-2020 il Consiglio federale propone al Parlamento di destinare
alle FFS 7,632 miliardi di franchi. Ma il quadro finanziario resta
ristretto perché circoleranno più treni, entreranno in esercizio
nuovi impianti e i requisiti legali posti alle FFS aumenteranno. Per
l’intero settore ferroviario sono previsti 13,232 miliardi, una cifra
pari al 15 percento in più rispetto alla convenzione precedente.
L’infrastruttura per la mobilità
del futuro: una visione animata su
www.ffs.ch/interattivo
23
Profilo professionale Riflettendo
A prova di vertigini:
ispezione dei piloni
del ponte sulla Reuss
presso Mellingen.
Il lavoratore
delle situazioni
estreme
Arriva un treno e tutto inizia a vibrare – come ispettore
di ponti Xaver Inderbitzin lavora in posti insoliti.
Si cala lungo il pilastro di un ponte appeso a
una corda oppure si infila lungo un percorso stretto.
Non è un lavoro per anime troppo sensibili.
Testo: Evelyne Reber | Foto: Alessandro della Bella
In viaggio 05 | 2016
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Riflettendo Profilo professionale
Profilo professionale Riflettendo
Controllo sistematico
Oggi è la volta del ponte sulla Reuss a Mellingen.
Lungo un sentiero che passa di fianco a campi
di colza color giallo vivo, Xaver Inderbitzin (55
anni) e il suo compagno di squadra Alois Kamer
(57 anni) si dirigono verso la testa ovest del ponte.
Oggi devono effettuare un’ispezione insolita. Il
team di sorveglianza delle opere ingegneristiche
ha già rilevato e documentato i danni. «Quassù
una piccola crepa sul lato inferiore della lastra del
ponte, più avanti un’altra crepa.» Xaver Inderbitzin
si dirige verso l’estremità est lungo la struttura del
ponte e indica i punti danneggiati. Sotto i piedi ha
soltanto una sottile griglia che lascia libera la vista
sulla profondità delle acque verdi-marroni della
Reuss. Saranno circa 50 metri. Ma all’ispettore di
ponti interessa soprattutto ciò che vede sopra di
sé. Dalle crepe penetra acqua, in alcuni punti si
sono già formate delle stalattiti. Nel caso della crepa più grande, Interbitzin e i suoi colleghi avevano
già un po’ di tempo fa apportato una sorta di grondaia che raccoglie l’acqua e i sedimenti. Arriva un
treno. L’intera struttura del ponte inizia a vibrare, il
rumore è notevole.
Prossimamente, supportato dal team di ispezione,
uno studio di ingegneri specializzato e indipendente esaminerà dettagliatamente lo stato della
struttura in acciaio e soprattutto la lastra del ponte.
I chiarimenti sono necessari per poter elaborare
una variante di messa in esercizio ottimale. Per
Inderbitzin e Kramer la situazione è chiara: un
risanamento è inevitabile. Durante l’ispezione nel
2013 avevano assegnato al ponte la nota 4 per il
suo stato (vedi anche il riquadro), un valore che indica «cattive condizioni», per cui dovranno essere
Per chi lavora ad alta quota contano l’equipaggiamento
di sicurezza e la fiducia nei colleghi.
Le FFS possiedono oltre 30 000 opere ingegneristiche il cui stato viene valutato ogni
sei anni da quattro team di monitoraggio.
Agli oggetti ispezionati vengono assegnate
note da 1 a 5, dove 1 indica buone condizioni che non richiedono l’adozione di
alcuna misura, mentre 5 significa «allarmante» e indica la necessità di adottare misure
immediate. Nel corso dell’ispezione, i team
di monitoraggio effettuano anche piccoli
lavori di manutenzione e montaggio rilevanti
per la sicurezza.
«Non c’è un giorno uguale
all’altro, il lavoro è variato. In
casi estremi indosso anche
una tuta di neoprene.»
6000 ponti ferroviari
Oltre ai ponti, le opere ingegneristiche comprendono anche passaggi, portali di gallerie,
opere di sostegno, tetti di marciapiedi e
pareti antirumore. L’ispezione dei circa 6000
ponti ferroviari esistenti in Svizzera è onerosa: fra questi vi sono costruzioni in pietra
naturale, acciaio e calcestruzzo. La maggior
parte delle opere ingegneristiche ha dagli
80 ai 160 anni. La lunghezza di un ponte
varia da una campata di due metri fino a una
lunghezza totale di 1150 metri.
Xaver Inderbitzin
Xaver Inderbitzin guarda più in alto che in basso:
ci sono crepe sul lato inferiore della lastra del ponte.
adottate delle misure entro sei anni. Ora essi accertano quali altri danni potranno essere eliminati
nel corso dei lavori di risanamento imminenti. «Se
il ponte dovrà essere dotato di una costosa impalcatura, tanto vale approfittarne», spiega Inderbitzin
e afferra un’imbragatura. Vuole esaminare da
vicino il pilastro del ponte. In che condizioni è? Vi
sono sfaldature, ossia punti danneggiati?
8000 opere ingegneristiche
Il sole primaverile splende mite dal cielo mentre il
cinquantacinquenne si prepara con mosse agili a
calarsi con la corda. L’ispettore di Arth, che dopo
aver lavorato nel settore edile e nella costruzione di
funivie è alle FFS ormai da 26 anni, ama il suo lavoro. Operazioni spettacolari come la discesa con
la corda non fanno parte però del suo lavoro quotidiano. Spesso Interbitzin è costretto a infilarsi in
passaggi stretti e fangosi. «In casi estremi indosso
persino una tuta di neoprene.»
Interbitzin non cambierebbe mai lavoro. Al contrario: dalle sue parole trapela l’entusiasmo. «Non
c’è un giorno uguale all’altro, il lavoro è molto
vario.» Si rallegra per gli incontri piacevoli che fa,
ad esempio con i residenti, ma anche, ad esempio,
per la disponibilità che ha incontrato di recente
mentre ispezionava i ponti: senza tante storie è
stato traghettato in barca attorno ai pilastri del
ponte da verificare. «E la cosa più bella», prosegue
Inderbitzin, «è che possiamo lavorare in modo
molto flessibile e autonomo.» Con «noi» intende
il team di sei persone responsabile della «Regione
Centro». Tra Basilea e Thun, Flamatt e Immensee
deve controllare circa 8000 opere ingegneristiche con una cadenza di sei anni (vedi il riquadro).
«Questo fa di me un lavoratore migrante», scherza
Inderbitzin.
Ogni mossa è ben studiata
Xaver Inderbitzin è pronto. Su una piattaforma
mobile, fissata sotto al ponte con un dispositivo di
sospensione, lui e Alois Kramer raggiungono
il primo pilastro del ponte. Inderbitzin si cala con
la corda. Ondeggia appeso alla corda, le gambe
puntonate in orizzontale contro la parete del
pilastro. La sua lunga esperienza è chiaramente
percepibile. Ogni sua mossa è ben studiata, ogni
movimento misurato. Il suo sguardo scorre lungo
la parete. «Pilastro 3, lato B: 10 sfaldature», annoterà più tardi, dopo che il compagno di squadra
Alois Kamer lo avrà issato nuovamente sulla piattaforma con un verricello.
In viaggio 05 | 2016
Luogo di lavoro spettacolare: il ponte sulla Reuss a Mellingen.
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Riflettendo Opinioni
→ Foto del mese
Spettacolo di ombre alla stazione
di Muri AG: Thomas Bühlmann,
venditore alla stazione di Muri, è
riuscito a scattare quest’immagine
in una splendida mattina di aprile,
durante i lavori di ristrutturazione ai
marciapiedi e ai binari.
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e premiata con un piccolo omaggio.
Guardate tutte le altre foto su
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→ Sondaggio
Quanta puntualità vi aspettate?
La puntualità è sotto pressione: da anni le FFS non
riescono più a raggiungere l’obiettivo che esse stesse
si erano prefissate (vedi il servizio da pagina 6).
Ma la lotta contro i ritardi è iniziata. Quali aspettative
nutrite nei confronti della puntualità?
→ CoPe
Sfruttare nozioni vecchie e nuove
a) Voglio arrivare puntuale al minuto. L’orario deve
essere rispettato in ogni caso.
b) L’importante è non perdere le coincidenze o
mancare gli appuntamenti. Non mi importa di
arrivare puntuale al minuto.
c) Le FFS esagerano con i loro obiettivi. Non c’è
ragione per misurare la puntualità in modo
più rigido che nei paesi vicini. Cinque minuti di
ritardo non sono certo la fine del mondo.
Potete votare fino al 27 luglio
→ via SMS: inviate un SMS al numero 880 (indicare
la parola chiave FFS e la lettera della risposta a, b o c).
Esempio di SMS: «FFS b» all’880. L’SMS è gratuito
per voi.
→ sulla versione digitale di «In viaggio»:
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→ via e-mail ([email protected])
Alex Brunner,
presidente della
CoPe di
FFS Cargo
→ Ultimo sondaggio
Il risultato
Viaggiare all’estero con il treno?
(142 partecipanti)
a) Certo. Più piacevole, confortevole e anche
veloce di così non si può. 52 %
b) Ogni tanto. Acquistare il biglietto risulta troppo
complesso, con o senza FVP. 35 %
c) No grazie! Auto e aereo sono più veloci,
semplici, economici e affidabili. 13 %
a
b
c
All’epoca mi ero stupito per i gadget che James Bond
riceveva in ogni film dal quartermaster Q. Oggi le
invenzioni con cui l’eroe riusciva a sconfiggere i suoi
perfidi avversari sono ormai quasi tutti incorporati in
qualsiasi orologio o cellulare e non suscitano più lo
stupore di nessuno. Ma tutto questo è davvero
necessario? Per James Bond sì. Molte invenzioni
di allora sono oggi scontate. E ogni giorno,
sull’onda della digitalizzazione, se ne
aggiungono di nuove.
Ma questo solleva anche nuovi problemi e
aspettative: alcuni posti di lavoro vengono
eliminati e altri nuovi vengono creati.
È sempre stato così e continuerà a esserlo
anche in futuro. A volte, il passaggio da una
tecnica a quella successiva avviene molto in fretta,
ma in alcuni casi possono anche trascorrere molti
anni. Le persone meglio equipaggiate ad affrontare
tutto questo sono gli allrounder. A tutti i livelli sono
necessari collaboratori dotati di un know-how
ferroviario sia di una volta che di oggi. Tutti i responsabili sono chiamati a formare i loro collabortori
tempestivamente e in modo mirato in vista dei
cambiamenti e a dotarli di tutti gli strumenti necessari. Solo così tutte le conoscenze potranno essere
sfruttate nel posto giusto.
Opinioni Riflettendo
→ Momenti
Nuovo lavoro, nuova tratta
La parola ai capi – Jeannine Pilloud,
capo Viaggiatori
Aarau, ore 7.24: Cornelia Maurer fa la spola per
l’ultima volta da Aarau a Zurigo Aeroporto.
Cambia infatti lavoro e, con esso, anche la tratta
da percorrere. Invece che a Zurigo Aeroporto,
in futuro dovrà arrivare «solo» fino a Baden.
Il suo percorso casa-lavoro in treno si accorcia:
è un bene o un male?
Un bene! Guadagno tempo e qualità della vita e
non sono più costretta a correre tra la folla alla
stazione centrale di Zurigo. Infatti, con il cambiamento d’orario, il collegamento diretto Aarau–
Zurigo Aeroporto è venuto meno e mi è capitato
più volte di perdere la coincidenza. In futuro queste cose non mi mancheranno di sicuro.
C’è qualcosa che invece le mancherà?
Il fatto di essere già «up to date» quando arrivo in
ufficio. Finora riuscivo a rispondere alla maggior
parte delle e-mail mentre ero ancora in viaggio. In
futuro la mia corsa durerà solo 18 minuti e non
ne avrò il tempo. Temo anche di non trovare posto
a sedere o di dover stare in piedi stretta nella calca
sui treni regionali pieni.
Che cosa possono migliorare le FFS?
Trovo ottimi i nuovi punti di riciclaggio. Se ne
potrebbero senz’altro installare di più. Inoltre,
anche se non mi riguarda più, vorrei un compartimento del silenzio per la 2a classe. Telefonate,
chiacchiere e musica ad alto volume mi hanno
disturbata spesso mentre lavoravo.
E quali sono invece i punti forti delle FFS?
A dispetto di altri pareri, per me la pulizia è ineccepibile. Le équipe mobili percorrono i treni con
le loro valigette per le pulizie quasi senza farsi notare. ← Testo e foto: Cornelia Bolliger
Cornelia Maurer,
32 anni, farà la spola
solo su una breve
tratta. Per questo
trasforma il suo AG di
2a classe in un abbonamento di percorso
Aarau–Baden.
In viaggio 05 | 2016
Una riorganizzazione
davvero necessaria?
«Che cos’è accaduto alla direzione di Viaggiatori? Ristrutturazioni ovunque – non c’è più un solo mattone che
rimanga attaccato all’altro», si sente osservare spesso. Ma
è davvero così? Vale la pena di approfondire. Dal 1° luglio
Viaggiatori accoglierà due nuovi settori, «Traffico» e «Regioni», che sostituiranno gli attuali settori Traffico a lunga
percorrenza e Traffico regionale. Anche il servizio clienti
subirà cambiamenti, così come la company mail, la logistica e i bagagli. Inoltre, Operating, Distribuzione e servizi
nonché Gestione del traffico hanno avviato anche complessi processi strategici che sono ora in fase di attuazione.
Il fatto che strutture e processi subiscano adeguamenti
non significa che in passato fosse tutto sbagliato. Si tratta
piuttosto di adeguare le strutture alle mutate condizioni
quadro e alle nuove esigenze dei clienti. In questo contesto
dobbiamo sempre porci nell’ottica del cliente. Che cosa
ci viene richiesto? I nostri viaggiatori vogliono prestazioni
semplici, personalizzate e interconnesse. Queste devono
essere erogate in modo puntuale e altamente affidabile.
È una nuova richiesta che dobbiamo soddisfare. È in base
ad essa che veniamo valutati ed è con essa che dobbiamo
misurarci.
Non si tratta di una riorganizzazione fine a se stessa. In
ultima analisi, la ristrutturazione dev’essere percepibile
nella quotidianità, sulla rotaia. Se questo non avviene,
ditemelo. Sono inoltre consapevole del fatto che i cambiamenti possono avere un effetto destabilizzante. L’importante è che in caso di domande possiate rivolgervi ai vostri
superiori. Interpellateci se i retroscena vi sono poco chiari.
Approfondite quando non capite le decisioni prese.
Vi ringrazio di cuore per il vostro impegno e il vostro sostegno. Foto: Daniel Winkler
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Curiosando
Foto: Pascal Gertschen
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il festival invitano anche a visitare la
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I collaboratori delle FFS che esibiscono
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apertura della galleria di base del
San Gottardo il museo propone anche
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verso il sud». Una visita conviene.
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In viaggio 05 | 2016
Momenti a due
Museo dei Trasporti
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Curiosando Work Smart
Work Smart Curiosando
Consigli e trucchi
Ssssh...
Evitate di scambiare informazioni interne e delicate o di fare
nomi sui TP o in altri luoghi pubblici , sia al telefono che
di persona. Se necessario, spostate la telefonata a un altro
momento.
Protetti da sguardi indiscreti
Proteggete il vostro schermo dagli sguardi degli estranei
con una pellicola di protezione. Potete ordinarla sul
Lavorare in
viaggio –
ma con
discrezione!
Lavorare sui mezzi di trasporto o in altri
luoghi pubblici offre molti vantaggi,
ma implica anche dei rischi. «In viaggio»
consiglia. Testo: Sarah Mischler
Sono graditi gli sguardi curiosi:
leggere «In viaggio» senza remore anche
durante il tragitto: www.ffs.ch/inviaggio.
Un uomo seduto sul treno sta parlando alla collega
seduta di fronte a lui, ad alta voce, degli ultimi
sviluppi del suo progetto ancora segreto. Naturalmente i viaggiatori drizzano le orecchie. Intanto,
su un autobus una donna sta discutendo con il suo
superiore in modo dettagliato delle modifiche del
budget di un grande progetto. Un uomo d’affari
sta invece lavorando in prima classe, con il laptop
ben aperto, e la documentazione distribuita sul tavolino. L’uomo, profondamente concentrato, non
nota che il vicino sta leggendo con interesse i suoi
documenti. Non ci vuole molto perché sui mezzi
di trasporto o in altri luoghi pubblici le informazioni riservate finiscano nelle mani sbagliate. Il lavoro
flessibile al di fuori degli uffici è infatti sempre più
apprezzato. Le FFS hanno un interesse particolare
a promuovere attivamente questa moderna forma
di lavoro – anche fra il proprio personale, perché
così facendo contribuiscono a sgravare il traffico
portale delle ordinazioni ICT (Ordina strumenti di lavoro >
protezione visiva).
Non viaggiate nelle ore di punta
nelle ore di punta. Per questo le FFS sono anche tra
i fondatori dell’iniziativa «Work Smart», che promuove forme di lavoro flessibili. «Solo alle FFS, ben
9000 collaboratori hanno la possibilità di lavorare
con il loro profilo professionale da casa, in viaggio
o presso la sede più vicina – regolarmente oppure
solo occasionalmente», spiega Marianne Schild,
responsabile presso Viaggiatori del progetto per
uno sfruttamento omogeneo dei treni. In tutta la
Svizzera sono oltre due milioni i lavoratori che
ogni giorno potrebbero lavorare con flessibilità di
orario e luogo.
Lavorare in viaggio in tutta sicurezza
Chi rispetta alcune regole ed è consapevole dei
rischi può lavorare senza problemi mentre viaggia
o si trova in un luogo pubblico. «Pianificate
prima del viaggio le attività da svolgere. I viaggi in
treno sono particolarmente adatti ai lavori
individuali e silenziosi, ai lavori offline o alle
discussioni», spiega Marianne Schild e aggiunge
subito: «Naturalmente soltanto se non vengono
scambiate informazioni riservate» (vedi anche i
consigli a destra). Il Codice di condotta FFS stabilisce le regole di comportamento da osservare.
Se i collaboratori non rispettano questi principi,
violano gli obblighi di segretezza e lealtà. «Le
violazioni di norme di legge o direttive interne
possono avere conseguenze legate al diritto del
lavoro – o, in casi gravi, addirittura comportare
sanzioni civili o penali», spiega Eveline Mürner,
responsabile di Politica del personale. Cosa fare
dunque quando si notano colleghi indiscreti?
Eveline Mürner consiglia di avvertire gentilmente
l’interessato. «Le situazioni riscontrate possono
anche essere segnalate al servizio superiore o,
all’occorrenza, al servizio segnalazioni in materia
di compliance, che esamina tutte le comunicazioni in base a un processo standardizzato.»
In viaggio 05 | 2016
Sfruttate le ore marginali per godere di una maggiore
privacy e di un maggior comfort. Già viaggiare una
sola volta la settimana nelle ore marginali rende decisamente più efficienti.
Lavorate offline
Scaricate se possibile i dati necessari prima del viaggio, in
modo da potervi accedere anche offline. Durante il tragitto
le connessioni Internet non sono sicure.
Stampare
Stampate se possibile i documenti riservati tramite «Print
to me». Con «Print to me» i collaboratori possono inviare
ordini di stampa a una stampante dotata di «Print to me»
ovunque si trovino. Per stampare i documenti i collaboratori
devono identificarsi con la loro tessera di collaboratori.
Così facendo assicurano che i documenti non possano
essere visti o sottratti da terzi.
Work Smart: un’app e molte informazioni
L’app Work Smart permette di trovare luoghi di lavoro
alternativi presso le sedi delle FFS in tutta la Svizzera e di
informarsi sull’orario dei collegamenti dei TP meno affollati.
Marianne Schild, responsabile del progetto di sfruttamento
delle capacità: «Affinché diventi un’abitudine, consiglio di
arrivare più tardi sempre lo stesso giorno della settimana e
di registrarlo anche nel calendario di Outlook.»
Ulteriori informazioni sul lavoro flessibile sono disponibili
su: ffs.ch > Viaggi d’affari > Sfruttare attivamente il tempo
del viaggio nonché nell’Intranet.
Intranet: inserire la parola di ricerca
Telelavoro, Work Smart, codice di condotta,
servizio segnalazioni in materia di compliance
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Fumetto e Colophon Curiosando
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→ Pagina 6. Illustrazione: Tom Künzli
→ In viaggio
→ Premi
Pubblicazione delle FFS: Andreas Stuber, responsabile Comunicazione integrata, Pascal Lorenzini, responsabile Crossmedia
→ La pubblicazione appare nove volte all’anno in tedesco, francese e italiano → Tiratura 42 810 esemplari (autenticato
da WEMF) → Redazione (FFS) Ruedi Eichenberger (caporedattore), Evelyne Reber, Doris Wyssmann, Sarah Mischler, JeanPhilippe Schmidt (Svizzera romanda), Katia Guerra (Svizzera italiana), Dominique Rast Haberstich (Viaggiatori), Stefan Boss
(Cargo), Sara Riesen (Infrastruttura), Urs Schmid (Immobili) → Realizzazione (Infel AG) Katharina Rilling (direzione),
Bruno Habegger (redazione), David Jordi (art director), Sebastian Mutti (poligrafo), Diana Ulrich (responsabile redazione foto),
Yvonne Schütz (redazione foto) → Traduzioni UGZ, Übersetzer Gruppe Zürich GmbH, su incarico del servizio linguistico FFS
(direzione: Jean-Claude Genilloud) → Indirizzo di redazione Redazione «In viaggio», Hilfikerstrasse 1, 3000 Berna 65,
Tel. 079 584 62 70, [email protected] → Inserzioni/Marketing degli annunci Zürichsee Werbe AG, Cornelia Koroma, casella
postale, 8712 Stäfa, tel. 044 928 56 11, www.zs-werbeag.ch → Recapito sul posto di lavoro LogistikCenter, PrintMediaService,
[email protected]. Modifiche in caso di recapito sul posto di lavoro via Intranet (parola di ricerca «LIDI»)
→ Recapito ai pensionati Cambiamenti di indirizzo a Cassa pensioni FFS, Zieglerstrasse 29, 3000 Berna 65, tel. 031 555 18 11,
[email protected] → Stampa S
­ tämpfli SA, Berna, ISSN 2296-1852 → In viaggio digitale: www.ffs.ch/in viaggio
BCP Award
Argento 2015, 2014 nella categoria pubblicazione
aziendale per i collaboratori, digitale
Argento 2013 nella categoria pubblicazione
aziendale per i collaboratori, cartacea
Fox Awards
Oro 2014
Fox Visuals
Oro 2014
Penna d’oro ASCI
1° posto nella categoria migliore copertina 2014
1° posto nella categoria rivista per il personale
Svizzera 2013
3° posto nella categoria rivista per i collaboratori 2015
FEIEA (Federation of European
Industrial Editors Association)
3° posto nella categoria copertina 2014
1° posto nella categoria comunicazione interna 2013
In viaggio 05 | 2016
Ogni anno 45 000 persone si infortunano sui campi
da calcio e sono costrette a far da spettatori
Il calcio è tra gli sport più popolari della Svizzera. Ogni anno ben 45 000
persone si fanno male giocando a pallone, tanto da riempire un intero stadio.
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