Dal sito di “YAHOO.Finanza”, del 1° maggio 2012
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Dal sito di “YAHOO.Finanza”, del 1° maggio 2012 Milano Assicurazioni: dimissioni Consiglieri e Sindaci (Tendenza & Mercati), 1° maggio Milano Assicurazioni ha reso noto che si sono dimessi dalla carica ricoperta nel Consiglio di Amministrazione della Compagnia i Signori Angelo Casò, Presidente, Umberto Bocchino, Maurizio Burnengo, Maurizio Di Maio, Davide Maggi e Aldo Milanese, tutti consiglieri indipendenti. Si è inoltre dimesso il Consigliere Mariano Frey, anch’egli Consigliere indipendente. Il Consiglio rimane quindi composto da 11 Amministratori, di cui 3 indipendenti, rispetto ai 18 deliberati dall’Assemblea. Si sono inoltre dimessi i Sindaci effettivi Signori Giovanni Ossola, Presidente del Collegio Sindacale, Maria Luisa Mosconi e Alessandro Rayneri, oltre al Sindaco supplente Giuseppe Aldè. Subentrano nella carica di Sindaco effettivo i Signori Claudio De Re, che assume la carica di Presidente del Collegio Sindacale, e Michela Zeme. Allarme sfratto per il Viminale (Yahoo.Finance), 1° maggio Il prossimo Piano di risparmi si presenta come una drastica mannaia sulle spese. La programmazione prevede un accorpamento di oltre 25 delle attuali 103 Prefetture con un risparmio previsto per 30 milioni di euro. Alla misura si potrebbero aggiungere la riunificazione in una sede unica degli uffici periferici dello Stato, a partire da Interno, Salute, Amministrazione Finanziaria, Beni culturali e Istruzione e la riduzione del 10% dei Dipendenti civili del Ministero dell’Interno tramite i pensionamenti anticipati. Sono le proposte lanciate negli ultimi giorni dal Ministro Anna Maria Cancellieri per contribuire all’abbattimento della spesa pubblica. La contabilità del Viminale, però, deve prima risolvere un problema dalle enormi ricadute finanziarie: ogni mese vengono bruciati milioni di euro per l’affitto dei locali che ospitano questure e caserme. E in molti casi i pagamenti avvengono con mesi o addirittura anni di ritardo. Lungo tutta la penisola aumentano costantemente i contenziosi avviati da società e privati cittadini che sono proprietari degli immobili in cui operano gli uffici del Viminale. Il caso più recente riguarda la causa di sfratto intentata dalla Provincia di Napoli nei confronti della Questura per via di un milione e mezzo di affitti non pagati. Nel novembre 2010 si era tentata la conciliazione, ma con esito negativo. Storie di questo tipo sono all’ordine del giorno. A gennaio gli agenti della Stradale di Olbia sono stati sfrattati e ora lavorano nella soffitta del Commissariato. Sempre in Sardegna, gli agenti della Polstrada di Cagliari sono stati definiti “abusivi” da una sentenza della Tar per via di 2 milioni di euro di pagamenti arretrati. Le ingiunzioni provengono sia da soggetti pubblici, come nel caso dei Sindaci di Montepulciano e Reggio Calabria che da privati, come nel caso degli Uffici Immigrazione della Questura di Lucca. Il picco è stato però raggiunto a Milano. La Provincia del capoluogo lombardo vanta, per 16 strutture affittate al Viminale, un credito pari a 3,2 milioni di euro. Le morosità dello Stato evidenziano un incremento continuo, ma non tutte sono penalizzati. Il Gruppo Ligresti ogni mese incassa regolarmente un milione di euro per il Residence Ripamonti di Pieve Emanuele, un hotel a 4 stelle che ospita i 660 poliziotti attivi a Milano. Poco meno di un anno fa, invece, i ritardi nei pagamenti del Viminale determinarono l’arenamento di un Accordo settennale tra Comune di Firenze e Ministero dell’Interno per la presa in carico e l’inserimento sociale dei rifugiati e dei richiedenti asilo. Il progetto prevedeva l’accoglienza di 130 persone nell’albergo Real di Viale Gori per poi avviarle a percorsi di formazione e di inserimento professionale. L’Assessore alle Politiche Sociali del capoluogo toscano, Stefania Saccardi, lo scorso agosto lanciò subito l’allarme. “Il Viminale non è mai stato regolare nei pagamenti, e adesso siamo arrivati quasi al collasso: la Cooperativa che si occupa del progetto è sotto di tre milioni di euro e adesso siamo arrivati quasi al collasso”. Una situazione difficile, rispetto alla quale, da quel momento, nulla è cambiato. Tagli, nel mirino la mala gestione (Italia Oggi) 1° maggio di Alessandra Ricciardi Cancellare le duplicazioni di funzioni amministrative, soprattutto a livello territoriale, disdire gli affitti di sedi sovrabbondanti, centralizzare gli acquisti di beni e servizi. E poi: riallocare i docenti inidonei, ridurre i distacchi e i permessi, risolvere l'anomalia di un rapporto più alto tra insegnanti e alunni al Sud rispetto a quello del Nord. Sono queste le priorità, secondo quanto risulta a Italia Oggi, fissate da Piero Giarda per la Spending Review dell'Istruzione. Nessun machete sulla scuola, ma indicazioni operative per razionalizzare la spesa: Giarda ai colleghi del Consiglio dei Ministri di ieri, che ha approvato il Piano e nominato Enrico Bondi commissario straordinario per la gestione dell'acquisto di beni e servizi per le Amministrazioni Pubbliche, ha sottolineato che nella scuola si è già tagliato e tanto: è vero che il settore istruzione, università e ricerca con i suoi 53 Miliardi di euro annui di bilancio e circa un milione di Dipendenti è il più corposo del Pubblico Impiego, ma è anche vero che in dieci anni ha subito la riduzione più sostanziosa, passando da 23% al 17% della spesa totale. E mentre negli ultimi anni la popolazione scolastica è cresciuta, il Personale veniva falcidiato: per effetto della manovra Tremonti - Gelmini, oltre 80 mila unità in meno di docenti, e 40 mila per il Personale ausiliario, tecnico e amministrativo. La riduzione della spesa, che sugli effetti complessivi deve essere ancora quantificata, parte dall'eliminazione delle strutture superflue. Come anticipato da Italia Oggi il 18 aprile scorso, non saranno rinnovati gli affitti di sedi oggi ritenute sovrabbondanti (a partire dalla sede di Piazzale Kennedy a Roma, costo 7,5 milioni annui), con un risparmio del 60% delle spesa finale per questa voce entro il 2013; sarà previsto un unico sistema informativo (nel 2012 un risparmio del 10%), portali unici per l'offerta formativa e una centralina unica di acquisto. La spesa per beni e servizi solo a livello ministeriale ammonta a quasi 1 Miliardo, su questo dovrà lavorare Bondi per ampliare il raggio d'azione della CONSIP, a partire dai Contratti per le pulizie, il cui costo va dimezzato. Nel mirino di Giarda anche le ripartizioni di funzioni tra uffici scolastici regionali e provinciali: dovranno essere razionalizzate con una riduzione dei livelli provinciali. C'è poi il capitolo dei distacchi e dei comandi: quasi mille docenti sono pagati dalla scuola ma lavorano presso il Ministero degli Esteri o all'estero, altri 2 mila sono comandati presso Organi Costituzionali, lo stesso Dicastero di viale Trastevere e altre Amministrazioni, mille sono in esonero e Aspettativa Sindacale. Giarda vuole vederci chiaro: quali sono i servizi resi, come razionalizzare ed evitare duplicazioni di spesa visto che per ogni docente di ruolo distaccato lo Stato paga lo stipendio al prof in comando e al suo sostituto. Ci sono poi i 4.500 docenti inidonei per motivi di salute che vanno riconvertiti o messi in mobilità. Una criticità su cui il Ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, Francesco Profumo, dovrà lavorare nei prossimi mesi è il mancato dimensionamento della rete scolastica al Sud: ci sono circa 2 mila scuole con meno di 500 studenti, un dato che non sempre è giustificabile, secondo l'analisi di Giarda, in base alla particolarità delle caratteristiche territoriali e sociali. La rete va ridefinita. E poi la distribuzione dei docenti tra le Regioni è squilibrata tra Nord e Sud, non rispecchia il rapporto previsto a livello nazionale. In Calabria ci sono 11,2 alunni per docente, in Emilia Romagna sono 13. E poi il rapporto alunni - classi: è di 21,45 a livello nazionale ma diventa 19,7 in Sardegna, Calabria e Molise e 22,5 in Emilia Romagna. Ci sono addirittura sedi, spesso meridionali, con meno di 100 alunni. Poco funzionale anche il sistema di finanziamento delle scuole, già al centro di un intervento nel primo Decreto di Semplificazione che ha istituto il Fondo di funzionamento dell'autonomia. Il team inviato da Giarda all'istruzione, e guidato da Giuseppe Catalano, ha riscontrato che lo scorso anno oltre un terzo delle 10 mila scuola italiane ha chiuso i bilanci in disavanzo a causa soprattutto delle spese per supplenze brevi ed esami di Stato. Al tempo tesso circa 1 Miliardo di euro erano giacente sui conti bancari di altre scuole. Con l'unificazione dei flussi finanziari del fondo dell'Autonomia la discrasia dovrebbe essere risolta a partire dal prossimo anno. Il lavoro vero comincia adesso. Dal sito di “YAHOO.Finanza”, del 2 maggio 2012 Spending Review: Authority appalti, piena collaborazione con Governo (Adnkronos) Roma, 21 maggio L'Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di lavori, servizi e forniture conferma la piena disponibilità al Governo e al Commissario Straordinario Enrico Bondi nel fornire le proprie competenze ed il proprio supporto conoscitivo della banca dati sui Contratti pubblici, al fine di contribuire all'operazione di Spending Review promossa dal Governo Monti. A dichiararlo il Presidente dell'Authority, Sergio Santoro, commentando l'iniziativa assunta dal Governo sul monitoraggio e la razionalizzazione della spesa pubblica. ''L'inserimento dell'obbligo del pareggio di bilancio in Costituzione, unitamente al Fiscal Compact e al Programma di stabilità - prosegue Santoro - confermano la fondamentale importanza, per i prossimi anni, dell'azione di risanamento dei conti pubblici. In quest'ottica la Spending Review rappresenterà, non solo in termini di efficienza ed efficacia, ma anche in termini di equità, lo strumento principe a supporto delle decisioni politiche di spesa. ''AVCP - conclude Santoro - a partire dalle previsioni legislative del Codice dei Contratti sui costi standard fino alle ultime disposizioni di contabilità pubblica, federalismo fiscale, codice dell'amministrazione digitale e, più recentemente, sui prezzi di riferimento sulla sanità, ha acquisito un ruolo di banca dati sui Contratti pubblici, che può mettere a disposizione del neo Commissario Bondi per contribuire a rendere significativo il cammino intrapreso dal Governo sulla revisione della spesa pubblica. Proprio nell'ottica di razionalizzare la spesa, ai sensi della legge 111/2011, dal 1° luglio l'Autorità pubblicherà i prezzi di riferimento dei principali beni e servizi nel settore sanitario''. Piazza Affari chiude in deciso ribasso, Ftse Mib in calo del 2,6%. Banche sotto pressione (Finanza.com), 2 maggio ’12 Pesanti vendite sui titoli del comparto bancario: UBI Banca ha ceduto il 7,13% a 2,606 euro, Monte dei Paschi il 5,18% a 0,254 euro, Unicredit il 5,66% a 2,836 euro, Popolare di Milano il 5,28% a 0,351 euro, Intesa SanPaolo il 4,64% a 1,09 euro, Banco Popolare il 4,90% a 1,067 euro. Male Ansaldo STS (-4,20% a 6,39 euro) che ha archiviato il primo trimestre 2012 con un utile netto in calo del 22,6% a 12 milioni di euro. Fiat ha lasciato sul parterre il 2,19% a 3,568 euro in attesa del dato sulle immatricolazioni italiane di aprile. Il Ministro dello Sviluppo Economico, come riportato dalle principali agenzie di stampa, ha dichiarato che non esiste nessuna ipotesi di fusione tra Snam (-2,84% a 3,492 euro) e Terna (-1,64% a 2,764 euro). Luxottica ha svettato sul paniere principale con un rialzo del 3,07% a 27,88 euro in scia all’upgrade di BofA, che ha portato la raccomandazione sul Gruppo di Del Vecchio a buy da neutral. Unicredit sfonda i 3 euro. Gli analisti però puntano sul titolo (Trend online), 2 maggio di Alberto Susic Anche la seduta odierna non ha riservato nulla di buono per Unicredit che dopo aver concluso la giornata di venerdì scorso con un ribasso di oltre due punti, quest’oggi registra una flessione ben più ampia. Il titolo è stato sospeso per eccesso di ribasso, dopo essere arrivato a segnare un minimo intraday a 2,828 euro, con una perdita di quasi sei punti percentuali. La situazione non è migliorata di tanto in seguito, visto che le azioni dell’Istituto di Piazza Cordusio hanno terminato gli scambi a 2,836 euro, con una perdita del 5,65% e oltre 124 milioni di titoli passati di mano, superiori alla media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a circa 116 milioni di pezzi. Unicredit ha risentito quest’oggi della negativa intonazione di Piazza Affari e in particolare del settore bancario, non solo italiano ma europeo. Su quello domestico hanno pesato in particolare i rumors secondo cui Moody’s sarebbe pronta a rivedere al ribasso il rating di 17 Banche del Belpaese e l’annuncio potrebbe arrivare già nei prossimi giorni visto che l’agenzia internazionale aveva già fatto sapere che avrebbe reso noti i suoi giudizi agli inizi del mese di maggio. Le tensioni su Unicredit e più in generale sui bancari sono state alimentate anche dal nuovo rialzo dello spread BTP - Bund che pur mantenendosi al di sotto di quota 400 punti base, quest’oggi è salito di oltre due punti percentuali. Intanto a richiamare l’attenzione su Unicredit ci ha pensato quest’oggi Nomura nell’ambito di un report dedicato alle Banche europee. Gli analisti del broker giapponese vedono dal punto di vista dei fondamentali un lungo e lento recupero per gli Istituti di credito del Vecchio Continente, in un quadro di debole crescita economica e di bassi ritorni per gli azionisti. Nomura continua a puntare su quelle Banche che offrono un business di crescita più elevato e che possono restituire capitale agli azionisti. Considerando inoltre che un terzo del settore bancario si trova al di sotto dei minimi di novembre scorso, gli esperti ritengono che gran parte della negatività sia stata ormai scontata dalle attuali quotazioni di Borsa. In prospettiva di una stagione di utili nel complesso ragionevoli e di elezioni politiche che non dovrebbero riservare particolari sorprese, il broker si dice disposto a prendere qualche rischio tattico a breve termine su alcuni campioni nazionali dell’area euro. Tra gli altri Nomura invita a scommettere su Unicredit in attesa dei risultati del primo trimestre che saranno diffusi il prossimo 10 maggio. Gli analisti si aspettano che gli utili dei primi tre mesi dell’anno evidenzieranno i benefici della ristrutturazione, offrendo così un sostegno alla valutazione del titolo che è scesa al livello delle Banche Popolari. Gli esperti mantengono comunque una raccomandazione “neutral” su Unicredit, ma vedono valore nel titolo, anche in ragione del fatto che dopo la ricapitalizzazione il Gruppo non ha bisogno di generare altro capitale per adeguarsi alle richieste dell’EBA. Dai conti del primo trimestre inoltre sono attesi ricavi robusti, un buon controllo dei costi e un miglioramento della qualità del credito, specie in Germania. A scommettere su Unicredit sono anche i colleghi di Equita SIM che rinnovano l’invito all’acquisto con un target price a 5,1 euro. L La SIM milanese ha ridotto leggermente le stime sui primi tre mesi dell’anno di Unicredit, incorporando un mix differente di ricavi per riflettere il trimestre favorevole dei mercati e il calo dell’E3M. Gli analisti si aspettano una perfomance particolarmente debole in Italia anche per l’effetto base sfavorevole, mentre le commissioni dovrebbero evidenziare un andamento flat dal momento che il focus sul completamento dell’aumento di capitale nel primo trimestre di quest’anno dovrebbe aver temporaneamente inciso sulle performance commerciali della rete. Infine, il trading è visto a 1,1 miliardi di euro rispetto agli 845 milioni stimati in precedenza, ipotizzando che il rally del reddito fisso abbia contribuito più di quanto inizialmente previsto soprattutto nel CIB in Germania. Unipol disponibile a cedere uno o più brand del Gruppo Fondiaria Milano (Finanza.com), 2 maggio In relazione al Progetto di integrazione del Gruppo Premafin - Fondiaria Sai, Unipol Gruppo Finanziario ha annunciato, in relazione al provvedimento assunto dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, di aver manifestato all’Autorità “la propria disponibilità ad assumere i provvedimenti necessari a garantire il rispetto della concorrenza e del mercato, sia attraverso la futura cessione di uno o più brand facenti parte del Gruppo Fondiaria - Milano Assicurazioni, sia mediante l’adozione di opportune misure tese a sterilizzare i legami partecipativi in essere con altri soggetti coinvolti nel richiamato Progetto di integrazione”. ABI: si rafforza presenza settore bancario italiano in Turchia (Asca) Roma, 2 maggio Sul fronte dei finanziamenti, l'industria bancaria italiana ha messo a disposizione delle imprese un plafond di circa 8 Miliardi di euro, per sostenere l'operatività commerciale e finanziaria con la Turchia. Il 96% del plafond stanziato non prevede la copertura assicurativa SACE, utilizzata quasi esclusivamente con riferimento a prestiti a breve termine, ciò a conferma della minore rischiosità con cui è percepito il Paese, grazie al buon andamento dei fondamentali dell'economia ed alla stabilità assicurata dall'attuazione del programma concordato con il Fondo Monetario e dall'avvio dei negoziati per l'adesione all'Unione Europea. Le linee di credito disponibili rispecchiano la domanda di finanziamento per le attività delle imprese italiane in Turchia, legate soprattutto all'esportazione di beni di investimento sul segmento a medio termine e di beni di consumo sul segmento a breve. Quattro tra le maggiori Banche italiane sono presenti in Turchia con propri uffici di rappresentanza: Intesa Sanpaolo e la controllata BIIS, Banca Monte dei Paschi di Siena e Bnl. Unicredit, insieme al Gruppo KOC, controlla Yapi Kredi Bankasi, la quinta Banca del Paese e la quarta privata con una quota di mercato pari al 9% circa e che opera attraverso una rete distributiva di 857 sportelli. Unicredit detiene inoltre partecipazioni di minoranza in tre diversi intermediari locali. Bnl è operativa in Turchia tramite la presenza della Banca privata turca Turk Ekonomi Bankas (TEB) controllata dalla casa madre Bnp Paribas. Presso TEB è istituito un “italian desk” per assistere gli scambi commerciali e gli investitori italiani con servizi bancari in loco. Credit Agricole (Capogruppo di Cariparma e Friuladria) è invece presente nel Paese con la sussidiaria Calyon Yatirim Bankasi Turk. C'è dunque spazio per rafforzare la presenza del settore bancario italiano in Turchia. Per approfondire la conoscenza degli assetti del mercato e stabilire nuovi contatti con le principali controparti locali, nel corso della missione la delegazione bancaria italiana incontrerà l'Associazione Bancaria Turca (BAT), il Banking Regulation and Supervision Agency e una rappresentanza delle Banche Turche. L'obiettivo è di consolidare la collaborazione interbancaria e offrire così un'assistenza ancora più efficace alle imprese che vogliono operare su questo mercato. Disoccupazione: Istat precisa, senza lavoro 1 su 3 dei giovani attivi (Asca) Roma, 2 maggio L'Istat, in una nota, in seguito a quanto pubblicato da alcune agenzie, testate online, radio e televisioni in merito ai dati mensili su occupati e disoccupati diffusi questa mattina, precisa che non è corretto affermare che ''più di un giovane su tre è disoccupato'', mentre sarebbe più corretto segnalare che ''più di uno su tre dei giovani attivi è disoccupato''. Infatti, spiega l'Istituto, in base agli standard internazionali, il tasso di disoccupazione è definito come il rapporto tra i disoccupati e le forze di lavoro (ovvero gli ''attivi'', i quali comprendono gli occupati e i disoccupati). Se, dunque, un giovane è studente e non cerca attivamente un lavoro non è considerato tra le forze di lavoro, ma tra gli ''inattivi''. Per quanto riguarda il dato sulla disoccupazione giovanile diffuso oggi e relativo al mese di marzo 2012, l'Istat ricorda che i ''disoccupati'' di età compresa tra i 15 e i 24 anni sono circa 600 mila, cioè il 35,9% delle forze di lavoro di quell'età (come riportato nel comunicato stampa) e il 10,3% della popolazione complessiva della stessa età, nella quale rientrano studenti e altre persone considerate inattive secondo gli standard internazionali. ''L'Istat - si legge nella nota - da tempo fornisce su diverse pubblicazioni informazioni più dettagliate sulle condizioni dei giovani (Rapporto Annuale, Noi Italia), oltre a trasmettere agli organismi sovranazionali e internazionali (Commissione Europea, OCSE, ILO) i relativi dati statistici. Da tali informazioni è possibile derivare una visione più completa e accurata della condizione giovanile, la quale, come più volte testimoniato dall'Istat in documenti pubblici (ad esempio, Audizioni presso il Parlamento), desta forte preoccupazione''. Lavoro: scoperti nel 1° trim. 32mila irregolari, 33% in nero (Asca) Roma, m2 maggio Nei primi tre mesi dell'anno, gli ispettori del lavoro hanno controllato 33.297 aziende e una su due è stata trovata in una situazione di irregolarità. Lo rende noto il Ministero del Lavoro, precisando che sono state verificate 91.683 posizioni lavorative: i Lavoratori irregolari sono risultati 31.866 di cui 10.527, ossia il 33% totalmente in nero. Le ispezioni in cui sono stati contestati illeciti sono quindi pari a 16.665, con gli importi introitati (ossia riscossi) a seguito dell'irrogazione delle sanzioni che ammontano a 32.211.934 euro. Nel corso del primo trimestre sono state inoltre sospese 2.163 aziende per l'utilizzo di Personale in nero. Le principali violazioni riscontrate nel periodo gennaio-marzo hanno riguardato l'illecita intermediazione di manodopera (2.498 Lavoratori) e la disciplina in materia di orario di lavoro (5.273). Sono stati disconosciuti 2.830 rapporti fittizi di lavoro autonomo. Inoltre, sono state riscontrate irregolarità amministrative e penali relative all'occupazione delle Lavoratrici madri (81), dei disabili (332), dei minori ( 243). Anche la Germania sente i primi contraccolpi della recessione (Bluerating), 2 maggio La crisi economica europea inizia a produrre qualche contraccolpo anche in Germania: a sorpresa ad aprile è infatti risalito per la prima volta da sei mesi il numero di disoccupati: +19.000 unità per complessivi 2,87 milioni di persone. Gli economisti si attendevano al contrario un ulteriore calo di 10 mila unità. Il tasso di disoccupazione è ora pari al 6,8%. DdL Lavoro: si ferma Commissione Senato, stop fino ad amministrative (Adnkronos) Roma, 2 maggio Si ferma la Commissione Lavoro del Senato, impegnata nell'esame del DdL Lavoro. I lavori riprenderanno la prossima settimana, dopo il voto per le amministrative, con le votazioni degli oltre mille emendamenti. Lavoro, Coldiretti: 3mila giovani tornano a fare pastori (LaPresse) Roma, 2 maggio "In Italia circa tremila giovani hanno scelto di mettersi alla guida di un gregge come precisa scelta di vita per non arrendersi alla crisi provocata dalle delusioni dell'economia di carta". E' quanto stima la Coldiretti, in occasione delle rilevazioni Istat sull'occupazione, nel sottolineare che si tratta in gran parte di giovani che intendono dare continuità all'attività dei genitori ma ci sono anche ingressi ex novo spinti da una scelta di vita alternativa a contatto con gli animali e la natura. "Quando a guidare il gregge sono i più giovani, si assiste - secondo la Coldiretti - ad un impulso nell'attività con il 78% dei giovani che investe, anche nella crisi, sul miglioramento dei prodotti aziendali. La diffusa capacità di innovazione si concentra sulla qualità e sulla sicurezza del prodotto ma anche nella capacità di presidiare il mercato attraverso nuove formule commerciali come la vendita diretta del proprio prodotto. Non mancano quanti - continua la Coldiretti - rivolgono la loro attenzione a consumatori emergenti come gli immigrati musulmani che per motivi religiosi apprezzano particolarmente la carne di pecora e chi riesce a valorizzare la lana italiana considerata spesso un sottoprodotto con costi aggiuntivi per lo smaltimento. La presenza dei giovani è una garanzia per il futuro della pastorizia in Italia dove si producono - sottolinea ancora la Coldiretti - oltre 60 milioni di chili di formaggi pecorini dei quali oltre la metà a Denominazione di Origine Protetta (DOP). All'esportazione va oltre il 25% della produzione. Nella produzione made in Italy a denominazione di origine a fare la parte del leone è il Pecorino Romano DOP che copre l'80%, ma hanno ottenuto la protezione comunitaria come Denominazioni di Origine Protetta anche il pecorino Sardo, il Siciliano e il Toscano e quello di Filiano oltre al Fiore Sardo ed al Canestrato Pugliese". HERA premiata per la sicurezza sul lavoro (Tendenza & Mercati), 2 maggio Nell’ambito del Premio promosso da Confindustria “Imprese per la sicurezza”, HERA si è classificata tra le prime 5 aziende in Italia, sulle 258 imprese che vi hanno partecipato. Il Premio è stato consegnato nel corso del Convegno nazionale “La sicurezza conviene sempre” che si è tenuto a Roma nei giorni scorsi, alla presenza del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero. Si tratta della prima edizione del premio che Confindustria ed INAIL, sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con la collaborazione tecnica di APQI (Associazione Premio Qualità Italia) ed Accredia (Ente Italiano di Accreditamento), hanno realizzato per offrire un significativo contributo al processo di diffusione della cultura della sicurezza in tutto il sistema produttivo italiano. Scopo del Premio è quello di creare cultura di impresa in tema di salute e sicurezza e di diffondere le prassi migliori attraverso il benchmarking attivabile tra i partecipanti, premiando le imprese che si distinguono per l’impegno concreto in materia di salute e sicurezza e per i risultati gestionali conseguiti. Il riconoscimento viene assegnato alle aziende che sono state capaci di mantenere ed accrescere il proprio vantaggio competitivo proprio attraverso la sicurezza. In questo senso, nel 2011 HERA SpA ha ridotto di circa il 24% il numero di infortuni sul lavoro rispetto all’anno precedente. Un risultato confermato nello stesso trend in discesa anche per l’indice di frequenza (quanto spesso si verifica un infortunio) e quello di gravità (quanto gravi sono gli incidenti). Il risultato ottenuto è il frutto del consolidamento di precisi standard di qualità e sicurezza, grazie ai quali la Capogruppo è riuscita, a giugno del 2011, a raggiungere in un’unica verifica la certificazione integrata. Si tratta della conferma di tre importanti riconoscimenti: la ISO 9001 (sistema di gestione qualità), la ISO 14001 (sistema di gestione ambientale) e la OHSAS 18001, sulla salute e sicurezza sul lavoro. Pagamenti P. A.: Passera, presto Accordo per 20 - 30 Miliardi (Agi) Vicenza, 2 maggio Il Governo punta ad arrivare presto a una soluzione che renda liquidabili, con il coinvolgimento del sistema bancario, 20 - 30 Miliardi di crediti vantati dalle imprese con la P. A. in una maniera compatibile con la tenuta dei conti pubblici. A spiegarlo il Ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, che ha spiegato che "quello dei mancati pagamenti è forse il problema più grosso sul quale mi sto impegnando direttamente". La soluzione, ha chiosato Passera, "deve essere compatibile con la tenuta dei conti pubblici", ma fatta salva questa condizione, il Ministero dell'Economia e quello dello Sviluppo Economico stanno "per emettere due Decreti per rendere liquidabili una buona parte dei debiti accumulati dalla Pubblica Amministrazione", indicando come cifra "verosimile", anche attraverso "il coinvolgimento del sistema bancario", "tra i 20 e i 30 miliardi", ovvero "una cifra molto importante della parte pubblica, perchè una grossa parte è privata". In Spagna è corsa agli sportelli (Wall Street Italia) New York, 2 maggio In Spagna la situazione non ha ancora toccato le punte di gravità viste in Grecia, ma la paura dei correntisti è misurata dall'incremento netto dei deflussi dei depositi dalle Banche. Secondo UBS, negli ultimi mesi è avvenuta una fuoriuscita di 65 Miliardi di euro dei depositi dagli Istituti di credito iberici. Si tratterebbe così di una fuoriuscita netta del 5,2% stimata nel giro di un anno (da aprile 2011 a aprile 2012). Madrid ha ribadito che non ha intenzione di chiedere aiuti esterni a Unione Europea e Fondo Monetario Internazionale per risolvere il problema delle sue Banche, trafitte da Miliardi di euro di perdite dopo l'esplosione della bolla immobiliare nel 2006. La Banca Centrale ha invece avviato una serie di consultazioni con alcune Banche d'affari per la creazione di una Holding, che possa fissare il valore degli Asset immobiliare e poi si occupi della loro vendita. Il Governo conservatore del Paese, guidato da Mariano Rajoy, ha chiesto alle Banche di varare aumenti di capitale di quasi 54 Miliardi quest'anno. Spagna sonda Banche, adviser immobiliari su opzioni crisi (Reuters), 2 maggio La Spagna sta sondando Banche d'affari quali Credit Suisse, Goldman Sachs e UBS alla ricerca di una medicina credibile in grado di sanare il proprio sistema bancario, destabilizzato dal collasso dei prezzi immobiliari che adesso minaccia l'affidabilità creditizia stessa del Paese. Lo riferiscono a Reuters fonti vicino al dossier. Madrid ha più volte ripetuto che non chiederà gli aiuti dell'Unione Europea o del Fondo Monetario Internazionale per risolvere i problemi delle proprie Banche, colpite da Miliardi di euro di perdite dopo lo scoppio, nel 2008, di una bolla immobiliare durata un decennio. La Banca Centrale ha invece avviato consultazioni sull'ipotesi di creare una Holding che valorizzi e dismetta gli asset immobiliari nel bilancio agli Istituti di credito. Secondo alcuni banchieri, le Istituzioni in corsa per offrire la proprio consulenza alla Spagna sono quelle che hanno creato il National Asset Management Agency (NAMA) irlandese - un modello a cui Madrid potrebbe ricorrere - o quelle che hanno curato la ristrutturazione del debito greco a inizio anno. Lazard, Blackstone e BNP Paribas sono stati consulenti di Atene nella ristrutturazione del debito greco. Goldman Sachs e Bank of America sono stati tra i principali consulenti dell'Irlanda. Anche Credit Suisse, UBS, Citigroup, JP Morgan, Rothschild, Nomura e Deutsche Bank hanno partecipato all'attività dei Governi nel corso della crisi finanziaria. "Stanno discutendo di alcune idee e sono incoraggiati a farlo dal Fondo Monetario Internazionale", ha detto Pierre-Yves Bonnet, Global Head of Financial Institutions Group di Société Generale. "Ma si tratta di una decisione molto politica perchè significa innanzitutto ammettere di aver sottostimato le svalutazioni necessarie". I consulenti immobiliari dovrebbero innanzitutto determinare quanto il Governo dovrebbe accantonare per una "bad bank". Secondo i banchieri, la selezione di un consulente bancario per la creazione e il lancio di una "bad bank" sarebbe un passaggio politicamente impegnativo che potrebbe avvenire solo in un secondo tempo. Madrid ha ridimensionato l'ipotesi di creare una "bad bank" simile a NAMA ma, secondo le fonti, funzionari del Governo spagnolo hanno avuto colloqui informali con almeno quattro consulenti immobiliari per avere maggiori informazioni sui meccanismi di funzionamento del NAMA. "E' stato fatto con discrezione a cena o con approcci avvenuti in occasione di fiere", ha detto una fonte. Consulenti immobiliari che comprendono CBRE, SAVILS, DTZ e Knight Frank sono stati consulenti di quello che viene giudicata, da molti esponenti del settore immobiliare, l'esperienza di successo irlandese. Anche altri, incluso Jones Lang La Salle, secondo alcune fonti, dovrebbero aver avuto colloqui con Madrid. CBRE, Jones Lang LaSalle, Knight Frank e Savills non hanno voluto rilasciare commenti. DTZ non è stata raggiungibile per un commento. Grecia promossa Standard & Poor's. E il nuovo Governo? (Trend online), 2 maggio di Pierpaolo Molinengo Proviamo un po' a tornare a parlare della Grecia e ad effettuare un piccolo aggiornamento su quello che sta accadendo nel Paese. La prima notizia è che Standard & Poor's ha deciso di alzare il rating sul debito sovrano della Grecia da "default selettivo" a CCC, al termine dell'operazione di ristrutturazione del debito, che ha permesso di cancellare oltre la metà dei 205,5 Miliardi di debito dello Stato greco detenuti dai privati. Passando a dare un'occhiata all'outlook, l'agenzia mette in evidenza l'impegno del Governo greco a migliorare la posizione fiscale, la raccolta delle tasse e il consolidamento delle finanze pubbliche. S&P’s conferma come le prospettive di crescita economica di Atene restino incerte con un Pil progettato per il 2012 in ulteriore calo del 5%, sulla caduta della domanda interna e del credito. Importante, poi, quello che riferisce Furio Morroni, in un articolo pubblicato da ANSAmed, secondo cui "il nuovo governo che uscirà dalle prossime elezioni politiche del 6 maggio in Grecia sarà quasi certamente un governo di coalizione "forzata" tra i due principali partiti, Nea Democratia (centro-destra) e il socialista Pasok perchè questa appare l'unica soluzione per continuare a tenere il Paese lontano dalla bancarotta e mantenerlo in ambito UE". Ungheria punta ad accordo con FMI entro autunno (Reuters), 2 maggio L'Ungheria si aspetta di siglare un Accordo sulla tempistica dei colloqui per ottenere aiuti finanziari internazionali entro la metà di maggio, per definire un'intesa sui finanziamenti probabilmente entro il prossimo autunno. Lo ha detto il Ministro incaricato dei negoziati tra FMI e UE, Tamas Fellegi, parlando all'emittente tv ATV nella notte. "Non escludo la possibilità che un Accordo possa essere raggiunto nel corso dell'estate, ma anche l'autunno mi sembra realistico", ha detto Fellegi. "Entrambi gli scenari sono possibili, ma se dovessi fare una scommessa... oggi, visto che l'estate è vicina, direi che l'autunno è più probabile". Fellegi ha aggiunto che il prestito precauzionale che Budapest spera di ottenere sarà di un ammontare tra 10 e 20 Miliardi di euro. Banche: Presidenza UE, fiduciosi in Accordo, ora limare nuovo testo (Adnkronos/AKI) Bruxelles, 2 maggio Continuano i lavori per arrivare a un accordo sui requisiti di capitale che le Banche Europee dovranno avere per rispettare i criteri di Basilea 3. La Presidenza danese si è detta "fiduciosa" di poter raggiungere un'intesa, tanto che ora il testo di compromesso sarà ancora limato per arrivare a una "nuova bozza", ha annunciato il Ministro Danese delle Finanze Margrethe Vestager. Alcuni Paesi, però, hanno voluto sottolineare la presenza di alcune difficoltà rimanenti, in particolare il Lussemburgo e la Polonia, pur precisando che non si tratta di "contenziosi ma comunque di punti importanti" per i rispettivi Paesi e che devono quindi essere tenute in considerazione. Crisi: Stress Test, EBA soddisfatta di progressi Banche (Agi) Londra, 2 maggio La European Banking Authority (EBA) ha espresso soddisfazione per i progressi dimostrati dalle Banche del Vecchio Continente nel raggiungimento dei requisiti di capitale necessari per superare gli Stress Test, ovvero per resistere a un radicale peggioramento del quadro economico. L'EBA sta monitorando 71 Istituti di credito per verificare che entro fine giugno registrino una quota di capitale Core Tier 1 pari almeno al 9% . Argentina: non si possono prendere in giro gli investitori (Trend online), 2 maggio L’esperienza insegna che non si può ingannare nessuno per due o tre volte consecutive. Eppure ci sono Nazioni che riescono ad infinocchiare la gente con incredibile facilità. Per fare un esempio l’Ecuador ha dichiarato default per ben tre volte negli ultimi 15 anni, e lo stesso Paraguay ed Argentina negli ultimi 30 anni. A fianco del default le nazionalizzazioni forzate, fatte “Sulla punta delle baionette” sono un altro metodo utilizzato per fregare gli investitori. L’ultima pensata del Governo Kirchner è stata la nazionalizzazione della YPF, Compagnia petrolifera nazionale precedentemente di maggioranza della spagnola Repsoil. La scusa per la nazionalizzazione è stata la minore incidenza degli investimenti in Argentina rispetto a quelli negli altri Paesi, scelta conseguente all’imposizione di un regime di prezzi controllati che ha ridotto fortemente il rendimento delle attività in Argentina rispetto a quelle in altri Paesi confinanti. Questa scelta non potrà non avere conseguenze. La Spagna sta già reagendo e, presto o tardi, anche la UE prenderà delle misure economiche contro Buenos Aires. Un’altra conseguenza sarà la perdita di fiducia degli investitori internazionali nell’Argentina, che già attrae solo un terzo degli investimenti rispetto a vicini quali il Brasile, e questo nonostante tutti i tentativi di creare tranquillità portati avanti dalla Kirchner. Buenos Aires può ormai scordarsi di riuscire ad emettere titoli in dollari per il mercato internazionale. Normalmente questa perdita di interessi da parte degli investitori si tradurrebbe in una svalutazione della valuta nazionale, il peso. Però questa valuta non gode di libertà di cambio, ma è controllata da parte del Governo, per cui la svalutazione è stata piuttosto contenuta, con un passaggio del cambio Dollaro / Peso da 3,8 a circa 4,00 a partire dal gennaio 2011. Però vi è anche in altro mercato che permette di definire la svalutazione di un cambio valute, il cosiddetto “Shadow fx” che valuta il tasso di cambio sulla base degli scambi all’estero dei titoli definiti, in questo caso, in pesos argentini rispetto al dollaro. Se valutiamo questo cambio, che avviene su un mercato libero, il valore del pesos nel periodo gennaio 2011 - aprile 2012 è passato da 3,8 a 5,5 pesos per dollaro, con una svalutazione del 44% circa. Mica male vero ? Una svalutazione di questo genere non potrà che farsi sentire prima o poi in modo molto doloroso in Argentina in due modi : a) prima di tutti il tasso di inflazione esploderà per effetto dell’inflazione importata. Già il Governo argentino è sospettato di manipolare i dati sui prezzi, temo di conoscere cosa combinerà adesso. b) Si creerà un mercato nero del dollaro in Argentina, con un cambio “Ufficioso”, un po’ come avveniva a Cuba… Complimenti Kirchner. Crisi: scendono a minimi storici tassi interesse su debito Germania (Asca) Roma, 2 maggio L'aumento dell'avversione al rischio verso i Paesi periferici dell'Eurozona favorisce gli acquisti di titoli di stato della Germania, il Paese ritenuto più solido tra i membri dell'Euroclub. Il prezzo del contratto future, scadenza giugno, sul Bund decennale tedesco ha segnato un nuovo massimo storico a 141,69. Immediate le conseguenze sul Bund decennale a contanti con il rendimento al nuovo minimo storico di 1,62%. Acquisti di ''carta tedesca'' anche sulle scadenze più brevi, i rendimenti sui titoli di stato biennali (SCHATZ) sono scesi al minimo storico di 0,07%. Soffrono invece i titoli di stato dei Paesi periferici, tra i quali c'e' l'Italia. Il rendimento del Btp decennale è salito al 5,58% e lo spread con il Bund si è allargato a 396 punti. Stessa musica per la Spagna con il rendimento del Bonos decennale salito al 5,87% e lo spread con il Bund a quota 425 punti. Si ampliano soprattutto le differenze di rendimento sulla parte breve della curva dei titoli di stato. Abissale il differenziale di costo tra il debito pubblico italiano a due anni pari al 3,16% e quello tedesco pari allo 0,07%, in pratica Berlino si può finanziare a due anni con costi 45 volti inferiori a quelli del Belpaese. MasterCard: i conti del 1°/ Q battono le attese (Finanza.com), 2 maggio -1,3% nel pre - mercato per MasterCard nonostante i conti trimestrali migliori delle attese. Il colosso statunitense delle carte di credito ha annunciato che nei primi tre mesi dell’esercizio gli utili sono saliti del 21,2% a 681 milioni di dollari mentre il fatturato con un +17,1% si è attestato a 1,76 Miliardi. Sia il risultato per azione, pari a 5,36 dollari, sia il fatturato hanno battuto le attese degli analisti (consenso 5,29 dollari e 1,73 Miliardi di dollari). Dal sito di “YAHOO.Finanza”, del 3 maggio 2012 Société Generale controlla le spese e l'utile scende meno del previsto (Milano Finanza), 3 maggio Costi e oneri straordinari deprimono l'utile di Société Generale nel primo trimestre 2012, ma meno delle attese. Penalizzato dai costi per le cessioni di portafoglio e altri oneri straordinari operati nel tentativo di rafforzare i bilanci in un contesto di rallentamento economico, l'utile netto della Banca francese nei primi tre mesi è sceso del 20,1% a 732 milioni di euro. Gli analisti si aspettavano comunque un utile più basso a 678 milioni. Anche i ricavi sono scesi del 4,68% a 6,3 Miliardi, leggermente meglio dei 6,2 Miliardi delle attese Thomson Reuters IBES. La Banca nel primo trimestre ha venduto Asset per un valore di 6,4 Miliardi di euro (1,5 Miliardi di Asset tossici e 4,9 miliardi di cessioni nelle attività di finanziamento e consulenza), operazione che ha registrato dei costi, ma ha spinto il core Tier 1 EBA al 9,4%. Il Management ha confermato il target di raggiungere il 9 - 9,5% stabilito da Basilea 3 entro la fine del 2013. "Le nostre priorità rimangono una rigorosa gestione del rischio, il controllo delle nostre spese di gestione, la riduzione delle nostre esigenze di liquidità e il rafforzamento del nostro capitale", ha affermato il CEO, Frederic Oudea, sottolineando che il Gruppo risponderà alle nuove regole di capitale senza raccogliere nuovo capitale. La Banca ha lanciato un Piano di tagli a settembre per liberare 4 Miliardi di euro di capitale entro il 2013 e ha iniziato a ridurre i business finanziati in dollari. Alla Borsa di Parigi il titolo Société Generale sale al momento del 2,47% a 18,47 euro con gli analisti che si dicono più che soddisfatti della trimestrale del colosso bancario. "Société Generale ha battuto le attese grazie ai maggiori ricavi generati dalle attività sul reddito fisso", ha notato Jon Piece, analista di Nomura, segnalando che il giro d'affari prodotto da fixed income, commodities e valute è salito del 39% su base annua a 933 milioni di euro. Al contrario, ha puntualizzato l'esperto, i ricavi del Retail banking sono risultati leggermente inferiori alle attese. "Il fatto che la Banca abbia già raggiunto la parte bassa del programma di rifinanziamento a medio-lungo termine, tra i 10 e i 15 Miliardi di euro nel 2012, già a marzo è un fattore molto incoraggiante", ha aggiunto Peace. E se per gli esperti di Natixis Société Generale ha gestito bene nel primo trimestre la propria esposizione al rischio con un cuscinetto di liquidità di 104 Miliardi di euro, di cui la Banca disponeva a fine marzo; quelli di Exane Bnp Paribas scommettono sulla possibile revisione al rialzo delle stime del consenso e sulla guidance rassicurante sulla solvibilità. Conti correnti: controllo estero è meno serrato che in Italia (Trend Online), 3 maggio Secondo le norme vigenti in Italia, Banche, uffici postali e altri operatori hanno l’obbligo di inviare all’Anagrafe Tributaria ogni tipo di informazione relativa ai conti correnti. Tutte le informazioni su apertura, variazione e chiusura dei rapporti finanziari, devono esser rese disponibili. All’estero invece la situazione appare di gran lunga differente: qui infatti gli intermediari sono obbligati a fornire solo informazioni relative ai dati anagrafici dei correntisti. A questo si aggiunge anche il fatto che nell’Anagrafe Italiana confluiscono già tutte quelle informazioni relative alle operazioni svolte “allo sportello”, ovvero tutte quelle operazioni che un qualsiasi consumatore, pur non essendo titolare di conto on line o classico, può svolgere presso un Istituto di credito o presso un ufficio postale. Ma vediamo meglio le differenze tra l’Italia e gli altri Paesi. In Francia ad esempio, sono a disposizione del fisco i dati anagrafici di tutti i correntisti; lo stesso non vale invece per tutti le altre tipologie di Contratto che il consumatore abbia potuto stipulare con il suo Istituto di credito, quale ad esempio mutuo o prestito. Diverso invece il caso della Germania, dove il fisco può contare su un flusso mensile di informazioni sui dati anagrafici dei soggetti intestatari, comprese le deleghe, di conti correnti, nonché su eventuali variazioni e chiusure dei conti. E ulteriormente diverso il caso dell'agenzia fiscale spagnola, che ha a disposizione informazioni, aggiornate mensilmente, sui dati anagrafici dei titolari dei conti correnti e di coloro che effettuano acquisti in contanti per importi superiori a 3mila euro. Per quanto riguarda le modalità per l’acquisizione di queste informazioni, in Italia, come anche in Francia, Spagna e Germania, gli agenti del fisco devono prima di tutto essere in possesso di un’autorizzazione rilasciata da un organo superiore, per poi procedere alla richiesta e al successivo esame delle informazioni necessarie. Molto più “free” la situazione invece negli Stati Uniti; qui infatti pur non essendo prevista l'istituzione di una vera e propria anagrafe dei conti bancari, i funzionari dell'IRS possono accedere ai dati bancari dei contribuenti attraverso una semplice richiesta, senza che sia necessaria alcuna autorizzazione da parte di organi superiori o della magistratura. Pensioni: Sindacati, mobilitazione il 20 giugno (Adnkronos) Roma, 3 maggio Una giornata di mobilitazione nazionale è stata indetta il 20 maggio dalle Organizzazioni Sindacali dei pensionati Spi - Cgil, Fnp - Cisl e Uilp - Uil . Tre manifestazioni si terranno a Milano, Roma e Bari. L'obiettivo della mobilitazione è quello di sollecitare il Governo, il Parlamento, tutte le forze politiche, le istituzioni, le Regioni e i Comuni "ad intervenire con urgenza a sostegno dei redditi da pensione e per migliorare le condizioni degli anziani. Utilizzando a questo fine anche la negoziazione sociale e territoriale" spiega una nota. In particolare, Spi-Fnp-Uilp chiedono una nuova politica fiscale che faccia "finalmente pagare le tasse a chi non le ha mai pagate e ridistribuisca risorse a favore dei pensionati e dei Lavoratori. Chiedono una riduzione dei prezzi dei beni e dei servizi, delle tariffe e delle troppe tasse che pesano sulle pensioni, IMU compresa. Chiedono, inoltre, la definizione di un Piano nazionale sulla non autosufficienza che sia in grado di garantire i servizi socio-assistenziali per gli anziani più fragili ed esposti e tutte le misure necessarie a garantire quell'equità nella distribuzione dei sacrifici che è stata finora soltanto annunciata e non ancora messa in atto" conclude la nota. Pensioni: Centrella, su esodati ripristinare vecchie regole (Asca) Roma, 3 maggio ''La soluzione per gli esodati già c'era negli accordi diventati carta straccia in seguito alla riforma previdenziale, basterebbe ripristinare le vecchie regole e il problema si risolve, restituendo serenità ad una larga fetta di popolazione''. Lo sostiene il segretario generale dell'Ugl, Giovanni Centrella, aggiungendo che ''non basta un decreto per 65 mila persone perchè come è noto a chiunque gli esodati sono molti di più. Dunque non solo la questione si ripresenterebbe, ma bisogna trovare un'adeguata ed equa soluzione per tutti''. Pensioni: Fornero, a breve Decreto sui 65mila esodati (Adnkronos) Roma, 3 maggio "Stiamo cercando di risolvere il problema degli esodati. A breve sarà emanato il Decreto... tutti chiedono e tutti danno i numeri ma qui si tratta di individuare persone cui attribuire il diritto soggettivo di andare in pensione con le vecchie regole". E' il Ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ad annunciare tempi stretti per il Decreto che dovrebbe stabilizzare i 65 mila Lavoratori che, per Accordi aziendali, andranno in pensione a breve con le vecchie regole previdenziali. "Fare questo conto preciso non era così immediato anche perché molti Accordi di mobilità non erano stati resi noti", spiega ancora, ricordando l'incontro con i Sindacati, fissato la prossima settimana, per risolvere invece la questione degli esodandi, quei Lavoratori "attualmente operativi e che andranno in mobilità tra 3-4 anni". Pensioni: Fornero, da riforma contributo a ricostruzione Paese (Asca) Roma, 3 maggio La riforma delle pensioni non solo ha garantito la sostenibilità finanziaria del sistema previdenziale ma ha dato ''un importante contributo alla ricostruzione del Paese''. E' quanto ha affermato il Ministro del Lavoro Elsa Fornero intervenendo al convegno delle Acli respingendo le accuse di macelleria sociale per effetto della riforma delle pensioni e del lavoro. La riforma previdenziale è stata ispirata dal criterio di garantire sostenibilità finanziaria ma anche dal criterio di ''ristabilire un equilibrio tra generazioni. E' questa macelleria sociale?'' si è domandata il Ministro Fornero ricordando anche che ''non è stato facile rispettare l'equità' salvaguardando chi ha meno''. Banca d'Inghilterra: "Abbiamo fallito" (Wall Street Italia) New York, 3 maggio "Abbiamo dispensato sermoni sui rischi. Ma non immaginavamo che il disastro sarebbe stato di tale portata una volta che i rischi si fossero cristallizzati". In una rara ammissione di colpevolezza, Mervyn King, numero uno della Banca d'Inghilterra riconosce che le Autorità di politica monetaria hanno sottovalutato i rischi che si stavano formando nel settore bancario prima dell'esplosione della crisi finanziaria. La Banca ha tentato, ma non ha fatto tutto il possibile: "avremmo dovuto fare di più per convincere gli Istituti a ricapitalizzare prima e di più. Con il senno di poi, sappiamo che avremmo dovuto riconoscere che era stato costruito un sistema nel quale le Banche erano troppo importanti per essere lasciate fallire e nel quale le cosiddette regolamentazioni a tocco leggero non avrebbero potuto contribuire a prevenire le crisi". Draghi allenterà ulteriormente la politica monetaria della BCE? (Bluerating), 3 maggio Euro in calo stamane contro le principali valute, nonostante il buon risultato delle aste di titoli di stato a lungo termine spagnoli e francesi, a causa dei rumors vogliono il Presidente della BCE, Mario Draghi, pronto a presentare uno scenario con più rischi al ribasso (in termini di crescita) che al rialzo (in termini di inflazione) e pertanto a segnalare che Eurotower potrebbe ulteriormente allentare la propria politica monetaria per offrire stimoli alla crescita del Vecchio Continente. Per quanto un taglio dei tassi appaia improbabile nell'immediato, i movimenti sui tassi swap superiori ai 3-6 mesi sembrano indicare che il mercato stia iniziando a scontare un possibile ulteriore taglio di un quarto di punto del costo del denaro in Eurolandia, fermo sull'1% dal dicembre dello scorso anno. Banca Etica e Popolare di Lajatico per lo sviluppo della Toscana (Bluerating), 3 maggio Mentre anche in Toscana “si è accesa la polemica sulla stretta creditizia che continua a porre ostacoli alla ripresa dell'economia locale”, Banca Popolare Etica e Banca Popolare di Lajatico ricordano in una nota “di aver garantito negli ultimi anni un trend sempre crescente di importi erogati a favore dell'economia civile” e annunciano una intensificazione “della relazione di questi due Istituti con Regione Toscana e Fidi Toscana, per valutare insieme possibili azioni a sostegno delle organizzazioni del territorio”. Mps: oggi primo incontro Profumo con Sindacati Banca (Asca) Siena, 3 maggio Primo incontro questa mattina tra i Sindacati di Banca Mps e il neo Presidente Alessandro Profumo. Alla riunione informale, durata circa 1 ora, era presente anche il Direttore Generale Fabrizio Viola, che oggi sarà nominato Amministratore Delegato. L'incontro è stato una prima presa di contatto, riferiscono fonti sindacali e le Parti non sono entrate nel merito della vertenza sul piano di taglio dei costi del Personale. ''Rispetto al tema centrale della riduzione dei costi - spiega Florindo Pucci della Fabi - non si è discusso, anche perchè non conosciamo ancora gli sviluppi del nuovo Piano Industriale sul Personale. Su questo occorrerà una discussione un po' più tecnica''. Contro il Piano di riduzione dei costi del Personale i Sindacati erano anche scesi in piazza lo scorso 15 marzo per il primo sciopero dopo oltre un decennio di pax sindacale. Mps: prossimo CdA 15/5, a OdG esame conti primo trimestre (Asca) Siena, 3 maggio Il prossimo CdA di Banca Mps si terrà a Siena il prossimo 15 maggio. In quell'occasione saranno esaminati i conti del primo trimestre dell'anno. Mps: CdA costituisce Comitato Esecutivo (Asca) Siena, 3 maggio Il CdA di Banca Mps ha nominato oggi, nella sua prima seduta, il Comitato Esecutivo. Ne fanno parte il Presidente Alessandro Profumo, l'Amministratore Delegato e Direttore Generale Fabrizio Viola, i Vice Presidenti Marco Turchi e Turiddo Campaini e Alberto Giovanni Aleotti, Lorenzo Gorgoni. Alla seduta erano presenti tutti i Consiglieri nominati dall'Assemblea degli azionisti del 27 aprile scorso: Alessandro Profumo, Fabrizio Viola, Paola Demartini, Angelo Dringoli, Tania Groppi, Marco Turchi , Lorenzo Gorgoni, Turiddo Campaini, Alberto Giovanni Aleotti, Michele Briamonte, Pietro Giovanni Corsa, Frederic Marie de Courtois d'Arcollieres ed i Sindaci effettivi Paolo Salvadori (Presidente), Paola Serpi e Claudio Gasperini Signorini. Il CdA oggi ha anche nominato Viola A. D., il manager mantiene anche la carica di Direttore Generale. UniCredit: utile netto del 1°/Q atteso a 805 milioni (Finanza.com), 3 maggio Nel primo trimestre l’utile netto UniCredit dovrebbe essersi attestato a 805 milioni di euro. È quanto emerge dal consenso di 24 analisti pubblicato sul sito di Piazza Cordusio. Secondo le stime il margine di intermediazione dovrebbe superare i 7 Miliardi (7.060 milioni) mentre il risultato netto di gestione è visto a 1.740 milioni. Banca Generali: raccolta aprile 143 mln. Da inizio anno 686 mln +60% (Asca) Roma, 3 aprile La raccolta netta totale di Banca Generali ad aprile si è attestata a Euro 143 milioni, di cui Euro 87 milioni realizzati dalla rete Banca Generali e Euro 56 milioni dalla rete Private. Da inizio anno, la rete Banca Generali ha raccolto Euro 453 milioni, mentre la rete Private ha raccolto Euro 233 milioni, complessivamente 686 milioni (+60% su anno), lo comunica una nota della società. ''Il dato di aprile è particolarmente positivo, considerando che nel mese si è avuta una ripresa delle tensioni sul debito sovrano in Europa e un deterioramento del contesto macro - economico italiano ed europeo'', spiega la nota. Credito Artigiano: dimissioni amministrazioni. Al via nuovo assetto Collegio Sindacale (Finanza.com), 3 maggio Credito Artigiano rende noto che l'Amministratore Alberto Giussani e il sindaco supplente Ugo Marco Luca Maria Pollice hanno rassegnato le dimissioni rispettivamente lo scorso 26 e 27 aprile. "Entrambe le decisioni sono state prese - si legge nella nota - per ottemperare all'art.36", ovvero il Decreto “Salva Italia” dello scorso dicembre relativo ai doppi incarichi. Tenuto conto, prosegue la società, delle dimissioni del Presidente del Collegio Sindacale Gabriele Villa, il Collegio risulta ora composto da Livia Martinelli (Presidente), Stefano Simontacchi e Michele Blandino (sindaci effettivi). Credito Artigiano comunica inoltre che, in relazione alla nomina a Consigliere di Amministrazione della Capogruppo, Mario Anolli ha rinunciato alla carica di Amministratore del Credito Artigiano. Stop alla fusione, ma avanti aumento (Italia Oggi), 3 maggio La risposta dell'Antitrust sulla fusione Unipol - Premafin era attesa per ieri e ieri è arrivata, a mercati chiusi. Premafin potrà procedere con l'aumento di capitale, con la stipulazione degli Accordi di ristrutturazione con le Banche creditrici, in attuazione del Piano di risanamento e le Parti potranno proseguire la negoziazione sui concambi, mentre sono sospese le fasi di sottoscrizione degli aumenti di capitale UGF e Premafin, l'approvazione del Progetto di fusione e ogni attività che riguardi la condivisione del Piano Industriale congiunto della fusione. Resta «impregiudicata», ha specificato l'Antitrust in una nota, «la valutazione dell'operazione, subordinata anche alla specificazione del Piano Industriale UGF, alla luce degli impegni preannunciati dalle Parti e da Mediobanca» di cedere partecipazioni industriali e azionarie. L'Antitrust ha dunque giudicato «coerenti con la delibera di sospensione, varata il 26 aprile scorso, le modalità di attuazione della delibera stessa presentate dalle Parti: vengono infatti sospesi tutti gli atti che avrebbero effetti irreversibili ed è stato presentato l'impegno ad adottare una procedura che preveda un sistema rafforzato di segregazione delle informazioni. A questo fine - ha indicato l'Antitrust - entro cinque giorni le Parti dovranno indicare le specifiche modalità che intendono osservare per garantire che non si realizzi lo scambio di informazioni di natura strategico - industriale». Coerente con la delibera dell'Autorità anche la predisposizione delle bozze dei prospetti informativi ai fini degli aumenti di capitale UGF e FonSai, ha spiegato ancora l'Authority guidata da Giovanni Pitruzzella, che ha dimostrato di avere ascoltato le richieste che sono state formulate da Unipol e Mediobanca nel corso degli incontri di mercoledì. Lo stop imposto a Unipol e Premafin durerà fino al 10 giugno. Qualora l'Antitrust dovesse dare un giudizio positivo, le Parti avrebbero 20 giorni per fare partire la macchina degli aumenti. Se la macchina arriverà ben oliata a quella data, l'aumento di FonSai dovrebbe essere concluso entro il 30 giugno, che l'Isvap ha imposto come termine tassativo entro il quale deve essere portata a termine la ricapitalizzazione di FonSai. È possibile che la chiusura dell'aumento possa slittare di una settimana, ma, se il resto dell'operazione sarà ancora in piedi, è possibile che l'Isvap possa tollerare lo sforamento dei tempi. Intanto il CdA di FonSai ha dato ieri mandato all'A. D. di perfezionare la cessione di ATA Hotels in favore di 21 investimenti, già avviata con un contratto preliminare il 29 dicembre per 30 mln. Ieri in Borsa, i titoli hanno registrato vendite: Premafin ha chiuso a -3,87%, FonSai a -1,44%, Milano Ass. a -5,18% e Unipol a -1,05%. L'assoluto dominio delle Banche Canadesi (Wall Street Italia) New York, 3 maggio Istituti di credito come Citigroup in Usa e BNP Paribas in Francia sono impegnati da qualche tempo in operazioni di aggiustamento dei propri Asset, che prevedono la vendita delle attività in eccesso o poco redditizie, nell'ambito di programmi di aumento di capitale che hanno l'obiettivo di consentire alle Banche di rispettare le norme di capitale imposte da Basilea 3 e che entreranno in vigore nel 2015. Le stesse norme su cui i Ministri delle Finanze dell'Unione Europea non sono riusciti a trovare un punto comune a tutti e stringere un Accordo. Coriacea la resistenza opposta dal Regno Unito, che vuole arrivare a un nuovo Accordo nella prossima riunione fissata il 15 maggio. Il Cancelliere dello Scacchiere George Osborne pretende più flessibilità, definendo le norme di regolamentazione dei livelli di capitale, così come si presentano ora, "idiote". Per gli Istituti canadesi sono proprio gli interventi "di emergenza" dei Gruppi concorrenti ad aver creato opportunità ghiotte per poter aumentare il proprio raggio di azione e rafforzare presenza e bilanci. Come ben dimostrato dalla classifica delle maggiori società finanziarie al mondo stilata da Bloomberg, in cui il Canada è riuscito a piazzare ben quattro Banche nella top ten. Le sei aziende principali del Canada hanno speso 37 Miliardi e 800 milioni di dollari dal 2008 in circa 100 operazioni di acquisto all'estero e all'interno dei confini. Sono alcuni dei numeri salienti raccolti nello studio uscito nel numero di giugno del mensile Bloomberg Markets. In testa si è piazzato per il secondo anno consecutivo un Gruppo di Singapore, Oversea - Chinese Banking, seguito a stretto giro di posta dal canadese OCBC. A completare il podio CIBC, al quarto posto TD Bank, davanti a National Bank of Canada. Al sesto un'altra canadese: Royal Bank of Canada, il Gruppo maggiore per dimensioni del Paese. Bank of Nova Scotia si è classificata 18esima, Bank of Montreal quattro posti più indietro. "Siamo in grado di farlo perchè abbiamo flessibilità, che è un risultato della nostra forza", dice Gerald McCaughey, Chief Executive Officer di Canadian Imperial Bank of Commerce (CIBC), che l'anno scorso ha comprato una quota di minoranza di JPMorgan Chase nella società di gestione di Asset American Century Investments. "Sul lungo termine, questo tipo di operazioni dovrebbero contribuire a confermare la solidità e la competitività del sistema bancario canadese". Anche sul fronte degli investimenti in Borsa le Banche canadesi hanno fatto meglio delle concorrenti. Nei quattro anni conclusisi il 31 dicembre scorso, l'indice Standard & Poor's/TSX Composite Commercial Banks Industry che misura l'andamento delle otto Banche quotate in Borsa del Paese ha realizzato guadagni pari al 4,8% a fronte del tonfo del 56% accusato dalle 24 componenti internazionali del KBW Bank Index, indice che è formato, tra gli altri, dai principali colossi di Wall Street. Roubini torna alla carica: svalutate l'euro per salvarvi! (Trend online), 3 maggio di Rossana Prezioso In particolare, è il rischio di uno scontro tra Israele e Iran, o tra Stati Uniti e l'Iran, il punto focale, sebbene sia molto improbabile che il Presidente Obama possa reagire in alcun modo, almeno fino a dopo le elezioni presidenziali di novembre. In ambito euro, però, il celebre economista ha sottolineato quello che in Usa è l’argomento che regge il banco sulla questione finanziaria: la crisi del debito europeo. Con il rischio, sempre più concreto, di una recessione endemica, dovuta anche all’esasperazione dei prezzi degli energetici, intimamente legati a quelli petroliferi. Da qui la sua preoccupazione per l’Iran. Infatti, lui stesso h fatto notare un particolare che in molti avevano già sottolineato: lo spostamento di tutto il mondo verso il gas naturale (proprio come hanno fatto in Italia le nostre aziende di settore), cosa che potrebbe essere un freno alla crisi, o almeno a uno dei suoi tanti fattori. Si, perchè la crisi del debito europeo, secondo le opinioni dell’economista “apocalittico” (soprannome che gli viene affibbiato dopo aver previsto l’effettiva contrazione a livello globale) ha varie cause ma un solo unico rimedio sicuro: la svalutazione dell’euro del 30%. Anche perchè l’alternativa sarebbe una rottura del già fragile sistema, nato su basi forzate. E in caso di crack della zona euro, le conseguenze potrebbero provocare cataclismi globali. Le misure che i governi hanno preso per contrastare il pericolo, sono anche peggiori del rischio stesso. Un piccolo parallelo con il rischio che si sta evidenziando, ma nella prospettiva ancora lontana, proprio negli Usa: aumentare le tasse e diminuire le sovvenzioni statali. Un meccanismo del genere potrebbe portare a meno reddito disponibile nelle tasche della gente e poi un rallentamento dei consumi, ha aggiunto, sottolineando la stagnazione dei salari. Infatti l’austerity paralizza gli investimenti e la dinamicità che una riforma del mercato del lavoro richiederebbe al momento; non solo, ma essere coinvolto sarà l’intero sistema bancario con conseguenze incalcolabili visto che sono proprio le Banche le più esposte ai bond infetti. Non solo ma anche nella migliore delle ipotesi, e cioè che si organizzi una sorta di default controllato, non bisogna dimenticare che le economie euro-dipendenti hanno fortissimi interessi nelle cosiddette economie emergenti che non potrebbero sopperire a un tracollo del genere. L'Ecofin ci riproverà il 15, in attesa Deutsche Bank punta su Intesa (Milano Finanza), 3 maggio Il comparto bancario europeo si limita a un progresso dello 0,57% dopo che l'Ecofin dedicato ai requisiti di capitale di Basilea 3 si è chiuso senza un Accordo, ma con l'impegno della Presidenza Danese a cercare un compromesso nella riunione dei Ministri delle Finanze Europei fissata per il prossimo 15 maggio. L'applicazione delle norme di Basilea 3 riguarderà 8.300 Banche dell'Unione Europea. Ma ancora una volta sono emerse forti divisioni tra i Paesi Europei sulle norme europee per recepire i nuovi requisiti patrimoniali per il settore bancario che dovrebbero entrare in vigore a inizio 2013. Ed è sempre Londra, come già successo con il Trattato del Fiscal Compact, a volere un trattamento diverso rispetto agli altri Paesi. Il Ministro delle Finanze britannico, George Osborne, ha accusato i colleghi di cercare di annacquare le regole patrimoniali per le Banche dal momento che non ha avuto via libera la richiesta di Londra di disporre di un ampio potere discrezionale per imporre agli Istituti di credito nazionali ratio patrimoniali superiori ai minimi che scatteranno per tutta l'Europa. Con la Gran Bretagna si è schierata la Svezia. Francia, Italia e altri Paesi dell'Europa continentale si sono schierati a fianco di Bruxelles. Si ragiona comunque su soluzioni di compromesso come l'ipotesi di concedere ai singoli Paesi membri la possibilità di aumentare i ratio patrimoniali per le loro Banche fino al 10% o al 12% rispetto al livello minimo di capitale del 7% richiesto da Basilea 3, ma non si è trovata un'intesa. Gran Bretagna e Svezia potrebbero accontentarsi di una normativa che impone un extra - cuscinetto di capitale superiore al 3% degli Asset ponderati per il rischio legato a tutte le esposizioni e non solo quelle domestiche. L'Accordo sembra, comunque, evitare che venga ulteriormente alzata l'asticella dei requisiti di capitale. Per ora sembra scongiurato l'insorgere di nuove esigenze di rafforzamento anche per le Banche italiane che oggi hanno un andamento misto in Borsa. I due big, Intesa Sanpaolo e Unicredit, hanno andamenti opposti: la prima sale infatti dell'1,47% a 1,10 euro e la seconda scende dell'1,48% a 2,79 euro sulle voci, non confermate, secondo cui la Banca starebbe informalmente allertando gli analisti che hanno un consenso sui risultati del primo trimestre 2012 troppo alto. I dati saranno diffusi il prossimo 10 maggio. Deutsche Bank , in un report di oggi sulle Banche italiane, dice di preferire ancora le Banche a grande capitalizzazione, come Intesa Sanpaolo, top pick del broker (buy e target price a 1,9 euro), e Unicredit (buy e target price a 5,3 euro), non solo perché sono più capitalizzate di altre, ma anche perché hanno una posizione di liquidità relativamente sicura. Nel primo trimestre 2012 le Banche italiane hanno investito essenzialmente la liquidità della BCE nel mercato interbancario nazionale e in titoli di Stato italiani (circa 70 Miliardi di euro). Per gli analisti di D. B. il posizionamento attuale della liquidità LTRO potrebbe essere "temporaneo". In ogni caso, su base fondamentale, il trend dei prestiti e dell'asset quality rimane l'elemento chiave per il settore nel medio termine. "Non abbiamo visto segnali incoraggianti di un recupero della crescita dei prestiti, ma ad aprile si comincia a vedere un timido aumento dei prestiti alle PMI", osservano gli analisti che guardando ai conti del primo trimestre 2012 delle Banche italiane in generale si aspettano dati deboli a livello di margine di interesse e risultati forti nel Trading. Il broker ha però tagliato le stime di utile per azione 2012 del settore bancario italiano in media dell'8% per tener conto dei minori margini di interesse e dell'aumento degli accantonamenti. Le stime di Eps 2013 e 2014 sono state solo limate (-1% e -2% rispettivamente). All’interno del comparto, D. B. ha promosso UBI Banca da sell a hold perché ha sottoperformato il settore bancario europeo del 20% circa dal downgrade del broker e ora scambia sotto il target price a 2,9 euro. Mantiene, invece, il rating hold su Mps, Banco Popolare, Bpm e Credem. Draghi: ''Governo sulla strada giusta''. Waiting Strategy per la BCE (Asca) Roma, 3 maggio La BCE ha lasciato il costo del denaro fermo all'1%, uno sbocco largamente atteso. Il Presidente dell'Eurotower, Mario Draghi, ha fatto il punto sull'Eurozona, dove ''nei primi tre mesi dell'anno, l'attività economia si è stabilizzata su livelli ancora bassi, si profila una ripresa graduale nelle seconda parte del 2012, sui cui pesano comunque la crisi del debito sovrano e il consolidamento dei conti pubblici''. Il Presidente della BCE ha tenuto a ribadire come il compito ''primario della BCE resti la stabilità dei prezzi'', ai Governi spettano le riforme strutturali per favorire la crescita economica e il consolidamento dei conti pubblici. ''Non vedo una contraddizione tra il Fiscal Compact (il Patto UE per la disciplina di bilancio pubblico, ndr) e un patto per la crescita'', ha sottolineato il numero uno di Kaiserstrasse 29. ''In generale servono riforme nel mercato del lavoro, dove i giovani sono fortemente penalizzati, e nel mercato dei prodotti. Dobbiamo completare il mercato unico. Ma i cambiamenti devono avvenire rispettando la disciplina fiscale'', ha proseguito il numero uno dell'Eurotower. ''Collettivamente dovremmo tracciare un percorso su come e dove saremo tra dieci anni. Arriveremo a una unione fiscale? Per costruire un futuro comune nell'Euro, il fiscal compact è solo un punto di partenza, non lo è invece una unione che fosse basata trasferimenti di risorse'' ha sottolineato il numero uno dell'Eurotower. Dunque un invito ai Governi dell'Eurozona a lavorare sulla governance economica senza ripetere gli errori del recente passato, ''l'EFSF (il Fondo Salva Stati Temporaneo) non ha funzionato come ci si attendeva, l'ESM (il Fondo Permanente) dovrebbe funzionare meglio'', ha spiegato Draghi. Non sono però mancati i riconoscimenti su quanto fatto finora. Nel caso del Governo italiano, ''progressi notevoli sui conti pubblici, l'Italia è sulla strada giusta'', ma non si tratta di una mosca bianca. ''In tutti i Paesi dell'Eurozona i progressi nel consolidamento dei conti pubblici sono maggiori di quanto si pensi, mi sembra che non ci sia ancora una piena consapevolezza di quanto fatto. A fine 2012, 10 Paesi su 17 presenteranno conti pubblici migliori di quanto previsto nei loro rispettivi programmi di stabilità. A fine 2013 ben 14 Paesi su 17 saranno fuori dalla procedura di infrazione per deficit pubblico eccessivo'', ha osservato il numero uno della BCE. La vena di ottimismo su quanto stanno facendo i Governi, sui timidissimi venti di ripresa e sul rafforzamento delle Banche, non solo dal lato del patrimonio ma anche dal lato dei depositi, non apre ancora la strada a un cambiamento della politica monetaria della BCE. ''Oggi non abbiamo parlato di tassi d'interesse. Abbiamo rilevato come la politica monetaria della BCE resti accomodante. Parlare di Exit Strategy è ancora prematuro'', ha spiegato Draghi. Dunque rimangono in piedi tutte le misure non convenzionali di politica monetaria introdotte dalla BCE, anche perchè ''prevale una situazione di incertezza, forse il prossimo mese i nuovi dati economici ci chiariranno meglio le prospettive. A giugno prenderemo una decisione sulle operazioni di prestito a più lungo termine alle Banche'', ha concluso il Presidente della BCE. Insomma, almeno per ora, SuperMario sceglie la ''Waiting Strategy (strategia d'attesa)'', piuttosto che premature fughe in avanti. BCE: economisti, Draghi non segnala cambiamenti di politica monetaria (Asca) Roma, 3 maggio La BCE ha scelto, per ora, una strategia di attesa per la politica monetaria nell'Eurozona. E' quanto emerge dai commenti degli economisti dopo la tradizionale conferenza stampa di Mario Draghi, Presidente della BCE, al termine della riunione del Governing Council dell'Eurotower. ''Il giudizio della BCE sull'andamento dell'economia è apparso più articolato, ma quanto detto da Draghi non segnale alcun cambiamento della politica monetaria nel breve termine'', questo il commento di Julian Callow, economista di Barclays Capital. ''Il fatto che la BCE non abbia oggi discusso di tassi di interesse significa che un taglio al costo del denaro non è alle porte, una riduzione del costo del denaro a giugno diventerebbe realistica solo se la situazione economica si deteriorasse in maniera significativa'', spiega Jens Sondergard, economista di Nomura. Piazza Affari: disastro bancari (Trend online), 3 maggio di Giancarlo Marcotti Ormai è chiaro a tutti che ci troviamo di fronte ad una terribile crisi di carattere finanziario, le Banche italiane sono stracolme di titoli dello Stato e ciò le pone in una situazione di estremo pericolo, penso sia chiaro a tutti che la Germania sta strangolando tutto il resto d’Europa. Le vie d’uscita praticamente non esistono, o meglio, ci troviamo ad un bivio: o la Germania cambia atteggiamento e allenta il cappio col quale sta asfissiando il resto d’Europa, o salta l’euro, non vediamo altre alternative. I nostri titoli bancari sono nuovamente stati subissati dalle vendite, come anticipavo ieri si vociferava proprio di svendite in massa del comparto da parte degli Istituzionali e, con l’inizio delle contrattazioni negli Usa ciò si è puntualmente verificato. Ora spero sia chiaro a tutti che non è questione di Premier, chiunque può comprendere perché ci ritroviamo come Presidente del Consiglio un Advisor di Goldman Sachs, membro del Trilateral che gli italiani non hanno eletto. Il nostro Ftse Mib (-0,67%) stava guadagnando circa un punto e mezzo a fine mattinata, poi arrivava l’ordine di vendere le Banche e questo è il risultato alla fine dell’ennesimo bagno di sangue: Unicredit (-4,65%), BPER (-4,65%), Banco Popolare (-4,59%), Mediobanca (-3,65%), Banca MPS (-3,58%), Intesa (-3,12%), Popolare Milano (-2,84%) e UBI Banca (-2,84%). L’emblema di questa disfatta è proprio Unicredit arrivato a valere 2,7 euro una valutazione che si pensava potesse essere solo un lontano ricordo dei giorni immediatamente precedenti l’aumento di capitale di inizio anno. Certo occorre rimarcare che diversi titoli hanno terminato le contrattazioni odierne in guadagno, il migliore oggi è risultato Atlantia (+2,79%) che rimbalza dopo due sedute decisamente negative. Ancora bene Pirelli (+2,55%) che da inizio anno sta guadagnando quasi il 50%, e poi Telecom Italia (+2,16%) che recupera parte delle perdite della vigilia. Non dimentichiamo però neppure Azimut (+1,90%), Luxottica (+1,79%), Prysmian (+1,49%) e Lottomatica (+1,29%). Insomma il nostro listino principale è spezzato in due, ma zavorrato dai bancari, ancora una volta risulta la Cenerentola d’Europa, fin quando si potrà andare avanti di questo passo è difficile dirlo, certamente ancora non per molto. Senza un sistema bancario che funziona l’economia soffre e si crea così quella terribile spirale che sappiamo tutti dove porta. Il lavoro va in crisi (Italia Oggi), 3 maggio di Simona D'Alessio La crisi è pronta a divorare, nel 2012, 130 mila posti di lavoro in Italia: sono le assunzioni mancate delle imprese, rilevate dal sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Welfare. E un conto salatissimo lo pagherà il Meridione, dove il tasso di occupazione subirà ulteriori sforbiciate (in Sicilia -2,2%, mentre Molise, Calabria, Puglia, Abruzzo e Sardegna perderanno tra il -2 e il -1,7%), tuttavia, in valori assoluti, sarà la progredita Lombardia a veder sfumare più opportunità d'impiego, ossia circa 19 mila. Per i giovani, però, dopo i dati drammatici dell'Istat di pochi giorni fa (nella fascia 15-24 anni a marzo i senza lavoro sono a quota 35,9%), c'è la speranza che si confermi, nell'anno in corso, l'entrata programmata nelle aziende di un under30 su tre nuovi ingressi. Una realtà spietata quella raffigurata nel rapporto Unioncamere 2012, presentato ieri a Roma, in occasione della 10ª giornata dell'economia, alla presenza del Ministro per lo Sviluppo Economico, Corrado Passera. Soffrono soprattutto le microimprese, da cui ci si attende un numero di assunzioni inferiore a quello delle società con 50 addetti e oltre (244 mila contro 262 mila), segnale che il presente rende impossibile un ampliamento d'organico; nelle costruzioni, poi, si registrerà il maggiore decremento di posti in termini percentuali, ovvero più di 34 mila (-3,3%), mentre proseguirà il momento buio del manifatturiero, poiché ammonterà a -38 mila il saldo tra entrate e uscite preventivate dalle parti datoriali (-1,1%), con i segmenti di tessile, abbigliamento e calzature da cui arriverà la peggiore performance (-8 mila unità). In vista minori opportunità anche nel turismo, colonna portante dell'economia made in Italy, giacché sono in cantiere 16 mila riduzioni di Personale, ben 13 mila in aziende con meno di 9 Dipendenti; spicca, in controtendenza, l'area dei servizi avanzati di supporto alle imprese, che quest'anno intendono accrescere di mille unità le proprie fila. Quanto alla componente giovanile, 7 ragazzi su 10 ragazzi si impiegano nel terziario, ma anche il commercio al dettaglio mostra un'accentuata tendenza ad accogliere gli under30, a causa, si legge, della possibilità di adoperare una «flessibilità contrattuale», nonché in ragione di alcune loro virtù specifiche, quali «l'intraprendenza e la dinamicità, fondamentali per lavori a contatto con i clienti». E, sempre con un occhio alle nuove generazioni, fra le proposte di rilancio illustrate dal Presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello c'è «l'introduzione di un sistema stabile di certificazione di competenze che, come in Germania, faccia perno sulle Camere di Commercio e coinvolga le imprese, sostenendo l'apprendistato». Inoltre, si andrà verso un calo medio del Pil nazionale dell'1,5% e, nel contempo, scenderanno i consumi delle famiglie e la spesa per gli investimenti (rispettivamente -2,1% e -3,8%), con percentuali più basse nel Mezzogiorno. Uno spiraglio, infine, si aprirà nel 2013, quando il segno positivo farà di nuovo la sua comparsa nella nostra produzione: +0,8%. Lavoro: Fornero, spero Parlamento approvi prontamente riforma (Asca) Roma, 3 maggio ''Spero che il Parlamento approvi prontamente la riforma del mercato del lavoro''. E' quanto ha affermato il Ministro del Lavoro Elsa Fornero intervenendo al convegno delle Acli. La riforma ''riscrive le regole nello spirito di ricostruzione e rigenerazione del Paese''. Lavoro: Fornero, è poco per la bassa produttività (Asca) Roma, 3 maggio C'è scarso lavoro e la causa principale è ''la bassa produttività''. E' quanto ha affermato il Ministro del Lavoro, Elsa Fornero, intervenendo al convegno delle Acli e rilevando che la crisi del lavoro non pesa su tutti in modo indiscriminato ma si concentra sui giovani, le donne e i lavoratori anziani. Secondo Fornero ''la bassa produttività'' a sua volta è il risultato dei ''difetti della formazione''. I referendum anti casta di cui non parla nessuno (Wall Street Italia) Roma, 3 maggio Nessuno tra i grandi media ne parla, ma insieme alle elezioni dei Presidenti di Regioni e i Sindaci dei Comuni di Genova e Verona, tra le altre, nella seconda isola più estesa del Mediterraneo dopo la Sicilia si terranno dieci quesiti referendari per ridurre le spese e i privilegi della classe politica. I sardi saranno chiamati alle urne per prendere una decisione importante e sferrare un colpo importante nella lotta bulimia della casta. I primi quattro quesiti riguardano l'abrogazione di tutte le norme che regolano l'istituzione delle Province di Carbonia - Iglesias, Medio Campidano, Ogliastra, Olbia - Tempio nate nel 2001 con legge regionale, ma effettive dal 2005. Il Quinto quesito ha valore consultivo e chiede ai sardi se vogliono abolire le cosiddette "Province storiche" di Nuoro, Cagliari, Sassari e Oristano. Consultivi anche i quesiti 6 e 7, relativi alla riscrittura dello Statuto Sardo da parte di un'Assemblea Costituente appositamente eletta (sesto) e all'elezione diretta del Presidente della Regione (settimo quesito). L'ottava scheda consente di abrogare l'articolo di legge che prevede l'indennità fino all'80% delle spese per i Consiglieri Regionali, la nona permette l'abolizione dei Consigli d'Amministrazione (CdA) degli Enti strumentali e delle Agenzie della Regione, mentre il decimo referendum prevede la riduzione dei Consiglieri Regionali da 80 a 50. Va tenuto presente, tuttavia, che solo domani il Tribunale stabilirà se domenica 6 maggio si voterà anche per i quattro referendum che puntano ad abrogare le nuove Province sarde. I quattro Referendum abrogativi 1 - Volete voi che sia abrogata la legge regionale sarda 2 gennaio 1997, n. 4 e successive integrazioni e modificazioni recante disposizioni in materia di "Riassetto generale delle Province e procedure ordinarie per l'istituzione di nuove Province e la modificazione delle circoscrizioni provinciali?" 2 - Volete voi che sia abrogata la legge regionale sarda 1 luglio 2002, n. 10 recante disposizioni in materia di Adempimenti conseguenti alla istituzione di nuove Province, norme sugli Amministratori Locali e modifiche alla legge regionale 2 gennaio 1997, n. 4? 3 - Volete voi che sia abrogata la deliberazione del Consiglio Regionale della Sardegna del 31 marzo 1999 (pubblicata sul BURAS n. 11 del 9 aprile 1999) contenente La previsione delle nuove circoscrizioni provinciali della Sardegna, ai sensi dell'art. 4 della legge regionale 2 gennaio 1997, n. 4? 4 - Volete voi che sia abrogata la legge regionale sarda 12 luglio 2001, n. 9 recante disposizioni in materia di Istituzione delle Province di Carbonia - Iglesias, del Medio Campidano, dell'Ogliastra e di Olbia - Tempio? I sei Referendum consultivi 5 - Siete voi favorevoli all'abolizione delle quattro Province "storiche" della Sardegna, Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano? 6 - Siete voi favorevoli alla riscrittura dello Statuto della Regione Autonoma della Sardegna da parte di un'Assemblea Costituente eletta a suffragio universale da tutti i cittadini sardi? 7 - Siete voi favorevoli all'elezione diretta del Presidente della Regione Autonoma della Sardegna, scelto attraverso elezioni primarie normate per legge? 8 - Volete voi che sia abrogato l'art. 1 della legge regionale sarda 7 aprile 1966, n. 2 recante "Provvedimenti relativi al Consiglio Regionale della Sardegna" e successive modificazioni? 9 - Siete voi favorevoli all'abolizione dei Consigli di Amministrazione di tutti gli Enti strumentali e Agenzie della Regione Autonoma della Sardegna? 10 - Siete voi favorevoli alla riduzione a cinquanta del numero dei componenti del Consiglio Regionale della Regione Autonoma della Sardegna? Fisco: Marcegaglia, abbassare tasse su imprese e Lavoratori (Asca) Udine, 3 maggio Ancora un appello al Governo perchè non aumenti le tasse. Lo ha rivolto Emma Marcegaglia, Presidente di Confindustria, collegata in videoconferenza con l'Assemblea degli industriali di Udine. L'aumento dell'Iva, in particolare, non va fatto, ha spiegato, ''perchè il livello di tassazione già oggi è molto, molto alto''. Anzi, secondo Marcegaglia, ''a medio termine le tasse bisogna abbassarle'', a cominciare da ''coloro che tengono in piede questo Paese, gli imprenditori e i Lavoratori''. FMI, ampio team in Italia per analisi riforme (Reuters), 3 maggio di Francesca Landini Una nutrita squadra di esperti del Fondo Monetario Internazionale è arrivata oggi in Italia per la missione annuale sull'economia del Paese. Tramontata l'ipotesi che Roma venisse sottoposta a una sorveglianza più stretta da parte dell'FMI, la visita dei funzionari di Washington si preannuncia, comunque, come un susseguirsi incalzante di appuntamenti e la squadra più ampia del solito sembra motivata dall'intenzione di analizzare le numerose riforme messe in campo dal Governo tecnico. Negli incontri di oggi, inoltre, è emerso un interesse dei tecnici sullo stato di salute del sistema bancario italiano. "Si tratterà di una missione intensa", dice una fonte a conoscenza dell'agenda degli esperti di Washington. "Il lavoro fatto dal Governo italiano in questi mesi è tanto", aggiunge. Gli esperti del Fondo intendono visitare tutti i principali Ministeri, le Authority, l'Istat, in aggiunta ai consueti colloqui con la Banca d'Italia e dopo incontri con alcune Banche e docenti universitari oggi a Milano. Il team che passerà al setaccio le riforme e l'economia italiana per due settimane, conta almeno una dozzina di persone, rispetto al format usuale di una manciata di esperti, ed è guidato dal nuovo capo missione per l'Italia, Aasim Husain, Vice Direttore del Dipartimento Europeo dell'FMI. Indicazioni iniziali sul parere degli esperti rispetto allo sforzo riformatore del Governo guidato da Mario Monti sono attese già al termine della visita. "La missione durerà circa due settimane e dovrebbe comunicare gli esiti preliminari al termine della visita" dice un portavoce dell'FMI, confermando che la squadra del Fondo ha iniziato oggi la valutazione annuale dell'economia italiana secondo il formato della consultazione Articolo IV dello Statuto del Fondo, applicato a tutti i membri dell'istituzione. LA SALUTE DELLE BANCHE Diversamente dal solito, oggi gli esperti dell'FMI si sono mostrati più interessati allo stato di salute delle Banche che alla macroeconomia, dice una fonte a conoscenza dei temi trattati in uno dei colloqui odierni. Gli esperti hanno rivolto, infatti, numerose domande sull'utilizzo da parte degli Istituti italiani dei fondi presi a prestito in BCE con i finanziamenti a tre anni (LTRO), sugli acquisti di titoli governativi e sull'esposizione al settore immobiliare. Il Fondo Monetario ha sottolineato nel Global Financial Stability Report pubblicato il mese scorso il rischio che, aumentando l'esposizione al debito sovrano del proprio Paese, gli Istituti di credito si espongano in maniera eccessiva alle oscillazioni dei titoli sovrani. "Siamo qui a Milano fino a domani, poi andremo a Roma", ha detto stamane a Reuters un componente del team dell'FMI uscendo da uno degli incontri. "Abbiamo appena iniziato", ha risposto il funzionario a una domanda sull'esito dei colloqui di stamane presso Unicredit e Intesa Sanpaolo. Nell'agenda milanese del team figurano anche l'Università Bocconi e le agenzie di rating. In parallelo altri funzionari del Fondo hanno iniziato oggi i colloqui istituzionali a Roma, partendo dal Ministero dell'Economia. Lo scorso novembre, prima che il Governo guidato da Silvio Berlusconi lasciasse il posto ai tecnici guidati da Mario Monti, Roma aveva acconsentito a sottoporsi a una sorveglianza ben più stretta delle proprie politiche, attraverso il Fiscal Monitoring trimestrale, per recuperare la credibilità perduta sui mercati. Il numero uno del Fondo, Christine Lagarde, ha annunciato, però, il mese scorso che, visto il recupero di fiducia registrato grazie alle riforme messe in campo dal nuovo Governo, non era più necessaria una sorveglianza rafforzata.