Pittori piuttosto pittoreschi

Transcript

Pittori piuttosto pittoreschi
‘Pittori piuttosto pittoreschi’
(venerdì 04 aprile 2008) - Inviato da bianca
Artisti di fama universale ritratti da Massimo Zanicchi come i girasoli di Van Gogh: a cavallo tra la caducità della vita e
l’immortalità dell’opera d’arte. Malinconici, allucinati, soli, vecchi e pazzi immersi in un’atmosfera surreale
Dissacranti e cinici, divertenti e corrosivi, i racconti di Massimo Zanicchi aprono l’ingresso di una galleria bizzarra e
fantasiosa, dove sono esposti i quadri dei più grandi artisti della nostra epoca: Van Gogh, Monet, Rembrandt, Cezanne,
Picasso, Warhol, Ligabue, Escher, Vermeer, Modigliani, Dalì, Gauguin, Toulouse-Lautrec, fino a Michelangelo e
Caravaggio.
Ma nella ‘galleria Zanicchi’ i quadri non sono appesi alle pareti, non si paga un ticket all’ingresso, basta versare un piccolo
obolo alla fantasia che fa da guida; al lettore non resta che abbandonarsi agli itinerari tracciati dai 20 racconti brevi per
veder emergere, una dopo l’altra, come creature fantastiche e meravigliose, alcune delle più belle e preziose tele
realizzate dai celebri artisti.
La narrazione è scorrevole e il lettore viene catturato dalle pagine del libro nel tentativo di interpretare i segni che, sparsi
qua e là come in un gioco ‘indovina chi?’, forniscono indicazioni sul pittore protagonista, spesso svelato solo al termine del
racconto.
Malinconici, allucinati, soli, vecchi e pazzi, i personaggi di Zanicchi vivono in un’atmosfera surreale e misteriosa.
Le storie narrano della condizione privilegiata di essere artisti, ma anche della solitudine e delle fatiche per mantenersi
con il sublime lavoro. Trasudando umanità, raccontano la vecchiaia e la follia, la strada e l’alcol, i consumi di assenzio e
droghe.
Restituiscono particolari della vita dei pittori non rintracciabili nei libri d’arte e nelle biografie, forse neanche veri
(sicuramente verosimili), ma questo poco importa.
Quello che conta è l’originalità della prospettiva che fa percepire al lettore tutta la caducità della vita dell’artista nella sua
banalità, ponendo sullo sfondo, invece, l’opera d’arte, la sola capace di durevolezza e di immortalità.
Zanicchi sembra egli stesso usare pennelli per raccontare i suoi pittori… davvero pittoreschi.
L’immagine di Monet in preda alla demenza senile, in mezzo al laghetto con il pennello in mano, mentre dipinge le
famose ninfee, è certo uno dei ritratti più difficili da dimenticare.
Così come i busti di Modigliani: rimarranno nella memoria come “null’altro che dozzinali contenitori di bevande spiritose”.
Oppure l’ultimo giorno della vita di Van Gogh, immerso con la sua pazzia tra i gialli dei campi di grano e il nero dei corvi,
che porta all’immagine dei mitici girasoli, malinconici come i poeti: “fiori recisi abbandonati in un vaso colmo d’acqua”.
La prefazione di ‘Pittori piuttosto pittoreschi’, pubblicato da Giraldi Editore, è di Iva Zanicchi, celebre cantante e cugina
dell’autore.
Altre informazioni nel sito:
http://massimo.zanicchi.it/autore.htm
http://www.presspubblica.it - presspubblica - un nuovo giornalismo tra pubblico & privato
Powered by Mambo Open Source
Generated: 16 March, 2017, 08:03