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La tradizione identifica Bice Di Folco Portinari con la Beatrice amata da Dante;sulla sua vita si sa
ben poco cioè che era figlia di Folco Portinari, ricco banchiere che si trasferì a Firenze vicino la
casa di Dante. Egli ebbe sei figlie, tra cui Beatrice probabilmente coetanea di Dante (1265). La data
della morte della giovane è ricavata dalla “Vita Nova” del poeta fiorentino (1290). Beatrice sposa
giovanissima Simone Bardi erede di un'altra famiglia di ricchi banchieri e muore a ventiquattro
anni, quasi certamente a causa del primo parto. Beatrice è stata la prima donna a lasciare una traccia
nella letteratura italiana. Nella Divina Commedia ella viene riconosciuta come una creatura
angelica, subendo un processo di spiritualizzazione; rappresenta la fede che accompagna il sommo
poeta in Paradiso; è vista da Dante come un modello di perfezione, un ideale di vita. Durante la vita
terrena egli ha provato per lei un amore profondo, ritrovandola in Paradiso, dove la rivede in modo
diverso; il suo radioso sorriso serve adesso ad indicare al poeta lo splendore dei cieli. La donna è
vista come essere superiore, che perde la sua fisicità per diventare una personificazione astratta
dell’amore. Beatrice è protagonista di molte delle prime poesie di Dante poi raccolte nella “Vita
Nova” e nelle “Rime”.Compare nel poema per la prima volta nel II canto dell’Inferno, mandata da
Santa Lucia, quando scende nel Limbo e prega Virgilio di soccorrere Dante. Nel XXX canto del
Purgatorio appare sul carro che rappresenta la Chiesa, trainato dal Grifone; qui la donna è coperta
da un velo bianco, su cui è posta una corona d’ulivo, indossa un abito rosso e un mantello verde.
Nell’attimo preciso in cui ella appare scompare Virgilio, il che provoca in Dante un profondo
turbamento e un pianto accorato. Beatrice, dopo gli aspri rimproveri, lo condurrà presso il Letè, il
fiume dell’oblio che cancella la memoria dei peccati commessi e alla fine del Purgatorio presso
l’Eunoè, il fiume che rafforza la coscienza del bene compiuto, nelle cui acque sarà immerso da
Matelda. Beatrice accompagnerà Dante nell’ultima parte del viaggio. La sua funzione nella terza
cantica sarà analoga a quella di Virgilio nelle prime due,ovvero di guida e maestra del pellegrino
Dante, anche se il rapporto che li legherà sarà completamente diverso. Dante si riferisce a lei con il
termine “donna” e Beatrice avrà spesso nei confronti del poeta un atteggiamento materno. Nel
XXXI canto del Paradiso Beatrice lascia il posto a San Bernardo, la terza guida che accompagnerà
Dante nell’ultima parte del viaggio fino al raggiungimento della visione di Dio.
Purgatorio,XXX, 28-33
“così dentro una nuvola di fiori
che dalle mani angeliche saliva
e ricadeva in giù dentro e di fuori,
sovra candido vel cinta d’uliva
donna m’apparve,sotto verde manto
vestita di color di fiamma viva”
In questi versi Dante descrive l’attimo in cui vede Beatrice dentro una nuvola di fiori sul carro che
rappresenta la Chiesa trainato dal Grifone;questa rappresentazione dettagliata della figura di
Beatrice è piena di significati simbolici, come la corona d’ulivo che rappresenta la Sapienza, mentre
i colori delle vesti e del mantello ricordano il verde della speranza, il rosso della carità e il bianco
della fede.
Paradiso,I, 94-95
“S’io fui del primo dubbio disvestito
per le sorrise parolette brevi”
In questi versi Dante sottolinea l’atteggiamento materno e rassicurante di Beatrice ,che intende
tranquillizzare il sommo poeta dandogli spiegazione sull’intensa luce e sui dolci suoni che lo
avevano colpito; tutto ciò che vede e sente non sono più cose terrene, ma egli ora si trova nel
Paradiso.
Paradiso, I, 101-102
“li occhi drizzò ver me con quel sembiante
che madre fa sovra figlio deliro”
In questi versi si sottolinea ancora il comportamento di Beatrice verso Dante: ella rivolse lo sguardo
verso di lui con quell’atteggiamento affettuoso e preoccupato con cui la madre si rivolge al
figliuolo delirante.
Paradiso,XXXI, 55-60
“e volgeami con voglia riaccesa
per domandar la mia donna di cose
di che la mente mia era sospesa.
Uno intendea,e altro mi rispose:
credea veder Beatrice,e vidi un sene
vestito con le genti gloriose”
In questi versi si descrive il momento in cui Dante, nel voler porgere una domanda a Beatrice,
rivolge lo sguardo verso la sua accompagnatrice e resta stupito nel ritrovare la figura di un anziano,
che diverrà la sua terza guida. San Bernardo accompagnerà Dante nell’ultima parte del viaggio
verso la visione di Dio.
Paradiso,XXXI, 65-72
“<<A terminar lo tuo disiro
mosse Beatrice me del loco mio;
e se riguardi su nel terzo giro
dal sommo grado,tu la rivedrai
nel trono che i suoi merti le sortiro>>.
Senza risponder,li occhi su levai
e vidi lei che si facea corona
riflettendo da sé li etterni rai.
In questi versi San Bernardo, rivolgendosi a Dante , comunica che Beatrice lo fece muovere dal suo
beato scanno per portare a compimento il suo desiderio di vedere Dio; aggiunge che, sollevando il
capo verso l’alto, può vedere la donna da lui amata nel posto che l’è stato assegnato da Dio grazie ai
suoi meriti; Beatrice coronata di luce appare per l’ultima volta ai suoi occhi.
Bruno Claudia e Giulia Gatti