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RESOCONTO USCITA INVERNALE 3-4-5 GENNAIO 2010 - ALTINO
L'uscita invernale: il "centro" del percorso
“Nessun uomo è un' isola” (John Donne)
Approfittando dell'opportunità di condivisione a 360 gradi ci siamo messi di nuovo in cammino
(non solo fisicamente spostandoci motorizzati da casa per raggiungere Altino) ed abbiamo provato
a fare un piccolo passo in avanti: uscire da noi stessi e iniziare a dare uno sguardo alle relazioni
che popolano la nostra vita.
Come sono queste relazioni?
Con chi ci relazioniamo più facilmente?
Le nostre relazioni sono autentiche?
Più di 30 ragazzi sono stati chiamati a riflettere sulla capacità di vivere e accogliere relazioni
sincere e significative, radicate nella reazione autentica con Cristo.
Il tema di questa uscita è stata la FRATERNITA'.
DOMENICA 3 GENNAIO
Spostamenti, arrivi e sistemazioni hanno occupato l'intero pomeriggio del 3 gennaio per
concludere poi con la Santa Messa celebrata da Don Ubaldo, che con entusiasmo e gioia ha voluto
condividere con noi parte dell'incontro invernale.
Se di condivisione si parla ovviamente non poteva mancare una mega tavolata e tanto buon cibo
portato da casa e amorevolmente preparato dalle nostre famiglie.
E per chiudere in bellezza un gioco a squadre che ha messo a dura prova la creatività, la fantasia
e le "doti" artistiche di ognuno di noi.
LUNEDI' 4 GENNAIO
Il lunedì è stato il giorno più intenso, ricco di spunti e momenti conviviali.
Nutriti nel corpo (colazione) e nello spirito (preghiera) abbiamo iniziato l'attività mattutina.
Dopo aver rispolverato - la sera prima - con Alice le tappe del nostro percorso insieme fino a quel
momento, il primo input della giornata è stata la lettura del Vangelo di Luca (8,43-48), Gesù
e l'emorroissa seguita poi da un video-commento al brano di don Nicolò Tempesta.
<<E una donna, che aveva predite di sangue da dodici anni, la quale, pur avendo speso tutto i
suoi beni per i medici, non aveva potuto essere guarita da nessuno, gli si avvicinò da dietro, gli
toccò il lembo del mantello e immediatamente l'emorragia si arrestò. Gesù disse:"Chi mi ha
toccato?". Tutti negavano. Pietro allora disse:"Maestro, la folla ti stringe da ogni parte e ti
schiaccia". Ma Gesù disse:"Qualcuno mi ha toccato. Ho sentito che una forza è uscita da me".
Allora la donna, vedendo che non poteva rimanere nascosta, tremante, venne e si gettò ai suoi
piedi e dichiarò davanti a tutto il popolo per quale motivo l'aveva toccato e come era stata guarita
all'istante. Egli le disse:"Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va' in pace!".>>
I punti fondamentali:
1) la donna avrà raccontato ciò che ha vissuto?
2) il sepolcro vuoto del cuore
3) il bisogno d'amore della donna
4) il coraggio della donna di farsi spazio tra la folla
5) non facciamo la radiografia all'altro ma fraternizziamo.
Il secondo input un brano musicale che buona parte dei ragazzi aveva già ascoltato o
conosceva: "La cura" di Franco Battiato.
<<Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie
dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo
Dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai
Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore
dalle ossessioni delle tue manie
supererò le correnti gravitazionali
lo spazio e la luce per non farti invecchiare
E guarirai da tutte le malattie
perchè sei un essere speciale
ed io avrò cura di te
Vagavo per i campi del Tennesse
come vi ero arrivato chissà!
Non hai fiori bianchi per me?
Piu' veloci di aquile i miei sogni attraversano il mare
Ti porterò
soprattutto il silenzio e la pazienza
Percorreremo assieme le vie che portano all'essenza
I profumi d'amore inebrieranno i nostri corpi
la bonaccia d'agosto non calmera' i nostri sensi
Tessero' i tuoi capelli come trame di un canto
Conosco le leggi del mondo e te ne farò dono
Supererò
le correnti gravitazionali lo spazio e la luce
per non farti invecchiare
Ti salverò
da ogni malinconia
perchè sei un essere speciale
ed io avrò cura di te...
Io si che avrò cura di te eh>>
Disse Battiato in un'intervista dell'ottobre 2008:<<Quella - riferendosi a "La cura" - è una canzone
che ha un quid insondabile di ispirazione. Come ti dicevo prima, c'è una grande differenza tra il
comporre canzoni come mestiere ed avere ispirazione. “La cura” è una di quelle che è arrivata
come da una cellula superiore… E’ arrivata come una piccola luce a toccarmi, e mi è bastata per
scrivere questo pezzo. E’ stata vera ispirazione. Poi col mestiere aggiusti, crei, scrivi testi, questo
ed altre cose. Il testo poi lo abbiamo scritto a quattro mani con Sgalambro, però la cellula è stata
di ordine, di amore veramente universale>>
Dopo l'ascolto Moira ha introdotto il tema delle RELAZIONI riprendendo l'ultima parte della
canzone. Chi è il nostro "essere speciale" (o chi sono)? Nessuno di noi può evitare di stabilire delle
relazioni nella propria vita e Dio stesso ci ha generati perché entrassimo in relazione con l'altro.
Un giovane cristiano non si circonda di volti a cui non sa dare un nome, né guarda soltanto il lato
opportunistico degli incontri che fa nella sua vita, ma vede le persone come un'occasione di
arricchimento e dono di sé allo stesso tempo.
Ogni relazione parte da un incontro e non esiste incontro senza il desiderio di ognuno di fare posto
all'altro dentro di sè. Le relazioni significative richiedono impegno, coraggio e sacrificio in tutti gli
ambiti della nostra vita, anche quelli nei quali a prima vista l'amore e la comprensione
sembrerebbero scontati e ancor di più laddove l'incontro non è frutto di una scelta ben precisa.
Terzo input lanciato da Francesco "Orme nella sabbia" di Margaret Fishback Power.
<<Questa notte ho fatto un sogno,
ho sognato che ho camminato sulla sabbia
accompagnato dal Signore
e sullo schermo della notte erano proiettati
tutti i giorni della mia vita.
Ho guardato indietro e ho visto che
ad ogni giorno della mia vita,
apparivano due orme sulla sabbia:
una mia e una del Signore.
Così sono andato avanti, finché
tutti i miei giorni si esaurirono.
Allora mi fermai guardando indietro,
notando che in certi punti
c'era solo un'orma...
Questi posti coincidevano con i giorni
più difficili della mia vita;
i giorni di maggior angustia,
di maggiore paura e di maggior dolore.
Ho domandato, allora:
"Signore, Tu avevi detto che saresti stato con me
in tutti i giorni della mia vita,
ed io ho accettato di vivere con te,
perché mi hai lasciato solo proprio nei momenti
più difficili?".
Ed il Signore rispose:
"Figlio mio, Io ti amo e ti dissi che sarei stato
con te e che non ti avrei lasciato solo
neppure per un attimo:
i giorni in cui tu hai visto solo un'orma
sulla sabbia,
sono stati i giorni in cui ti ho portato in braccio.>>
Perché questi input? Per cercare di capire quali sono le nostre relazioni, quanto conosciamo chi ci
circonda, perché lo conosciamo.
Cosa c'è in una relazione? E' una relazione superficiale ovvero è una toccata e fuga o sono
relazioni profonde? Toccare significa cercare una relazione, entrare nella vita dell'altro in
punti di piedi, cercare nell'altro un frammento di Dio sapendo che siamo fatti a sua immagine e
somiglianza.
Dopo una corposa e ricca introduzione ci siamo divisi in gruppi per iniziare l'attività: è stato
chiesto di scrivere gli appuntamenti della nostra settimana in un'agenda atipica, nella quale oltre a
indicare ora e luogo bisognava scrivere anche le persone incontrate. L'elenco di nomi è stato utile
per riflettere su "con chi passiamo il nostro tempo?": non conosciamo tutti allo stesso modo e
questo perché non sempre si instaurano relazioni autentiche.
Per fare esercizio di autenticità di relazione siamo passati alla fu-sio-ne: ogni gruppetto formato
da 3 persone ha avuto la possibilità di conoscersi meglio, raccogliendo di ciascuno frammenti di
vita e di personalità. Infine, per chi conosce un po' Dragon-ball, sa che la FU-SIO-NE deve avere
un nome identificativo... e qua la fantasia ha trovato i suoi modesti spazi. Al termine dell'attività ci
siamo riuniti tutti insieme e ci siamo "presentati" con i nostri nuovi nomi e volti.
Dopo il passaggio di testimone tra Don Ubaldo e Don Sergio e soprattutto dopo un laudo pranzo, il
pomeriggio è volato tra un gioco di società e l'altro (la camminata sulla neve è stata eclilssata per
colpa della troppa neve!).
La sera ha trasformato la nostra sala da pranzo in un cinema per la proiezione del film “The
Truman Show”, il nostro Quarto input. L’obiettivo è stato quello di far sorgere delle domande e
delle riflessioni - piuttosto che dare delle risposte - permettendo così ai ragazzi di immedesimarsi
nei ruoli dei diversi protagonisti, sperimentando da un lato un esempio di rapporto effimero
(perché basato semplicemente sulla recitazione di un ruolo) e dall'altro analizzando i pro e i contro
dei principali rapporti di Truman (amicizia, marito-moglie e rapporto padre-figlio). In un mondo
fatto di finte relazioni Truman (Uomo vero) scopre la realtà prima di tutto riscoprendo se stesso,
prendendo consapevolezza che la sua esistenza nello show aveva qualcosa che non andava:
elementi che si ripetevano, strane reazioni delle persone che lo circondavano, situazioni bizzare e
surreali. Uscendo dalla consuetudine Truman si mette in gioco e mette a dura prova il regime di
false relazioni che lo circondano.
Subito dopo è iniziata l'attività “Il Processo” dove alcuni di noi si sono cimentati nel ruolo di
giudice ed altri di avvocato per poter insieme condannare o assolvere questi “rapporti” alla luce
del percorso di Truman e dei fattori scatenanti:
-
la moglie che non riesce a gestire più il marito;
-
il migliore amico che arriva a mentire così spudoratamente da non essere più credibile;
-
Christof ,il creatore dello show, che dopo trent'anni di trasmissione arriva ad autoconvincersi che il suo operato va a favore della vita di Truman e che egli accetterà in ogni
caso di rimanere nello show anche se dovesse scoprire la verità.
MARTEDI' 5 GENNAIO
Dopo aver trascorso un lunedì pieno di input, riflessioni, confronti e soprattutto di RELAZIONI il
giorno seguente è stato dedicato al resoconto personale e soprattutto al “cosa ci portiamo nel
cuore di questa uscita invernale?” Beh, ciascuno ha messo del suo e sulla scia dei buoni propositi
abbiamo dato spazio ad un’esperienza Vera di Fraternità: Alessandra ci ha regalato un pizzico
della sua “avventura” a Sucupira Du Norte (Brasile) con foto e racconti.
Tra una foto e l’altra siamo arrivati al momento del pranzo appuntamento a cui non si può
rinunciare! Caffè, pulizie e poi tutti in macchina!