Tifo violento, Maroni titiri Polizia dagli stadi

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Tifo violento, Maroni titiri Polizia dagli stadi
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C O I S P · CO OR D IN A M E NT O P E R L ’ I N D IP E ND E N Z A S IN D A C AL E DE L L E F OR Z E D I P O L IZ IA
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Tifo violento, Coisp: Maroni
ritiri la polizia dagli stadi!
I “signori del calcio”
addestrano i tifosi contro le
Forze dell’Ordine.
Rassegna stampa 9/29 agosto 2010
Il Coisp: «Colpa dei "signori del calcio" Si ritiri la polizia
dagli stadi» - 26 agosto 2010 - «Sono trascorsi appena tre giorni da
quando avevamo lanciato il nostro ennesimo monito. Il problema del tifo violento non si risolve con proclami e
con provvedimenti burocratici, ma tagliando “i viveri” a tutte quelle società di calcio conniventi con i tifosi, che
aizzano le frange più pericolose contro le Forze dell'Ordine. Avevamo detto che i primi a doversi assumere
alcune responsabilità sono “i signori del calcio italiano” che tacciono inspiegabilmente. Solo tre giorni e Bergamo
è diventata una polveriera, con auto bruciate, tifosi in rivolta e, neanche a dirlo, un poliziotto ferito». Franco
Maccari, segretario generale del Coisp, il Sindacato indipendente di polizia, condanna gli ennesimi episodi
di violenza che hanno visto protagonisti tifosi e Poliziotti. «Basta Ministro Maroni, ci rivolgiamo direttamente a lei
quale nostro interlocutore istituzionale - tuona Franco Maccari – le diciamo basta, ritiri gli uomini dagli stadi, lasci
che i tori si scornino nelle arene, perché non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire e il mondo del calcio, nelle
sue espressioni massime dei livelli dirigenziali non ci sente proprio da quell'orecchio. Perché, diciamola tutta, la
tessera del tifoso non conviene alle società che sono consapevoli di perdere introiti importanti». «Se il prologo è
questo - dice ancora il segretario generale del Coisp - non osiamo immaginare quale sarà la fine di questa
stagione 2010-2011 e noi non siamo più disposti a guardare animali sapientemente addestrati per fare la guerra
alle forze di polizia, che si accaniscono contro le regole e per sovvertire l'ordine costituito. Qualsiasi punizione conclude Franco Maccari - non sarà mai sufficiente se ad essa non seguiranno provvedimenti reali che
responsabilizzino pesantemente le società per i reati commessi dai tifosi».
Il caso della tessera del tifoso che non c’è. La
partenza del nuovo progetto rischia a breve di
complicare ulteriormente la situazione. ROMA — A Napoli, piazza caldissima, il questore ha lanciato
un allarme forte e chiaro: «Qui la tessera del tifoso non l’ha richiesta nessuno». E c’è timore visto che la trasferta
di Firenze di domenica è aperta soltanto ai possessori della card. A Udine c’è chi ha fatto la card nonostante
qualche problema kafkiano (per gli austriaci che tifano bianconero, perché non avevano il codice fiscale in
quanto non residenti...). Ma 3 mila tessere non saranno pronte per la gara con il Genoa. A Pisa c’è grande paura
per la gara casalinga del 5 settembre: l’ultima volta, infatti, sono volati sputi e minacce tra i fan nerazzurri protessera e i contestatori. Spaccato della spaccatura che vive il mondo del tifo: duri e puri contro allineati, bollati
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come «servi dello stato» o «ultras profit», perché non hanno voluto rinunciare per una battaglia ideologica al
business della curva. Forse sarà la panacea del problema della violenza negli stadi (già, ma negli autogrill, nelle
stazioni, negli incroci pericolosi?). Forse, dopo decenni di lassismo in cui si è voluto confinare nello stadio, e
nella fattispecie nelle curve, il conflitto antagonista giovanile tipico della società contemporanea, è l’inizio di
un’inversione di tendenza. Anche ieri il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, contestato violentemente dai tifosi
dell’Atalanta alla Festa della Lega Nord ad Alzano Lombardo (lancio di petardi, scontri con la polizia e diversi
agenti feriti il bilancio della serata), si è dichiarato «soddisfatto» per la partenza del progetto. Ma la «tessera del
tifoso» rischia, nel breve periodo, di alimentare i problemi anziché risolverli. Il primo dato concreto è che ancora
meno gente andrà allo stadio: gli abbonamenti segnano una flessione del 20%. Un dato allarmante per il
malandato calcio italiano. Per libertà di scelta, anche chi non è ultrà e non ha mai pensato di esserlo nella vita,
dopo biglietti nominali, necessità di un documento per un bambino di 8 anni, odissee fantozziane nella burocrazia
più ottusa per una partita di pallone, c’è chi non ne ha potuto più e ha finito per dire addio allo stadio e aderire
alla sempre più ricca offerta televisiva. Se il fine della tessera, invece, è creare il tifoso ufficiale, eliminando quella
sacca di gruppi violenti, politicizzati (già ma sotto le elezioni hanno sempre fatto comodo a tanti politici...), legati
alla criminalità organizzata, il risultato immediato è stato spingere nella sfera dell’antagonismo e del non-controllo
una serie di gruppi borderline, vivaci, non esattamente dei boyscout, ma con cui c’era dialogo da parte delle forze
dell’ordine. E che soprattutto erano conosciuti e riconosciuti. Il rischio è che le curve (dove il processo di erosione
dei leader riconosciuti era già in stato avanzato) siano sempre più regno di «cani sciolti», che compreranno, volta
per volta, il biglietto, che magari viaggeranno in maniera anonima e incontrollata (una volta si sapeva chi e da
dove partiva), visto che la «tessera del tifoso» è obbligatoria per accedere al settore ospiti nella gare fuori casa.
Ma, se come è accaduto in passato già per partite in cui il settore ospiti era chiuso, i tifosi ospiti (come fecero i
Grifoni in occasione di un Roma-Genoa destando al loro arrivo non poco allarme) comprassero i biglietti di un
altro settore, che cosa potrebbe succedere. I sindacati di polizia hanno già lanciato l’allarme. Dopo Inter-Roma di
Supercoppa (gara per cui l’ex sottosegretario all’Economia, Paolo Cento, ha duramente criticato il ministro
Maroni per la gestione dell’ordine pubblico visto che nerazzurri e giallorossi erano a stretto contatto), Franco
Maccari, segretario generale del Coisp, il sindacato indipendente di polizia: «È assordante il silenzio di
Federcalcio e Lega. Il ‘‘governo del calcio’’ tace. Tace perché poi, quando il rischio diventerà emergenza, a
contrastare il fenomeno ci saranno sempre gli uomini e le donne delle Forze di Polizia costretti a combattere una
vera e propria battaglia». Da sabato, poi, la Lega dovrà verificare se gli accessi privilegiati e le altre agevolazioni
per i possessori delle tessere saranno veri o mere promesse dei club. Ma il vero nodo sarà capire se veramente
a chi ha la tessera sarà possibile andare in quelle trasferte che da anni sono vietate: Napoli, solo per fare un
esempio, per i romanisti. Il Milan è il club modello per adozione della card (l’hanno spedita anche a chi è
transitato una volta per caso da San Siro). Ma l’anno scorso per scongiurare l’arrivo a Genova dei rossoneri in
possesso della card si decise di giocare Genoa-Milan, gara ad altissimo rischio, a porte chiuse con forte
irritazione degli abbonati rossoblù. Così accadrà per Nocerina-Cavese di domenica. Gara di Prima Divisione,
dove l’adozione della tessera del tifoso è un vanto. La prefettura di Salerno ha deciso la disputa a porte chiuse.
Anche per chi ha la tessera. E le società hanno fatto ricorso: benvenuti in Italia. Roberto Stracca 26 agosto 2010
Assalto ultrà, il Coisp attacca: "Maroni ritiri la polizia dagli
stadi". Il sindacato di polizia: "'I signori del calcio'
addestrano i tifosi contro le Forze dell’Ordine. Sono le società a fomentare in maniera sotterranea i
tifosi contro la 'tessera' perché perdono introiti importanti" - “Sono trascorsi appena tre giorni da quando avevamo
lanciato il nostro ennesimo monito. Il problema del tifo violento non si risolve con proclami e con provvedimenti
burocratici, ma tagliando “i viveri” a tutte quelle società di calcio conniventi con i tifosi, che aizzano le frange più
pericolose contro le Forze dell’Ordine. Avevamo detto che i primi a doversi assumere alcune responsabilità sono
“i signori del calcio italiano” che tacciono inspiegabilmente. Solo tre giorni e Bergamo è diventata una polveriera,
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con auto bruciate, tifosi in rivolta e, neanche a dirlo, un Poliziotto ferito”. Franco Maccari, Segretario Generale
del Coisp - il Sindacato Indipendente di Polizia, condanna gli ennesimi episodi di violenza che hanno visto
protagonisti tifosi e Poliziotti. “Basta Ministro Maroni, ci rivolgiamo direttamente a lei quale nostro interlocutore
istituzionale - tuona Franco Maccari – le diciamo basta, ritiri gli uomini dagli stadi, lasci che i tori si scornino nelle
arene, perché non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e il mondo del calcio, nelle sue espressioni massime
dei livelli dirigenziali non ci sente proprio da quell’orecchio. Perché, diciamola tutta, la tessera del tifoso non
conviene alle società che sono consapevoli di perdere introiti importanti”. “Se il prologo è questo - dice ancora il
Segretario Generale del Coisp - non osiamo immaginare quale sarà la fine di questa stagione 2010-2011 e noi
non siamo più disposti a guardare animali sapientemente addestrati per fare la guerra alle Forze di Polizia, che si
accaniscono contro le regole e per sovvertire l’ordine costituito”. “Qualsiasi punizione - conclude Franco Maccari
- non sarà mai sufficiente se ad essa non seguiranno provvedimenti reali che responsabilizzino pesantemente le
società per i reati commessi dai tifosi”.
Scontri Inter Roma, il Coisp si aspetta decisioni forti dai
"Governanti del calcio" - 23/08/2010 - COISP “Ci risiamo. Il calcio torna in
campo e i teppisti ritornano sugli spalti”. E’ quanto afferma Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp – il
Sindacato Indipendente di Polizia, all’indomani degli scontri consumatisi nella gara di Supercoppa disputata tra
Inter e Roma. “E’ assordante il silenzio di Federcalcio e Lega – dice Franco Maccari – l’ultima trasferta libera,
cioè senza tessera del tifoso, si è trasformata in vergogna. E il “governo del calcio” tace. Tace perché poi,
quando il rischio diventerà emergenza, a contrastare il fenomeno ci saranno sempre gli uomini e le donne delle
Forze di Polizia, schierati in assetto di guerra, costretti a combattere una vera e propria battaglia”. “Ci viene il
legittimo sospetto – continua il Segretario Generale del Coisp – che gli organismi del calcio non abbiano
nessuna voglia di affrontare un problema che non è nuovo, che se mai si presenta ogni anno e ad ogni inizio
campionato, con forme diverse. Probabilmente perché prendere una posizione significherebbe mettersi contro i
grandi club che non sono più delle società di calcio, ma delle holding vere e proprie che foraggiano e giustificano
anche l’esistenza degli apparati burocratici del calcio i quali, avverso il fenomeno della violenza negli stadi, non
sono stati in grado di mettere in campo un solo provvedimento risolutivo”. “Il campionato è oramai iniziato –
conclude Franco Maccari – la Polizia di Stato ha pagato un tributo altissimo alla logica perversa di un calcio
malato e del suo tifo, non vorremmo, visto il prologo offerto dalle tifoserie di Inter e Roma, trovarci da qui a breve
a commentare fatti di cronaca ben più gravi. Crediamo che da tempo “i governanti del calcio” avrebbero dovuto
prendere atto del fallimento della loro politica del non decisionismo verso le tifoserie più violente, ora ci
aspettiamo quanto meno un atto di responsabilità perché la stagione 2010-2011 non prosegua peggio di come è
iniziata”.
CALCIO: TESSERA TIFOSO, VIMINALE A QUESTORI "MASSIMO RIGORE" (AGI) - Roma,
23 ago. - "Massimo rigore" e "puntuale attuazione delle norme, anche per evitare che siano
elusi i sistemi di controllo". E' quanto il Viminale raccomanda con una circolare indirizzata a
tutti i questori alla vigilia del campionato si calcio di serie A, il primo che prevede l'obbligo della
cosiddetta "tessera del tifoso" per tutti gli abbonati e per i tifosi che intendono seguire la propria squadra in
trasferta accedendo al settore ospiti (chi vorra' potra' continuare a farlo anche senza tessera ma comprando i
biglietti di settori diversi). Verifiche accurate della rispondenza tra titolo d'accesso e titolare della tessera e
controlli capillari sulle agenzie incaricate della vendita dei biglietti, queste le direttive del dipartimento di pubblica
sicurezza, che ricorda anche come "la mancata attuazione da parte dei club degli adempimenti connessi
all'adesione al programma" (corsie dedicate, telepass, adeguamento dei varchi, ndr) sia da considerare "alla
stregua di una carenza strutturale dell'impianto". I questori sono invitati a "disporre particolari ed attente verifiche
strutturali al fine di individuare eventuali inadempimenti" da segnalare all'Osservatorio nazionale per le
manifestazioni sportive. Nella prima fase di applicazione - si legge nella circolare - "appare necessaria la
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revisione dei piani operativi per le attivita' presso i varchi dedicati, da attuare con l'impiego di un maggior numero
di steward". Inoltre, in occasione delle partite andra' disposto "l'impiego di un adeguato numero di unita' delle
forze di polizia per il sistematico controllo della rispondenza tra il titolo di accesso ed il titolare della tessera". E
"allo stesso fine, dovranno essere disposti capillari controlli presso le agenzie incaricate della vendita dei biglietti
applicando, ricorrendone i presupposti, il previsto regime sanzionatorio". (AGI) Bas 231401 AGO 10 NNNN
Scontri Pescara Roma: 10 i feriti, il commento del sindacato Coisp. E'
di 10 feriti il bilancio degli scontri avvenuti ieri sera prima e dopo l'incontro di calcio
Pescara - Roma. Il sindacato Coisp: "Via dagli stadi Polizia e Carabinieri" - di Redazione 09/08/2010 - E' di 10
feriti il bilancio degli scontri avvenuti ieri sera prima e soprattutto dopo l'incontro amichevole di calcio fra Pescara
e Roma allo Stadio Adriatico. Cinque sono i tifosi rimasti contusi, mentre gli altri cinque sono poliziotti. Nessuno
di loro è in gravi condizioni, le prognosi infatti sono di pochi giorni. Fra i poliziotti feriti, anche il dirigente della
Squadra Volante di Pescara Alessandro Di Blasio. Numerose le auto danneggiate. Intanto la Procura ha eseguito
alcuni fermi per gli incidenti; grazie alle telecamere di videosorveglianza installate nei pressi dello stadio, ora
verranno identificati tutti i responsabili. Il Coisp Abruzzo, sindacato di Polizia, interviene sugli incidenti di ieri
sera: ""Riteniamo che possano benissimo provvedere vigilanti privati." ha detto il segretario regionale Rosito,
che esprime la propria preoccupazione per i prossimi incontri di serie B, soprattutto quando allo Stadio
arriveranno tifoserie particolarmente calde". Rosito vorrebbe quindi che le forze dell'ordine (carabinieri e polizia),
siano presenti solo all'esterno dello stadio, ed in occasione di incontri particolarmente delicati.
Incidenti Pescara-Roma, feriti e fermi. Sono già sei le
amichevoli con scontri. Mai un precampionato così
violento. Cresce l’allarme in vista dell’inizio dei tornei. La polizia: stop agenti negli stadi.
ROMA (9 agosto) – E’ di due tifosi accoltellati, dieci contusi, cinque dei quali tra le forze dell’ordine, e decine di
autovetture danneggiate il folle bilancio degli incidenti avvenuti tra gruppi dopo l’amichevole Pescara-Roma, vinta
dai giallorossi per 1-0. Le forze dell’ordine hanno compiuto alcuni fermi. Dura la presa di posizione dei sindacati
di polizia, che chiedono di non impiegare le forze dell’ordine all’interno degli stadi. La partita, considerata a
rischio per le ruggini tra le due tifoserie, era stata preceduta da alcune scaramucce sedate dalla polizia. E’ la
sesta amichevole quest’estate contrassegnata da incidenti: mai come quest’anno erano stati tanti gli incidenti nel
pre-campionato. E mai come quest’anno cresce l’allarme per l’inizio delle partite con i tre punti in palio. Gruppi di
tifosi si sono affrontati vicino lo stadio, nella zona della pineta sul lungomare sud, dove sono state anche
danneggiate automobili targate Roma. Dei due accoltellati, entrambi pescaresi, uno è stato colpito a una gamba,
l’altro all’emotorace. Sono stati ricoverati all’ospedale di Pescara, dal quale sono stati dimessi in nottata con
prognosi di 10 e 15 giorni. Prima della gara vi erano state scaramucce vicino allo stadio Adriatico, ma l’arrivo
delle forze dell’ordine aveva evitato il contatto fra le due tifoserie. La Digos stanno visionando alcuni filmati per
identificare il maggior numero possibile di responsabili. Fino a questo momento è stato individuato solo un
supporter romanista di 35 anni. Gli ultimi incidenti fra i tifosi di Pescara e Roma si verificarono due anni (agosto
2008) fa, in occasione dell’amichevole Roma-Juventus, disputata allo Stadio Adriatico. Con quella di ieri sera
sono sei le amichevoli che hanno dato luogo a scontri e feriti. L’elenco vede Parma-Spal, Cagliari-Bastia,
Catania-Iraklis, Brescia-larissa, Pisa-Viterbese e Pescara-Roma. Una situazione allarmante, come confermato
anche ieri dal Centro studi e ricerche sulla sicurezza pubblica, che ha ufficializzato che nell’ultima stagione gli
incidenti sono aumentati del 20 per cento con più feriti sia tra le forze dell’ordine sia tra i civili. La stagione che
sta per cominciare diventa così già ad alto rischio. Prima di Pescara c’erano stati gli incidenti allo stadio
Acquaviva di Montepulciano, con protagonisti i sostenitori del Pisa e della Viterbese il 4 agosto. Gli scontri tra
ultrà sono avvenuti fuori dallo stadio e la polizia ha dovuto sparare in aria per disperdere le tifoserie. Arrestati una
ventina di sostenitori della Viterbese accusati di rissa, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. Uno di
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loro era già stato sottoposto a Daspo. In precedenza era toccato al Brescia essere coinvolto in una rissa a Storo,
in Trentino, durante una amichevole con i greci del Larissa il primo agosto. Due espulsi, entrambi nelle file dei
greci, tutti-contro-tutti al fischio finale dell’arbitro e alcuni tifosi bresciani presenti sulle tribune che scavalcano la
recinzione per cercare di raggiungere i calciatori della squadra avversaria. Il giorno prima a Pinzolo era stata
sospesa al 70′ Catania-Iraklis, ancora una volta una formazione italiana contro una greca: dopo l’espulsione
dell’argentino del Catania Barrientos, calci e spintoni e arbitro che manda tutti negli spogliatoi. Il 28 luglio altro
episodio in Cagliari-Bastia a Villacidro, nel cagliaritano: la partita viene fermata al 31′ della ripresa per una rissa
in campo. Ad accendere la prima miccia erano stati i tifosi di Parma e Spal. Due tifoserie divise da vecchie
ruggini, puntualmente trasformatesi in violenza in un piccolo centro del Trentino, a Levico Terme, con un bilancio
finale di un ferito con cinque punti di sutura alla testa e alcune auto distrutte. Il Coisp Polizia Abruzzo ha
ribadito la sua contrarietà all’impiego di polizia e carabinieri dentro gli stadi. «Riteniamo – dice il segretario
regionale Alessandro Rosito – che possano benissimo provvedere vigilanti privati. A polizia o carabinieri
affidiamo solo la presenza esterna, nei casi in cui è a rischio la sicurezza. Quanto accaduto dentro e fuori lo
stadio Adriatico, a Pescara, per una semplice amichevole, suggerirà sicuramente delle domande al comitato
sicurezza ma, altrettanto sicuramente, preoccupazione per le prossime gare ufficiali della Pescara calcio, ora in
serie B, in modo particolare quando si presenteranno delle tifoserie turbolente all’Adriatico. Alloramettiamo i
vigilanti negli stadi senza distogliere numeri rilevanti di tutori dell’ordine da altri servizi, essenziali per la sicurezza
dei cittadini».
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