Comunicato - Urbino e Provincia

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Comunicato - Urbino e Provincia
Comunicato stampa
Cinema, cibo, musica, dibattiti e degustazioni.
Questo e molto altro è il variegato e ricercato menù di “CineBo”.
La prima edizione della manifestazione, organizzata dall’Associazione
culturale “Il Paradosso del barbiere” con il patrocinio del Comune di San
Lorenzo in Campo e la collaborazione di Slow Food ed IO NINO si svolgerà
presso il Teatro Mario Tiberini del centro laurentino nei mesi di novembre e
dicembre.
Il Manifesto del “Cinebo”
Cinema = Linguaggio = Comunicazione = Cibo
di Salvatore Gelsi
Nella prima proiezione del 28 dicembre 1895, i fratelli Lumière mostrarono anche il rullo
Le dejeuner de bébé, scena di vita familiare dove un piccolo della famiglia Lumière
veniva imboccato con una pappa. Nove anni dopo Georges Meliès nella Sorcellerie
culinaire ci fa vedere uno chef mentre sta preparando dei cibi prelibati che attraggono la
fame di un mendicante, immediatamente scacciato in malo modo. Il povero affamato si
rivelerà un mago e trasformerà la cucina nel luogo delle sue stregonerie con un’invasione
di diavoli che scaraventa lo chef nella pentola. Fin dall’inizio il cibo al cinema sembra
esporre, in modo quasi paradigmatico, i suoi confini geografici: la visione del mangiare e
del cucinare insieme ai due primi generi della narratologia, cioè il realismo e la fantasia.
Detto in altri termini, siamo di fronte alla quotidianità della vita umana sottesa da un “altro
discorso”
che
originandosi
nel
simbolico
entra
nella
rappresentazione
spettacolarizzandola. A questo punto il viaggio si fa lungo e pressoché infinito perché il
principio dell’osservatore e del suo punto di vista sono in grado di spostare l’area del
senso dalla relazione primaria del mangiare a quella secondaria del vedere. Così si può
osservare lo schermo per unità tematiche: ad esempio, a sottolineare il legame
antropologico e geografico (nel senso moderno del termine) tra cibo e identità nazionale,
tra cibo e identità familiare, (con la famiglia “normale”de Il gattopardo (1963), Fanny e
Alexander (1981), I morti (1987), Parenti serpenti (1992), o con quella “sociale”, cioè con
i tre episodi della saga del Padrino. In particolare in questa trilogia il cibo compare
ripetutamente come asse temporale, a volte come “contorno” alla violenza dei mafiosi Lascia la pistola e prendi i cannoli- ordina al giovane “picciotto” il grasso Clemenza,
vecchio amico di Don Vito, dopo che ha ucciso il traditore Paul, come strumento diretto di
morte - sempre i cannoli, questa volta avvelenati nel terzo episodio - , infine, come
veicolo della memoria di un’età dell’innocenza nel finale del secondo episodio, quando
Michael, nuovo padrino, ricorda l’arrivo a casa del padre festeggiato da una grande
cassata) oppure, osservando il legame tra. cibo e potere, (con la battuta di Talleyrand sul
fatto che in Francia i regimi passano, la cucina resta in A cena con il diavolo (1992) o
come ne Il Dottor Zivago (1966) dove è rimarcata di continuo la distanza tra gli
abbondanti cibi francesi dei ricchi e la miseria dei poveri russi). Sul fronte sociologico,
parlando per esempio di cibo e fame, cibo e società dei consumi, c’è tutta la commedia
all’italiana da guardare con Totò e Sordi perennemente affamati perché il cibo, prima
ancora di essere mangiato, è uno spettacolo per gli occhi, un trucco, dove la vista fa
“l’occhiolino” al gusto, ineludibile la fame sta nel comico e nella commedia fin
dall’antichità. Al contrario, il cinema può diventare per chi lo fa, come per chi lo vede, una
passione sfrenata, divoratrice come nel caso di Alfred Hitchcock. La sua “ingombrante”
presenza ci permette di guardare ancora (ma da un’altra prospettiva) il rapporto tra cibo
e cinema lungo il crinale della relazione tra cinema e individuo. Diceva Hitch: “il cinema è
la vita senza le parti noiose”. Ne discende che ci sono soltanto due tipi di cibi: i dolci e gli
altri alimenti. La distinzione non deve essere presa alla lettera; ci possono essere cambi
di campo, fluttuazioni tra i dolci e il resto della gastronomia e, come nel Vangelo, “gli
ultimi” possono diventare i primi” e viceversa. Il cibo è poi associato con il grande tema
che domina in tutti i suoi film: l’omicidio. In Nodo alla gola (1948) si pranza sul baule
dentro cui è nascosto la vittima dell’omicidio. Ne Il sospetto (1941) una scrittrice inglese
di gialli e il medico del villaggio, a tavola, parlano dei diversi modi di uccidere una
persona mentre Cary Grant sta tagliando un pollo. Hitchcock alterna sapientemente le
inquadrature, alimentando il sospetto che Grant stia meditando di uccidere la moglie. Il
coltello fa la parte del leone anche in almeno altre tre sequenze tratte da Blackmail,
Sabotaggio e Il sipario strappato. Nella prima svolge una funzione di “memoria”
dell’omicidio che si è già realizzato, mentre nella seconda e nella terza lo vediamo “in
azione” (e nella terza sarà accompagnato da quasi tutti gli utensili di cucina, compreso lo
sportello di un forno). Siamo dunque nel campo delle pulsioni e delle compulsioni, allora
è evidente la sua relazione con il sesso (basti pensare a Lubitsch e a un film come
Angelo (1937) per le allusioni sessuali o quelle più esplicite, dirette de La grande
abbuffata (1973), di Come l’acqua per il cioccolato (1992) o di Chocolat (2000)) o con la
fede perché nel Cristianesimo Dio si fa cibo, pane e vino ovvero nutrimento dell’anima dei
fedeli (si pensi a La ricotta (1963) di Pier Paolo Pasolini o a Il pranzo di Babette (1987) di
Gabriel Axe). Ma adesso basta parlare, bisogna vedere perché il cinema è cinema, cioè
linguaggio e come tale ricalca il nostro mettersi a tavola: quando ci alziamo sazi siamo
quasi già pronti per risedervi affamati.
Il Prof. Salvatore Gelsi è laureato in Filosofia e si occupa di cinema e comunicazione
all’Università di Ferrara. La sua incursione nel mondo gastronomico procede con un
metodo che va alla ricerca delle mentalità e dei significati antropologici del cibo nei suoi
rituali. Ha pubblicato:
A TAVOLA CON HITCHCOCK – Film e ricette di un grande gourmet
LO SCHERMO IN TAVOLA – Cibo, film e generi cinematografici
CIACK SI MANGIA! – Il dizionario del cinema in cucina
CineBo - Programma
Venerdì 10 Novembre - Viaggio nel “primo” Cinebo
Primo CineBo, prima serata… primi piatti
Viaggio eno-gastronomico attraverso la storia del cinema.
Dalle ore 20 - Ingresso.
Ore 20.45 - Antipasto di immagini e musica
Ore 21 - Il Prof. Valerio Chiarini (Responsabile didattico di Slow Food) ci
accompagnerà, attraverso le parole e le immagini, in un viaggio affascinante nella
storia del CineBo per comprendere la stretta correlazione tra cinema e cibo. La
“lezione” sarà supportata da spezzoni di film con le migliori scene gastronomiche
del cinema. Si parlerà prevalentemente di primi piatti e di commedia all’italiana.
Ore 22.45 - Degustazione a cura del Ristorante Giardino di San Lorenzo in
Campo
Ore 23 - Musica jazz con Francescoli Veroli Quartet
Venerdì 17 Novembre - Fast & Slow
Omologazione VS diversificazione dei sapori
Confronto tra l’omologazione di sapori, gusti e forme e l’importanza e il valore del
cibo come identità culturale e territoriale.
Dalle ore 20 - McAccoglienza, tenetevi leggeri perché all’ingresso troverete un
hamburger ed una Cola
Ore 20.30 - Antipasto di immagini e musica
Ore 21 - Intervento di Massimo Biagiali (Ristoratore e sommelier)
Ore 21.30 - Proiezione del film Supersize Me (USA 2004 di Morgan Spurlock, 98’,
documentario)
Ore 23.20 - Intervento di Alfredo Palazzetti (Fiduciario Slow Food Marche)
Ore 23.45 - Degustazione a cura di Slow Food
Ore 24 - Musica con la fisarmonica di Giacomo Rotatori
Venerdì 1 Dicembre - Cibo come antidepressivo
Cioccolato amore mio
Serata dedicata al cioccolato, alle sue tentazioni, ai suoi “poteri” afrodisiaci.
Dalle ore 20 - Ingresso
Ore 20.45 - Antipasto di immagini e tango
Ore 21 - Proiezione del film La Fabbrica di Cioccolato (USA 2005 di Tim Burton,
106’)
Ore 23 - Intervento del Prof. Tommaso Lucchetti (Docente di Storia della
Gastronomia)
Ore 23.30 - Degustazione a cura del Ristorante Giardino e dell’artigiano
cioccolatiere Alessandro Pasquini con i suoi prodotti “L’Albero degli Dei”
Ore 23.45 - Musica e danza. Tango argentino con la scuola Team Diablo Marche
Venerdì 15 Dicembre – OGM VS BIO
Modificazioni genetiche contro biologico
Confronto tra la biotecnologia, modificazioni genetiche e la cultura/coltura biologica.
Dalle ore 20 - Ingresso
Ore 20.45 - Antipasto di immagini e musica
Ore 21 - Proiezione del film The Future of food (Usa 2004 di Deborah Koons, 88’
v.o. con sottotitoli) inedito in Italia
Ore 23 - Intervento della Dott.ssa Graziella Picchi (Sociologa rurale)
Ore 23.30 - Degustazione a cura di Valentino Prodotti Biologici
Ore 23.45 - Musica con le sei corde jazz di Stefano Tinti
Venerdì 22 Dicembre – Cibo povero sarà Lei!
Cibo come assenza, fame. (Ex) cibo povero
Serata dedicata a quei cibi che nel passato venivano considerati cibi poveri e che
nel tempo hanno ottenuto un’importante collocazione e rivalutazione.
Dalle ore 20 - Ingresso
Ore 20.45 - Antipasto di immagini e musica
Ore 21 - Proiezione del film Miseria e nobiltà (ITA 1954 di Mario Mattioli, 95’)
Ore 23 - Intervento del Prof. Tommaso Lucchetti (Docente di Storia della
Gastronomia)
Ore 23.30 - Degustazione a cura della Farroteca Monterosso
Ore 23.45 - Musica con il duo fisarmonica e violino - Giacomo Rotatori e Tiziano
Tenaglia
Per le serate è particolarmente gradita la prenotazione (329.8911786) o
via mail ([email protected]) lasciando nome, cognome e
numero di telefono.
L’ingresso è di Euro 10.
Partners della manifestazione sono:
BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI PERGOLA
PASQUINI PASTICCERIE DI CHIARAVALLE
VALENTINO PRODOTTI BIOLOGICI DI SAN LORENZO IN CAMPO
HOTEL RISTORANTE GIARDINO DI SAN LORENZO IN CAMPO
AZIENDA AGRICOLA FORESTALE MONTEROSSO DI SAN LORENZO IN CAMPO
Per ulteriori informazioni: http://www.bloggers.it/ilparadossodelbarbiere/
http://www.youtube.com/watch?v=yDI7sV6c1WI
UFFICIO STAMPA
Marco Spadola
349.7179469