eBook - ALI Penna d`Autore

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eBook - ALI Penna d`Autore
- eBook -
POESIE D’AUTORE
© Copyright by Poeti Contemporanei
proprietà letteraria riservata
IN COPERTINA
«Auguste legge un libro a sua figlia»,
di Mary Cassat (pittura a olio, 1910).
Collana eBook di Penna d’Autore - N. 13
© Copyright: Edizione eBook Penna d’Autore 2013
A.L.I. Penna d’Autore - Casella Postale, 2242 - 10151 Torino
http://www.pennadautore.it
e-mail: [email protected]
Il presente file può essere usato esclusivamente per finalità di
carattere personale. Tutti i contenuti sono protetti dalla Legge sul
diritto d’autore. L’A.L.I. Penna d’Autore declina ogni
responsabilità sull’utilizzo del file non previsto dalla legge.
- eBook -
INDICE
Prefazione
Ines Scarparolo
Antonella Sergi
Anna Barzaghi
Carmela Giarratana
Marina Montagnini
Marco Gandolfi
Loredana De Cecco
Vittorino Tosato
Lucia Borsotti
Massimiliano Zazzaro Galia
Maria Monica in Martino
Maria Rosaria Filangieri
Giovanna Mulè
Luigi Golinelli
Giorgio Nidasio
Silvia Gelosi
Osvaldo Crotti
Chiara Colasberna
Stefania Laus
Sonia M.R. Gagliardelli
Cinzia Fioroni
Denise Pietrella
Margherita Gallo
Luigi Bernardi
Massimo Mezzetti
Laila Tromboni
Enzo Puglisi
Giovanni Renato Ortale
Claudia M.C. Bertoldo
Pia Foglia
di Nicola Maglione
3
«Palpiti di Luce»
5
«Ho viaggiato»
6
«Uomini»
8
«Il tocco della farfalla»
9
«Sorrideva e cantava»
10
«Pomeriggio d 'estate»
12
«Nelle viscere un tormento» 13
«Amorevole Madre»
14
«Sinergia»
16
«Essere»
17
«Campania»
18
«La corsa del tempo»
20
«Mare»
21
«Terra (13-03-2013)»
22
«Parole»
24
«Primavera»
25
«Quel costante pensiero»
26
«Sfuggimi tempo»
27
«La forza dell’Amore»
28
«Lo sberleffo»
30
«Fasci di silenzio»
31
«Pensieri»
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«SMS? No, grazie!»
34
«Ritorna»
35
«Pathos Cosmico»
36
«L’illusione»
38
«Deposizione»
39
«Ombre»
40
«Papà»
42
«La Divina Pensione»
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Adalgisa Licastro
Rosa Parlato
Massimiliano Rendina
Sara Chessa
Daniela Rusconi
Stefania Pellegrini
Santa Ganci
Ermetina Formis Corradi
Graziella Benatti
Francesco Celi
Roberto Guerrini
Annamaria Buroni
Federica Minozzi
Maria Teresa Bernhart
Vincenza De Ruvo
Domenico Sidio Bruno
Rosalba Pescosolido
Stefania Fiorin
Gabriella Cozzani
Angelica Vece
Giuseppe Cantoni
Mariaconcetta Laudani
Lina D’Incecco
Rebecca Grima
Giuliano Patelli
Antonio Cosentino
Caterina Battilana
Maria Cervai
Silvia Matera
Vincenzo Filannino
Luigi Antonio Pilo
Mila Berchiolli
«Se canti»
«Nostalgia»
«Giorgio Morandi vendesi»
«Tutto da scoprire»
«Lacrima di donna»
«Oltre la luce»
«Mamma»
«Sospiri di vita»
«Un sussurro»
«Il treno dai cento vagoni»
«Il mendicante»
«Verso parole nuove»
«Oltre: una nuova humanitas»
«La valigetta»
«Buio negli occhi cuore a colori!»
«La zanzara ritrova la vita»
«Vorrei oggi...»
«Felicità»
«La mia vita»
«L’assenza»
«La mia ombra»
«Mare»
«Cavalli al galoppo»
«La solitudine»
«A me stesso...»
«L'aquilone»
«Una coperta di stelle»
«Non tenere il tuo dolore...»
«Chiocciola»
«Senza lacrime»
«Terra di Pianto»
«Ineluttabilità»
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Antonio Petrucciani
Maria Nadia Marconi
Lucillo Dolcetto
Silvana Miori
Angela Sanna
Luca Malgioglio
Caterina Prato
Monica Tiozzo
Paola Salvatori
Tecla Massarotti Metaxa
Rosalba Griesi
Ulrico Coppola
Elisabetta Mancini
Elisabetta Ferraresi
Sabrina Dalpasso
Nicole Bai
Caterina Lorenzetti
Valentina Radic
Margaret Maggitti
Loretta Conte
Maria Soccavo
Andrea Neviconi
Antonio Bini
Mariuccia Lizza
Daniela Cattani
Rita Angelina Dipino
Savino Matera
Velardita Roberto
Michele Galante
Ezio Solvesi
Imma Schiena
Giovanna Salucci
«La nebbia sul lago»
«Un uomo semplice»
«Rosa di Novembre»
«Il Respiro del Mare»
«Madre»
«Da Casal Monastero...»
«Il pensionato»
«Scova la tua persona interiore»
«Ad ali spiegate»
«Rivelazione»
«I barconi di Caronte»
«L’incontro»
«Piccola gemma»
«Verso l’infinito»
«La via... insieme»
«Sacromonte»
«Occhi innocenti»
«Mi stai aspettando»
«Libera»
«Aiutami Mamma»
«Piccola donna»
«Sull’acqua so camminare»
«Autunno»
«Io credo»
«Sul taglio della notte»
«Udrai...»
«Rugiada»
«Il treno per Auschwitz»
«Il miracolo della virtù»
«Ombre d’amore»
«Goccia di vita»
«Portami con te»
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Rita Parravicini
Luca Damonti
Silvia Borghi
Sabrina Girgenti
Rita Imperatori
Sandra Ludovici
Carmine Avagliano
Maurizio Bacconi
Roberta Mormando
Mila Berchiolli
Rossana Tasselli
Greta Cipriani
Saverio Cristiani
Rosa Maria Corti
Maria Giusti
Valerio D’Amore
Giovanni Filardo
Gabriella Vergnano
«Mi vesto di te»
«Nuovo addio»
«Paure»
«Attraverso l’universo»
«Di quale pace»
«Al Vespro»
«Il mare»
«Verso un altro cielo»
«Attraversami»
«Ineluttabilità»
«Nascita»
«Terra»
«La candela»
«Invocazione»
«Verso nuove albe»
«Musa»
«A mia madre»
«Sensazioni»
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Poeti Contemporanei
POESIE
D'AUTORE
Il presente volume raccoglie le migliori poesie che si sono
classificate alla 20ª edizione del Premio Letterario Internazionale «Trofeo Penna d'Autore». I Poeti delle poesie
selezionate sono stati premiati con una Menzione d'Onore.
LIBRO DA COLLEZIONE - a cura dell'A.L.I. Penna d'Autore
- eBook -
PREFAZIONE
La presente antologia raccoglie le poesie più significative selezionate oltre il decimo posto alla ventesima edizione del Premio
Letterario Internazionale «Trofeo Penna d’Autore». Si tratta di
un premio particolare che la giuria ha assegnato a quei poeti che,
pur non essendo entrati nell’olimpo dei primi dieci classificati,
meritano ampiamente di ricevere un riconoscimento per l’opera
presentata.
Penna d’Autore desidera ringraziare questi poeti che si sono
cimentati con passione in componimenti di varie tematiche e per
la facilità con cui sono riusciti a trasmettere le loro sensazioni, le
loro emozioni. Grazie a tutti per averci regalato questa pioggia di
versi con contenuti che vanno dritti al cuore e siamo certi che
anche i lettori condivideranno il nostro pensiero.
Il motivo per cui è nata l’antologia «Poesie d’Autore» è proprio questo: portare alla luce le meravigliose gocce di poesia di
nostri poeti.
Il volume vuole essere la continuazione del ciclo editoriale tracciato dalla nostra Associazione nelle precedenti edizioni del premio, in cui aveva proposto alcune collane; l'ultima in ordine di
pubblicazione è stata «I Grandi Classici della Poesia Italiana»
che ha riscontrato un successo senza precedenti. La collana contempla otto volumi che fanno rivivere la storia della poesia italiana: dal Duecento ai giorni nostri. In ogni volume sono state inserite le migliori poesie che hanno concorso alle precedenti edizioni del Trofeo Penna d’Autore e questo filone viene riproposto
con la presente edizione «Poesie d’Autore».
I poeti che sono rientrati in questa pubblicazione ricevono in
regalo la trasformazione del volume cartaceo in formato eBook.
Oggi, con l'avvento di tablet, smartphone e iphone, è quasi dive-3-
nuto obbligatorio abbinare al tradizionale libro di carta quello
elettronico; è la naturale evoluzione dell'editoria che spinge le
case editrici a far conoscere le opere di Poeti e Scrittori attraverso
questo nuovo canale multimediale e noi di Penna d'Autore cerchiamo di stare al passo coi tempi. L'eBook è scaricabile gratuitamente dal nostro sito: www.pennadautore.it.
Nicola Maglione
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Palpiti di Luce
SANTA PASQUA 2014
Ines Scarparolo
Notte... Notte d’attesa.
Dormono i Cristi del mondo
su legni di croce
che più non gemmano
frutti d’amore.
Lacrime
di Madri lacerate,
s’adagiano con tenerezza
sugli steli del prato:
gocce di rugiada
rosse, come il sangue
del Dio perseguitato.
Non più canti di Gloria
sulla terra martoriata
dei vinti: s’odono soltanto
i cupi rimbombi
dei Kalasnikov.
Eppure, ancora
lo sguardo innocente
di un bimbo
riflette gli azzurri
sentieri del cielo
ove palpita la luce
della Resurrezione.
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ANTONELLA SERGI
Nata a Gagliano del Capo (LE) il 20-08-1963.
Ancora bambina compone rime sui banchi di scuola, nascondendole poi gelosamente. In un tema d’italiano, alle scuole Medie nel 1976, scrive una poesia dal
titolo “Tristezza di un bimbo malato”. L’insegnante ne rimane colpito e la fa pubblicare su varie riviste locali. Per diversi anni è rimasta esposta nell’atrio della sua
scuola.
È autrice di tre libri di poesie: “Fra le braccia di Dio”, “L’immagine” e “L’intruso”; ha scritto, inoltre, un libro di narrativa dal titoto “Per non dimenticarti”, dedicato a Fratel Michele Sergi missionario comboniano in Africa, grazie al quale ha
ottenuto una Menzione di Merito al Concorso “Insieme Nel Mondo 2013”.
A quarant’anni si ammala di cancro e sente il bisogno di comunicare la sua
sofferenza e il suo disagio anche attraverso la poesia. È impegnata, attraverso varie
associazioni, nella sensibilizzazione e la prevenzione del cancro al seno.
Partecipa a diversi Concorsi Letterari Nazionali e Internazionali, con libri e poesie singole edite ed inedite, ottenendo molte segnalazioni di Merito e tantissimi
Premi. È presente in numerose Antologie, tra le più importanti «I Grandi Classici
della Poesia Italiana» nel volume Nove-cento.
Ha una pagina facebook: https://www.facebook.com/pages/Antonella-Sergi/
195351117220365
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Ho viaggiato
Ho viaggiato su un raggio di sole
che scendeva sulla pianura,
e non ho avuto parole
e non ho avuto paura.
Ho viaggiato sulla luna
riflessa nel mare
e non ho avuta alcuna
emozione particolare.
Ho viaggiato nel vento,
nel boato di un tuono
e, sorreggendomi a stento,
ho viaggiato nel suono,
ed ho visto la vita
che scorreva in fretta,
dalla morte inseguita
e dal tempo sorretta.
Antonella Sergi
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Uomini
Anna Barzaghi
Siamo confini di luce
in quello spasmo di fragranze
che insaporano la terra.
Raccolti nel muschio del silenzio
attendiamo pazienti
il sussurrar delle stelle
e come bruchi assetati
strisciamo sul ventre del mondo.
Persi in un vicolo di ricordi
abbracciamo foglie cadute
dall’albero della vita
e all’apparir della luna
solo pochi germogli di luce
vivranno l’incanto del domani.
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Il tocco della farfalla
Carmela Giarratana
In tanti modi l’amore
può arrivare al cuore.
Violento, come un temporale estivo,
infuocato, come un tramonto o
profondo e misterioso
come il mare.
Leggero e delicato
come il tocco di una farfalla,
sfiora l’anima e a sé la lega.
Di breve durata
può essere la sua vita
ma se lo lasci volare
l’amore vivrà per sempre.
-9-
MARINA MONTAGNINI
Medico psichiatra psicoanalista ordinaria della Società Psicoanalitica Italiana
(S.P.I.) membro della International Psychoanalytical Association (I.P.A.). Ha pubblicato molti articoli in riviste specializzate e il libro di psicoanalisi applicata: «Croce e delizia. Per uno studio dei luoghi comuni». Scrive poesie e racconti.
Il libro di poesia «Eros Domine noster» ha vinto il primo premio nel Premio
Letterario Internazionale San Marco - Città di Venezia XV edizione. Ha vinto altresì il primo premio per la silloge di poesia «Outsider» al XVI Premio Letterario
Internazionale La Rocca - Città di San Miniato. Ha vinto numerosi altri premi minori per poesie e racconti.
Il racconto «Signom ni Rom» (Sono un Uomo) ha vinto il secondo premio nel
concorso «Amico Rom» promosso da Santino Santinelli.
Da molti anni cura una piccola casa di autoedizioni e ha pubblicato tre
racconti scritti per i genitori che conservano gli antichi e bellissimi riti della
nanna, racconti scritti e illustrati con le figlie bimbe, ragazzine e oramai adulte: «Il
tesoro di Mali Losini», «Signom ni Rom», «Cabeza de Novia».
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Sorrideva e cantava
Non so come faceva
sorrideva e cantava
mia figlia Giulietta
sorrideva e cantava
dal palco trillava la sua voce
e cadeva su di me come pioggia argentina.
Poi la mia bella come un toro:
è piombata Maria
con un ritardo di traverso
zaino pesante, maglioni a saccapelo
tra rabbia e riso e ciuffi di capelli
al viso. Il terzo non si è visto,
il quarto miracolo è arrivato.
Se il mio dado fortunato
è caduto su una sorte deliziosa
resterò sola e in compagnia
e sarà il quinto. Ma tu
non vedrai fiorire per quest’anno
l’erbaccia del mio vaso.
Marina Montagnini
- 11 -
Pomeriggio d 'estate
Marco Gandolfi
Pomeriggio d’estate.
Un caldo melmoso,
silente ci avvolge.
Solo le cicale
si cercan frinendo
tra le spighe ormai
alte del grano maturo
che aspetta, domani,
la falce.
Ovattato, il rintocco
di campane lontane
chiama al Vespro chi le ode
dalle basse case
nella bruma nascoste.
Poi di nuovo il silenzio.
Finché, ecco, nell’indaco cielo
la prima stella che sale.
E nell’aria più buia,
con la notte che avanza,
sono ora i grilli a cantare.
- 12 -
Nelle viscere un tormento
Loredana De Cecco
Nelle viscere un tormento,
nella mente idee confuse,
nel petto un cuor che batte,
il vuoto intorno a me.
Medito la lunga agonia del mio amore:
un lungo coma senza sbocco.
Lontana è la via d’uscita
o forse svanisce nell’eterno profondo.
E la speranza alle volte appare
e poi si perde nella rassegnazione,
per poi tornare puntualmente,
facendo passare lo spirito adolescente.
Il mondo gira
e ti ha portato con lui
nell’oltreoceano senza il mio amore
e cerco negli occhi della gente
quello sguardo confuso,
che il mio cuore ama,
quelle mani dolci,
che la mia mente ricorda,
quella voce calda e soave,
che il mio udito percepì,
ma ora non sono altro che una chimera.
Forse non ci vedremo mai più
e rimarrò agonizzante
nel letto dei ricordi
ad aspettare la fine di una storia
mai cominciata,
ma che segnò la mia vita.
- 13 -
VITTORINO TOSATO
Nato a Padova il 25-01-1963
Svolge a Padova la professione di autista
di autobus. Dopo una tragedia familiare si
scopre poeta e inizia a comporre versi per dar
sfogo ai propri sentimenti. La passione per la
poesia si rafforza sempre più e da una prima
produzione di componimenti lirici dal tono
triste e struggente, col tempo allarga lo spettro dell’opera a poesie di varia natura
ispirate dal suo passato di Carabiniere e dalle attuali esperienze lavorative, di volontario di Protezione Civile e di socio Consigliere della Associazione Nazionale
Carabinieri (A.N.C.) di Padova. Le sue poesie sono largamente apprezzate e trovano spazio nella stampa e televisione locale in occasione di manifestazioni cittadine.
Egli compone poesie con stili diversi, da quello libero, in rima baciata fino ai più
classici sonetti. La sua raccolta “Penso, sorrido e scrivo” è stata ottimamente recensita da un’autorevole scrittrice come Sveva Casati Modignani. Prende parte annualmente ai “Recital dei Poeti di Palazzo Zacco” in cui vengono recitate pubblicamente le opere dei maggiori esponenti della poesia patavina. Le sue poesie sono
state recitate con successo di pubblico anche in occasione delle feste natalizie presso l’Istituto di Riposo per Anziani “Alta Vita IRA”. Ha partecipato a numerosi
concorsi letterari, vincendo due primi premi in quelli indetti dall’A.N.C. Veneto; ha
ricevuto un attestato di stima presso l’Università dei Saggi-Franco Romano
dell’A.N.C. di Roma e alcune Menzioni d’Onore per i concorsi “Trofeo Penna
d’Autore” figurando nella collana “I Grandi Classici della Poesia Italiana”. Nel
2011 si è classificato finalista nel 3° Concorso Nazionale “Poesie d’Amore” sezione: “Amore Paterno, Materno, Filiale”. Nel 2012 è stato premiato dall’Ispettorato
Regionale Veneto dell’A.N.C. “per avere con i propri componimenti poetici contribuito a diffondere gli ideali ed i valori dell’Associazione”. Nel 2013 e 2014 riceve
altre due Menzioni d’Onore al “Trofeo Penna d’Autore” e il relativo attestato di
Finalista per le poesie: “A mamma Silvia” e “Amorevole Madre”.
- 14 -
Amorevole Madre
Un tenerissimo fiore germoglia
portando luce, bellezza smagliante
nasce così l’adorata figlia
che ti rende felice e raggiante.
Graziosissimi sorrisi regala
e l’amorevole madre gioisce
insieme alla nonna nella sala
un delicato amore fiorisce.
Nella festosa, radiosa giornata
due rare gemme turchesi brillano
dinanzi creatura angelica.
Del lieto evento emozionata
per quell’immenso dono sovrano
e solo Tu, amerai Veronica!
Vittorino Tosato
- 15 -
Sinergia
Lucia Borsotti
Rivedo il tuo volto tra le stagioni
incresparsi con l’aria più fredda
colorirsi al caldo del sole
sfumarsi nel blu prima del tramonto
Rivedo il tuo volto tra le stagioni
incupirsi al passare di un pensiero
distendersi dopo l’amore
distrarsi al rumore del mare
Rivedo il tuo volto tra le stagioni
ritirarsi per un ricordo
ammorbidirsi per un sorriso
levigarsi per la fatica
Rivedo il tuo volto tra le stagioni
tante volte diverso
tante volte deciso
tante volte dubbioso
tante volte mio
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Essere
Massimiliano Zazzaro Galia
Nell’infinito Essere a volte mi perdo.
Nelle sue mille fragilità che gridano Pietà.
Nelle tremende e brutali forze,
lontane presagi di Giustizia.
Nelle lacrime versate per vegliarci,
e tra le lacrime vedo,
confuse e riflesse,
sfumature di vita che fu,
è e sarà.
- 17 -
MARIA MONICA IN MARTINO
Nata a Locri (RC), 6 gennaio 1939
Si è laureata in Giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli; è abilitata all’insegnamento di Materie giuridiche ed economiche, insegnamento che ha esercitato per alcuni anni. Ha
compiuto studi in Filosofia e Materie letterarie.
Ha pubblicato le sillogi di poesie «Momenti» (Il Sagittario Rosso, 1977), «Le
scaglie» (Lalli Firenze, 1980), «Spessore d'Orizzonti» (Gianni-ni Napoli), il romanzo breve «La svolta» (Lalli Firenze, 1978), il saggio «Il Fanciullo e la Morte»
(Congedo Galatina, 1980), i racconti «Volta a vela» (L’Autore Libri Firenze), le
favole «Dormici su» (Cantagalli Siena 2007), il volume di foto e racconti «La rada
del cuore» e il volume di foto, poesie e racconti «L'arco di pietra» (Fondazione
Mario Luzi, 2013).
Ha tenuto Mostre di Fotografia sul tema «La Parola e l’Immagine» a Castellabate
(SA), poi a Salerno a Palazzo Genovese, al Grand’Hotel Salerno, al Circolo Canottieri
Irno, a S. Marco di Castellabate al 1° cir-colo didattico G. Vicinanza, al Casino
Sociale, nella chiesa del Salvatore, al FAI nell’iniziativa portoni d’autore, a
Castellabate nel Castello dell’Abate, a S. Marco di Castellabate e alla Provincia di
Salerno.
Le sue fotografie sono stampate su tela ritoccate a tempera.
Dipinge quadri a olio e esegue lavori di “chiacchierino” (frivolitè) con vari
soggetti tra cui delle Natività di cui una è esposta anche a Giffoni Valle Piana (SA)
nella Mostra dei Presepi e a Cracovia.
Ha ricevuto notevoli Premi e riconoscimenti tra cui il Primo Premio al Concorso
letterario La Pulce letteraria a Villa d’Agri per la poesia “Fa Friddo” e a S. Martino
Cilento 2012 per fotografia e lirica.
Con la poesia “A mio padre” si è classificata al terzo Concorso Nazionale Poesie
d’Amore indetto dall'A.L.I. Penna d’Autore e al Premio Internazionale Mario Luzi
“Vola alta la Parola”; altri scritti sono per essere pubblicati dalla Fondazione Luzi.
È membro del Centro Studi Territoriale Area Campania “Franco Marenghi” dell’Accademia Italiana della cucina,fondata da Orio Vergani,1953,istituzione culturale riconosciuta dal Capo dello Stato.
- 18 -
Campania
Terra di terra e di mare
Dolcissima terra,
terra dove i virgulti tra le pietre
piano sollevano il capo.
Il cuore vivo batte ancora
il cuore d’Orazio e di Virgilio,
di tutti quelli che sotto questo cielo
hanno levato la loro voce arcana.
Ferita pensa la madre d’andar via.
Ma resta.
Resta in questo Sud di dolore e di pianto
resta e un sorriso tra le lacrime stanche
le fugge.
Ricorda il suo dolce fanciullo.
Il suo volto è segnato di dolore
e le mani anche sue costruiscono ancora.
Esilio è andarsene
esilio è piangere
esilio è ricomporre ancora
sui volti tesi una speranza nuova
una fede lasciata e ritrovata.
Sola.
Esilio è credere che qui non ci sia Amore
quell’Amore che segna e che perdona
perdona agli altri
quanto a se stesso è duro.
E nel silenzio ritrovare tra i rovi
l’armonia di un cielo
nascosto in una grotta
e ritrovato ancora tra i limoni.
Maria Monica
- 19 -
La corsa del tempo
Maria Rosaria Filangieri
Scorre in fretta il tempo
e non ce ne accorgiamo;
smarriti e in ansia per qualche contrattempo
corriamo, corriamo.
Fermarsi fa paura:
è più facile seguire la corrente
che rischiare di scoprire la bruttura
di una sterile esistenza che scorre velocemente.
E mentre i più proseguono sbandatamente,
cerco un’oasi solitaria e silenziosa
che dia ristoro al mio corpo e alla mia mente,
refrigerio alla mia vita pensierosa.
Penetrando nei meandri oscuri
della mia anima inquieta,
proiettata agli eventi futuri
la pace, spero, la mia meta.
E quando dell’eterna essenza
comincio a goderne il profumo
respirare non è più un’esigenza
e con l’infinito mi sento un tutt’uno.
- 20 -
Mare
Giovanna Mulè
Non conoscevo il mare, eppure
tutti mi dicevano,
i tuoi occhi sono profondi
come il mare, il colore è come
quello del mare.
Questo mare l’ho sognato,
immaginato, disegnato,
bello come quello illustrato
nelle cartine, calmo, colorato
che abbracciava la terra tutta,
immenso infinito.
Oltre le montagne ne sentivo
l’odore, il ruomre.
Pensavo a quando il mio corpo
lo avrebbe conosciuto, come lo
avrei toccato e tra le dita trattenuto,
bagnandomi il viso e assaporandone
il gusto, bagnato i capelli,
schizzato coi piedi.
Giostra di acqua e sale è
così che lo immaginavo.
Casa dei pesci e culla per le alghe.
Ma un giorno il mare l’ho conosciuto,
come SPERANZA.
Ammassati sul barcone, il mare
mi è apparso nero, cattivo, agitato,
tanto agitato come tutti quelli che
eravamo lì a chiedere aiuto per non morire.
Ad un tratto un faro nell’oscurità
illumina il barcone, ma soprattutto, il mare
e lo rivedo come lo avevo sognato,
azzurro come i miei occhi,
che non dimenticheranno mai più chi
da quel mare ci ha salvati.
- 21 -
LUIGI GOLINELLI
Nato a San Felice sul Panaro nel 1955
Alcune sue poesie sono state inserite nell’antologia «L’angolo della poesia»
(1994); successivamente ha pubblicato le sillogi «Il buio e la luce» (1997), «Accado»
(2000), «I frutti del pensiero» (2004), «I lati della sfera» (2008) e «L’uomo invisibile» (2012).
Partecipando a vari concorsi letterari ha ottenuto il primo premio a “Città di San
Mauro Mare” (1999 ), “La Tavolozza”, Sanremo (1999), “Ercole Labrone-Yorick”
Firenze (1999 e 2004), “Il bosco degli gnomi”, Pavia con la silloge «Varuna» (2001
), “Un mare d’inverno” Noli (SA) (2004), “I celi azzurri della libertà” Broni (PV)
(2005), “Trofeo Titano RSM” (2005), “Polvere di stelle” Stella San Giovanni (SV)
(2008), “Premio Andrea Vajola” Tindari Patti (ME) con la raccolta “I lati della
sfera” (2008), “Parole e poesia” Formigine (MO) con la raccolta edita “I lati della
sfera” (2009), “G. Morselli” Motegrotto Terme (PD) primo premio ex-aequo con la
raccolta edita “I lati della sfera” (2012).
Si è classificato inoltre al secondo posto ai seguenti concorsi: Pompei (NA) nel
2000, Concorso “I Colori” Savona nel 2007, “Rime sotto la luna”, Alberone (FE)
nel 2008, “Sanremo Arte” Sanremo (IM) nel 2008, Sissa (PR) nel 2009, “Gli
amici di Rivalto” (PI) con la raccolta “I lati della sfera” nel 2009, “L’arcobaleno
della vita” Lendinara (RO) con la raccolta “I lati della sfera” nel 2009, “Bardi e
Menestrelli” Casorate Sempione (VA) nel 2010.
Ha fatto parte della giuria nei seguenti concorsi: “Omaggio a...” di San Giovanni
in Persiceto (BO), “La tavolozza” di Sanremo (IM), “Scrittura Creativa” di Finale
Emilia (Liceo Morandi - MO), “Il Trebbio” di Riolunato (MO), “Rime sotto la
luna” di Alberone Cento (FE), “La casa delle farfalle” di Poggio Rusco (MN),
“Sulla scia della cometa” di San Felice sul Panaro (MO), “Essere o sentire” di
Finale Emilia (MO), “Poetry Slam” di Bologna (Giuria Tecnica), “A.L.I. Penna
d’Autore” di Torino.
- 22 -
Terra (13-03-2013)
Continuo a guardare
il firmamento
e chiedermi
di altre vite.
Intanto ammiro
la nostra sfera,
boschi verdi
e mari azzurri,
il cielo, sipario
che sempre
si rinnova
ed emoziona.
Grigie città
dove uomini
capricciosi
offuscano
sentimenti
e graffiano
bellezze.
Luigi Golinelli
- 23 -
Parole
Giorgio Nidasio
Parole lanciate come sassi nel vento,
chi prendono… prendono,
e non tornano indietro.
Possono ferire, sfiorare
o persino ammazzare,
non farti colpire da queste parole,
scansati un po’ e lasciale passare
affinché se ne vadano senza far male.
Frasi dette, frasi pensate,
quante frasi nelle nostre giornate:
parole, lettere e parole,
parole per qualcuno o per niente,
parole dette alla gente;
possono colpire… ferire
e anche farci, un po’ morire
le dobbiamo schivare
se vogliamo campare
sia nel bene o nel male.
Frasi dette, frasi pensate
frasi fatte nostre e amate,
parole passate accanto e già dimenticate.
Quante parole dette per qualcosa
o dette per niente,
che prendono corpo fin dalla mente.
Pensa e pensa prima di dire,
forse un giorno riuscirai a capire,
pensa e pensa prima di parlare,
c’è sempre qualcuno che sta ad ascoltare
le può far sue, e te le può rilanciare
Parla nel silenzio, e riuscirai a volare.
- 24 -
Primavera
Silvia Gelosi
Gocce lente
Trapassano spazi
Grigioazzurri dai vetri.
Rumori in centro
Paese addormentato.
Mollette colorate
– sparse –
Su pavimenti lucidi.
Cuori rovinati
Ricordi strappati
Storie raccontate
Da occhi tristi.
Ed il sole che torna
A sera –
Davanti al nero
Di pioggia
Quando luglio si spegne.
- 25 -
Quel costante pensiero
Osvaldo Crotti
Non conosco ancora la mia identità.
Sono una cavia dei tormenti
e della perplessità.
Vivo per vocazione, con in corpo
ciò che provoca tanta delusione.
Ogni istante spreco inutili energie,
per combattere quell’oscuro
cancro del nulla.
La voce si fa afona,
la pelle si accappona,
la verità è una spina
nel cuore che non si estrae.
È difficile dividere i sogni dai pensieri.
Fragile è questa mente cristallina,
che in un lampo, decreta
la sentenza della tua rovina.
- 26 -
Sfuggimi tempo
Chiara Colasberna
Grazie al tempo che passa,
grazie all’infinito di particolari
che si susseguono,
grazie all’incertezza del mio futuro.
Una nave lascia il mare
quando arriva nel porto.
Così il dubbio lascerà posto
alla concretezza di un solo
attimo,dono della gioia più bella.
Volami dalle mani, tempo.
Sfuggimi via, lasciando
solo la traccia della tua presenza.
Ricordi sgualciti e speranze scintillanti.
Tu corri. Io ti inseguo,
guardandomi intorno.
- 27 -
STEFANIA LAUS
Nata a Roma il 20 giugno 1961, vive a Cernusco sul Naviglio in provincia di Milano.
Lavora presso un Istituto Scientifico Universitario come impiegata amministrativa.
IL RITRATTO DELLA POETESSA
“Io sono la mia voglia di essere,
io sono il coraggio di chiedere anche quando è illecito farlo,
io sono parole indicibili e frasi d’amore,
io resto quella che sono...
una donna che chiede, che scrive, che vive”.
Dal 2009 Stefania Laus cura un blog personale “La Croce del Sud” con lo pseudonimo di Johakim (http://johakim.blogspot.it/).
HA PUBBLICATO:
2009
Due racconti brevi nell’antologia “Facebook Caffè” (Ed. REI).
2010
Due poesie nell’antologia “Ti coloro i pensieri” (Ed. ilmiolibro.it).
2011
Il video/racconto “Orme di sabbia” - RaccontiOnAir di P. Garlaschelli
(IllogicheOrmeSabbia.m4v - YouTube).
2012
“Come il profumo delle viole”, ISBN: 9788891010827 (Ed.
ilmiolibro.it).
2013
Finalista al torneo “Io Scrittore” con la poesia “Il giardino segreto”
2013
Il racconto breve nell’antologia “Parole di Pane” (Ed. Farnesi).
2014
Il racconto breve nella seconda edizione di “Parole di Pane”
(Ed. G. Perrone).
- 28 -
La forza dell’Amore
I pensieri liberi senza barriere vagano,
volteggiano come farfalle in un prato cosparso di fiori.
La tua valigia si è riempita di sogni e le parole sono scese
/ dentro di te,
come piccoli semi, a coltivare una terra inaridita dal tempo.
Germogli verdissimi si sono fatti uno spazio
/ fra le zolle di pietra,
rimuovendo l’inutile sabbia senza colore.
Parole che come radici ti entrano dentro, scavandoti il cuore
e tu che ti lasci portare, come in un viaggio sognato da tempo,
sull’onda di questo destino.
Un destino che vi ha visto incontrare l’una nelle braccia
/ dell’altro,
dissolvendovi in respiri profondi.
Amore,
amore parlato, racchiuso in profondo silenzio.
Amore urlato dietro agli angoli delle strade,
implorato con l’anima in mano.
Amore mai dato, strappato con forza,
preteso da gente incurante, perduto dietro ai ricordi.
E tu sei lì, col cuore in mano a regalare secchiate di vita,
in cambio di un piccolo gesto d’amore.
Amore per il gusto di amare, per la felicità che provi,
per i suoi sorrisi che ti fanno viaggiare lontana.
Questo ti vorrei regalare: una giornata d’amore.
Da conservare dove vorrai,
da tenere dentro le mani,
da lasciare per i giorni a venire.
Il mio pensiero d’amore da custodire dove vorrai.
Stefania Laus
- 29 -
Lo sberleffo
Sonia Maria Roberta Gagliardelli
Angoli di cielo
si aprono sull’infinito,
colori esplodono
in tonalità variegate.
Profumi impregnano
l’aria.
Veramente il mondo
sarebbe così,
quasi perfetto
nella sua totalità.
Ma pur rimane
la disillusa inconscia verità
che così non potrà
mai essere.
Riaffiora a tal pensiero
un sorriso, una sorte di smorfia,
unica traccia,
unica sfida
al panorama
della vita.
- 30 -
Fasci di silenzio
Cinzia Fioroni
Ho desiderio di te,
nulla attrae
la mente sopita.
Concedo attimi fugaci,
istanti consumati dalle spighe
stese nei campi a bruciare,
l’odore acre
avvolto nell’aria.
Ho desiderio di te,
palpito delle giovani lucertole
fredde al sole,
veloci e scattanti
al primo rumore.
Ho desiderio di te,
batter di cigli
del primo bacio d’amore,
trepidante ed inatteso,
zuccherose labbra
fino ad allora sconosciute.
Esita
il mio respiro ancora caldo,
effuso in fasci di silenzio
ondeggiante,
come argentee lenzuola
ancora stese ad asciugare.
Ho desiderio di te,
primavera della vita…
In spiragli di luce riflessa
è ormai autunno.
- 31 -
DENISE PIETRELLA
Nata ad Ancona, nelle Marche
Attualmente studia e lavora nelle Marche. Nel terzo anno delle Superiori si è
classificata al primo posto al concorso letterario nazionale «Amedeo Fanesi» bandito dall’AIART (Associazione Spettatori). Nel quinto anno delle Superiori si è
classificata al primo posto del medesimo concorso bandito dall’AIART e ha vinto
il concorso letterario «Etica e Società» bandito dal Rotary Club di Osimo.
Nel 2013 la giovane scrittrice, che dimostra già di avere un talento naturale per
la poesia, approda all’universo poetico vincendo il primo posto al concorso «La
Freccia di Cupido» bandito dalla Hermes Academy con la poesia «Forse vorreste
capire questo distacco»; nel corso della stessa stagione vince il primo premio al
concorso letterario «Tropico del Cancro», anch’esso bandito dalla Hermes Acamedy,
con la poesia: «Pensieri».
L’anno successivo vince il primo posto al concorso «Le campane dell’abisso»
bandito dalla Hermes Academy con la poesia «Musica» e si si classifica al primo
posto ai concorsi «Sul filo dell’anima»,«Come una libellula»,«Ebrezza azzurra»,
«La freccia di Cupido», «Tropico del Cancro», «Lembi di Carta», «Alla mensa dei
sogni», «Anima di latta», «La verità solitaria», «Goccia nella tempesta» banditi
dalla Hermes Academy rispettivamente con le poesie: «Forse vorreste capire questo distacco», «Speranza», «Schiavi», «Incubo», «Sto da me», «Per te». Oggi continua a scrivere poesie e partecipare a concorsi letterari.
- 32 -
Pensieri
i miei pensieri sono come acqua
esposta a forti variazioni climatiche
rimangono congelati nei periodi freddi
e poi si sciolgono in quelli caldi
assumono ogni volta
la forma dell’involucro che li contiene
forme di energia gravitazionale
ma verrà un bel giorno
che l’acqua si troverà vicino al fuoco
i due elementi si fonderanno
il pensiero espanderà
l’energia gravitazionale vincerà
come vapore nell’aria
universale diventerà
e al conformismo dei pensieri
dall’alto in basso guarderà
di cielo in cielo viaggerà
in una nuova dimensione vivrà
vola vola pensiero mio
non ti fermare non ti canalizzare
non restare dentro l’involucro
del conformismo mentale
Denise Pietrella
- 33 -
SMS? No, grazie!
Margherita Gallo
Tutti questi baci,
che corrono senza sosta,
vanno e ritornano,
cavalcando leggeri
le onde dei telefonini,
si insinuano nei pensieri,
invadono i sogni,
ancora si fermano un poco,
sulle labbra umide...
chissà dove andranno,
dove si ricaricheranno...
forse in un paese fantastico,
dove gli amanti non si incontrano mai,
dove le frasi d’amore
saziano e dissetano
creature magiche,
diverse da me!
- 34 -
Ritorna
Luigi Bernardi
Ritorna quel canto di madre ogni sera
col respiro ormai stanco, con soave preghiera
al tramonto di un giorno che prepara un’attesa
la flebile luce consuma la cera
un pianto sopito, un ricordo lontano
un caro saluto velato d’addio
no... no.... madre mia! Ritorna al tuo canto
quella supplica a Dio, di guardarmi dal male
dai torbidi affanni
una vita serena, per sempre
per gli anni... a venire...
lontani dai tuoi che conobbi assai duri
con la fame ed il freddo a bussare alla porta
giovinezza mancata d’amore, d’affetti
sfuggita la vita
trovasti nei figli i tesori diletti.
La notte disperde ogni vivida luce
ogni lunga parola al silenzio conduce.
Già notte là fuori, foriera d’inganni
bisbiglio nel vento quel canto, quegli anni
un soffio la storia d’un tempo perduto
né sonno, né buio potrà mai turbare
quella veglia di madre, quel cuore d’amare.
- 35 -
MASSIMO MEZZETTI, autore di poesie Haiku, ha partecipato al Premio
Letterario Nazionale di Poesia Haiku Edizione 1992; la sua poesia premiata è stata
pubblicata e tradotta in giapponese: «Haiku negli anni» (Empirìa, 2005).
Partecipa al Festival «Le voci della Poesia 2006» indetto dal Comune di Capoliveri
(Isola d’Elba), presente nel volume «Un mare di Cento Haiku» (Comune di
Capoliveri, 2006); un'altra sua composizione è stata pubblicata nell’antologia poetica «Tra un fiore colto e l’altro donato» (Aletti, 2006).
Nel 2007 esordisce con il volume «Frammenti-Haiku-Particelle di luce» nella
collana «Gli Emersi» di Poesia (Aletti) e nel 2010 pubblica nella stessa collana la
nuova raccolta poetica «Segnalibri».
Premiato al Festival Internazionale «Le voci della Poesia 2007» indetto dal Comune di Capoliveri nel volume «Una Fantastica Ondata di Haiku» (Comune di
Capoliveri, 2008).
È presente nei volumi «Haiku a Gonfie Vele verso l’Elba» (2008), «Sulla Rotta
degli Haiku verso l’Elba» (2009), «Haiku in volo sui boschi dell’Elba» (2010),
«Gemme di Haiku nella Miniera Calamita» (2011) e «Lucciole e Haiku a Capoliveri»
(2012) editi dal Festival Internazionale «Le Voci della Poesia» del Comune di
Capoliveri (Isola d’Elba). Finalista ai Concorsi di Poesia «Il segreto delle fragole»,
nei volumi «Poetico Diario» (2009) e «Poetico Diario» (2012), editore LietoColle,
e all'8ª edizione del Premio Letterario Internazionale «Arché», di Anguillara Sabazia
Città d’Arte, per l’opera edita «Segnalibri».
Nel 2010 è stato nuovamente premiato alla 25° Premio Letterario Nazionale di
Poesia Haiku e le sue poesie sono state tradotte in giapponese con il commento
critico della poetessa Momoko Kuroda.
Nel 2013 riceve il Diploma d’Onore alla ventesima edizione del Premio Letterario Internazionale «Trofeo Penna d’Autore» di Torino.
- 36 -
Pathos Cosmico
Forse il big bang dell’universo
frantumò l’amore di quel dio perfetto
scomponendo il tempo in più fasi.
La velocità della luce
ritornò alle origini
trascinando quell’eterno desiderio
nell’immenso stupore della creazione.
Ci allontanammo
per sempre dal magnifico mosaico
rivisitato, travisato,
la primordiale sofferenza
coprì di generazioni il pianeta
era il dono sacrificale per gli dei:
si lasciavano morire bambine
le bambine che divenivano donne
quei volti che divenivano madri,
e la violenza rigirava il mondo
arrampicandosi feroce
sulle rarefatte ferite delle tradizioni:
ragazze infibulate,
lapidazioni che urlano ancora da millenni,
stupri , sopraffazioni, assenza di pietà.
La galassia che genera amore è rimasta sola,
miliardi di mani tese formano stelle,
attendono risposte,
forse in quelle tremule luci
dalla notte di ognuno
sorgerà il nuovo giorno.
Massimo Mezzetti
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L’illusione
Laila Tromboni
L’illusione di averti qui accanto e di stringere la tua mano...
L’illusione di un tuo sorriso
strappato in sogno...
Il tuo destino che non fa più parte del mio..
e il mio... segnato dall’illusione di non farcela senza di te...
Viaggerò nella mia mente e nel cuore
per non dimenticare mai ciò che sei stato...
e ciò che la tua amicizia mi ha dato!!
Dimmi tutto quello che ancora ti lega al mio tempo...
e poi, lasciami andare...
Non servirà farci del male in questa fragile vita...
Perché sarà solo un’illusione il viverci accanto!
Noi, ci ritroveremo al di là della luce...
per non separarci mai più...
e insieme, troveremo la pace...
Senza più....
alcuna illusione!
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Deposizione
Enzo Puglisi
Il vuoto delle parole
E la promessa violata
Per deporre
All’orlo di un abisso
L’imponderabile
Che contemplo.
Tu fuggi altrove
O vai verso.
A me un passo arretro
Per deporre il silenzio
Cui mi ero legato.
Sciolgo il nodo
Per lasciare libera
La tua voce.
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GIOVANNI RENATO ORTALE
Nato a Torino nel 1960
Vive e lavora nella sua città di origine che ama profondamente. Ha iniziato a
scrivere nell’adolescenza per passione e piacere personale con l’intento di esprimere, con le parole, le sue emozioni, le sue sensazioni. Successivamente, con la
maturazione personale, le sue poesie sono diventate più riflessive e intime, ma
anche fermi immagine di piccoli accadimenti quotidiani e descrittive della sua personale osservazione di ciò che lo circonda. Piccoli spunti diventano subito fonte di
ispirazione per le parole che di getto scrive per fermare il momento, che altrimenti
si perderebbe. Cerca sempre di essere semplice nelle parole e nel modo di scrivere
per coinvolgere, per quanto possibile, chi lo legge, ad essere partecipe della sua
gioia di scrivere. Ha partecipato a due edizioni del Premio Letterario Internazionale
Trofeo Penna d’Autore con le poesie Mille volte innamorato (2011) e Abbraccio
(2012), entrambe pubblicate dalle edizioni dell'A.L.I. Penna d’Autore nella collana
«I Grandi Classici della Poesia Italiana».
- 40 -
Ombre
Rapide e sfuggenti,
corrono sui muri le ombre
create dalla Luna.
Svaniscono
se una nube si frappone.
Torna il buio assoluto
portando nuova solitudine.
Non più compagne
del mio andare,
resto solo
con la mia malinconia.
Io unica ombra
di questa notte
che tutto avvolge
con la sua oscurità.
Io unica ombra
di me stesso.
Giovanni Renato Ortale
- 41 -
Papà
Claudia Maria Celeste Bertoldo
Sottile il confine tra cielo e mare
lieve il limite tra vita e morte
Piume leggere ti girano intorno
leggiadre, celate
lentamente si posano sul tuo gentile esistere
impercettibili ali ti abbracciano
ti stringono
ma non conoscono dolcezza.
Polvere di dolore si deposita sul tuo respiro
velo di rabbia accarezza i tuoi pensieri
paura profonda trasmettono i tuoi occhi
nella morsa della sofferenza
ossigenato dalla tua serenità d’animo
ti appresti...
Delirio di vita.
Nella solitudine dei tuoi ultimi attimi
ti lasci andare
Inesorabile silenzio.
Scivoli via
Salpi nel mare che ti condurrà lontano
inghiottito dall’infinito
marinaio dei tuoi giorni
getti la tua ancora nel mio cuore.
- 42 -
La Divina Pensione
Pia Foglia
A fine del cammin di nostra vita
attiva, ci troviam in oasi beata
ché la passata via abbiam oblìta.
Tant’è la gioia che ogni or’ ci assale
sì tale la pena per chi ancor fila
per quella strada che porta al finale.
Andate con gaudio verso l’uscita,
la vita è bella e va appien vissuta
solitamente come lieta gita.
Noi v’attendiam per uniti cantare:
“Basta il lavoro, niente più fatica,
Siamo alfin cicale, tutti a danzare!”
- 43 -
ADALGISA LICASTRO
Nata a Messina, vive a Bari
Insegnante, Senatore dell’Accademia Internazionale dei
Micenei, Accademico per meriti letterari (Il Convivio), ha
iniziato il suo percorso letterario con la poesia per la quale
annovera numerosi riconoscimenti, in piano nazionale ed
internazionale. Pari apprezzamenti le sono stati attribuiti
per la pubblicazione dei romanzi: “Piccola blu” (Albatros
il Filo 2008), “Profumo d’aranci”, “Lacrime nere” e “Il
silenzio dell’anima” (Il Convivio 2010), “La siepe del biancospino” (Albatros 2010),
“Note senza fine” (Albatros 2011), “Le due facce della luna” (Il Convivio 2012) e
“Sapore d’antico” (Il Convivio 2013) qualificatisi primi in numerosi concorsi italiani ed europei.
Ultimi, ma non meno importanti per l’impegno culturale, il messaggio sociale, la
passione e le emozioni suscitati nei lettori, i romanzi: “Maria Mai più come una
volta” (Il Convivio 2012) e “La casa dai mattoni rossi” (WIP 2013). Nella XIV
Edizione del Premio Letterario Internazionale di Poesia “Tra le parole e l’infinito”
(2013), le è stato conferito il Riconoscimento alla Carriera “Labore Civitatis”. Numerosi suoi racconti sono pubblicati su importanti riviste culturali. È presente nell’Antologia del '900 “I Grandi Classici della Poesia Italiana” (2013), nel “Dizionario degli Autori Siciliani” (2012/2013), nell’imminente pubblicazione dell’Enciclopedia Palatina (Symposiacus 2014). Prossima l’edizione del libro di poesie “Tra
luci ed ombre” (Ismecalibri Editrice).
Collabora per la recensione di romanzi e fa parte della giuria nei concorsi indetti
dall’Accademia Internazionale “Il Convivio”.
- 44 -
Se canti
Poeta e cantore che, guardando la luna,
entri lieve nei misteri del cielo,
canti del mondo la bellezza, la gioia, la tristezza.
Canti dei tuoi sogni peregrini,
di lusinghe, d’inganni o di storie passate,
di guerrieri e di fanti dalle eroiche virtù.
Canti per ritrovar nel mondo
chi condivida la bellezza del mare
quando dolce lambisce l’indifesa spiaggia,
o quando l’azzurro suo colora
d’evanescente spuma.
Reciti di quei fiori che olezzano nel prato
e richiamano con i gai colori
i bruni insetti a fecondar la vita,
poi racconti coi versi
delle danze tribali
di folletti invaghiti, di ninfe addormentate
nel silenzio del bosco.
Ti riempi di gioia se l’anima vibra dentro il petto
o se, colmo di speranze, sogni l’amore,
i baci, le carezze e gli abbandoni
forieri di felicità.
Poi lasci che chi i tuoi versi ascolta,
si unisca al canto
e, non più solo,
avido scopra tra le tue righe,
quel che di sé non conosce ancora.
Adalgisa Licastro
- 45 -
Nostalgia
Rosa Parlato
Ci sono posti nella vita
che restano vuoti
anche quando vengono
occupati da mille altri:
posti che non si possono sostituire
come fiori in un vaso.
Ci sono volti
che restano fari
anche quando sono lontani:
volti che parlano d’altro
come i voli a Primavera.
Ci sono parole
che tornano alla mente
anche quando il silenzio
ti rimbomba nel cuore:
parole che danno senso alla vita
e verso la luce spingono il cuore.
C’è una nostalgia
che entra a farti compagnia
anche quando la tua porta è chiusa:
una nostalgia che non ti lascia scampo
e scava fino a scorticarti vivo
e mentre invochi la pace
e ti ci vorresti buttare dentro
e mai più risalire
il Bene torna
ti scuote fin nelle radici
e più testardo della morte
ti rinchioda alla vita.
- 46 -
Giorgio Morandi vendesi
Massimiliano Rendina
Del naturista, ho qui tre opere sole,
Natura morta con vaso blu, eccola qui:
però, quel pane, più vivo di così…
altro che morto, quel desco vita vuole!
Natura Morta c’è, anno ventinove,
quella dei vasi colorati in varie forme,
la differenza in questo quadro è proprio enorme
tra vecchie brocche e le fioriere nuove.
Natura morta con conchiglie è molto strana,
è del quaranta, sebbene sembri assorta,
il mare e i frutti non son mai natura morta,
il mare vita dalle onde sempre emana.
Queste delizie posso offrirvi del maestro,
famoso certo per i quadri inanimati,
la vostra casa arricchiranno, se acquistati,
intanto voi berrete al tavolo dell’estro.
- 47 -
SARA CHESSA
Poetessa, attrice teatrale e autrice del blog “La civetta poetica”, inizia a scrivere versi
e fiabe fin da bambina, pubblicando il suo primo racconto a soli dieci anni nell’antologia “Viva il Verde - Viaggio nella Natura”, dedicata al tema della protezione dell’ambiente. Negli anni si appassiona sempre più alla poesia, leggendo autori che prediligono i temi della spiritualità orientale e medio-orientale. A 17 anni per la prima volta
recita in teatro, nella commedia “Sonnu trumbullau” di Antonio Garau, iniziando nel
contempo a frequentare il circolo di poesia “Logos” di Iglesias, nel quale condivide le
sue poesie con altri autori, senza tuttavia mai pubblicarle.
Nel 2006 partecipa come volontaria ad un progetto di cooperazione della ONG Arci
Cultura & Sviluppo in Kosovo e collabora con la testata online www.isardi.net e Radio
Sintony. Nel 2008 inizia a lavorare come conduttrice televisiva presso l’emittente sarda
Tcs. Nel 2011 recita nello spettacolo “E se non fossero vizi”, musical ironico sui peccati capitali diretto da Roberta Locci. Nello stesso anno consegue la laurea specialistica in
Scienze Sociali e Cooperazione allo Sviluppo, con una tesi sul carattere moderato
dell’Islam in Kosovo e sulla spiritualità sufi. Nel 2013 partecipa a “L’ultima lacrima”,
trasposizione teatrale dell’omonima raccolta di racconti di Stefano Benni. Nel 2014,
diretta dal regista Beppe Arena, interpreta la Dea in “Anfitrione”, commedia di Plauto.
Tornerà sul palcoscenico nell’autunno 2014 nel ruolo di Titania, all’interno della commedia shakespeariana “Sogno di una notte di mezza estate”.
Finalmente decisa a pubblicare le sue poesie, Sara Chessa partecipa all’edizione
2014 del Premio Letterarario “Trofeo Penna d’Autore”, ottenendo una menzione d’onore
per la poesia “Tutto da scoprire”. Al momento è al lavoro sulla realizzazione di una
raccolta di liriche e su un romanzo urban fantasy.
- 48 -
Tutto da scoprire
Regalami una mappa misteriosa
per sfuggire a chi crede di sapere
e mai esser contagiata da chi vaga
certo che non vi sia niente da scoprire.
Regalami un enigma che cattura,
che mi spinga a solcare sette mari
pur di cogliere i fiori vellutati
che saranno il mio unico vestito.
E quando mandi a svegliarmi il sole caldo,
ci sia fascino e sorpresa nei miei occhi:
per lui voglio essere folle gioco nel deserto
e pace nel frastuono di un paese di balocchi.
Sara Chessa
- 49 -
Lacrima di donna
Daniela Rusconi
Quanti pensieri si nascondono
nella lacrima di una donna!
Quanti ricordi,
vengono lavati via
da quella lacrima.
I primi pianti di bambina,
di quando cadendo
ci siamo sbucciate le ginocchia.
Il primo amore di adolescente,
al quale non siamo piaciute.
Il nostro sì davanti all’altare,
la nascita di un figlio,
il dolore di una perdita cara.
Nella lacrima di una donna,
c’è l’infinito.
Nella lacrima di una donna
si può vedere la gioia,
si può toccare il dolore,
si può superare il male.
Con una lacrima,
una donna può raccontare
la sua vita.
Con una lacrima,
una donna può far fiorire
la pace.
Con la purezza di una lacrima,
la Vergine Maria ha lasciato tornare
suo figlio al Padre.
Con una lacrima,
una donna potrà guarire il mondo.
- 50 -
Oltre la luce
Stefania Pellegrini
Oltre la luce andare là
dove tramonta il mare
a catturare segreti
che l’anima nasconde
nell’incontenibile bagliore
che offusca e copre l’oltre.
Andare là verso un punto
che il tutto contiene.
Assaporare la perfezione
che altri infiniti racchiude
per scoprirsi parte
del mistero che tutto avvolge.
- 51 -
SANTA GANCI
Nata a Palermo il 06/10/1979.
È laureata in Scienze della Formazione Primaria e ha acquisito, anche, la seconda Laurea in Scienze della Formazione Primaria (indirizzo Scuola dell’Infanzia),
presso l’Università degli Studi di Palermo.
Possiede la Specializzazione per l’Integrazione dei Soggetti in Situazione di Handicap nella Scuola Primaria e nella Scuola dell’Infanzia.
Ha conseguito i Corsi di Perfezionamento Post Lauream in “La disabilità nell’apprendimento linguistico” e “Handicap e disabilità: elementi di didattica” presso
il Consorzio Interuniversitario “Formazione per la Comunicazione” - Roma. Ha
conseguito anche il Diploma di perfezionamento ne “Il recupero delle diverse abilità a scuola” presso il Consorzio Interuniversitario “Formazione per la Comunicazione” - Roma. Ha conseguito il corso di perfezionamento in “Glottodidattica Infantile con Fondamenti di Psicopedagogia del Linguaggio e della Comunicazione”
presso La Sapienza - Università di Roma. Ha conseguito anche un master di I livello in “L’uso didattico della narrazione e della metafora negli insegnamenti della
scuola dell’Infanzia”.
Ha partecipato a vari concorsi di poesia nonché al 1° Concorso di poesia “Emozioni Vaganti” nell’anno 2010 conseguendo il secondo premio.
È stata premiata nel 2012 dalla giuria dell’A.L.I Penna d’Autore con una menzione d’onore e pubblicazione nel volume “I Grandi Classici della Poesia Italiana”.
Ha pubblicato nel 2012 il suo primo libro: “Raccolta di Proverbi”. Nel tempo libero
scrive poesie e racconti. Attualmente insegna a Palermo.
- 52 -
Mamma
Una parola piccola,
ma con un significato grande.
Mamma, tu mi hai dato
alla luce e da allora
ti sei presa cura di me…
Quanti sacrifici hai fatto e fai,
quanto amore mi hai dato
e mi dai ogni giorno.
Con la tua dolcezza e
con il tuo sorriso nelle difficoltà
mi hai insegnato a
vivere e ad amare.
I tuoi occhi sono grandi
e sinceri.
Le tue mani a volte
trascurate, a volte
graffiate fanno parte della
tua vita e anche della mia.
Sei buona e bella proprio
come una stella
e brilli di bontà.
Per me sei
un esempio,
sei il mio modello:
unico e perfetto!
Santa Ganci
- 53 -
Sospiri di vita
Ermetina Formis Corradi
Scivola la notte umida
sui tetti delle case
ad accarezzare tegole e nidi.
Escono dai camini
i sospiri leggeri
della vita addormentata.
A lievitar nell’aria
profumi di fiori
aromi speziati
di corpi allacciati.
Odore amaro di menzogne,
odore acre di fatica e sudore.
Odor di amori giovani
di nostalgie e rimpianti.
Profumo di vagiti
e di seni generosi.
Amori di vita vera
celati nella notte.
- 54 -
Un sussurro
Graziella Benatti
Eco di fine estate
giallastri cieli
riecheggiano nell’imbrunir
di un caldo amor,
noi due abbracciati
a quella finestra del mondo,
in questa distesa di acqua,
cantico di onde che si infrangono
nella nostra riva,
ci porta nuovi sapori,
nuove sensazioni,
nel sorriso di luna
assaporo quel tuo dolce labbro,
mordi questa pelle
che senza più il sole
diventa fredda,
diventa gelida
senza più luce
calore
di un amore...
Orme che si posano
su sabbia
cristalli baciati dalla luna
baciati dall’ardore
di una fine d’estate...
- 55 -
FRANCESCO CELI
Nato a Castiglioncello (LI) nel settembre del 1941.
Ha vissuto a Roma e ora è residente a Padova.
Scrive poesie e racconti da circa trent'anni riscuotendo consensi, premi e menzioni d'onore a Torino, Catania, Castel di Farfa, Pontelongo, Padova.
Dal 2003 fa parte del Gruppo Letterario «Caffè Pedrocchi» di cui è consigliere;
è Socio Emerito del «Tizzone», diretto dal prof. A. Arcifa, Accademico de «Il
Convivio» di Catania.
Si è proposto anche come pittore ed è Vicepresidente dell'Associazione italofrancese «Arte e Incontro» di Padova.
- 56 -
Il treno dai cento vagoni
Di notte dormo solo le ore del vecchio
però ancora sogno e nei sogni a colori
passano treni con cento vagoni,
non si fermano mai, non hanno stazione.
In ognuno di essi c'è una piccola storia,
uno spicchio di vita che resta in memoria.
Il risveglio non mi trova più vecchio
perché questi sogni a colori,
mi portano indietro nel tempo
e li osservo stipati in usurati vagoni,
vagoni che hanno pareti di vetro.
Vedo bambini, coi loro aquiloni
che galleggiano tra nuvole e cielo.
Ci sono fantasmi di amori svaniti
che non hanno trovato i giusti binari,
non c'era fermata e nemmeno stazione.
Sento voci tra rumori di ferraglia
e dai finestrini sporgono mani
che tentano invano di sfiorare le mie,
che provano anche a portarmi carezza.
La rapida corsa non permette il contatto
e aspetto che torni di nuovo la notte
per dormire soltanto le ore del vecchio
sapendo di avere una grande fortuna:
sognare ancora dei sogni a colori
portati dal treno dai cento vagoni.
Francesco Celi
- 57 -
Il mendicante
Roberto Guerrini
Un frullare di foglie, un mormorare di rami,
l’aria si trasformava nella voce del vento
che della pioggia portava l’avvento.
I passi trascinavano l’uomo sulla strada
ormai di troppi ostacoli divenuta stancante
mentre i bianchi capelli pesavano la schiena dolente.
Il tempo aveva trapassato la sua anima,
piangeva di troppi anni di vita la solitudine,
percepiva con sorpresa della fine il momento.
Il viso etereo di infinita fame sofferta,
si contorceva nel dolore di un corpo
consunto nella ricerca di risposte negate.
Due occhi nell’oscurità della morte,
miravano un cielo di colori assente,
la luce sfuggiva fra speranze e desideri irraggiunti.
- 58 -
Verso parole nuove
Annamaria Buroni
Non liberarti
da ciò che pensi sia una prigione
è solo un’attesa.
Aggrappati alla rete del tempo
e a me.
Ascolta il segreto di una danza improvvisa
di granelli di sabbia
di mani che abbracciano
di intese mai espresse.
Verrà il giorno
che il mare porterà le sue parole bianche
a noi comprenderne la gioia
e dalla valigia chiusa consegnarle al vento
perché altri
leggano la nostra danza.
La rete diverrà velo
nel cammino
verso parole nuove.
- 59 -
FEDERICA MINOZZI
Nata a Carpi (Modena) nel 1974.
Si diploma al Liceo Classico e si laurea poi nel 1997 in Giurisprudenza.
Leggere e scrivere poesie è la sua passione sin da ragazzina. Nel 2012 inizia a
inviare le sue opere ai principali concorsi italiani ed internazionali, classificandosi
quasi sempre ai primi posti ed ottenendo, conseguentemente, la pubblicazione delle
sue liriche su diverse antologie.
Nel 2012 vince la XXVIII edizione del Premio Internazionale “Nuove Lettere”,
con la raccolta inedita “Frammenti Misti”, pubblicata nel 2013 dall’Istituto di Cultura Italiano di Napoli.
Nel 2013, a seguito della partecipazione al Premio Internazionale Mario Luzi,
tre dei suoi componimenti vengono pubblicati all’interno dell’Enciclopedia di Poesia Contemporanea.
Nell’aprile 2014, Federica riceve e accetta la proposta di una casa editrice per la
pubblicazione della sua nuova raccolta di poesie dal titolo “Amore fa ancora rima
con cuore?”.
- 60 -
Oltre: una nuova humanitas
Oltre…
quest’oltre la materia,
che semina mine
in menti inermi.
Oltre…
quest’oltre una dimensione
che mai oltrepassa
la superficie dell’oggetto.
Oltre il visibile, oltre il tangibile
snoda l’intuito un sentiero solo agognato,
una visione d’insieme perduta virtuosa sapienza
di quanto ai più non esiste.
Oltre la condizione d’esser
ossa, sangue e carne.
Oltre la chimica dei composti,
la scienza della sostanza.
Oltre questo mero esistere,
che più non ci basta.
Scoperchio il mio feretro fisico,
sepolcro d’antichi splendori,
ne leggo la sindone,
ne recito i versi d’antica “humanitas”.
Tocco i fili di lana dell’Essere multicolori intrecci a tessere
armonici arazzi di sensi,
legami d’umane essenze.
L’Oltre sta qui,
in questo fluido cerchio di sinestesie innata percezione d’osmotica Umanità.
Federica Minozzi
- 61 -
La valigetta
Maria Teresa Bernhart
Quella mia valigetta,
che tenevo sempre pronta
per fuggir via
da prepotenti sofferenze
rifiutate e alfin quietate
nella pace di un ritorno,
m’appare all’improvviso
quasi dimenticata.
Incanutita dalla polvere,
ferita nelle giunture logore
e nei rinsecchiti manici,
silenziosa randagia scorta
del mio peregrinare
in cerca di una meta,
mi parla, anzi sussurra
di un nuovo ultimo viaggio.
Il vecchio bagaglio
più non esiste, s’è disperso
nei sogni, nelle battaglie,
in gioiose conquiste
ed anche in tristi delusioni.
Come riempirla nuovamente?
Ma essa è ancora lì
fedele, che m’aspetta
ed io con me la porterò
così com’è, piena di ricordi.
Leggero il fardello,
giusto è per l’occasione.
Compagna della mia vita,
quando vuoi, son pronta.
- 62 -
Buio negli occhi cuore a colori!
(a Carlo)
Vincenza De Ruvo
Canterai sorrisi
con il buio negli occhi
ed il cuore a colori
potrai volare...
Sei una carezza che si perde
nell’ombra dei silenzi
l’indelebile volo di un sogno...
sfiorerai le paure del vento
quando il vento
pulserà nei pensieri
di chi ti è accanto.
Canterai sorrisi
per la tua famiglia...
un grappolo di cuori
che respira insieme a te
la vita.
I ragazzi speciali come te
sono puri nell’anima
respiri di vita...
angeli su di una terra
da reinventare,
loro non hanno ali per volare
non hanno voce
né occhi per guardare
fragili raggi di sole...
I ragazzi speciali come te
si nutrono del nostro amore
hanno il buio negli occhi
ma una girandola di colori
nel loro cuore!
- 63 -
BRUNO DOMENICO SIDIO
Nato a Mottafollone (CS), 01-01-1933.
Insegnante di scuola primaria; docente di discipline letterarie, di filosofia e storia e dal 1981 al 1999 dirigente scolastico nei licei.
Autore della raccolta in versi: “L’Ascolto”, S.B.C. Edizioni, in cui è motivo
dominante la fiducia nella capacità di redenzione dell’umanità, tesa a combattere il
“Male”, assunto a funzione di “moto che presta all’amore” e finalizzata a riconoscere il “TU” ragione suprema dell’esistenza avanzante nel Regno dello Spirito.
- 64 -
La zanzara ritrova la vita
«Gabriele - Greta - Sofia: unità sentimentale»
Umida sera di estate finita.
La zanzara svolazza guardinga di bimbi
che con palmo di mano ad arco foggiata,
per darle ristoro dell’afa opprimente
tentano benigna cattura.
Divertita regge l’incontro
finito con essere presa
e chiusa nel pugno
che pian piano crea finestra,
avvertita, ché fugga lontano
sul piano di vita ove il diritto la pose:
ecco il seme di Dio
quando nasce fanciullo,
prima che causa del proprio diventi
e avanti che il male
tarlo del cuore alloggio vi trovi.
Vita, distesa tra seme
e ancor seme,
è all’uomo donata:
non frutto al Dio che perviene
può forza tradire del vivente sorgiva.
Annullino, gli uomini,
il legame che è male,
fuorviante ponte tra pilastri di bene,
veri sostegni del mondo
per archi congiunti del felice salire
che all’aria più pura
salda il richiamo.
Domenico Sidio Bruno
- 65 -
Vorrei oggi...
Rosalba Pescosolido
Vorrei... vorrei,
con le fole più belle dilettarti,
baciarti,
rimboccarti ogni sera le coperte
e nel tuo sonno tranquillo guardarti,
giocar con te a nascondino,
esserti ognor vicino,
attendere oggi,
sia pur con molta ansia,
il tuo ritorno a casa,
supportarti in eventuali dubbi,
dissipandoli,
dar risposta alle tue domande,
aggiornarmi sulle tue giornate,
aiutarti a stabilir altre basi future
e gioire,
gioir con te.
Con il rapido fluir
d’una fiumara di giorni, mesi, anni,
l’esperienza e la saggezza in te hanno,
sì, fortunatamente,
ben preso il mio posto
nella fitta rete della tua vita.
Oggi amo tutto ciò che attui,
i tuoi tanti progetti,
con struggenti palpiti del cor mio,
sovente tormentoso e nostalgico.
- 66 -
Felicità
Stefania Fiorin
Scivolo, scivolo,
infinito respiro
pensieri impazienti.
Scivolo, scivolo,
emozione vitale
occhi che chiedono.
Scivolo, scivolo,
desiderio ardente
singhiozzo d’amore.
Scivolo, scivolo,
incanto assoluto
felicità di un momento.
E sono prigioniera di te.
- 67 -
GABRIELLA COZZANI
Nata e cresciuta nel “Golfo dei Poeti”, ha sempre amato il mare, spesso presente
nei suoi testi.
Per lei la “poesia” è una forma d’arte eccelsa, è una parte fondamentale della sua
vita perché le permette di esprimere sentimenti ed emozioni nella speranza di riuscire a dar vita ai suoi pensieri.
La poetessa è grata alla sua famiglia perché le ha saputo trasmettere l’amore per
la scrittura, una passione che resiste nel tempo…
- 68 -
La mia vita
Respiro dalla nascita
l’aria salmastra del mio golfo.
Amo gli scogli, i sassi, la sabbia,
amo i pesciolini che guizzano,
amo le miriadi di gocce di mare,
amo il sole, le nuvole, il vento.
La mia barca immaginaria
mi porta lontano e mi fa scoprire
un mondo nuovo.
Vorrei conoscere altre realtà,
mi avventuro fiduciosa, non mi fermo,
però mi manca la mia casa... Mi manca la mia vita...
Il viaggio è finito:
sono di nuovo nel mio piccolo mondo che amo.
Gabriella Cozzani
- 69 -
L’assenza
Angelica Vece
Cose sepolte, passate,
inattese,
riemergono improvvise
in un incontro casuale.
L’approccio fantastico,
la comunicazione da sogno.
Corre come in una favola
il lieto fine, ricchezza interiore,
di un ricordo ormai lontano.
- 70 -
La mia ombra
Giuseppe Cantoni
Trascinandomi per i miei sentieri
imparo il mestiere duro d’invecchiare
inosservato, spoglio dei miei trastulli,
soltanto la mia ombra mi segue
fino agli ultimi bagliori, pietosa.
Dai giorni delle corse nel cortile della scuola
ne ha perso di scatto ed ora riposa
volentieri sotto l’ombra più grande
di un tiglio d’un rubino o d’una quercia.
Sarà pur smorta e un po’ aggobbita
ma è il mio ritratto sputato contro il muro
o steso a terra, crudo, senza fronzoli,
la mia sfumatura leggera cui sono affezionato.
La lascerò su qualche uscio
o accanto alla finestra preferita.
Ma poi dove andrà a finire
quando sarà tutt’ombra o tutta luce?
- 71 -
MARIACONCETTA LAUDANI
Nata a Catania il 19-03-2000.
Vive a Valverde (CT).
Sin da piccolissima ha manifestato l’amore verso la lettura e la poesia tanto che
già a nove anni scrive i primi versi, pubblicando successivamente, nel gennaio 2011,
una poesia nella rivista parrocchiale “La Rosa di Valverde” a quel tempo diretta da
Padre Lorenzo Sapia, parroco nonché Poeta. Oggi, studente liceale, continua a coltivare l’interesse per i libri e, durante il tempo libero, ama scrivere pensieri, riflessioni e poesie.
- 72 -
Mare
Affondo i miei piedi
nel terreno argilloso
in cerca del fresco riposo
e, forse, di un mondo
che ipocrisia non abbia.
Scivola dolcemente via dalle mie mani
la sabbia
e mi sembra di sfiorare
con la punta delle dita
un’intera estate
dalla fredda stagione un tempo rapita,
come se queste mani
fossero la clessidra della mia vita
che mi riporta indietro nel tempo
ed il dolce salato
sulle mie labbra nuovamente sento.
Le onde battono il tempo
e, di sottofondo, il fruscio di granelli dorati
portati via dal vento.
Increspa la mia chioma
l’acqua del mare,
i miei occhi il blu orizzonte
sono intenti ad osservare
ed io distesa
il sole non smetto di aspettare.
Mariaconcetta Laudani
- 73 -
Cavalli al galoppo
Lina D’Incecco
Ho visto 2 cavalli sulla spiaggia,
2 cavalli neri
andare al galoppo
verso ponente.
Era un meriggio di sole,
il mare una tavolozza
di svariati toni di cielo.
All’orizzonte una parete di luce
con le colline viola
e su di esse un ventaglio di nubi.
Una bella giornata
nel cuore dell’inverno.
La spiaggia assolata
aveva riflessi di rame.
I due cavalli al galoppo
avevano la foga delle passioni,
spinti da impulsi ancestrali
che il freno a stento domava.
Correvano, scalpitavano
sulla bagnasciuga,
gli zoccoli sguazzanti nell’acqua.
Con ritmo serrato
si lanciavano verso
invisibili bersagli.
E man mano che avanzavano
diventavano due puntini neri.
Poi venivano assorbiti dalla luce.
Il meriggio vagheggiava
impetuose cavalcate.
- 74 -
La solitudine
Rebecca Grima
… conoscerti, non sei indulgente
sei anche paradossale, patetica…
Mi hai soffocata con i tuoi riflessi sintetici
con la gravità silenziosa ed autenica.
Almeno, parlami con i tuoi sguardi funebri
o stai bene chiusa dentro me come un narcotico?
Il tuo magnetismo di nasconderti nelle anime,
come il macabro d’ambre,
sei una dinastia di dimensioni.
Cosa pretendi di rubare da me?
La mia libertà disturbata!, la mia gratitudine?
Sento la disagevolezza accettarti.
La tua forza fantasmatica piena di sobrietà.
Sono affascinata con la tua esaltazione
poi l’esposizione irraggiungibile e sublime.
Forse un giorno accetterò la tua forte moralità
e l’abitudine di vivere con la tua anima mistica.
Ma… senti, io, amo un'altra sensazione.
- 75 -
GIULIANO PATELLI
Nato a Milano il 03/10/1957.
Ha maturato significative esperienze in ambito Customer Care e Comunicazione
Aziendale presso importanti Aziende multinazionali e di interesse nazionale.
Collaboratore free-lance per conto di un Network Multimediale francese. È socio dell'A.L.I. Penna d'Autore che ha premiato le sue poesie con due Menzioni
d’Onore e la pubblicazione nei volumi «I Grandi Classici della Poesia Italiana (volume Novecento) e «Poesie d'Amore» (quarta edizione). Un'altra sua poesia è stata
pubblicata da Aletti Editore nel volume «Parole in Fuga» (nona edizione) e due suoi
racconti fanno parte della raccolta antologica «100 Parole per Raccontare», di Carta
e Penna Editore.
- 76 -
A me stesso,
senza più mentire
Provo a scrivere
poesie,
per ingannare me stesso.
Provo a scrivere
poesie,
per lenire il mio dolore
rancore inespresso
d’occasioni perdute.
Provo a scrivere
poesie,
per mitigare la paura
di una fine immatura.
Provo a scrivere
poesie,
asfissiato tra quatto mura
mentre fuori,
mostro meticcio
di vite globalizzate
depreda certezze
di antichi costumi,
la mia gioventù.
Giuliano Patelli
- 77 -
L'aquilone
Antonio Cosentino
Strade deserte,
campi bruciati,
visi solcati
dal caldo e dalla fame,
corpi mutilati,
l’Apocalisse è arrivata;
ormai da troppo tempo
piovon solo lacrime e bombe
su questa terra tradita e abbandonata;
di tanto in tanto
si vede passare qualche cane
che senza pace
continua a cercare
il proprio padrone
tra le carcasse delle auto bruciate;
poi di nuovo boati, urla
e nuvole di fumo all’orizzonte;
non mi resta che aspettare la fine,
chiudo gli occhi e inizio a pregare,
quando improvvisamente
un pianto infantile
rompe quel breve momento di silenzio;
c’è un bambino in mezzo alla strada
che rincorre disperato l’aquilone
che gli è scappato di mano,
e ora vola alto,
sospinto da un’improvvisa brezza serale,
vola sempre più in alto
come i sogni che ci hanno distrutto,
come il futuro che ci hanno strappato,
verso un cielo mai così cupo
che forse, domani, ci salverà.
- 78 -
Una coperta di stelle
Caterina Battilana
Ho rovistato tra
forcine e bottoni
cercando una vite.
Ho scavato la sabbia bagnata
e terra odorosa
innestando gioia con dolore.
Ho rincorso stelle cadenti
e palpiti sinceri
sperimentando emozioni.
Ho costruito con calce e convinzione
la dimora dell’anima ed il centro degli affetti
scoprendo l’amore.
Ancora sogno sotto il padre cielo
e confondo la stella con l’aereo
contando i desideri.
- 79 -
MARIA CERVAI
Nata a Orsera (Pola) il 13-10-1939
È poetessa e pittrice, esule istriana.
Dopo il triste esodo nel 1947 fu ospitata al Centro Raccolta Profughi di Tortona
(AL). Da lì, dopo alcuni anni, si trasferì con la famiglia a Torino.
Conseguito il diploma di abilitazione magistrale ha insegnato nelle scuole elementari di Torino. Oggi è in pensione e frequenta il Corso di ritratto e figura all’Università della Terza Età di Torino.
Nel 2008 ha pubblicato la sua prima silloge poetica «L’approdo felice».
Ha partecipato a numerosi concorsi letterari e vinto diversi premi. Con la poesia
“Crocefisso” ha vinto il premio letterario internazionale di poesia “Ulivo d’Oro”
L.I.D.H. e ha meritato numerose Menzioni d’Onore al Premio Letterario Internazionale “Trofeo Penna d’Autore”.
Nel XIX Premio Letterario Internazionale “Trofeo Penna d’Autore” 2012, ha
vinto il premio speciale del Presidente nella sezione della Poe-sia Religiosa.
Le sue poesie sono pubblicate su varie riviste.
- 80 -
Non tenere
il tuo dolore nascosto
Non tenere il tuo dolore nascosto,
donna, violentata, umiliata, ferita,
ma con coraggio esci dalle mura
della tua prigionia a vita
e balla assieme alle compagne di sventura.
Balla sulle piazze del mondo e canta
la tua gioia di vivere, donna,
figlia, sorella, madre, non sei sola,
ma siete tante, siete una forza
pacifica nel mondo a dar voce
al miliardo di donne vittime di abusi,
siete tante nel mondo per sostenere
la lotta contro la violenza sulle donne!
Balla sulle piazze del mondo e canta
così, donna, femerai il tuo dolore
nel giorno dedicato all’amore:
l’urlo d’angoscia a lungo soffocato
un canto di gioia diventerà nel creato
sarà una giornata di riscatto!
Dal fuoco della sofferenza, donna,
più bella, più forte risorgerai
se con forza i soprusi denuncerai
causa della tua millenaria sofferenza...
La tua rabbia e indignazione
darà vita così a una pacifica rivoluzione
che farà conoscere a ogni istituzione
che è giunta l’ora di difendere
i diritti e la dignità delle donne.
Maria Cervai
- 81 -
Chiocciola
Silvia Matera
Esci
lenta e sicura
da un’ombra di foglia
di un verde
superbamente vivido,
elegante e sinuosa
lucida di stille
che scivolano
sulla tua pelle bruna.
Scintilla
come diamante
la scia che ti segue,
silenziosa percorri
l’umido sottobosco
e ad un tocco
rientri rapida
nel tuo guscio screziato.
Vorrei, come te,
poter rientrare
in un nido sicuro,
quando l’ansia
mi stringe
e non oso
vivere.
- 82 -
Senza lacrime
Vincenzo Filannino
Che strano,
quante volte ho pensato
che mia madre potesse morire
cosa avrei fatto.
Ci ha lasciati in un giorno di sole
del mese d’agosto.
Mentre guidavo con la radio accesa
per distrarmi, uno squillo
una notizia triste, l’aspettavo,
l’aspettavo, ma non ero pronto
non volevo esser pronto.
Agitazione e ansia si mescolano
vorrei piangere, ma non riesco.
Al suo corteo tanta gente
alcuni li conosco, altri no
sono stupito
non riesco a piangere
non so!
Come in un sogno
irreale, assurdo
quasi non credo sia vero
ma è successo, mi manca
non sai quanto
ma ancora non ho pianto.
- 83 -
LUIGI ANTONIO PILO
Nato a Furci Siculo (ME), 18-06-1964.
Si appassiona alla poesia già all’età di quindici anni con gli studi classici liceali e
da allora realizza i primi componimenti, ove sono infusi la prima gioventù e i fremiti
del cuore. Arrivano quindi le opere della maturità con l’influsso delle correnti romantiche dei grandi autori ottocenteschi successivamente contestualizzate nel clima del contemporaneo, ove avviene una sintesi tra il sentire classico-romantico e le
nuove tendenze disincantate delle attuali correnti letterarie prive di orpelli e ricercatezze stilistiche. La produzione poetico-letteraria attuale a partire dall’anno 2013 a
tutt’oggi è presente in varie antologie legate a concorsi poetici nazionali e internazionali, in enciclopedie poetiche di autori contemporanei e in diverse collane poetiche curate dalla Casa Editrice Pagine di Roma. Parte delle citate opere sono già state
insignite di premi e riconoscimenti vari in numerosi concorsi, tra i quali nel corso
del 2013 si possono annoverare i seguenti titoli: 3° posto al “Delia - Città di Bova
Marina”; Menzione d’Onore al “Città di Borgetto” Palermo; Finalista al “MeranoEuropa” del Passirio Club; 1° posto ex equo a “Il Cavaliere” di Modena. Nel corso
del 2014 seguono: 2° posto al “Premio Poesia dell’Anno” di Quartu Sant’Elena
(CA); 2° classificato a “Il Lago e la Rupe”; 9° classificato alla terza edizione del
Premio “Opera Prima”, giornata mondiale della poesia (Unesco) di Firenze; Premio
speciale della giuria al 2° concorso “Caterina Martinelli” di Roma; Menzione della
Giuria al “Piemonte Poesia” di Torino; Menzione speciale al “San Valentino” Quartu
Sant’Elena (CA); 2° classificato al 1° concorso letterario “Avv. Giuseppe La Franca” di Partinico (PA); Premio speciale al IX concorso “Voci - Città di Abano Terme”
di Padova. Lo stile della citata produzione è a carattere classico, con l’innesto di
espressioni auliche ricercate su un tessuto narrativo lirico-melodico.
- 84 -
Terra di Pianto
Guardali o terra, i tuoi figli relitti
su neri aquiloni dispersi nel vento,
tu terra straziata da infami delitti
tu madre che piangi su un cuore già spento!
Fermale o terra, le mani assassine
ch’ovunque han recato dolore e tormento
raccogli dal fango tra grida e rovine
quei miseri resti, quei fiori spezzati
non odi invocar da quei letti di spine
furor di vendetta a sì atroci peccati?
Tu porti nel grembo una neve infuocata
tu porti la guerra e i suoi neri soldati
tu schiava bandiera nel sangue gettata
degli orfan tuoi figli di patria e d’affetti
spogliata, tradita, ed ancor calpestata
nel nome di un’unica schiera di eletti
solleva stremata quegli occhi di pianto
serrati al dolor di quei dì maledetti
riaccendi l’orgoglio e la forza di un canto
nel cuor dei tuoi ultimi figli diletti!
Luigi Antonio Pilo
- 85 -
Ineluttabilità
Mila Berchiolli
Affido a te
che con silente rumore
mi guardi
quando anche rimugini
tumulti d’odio e d’amore
la mia bocca
che tramanda pensieri.
Affido a te
vertigini
d’ansia di paesaggi remoti,
e folli corse
e passioni ignote.
Affido a te
anche
desideri illimitati e
destini da unire e dividere,
e moti lenti
e tempeste alte e intense.
Affido
mare
a te me stessa
tra ricami di sabbia
e respiri infiniti.
- 86 -
La nebbia sul lago
Antonio Petrucciani
L’albore non s’annuncia,
è naturale all’ora del mattino,
non si rileva né lungo la riva,
né tra gli alberi e siepi...
tutto è strano nella nebbia!
Tutto e ognuno è solo.
La nebbia sul lago è pieno d’ombre,
non fa vedere gli amici,
fa immaginare il mondo dei misteri
e la vita di ognuno è poco chiara:
è la nebbia che lentamente cala
e il mondo intorno scompare.
Si vede solo l’agitato bianco!
È la nebbia che tutto annulla,
anche il saggio è nessuno,
ma non si annulla il divino
ché non conosce il buio:
il silenzio che dona amore.
Nella nebbia regna la pace!
Il vagare non fa rabbia ma paura,
fa vivere la solitudine e il meditare,
la verità giace col lago, paesi e monti,
l’essere non conosce l’altro essere:
è il silenzio, il buio senza splendore.
- 87 -
MARIA NADIA MARCONI
Nata a Voghera il 25-01-1956.
Formatrice Interna di Poste Italiane, appassionata di letteratura, arte e teatro,
dopo una formazione classica nella città natale si è laureata in Giurisprudenza presso l’Università di Pavia nel 1983.
Negli anni degli studi ha scritto occasionalmente per la stampa locale e in particolare su tematiche religiose, essendo anche stata, nel medesimo periodo e ancora
per diversi anni, catechista. Fin dal tempo del liceo ha preso parte a spettacoli teatrali dilettantistici, passione che avrebbe poi trasmesso ai figli.
Si è infatti sposata nel 1986 ed è madre di due figli.
Dopo alcuni anni di esperienza presso uno studio legale, è entrata in Poste Italiane, e dopo un periodo come Responsabile Risorse Umane di Filiale, è passata ad
occuparsi di Formazione e Comunicazione interna, lavoro che svolge tutt’ora.
Dopo lungo tempo trascorso senza scrivere nulla, pur continuando a coltivare la
propria passione per la lettura, spinta da eventi familiari che le hanno ridestato il
desiderio di esprimere e condividere le proprie emozioni, è tornata a scrivere poesie, principalmente autobiografiche o d’amore.
- 88 -
Un uomo semplice
Oggi potrei amare
solo un uomo semplice
giunto alla pienezza degli anni
illeso da vane lusinghe di potere
un uomo che
attraverso sentieri impervi
abbia saputo ritrovare
quel luogo dell’anima
nascosto e segreto
in cui assaporare
l’essenza delle cose.
Da lui potrei ascoltare
parole scarne, potenti di vita
capaci di toccarmi il cuore.
Allora la mia mano
come un gabbiano stanco
si poserebbe lieve a riposare
nel caldo incavo della sua.
Maria Nadia Marconi
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Rosa di Novembre
Lucillo Dolcetto
Già di Novembre la fine è vicina,
e una rosa ancora si mostra.
Se pur la rugiada brilla a mattina,
di non soffrirla ancora dimostra.
Non più sfarzosa, ma ancora carina,
la vedi ondeggiare come la giostra
quando nel moto s’alza e s’inchina;
sferza del vento ancor non la prostra.
Tutto d’intorno è già giunto a sera;
i frutti fur’ colti in abbondanza
da sementi sparse a Primavera.
Anche per la rosa è cosa vera:
non val cullare alcuna speranza,
seppure, oggi, la vedi sì altera.
- 90 -
Il Respiro del Mare
Silvana Miori
Passi solitari su spiagge deserte
Richiami di astri lontani
Aneliti all’Eterno infinito.
Remote profondità dell’Essere
Vertigini d’immenso.
È il Respiro del Mare
Avvolge surreali nudità
inconsce ancestrali paure
Visioni di un cosmico nulla
scaturite dalla notte del tempo.
Mare Respiro primordiale
Sei l’arcano L’infinito
che è in ognuno di noi
Abissi dell’anima. Mistero.
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ANGELA SANNA
Nata a Simala (OR), il 09/09/1949.
Ha conseguito il diploma di laurea in Lettere Moderne presso l’Università degli
Studi di Cagliari.
È docente di discipline umanistiche nella scuola primaria “Marcello Serra” di
Cagliari.
Ha partecipato a numerosi convegni e corsi di aggiornamento in ambito musicale, pittorico e linguistico-espressivo.
Nel corso del 2013 ha ricevuto la Menzione d'Onore per la poesia “Madre” alla
ventesima edizione del Premio Letterario Internazionale “Trofeo Penna d'Autore”
di Torino. La poesia è stata pubblicata nell’antologia “Poesie d’Autore” .
- 92 -
Madre
Il tuo volto,
le tue mani ruvide e buone raccontano
il cammino della tua vita.
Sei bella, Madre,
con i tuoi capelli d’argento
il passo sicuro e lento, il tuo sorriso dolce.
Eri bella, Madre,
avvolta nello scialle
contro il vento sferzante d’inverno.
Eri bella
quando lavavi i vetri e cantavi;
quando nell’orto piante e fiori coltivavi
le tue mani piene di vita, di terra, di olive;
nella vendemmia mi mostravi gli acini dorati al sole
e tutto intorno un profumo di rose e viole.
Il tuo profumo
sa di sole, di vento, di acqua: l’acqua del fiume
dove affondavi le mani e quasi giocavi
a lavare i panni con le tue compagne.
Panni profumati stesi al rovo scaldato dal sole.
Eri bella, Madre,
nella gioia e nel dolore, nel sorriso e nel pianto.
Fonte di ricchezza e di valori inseguiti e, come foglie
fatti ricadere su di me. Speciale… grazie Madre
non ti perderò mai, ma ti dirò semplicemente
che ti voglio bene… Madre!
Angela Sanna
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Da Casal Monastero
alla Stazione Trastevere
Luca Malgioglio
Qual è l’uomo più famoso della terra?
O Cristo, capitano di un vascello
vagolante per l’Universo
qui, in questo bar travestito da osteria,
risuona chissà perché il tuo nome,
cantano il vino e il sesso,
risuona il nome dell’amore…
ancora esseri umani…
e un tremito dentro
mi parla del mio essere così friabile di carne e di tempo
con un cuore che passa dalla tomba alla culla,
e scrivo sperando di strappare
sempre un ultimo lembo
di vita al nulla.
- 94 -
Il pensionato
Caterina Prato
Stanco e acciaccato
va il pensionato al mare
per riposare
ma per miracolo o per magia
gli acciacchi volano via,
così d’incanto si ritrova
ringiovanito e risanato.
Prodigioso è il mare,
la brezza marina
e l’aria che si respiro.
Le lunghe passeggiate
sui lidi dorati,
il sole che riscalda e abbronza,
il dolce riposo sotto l’ombrellone solare
invita a sognare.
L’ottima cucina di cui è servito,
il sangiovese, la musica
e tanta allegria e splendore
di questa riviera della
Romagna in fiore.
- 95 -
MONICA TIOZZO ALIAS MARGHERITA PINK
Trentina di nascita e toscana d’adozione. Vive a Sesto Fiorentino ed è sposata
con due figli. Attualmente ricopre il ruolo di consigliere delegato (area amministrativa) presso l’azienda di famiglia.
Ha cominciato a lavorare giovanissima nel periodo delle vacanze estive, si è
diplomata ed ha seguito “il suo cuore” recandosi in Toscana; lì ha avuto modo di
frequentare diverse associazioni di categoria e gruppi imprenditoriali, confrontandosi e ampliando le sue conoscenze. Rimane fedelmente innamorata della montagna e dei suoi splendidi spazi, ribadendo che l’Italia è la terra più bella del nostro
pianeta.
Ha fatto sua la frase di Ghandi: «Essere il cambiamento che desideri nel mondo».
Per questo crede che ognuno di noi possa essere parte attiva in questo importante
momento storico mondiale, dove appunto è necessario un cambiamento interno ad
ogni uomo e donna. Da qui la spinta per costituire con le sue sorelle e amiche
AGAPEforlife, associazione che ha come scopo il «risvegliare nelle persone la consapevolezza della bellezza della vita» (www.agapeforlife.org). Ha scritto altre poesie e brevi brani alcuni pubblicati in raccolte antologiche. Ha pubblicato due libri:
“Come sopravvivere alla propria azienda, essere madre, moglie e se stessa oltre
che presidente” edito da Este (giugno 2010) e “Ricordati di Te”, di Margherita Pink
edito da Intento (settembre 2013).
Bisognerebbe fermarsi ad ascoltare il proprio cuore battere, e la perfezione del
nostro corpo... e ricordarci più spesso di noi!
- 96 -
Scova la tua persona interiore
Scova la tua persona interiore,
è sigillata dentro la tua figura
è come un fiore che si deve ancora scoprire
il suo profumo è intenso e la sua corolla composta da dodici
/ petali dorati
tu lo sei, ma non sai come farti sbocciare.
Perditi dunque in te e sussulta
guarda la bellezza del tuo viso, è la dentro il sole
e la voce parla il suo linguaggio
e la vita ti vuole, e la gioia ti sente, e la porta si apre
e la gente si prende per mano,
e l’amore si prende e l’odio si spegne
e l’ugola canta così forte che anche gli uccelli
stanno a sentirti
han cantato finora per dirci
amatevi gli uni con gli altri
e avrete sempre l’eterno sapore del vento divino.
Nel frattempo ogni volta che ti pieghi su te stesso, amati
amati tanto per averti fatto così male,
nulla è perduto, solo spostato
tu ora danza la voglia di vivere e di esser l’umano perdono,
di espanderti all’infinito
tutto è già qui non c’è nulla che manchi,
solo sapere di averlo, all’interno del tuo fisico-scafo
ti deve ritemprare.
Dentro c’è un immenso tesoro lo puoi usare è tuo.
Rilassa le membra e respirati, dolcemente duttile sarai
percepirai il sonno nel quale sei stato e sarai risvegliato
dal torpore sul quale ti eri adagiato.
Monica Tiozzo
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Ad ali spiegate
Paola Salvatori
Dalla lontana terra natia sei scesa
correndo verso la valle del Signore
con il bagaglio dei ricordi d’infanzia e sofferenza
tra le difficoltà della vita.
Come l’aquilone nel cielo
hai librato in aria verso il sole
planando in un effluvio di luce e di grazia:
l’anima tua ad ali spiegate!
Hai proseguito con vigore sulla via del Signore
rallegrando il tuo spirito.
Hai ascoltato la sua voce attraversando il mare
sulle acque profonde della vita interiore
e osservato il silenzio
immergendo l’anima pura di pace.
Nella preghiera hai trovato la forza per lo spirito
e ti sei offerta a Dio, tuo eterno sposo,
con semplicità e umiltà
come una bimba spensierata e felice
che offre un fiore al padre
in segno del suo amore.
Ti sei unita a Dio
come un candido fiore tra tanti fiori immacolati
nel giardino immenso
del suo amore.
Con gioia,
hai aperto i petali del tuo cuore in aiuto del prossimo
effondendo il tuo canto di giubilo al Signore
e il profumo di fede e felicità
in mezzo a noi.
- 98 -
Rivelazione
Tecla Massarotti Metaxa
Musica
per l’aria si spande...
scende nel cuore.
Cascata fresca di note
disseta l’anima.
Culla
la dolce melodia.
Movimento armonioso,
leggero fluttuar
come d’azzurra nube.
Un’onda carezzevole
mi circonda,
vaga leggera intorno,
sosta...
tepida nube
mi avvolge
in una cappa vellutata.
Sfiora carezza leggera
calda come raggio di sole
i riccioli bruni.
Fresca rugiada
sulla calda guancia
appena si posa;
è petalo che sfiora
volando.
(Gallarate, febbraio 1958)
- 99 -
ROSALBA GRIESI
Nata a Roma il 2/5/1958
Vive in un piccolo centro della Lucania, nei pressi di Venosa, patria del vate
Orazio.
Dal 2003 ad oggi ha partecipato a numerosi concorsi letterari, nelle varie parti
d’Italia conseguendo premi e riconoscimenti. Ultimo quello del Premio Internazionale di Poesia “Guerino Cittadino”, patrocinato dal Ministero degli Interni, dal Comune di Rende e dall’Universum Academy Switzerland, al quale si è classificata al
primo posto. Ha conseguito il primo posto, anche alla 1ª edizione del premio di
narrativa “Lo sguardo oltre L’orizzonte” Rapolla.
Le sue liriche sono state inserite in più antologie, tra le quali: “In Punta di Penna”
(Pagine s.r.l., 2004), “Cose a Parole” (Giulio Perrone Editore), “Poe-sie e Racconti” (Cerabona Editore). È autrice di due libri di poesie: “Il Viaggio” (classificatosi al
4° posto al Premio Internazionale di poesia di San Fele - IX edizione) e “Nel mare
del Tempo” (premio speciale della giuria alla 2ª edizione del concorso letterario
Premio Artist & Creatives 2011 “Omaggio a Emilio Greco”), editi l’uno nel 2004,
l’altro nel 2009, da Pianetalibro Editori.
Collabora al periodico locale “Libero Accesso” curando l’aspetto antropologico
degli usi e tradizioni, costumi, dialetto e proverbi lucani, con un ampio sguardo alla
cultura del Sud. Tale attività è stata apprezzata dall’associazione dei lucani di Toronto
(Canada), che ha inteso consegnarle una preziosa targa di riconoscimento.
Il 25 marzo 2014 ha conseguito la laurea in Lettere Moderne presso l’Uni-versità
agli Studi della Basilicata di Potenza. Il percorso universitario è stato desiderato e
sentito a tal punto da sormontare ogni tipo di difficoltà e di osta-coli, dovuti al suo
essere donna lavoratrice e madre.
- 100 -
I barconi di Caronte
S’alza l’onda
mira e torna
la sua voce sol si ode
mare ombroso il cielo regge
nella notte
la paura si rifugia.
S’alza l’onda
mira e torna
su speranze ormai sospese
sugli sguardi lacerati
nelle mani rassegnate.
S’alza l’onda
mira e torna
su quel legno infracidito
occhi spenti come notti
come canne braccia dritte.
S’alza l’onda
mira e torna
sullo squarcio d’un vagito
sulle bocche mute ed arse
la salsedine non sfama
né l’attesa rinnegata.
S’alza l’onda
mira e torna
sui barconi di Caronte
sull’ignoto traghettare
sulle coltri di bianche nebbie
sulle acque taciturne
solo il ritmo cadenzato
di una notte senza fiato.
Rosalba Griesi
- 101 -
L’incontro
Ulrico Coppola
Ti incontro
per caso voluto
per strada,
mentre piove
e fa freddo.
Un saluto sfuggente,
da perfetto imbecille.
Chissà se ti accorgi
di quel fiume di stelle
che l’anima
mi ha attraversato.
- 102 -
Piccola gemma
Elisabetta Mancini
Stringo i denti, serro la bocca,
vado avanti in questo momento
così particolare, così enorme,
così carico di dolore e lacrime
che copiose scendono sul mio viso.
Non riesco a fermarle,
il mio animo, la mia esistenza
ormai portano questa ferita lacerante...
Ma tu che mi vedi...
tu... piccolo tesoro, piccola gemma
per poco, per troppo poco protetta
nelle mie carni... non sei riuscita
a rimanermi aggrappata,
come io lo ero a te
nella splendida speranza
di una nuova mia rinascita in te.
Guardami ora, così piegata e spenta...
Potrò mai ritrovare il sorriso,
darmi aperta alle esigenze
della quotidianità... senza te?!
Il tempo, il tempo e la forza mi aiuteranno,
forse,
a riprendermi, in nome dell’immenso
amore per te
e per chi, è qui... che guardandomi,
mi sorride e comprende,
nella sua dolcissima innocenza...!
- 103 -
ELISABETTA FERRARESI
Nata a Roma il 21-06-1984
Dopo circa dieci anni trascorsi nel piccolo paese del padre, nel 2003 si ritrasferisce
nella Capitale, dove intraprende gli studi di sinologia presso la Facoltà di Studi
Orientali dell’Università La Sapienza.
Alla fine del 2008 consegue la laurea specialistica in Lingue e Civiltà orientali,
coronando così un percorso appassionante che le ha dato modo di viaggiare molto
anche attraverso la Cina, dove perfeziona la conoscenza della lingua frequentando
i corsi della Beijing Foreign Studies University. Ha inoltre modo di avvicinarsi
ulteriormente alla cultura di quel Paese viaggiando attraverso città e villaggi più o
meno conosciuti, fino ad arrivare nella remota provincia dello Xizan, nota ai più
come Tibet.
Terminati gli studi si trasferisce per un anno nella città cinese di Qinhuangdao,
nella provincia dello Hebei dove, presso l’Univesrità Yanshan, assume l’incarico di
docente di lingua italiana per i corsi tenuti dall’ateneo.
Di nuovo in Italia dal 2010 e dopo aver accumulato varie esperienze professionali, continua ad occuparsi di Cina lavorando presso un’associazione internazionale.
Nel febbraio del 2013 è stato pubblicato il suo romanzo d’esordio, intitolato
«Autunno» edito da 0111Edizioni.
- 104 -
Verso l’infinito
Nel dono che mi fai del tuo corpo,
nell’attimo sublime in cui,
due, ci fondiamo in uno solo,
il tuo odore conquista tutti i miei pensieri,
il tuo alito riscalda intero il mio universo.
E così, la nostra lega più preziosa dell’oro,
fonte di vita
e germe di arcane felicità,
esplode nei raggi del sole
o nel respiro scuro dell’ennesima notte.
Nello scintillio del tuo sguardo perduto,
all’ombra di folte ciglia
custodi del riverbero della tua puerile innocenza,
campi madidi di rugiada
accolgono i miei sospiri
velati di un innato pudore.
Nei tuoi occhi che si arrendono
ho visto il mare.
Elisabetta Ferraresi
- 105 -
La via... insieme
Sabrina Dalpasso
So che non mi domanderai
e le parole quelle presenti
lasceranno posto a lieti pensieri.
Noi due e la gente attorno
fallo per me
lascia che l’amor ci nutre
che compiaccia i sensi che or paian sterili.
Un uomo è quello che è
senza il senso d’essere in due.
Capita di radere al suolo
quel che è stato d’una vita
che non volevamo esser la nostra.
Ma or son sicuro che la fresca
e umile coerenza ci renderà più
consapevoli e uniti nel condividere
la via
senza paura alcuna.
La luce del sole la vedo
È là!
Ed io mi elevo verso essa.
Oltrepasso il confine del mio limite.
È così che mi ritrovo come ora
Di fronte a te.
- 106 -
Sacromonte
Nicole Bai
A piccole ciocche
la luce illuminava
le chiare mura della sacra via.
Sovente incontravo allegre famiglie
con cani, bambini e
coppie gioviali.
A fiotti le lacrime
scendevano sul mio volto,
a grandi respiri
assaporavo il pulviscolo
dell’aria.
Amare fino allo sfinimento
questa è la mia vita.
Non fu mai provato da me
dolore più dolce.
- 107 -
CATERINA LORENZETTI
Nata a Foligno il 30/08/1947.
Fin da bambina appassionata scrittrice di poesie, favole, racconti, ha sempre
tenuto le sue opere in un cassetto e spesso sono anche state distrutte.
Dopo 41 anni di lavoro in banca, ormai in pensione, nel 2010 partecipa al suo
primo concorso indetto dalla rivista 50&PIU’, ottenendo la farfalla d’argento con
un’opera di prosa.
Da allora si sono susseguiti numerosi riconoscimenti in vari concorsi, sia per la
prosa che per la poesia, con l’inserimento delle opere nelle relative pubblicazioni.
Caterina, che vive in Umbria, trae spunto dalla vita quotidiana, dalla rigogliosa
natura della sua regione, da emozioni e sensazioni di particolari momenti, non trascurando racconti di fantasia e favole per bambini.
Un giorno potrebbero diventare un libro anche le sue apprezzate ricette di cucina, in particolare dolci, decorati con amore e fantasia.
- 108 -
Occhi innocenti
Si accendono al mondo
i tuoi occhi.
Incantato lo sguardo
di chi scopre la vita,
di chi esplora i confini.
Tutto è nuovo per te,
da conquistare.
Anche per noi,
disillusi e stanchi
uno sprazzo di luce,
di poesia.
Anche per noi
una nuova vita si affaccia,
regalandoci gioia, speranza.
Nulla è perduto
finché due occhi
limpidi e puri,
si posano sul mondo,
migliorandolo
con il solo sguardo.
Caterina Lorenzetti
- 109 -
Mi stai aspettando
Valentina Radic
Mi stai aspettando
Quasi ti nascondi dietro la tenda.
Il sorriso ti scopre
in tutta la sua bellezza il viso.
Sento il tuo profumo
mescolato a quello del caffè.
La nostra chiacchierata è lunga
ma sempre delicata
mai senza un perché.
Mi stai chiedendo se sei invecchiata,
se gli anni si vedono tutti.
«Sei più bella di prima».
Sorridi come una ragazzina,
sul tuo volto scende una lacrima.
- 110 -
Libera
Margaret Maggitti
Senza lacrime vere
piango,
senza colpa il dolo
porto,
senza tempo su tamburi
batto.
Forte dentro te
guardo,
coraggiosa il tuo ego
sento,
pronta le mie ali
spiego.
Con meraviglia il mondo
colgo,
con sapore il gusto
ritrovo,
con amore per me
Vivo.
- 111 -
LORETTA CONTE
Nata a Napoli ove attualmente risiede. Sin dalla giovane
età ha scritto sia in versi sia in prosa con l’opera “Il diario”.
Docente di Economia aziendale nella scuola di ScampiaNapoli, dal 2011 è diventata socia dell’associazione “Rinascita Artistica Partenopea” il cui presidente è Lino Cavallaro.
Ha scritto diverse poesie in lingua e in vernacolo, poesie
raccolte in due sillogi, nel libro “Lo sguardo del gabbiano”
e nell’antologia dei poeti napoletani le cui edizioni sono state curate dal poeta Nazario Napoli Bruno dell’Associazione
culturale “Salotto Striano”, presso la nota libreria Loffredo ed editate dallo stesso
editore. L’autrice ha partecipato a vari concorsi ed è inserita in alcune antologie.
Ha partecipato tra l'altro con la lirica in lingua “Fiori recisi” all’evento contro la
violenza sulle donne, “Io non ci sto”, tenutosi a Bari il 25 novembre 2012. La
poesia “Gemme preziose”, contro la violenza sui bambini, è stata selezionata e
pubblicata sul periodico mensile “Vivere” dell’Istituto San Paulus. La Poetessa ha
partecipato a vari concorsi letterari con ottimi risultati di cui ne riportiamo i seguenti: Prima classificata Premio Internazionale “Profumo di Marzo 2013” di Arona
(NO), con la lirica “A mia madre”; Seconda classificata al Premio Nazionale
“Carmine Capas-so 2013”, con la poesia in vernacolo “'A luce d'a vita” e premiata
anche al concorso internazionale “Nestore-II edizione” indetto dal centro polivalente artistico e culturaleb “Nuovo Arcobaleno” di Savona. Terza classificata al
Premio Internazionale di Poesia “Albatros 2013”, con la poesia in lingua “Pierrot”;
Menzione Speciale al Premio Internazionale di Arte, Poesia e Narrativa “Ischia,
l’Isola dei Sogni 2013”, con la lirica “S. Bernadetta”, indetta dall’Accademia Universale “Giosuè Carducci”; Seconda classificata al Premio Internazionale “Don
Giustino Russolillo 2013”, Sezione Narrativa, con il racconto “Il ferro da stiro…
ed io continuo a stirare”; Finalista al Premio Internazionale “Albatros 2013”, con il
racconto “Il nido”; Premiata al Concorso Internazionale di Poesia e Fotografia
- 112 -
Aiutami Mamma
(dedicato a tutti i bambini mai nati)
Non lasciarmi cadere nel buio
silente del tuo spirito,
ove terrore e angoscia sono nemici
dell’Amore.
Lascia che io veda luce,
respireremo
l’anelito della vita,
la gioia solare
di farci compagnia,
giocare,
crescere,
correre nei prati,
amare i fratelli.
Aiutami mamma,
fa che io apra gli occhi
alla vita
gusteremo insieme
il nostro progetto d’Amore.
Loretta Conte
- 113 -
Piccola donna
Maria Soccavo
Ricordo un balcone
che incorniciava tramonti
e sere ebbre di silenzio
che si assopivano fra
le ciglia di una madre.
Faceva da maestra la luna
alle sue stelle raccoglieva
sillabe nel pugno e le sue lacrime
coloravano l’autunno.
Carezze di ninna nanna
nel suon della sua voce e
ombre d’angelo tesseva
nelle sue preghiere.
Volate, volate farfalle
non di seta le sue vesti
né gioielli alle sue dita
solo un piccolo cerchio d’or
pegno di un grande amor.
Strappò il male i giorni tuoi
come petali di margherita
rasserenò il tuo viso
il Signor che ti sorrise.
Solo allora ti arrendesti
piccola donna che con
semplice dignità avevi
indicato ai figli
il valore dell’onestà.
E, quella notte in cui piano
ti carezzò tuo figlio
pianto d’orfano bagnò
i piedi della morte e
nel mio petto spine, spine
di croce trovarono un tetto.
- 114 -
Sull’acqua so camminare
Andrea Neviconi
Sull’acqua so camminare
e lo imparai per affrontare il mare,
una passione che mi ha fatto innamorare
di un mondo creato per nuotare.
Anche se impegnativo e faticoso
io resto sempre fiducioso
di uno sport tanto grandioso.
Quanti sorrisi, quante lacrime,
un vieni e fuggi di molte anime!
Quanti ricordi e insegnamenti
in un mondo di vincenti
che con l’acqua fredda e impura
di mantener rapporti non ebbero paura.
Una squadra, una fratellanza,
un valore, un’alleanza,
una passione che sulle spalle pesa
ma che non conoscerà mai la resa.
- 115 -
ANTONIO BINI
Nato a Pescaglia (LU) il 25-05-1957.
Dopo aver conseguito il diploma di Licenza Media, ha iniziato a lavorare per
sostenere la precaria economia familiare, entrando così precocemente nella vita adulta.
Per il piacere dello studio e della ricerca non ha mai abbandonato libri e quaderni,
coltivando il bisogno di elevazione e il gusto dell’approfondimento. L’amore per la
letteratura ha fatto germogliare in lui l’ardito desiderio di scrivere libri.
Per lunghi anni ha cercato di trattenere quell’aspirazione pensando fosse solo una
voglia di giovanile audacia. Proprio nell’età adulta, prodiga di saggezza e di ardori
sopiti, quel desiderio è divenuto un bisogno insopprimibile, tanto che i suoi pensieri,
più forti della sua volontà, lo hanno costretto a cercare ansiosamente spazi e superfici su cui la penna potesse scorrere. Sposato, due figli, con varie esperienze educative
soprattutto in campo ecclesiale, si considera un tranquillo, inquieto, ironico, beffardo, irriducibile sognatore.
- 116 -
Autunno
L’albero amico
colora i suoi rami
piega le foglie
infine si arrende
è messo a nudo
il suo corpo risplende.
L’uomo resiste
si tinge la chioma
la vanità
non accetta la resa
sfida il suo tempo
ma lui non perdona.
Amo nel grigio
profili di rami
amo le grinze
della mia pelle
amo del tempo
ciò che mi è dato.
Antonio Bini
(il tempo più bello… è il mio…)
- 117 -
Io credo
Mariuccia Lizza
Il suono della radio
arriva dall’altra stanza.
Una voce che canta:
andare lontano, lontano….
Distesa in questo letto
da tanto tempo sogno di andare
in un mondo diverso,
in un mondo lontano.
Quando non riuscirò a parlare,
quando non riuscirò a sentire,
chi mi ama chieda di lasciarmi andare.
Il Signore ha predisposto la mia vita!
Se non sono viva se non sono morta,
perché aspetto in questo limbo?
Insieme aiutatemi;
ad arrivare a quella porta.
Non c’è vita in questa stanza,
Lui e la mia speranza.
Lassù non troverò aghi flebo e sonde
mi sentirò libera e leggera,
non ci sarà il mattino, non ci sarà la sera.
Al di là c’è il Signore che mi aspetta,
mi tenderà la mano
mi condurrà lontano.
- 118 -
Sul taglio della notte
Daniela Cattani
Il verso è una ferita
sul seno immacolato di una vergine
l’impalpabile atto di coscienza
primo a solcare inesistenti perfezioni
Ci si pensa immuni
tra l’anima spolpata e la carne unta al giogo
scavando alle radici come cani
nascondendo sillabari sotto il letto
Ma in attesa s’acquatta la parola
con le sue crepe di silenzio scosse all’eco
scandendo al ramo cifre misteriose.
E poi si prega
piegati cavalcioni
sul taglio scintillante della notte:
ché la poesia si fa col sangue
e un vortice di vento fra i capelli.
- 119 -
RITA ANGELINA DIPINO
Originaria di Amalfi ha vissuto per anni a Castellabate (SA).
Fin da bambina ha manifestato spiccate doti per la pittura. Efficace l’insegnamento di suo padre Giuseppe, pittore autodidatta, realizzatore di opere sacre di
grande valore espressivo.
Rita discende da una famiglia storica di imprenditori della costiera. I suoi bisnonni – la N.D. Giacomina Albino, zia del pittore Luca Albino di Maiori – il consorte “Paolo Russo” imprenditore di un rinomato pastificio di Minori. Docente di
Disegno e Storia dell’Arte è stata allieva del M° Domenico Spinosa all’Accademia
di Belle Arti di Napoli. Nel 1966 prima mostra di pittura ad Amalfi. Nel 1976 emerge e si afferma anche nel campo della poesia.
Riconoscimenti: Maschio Angioino Napoli 1972, Montparnasse e Parigi 1978;
Italia Spagna d’Oro - Madrid 1985. Il suo nome è presente in Enciclopedie e Antologie, tra cui “I Grandi Classici della Poesia Italiana” (Libri da Collezione) curati
dall’A.L.I. Penna d’Autore di Torino, Calendari, Agende, Riviste d’Arte Nazionali
e Internazionali. Le sue poesie sono state tradotte in sei lingue.
Hanno scritto di lei: Fortuné Icardò candidato al Premio Nobel in Francia, Giuseppe Ripa, Annalisa Mancini, Pietro Rossi, Maria Totaro Pepe, Paola Rubino Villani.
- 120 -
Udrai...
Aggrappati
al ramo
vecchio
Sentirai
la saggezza
del tempo
Udrai
parole perdute
nel vento
Rita Angelina Dipino
- 121 -
Rugiada
Savino Matera
Ti ho appena intravista
e vivo,
… della tua rugiada,
come lumaca alle prime luci.
Scompari rapita
dalle faccende del sole
e ingoio
… la tua assenza.
Ti porto nel cuore
rimando il tuo bene
e aspetto
… la pioggia.
- 122 -
Il treno per Auschwitz
Velardita Roberto
Nell’ombra traballante del vagone piombato
come stolide bestie
siamo condotte verso un macello lontano...
Ma, intanto, un furbo spintona
per accaparrasi il tepore della stufa fumosa,
due rabbiosi si contendono a sangue
la misera razione
mentre una madre lascia al figlio la sua,
fingendosi sazia,
una persona gentile
cede il giaciglio ad un anziano più stanco,
due giovani si guardano a lungo
e poi vanno a baciarsi nell’angolo oscuro,
un avaro riconta gli spiccioli
che il ladro è già pronto a rubare,
un poeta scrive dei versi
disturbato dalle grida di accaniti giocatori di carte,
un romantico appeso al finestrino
canta sommessamente alla pianura innevata
finché la sera non la confonde al cielo…
Poi, nella notte,
un fischio disumano sbrana a morsi i nostri sogni
lasciandoci appesi al gancio gelido della paura,
nudi
nel buio.
- 123 -
MICHELE GALANTE
Nato a Sulmona (AQ) il 09-01-1992,
residente dalla nascita a Villalago (AQ).
Si è diplomato presso il Liceo Classico “Ovidio” di Sulmona nel 2011, conseguendo la valutazione di 100/100 con lode. Nello stesso anno è entrato a far parte
dell’Albo Nazionale Indire delle Eccellenze Italiane MIUR. Attualmente è studente
al 3°anno del corso di laurea di “Lettere Classiche” presso la Facoltà di Lettere e
Filosofia dell’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti. Dal 01/01/2014 è
Istruttore di 1° Grado di Tennis (Iscritto all’Albo n°6188) e di 1°Livello di Beach
Tennis della FIT. La sua vocazione per la scrittura gli ha fatto conoscere, fin da
tenera età, l’universo della poesia. Nel 2005 ha vinto la 5ª Edizione del Premio
Regionale di Poesia Dialettale “Romualdo Parente”, dopo essersi classificato al
secondo posto l’anno precedente; per questo è entrato a far parte dell’Antologia del
Premio “Voci Antiche” (curata dall’Istituto Comprensivo “Valle del Sagittario”),
che raccoglie poesie e prose premiate al Concorso nelle sue varie edizioni. Nel 2013
ha partecipato al IV Concorso Nazionale di Poesia Inedita “Virtù in Versi” (organizzato dall’associazione internazionale Nuova Acropoli, con l’alto patrocinio dell’UNESCO e del Comune e della Provincia di Pescara, in occasione della XII Giornata Mondiale della Filosofia e per il 2400° Anniversario della fondazione dell’Accademia platonica), ricevendo la Menzione Speciale della Giuria per la stessa lirica,
“Il Miracolo della Virtù”, presente in questa Antologia. Un’altra sua poesia, ancora
inedita, entrerà a far parte dell’Enciclopedia di Poesia Contemporanea del Premio
Internazionale Mario Luzi 2014 (pubblicazione speciale per il Centenario della nascita del Poeta Mario Luzi), riservata alla selezione delle migliori opere in concorso.
Si è cimentato anche nel campo delle arti figurative: nel 2003 una sua opera è stata
selezionata per la 1ª Rassegna Nazionale Giovanile d’Arte del Concorso “Cetraro:
Città dei Muralini”, dal tema “Luce e Colori dei Popoli”.
- 124 -
Il miracolo della virtù
Lo pensa Platone, lo dice Gesù:
un vero miracolo è la Virtù.
Del mondo Cesare fu il padrone,
la sua Virtù fece eccezione.
La corona pose a Giustiniano,
con lui la legge perfezionò l’umano.
A Dante lei diede intuizione,
così il politico imparò la lezione.
Il Buonarroti la dipinse
e il pellegrin dal color l’attinse.
In Galileo fu la scintilla
e la scienza divenne Sibilla.
Per il Verdi fu ingrediente,
tant’il suon rese stupefacente.
Per essa il mondo s’è compiuto
e lo sviluppo ha sempre avuto.
Non la materia, non il denaro
rende dell’uomo la mente un faro.
È la Virtù Empireo e bagliore
da cui l’esser s’acceca d’amore.
È la Virtù sposa migliore
per partorire ricchezza e stupore.
Guarda, Madre di Roma, al bene passato,
se il tuo futuro vorrai veder salvato e
tu rimembra, o Pluto, che brami a governar,
sotto il giogo di Virtù, sempre, dovrai passar.
Michele Galante
- 125 -
Ombre d’amore
Ezio Solvesi
Due ombre s’abbracciano,
sul lago.
Una complice luna
illumina un tenero bacio.
Una panchina,
due cuori,
lo sciabordare del lago…
Stanno così,
abbracciati nel silenzio dei monti,
carezzati dalla luce della luna,
due ombre:
ombre d’amore.
In alto
un loggione di stelle
sbircia invidioso dal blu.
- 126 -
Goccia di vita
Imma Schiena
Gocce di vita
Attimi
dal celo cadenti
infaticabili certezze
istanti vissuti
brevi momenti
Le nostre giornate
appese ad un filo
da nostro Signore
predestinate
Ogni ora fluisce
come goccia nel mare
immenso,
il nostro vissuto
nell’eternità infinita
è
una goccia di vita.
- 127 -
GIOVANNA SALUCCI
Nata a Cappelle dei Marsi (AQ).
Profondamente legata al suo paese d’origine, dove
tuttora risiede, l’autrice ha ereditato dalla nonna paterna, Evelina, l’amore per le parole e la passione per
la poesia che utilizza per fermare stati d’animo
irripetibili. Insegnante di scuola primaria nel Circolo
Didattico di Civitella Roveto, scrive racconti per i suoi
alunni, poesie per gli amici e ricorrenze. Ha iniziato a
partecipare solo da qualche anno a concorsi letterari
ed è arrivata finalista ai concorsi “Parole d’Autore 2008” , “Karol il Grande II” e
“Trofeo Penna d’Autore”. Nel 2009 si è classificata al 2° posto assoluto alla 16ª
edizione del Premio Letterario Internazionale “Trofeo Penna d’Autore”, nella sezione poesia a tema libero. La raccolta di poesia “… dalla mia anima” è stata inserita nella rosa dei segnalati al Premio Letterario Ibiskos 2010. Ha vinto il premio del
Presidente di Giuria al Concorso Letterario Nazionale “Il Faro” (2010). Ha ricevuto
segnalazioni di merito al Premio Letterario Nazionale “Valeria” (9ª/10ª/11ª edizione) e ai concorsi Cavallari di Pizzoli (2011), F. Moro Sartirana Lomellina (2012) e
“Città di Martinsicuro” (2012). Ha vinto il premio per Alti Meriti al concorso “Ho
diritto a…” dedicato all’infanzia (2010). Si è classificata al terzo posto al Concorso
Letterario Nazionale “Il Faro” (2012). Al “Premio Nazionale Airali” si è classificata
al 1° posto nella sezione poesia a tema libero (2013) ed è giunta tra i primi dieci
nella sezione poesia a tema libero e seconda nella sezione poesia a tema (2012).
Si è classificata ancora al 5° posto al concorso letterario internazionale “Città di
Cattolica” (2013) e al 4° posto ex aequo al premio di poesia “Il club degli autori”
(2012-2013, Trofeo U. Montefameglio). Ha ricevuto, inoltre, premi speciali, menzioni d’onore e riconoscimenti. Numerose poesie sono state inserite su diverse antologie di autori italiani e riviste locali.
Quest’anno ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie “… dalla mia anima”.
- 128 -
Portami con te
A Orietta, Anna, Nicola
e alla loro mamma
R osina con profondo affetto
Portami con te, mamma,
dentro la nebbia dei giorni dimenticati
nell’abbandono senza più ritorno.
Portami, fammi conoscere il tuo nuovo mondo
di frammenti di vita confusi e solitari.
Entrerò adagio nei tuoi lunghi silenzi
a passi lievi per non far rumore.
Accarezzerò le tue inquietudini,
come archetto le corde di violino,
piano, per alleviarti un dolore.
Proteggerò il tuo sonno tenendoti la mano
per allontanare il buio che ti fa paura.
Non piangere perché più non trovi
la bambola di pezza dai capelli neri,
l’hai persa, mamma, svanita è dentro un sogno
di bambina nel vento, sospesa sopra un’altalena.
Come sei bella, con la tua chioma bianca,
con gli occhi grandi smarriti chissà dove!
Forse, giovane e forte, cammini ancora
sui sentieri accecati di sole
dorati come le spighe, come il pane.
Ma è già autunno, hai le spalle stanche
e non conosci più stagioni,
mi scruti e ho cento volti e nomi
ogni volta che mi chiami.
Guardami, mamma, ti prego,
cercami nel cuore, è lì che io sono,
stringimi forte e portami con te.
Giovanna Salucci
- 129 -
Mi vesto di te
Rita Parravicini
Mi vesto di te
e scendo
per le strade deserte della domenica.
La città odora
di tronchi e mura bagnate.
Scivola,
sulle vetrine dei negozi disabitati,
la mia ombra e vive
il tormento della memoria.
Con passi stanchi
sono arrivata alla casa paterna
e ti trovo.
Mi sorridi
con occhi verdi di muschio,
dietro le rose,
tra le fotografie di una famiglia numerosa.
Educata dai padri del sud
al silenzio della sofferenza,
più della tua bocca
mi parlano di te
le cose che lasciasti.
Gli anelli nel cassetto
ricordano segreti amori,
che mai sapranno che sei andata via.
Nell’armadio il cappotto rosso lacca
con il collo di costoso cincillà
ancora grida la sua voglia di essere notato.
Sul foglio a quadretti
i battiti del tuo cuore,scritti,
che nessuno seppe ascoltare.
Una poltrona denuncia la tua assenza.
Torna da me se puoi, parlami ora.
- 130 -
Nuovo addio
Luca Damonti
Guardare oltre questo grigio,
non è facile, non basta volerlo.
Gli occhi opachi e spenti,
rispondono timidamente a lampi bianchi.
Poi arrivi e tutto esplode,
i campi fioriscono a nuova vita,
l’essere irretito d’un tratto s’espande,
consapevole di prepararsi a un nuovo addio.
Stendere le braccia cercandoti nel buio,
slancio spasmodico per scampare al nulla...
ed ecco che te ne vai.
Onda placida di alta marea.
L’anima dovrà di nuovo aspettare,
la spuma leggiadra che la rinfrancherà.
Di queste apparizioni mi nutro,
del tuo essere eterea traggo forza.
Ergendomi su troni d’alabastro,
pronto per precipitare nell’oblio...
Di un nuovo addio.
- 131 -
Paure
Silvia Borghi
È una gabbia
questo passato che mi accompagna
e non trovo la chiave
per aprire i lucchetti di diffidenza.
Sono sbarre
e catene
e camicie di forza
i sentimenti in cui sono imprigionato.
Eppure passa il vento
e batte il sole
odo le voci
sento l’amore.
Cerco sempre una chiave
ma se avessi coraggio
scoprirei che ogni paura
è fatta di burro.
- 132 -
Attraverso l’universo
Sabrina Girgenti
In una notte senza tempo
mantello di una luna regina
che dispotica non cede passo al sole
mi riparo da scie di lacrime comete
sotto i portici d’un cielo di velluto
e imprimo l’unico desiderio
sul profilo metallico di un anello
che stretto al suo pianeta
gli promette amore eterno
mentre nudo il mio anulare
nascondo dentro al pugno
di parole senza suono
che riecheggiano magone.
Mi spoglio di macigni pensieri
gassosa mi infilo tra delicate orbite ellittiche
e rotolo su traiettorie opposte
fino agli estremi di questa alcova boreale
ma non trovo che corpi celesti
oggetti sterili di battito e calore.
Il mio moto di rivoluzione
s’interrompe improvviso
attorno all’assenza di te
e aggrappata a una meteora
in caduta libera
attraverso l’universo
che inverso ora m’appare
mentre si consuma bruciando l’attesa
sulla scia di un’alba che non verrà.
- 133 -
Di quale pace
Rita Imperatori
Non sa di pane, non gronda olio
la pace che mi dici di volere;
non spezza, da sola, le catene
la parola che fa buoni se la dici.
È solo un guscio disseccato di lumaca
per chi, dal marciapiede, anche dei canti
di chi sventola bandiere
raccoglie le briciole minute.
Per gli ultimi la pace è latte per i figli,
fieno per le capre e tetto per i vecchi;
è terra da mettere a coltura
e scuola con i banchi e la lavagna.
Non è, la pace, il prezzo da pagare
per avere gli avanzi di chi ha troppo;
non è biennale festa di colori
degli onesti in marcia verso Assisi.
È, la pace, un altro modo di contenere l’altro:
non immagine che irrompe dall’esterno
ma un sé diverso che ti abita da sempre.
Nell’uomo chino, rotto dagli stenti,
ti riconosci come in uno specchio
e per la pace combatti la sua guerra.
Non c’è bisogno di spargere altro sangue,
può bastare un pensiero quotidiano:
l’ingiustizia che insudicia la terra
non l’ha voluta il Dio di tutte le creature.
- 134 -
Al Vespro
Sandra Ludovici
Creste di ghiaccio collassano
in un disciolto amore
covato sotto la cenere,
grigia pelle dell’anima.
Le ore innaffiate dal tempo
crescono le altere illusioni
della realtà che fonde
nel fascino di umana follia.
Nell’oscurità del sogno,
orfano d’ogni memoria,
un corso di vita in attesa
fraintende un flebile bagliore.
Un marchio d’ostilità accompagna
un sussurrare di passi veloci
in un vagare di profondità
di pensieri rapidi e leggeri.
Rovesci salubri di silenzio
inondano un canto spinoso
di preghiera fredda e spoglia,
vento umile al vespro della sera.
L’alba ruba immagini di mistero
al desco degli angeli in cielo,
sotto un sudario d’antica solitudine
il cuore impaziente invoca il martirio.34
- 135 -
Il mare
Carmine Avagliano
Distesa d’acqua d’azzurro cobalto,
che lambisce le coste e i litorali
col suo moto continuo e fluttuante,
affascinato ne resta il mio guardare.
Quanta vita racchiude tra acqua e sale,
e quanti tesori ha nei suoi fondali.
A volte cheto, quasi a riposare,
ed altre tumultuoso con le sue alte onde,
dalle creste imbiancate e spumeggianti.
Alla battigia dona un ritmo frangente,
cullato da quel suono, viaggio con la mente,
ad occhi aperti comincio a sognare:
«... solco veleggiando le tue acque,
sul magico veliero della fantasia,
immagino altre terre… nuova compagnia,
con la spinta del vento, quello di scirocco,
mentre si gonfia sull’albero la vela “fiocco”,
che piena d’aria e di sole… a quel calore
si riscalda l’anima, si risveglia il cuore...».
Osservo a pelo d’acqua un gabbiano planare,
ed ancor di più si esalta… la bellezza del mare.
- 136 -
Verso un altro cielo
Maurizio Bacconi
Luce di un faro
che fendeva il buio
dove ci eravamo persi,
frutto prezioso,
saldo sul suo albero
a dominare la valle,
danza leggera
sul filo dei suoni,
impareggiabili ritmi
e frenetici sogni:
era aperta la porta
per fuggire infine
da un’oscura prigionia.
Forse non era per questa terra
lei che amava librarsi:
ora l’aquila è volata via
verso un altro cielo
e non cadrà
mai più…
- 137 -
Attraversami
Roberta Mormando
Attraversami
il corpo ancora
sii vino
rosso
profondo che dischide le mie labbra
brucia la gola
attorciglia le viscere.
Attraversami
il corpo ancora
sii sangue
denso
metallico liquido che scorre le mie vene
inonda il cuore
penetra nella testa.
Attraversami
il corpo ancora
sii fiato
caldo
lieve pensiero che sussurra al mio orecchio
solletica la pelle
parla alla bocca.
Restami
nel corpo ancora.
- 138 -
Ineluttabilità
Mila Berchiolli
Affido a te
che con silente rumore
mi guardi
quando anche rimugini
tumulti d’odio e d’amore
la mia bocca
che tramanda pensieri.
Affido a te
vertigini
d’ansia di paesaggi remoti,
e folli corse
e passioni ignote.
Affido a te
anche
desideri illimitati e
destini da unire e dividere,
e moti lenti
e tempeste alte e intense.
Affido
mare
a te me stessa
tra ricami di sabbia
e respiri infiniti.
- 139 -
Nascita
Rossana Tasselli
Hanno subito chiesto
dove
i tuoi occhi affiorati
da così interminabile viaggio
da così lungo sonno
velati
hanno subito chiesto
perché.
E io
ho soltanto
creduto
di saperti rispondere.
- 140 -
Terra
Greta Cipriani
Custode dell’ombra,
ancella del sole in giochi frattali di luce,
il mio canto si apre
come un vulcano dalle rocce,
il mio manto è il bacio sfuggito alla sera
mentre avvolge inavverati sogni.
Sono terra, dalla nascita,
dalla scrittura dell’alba ad annusare vocali
alla fervida spada lanciata dal sole
ad asciugare occhi taglienti di pianto.
Ho ferite che al crepuscolo somigliano a foreste,
vaporose come donne nella penombra,
pungenti come falci di luna nel deserto.
Ho voci addossate nelle caverne,
canti invernali per nuove primavere,
pungoli di roccia su cui spiccare i voli.
Terra, dura, calpestata,
terra derisa dalle stagioni,
terra invidiata dai naviganti,
terra amara, terra nera.
Fino all’ultimo soffio di navi opalescenti,
che mi cercano gridando il mio nome.
Nutrimento della vita,
ricchezza che s’impasta col vino,
il mio nome risuona nelle feste piene di grano,
caldo è l’umore serale,
mentre ritmi arcani disperdono carezze.
Solo un soffio, un tratto di mare arrabbiato,
e mi sperdo nelle forme dell’universo,
polvere rubata, terra rapita,
terra vagheggiata.
Solo allora sento l’odore vuoto
della fine e dell’inizio che mi plasmò.
- 141 -
La candela
Saverio Cristiani
L’ho accesa.
Cinquanta centesimi
di cera immobile
a consumare
fiato d’ossigeno
in penombra ecclesiale.
Riflette
dal vetro del Cristo disteso
quel tenue calore
come fosse vita
e non fiamma
a tremare
E Dio
– ed io –
come statua fermo
ad aspettare
muoversi l’aria.
- 142 -
Invocazione
Rosa Maria Corti
Tienici sospesi all’innocenza,
al bianco della carta
che accoglier d’ogni storia
sa il recto e il verso.
Voci solinghe in cerca d’assonanza,
pastori adusi a portare pesi,
rendici degni di guidar parole
di sodalizio e pace in risorgenza.
Indicaci la traiettoria di salvezza
in volo sopra il cielo rendici freccia,
sii vivida fiamma che illumina la notte,
sostegno al nostro andare a dubbi passi.
In sforzo d’equilibrio
nero seme seminando
come volo di colombe planeranno
a ricucire strappi, gli opposti conciliando.
Nunc et semper.
- 143 -
Verso nuove albe
Maria Giusti
Non calare lo sguardo,
non rattristarti se il fiacco mio incedere
segue il passo dell’inverno
che vela i vetri (sazi di calore)
dell’estate addormentata.
Non ferirmi dei tuoi silenzi
affogati nelle fiamme di questo fuoco
che ancor si nutre di quella notte,
quando del suo ardore (digiunando)
consumammo ogni lingua.
Sii tranquillo, non temere
dell’usignolo l’uscita furtiva
e del suo canto esasperato sull’uscio
che da sempre (allo stesso modo)
dell’istante divora ogni forma.
Allontana dall’iride la fiamma
inibisci del suo canto convulso
il ritmo (che scuote il cuore)
digli che hai bisogno di tempo
che l’inverno annaffia i fiori
per l’estate innamorata.
Dammi la mano, avvolgerò il tuo braccio
violando i contorni di questa cornice
ti accompagnerò e infagottati di ricordi
sazieremo dei nostri cuori l’appetito.
È semplice, pura, naturale sensazione
un caldo insanabile refolo di vento
che ci accompagna nel fluire delle stagioni
verso nuove albe, disciogliendo
i nodi lasciati alle nostre spalle.
- 144 -
Musa
Valerio D’Amore
Musa torna ancora
Devasta l’ordinario
In un eterno attimo
Di immenso bagliore
Scolpisci l’aria e il mare
In fondo al mio cuore
Ruggisci la notte
Nei bramosi attimi
Di seduzione
Dipingi con le lacrime del mare
il sangue e il dolore
Brucia, brucia, ardi senza timore
Non lasciare che cenere
Spaventa la vita acceca la sorte
Conduci l’animo mio
Fino alle porte…
- 145 -
A mia madre
Giovanni Filardo
Mi piego salice sull’acqua e attendo
dell’imbrunire, l’ora di passaggio.
Anche la tua voce, priva di colore,
s’attarda nel bisbiglio dell’ombra.
Mi sorprende il tuo inverno
come schiaffo dato all’improvviso.
L’eco del silenzio rapisce i tuoi pensieri;
foglie cadute dopo il temporale.
Declina il miglior tempo tra i ricordi;
dettagli sparsi, frammenti di giornale.
Affamata di voci mi avvolge la tua solitudine.
Assonnata la stanza accoglie il tuo respiro.
Maschera deforme tramonta la parola.
- 146 -
Sensazioni
Gabriella Vergnano
Quando non so dove andare
ne cosa fare e penso
che tutto sia inutile,
vorrei assomigliare
a quelle donne forti
che sanno prendere
l’iniziativa quando
è il momento.
Io sono sempre in bilico,
mi lascio trasportare
dai pensieri
come una barca alla deriva.
Vorrei trovare il tempo
per dirti le parole che sento,
lontane nel mio cuore,
abbracciare quella bambina
che sfugge al mio amore
darti quei baci e quelle carezze
che ormai sono quasi ricordi.
Non voglio ritrovarmi
arida come i deserti
d’oriente,
nel mio cuore palpita
la voglia di
correre incontro alla vita.
E tu, non ti allontanare
regalami ancora
quei momenti
come rondini a primavera.
- 147 -