Le Storie di Andy – Deja Vu – Ricordi come

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Le Storie di Andy – Deja Vu – Ricordi come
Le Storie di Andy – Ricordi come conchiglie sparse sulla spiaggia : i Boxer da bagno.
Per tanti anni noi siamo andati in Vacanza nelle spiagge Venete e sono tante le Storie che mi
vengono in mente, storie che grazie all’aiuto di Sonia e Ada, raccolgo come fossero conchiglie sparse
sulle spiaggia e che vi porgo con piacere, sperando di farVi sorridere, ma anche di farVi riflettere e in
piccola parte anche con la speranza (svelando piccoli trucchi e semplici ma efficaci strategie
educative) di riuscire ad aiutare altri genitori come noi.
I pantaloncini da bagno: ricordo che anni fa, ai tempi in cui l’Economia tirava alla grande, la
Ditta di Segrate per cui lavoravo organizzava dei meravigliosi Viaggi, mi colpì un gigantesco striscione
esposto nel Porto di Phuket in Thailandia, in cui c’era scritto “Welcome U.S.A. Navy” , perché era in
arrivo una Portaerei Americana con 6.000 persone di equipaggio che avrebbero riempito per settimane
tutti i locali del porto; ecco, idealmente anche nel Bazar vicino al nostro Albergo c’era uno striscione
simile che poteva recitare così “W Andy e la sua famiglia ” , perchè era dato per certo l’acquisto da
parte nostra di una cospicua quantità di Slip da bagno per Andy…………
Il nostro Hotel aveva la Piscina, ma a quel tempo era improponibile portarci Andy a fare il
bagno perché, parafrasando una nota Pubblicità, quando era a mollo in Vasca, Andy non faceva solo
“Plin Plin”, ma anche “Plom Plom” e quindi l’unica soluzione possibile era portarlo al Mare.
Oltretutto Andy era come avesse le “Branchie” perché passava ore ed ore a mollo in mare, solo
che quando entrava in acqua, aveva gli slip da bagno, ma ogni volta che ne usciva … era Nudo come
Adamo perché i pantaloncini non li indossava più!
Il mio compito in Vacanza era di seguire e sorvegliare Andy, mentre Sonia seguiva gli altri 2
figli, ma i miei compiti erano finalizzati in particolare a certe necessità che qui di seguito elenco:
1. Evitare assolutamente che Andy entrasse in piscina, perchè il “Pli Plin” ed il “Plon Plon”
erano pressoché immediati con evidente grande disturbo per gli altri ospiti dell’Hotel.
2. Tranquillizzare il Bagnino di turno, assicurandolo che il Ragazzo era sempre seguito da
me (ex Bagnino a Milano Marittima), perché Andy andava sempre al limite in cui si
toccava il fondo (e a Jesolo l’acqua è bassa ed il limite è molto in là) e poi iniziava il suo
Show fatto di urletti e di giravolte su se stesso, che potevano anche essere scambiati
“per invocazioni di Aiuto”.
3. Osservare attentamente Andy per cercare di capire il momento in cui cercava di togliersi
i pantaloncini ed a quel punto entrare in acqua ed urlargli “Andy SU” e in effetti, lui dopo
aver sentito l’ordine, i pantaloncini se li rimetteva, ma il mio “pesciolino” faceva tanti e
tali salti e giravolte che era difficile “sgamarlo” ed alla fine il destino era segnato, lui
riusciva sempre a “farmi fesso”.
4. Ogni volta che Andy usciva nudo dall’acqua, io come “Indiana Jones” dovevo entrare
in acqua per andare alla ricerca degli “Slip perduti”, che purtroppo, spesso non
riuscivo a ritrovare, sia a causa dell’acqua non limpidissima che anche di correnti
sottomarine che c’erano in quella zona.
Ecco quindi che per almeno 3 anni, un giorno sì e uno no, la felice padrona del Bazar, ci vedeva
entrare per fare acquisti di Pantaloncini da bagno sempre più Colorati e Sgargianti per Andy.
Stavolta il Genio di turno fu la nostra “Aduccia piccolina” che suggerì alla Mamma la soluzione
“Polistirolo”, suggerì infatti di mettere dentro al taschino posteriore dei Boxer e dei Pantaloncini da
bagno, del polistirolo, così quando Andy si fosse tolto i pantaloni, questi avrebbero galleggiato.
Al mattino, la cosa funzionò benissimo, entrando in acqua il ritrovamento dei Boxer fu quasi
immediato, perché li vidi subito galleggiare, ma forse Andy si divertiva a vedermi vagare su e giù per il
mare, e probabilmente il fatto che fossi tornato indietro così presto con i Pantaloncini in mano, non gli
“garbava” mica tanto e così al pomeriggio feci una fatica improba nel trovarli ed alla fine mi accorsi
che il Polistirolo nel taschino, che prima di entrare in acqua c’era , poi, “puff” non c’era più.
Ci venne il dubbio che fosse stato Andy a toglierli ed ecco arrivare la contromisura; con Ago e
Filo, Sonia fece una bella cucitura per sigillare il taschino dei Pantaloncini, e alla prima occasione il
dubbio svanì, perché gli Hui Hui di un Andy incazzato nero si sentivano per tutto l’Alto Adriatico
perché Andy si era tolto i Boxer e cercava inutilmente di aprire il Taschino e togliere il Polistirolo.
Alla Prossima Storia…………………………… Roberto Rusticali
CONTRIBUTI E COMMENTI
A Ferragosto.......... niente di meglio di un Racconto Balneare.
Siete d'accordo???????
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Non ho tanto tempo, ora ma volevo solo dirti.. continua, continua così!
Il messaggio è quello giusto, credimi.
E' uno dei tanti messaggi giusti, è una delle tante cose che si possono fare.
Quando, ormai secoli fa (7 per l'esattezza) ho cominciato a cercare in Internet qualcosa sull'autismo mi sono
imbattuta, tra i primi, sul tuo sito.
c'era un qualcosa di scritto (non ricordo bene, scusa) tipo di un bambino che comincia a non sorridere più, che
cambia, che si isola..
sono scoppiata a piangere disperata. Disperata.
Mio figlio avrà altri problemi ma, Dio ti ringrazio!, sorride, sorride..non ha perso mai il sorriso..
penso che se avessi letto le "storie di Andy" avrei capito che stavo entrando in un mondo sconosciuto, faticoso,
a volte terribile, ma nel quale ancora si può sorridere e a volte ridere. Mi sarei, allora, risparmiata un pianto
dando per scontato che l'autismo sempre e comunque tolga il sorriso.
Fai bene, vai avanti così.
Non c'è un solo autismo, ce ne sono tanti.
Ci sono casi più gravi, meno gravi.
ci sono incontri più fortunati con terapisti, insegnanti, medici in gamba e collaborativi e cisono incontri meno
fortunati.
ci sono famiglie più inserite nel loro territorio sociale, che hanno persone care a sostenerli e a
condividere queste difficoltà e famiglie che sono più sole.
Ci sono casi molto, molto gravi (tipo quelli descritti da Franca) ma ci sono anche molti casi che si riconoscono
nelle "difficoltà accettabili" di Andrea ( o del mio Luca o di altri) e con i quali è giusto condividere delle
esperienze positive.
Se si parla di ragazzi "normali", anche qui ci sono tante, immense differenze.. Abbiamo sedicenni che fanno
volontariato e altri che si drogano; abbiamo quelli che sono caporedattori del giornalino della loro scuola e
quelli che passano il sabato sera a bere e girare tra una discoteca e l'altra. Abbiamo ragazzi timidi, che hanno
paura di parlare con le ragazze e anche quelli che invece hanno tre ragazze contemporaneamente. Sarebbe
giusto, alla nascita di un bambino, dire ai suoi genitori: "vedrete, quando arriverà a sedici anni vostro figlio sarà
così e così" ? No, perchè lo scopriremo "solo vivendo"..
Non è più giusto non vergognarsi, quando si convive serenamente con l'autismo, e trasmettere QUESTO, di
messaggio?
anche questo "servizio" è importante. Tanto quanto l'associazionismo, la lotta politica e mille altre cose.
Ognuno di noi fa quello che può. Quando, dove, come, per quanto può.
C'è bisogno di tante cose. Come, del resto, in generale nella società. Chi fa una cosa, chi ne fa un'altra.
L'importante è che ognuno trovi il proprio TALENTO nel fare qualcosa. Chi lo fa, come te e Sonia, egregiamente
e generosamente. Chi lo fa in maniera minore, meno evidente, meno conosciuta come tante altre persone.
l'importante è costruire qualcosa, tassello dopo tassello.
Da ultimo credo che ognuno metta in tutte le situazioni quello che è il proprio carattere di base: se una persona
è ottimista, fiduciosa, serena e vede "il bicchiere mezzo pieno" lo farà anche con un figlio autistico.
C'è chi, come me, ha bisogno di conoscere e confrontarsi proprio con chi ha questo tipo di spirito.
Un paio d'anni fa ho chiesto consiglio a Sonia prima di partire per una settimana con il dr. Giovanni Ippolito.
Sonia mi ha detto:"vai tranquilla, è una persona seria e in gamba"..è stata una vacanza magnifica..C'erano
tante famiglie, quasi tutte meridionali, specie di ragazzi grandi, molti dei quali avevano veramente problemi
gravi e seri. Ma quello che ho amato più di qualunque cosa è stato lo spirito che mi hanno trasmesso: la gioia di
vivere, di divertirsi, di far sì che la disabilità entri con naturalezza nella normalità di tutti. Ho visto ragazzi che
magari la notte non riuscivano a dormire, e a volte urlavano, ballare spensierati nella pista del villaggio che ci
ospitava, ho visto madri e padri, ripeto, con problemi più grossi dei miei, ridere e scherzare come forse solo i
meridionali sanno fare..Ho visto questi psicologi meravigliosi che hanno trasmesso proprio il senso della
leggerezza, del sorriso, perfino dell'umorismo. Tante volte si scherzava e si sdrammatizzava tutti insieme. E'
stato un insegnamento, per me, un modello e qualcosa di altrettanto importante di tante terapie.
Non si discute il fatto che ci sia bisogno di servizi concreti da parte delle strutture pubbliche.
Ma c'è bisogno, credimi, tanto bisogno ANCHE delle storie di Andy.
Continua, mi raccomando..
Scappo. Il discorso sarebbe lungo ma Luca, nel frattempo, (tanto per parafrasare un pò le "storie di Andy" con
"storie di Luca"), solo soletto in giardino, mentre io scrivevo, ha buttato giù nella grata che porta al garage del
mio vicino qualcosa come una trentina tra palloncini, chiodini, pupazzetti...Meno male che il mio vicino è in
vacanza! E Luca si è divertito un sacco...
Un caro saluto a te, Sonia e alla vostra stupenda famiglia.
A presto, Elisabetta
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com'è bello leggere le avventure del nostro super eroe Andy!!
Le difficoltà della vita (e noi ne abbiamo di grosse!), hanno tutto un altro sapore, se le si affrontano con il
sorriso.
GRAZIE♥ Giovanna
e brava Ada ...ma l'indomito Andy sempre bagna il naso a papà roby.... ;-)
Roberto avrei voluto vederti alle prese con il costume perduto.... e sicuramente Andy, divertito, se la rideva nel
bagnasciuga ... ah ah ah ah A parte gli scherzi, sei in gamba sai, molto in gamba !
Pensavo, i tuoi racconnti potrebbero diventare un libro guida per come afffrontare la quotidianità sorridendo ,
con serenità......
Chiara
Grazie quando termino di leggere i tuoi racconti ho sempre il sorriso ... concordo con Chiara Maria dovresti
scrivere un libro sarebbe molto utile a tanti :-) Alessandra
anche se non ho il piacere di conoscerti dal vivo ti dico solo grazie saluti da Giovanni e Ciro
Certo e' che non finiranno mai di stupirci ...:-)
Buon ferragostoo anche a voi
Cordialmente
Nevia
Grazie per il sorriso del mattino e bella festa – Helene
Grazie!!!!!!Buon Ferragosto soprattutto ad Andy!
Silvana
Carissimi Roberto e Sonia,
grazie per la micro storie che mi inviate; continuate a farlo sono moltissimamente gradite.
Dubbio! Esiste un libro che dà indicazioni e strategie risolutive ai problemi tipici quotidiani dell'autismo con
humour? Io non ho ricordi. Fate presto a pubblicare il vostro, io sarò la prima ad acquistarlo!!!!
Con affetto e stima. Claudia
l'idea del polistirolo è da brevetto !!
Ciao Alessandro
grazie per le tue divertenti storie.
Ciao
Sandro
Buongiorno Famiglia Rusticali,
per problematiche varie derivate dall'adsl riesco solo ora a ricevere la posta ( pausa pranzo in ufficio).
Ho letto le prime Andy's adventures e ridevo come una matta perchè anche noi con il piccolo Mauro quest'anno
ne abbiamo passate di ogni.... (urletti a messa e scippo di libagioni da tavoli altrui).
Inoltre, dopo 5 anni di mare ha scoperto quella cosa meravigliosa chiamata sabbia...
Minimo ne portavamo in camera dai 2/3 kg ogni giorno.
Inoltre, l'altro nostro "merlotto" di anni 18, Francesco, andava al largo per star lontano da mia sorella che al
massimo entra con l'acqua alle caviglie.. un modo "educato" per dire.... quì non mi puoi rompere le palpebre!!!
Buon tutto.
Morena
troppo belle le storie di Andy! Noi siamo ancora in Val d'Aosta e viviamo le nostre avventure, ma come
narratrice non valgo quanto Roberto! Ci godiamo comunque queste vacanze.
A risentirci e grazie ancora
Antonella con Giorgio Alice e Matteo
CIAO,
ho letto con piacere le storie di Andy, e penso che tutti noi ci troviamo qualcosa di familiare.
Ho letto anche la divertente lettera di Massimo a proposito del suo Fabio, che peraltro fa delle associazioni non
da poco, e mi e' venuto in mente quel film di Leonardo Pieraccioni, dove c'era quel tipo che conosceva a
memoria tutte le mappe della citta', bastava dirgli il nome di una via e lui identificava la mappa e le coordinate.
Penso che tutti noi abbiamo voglia di parlare dei nostri "straordinari ragazzi", tutti uguali e tutti cosi' diversi,
questo aiuta a non sentirsi soli e sopratutto a guardarli con occhi diversi.
Io ho la mia Marta una ragazza di 15 anni, "bulassa" e' un termine che ha inventato lei per definirsi e vuole dire
tutto, Marta e' solare sempre disposta al sorriso, parla quando vuole ma spesso ripete le solite frasi.
Quest'estate abbiamo deciso di provare ad andare al mare in pensione, Gli altri anni avevamo sempre preso la
casa per portare il nostro figlio maggiore con noi, e naturalmente anche un gruppo di suoi amici, praticamente
passavamo le vacanze a fare la spesa, cucinare per un gruppo di affamati adolescenti e stare dietro
naturalmente a Marta. Quest'anno il fratellone ha fatto le vacanze da solo e noi tre siamo partiti per Rimini,
pronti a tutto e aspettandoci il peggio.
Invece Marta e' riuscita a soprenderci, dopo il primo giorno che per l'emozione ha marcato il territorio come i
cani (pipi') e le prime due notti passate quasi in bianco perche' Lei voleva tornate a
casa sua, il resto della vacanza e' andato benissimo. Marta si e' comportata molto bene a tavola, mangiando
come una vera signorina, (a parte un ruttone che gli e' scappato, al che abbiamo deciso di abolire subito le
bibite gassate), in spiaggia poi fra ginnastica in acqua a suon di musica, e balli di gruppo, bagno e sopratutto
lunghe passeggiate mano nella mano, durante le quali
facevamo le nostre strane conversazioni, il tempo e' volato e la settimana di vacanza e' passata senza problemi,
per fortuna visto che avevao fatto di tutto per convincere il mio reticente marito.
Cosi' stiamo gia' pensando che il prossimo anno chissa' se Marta continua cosi' potremmo anche azzardare un
viaggetto all'estero chissa'............vedremo.
Roby bellissime!!!
trovo che l'idea de libro sia davvero sempre piu' da realizzare...
con il tuo modo di raccontare le storie fai in modo che la malattia di andy sia anche un'occasione di allegria e
non solo di angoscia come tutti i libri che ho letto sinora sull'autismo.
vai avanti cosi'! e complimenti a te e sonia!
un bacio e attendo le nuove avventure di Super-Andy! Nik
Ciao Sonia e Roberto, siete speciali, un abbraccio e ..buona estate con le vostre STORIE VERE. Maria Nives