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ODCEC Bergamo – Disciplina generale Patent Box
18.2.2016 - Commissione IIDD e Indirette
DISCIPLINA GENERALE
PATENT BOX
CASI PRATICI ?
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ODCEC Bergamo – Disciplina generale Patent Box
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DETERMINAZIONE DELLA QUOTA DI
REDDITO AGEVOLABILE
•  REDDITO AGEVOLABILE
REDDITO DERIVANTE DAL BENE IMMATERIALE X
COSTI QUALIFICATI / COSTI COMPLESSIVI
Come determinare le singole componenti?
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REDDITO DERIVANTE DAL BENE
IMMATERIALE
•  CONCESSIONE IN USO : reddito è costituito dai canoni
derivanti dalla concessione in uso dei beni immateriali, al
netto dei costi fiscalmente rilevanti, diretti e indiretti ad
essi connessi
•  USO DIRETTO DEI BENI IMMATERIALI: è necessario
individuare per ciascun bene immateriale il contributo
economico da esso derivante. Art. 12 D.M. 30 luglio 2015
“il contributo è determinato sulla base degli standard
internazionali rilevanti elaborati dall’OCSE, con particolare
riferimento alle linee guida in materia di prezzi di
trasferimento”.
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USO DIRETTO DEI BENI IMMATERIALI
•  Nel caso in cui il bene immateriale sia utilizzato direttamente il reddito agevolabile
richiede una stima complessa in quanto, a differenza del caso in cui il bene sia
concesso a terzi, non esiste un ricavo di riferimento, ma occorre stimare un ricavo
ed un reddito figurativo.
•  Circolare Ade n. 36/E del 01/12/2015. Le operazioni straordinarie in un’ottica
organizzativa potrebbero consentire una più facile gestione della disposizione
agevolativa e, allo stesso tempo, rendere più efficiente la gestione dell’attività di
ricerca e sviluppo. Si avrebbe un nuovo soggetto titolare dei beni immateriali
agevolabili, il quale li potrebbe concedere in uso ad altre società, realizzando uno
sfruttamento economico indiretto. Ciò comporta inoltre la possibilità di rendere
facoltativa la procedura di ruling che, invece, è obbligatoria per i soggetti che
sfruttano direttamente i beni immateriali. L’operazione non si ritiene elusiva o
abusiva anche se esclusivamente finalizzata ad evitare il ruling obbligatorio, ciò in
quanto tale operazione non consente di beneficiare di alcun vantaggio fiscale.
•  L’amministrazione finanziaria potrà comunque sindacare, con i canoni
dell’antieconomicità, la congruità dei corrispettivi pattuiti in sede di concessione in
uso del diritto all’utilizzo dei beni immateriali tra società appartenenti allo stesso
gruppo.
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USO DIRETTO DEI BENI IMMATERIALI
TELEFISCO 2016: l’agenzia ha ribadito che i criteri da adottare per il
calcolo del reddito devono basarsi, come previsto dal D.M., sulle
linee guida Ocse in materia di transfer price e dunque in particolare
sul CUP (Comparable Uncontrolled Price) ovvero, in caso di assenza
di elementi di comparazione affidabili, su uno dei metodi reddituali, in
particolare sul cosiddetto PROFIT SPLIT.
Metodi alternativi possono essere utilizzati, ma si dovrà giustificare la
scelta.
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CUP (COMPARABLE UNCONTROLLED
PRICE)
Il metodo CUP confronta il prezzo di beni o servizi trasferiti
nel corso di una transazione tra imprese associate con il
prezzo applicato a beni o servizi trasferiti nel corso di una
transazione comparabile sul libero mercato in circostanze
comparabili. (OCSE, Transfer Pricing Guidelines par. 2.13).
•  Confronto interno: individuazione del valore di una
transazione tra una società ed una sua parte correlata
rispetto alla transazione comparabile posta in essere tra
la medesima società e una parte terza.
•  Confronto esterno: medesima transazione avvenuta tra
due imprese completamente indipendenti.
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CUP (COMPARABLE UNCONTROLLED
PRICE)
Fattori da considerare per un’adeguata comparabilità:
-  Caratteristiche dei beni e dei servizi
-  Analisi funzionale
-  Condizioni contrattuali
-  Circostanze economiche
-  Strategie commerciali
-  Qualità del prodotto
-  Altri fattori (trasporto, imballaggio, pubblicità, commercializzazione,
condizioni generali di vendita, ecc…)
Generalmente tale metodo viene supportato da un’analisi di
benchmark (attraverso l’utilizzo di banche dati ad uso professionale
quale http://www.royaltystat.com ) per identificare tassi di royalty
corrisposti sul mercato in transazioni relative all’utilizzo dei beni
immateriali comparabili a quello oggetto di esame.
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CUP (COMPARABLE UNCONTROLLED
PRICE)
SVANTAGGIO: Si basa sulla comparabilità, quindi è necessario avere la
disponibilità dei dati.
Spesso risulta difficile l’acquisizione di dati oggettivi nel caso in cui il mercato
rilevante sia l’estero.
La comparabilità è spesso limitata a causa dei diversi mercati, settori serviti, qualità
del bene.
Il metodo CUP è già stato trattato dall’Agenzia delle Entrate in materia di transfer
pricing, nella Circolare n. 32/1980 e nella Circolare n. 42/1981.
Nell’ambito dei contratti di licenza, l’Amministrazione Finanziaria ha predeterminato
dei “valori normali” ritenuti congrui alle seguenti condizioni:
-  Royalty <= 2% del fatturato: viene accettata in presenza di un contratto scritto
anteriore al pagamento del canone, sia documentata l’utilizzazione e quindi
l’inerenza del costo sostenuto
-  Royalty <= 5% del fatturato: oltre alle condizioni di cui sopra, deve esserci il
supporto di dati tecnici (effettuazioni di ricerche, vita tecnica, originalità, risultati
ottenuti), dati giuridici (diritto di esclusiva, diritto di concedere sublicenze, diritto di
sfruttamento delle scoperte o sviluppi del bene immateriale) e sia comprovata
l’effettiva utilità conseguita dal licenziatario.
POSSONO ESSERE UN PUNTO DI RIFERIMENTO?
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PROFIT SPLIT METHOD
Si approssima la suddivisione di utili che sarebbe stata concordata tra
soggetti indipendenti sul libero mercato.
-  Identificazione dei profitti della transazione che devono essere
suddivisi tra le parti
-  Individuazione di una chiave di allocazione per suddividere i profitti
(attivo patrimoniale, capitale, costi, personale, ecc…)
L’OCSE individua due possibili approcci:
-  Analisi di contribuzione: si vuole pervenire, attraverso analisi
quantitativa, al contributo di ogni società coinvolta. La ripartizione dei
profitti potrebbe essere basata su un indicatore che rifletta gli
investimenti effettuati nella creazione e nello sviluppo di un intangibile
(capital employed).
-  Analisi residuale: reddito del bene immateriale corrisponde alla quota
del reddito complessivo della transazione rispetto al reddito attribuito
alla parte per lo svolgimento delle normali attività e calcolato per
mezzo dei metodi tradizionali (CUP).
SVANTAGGIO: il metodo presenta una rilevante complessità
applicativa.
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ALTRI METODI DI VALUTAZIONE
Metodi derivanti dalla prassi finanziaria, che si concentrano
sull’attualizzazione dei flussi di cassa o dei flussi di reddito
derivanti dal bene immateriale.
Tali metodi devono comunque essere coerenti con i principi
OCSE.
•  Indicazioni utili : Discussion paper OIV del 04 dicembre
2015
•  Valore del bene immateriale: valore attuale dei flussi di
cassa netti attesi lungo la vita utile del bene; funzione di
tre elementi: flussi di cassa netti attesi, vita utile residua
del bene, tasso di sconto.
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ALTRI METODI DI VALUTAZIONE
POSSIBILI METODOLOGIE PER LA STIMA DEL
CONTRIBUTO DEL BENE IMMATERIALE ALLA
FORMAZIONE DEL REDDITO DEL CONTRIBUENTE
(METODI INDICATI DALL’OIV):
•  relief from royalty: beneficio economico del bene immateriale
coincide con il tasso di royalty che, in assenza di proprietà del bene
immateriale, l’utilizzatore avrebbe dovuto riconoscere a terzi per
ottenerlo in licenza. Prospettiva del “costo evitato”. (Potrebbe
essere ritenuto conforme al CUP)
•  excess earnings: differenza tra reddito del contribuente ed il return
on ed il return of di tutti gli altri beni materiali e immateriali di cui
questi dispone, fatta eccezione per il bene immateriale di cui si
vuole calcolare il contributo economico. Il contributo economico è
stimato sulla base del reddito che residuerebbe se la società
avesse solo il bene immateriale di cui si intende calcolare il reddito
figurativo ed acquisisse in noleggio/locazione tutte le altre attività.
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ALTRI METODI DI VALUTAZIONE
•  with and without – benchmarking: il beneficio economico del bene
immateriale è ottenuto dalla differenza tra il reddito del contribuente
ed il reddito che questi avrebbe conseguito in assenza dell’uso del
bene immateriale. In questo caso la prospettiva adottata è quella
dell’analisi differenziale, attraverso la comparazione con imprese
simili, ma sprovviste del bene immateriale oggetto di valutazione
(benchmarking); il valore attuale dei redditi differenziali equivale al
valore del bene immateriale.
•  reddito implicito nel valore corrente del bene: il beneficio
economico del bene immateriale è stimato muovendo dal valore di
mercato del bene e della sua vita utile residua.
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ALTRI METODI DI VALUTAZIONE
RELIEF FROM ROYALTY
Il reddito del bene immateriale è stimato detraendo dalla royalty
figurativa che sarebbe riconosciuta ad un terzo per l’utilizzo in licenza
del bene immateriale, gli eventuali costi diretti ed indiretti di
mantenimento/sviluppo del bene immateriale.
Fasi applicative:
•  Selezione di un appropriato tasso di royalty (analisi degli accordi di
licenza realizzatisi di recente sul mercato aventi ad oggetto beni
comparabili)
•  Flussi di ricavo rilevanti su cui applicare il tasso di royalty (ricavi relativi
ad una linea di prodotto od intero fatturato aziendale).
•  Individuazione dei costi legati allo sfruttamento del bene intangibile
(costi di mantenimento, accrescimento e sviluppo collegati al bene
immateriale).
REDDITO FIGURATIVO = (RICAVI x TASSO DI ROYALTY) – (COSTI
DIRETTI + COSTI INDIRETTI)
SVANTAGGI: comparabilità dei dati, manca una base di dati di
riferimento, carenza dei dati e delle informazioni disponibili)
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ALTRI METODI DI VALUTAZIONE
EXCESS EARNINGS
Il reddito di pertinenza del bene può essere ottenuto calcolando il reddito
che l’impresa registrerebbe nel caso in cui si liberasse della proprietà di
tutti gli altri beni per riacquisirne il diritto d’uso tramite contratti di licenza
o di affitto o di noleggio. L’impresa dovrebbe sostenere i costi delle
licenze, affitti, noleggi; il reddito che residuerebbe sarebbe per intero da
attribuire al bene intangibile.
È necessario stimare il costo opportunità degli altri beni materiali (CACContributory Asset Charge) ricavandolo dal loro valore corrente e da un
tasso di remunerazione appropriato.
Per stimare il rendimento del bene immateriale si parte dal reddito
operativo della società, da cui vengono sottratti i CAC dei diversi assets
aziendali (sia relativi ai beni tangibili, come capitale circolante netto e
immobilizzazioni, sia ad altri beni immateriali specificatamente indicati). I
diversi CAC si determinano moltiplicando il fair value di ciascun asset
per il rispettivo tasso di rendimento stimato.
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ALTRI METODI DI VALUTAZIONE
EXCESS EARNINGS
Come determinare tasso di rendimento?
Sono legati al grado di rischio, nel documento OIV vi sono alcune
indicazioni per la stima del tasso di rendimento.
Tipologia asset
Livello di rischio
Ipotetico tasso di
rendimento
Attività immateriali
Medio-alto
Tasso di rendimento
compreso fra il costo
dei mezzi propri ed il
costo medio ponderato
del capitale
Attività materiali
Medio-Basso
Tassi di finanziamento
a lungo termine (es.
mutui – leasing)
Capitale circolante
netto
Basso
Tassi di finanziamento
a breve termine
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ALTRI METODI DI VALUTAZIONE
EXCESS EARNINGS
Es. calcolo del reddito di un bene immateriale
EBIT
CAC
100.000
Capitale circolante netto
- 10.500
Immobilizzazioni materiali
- 10.000
Excess Earning
CAC Capitale circolante netto = valore contabile 300.000 x tasso 3,5% = 10.500
CAC Immobilizzazioni = valore corrente 250.00.000 x tasso 4% = 10.000
79.500
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ALTRI METODI DI VALUTAZIONE
EXCESS EARNINGS
Metodo consente di determinare direttamente il reddito figurativo
agevolabile (ciò in quanto esprime una parte dell’Ebit, e quindi già al
netto dei costi di sviluppo, mantenimento e arricchimento del bene)
VANTAGGI: metodo consente di calcolare direttamente il contributo
dello specifico bene. E’ un metodo appropriato per determinare il
valore di un bene immateriale primario (che svolge un ruolo
fondamentale nell’impresa)
SVANTAGGI: necessario stimare il valore corrente di tutti gli altri
assets per determinare i CAC. Possibili problematiche in caso di
capitale circolante netto negativo (andrebbe ad aumentare il valore
del bene immateriale)
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ALTRI METODI DI VALUTAZIONE
WITH AND WITHOUT
Confronto delle performance dell’impresa che dispone del bene
immateriale con quelle di un’impresa simile sprovvista del bene, si
identifica il contributo in termini di prezzi di vendita, costi e/o volumi o
margini del bene intangibile oggetto di analisi.
Analisi differenziale
Si determina il “premium price” cioè la differenza tra il prezzo del
prodotto ottenuto o venduto con il supporto del bene immateriale da
stimare ed il prezzo di un prodotto similare, ma ottenuto o venduto
senza il supporto del bene immateriale.
Il “premium price” non necessariamente determina un reddito del bene
intangibile, in quanto bisogna considerare i maggiori costi operativi di
produzione/vendita.
Metodo generalmente utilizzato per la valorizzazione dei MARCHI.
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ALTRI METODI DI VALUTAZIONE
WITH AND WITHOUT
Confronto tra una prodotto BRANDED ed un prodotto UNBRANDED.
Premium price è rappresentato dal differenziale che il marchio crea
quando viene associato ad un prodotto, rispetto allo stesso,
unbranded.
Calcolo di REDDITI DIFFERENZIALI (ricavi incrementali, costi
incrementali e quantità incrementali)
PROBLEMA: individuare una o un campione di aziende unbranded
da assumere come riferimento. Alternativa: considerare redditività
dell’impresa branded con la redditività della stessa impresa quando
si trovava ancora in una fase iniziale.
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ALTRI METODI DI VALUTAZIONE
WITH AND WITHOUT
FASI DI CALCOLO
1.  Calcolo del differenziale tra prezzi di vendita unitari di azienda
branded e unbranded (premium price)
2.  Si moltiplica il premium price per le quantità vendute
3.  Analisi e stima dei costi differenziali tra le due società
PROBLEMA: devo avere base informativa solida di altre aziende
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ALTRI METODI DI VALUTAZIONE
WITH AND WITHOUT
Seconda possibilità:
1.  Considero rapporto tra ricavi e costo del venduto tra società
branded e società unbranded
2.  Determino rapporto tra spese relative al bene immateriale e
totale dei costi operativi della società branded
3.  Reddito figurativo = [(RICAVIsocietà/COSTOVENDUTOsocietà –
R I C AV I b e n c h m a r k / C O S T O V E N D U T O b e n c h m a r k ) x
COSTIINTANGIBILEsocietà/COSTIOPERATIVITOTALIsocietà] x
COSTOVENDUTOsocietà
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ALTRI METODI DI VALUTAZIONE
WITH AND WITHOUT (modificato da documento OIV)
Esempio
Anni
-2
-1
0
Ricavi
2.000.000
2.200.000
2.500.000
Costo del venduto
1.200.00
1.300.000
1.400.000
Ricavi/costo del venduto
1,67
1,69
1,79
Spese relative al marchio
100.000
80.000
70.000
Costi operativi totali
1.600.000
1.700.000
1.800.000
Spese relative al marchio/costi operativi totali
6,25%
4,71%
3,89%
Ricavi
1.500.000
1.600.000
1.800.000
Costo del venduto
1.000.000
1.200.000
1.400.000
Ricavi/costo del venduto
1,5
1,33
1,29
media
Societa’ branded
a
b
1,72
4,95%
Societa’ unbranded
c
d=a-c
premium price
e
Coefficiente di attribuzione del premium price
al marchio
f
Costo del venduto
g
Reddito figurativo
1,37
0,35
4,95%
1.400.000
dxexf
24.255
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ALTRI METODI DI VALUTAZIONE
WITH AND WITHOUT (modificato da documento OIV)
CRITICITA’
-  Il differenziale di prezzo dipende interamente dal bene immateriale
oggetto di analisi o vi sono altri fattori?
-  Il valore può essere sottostimato (il premium price non è l’unico
vantaggio per stimare il valore, il contributo del bene immateriale
potrebbe tradursi in maggiori volumi di vendita e/o minori costi di
distribuzione.
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ALTRI METODI DI VALUTAZIONE
REDDITO IMPLICITO NEL VALORE DI MERCATO DEL BENE
IMMATERIALE
Partendo dal valore di mercato del bene immateriale, attraverso la
stima di un congruo tasso di remunerazione del capitale investito del
bene è possibile stimare il reddito del bene immateriale.
FASI DI CALCOLO
a.  Determinazione del valore di mercato corrente del bene
intangibile. Rappresenta il valore che un terzo sarebbe disposto
a riconoscere per l’acquisto del bene oggetto di agevolazione.
(Possibile utilizzare come base informativa anche valutazioni
eseguite per altri scopi)
b.  Stima di un tasso di rendimento congruo. Possibile fare
riferimento alle tecniche si stima del CAPM (Capital Asset Pricing
Model). Può essere una media ponderata del costo delle fonti di
finanziamento (debito e mezzi propri) che un soggetto terzo
potrebbe reperire per acquisire l’attività immateriale.
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ALTRI METODI DI VALUTAZIONE
REDDITO IMPLICITO NEL VALORE DI MERCATO DEL BENE
IMMATERIALE
Stima della vita utile residua del bene immateriale (in alcuni casi
può essere indefinita)
d.  Identificazione del reddito implicito annuo quale funzione del
valore dell’intangibile, del tasso di remunerazione e della vita
utile residua.
c. 
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ALTRI METODI DI VALUTAZIONE
REDDITO IMPLICITO NEL VALORE DI MERCATO DEL BENE IMMATERIALE
Hp bene a vita utile indefinita e tasso di crescita costante
Reddito = Valore corrente x (tasso di remunerazione – tasso di crescita del
reddito)
Es.
Valore di mercato: 100.000
Tasso di rendimento: 12%
Tasso di crescita: 2%
Reddito = 100.000 x (12% - 2%) = 10.000
Reddito anno n+1 = 10.200
Reddito anno n+2 = 10.400
Reddito anno n+3 = 10.600
Ecc…
In caso di bene a vita utile definita si applicherà la relativa formula modificata.
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ALTRI METODI DI VALUTAZIONE
REDDITO IMPLICITO NEL VALORE DI MERCATO DEL BENE
IMMATERIALE
VANTAGGI: metodo può essere utilizzato per qualsiasi bene
immateriale.
SVANTAGGI E LIMITI: bisogna conoscere il valore di mercato del
bene immateriale. Si assume che i redditi siano costanti o crescano
a tassi costanti (ipotesi da verificare nella realtà).
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NEXUS APPROACH
RAPPORTO TRA COSTI QUALIFICATI E COSTI COMPLESSIVI (elaborato in sede
Ocse action 5 del progetto BEPS)
Deve sempre sussistere un collegamento diretto tra costi sostenuti per attività di
ricerca e sviluppo relative al bene immateriale e reddito agevolabile derivante
dall’utilizzo del bene stesso.
Ciò che rileva non è l’ammontare dei costi sostenuti in valore assoluto, ma
l’incidenza di tali costi sull’intero processo produttivo del bene immateriale e ciò
viene “tradotto” nel rapporto tra costi qualificati e costi complessivi.
D.M. del 30 luglio 2015 specifica le modalità di determinazione del rapporto tra costi
qualificati e costi complessivi.
COSTI QUALIFICATI: ammontare complessivo di tutti i costi afferenti le attività di
ricerca e sviluppo indicate all’articolo 8 del D.M. che sono state svolte
I. 
II. 
III. 
direttamente dal contribuente
da università o enti di ricerca e organismi equiparati
da società, incluse le start-up innovative, diverse da quelle appartenenti al medesimo
gruppo
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NEXUS APPROACH
ATTIVITA’ DI CUI ALL’ART. 8 DEL D.M.
I. 
Ricerca fondamentale, con ciò dovendosi intendere i lavori sperimentali o teorici svolti
per acquisire nuove conoscenze, ove successivamente utilizzate nelle attività di ricerca
applicata e design.
II. 
Ricerca applicata, con ciò dovendosi intendere la ricerca pianificata per acquisire nuove
conoscenze e capacità, da utilizzare per sviluppare nuovi prodotti, processi o servizi o
apportare miglioramenti a prodotti, processi o servizi esistenti, in qualsiasi settore della
scienza e della tecnica; lo sviluppo sperimentale e competitivo, con ciò dovendosi
intendere l’acquisizione, la combinazione, la strutturazione e l’utilizzo delle conoscenze e
capacità esistenti di natura scientifica, tecnologica, commerciale e di altro tipo allo scopo
di sviluppare prodotti, processi o servizi nuovi o migliorati.
III. 
Design, con ciò intendendosi le attività di ideazione e progettazione di prodotti, processi
e servizi, ivi incluso l’aspetto esteriore di essi e di ciascuna loro parte, e le attività di
sviluppo dei marchi.
IV. 
Ideazione e realizzazione del software protetto da copyright.
V. 
Ricerche preventive, i test, ricerche di mercato e altri studi ed interventi finalizzati
all’adozione di sistemi di contraffazione, il deposito, l’ottenimento e il mantenimento dei
relativi diritti, il rinnovo degli stessi a scadenza, la protezione di essi, anche in forma
associata e in relazione alle attività di prevenzione della contraffazione e la gestione dei
contenziosi e contratti relativi.
VI. 
Le attività di presentazione, comunicazione e promozione che accrescano il carattere
distintivo e/o la rinomanza dei marchi, e contribuiscano alla conoscenza, all’affermazione
commerciale, all’immagine dei prodotti o dei servizi, del design, o degli altri materiali
proteggibili.
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NEXUS APPROACH
COSTI QUALIFICATI: numeratore del rapporto puo’ essere
incrementato dei costi:
•  Afferenti alle attività di ricerca e sviluppo derivanti da
operazioni intercorse con società del gruppo, per la quota
degli stessi che rappresenta un mero riaddebito di costi
sostenuti da quest’ultime società nei confronti di soggetti
terzi per l’effettuazione delle predette attività di ricerca e
sviluppo
•  Afferenti alle attività di ricerca e sviluppo sostenuti dal
contribuente nell’ambito di accordi per la ripartizione dei
costi (Cost Contribution Agreement o “CCA”) nel limite dei
proventi costituiti dal riaddebito ai partecipanti dei costi di
sviluppo, mantenimento e accrescimento del valore dei
beni immateriali oggetto dell’agevolazione
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NEXUS APPROACH
COSTI COMPLESSIVI: denominatore è costituito
dall’importo del numeratore, maggiorato:
•  Dei costi derivanti da operazioni infragruppo sostenuti per
lo sviluppo, mantenimento e accrescimento del bene
afferente alle attività di ricerca e sviluppo rilevanti ai fini
dell’agevolazione
•  Del costo di acquisizione, anche mediante licenza di
concessione in uso, del bene immateriale sostenuto nel
periodo di imposta
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NEXUS APPROACH
COSTI QUALIFICATI: il valore può essere ulteriormente
incrementato di un importo corrispondente alla differenza
tra il valore complessivo del denominatore del predetto
rapporto (totale dei costi di sviluppo, mantenimento e
accrescimento dei beni intangibili “agevolabili”) e il valore
del numeratore come sopra determinato (costi di sviluppo,
mantenimento e accrescimento dei beni intangibili
“agevolabili” per attività di ricerca e sviluppo effettuata
direttamente o per il tramite di soggetti terzi indipendenti,
inclusi i riaddebiti di cui al comma 3 dell’articolo 9 del
Decreto) nei limiti del 30% di quest’ultimo valore (up-lift)
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NEXUS APPROACH
Per quanto riguarda i costi qualificati (numeratore), in linea di principio devono
essere costi direttamente connessi con il bene immateriale e quindi dovrebbero
includere tutti quei costi già presi in considerazione ai fini dei crediti d’imposta per le
attività di ricerca e sviluppo (personale qualificato, ammortamento attrezzature di
laboratorio, materiali di consumo, ecc…)
I costi complessivi (denominatore) si distinguono da quelli qualificati per la presenza
dei costi di acquisizione dall’esterno e di esternalizzazione della ricerca a parti
correlate.
N.B. qualora le spese di sviluppo, mantenimento e accrescimento dei beni intangibili
“agevolabili” siano solo quelle relative ad attività di ricerca e sviluppo effettuate
direttamente dal contribuente o effettuate da soggetti terzi indipendenti (università,
centri di ricerca e soggetti indipendenti), la quota di reddito agevolabile sarà pari
all’intero importo del reddito derivante dall’utilizzo di tali beni (infatti, in tal caso, il
valore dei coefficienti risulterà pari ad uno)
In ogni caso se le spese con riconoscimento parziale (costi di acquisto e spese
effettuate da società del gruppo) sono pari o inferiori al 30% delle spese qualificate,
per effetto del meccanismo dell’up-lift, il beneficio sarà comunque pieno.
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NEXUS APPROACH
CASO PRATICO
Costi qualificati = 100
Costi acquisto intangibile = 10
Costi R&S da rapporti di gruppo = 40
Up-lift = 100 x 30% = 30
Costi totali – Costi qualificati = (100 + 10 + 40) – 100 = 50
Differenziale > Up-lift : è possibile incrementare il
numeratore fino al valore massimo di up-lift, quindi 130
Rapporto = 130/150 = 0,8667
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NEXUS APPROACH
CASO PRATICO
Costi qualificati = 100
Costi acquisto intangibile = 10
Costi R&S da rapporti di gruppo = 15
Up-lift = 100 x 30% = 30
Costi totali – Costi qualificati = (100 + 10 + 15) – 100 = 25
Differenziale < Up-lift : è possibile incrementare il
numeratore fino al valore massimo del differenziale, quindi
125
Rapporto = 125/125 = 1
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NEXUS APPROACH
Ai fini della determinazione del nexus ratio non rilevano:
•  Interessi passivi
•  Spese relative agli immobili
•  Qualsiasi altro costo che non può essere direttamente
collegato a uno specifico bene immateriale oggetto
dell’agevolazione
Riferimento a costi sostenuti nel periodo di riferimento, a
prescindere dal regime fiscale e trattamento contabile (es.
capitalizzazione)
Costi sostenuti nei diversi esercizi si cumulano secondo criterio
progressivo. Numeratore e denominatore sono espressione della
sommatoria dei costi rilevanti sostenuti durante tutta la vita utile
del bene immateriale (utilizzo di un approccio “additivo”)
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37
NEXUS APPROACH
Necessario un sistema di TRACCIABILITA’ (tracking and tracing) dei costi e dei
redditi relativi al bene immateriale oggetto di agevolazione
D.M. “adeguato sistema di rilevazione contabile o extracontabile” da cui risulti il
diretto collegamento delle attività di ricerca e sviluppo e i beni immateriali rilevanti
nonché fra questi ultimi e il reddito agevolabile derivante dai medesimi beni
Calcolo del coefficiente con media mobile quadriennale
Il D.M. ha previsto un sistema di tracciabilità semplificato nella fase iniziale
d’ingresso nel regime.
Nel primo periodo d’imposta di efficacia delle disposizioni e per i due successivi il
nexus ratio è calcolato sulla base dei costi sostenuti nel periodo d’imposta cui si
riferisce la dichiarazione dei redditi e nei tre periodi d’imposta precedenti. Per lo
stesso periodo i costi rilevanti ai fini del calcolo del rapporto sono assunti
complessivamente, cioè considerando i costi qualificati e i costi complessivi senza
distinzione per bene immateriale.
A partire dal terzo periodo d’imposta successivo a quello di efficacia delle
disposizioni, i costi rilevanti per il calcolo del coefficiente sono invece quelli sostenuti
nei periodi d’imposta in cui le medesime disposizioni trovano applicazione e sono
assunti distintamente per ciascun bene immateriale.
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38
NEXUS APPROACH
TRACCIABILITA’ (tracking and tracing).
Quale sistema organizzativo per avere una tracciatura dei
costi?
-  CONTABILITA’ ANALITICA in grado di:
-  stimare i ricavi di vendita rinvenienti dall’utilizzo del bene
immateriale
-  Determinare i costi diretti di produzione (es. ore dipendenti per
progettare un brevetto, ore dedicate alla predisposizione, costi di
registrazione)
-  Stimare i costi indiretti di produzione (es. costi di attrezzature e
macchinari, costo del personale indiretto)
Risulta estremamente complesso giustificare la contabilità
dell’agevolazione.
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NEXUS APPROACH
Adattato da “FNC documento del 15 dicembre 2015”
Anno
Tipologia costi
Importo
cumulato
Bene immateriale A
Bene immateriale B
2013
Costi qualificati
Costi complessivi
1.000
2.000
Non rilevabile
Non rilevabile
Non rilevabile
Non rilevabile
2014
Costi qualificati
Costi complessivi
2.000
3.000
Non rilevabile
Non rilevabile
Non rilevabile
Non rilevabile
2015
Costi qualificati
Costi complessivi
2.000
5.000
Non rilevabile
Non rilevabile
Non rilevabile
Non rilevabile
2016
Costi qualificati
Costi complessivi
1.000
1.500
2.000
1.500
2017
Costi qualificati
Costi complessivi
400
2.400
1.600
2.600
2018
Costi qualificati
Costi complessivi
1.300
2.000
700
1.000
2019
Costi qualificati
Costi complessivi
800
800
200
800
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NEXUS APPROACH
Anno 2016 PRIMO ANNO DI EFFICACIA DEL REGIME
Riferimento quadriennio 2013-2016
Costi qualificati R&S = (1.000 + 2.000 + 2.000 + (1.000 + 2.000)) = 8.000
Costi complessivi R&S = (2.000 + 3.000 + 5.000 + (1.500 + 1.500)) = 13.000
Up-lift = 8.000 x 30% = 2.400
Costi totali – Costi qualificati = 13.000 – 8.000 = 5.000
Differenziale > Up-lift : è possibile incrementare il numeratore fino al valore
massimo up-lift, quindi 10.400
Rapporto = 10.400/13.000 = 0,80
40
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NEXUS APPROACH
Anno 2017
Riferimento quadriennio 2014-2017
Costi qualificati R&S = (2.000 + 2.000 + (1.000 + 2.000) + (400 +1.600)) =
9.000
Costi complessivi R&S = (3.000 + 5.000 + (1.500 + 1.500) + (2.400 + 2.600) ) =
16.000
Up-lift = 9.000 x 30% = 2.700
Costi totali – Costi qualificati = 16.000 – 9.000 = 7.000
Differenziale > Up-lift : è possibile incrementare il numeratore fino al valore
massimo up-lift, quindi 2.700
Rapporto = 11.700/16.000 = 0,7313
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NEXUS APPROACH
Anno 2018
Riferimento quadriennio 2015-2018
Costi qualificati R&S = (2.000 + (1.000 + 2.000) + (400 +1.600) + (1.300 +
700)) = 9.000
Costi complessivi R&S = (5.000 + (1.500 + 1.500) + (2.400 + 2.600) + (2.000 +
1.000)) = 16.000
Up-lift = 9.000 x 30% = 2.700
Costi totali – Costi qualificati = 16.000 – 9.000 = 7.000
Differenziale > Up-lift : è possibile incrementare il numeratore fino al valore
massimo up-lift, quindi 2.700
Rapporto = 11.700/16.000 = 0,7313
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NEXUS APPROACH
Anno 2019
Riferimento quadriennio 2016-2019
Coefficiente deve essere determinato distintamente per ciascun bene immateriale
BENE A
Costi qualificati R&S = (1.000 + 400 + 1.300 + 800) = 3.500
Costi complessivi R&S = (1.500 + 2.400 + 2.000 + 800) = 6.700
Up-lift = 3.500 x 30% = 1.050
Costi totali – Costi qualificati = 6.700 – 3.500 = 3.200
Differenziale > Up-lift : è possibile incrementare il numeratore fino al valore massimo up-lift,
quindi 1.050
Rapporto = 4.550/6.700 = 0,6971
BENE B
Costi qualificati R&S = (2.000 + 1.600 + 700 + 200) = 4.500
Costi complessivi R&S = (1.500 + 2.600 + 1.000 + 800) = 5.900
Up-lift = 4.500 x 30% = 1.350
Costi totali – Costi qualificati = 5.900 – 4.500 = 1.400
Differenziale > Up-lift : è possibile incrementare il numeratore fino al valore massimo up-lift,
quindi 1.350
Rapporto = 5.850/5.900 = 0,9915
43
ODCEC Bergamo – Disciplina generale Patent Box
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44
ESEMPLIFICAZIONE
Dati
Azienda
Anni
Costi R&S
di cui Costi
R&S
qualificati
2013
10.000
2014
2015
Bene 1
Costi R&S
di cui Costi
R&S
qualificati
Bene 2
Costi R&S
Totale
di cui Costi
R&S
qualificati
TOTALE
COSTI R&S
di cui TOTALE
COSTI R&S
QUALIFICATI
6.000
10.000
6.000
12.000
7.000
12.000
7.000
13.000
7.000
13.000
7.000
2016
15.000
10.000
12.000
8.000
27.000
18.000
2017
15.000
10.000
12.000
8.000
27.000
18.000
2018
18.000
12.000
14.000
10.000
32.000
22.000
2019
18.000
12.000
14.000
10.000
32.000
22.000
2020
20.000
16.000
18.000
14.000
38.000
30.000
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45
ESEMPLIFICAZIONE
Calcolo Nexus Ratio
Azienda
Bene 1
Anni
Costi
R&S
rilevanti
Costi
R&S
qualificati
Uplift
Nexus
ratio
2016
62.000
38.000
11.400
79,68%
2017
79.000
50.000
15.000
82,28%
2018
99.000
65.000
19.500
85,35%
Bene 2
Costi
R&S
rilevanti
Costi R&S
qualificati
Uplift
Nexus
ratio
Costi
R&S
rilevanti
Costi R&S
qualificati
Uplift
Nexus
ratio
2019
66.000
44.000
13.200
86,67%
52.000
36.000
10.800
90,00%
2020
71.000
50.000
15.000
91,55%
58.000
42.000
12.600
94,14%
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ESEMPLIFICAZIONE
Calcolo Bonus fiscale
Anni
Redditi da beni
immateriali
complessivi
2016
Reddito
da bene 1
Reddito
da bene 2
Bonus
Variazione
fiscale in
diminuzione
Risparmio
imposta Ires
Risparmio
imposta Irap
Risparmio imposta
totale
80.000
40%
25.498
6.884
995
7.879
2017
90.000
50%
37.026
8.886
1.444
10.330
2018
120.000
50%
51.210
12.290
1.997
14.287
2019
60.000
55.000
50%
50.751
12.180
1.979
14.159
2020
65.000
60.000
50%
57.996
13.919
2.262
16.181
Considerata aliquota Ires 24% a decorrere dal 2017
Considerata aliquota Irap 3,9%