Chissà quali fatti e sensazioni mi hanno portato a

Transcript

Chissà quali fatti e sensazioni mi hanno portato a
Organo Ufficiale dell’Associazione Volontari Bir el Gobi fra i reduci del Reggimento Giovani Fascisti - SETTEMBRE 2014 - n.7
Direzione-Presidenza: Ass. Naz. vol.di “Bir el Gobi” fra i reduci del Rgt. “Giovani Fascisti” “Piccola Caprera” - Via Pozzolengo, 3 - 46040 Ponti sul Mincio (MN) - Tel. e Fax 0376.88104
Editore: Piccola Caprera soc. cooperativa, via Trento 37, 37014 Castelnuovo del Garda - Registrato presso il Tribunale di Verona - n. 1939 del 18 febbraio 2012
E’ COME NOI, NON SI VEDE, SI DONA E VALE QUANTO PUO’ OFFRIRE
RICORDI di ENZO GIORDANO
La sesta compagnia Sardegna del secondo battaglione
Chissà quali fatti e sensazioni mi hanno portato a
pensare, per parecchi anni, che la dirigenza
dell’Associazione fosse monopolio dei Volontari
del I° Battaglione, quando alla Piccola Caprera
andavo per mio esclusivo piacere, diciamo come
turista, tenendomi tenacemente al di fuori dalle
lotte di potere tra i miei commilitoni che si
succedevano al comando dell’Associazione.
Forse perché il Comandante Balisti comandava il
I° Btg. e del I° Btg. erano i residenti vicino alla
“Piccola”. Dapprima avevo rapporti con Giachi
(Firenze) e Mereu (Bologna), dopo con
Cremonini, il mio camerata nella Compagnia Bir
El Gobi della R.S.I. che organizzava Raduni a
Maderno ai quali partecipai due volte e infine con
Bianchi, Bellone, Pipoli e Cioci coi quali andai in
Libia e due volte in Tunisia. Ad un certo punto gli
anni ed il tempo, inesorabile, mi hanno fatto
provare quello che avevo sempre evitato: il
dovere di interessarmi al meglio della Piccola
Caprera. Debbo spiegare ai giovani della Continuità Ideale e a chi mi legge che io sono nato in
Sardegna, che è una delle più grandi isole del
Mediterraneo di circa 24.000 Kmq con 1.400.000
abitanti i quali d’estate diventano oltre due
milioni. La Sardegna è più vicina in Km
all’Africa che all’Italia e questo spiega le
distanze e l’isolamento. Senza parlare della preistoria, la Sardegna alla caduta dell’Impero
Romano fu assegnata all’Impero d’Oriente,
quindi ai Bizantini i quali ci diedero i loro Santi e
autonomia di difesa e di legislazione sino a
quando, approfittando delle nostre divisioni,
all’incirca alla fine del 1300, quindi dopo ben
novecento anni d’autonomia, Papa Bonifacio
VIII° ci infeudò arbitrariamente ai Catalani
contro i quali combattemmo per circa cento anni
e dopo alla Spagna unita anche grazie ad un cavaliere di Ozieri. Alla fine del dominio spagnolo
dell’Europa, il Regno di Sardegna fu ottenuto dai
Savoia che erano duchi e così dopo 400 anni di
sfruttamento spagnolo, nel 1700 circa, divenimmo Regno Sardo-Piemontese. In breve
nacque il Regno d’Italia e quindi la nostra
Repubblica. La Sardegna è alla base della nascita
1
d’Italia e se visiterete i Sacrari delle guerre
d’indipendenza posti a poca distanza dalla
Piccola Caprera, noterete che la maggior parte
dei Caduti è sarda. Tutto questo racconto di storia
sommaria è per dirvi che su 2.800 Volontari del
Reggimento Giovani Fascisti, oltre 300 erano
sardi, inquadrati principalmente nella VI^ Compagnia del II° Battaglione e in altre compagnie
come in mezzo a noi c’erano dei non sardi, come
il Volontario Baesato (veneto) che ha donato la
statua del Volontario Giovane Fascista posta
all’ingresso della “Piccola”.
Quando esistevano i gruppi regionali, anche noi
sardi avevamo il nostro ed i Volontari Foddai
(Sassari) e Meloni (Cagliari) ne furono gli
amministratori.
Allora recarsi ai raduni nazionali non era facile
come non era facile andare alla Piccola Caprera
anche se, con gli anni, ci è sempre venuto più
agevole pur se dispendioso. Pensate che sino ad
una dozzina di anni fa, andare a Milano in aereo
costava oltre mezzo milione di lire a biglietto.
Ma, come in tutti i discorsi di memoria, i fatti si
intrecciano e si perde il filo del discorso che è
quello di dirvi che noi sardi della VI^ Cp. e
quindi del II° Btg. coi volontari del I° Btg. ,
soprattutto in africa, avevamo pochi contatti e di
conseguenza poche amicizie. Il Comandante
Balisti era uno dei tanti, per noi sardi, ma quando
io lo sentii parlare per la prima volta, l’ho sempre
22
detto, me ne innamorai perché, anche se ero un
ragazzino, avevo capito che era un poeta. E
quando seppi della donazione e della Piccola
Caprera mi dissi che solo un poeta avrebbe fatto
quello che lui ha fatto per noi.
Ed ecco che si chiude questo discorso che ho
avuto il piacere di scrivere e che spiega sia la mia
devozione, anche se tardiva, per la “Piccola”, ma
anche l’ammirazione per tutti voi della Continuità Ideale i quali, spiritualmente e materialmente, uniti in una sola volontà e passione,
date….soddisfatti per quel tanto che ciascuno
può apprezzare, felici dell’ideale che vi sospinge,
felici dell’opera che plasma ogni singola volta la
memoria che portate nell’anima e vi spinge,
sorridendo, a donarla agli altri che è il significato
del volontario e con grande orgoglio dico che la
memoria siamo noi del Reggimento Volontari
Giovani Fascisti, tutti uniti in una sola volontà,
allora in quei tempi eroici e imperiali, col privilegio e la consapevolezza di poter sfidare la morte
per la grandezza dell’Italia.
Donazioni al Museo Reggimentale della
Piccola Caprera
Ciao Pietro Avanzi,
nochmals möchten wir uns bedanken, für die
freundliche Unterstützung bei der Übergabe der
Generals-stabskarte an das Museo "Piccola
Caprera"am 13.04.2014. Anbei die gewünschte
Geschichte der Karte und bitte um Übermittlung.
Als mein Vater Josef Scharl getreu seines Fahneneides als Panzerfahrer, unter "Rommel" im Afrikakorps die Soldatenpflicht erfüllte, rettete er bei
der letzten großen Schlacht gegen einen zahlenmäßig übermächtigen Feind aus einem brennenden Kommandeurswagen diese wertvolle
Generalsstabskarte! Er schmuggelte diese Karte,
schwer verletzt und an Malaria erkrankt ins
Lazarett nach Sizilien. Bei seiner Genesung
nahm er diese Karte als Talisman in seinen Tornister mit und Sie begleitete in weiterhin als Panzerfahrer bei den schweren Abwehrschlachten im
Osten des Reiches. Er schaffte es auch diese
Karte an seinen Körper tragend die Gefangenschaft zu überstehend. Nach dem Kriege bekam
Sie einen Ehrenplatz in seinem Hause. Nach
seinem Tode, bewahrte ich seine Tochter Brigitte
Scharl diese "Karte" auf. Bei einem Urlaub am
Gardasee, wo ich mit meinem Mann mit dem Rad
unterwegs waren, entdeckten wirdas Museo "Piccola Caprera" und entschlossen uns dieses als1
ehrenvoller Platz für diese Karte zu sein.
Es währe auch im Sinne meines verstorbenen
Vaters gewesen.
Tante cari saluti, Fam. Muninger
mio padre”.
Con ciò ritengo che il tempo porti sempre ogni
cosa “al suo posto”, e quale miglior luogo per
poter ricordare le gesta di milioni di uomini che
con onore hanno creduto nel loro Destino?
Che le generazioni future abbiano la costanza di
studiare e mai dimenticare ciò che i loro padri
hanno fatto per loro.
Con viva cordialità, Pietro Avanzi.
Pellegrinaggio Q141
TUNISIA 2014 “LA TRADIZIONE CONTINUA”
Il 13 aprile 2014 ho avuto l’onore di poter presentare al Sig. Consolini e al Prof. Caramaschi,
presso la Piccola Caprera, i miei amici tedeschi
Sig.ri Muninger e Scharl. La Sig.ra Scharl mi
aveva richiesto la possibilità di poter donare una
carta militare tedesca, secretata,
datata
01.04.1942 della zona di operazioni di Tobruk,
fronte orientale africano. La mappa era stata
affidata a suo padre il carrista Josef Scharl che ha
fedelmente servito sul campo di battaglia fino
alla fine della guerra.
Ecco il racconto della figlia:
“Mio padre, fedele al suo giuramento di carrista,
durante l’ultima battaglia contro un nemico
preponderante per numero e per mezzi, riuscì a
salvare dal carro ormai preso dalle fiamme la
preziosa carta dello Stato Maggiore portandola
con se. Ferito e ammalato di malaria, riuscì a
tenerla e a conservarla durante la convalescenza
in un ospedale militare in Sicilia. Dopo la sua
guarigione tenne la mappa e la conservò come un
talismano durante le furiose battaglie ai confini
orientali del Reich. Anche durante la successiva
prigionia riuscì a conservarla e alla fine della
guerra ebbe un posto d’onore a casa sua dove
rimase fino alla sua morte. Successivamente la
conservai io sua figlia, Brigitte Scharl. Durante
una vacanza sul lago di Garda, con mio marito
decidemmo di fare un’escursione con la bici e
durante questa scampagnata scoprimmo la “Piccola Caprera” e decidemmo che sarebbe stato un
onorevole luogo dove poterla far conservare.
Sarebbe stato sicuramente anche nei desideri di
Il tradizionale Pellegrinaggio in Tunisia, per
visitare i luoghi degli ultimi combattimenti del
Reggimento Giovani Fascisti, nel maggio 2014
ha visto la presenza di 13 persone (dovevamo
essere in 14 ma purtroppo un imprevisto
dell’ultimo momento ha impedito di partire a
Sante Battaglini). Oltre allo “zoccolo duro” di
quelli che ultimamente hanno sempre partecipato
a questi viaggi della memoria (l’inossidabile
Bruno Bellone con la figlia Emanuela e il genero
Mauro, Francesca Pipoli, padre e figlio Ongaro, i
coniugi Pasqualino di Marineo si sono uniti al
gruppo, di nuovo dopo qualche anno, Antonio
Cestari (accompagnato dalla sua assistente Svetlana Korolova) e Tiziano Zeni. Per la prima
volta, quest’anno, abbiamo avuto il piacere della
partecipazione del Volontario del 2°battaglione,
6° compagnia, 3° plotone Giuseppe Cesaraccio
con il genero Luciano Puggioni, venuti da Sassari.
3
per la nostra Patria. Non c’è fango nei Servizi ha
partecipato per la prima volta, e con lui sono
arrivate due signore italiane, entrambe ultraottuagenarie ma molto in forma, che vivono da anni ad
Hammamet. Sono rimaste commosse ed emozionate dalla nostra Cerimonia, dalla preghiera
dei Reduci del R.E. Rgt. GG.FF. recitata dal
“balilla” con l’elenco dei caduti alla Quota 141,
ogni nome scandito dalla risposta corale “Presente!”
Il reduce, classe 1923, l’ultimo dei volontari
sassaresi, raramente ha frequentato la Piccola
Caprera, ma di recente vi era stato insieme alla
figlia e il cugino. In quell’occasione ha saputo del
programma di pellegrinaggio africano e ha deciso
di prenderne parte.
Abbiamo ripetuto tutte le tappe obbligatorie del
pellegrinaggio tunisino, che sono diventate
tradizionali negli ultimi anni: il giorno successivo al disbrigo delle formalità economiche e
burocratiche con le autorità locali per l’affitto
della Quota 141, abbiamo visitato il cimitero del
Commonwealth, come ha sempre voluto il compianto Antonio Cioci, per rendere omaggio al
soldato neozelandese Gerald Howard che gli
salvò la vita. Poi abbiamo deposto la corona al
Cippo della Folgore a Takruna, dove Francesca
Pipoli ha recitato la Preghiera del Legionario.
Non poteva mancare il rituale “chai” tè alla
menta, alla rocca di Takruna dalla nostra amica di
vecchia data Aida. . Infine, siamo arrivati alla
cerimonia centrale del nostro pellegrinaggio, in
cima alla Quota 141. Il nuovo prete che questa
volta ha celebrato un breve rito di benedizione,
4
Le signore ci hanno raccontato della loro esperienza di Giovani Italiane, del loro padre che era
giornalista e seguiva tutti gli spostamenti del
Duce e si sono congratulate con noi per tutto
quello che la Piccola Caprera fa per preservare,
nonostante tutto, la memoria storica e i valori
della Patria.
Non sono state solo le sorelle, venute per caso
alla cerimonia, a commuoversi. E’ stata una vera
emozione per noi tutti che ne abbiamo preso
parte tante volte, ma soprattutto per il reduce
Giuseppe Cesaraccio che per la prima volta dopo
71 anni rimetteva il piede in Tunisia! È rimasto
emozionato da tutto il viaggio e particolarmente
dalla visita a Takruna dove, nel marzo 1943, fu
1
ferito da una scheggia. Dopo un ricovero
ricovero all’ospedale di Tunisi fu trasferito in
Italia, insieme ai suoi quattro commilitoni sardi
(Arpelli, Viola, Tangiano e Mura) e poi mandato
in convalescenza a casa. “Ho provato
un’emozione grandiosa nel vedere questi luoghi,
nel sentire i nomi dei Caduti e nel ripensare ai
vecchi commilitoni. Che Dio mi conceda le forze
per partecipare ancora!”
Possiamo solo esprimere la speranza che ciò si
avveri, e anche l’auspicio che i partecipanti ai
nostri pellegrinaggi siano sempre più numerosi!
Cap. Ris. Oxana Senchenko Pasqualino di
Marineo
gambe che riprendevano nuovo vigore come se il
tempo si fosse fermato ad allora.
Respirare la stessa aria, condividere per alcuni
attimi le sue emozioni, i suoi ricordi, calcare la
stessa terra che 71 anni prima lo aveva visto
Viaggio in Tunisia, maggio 2014
“GIUSEPPE CESARACCIO, 71 ANNI DOPO …..”
In occasione del 71° anniversario dell’ultima
battaglia del R.E. Reggimento Volontari Giovani
Fascisti, ho accompagnato in Tunisia mio suocero Giuseppe Cesaraccio, volontario dei giovani
fascisti di Bir el Gobi 2° battaglione, 6° compagnia, 3° plotone.
Non sapevo a cosa sarei andato incontro ed ero
ancora ignaro delle emozioni che avrei potuto
vivere.
Certamente un momento molto toccante è stato
quello dedicato alla deposizione della corona
commemorativa a Q. 141, dove all’appello dei
caduti, ad ogni nome e cognome, tutti insieme
gridavamo: “Presente!”. Brividi sulla schiena!
Ma non potrò mai dimenticare Takruna, dove mio
suocero è stato ferito dalle schegge delle bombe
sganciate dagli aerei nemici 71 anni fa. L’autobus
si è fermato ad una certa distanza dalla cima, ma
lui, incurante della lunghezza e della pendenza
della strada, ha voluto procedere a piedi verso la
vetta. Mentre salivamo ho visto i suoi occhi che
si illuminavano, l’emozione che saliva e le sue
“Grazie Giuseppe Cesaraccio, a te e a quelli
come te per avermi fatto vivere, anche se indirettamente, alcune di quelle forti emozioni che
servono per dare un senso alla vita, perché non
scorra vuota e priva di ideali”.
CERIMONIA A CODEVIGO
5
provincia di Padova. Come ogni anno, gli Amici
della Piccola Caprera portando il Labaro
dell’Associazione Nazionale “Volontari Bir El
Gobi” hanno presenziato alla consueta Commemorazione e al Corteo tenutasi a Codevigo.
Onore ai Martiri di Codevigo! Numerosi Tricolori della R.S.I. svilano per le vie della città!
Grande successo per il Gruppo di Continuità
Ideale della R.S.I., perché anno dopo anno
aumentano
sempre
più
le
presenze,
Ringraziamo l’amico della Piccola Caprera, il
Parà Valeriano Androni, Padre Tam e tutte le
persone che hanno organizzato e presenziato alla
Cerimonia in onore dei camerati della Repubblica Sociale Italiana.
per non dimenticare, in ricordo dei Martiri Caduti
nell’eccidio perpetrato da mano partigiana.
A tal proposito, pubblichiamo alcune fotografie
della Commemorazione tenutasi a Codevigo in
6
1
Piccola Caprera, 1 Giugno 2014
“FIAMME BIANCHE”
Costituitasi la Repubblica Sociale Italiana, i più
ardimentosi giovani, al richiamo del Console
Generale Renato Ricci, Comandante della Guardia Nazionale Repubblicana, nella rinata “Opera
Balilla” accorsero numerosi nei Reparti “Avanguardisti Moschettieri Volontari” “Le Fiamme
Bianche” e nei reparti del Servizio Ausiliario
Femminile, le Ausiliarie più giovani: “Le Balilline”.
Il Battaglione Toscano nacque nel mese di
Febbraio del 1944 a Firenze, acquartierandosi
nella località collinare di Pozzolatico, zona
limitrofa della città.
Il Battaglione era comandato dal Tenente
Arnaldo Fracassini, e nel mese di Maggio partì
per riunirsi con le altre “Fiamme Bianche”,
formatesi nelle varie città d’Italia, al Campo Dux
di Velo d’Astico, nella provincia di Vicenza.
Questa la nostra origine; ed oggi, come negli anni
passati, fin dal lontano 1997, data
dell’apposizione della nostra Targa commemorativa qui, nell’Erta del Ricordo, abbiamo la gioia
di celebrare, nei Sacri luoghi della Piccola
Caprera, simbolo di gloria e di ricordo per tutti i
Caduti e di coloro che sono “andati avanti”, il
Nostro Alzabandiera. Per Noi “Superstiti”
malauguratamente sempre in numero minore per
ragioni naturali, è un momento particolarmente
sublime per quel sentimento che ci lega ai camerati Volontari Giovani Fascistidi Bir El Gobi e
ci da l’opportunità di godere quell’intimo Amor
Patrio che purtoppo, in tutta Italia ci viene ingiustamente negato. La commemorazione per i nostri
camerati valga oggi per la massima onoranza che
vogliamo dare al grande ed indimenticabile
Tenente Fracassini, che durante la sua vita militare e civile ci ha insegnato quei valori morali che
sono radicati nell’animo di chi lo ha seguito e che
è nostro intento tramandare a degni eredi. Oggi
infatti, consegnamo in forma ufficiale le nostre
Insegne a due “Fiamme Bianche” : Bers. Prof.
Giuseppe Cancemi e al Bers. Moreno Dolfi della
Continuità Ideale, che da tanti anni sono vicini a
noi ed ai nostri Ideali. All’unisono con i camerati
dell’Aereonautica Repubblicana e del
Gruppo Corazzato “Leonessa” canteremo
7
infine, con voce tonante per innalzare l’Italia ai
fasti dell’immoralità, l’Inno a Roma…….Sole
che sorgi, libero e giocondo….
VISITA
alla PICCOLA CAPRERA
Venerdì 23 maggio 2014 due classi quarte
dell’IIS Lunardi di Brescia accompagnate da due
professori sono state ospiti del Museo del Reggimento Giovani Fascisti alla “Piccola Caprera”
Gli alunni, supportati dallo staff organizzativo
del Museo, hanno effettuato una visita guidata sia
degli spazi esterni che di quelli interni che ha
permesso loro di approfondire gli eventi riguardanti la storia del battaglione e delle operazioni
in Nord Africa durante il secondo conflitto mondiale;
particolare
apprezzamento
hanno
dimostrato nei confronti della lettura di una
poesia in dialetto locale del Comandante Balisti,
esempio concreto di impegno civile e militare;
alcune alunni hanno dimostrato significativo
interesse nei confronti degli oggetti esposti,
soprattutto lettere e diari dei soldati, iben lontani
dagli sms e mail cui sono abituati.
Gli insegnanti ringraziano tutti per la cortesia e
disponibilità dimostrate in questa occasione.
Prof. Marina Raggi e Luigi Ongaro, IIS Lunardi,
Brescia
8
Ricordi di una Volontaria dell Gruppo di Continuità
Ideale della Piccola Caprera - CELESTE ZANNI
Me lo ricordo.
Eravamo stanchi ma contenti di stare con "Loro",
che ci osservavano e parlavano fra di loro, un po'
annuendo e un po' scuotendo il capo, indulgenti e
puntigliosi, i "Giovani Fastidi"...
Arrivavamo d'agosto un po' alla spicciolata,
frenati dai diversi periodi di ferie e divisi in
scaglioni, ma per tutti era imperativo l'esserci,
almeno per un po', almeno per qualche giorno,
per levigare, per smontare, per rimontare, per
lucidare, per dipingere, per ripristinare, per
creare nuovi spazi, sempre sotto il tiro cecchino
dei loro sguardi e delle loro battute.
Non erano vecchi per niente. Concedevano forse
il lusso a qualche bastone di alleviare un po' il
peso delle ginocchia, ma si ergevano comunque
sempre fieri e guai a tardare all'adunata per
l'alzabandiera o l'ammainabandiera. L'amore per
la Nostra Bandiera noi l'avevamo già, ma di
sicuro loro avrebbero fatto in modo tale che non
avremmo potuto dimenticarlo mai.
Alla mattina la sveglia era impietosa anche con
chi la sera prima aveva ecceduto un po'. Si
doveva fare, tutti insieme, ognuno portava la
propria pietra al cantiere, e non c'era spazio per i
lavativi. E non avremmo comunque potuto fare
diversamente, con Antonio Cioci che alle 5 di
mattina attaccava la radio "a manetta" in fureria e
si metteva a lavorare (il suo modo di definire un
mai compreso sistematico modo di catalogare,
scatalogare e di nuovo catalogare) per il suo
"Archivio", che ci faceva poi traslocare di
continuo su e giù dalle scale per infinite volte.
Antonio instancabile, manovale eccentrico ma
ferreo delle fondamenta della Piccola Caprera.
Ed in sottofondo la voce di Ugo Travaini che lo
rimproverava perchè ci distoglieva dai lavori di
ripristino per i quali stavamo impegnando le
nostre agognate ferie: "di mo' Antonio, non sono
mica in pensione come te questi ragazzi..". Ugo..
solo tu sapevi il vero segreto del taglio del salame
ed in questo eravamo complici dichiarati.
Non pioveva, allora; non pioveva praticamente
mai. I nostri giorni erano caldi e sudati, appiccicati di vernici, di calce e di polvere, di legna da
tagliare e sistemare, di schegge da togliere dalla
dita (tutti infermieri e tutti impavidi) e dopo una
doccia veramente guadagnata, che meraviglia il
porticato sotto il quale concedersi alla brezza
1
serale che arrivava dal lago!
quante e quante ore passate a sentirli raccontare
di loro, della loro giovinezza mai frenata dalla
guerra, della sabbia impietosa, del caldo vero, del
sudore vero. Ci sembrava davvero poca cosa
tutto quello che avevamo vissuto noi fino a quel
momento. Una sera veramente calda, di ormai
tanti anni fa, Memo Messeri aveva iniziato a
parlare in fureria con uno di noi del tempo delle
battaglie: la mente finissima e lucida ed il modo
di parlare affascinante e fluido in poco tempo
avevano radunato un imprecisato numero di
persone, un po' in piedi, un po' sedute, un po' in
bilico , silenziose ed attente, immobili,
nonostante il caldo, dentro la stanza divenuta
ancora piu' piccola, quasi fosse impossibile
potersi muovere; nessuno di noi aveva avuto né
il coraggio né la volontà di interrompere quel
momento che ancora ora ricordo come perfetto.
Me li ricordo. Angelo Volpini e William
Cremonini, quasi sempre seduti uno di fianco
all'altro, il "Mongolo" e l'"Orso", il primo appoggiato sullo schienale della sedia con le gambe
perennemente distese e l'altro piegato in avanti
dai capricci dell'età ed appoggiato forzatamente
al bastone. Sempre in coppia. Ad uno spettatore
sconosciuto sarebbe stato difficile immaginarli
sui sentieri di montagna, verso un destino decisamente incerto, svelti e fieri, capaci di imprese
anche mai raccontate, ma ricordate in un lampo
con uno sguardo.
Angelo con il suo sorriso dolce, e William con il
suo occhio attento, che dispensava poche ma
precise parole, frutto di un'attenta silenziosa
analisi dei nostri atteggiamenti; e quanto
prendevano in giro il povero Attilio
Domenighini, perchè da "furiere"..."lui non
aveva
combattuto
nessuna
battaglia..
.. era sempre dietro mangiare", sentenziavano
con la voce squillante. E Attilio se la rideva sornione, sbatteva la mano sulla gamba e scuoteva la
testa, e lo trovavamo poi solitario e silenzioso in
cucina, sino a notte fonda, perchè per forza
doveva lavarli lui i piatti ed anche lucidare tutte
le posate, dopo averle perfettamente allineate,
ignorando il dolore alle caviglie che lo tormentava da sempre, conseguenza del tempo
immemorabile passato in pedi a cromare i
metalli. Attilio, o meglio "Squalo", il tuo modo di
masticare non è mai stato eguagliato da nessuno,
e quanto abbiamo riso compiaciuti e soddisfatti
dell'apprezzamento che dimostravi per i piatti
che preparavamo... sempre in ritardo sull'orario
della fame.
"Nando" Rosati, il suo Fernet ed il suo bastone
che agitava bubero e scherzoso in direzione di
questo o di quello (meno scherzosamente verso
un particolare pappagallo), il suo amore per
l'odore del fumo che gli era stato proibito da
tempo, e per i dolci, che non poteva proprio mai
rifiutare di assaggiare, conditi con qualche "mannaggiattè non me li fa' mangia' che me fanno
male... ma sì dai, dammene n'altro"; il suo intelligente e garbato modo di dire in privata sede
quello che avrebbe potuto fare male ed il suo
gioioso modo di tessere in pubblico le lodi.
Nando "il giovane", il piu' giovane di loro, per
essere stato impavido mentitore anagrafico sin
dalla piu' tenera età.
Mario Mantero, l'avvocato, interpellato per tutte
le decisioni e per tutte le cause, e incaricato di
dare tutte le risposte (compresa quella che riguardava l'eterno dilemma sul primato di partenza da
consegnare all'uovo o alla gallina), Mario e il suo
perfetto baciamano, retaggio di un modo di
vivere che ci è sconosciuto, oggi.
I loro racconti, sul fantasmagorico "Betti" e sulle
sue reiterate e rocambolesche fughe dalla prigionia, sulle sue imprese da "civile sempre in
guerra". "Sarà ancora vivo il Betti?" è una
domanda alla quale nessuno di noi è in grado di
dare una risposta certa, nulla vieta che lo sia, era
(oppure "è"?) capace di tutto.. E sempre, nell'aria,
quella loro intesa quasi palpabile, quel sottile filo
conduttore che anticipava i loro pensieri, che si
esprimeva anche solo negli sguardi sornioni, che
era stato tessuto nella sabbia eppure teneva duro
dopo più di 70 anni, come loro.
Me li sono ricordati stasera, alcuni di loro,
e ho voluto fermarmi un attimo in piu' per
9
9 Luglio 2014
ANNIVERSARIO MORTE FULVIO BALISTI
Me li sono ricordati perchè ieri sera un altro
"ragazzo" è volato via: Virginio "Gino" Boretti,
ragazzo sorridente e gentile, sempre timoroso di
creare fastidio con il peso dei suoi anni, lui che
aveva retto per tanto tempo la sorti della Piccola
Caprera. Una persona buona.
Noi che abbiamo combattuto battaglie, per lo piu'
poco onorevoli, contro ruggine ostinata, tarli e
ragni implacabili, cerchiamo di tenerli nel cuore,
questi Uomini, non potendo tenerli in vita; e li
sentiamo presenti, sempre, loro che avevano fatto
della giovinezza un regalo alla Patria, che
avevano patito l'inimmaginabile, che avevano
sopportato quello che noi non sappiamo.
Li abbiamo ricordati anche durante i lavori di
agosto di quest'anno, la sera, davanti al camino,
meno numerosi si, ma sicuramente sempre
tenaci. abbiamo "portato la nostra pietra al
cantiere" anche quest'anno, facendo il possibile.
Abbiamo raccontato anche noi, al posto loro,
delle loro imprese, e abbiamo sorriso.
Il segreto per l'eterna giovinezza non è certo nelle
creme o nei bisturi: la nostra eternità, quella vera,
è il ricordo che abbiamo saputo scolpire in vita
nelle vite delle persone che abbiamo conosciuto e
se qualcuno ci ricorderà, anche solo per un
momento, non moriremo mai.
E ho ricordato, fra me e me, un momento nel
quale William Cremonini mi apostrofo', bontà
sua, con il piu' bel complimento che abbia
ricevuto nella mia vita da un uomo: saresti stata
un buon soldato.
Celeste Zanni
10
Mercoledi' 9 Luglio, rispettando la consuetudine
dei Giovani Fascisti , alcuni di noi si sono ritrovati alla Piccola Caprera per rendere onore al
Comandante Fulvio Balisti nella ricorrenza della
sua morte avvenuta il 9 luglio 1958.
Ci siamo stretti attorno alla tomba del Comandante e abbiamo cantato “la tradotta"( canzone
del Reggimento Volontari Giovani Fascisti ) e ,
poi , la canzone " la strada del mio ben”, ( che lo
stesso Balisti , come suo lascito spirituale ,
voleva gli fosse cantata da chi fosse andato a
trovarlo )
in una comunione di spirito , a cantare con noi
attorno alla tomba del Comandante, sicuramente
c'erano tutti i giovani Fascisti.
E' seguito un minuto di silenzio in suo onore , poi
abbiamo eseguito l' ammaina bandiera con un
tramonto splendido che ha " coronato " questa
cerimonia.
Nel momento conviviale successivo, abbiamo
fatto un brindisi al "nostro" comandante .
LAGUNARE PAOLO CONSOLINI
Giovedì' 17 Luglio ore 20,30
CONFERENZA A PESCHIERA DEL GARDA
In questo splendido scenario , la palazzina storica
, intriso di storia e amor di Patria ( qui, fu decisa
la resistenza sul Piave dopo la tragica disfatta di
Caporetto ) si e' svolto questo incontro sulla vita
ed epopea di D’Annunzio e di Balisti : due
soldati, due poeti , due uomini con ideali di vita
antitetici. L' uno ( D’Annunzio ) il " Vate " , l'eroe
del bel gesto , l' esteta , l' uomo superiore, colui1
che guarda gli altri uomini dall ' alto, l' eletto .
L' altro ( Balisti ) l ' uomo chi viene dal popolo , l
' uomo che si e' fatto da solo, l ' uomo che eleva la
semplicita' ( mai miseria ) a ricchezza spirituale.
Due uomini, pero', accumunati, saldamente legati
dall’ amore per la Patria , per l' Italia.
Una relatrice ha illustrato le varie fasi della vita
di D’Annunzio : le gesta da soldato, gli eccessi da
uomo , le opere da poeta, leggendo due suoi
capolavori : la pioggia del pineto e i pastori.
Il relatore di Balisti , il nostro Claudio Salandini ,
con la sua innata passione , ha illustrato la vita di
Balisti, nativo di Ponti sul Mincio, nato da
famiglia semplice , i suoi avevano un' osteria,
partito volontario nella prima guerra mondiale,
pluridecorato e promosso di grado sul campo,
ferito in combattimento, poi l' impresa di Fiume,
l' epopea con i ragazzi volontari di Bir el Gobi in
Africa nel secondo conflitto mondiale,
l ' amputazione di una gamba, la prigionia, il rientro in Patria , la vergogna dell' otto settembre ,
l' adesione alla Repubblica Sociale Italiana additato dallo stesso Mussolini come l' uomo nuovo ,
la fine di tutto , la resa , il ritiro nella sua Piccola
proprieta' (denominato il " vivar" ), il vivere in
semplicita' , anche in ristrettezze economiche ,
poi la traformazione del luogo in " Piccola
Caprera "che lui volle lasciare in eredità ai suoi
ragazzi con questo testamento spirituale : “vi
lascio questa casa perche' abbiate un luogo per
ritrovarvi e serbarvi puri, perche' possiate
onorare la Patria e i Caduti del nostro Reggimento. Vi lascio questo luogo perche' viviate in
umilta' e poverta' francescana”. Claudio ha
recitato alcune poesie di Balisti : " Peo Dara " , "
il sior el poaret ", "Nadal e le campane" evidenziando il profondo lato sociale che e' presente in
tutti i suoi scritti .
La commozzione ha pervaso tutti i numerosi
presenti ; sembrava che fosse lo stesso Balisti a
recitarle ... Innumerevoli applausi hanno sottolineato la serata, intervallata con musica appropriata.
Salandini ha concluso la sua relazione con la sua
consueta " provocazione " : perche' non intitolare
una via , una stradina a Balisti comandante e
poeta : " di cosa avete paura ? " uno scrosciante
applauso ha dato la risposta del popolo (speriamo
che arrivi a qualche autorita' ! )
Alla fine della serata organizzata dalla Società
sala storica di Peschiera del Garda e' stato offerto
un semplice rinfresco , dando modo a tutti di
continuare l 'incontro con considerazioni storiche
e culturali.
Tutti noi , e numerosi amici della Piccola Caprera
, abbiamo invitato i presenti ad approfondire la
conoscenza di Balisti e dei Ragazzi di Bir el
Gobi presso il sacrario militare "Piccola Caprera"
splendida iniziativa che , sicuramente , ha toccato
il cuore del "nostro comandante” balisti e di tutti
i Volontari Giovani Fascisti .
Al di la' di ogni preconcetto , ci auguriamo , e noi
faremo di tutto , che simili iniziative possano
ripetersi portando luce ad un momento storico,
ancora con troppi lati oscuri, della nostra amata
Italia.
Il muro si sta sgretolando.....
LAGUNARE PAOLO CONSOLINI
11
Pubblicazione promozionale per la divulgazione della campagna di Bir El Gobi.
Libro composto da 160 pagine a colori 17x24 cma soli 15 €
Acquista, regala, diffondi questa opera unica, con gli splendidi disegni di Sergio
Bianche, Volontario G.F.
Il libro è in vendita alla Piccola Caprera
12
COMUNICAZIONE
COMUNICAZIONE A TUTTI COLORO I QUALI
HANNO A CUORE LA PICCOLA CAPRERA
La Piccola Caprera vive grazie alle nostre offerte.
Ricordiamoci di contribuire, per quanto è nelle nostre possibilità,
al suo prezioso mantenimento.
NOTE LIETE
Valerina, Balilla,
Emma e Giacomo
sono lieti di
annunciare la nascita
di Anna, che con il
numero di tessera
392 , a soli sedici
giorni di vita in
occasione della
Adunata di Luglio
dedicata al
Comandante Fulvio
Balisti, è diventata la
più giovane iscritta
agli Amici sostenitori
della Piccola
Caprera.
13
NOTE TRISTI
Vol.G.F. Fois Angelo (II°Btg. IV^Cp.)
Morte: Luglio 2013
Vol.G.F. Maneo Decio (I°Btg. II^Cp.)
Nascita: 4 Luglio 1922
Morte: 24 Maggio 2014
Vol. G.F. Meacci Ciro (III° Btg.)
Nascita: 31 Maggio 1924
Morte: 08 Maggio 2014
Vol. G.F. Boretti Virginio (I°Btg. II^Cp.)
Nascita: 14 Aprile 1922
Morte: 25 Agosto 2014
La Continuità Ideale della Piccola Caprera partecipa con profonda commozione al dolore della Famiglia e di tutti
i suoi cari per la perdita.
Le nostre affettuose sentite condoglianze.
CALENDARIO CERIMONIE 2014
LE CERIMONIE IN ONORE DEI CADUTI E COMMEMORATIVE DI REPARTO SI CELEBRANO
PRESSO IL SACRARIO OGNI PRIMA DOMENICA DEL MESE ORE 11.00
5 GENNAIO
2 FEBBRAIO
2 MARZO
6 APRILE
4 MAGGIO
1 GIUGNO
6 LUGLIO
3 AGOSTO
7 SETTEMBRE
5 OTTOBRE
2 NOVEMBRE
7 DICEMBRE
Cerimonia in ricordo di TUTTI I MILITARI CADUTI IN GUERRA
Cerimonia in ricordo dei MARTIRI delle FOIBE e degli ITALIANI TRUCIDATI DOPO
IL 25 APRILE 1945
Cerimonia in ricordo dei Servizi Speciali R.S.I. e della M.V.S.N.
Cerimonia in ricordo del S.A.F., della Divisione Alpina “MONTEROSA” e dei
VOLONTARI DI SPAGNA
Cerimonia in ricordo della X^ M.A.S. e della Div. “SAN MARCO”
Cerimonia in ricordo della AERONAUTICA MILITARE (REGIA – R.S.I. - A.M.) delle
FIAMME BIANCHE e del Gruppo Carri “M Leonessa” della G.N.R.
Cerimonia in ricordo del Maggiore Fulvio BALISTI già Comandante del 1° Btg.
Volontari Giovani Fascisti
Cerimonia in ricordo del REGIO CORPO TRUPPE COLONIALI
Cerimonia in ricordo dei BERSAGLIERI D'ITALIA – R.S.I.Cerimonia in ricordo dei PARACADUTISTI D’ITALIA
Cerimonia in ricordo degli Ufficiali del Rgt.GIOVANI FASCISTI
Cerimonia in ricordo della Battaglia di BIR EL GOBI del Rgt.GIOVANI FASCISTI
Trattandosi di cerimonie in onore dei Caduti, Combattenti e Reduci, i militari in congedo sono invitati ad
indossare il copricapo del proprio reparto, le loro decorazioni e se prevista la divisa associativa. Le Bandiere
e i Labari presenti dovranno essere inquadrati ed eseguire i comandi impartiti dal cerimoniere. I civili presenti
dovranno tenere un contegno adeguato e composto come è dovuto alla sacralità del luogo. Le cerimonie sopra
elencate, escluse quelle del Reggimento “Giovani Fascisti”, per eventuali cause di forze maggiore potrebbero
svolgersi in date diverse. Per ottenere conferma delle date di svolgimento delle stesse rivolgersi al responsabile delle cerimonie: Lagunare Girolami Sergio
telefono 041420176. - La Presidenza -
14