CAPRERA Piano verticale
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CAPRERA Piano verticale
Pianola Fabbricata dalla ditta G.Mola di Torino. La pianola, acquistata a Torino da Garibaldi nel 1860, e da lui smontata e ricomposta a Caprera, è uno strumento che permette di riprodurre automaticamente brani musicali. Il meccanismo all’interno è composto da un nastro perforato che mette in moto una serie di tasti o martelletti. L’Eroe dei due mondi, infatti, era un appassionato di musica tanto da creare nella sua dimora una sorta di ‘Accademia vocale e istrumentale in Caprera’. Aveva una voce di baritono e si dedicava al canto, accompagnato al pianoforte dalla figlia Teresita, ed eseguiva sia brani di opere italiane, sia antiche canzonette francesi, spagnole, pizzarde e genovesi, sia stornelli e canti popolari. Tra i compositori, Garibaldi amava in particolare Giuseppe Verdi, capace di interpretare lo spirito sociale e politico dell’epoca, e di comunicare forti emozioni negli ascoltatori, anche attraverso una componente patriottica. In molta musica erano presenti gli ideali risorgimentali ed i brani del repertorio d’opera ritrovati a Caprera lasciano intendere i sentimenti del Generale e di tutti coloro che gli erano vicini sull’isola. Nella Casa-Museo sono conservati anche altri strumenti musicali: l’organetto a manovella del tipo ‘Ariston’, il pianoforte verticale fabbricato in Francia che reca un’iscrizione dell’Exposition Universale del 1855, il fonografo Pathéphone 30 funzionante con motore a molla acquistato a Livorno con numerosi dischi. Fonte bibliografica: Soprintendenza per i Beni Architettonici il Paesaggio e il Patrimonio Storico artistico e Demoetnoantropologico per le province di Sassari e Nuoro, Garibaldi nella quotidianità di Caprera, a cura di Wally Paris, Quaderno n.2 – Grafiche Ghiani, 2004