rassegna stampa del 2011-02-08
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Rassegna stampa del 08/02/2011 Il Resto del Carlino Ravenna SPORT: Russi, decisivi i prossimi due incontri(Sport) La Voce di Romagna Ravenna SPORT: Russi, timidi segnali di risveglio(Sport) Il Corriere Romagna di Ravenna Il Bugiardo di Goldoni con Bartoli e Cantarelli diretti da Paolo Valerio(Cultura e Turismo) De Angelis non si gode il gol(Sport) Il Sole 24 Ore Infrastrutture e fondi privati le parole dimenticate(Economia locale) Ridare potere di spesa agli enti locali virtuosi(Economia locale) Sono solo i primi passi Ecco i risultati del governo(Economia locale) Uno scatto sulle infrastrutture(Economia locale) Il settimo sigillo aprirà la porta al federalismo?(Pubblica Amministrazione) Con l'Iva ai comuni cresce la differenza tra Nord e Sud(Pubblica Amministrazione) Regioni spaccate sul riparto dei fondi 2011(Pubblica Amministrazione) La Cgil si mobilita sul contratto Pa(Economia locale) I piccoli comuni sono esclusi dai limiti al 20% del turn over(Pubblica Amministrazione) Niente tfr ai pubblici per attività sotto i 15 giorni(Pubblica Amministrazione) Italia Oggi Conciliazione al test della proroga(Pubblica Amministrazione) Cosa prevede l'intesa del 4 febbraio 2011(Economia locale) Pubblico impiego, nuovo assetto(Economia locale) Ai prof un miliardo senza Brunetta(Economia locale) www.kikloi.it - Prodotta da Kikloi s.r.l. press LIf1E 08/02/2011 Resto dei Orlino Ravenna n ottica salvezz a Russi , prossim i due incontri GUARDANDO il trend degli ultimi incontri del Russi (8 sconfitte consecutive ) verrebbe da dire che rimane ormai sol o ulta flebile speranza di salvezza, Eppur e nel ko casalingo contro Forcoli, qualcosa è sembrato cambiare a fàvore della formazione di Lorenzo . La squadra non h a subìto gli avversari e i `falchett i ' avrebbero quanto meno meritato il pareggio . D a tempo non si vedeva un gruppo in grado di alzare la testa e di reagire al doppio svantaggio, giunto su due episodi, riuscendo poi a insidiare gli avversari fin o all 'ultimo nel disperato tentativo di cogliere un risultato positivo. La prima rete russiana del girone di ritorno, segnata dal difensore centrale D e Angelis al primo gol stagionale, ha riportato gli arancioni all 'appuntamento col gol che mancava da quasi 2 mesi. E il tecnico sottolinea come il gruppo non si è ancora arreso : «La squadra ha reagito – afferma Lorenzo – e dopo i primi 20 minuti ha lottato alla pari con gli avversari . Sono convinto che questo gruppo abbi a i mezzi per acciuffare, anche in extremis, la salvezza . Ho apprezzato il rendi mento della squadra e domani, nel recupero a Caste/ San Pietro, dovremo cerca re di dimostrare che siamo ancora vivi , pronti a lottare per la salvezza» . 11 Russi ha ancora 12 gare a disposizion e per evitare la retrocessione, con molti sconti diretti (Costei S .Pietro, Pavullese , Carpenedolo, Fiorenzuola, Tuttocuoio , Verolese, Ponsacco), ma occorre non sbagliare più nulla a cominciare dal recupero di domani e dalla trasferta di domenica sul campo della Pavullese. E il Russi deve guardare in due direzioni : alle spal le per evitare di essere acciuffato dal castel S .Pietro, in avanti non deve perder e di vista il Ponsacco che oggi occupa il se stultimo posto a quota 28, quindi co n più di 8 lunghezze sul Russi (17 punti) un divario che ora significherebbe retro cessione diretta senza playout . In buon a sostanza la strada verso la salvezza per il Russi è ripissima e irta di ostacoli, ma i `falchetti' visti domenica contro il Forco li, nonostante la sconfitta, hanno dimostrato di essere ancora vivi e vegeti . Mario Sil.ve5tr Pagina 9 ranghi .ar,p»ti il Lmeraa gi3C, u .1 tel aL,io e 5 divc,ti -é Nonostante la sconfitta col Forcoli i falchetti hanno dimostrato di aver ritrovato la strada giust a Russi, timidi segnali di risvegli o Lleangelts 'Domenica avremmo meritato almeno unpunw " Daniele Pompignol i RUSSI - Non è più piatto l'elettroencefalogramma del Russi. E ' un dato di fatto positivo quello che emerge all'indomani dell'ennesimo ko casalingo contro i l Forcoli. L'ottava battuta d'arresto consecutiva ha portato il Russi a ben undici punti dalla diretta rivale play-out (il Ponsacco a quo ta 28) e, seppur con una partita in meno, per i falchetti la spia dell'allarme rosso rimane costantemente accesa . Eppure il Russi visto domenica avrebb e meritato se non altro di portare a casa un punto, cosa che avrebb e senz'altro limitato il danno 'numerico' che ora li consegna anche ad una lotta contro il tempo . Sono infatti emerse note positive dalla gara di domenica nonostante il risultato finale non si di scosti da quello che è il copion e degli ultimi due mesi : è sotto agli occhi di tutti gli spettatori ch e erano al "Bucci" (tra i quali v i era anche un osservatore inviato dal Castel San Pietro, ndr) com e la formazione arancione abbia disputato un match molto più in cisivo, a tratti quasi convincente . Croce e delizia del ko contro gli amaranto toscani indubbiamente il centrale difensivo Luigi D e Angelis che prima, complic e una sua incomprensione con i l giovane Sternini, ha dato involontariamente il via al vantaggio La cura del nuovo allenatore Pino Lorenzo sta portando i primi frutti al `malato' Russ i ospite ma poi, facendosi trovar e al posto giusto al momento giusto, ha saputo buttare dentro l a rete che ha interrotto un'astinenza dal gol che andava avanti da l 12 gennaio . Un gol che ha infu- so fiducia ad un Russi che d a quel momento ha iniziato ad attaccare con convinzione e credendo nei propri mezzi . "Eppure alla fine siamo usciti nuovamente con una sconfitta - com - menta il difensore classe 1988 - e questa è la cosa che fa davver o più male, specialmente perch é siamo tutti consapevoli che domenica avremmo meritato decisamente di più". Ed è proprio il rammarico a rimanere tra le costanti dell'andamento dei falchetti, ancora un a volta puniti sulle poche occasioni create dagli avversari . "Quando abbiamo subito la seconda rete eravamo davvero arrabbiatissimi : volevamo fare di tutto per raddrizzare la gara - spiega - e oltre che contro i nostri avversar i ci siamo messi a lottare anch e contro la sfortuna". Una battaglia che alla fine non ha portato i tre punti, ma quantomeno ha messo in mostra u n Russi capace di mettere in serissima difficoltà gli ospiti del Forcoli. "Non abbiamo più temp o per essere buoni - conclude D e Angelis - ma è arrivato il momento di essere sempre cattiv i in campo e con qualsiasi avversario : nel calcio vince chi riesc e a fare gol ed ora abbiamo tanti scontri diretti che vogliamo vincere a tutti i costi per dimostrar e che questa situazione non rispecchia il nostro reale valore". Slitta il recupero Infin e il recupero di Castel San Pietro Russi, inizialmente in programma domani, è stata posticipato a mercoledì 16 febbraio alle ore 14.30 . Pagina 6 press L, IfE Corriere 08/02/2011 Questa sera al teatro Comunal e "Il Bugiardo" di Goldoni con Bartoli e Cantarelli diretti da Paolo Valerio RUSSI . È "Il Bugiardo", con Marcello Bartoli nei panni di un Pantalone padr e caparbio e Dario Cantarelli in vest e dell'ambiguo Lelio per la regia di Paolo Valerio, il titolo con cui prosegue quest a sera la stagione di prosa del Teatro Comunale . Dunque, Goldoni . Con uno de i suoi capolavori comici appartenenti a quell'anno fondamentale, 1750-51, in cu i arrivò a scrivere ben "sedici commedi e nuove" (owero il doppio rispetto a quell e fissate per contratto) imponend o definitivamente il suo nome e la sua oper a nel repertorio di compagnia . Un a commedia nuova che, però, si inserisc e nel filone della tradizionale commedia dell'arte piegando ai suoi collaudat i meccanismi il soggetto già affrontato da due grandi drammaturghi dell'epoc a barocca, Juan Ruíz de Alarcón e Pierre Corneille . L'immediatezza e la forza umoristica ch e pervadono il testo si dipanano attorno all a figura di Lelio, il bugiardo, che torna a Venezia nella casa del padre Pantalon e dopo un soggiorno di vent'anni a Napoli . Scaltro e dissoluto, fa della menzogna l a sua arte e lo strumento per destreggiars i tra ingegnose avventure amorose . Un'umanità che si mostra in tutte le su e ombre e debolezze : un'umanità che i n Lelio e nelle sue bugie trova un capro espiatorio, una vittima predestinata pe r scuotere una società ipocrita . Così la "morale" sarà ristabilita non dal carcer e (come prevedeva la prima stesura), ma d a una semplice promessa, pronunciata co l sorriso sulle labbra . Lo spettacolo inizia alle 20,45 . Info : 0544 587641 oppure www .comune .russi .ra .it . Susanna Venturi Pagina Qnandn In 29 press LIETE Corriere 08/02/2011 D girone D . Il Russi è uscito dal campo a mani vuote RUSSI . Non si è potuto godere fino in fondo l a gioia per la sua prima rete con la maglia del Russi . Il terminazione alla ricerca non resta dunque che leccolpo di testa di Luigi De del pareggio, schiaccian- carsi le ferite e da oggi co Angelis non è infatti ba- do gli avversari . Non è un minciare a preparare la stato ai falchetti per evita- caso che i toscani abbiano trasferta a Pavullo, vist o re il ko interno con il For- finito in nove, con due e- che il recupero del derby a coli, impostosi 2-1 proprio spulsi per doppia ammo- Castel San Pietro è stat o come all'andata . nizione . Purtroppo il se- posticipato dalla lega a «La soddisfazione perso- condo gol non è arrivato : mercoledì 16 . naie per aver ritrovato il un salvataggio sulla linea, «Questa lunga serie ne gol dopo un anno è mitiga- un'occasione per Melan- gativa ha dell'incredibil e ta dall'amarezza per un ri- dri e un'altra anche per il considerando le prestaziosultato ancora una volta a sottoscritto nel finale, ni fornite dalla squadra , noi avverso - conferma il quando l'allenatore mi ha però dobbiamo a tutti i codifensore arrivato in esta- spostato in avanti, quasi sti far girare la ruota dalla te dalla Copparese - in ma- da centravanti aggiunto . nostra parte, anche perniera immeritata . La mia Ma una doppietta sarebbe ché con il passare dell e segnatura è servita a dare probabilmente stata trop- giornate c'è sempre men o tanta carica alla squadra, po per me» . tempo per rimediare» . che poi ha reagito con deAgli uomini di Lorenzo Gianluca Strocchi De Angelis non si gode il gol Pagina 37 RRavennahalcaliunpoi inccrolulte Infrastrutture e fondiprivati le parole dimenticate erita di essere ripreso e approfondito i l contributo di Alberto Meomartini in materia di infrastrutture, apparso domenica sul Sole 24 Ore . Il se gno che, in un paese domina to dal gossip e dal qualunqui smo, intorno al tem a dell'economia si riuniscono ancora persone di buon senso che prescindono dagli interessi della piccola politic a e si preoccupano del futuro è, di per sé, una notizia . UniCredit ha sviluppato una seria ipotesi di rinnovamento della disciplina delle infrastrut ture largamente coincident e con quella desumibile dalle affermazioni di Meomartini . Pe r trasformare l'idea in fatti, UniCredit ha promosso un progetto per la realizzazione di un corridoio europeo fra Trieste , Monfalcone e Monaco di Ba viera : prima e, al momento uni ca, iniziativa concreta in grad o di fare concorrenza ai corrido i francesi, spagnoli e sloveni, e a i porti del Nord Europa . Un intervento in larghissima misura finanziato con risors e private, e senza alcuna garanzia dello stato, in virtù di un'allean za con il primo vettore mondia le (al momento in stand-by pe r il sorgere di un progetto analo go promosso dal governo, localizzato a pochi chilometri) . Perché una politica infrastruttura le non si caratterizzi per un us o irrazionale e talune volte impro duttivo delle risorse, ma sia si gnificativamente ancorata a i traffici veri, occorre tuttavi a che si realizzino alcune condi zioni, che speriamo il nostro paese sia in grado di garantire . La prima condizione è un a reale ed effettiva apertur a del mercato, oggi, soprattutto nel caso dei porti, sostanzialmente chiuso . Evident i barriere di accesso hann o precluso ai porti più impor tanti di essere competitivi . Sembra quasi che non si voglia svilupparli, per tutelar e locali rendite di posizione e inefficienze . affina ' pagina? Pagina I . . .. .. . .. . .. .. .. . .. .. .. . .. .. . .. .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. .. .. . di Fabrizio Palenzon a > Continua da pagina i noltre è indispensabile che si rispettino le regole europee in materia di aiuti di stato. Se un'impresa privata investe capitali propri no n può vedere sorgere una infrastruttura concorrente a pochi chilometri realizzata co n capitali pubblici . In quest o senso le scelte di politica de i trasporti dell'Unione europea meritano di essere condivise e attuate. La seconda condizione è la certezza e la tutela del legittimo affidamento . Se lo stato modifica unilateralmente i contratti in essere, dà luogo a un grave pregiudizio all'impresa che ha pianificato la rea , lizzazione della specifica ope ra alterando il sinallagma con trattuale, innalzando così un a barriera di accesso che scorag gia drammaticamente qualunque investitore a intervenir e sul mercato italiano dei servi zi e dei capitali. Certezza e tu tela del legittimo affidament o sono i prerequisiti di una poli tica delle infrastrutture alla quale, francamente, non siamo abituati. Le imprese straniere stanno ben lontani da un paese non regolato, dove non si vive la concorrenza e dove, specialmente, gli investimenti non sono tutelati. La terza condizione, ch e in parte si ricongiunge alla prima, è la sussidiarietà orizzontale . Lo stato non deve in tervenire nella costruzion e di infrastrutture se il privato riesce da solo in virtù del le sue alleanze con il traffico . Semmai lo stato dev e mantenere, anche nella materia delle infrastrutture, u n ruolo di regolazione pubblica e di controllo del rispetto delle regole. Bisogna dire chiaro ai cittadini che tutto si paga, nulla è gratis: le opere e i servizi pubblici , le opere di compensazione le paghiamo tutti con le tasse . Le infrastrutture realizzate co n soldi privati le paga, in tutto o in gran parte, chi le usa e si sa bene quanto e a chi costano . Vanno premiati i territori che intendono essere competitivi e sono pronti a investire per conseguire questo obiettivo . Il federalismo sotto questo profilo è un valore costituzionale, ed è la premessa per selezionare dove realizzare le infrastrutture di coesione. E la logica va invertita: ì sindaci non devono più affannarsi a chiede- I Dai cantieri uno stimolo crescita alla re compensazioni, ma piuttosto a sollecitare la realizzazione delle infrastrutture nei lor o territori . A meno che non preferiscano la marginalizzazione economica e sociale che sta caratterizzando, proprio pe r questo motivo, important i aree del paese . Da ultimo, le norme vanno modificate imponendo un'accelerazione sia per quanto attiene alla realizzazione dell e opere sia per quanto attien e agli assetti urbanistici . E semplicemente non dovrebbe essere più tollerato che un'opera pubblica essenziale per l a IL RICHIAM O Troppe liti sui progetti: la demagogia è nemic a del bene comune e distrugge la speranz a di futuro dell'Itali a coesione si realizzi nei tempi a tutti noti . In questo senso il project financing, salve le nor me sul mercato interno, deve essere immediatamente attivabile con la garanzia del risultato e in un tempo assoluta mente certo . Nel nostro paese non si vive , da anni, in una dimensione di crescita. Troppo spesso ogni scelta risponde più a considerazioni legate a interessi del momento, che a esigenze concre te e reali di crescita, di cui l a maggior parte si disinteress a totalmente. La demagogia è ne mica del bene comune e di strugge la speranza di futur o dell'Italia. PresidenteAiscat e RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina I Patto di stabilità interno Ridare potere di spes a agli enti locali virtuos i rnn ernerpNnn ire emergenti» . Ma è una sfida no n alla portata di tutti. L'intervento che si potrebb e Presidente degli industrial i fare, nell'immediato, è riveder e il patto di stabilità degli enti di Vicenza locali . «Anche quelli virtuos i che hanno soldi in cassa sono paralizzati», dice Zuccato . Non Ben venga qualsias i possono pagare i fornitori, non intervento, visto che possono dare il via a quelle l'argomento della crescita è opere infrastrutturali sul rimasto per troppo tempo i n territorio che sono secondo piano . Ma secondo importantissime per smuovere Roberto Zuccato, presidente la realtà locale di piccole degli industriali di Vicenza , aziende, in tutti i settori. Si non saranno le misure che il stima che 45 miliardi di euro , governo ha annunciato a soprattutto dei comuni del portare il pil del paese a + 3-4 Nord, siano fermi in Tesoreria per cento . «Si tratta d i unica. Il comune di Vicenza, interventi già sentiti e per esempio, ha 30 milioni d i promessi» . Alcuni, a suo euro che non può utilizzare . parere, destinati a non avere «È un meccanismo perverso grande impatto sulla realtà che sta bloccando l'economia» , delle imprese : «Non serve una dice Zuccato, che avanz a modifica della Costituzione alcune proposte per per rilanciare l'economia» . identificare i comuni virtuosi : il rapporto tra il numero de i Per Zuccato bisogn a dipendenti e degli abitanti, un a rilanciare la domanda interna, quota bassa di interessi sul che non dà segni di ripresa . «Il debito in rapporto alla spes a mondo è in recupero, l e corrente, risorse proprie pe r imprese che ce la fann o finanziare spese in cont o cercano di andare sui mercati capitale . Sono solo i primi pass i Ecco i risultati del govern o di Altero Matteol i o letto con attenzione i servizi pubblicati, ieri , . .dal Sole 24 Ore del lunedì e dedicati alle infrastrutture . Vengo subito al concreto. Non mi pare che opere come la Torino-Lione, il Brennero, l'asse estovest dell'alta velocità, il terzo valico, la Salerno-Reggio Calabria siano fortemente in ritardo rispetto alla tabella di marcia o addirittura impantanate . Ho tovato strano che si invochino affermazioni del tipo «si stava meglio quando s i stava peggio» . Non mi pare che non si parli più di infrastrutture nel nostr o paese. Dopo il2oo8 abbiamo dovuto fare i conti non solo con due anni di blocco di erogazione di ri sorse, quello ereditato da altr e maggioranze, ma anche con u n quadro di disponibilità, finanzia rie che sono passate dall'utilizz o dei mutui a forme complesse di assegnazione di finanziament o dei Fondi Fas.Il governo ha dovuto superare anche un contenzioso, che ha origini lontane, esploso in modo particolare nel biennio 2007-2008 (ne è un esempi o il blocco dei contratti Tav) a cui è stato necessario far fronte ricorrendo ad appositi strumenti legislativi . Senza dubbio, come in più occasioni abbiamo ribadito, i tempi che intercorrono tra l'approvazione dei progetti da parte del Cipe e l'apertura dei cantier i sono troppo lunghi e su quest o stiamo concentrando una seri e di azioni anche procedurali pe r far si che le osservazioni dei var i Dicasteri alle proposte inoltrate all'esame del Cipe avvengono in tempi cadenziati e certi. Non vorrei attribuirmi merit i che non ho, ma il Piano per i l Sud, almeno nel suo capitolo infrastrutturale è la Legge Obiettivo, legge che, nel bene e nel male rappresenta ancora, con tutt a la programmazione a quest a connessa, l'unico vero pian o programma del settore. Mentre altri Paesi europe i compravano banche private, i l nostro governo ha sostenuto le piccole e medie imprese in crisi , ha finanziato la . cassa integrazione, ha continuato a erogare stanziamenti e fondi per la sanità, ha rimodulato le risorse a disposizione dello Stato presenti ne i Cotratti di programma di società come Rfi o Anas, ne ha pagat o le spese per la manutenzione ordinaria. Ha continuato a finanziare il Mose, ulteriori lotti della Salerno-Reggio Calabria, ha perfezionato il meccanismo di fi- f Grandi opere, avanti piano L'inchiesta pubblicata ier i L'inchiesta del Sole 24 Ore del lunedì dedicata allo stato d i avanzamento delle maxi opere nanziamento incrociato per i l Brennero, ha finanziato un piano di assetto idrogeologico pe r il Paese, la prima tranche di interventi di piccola e piccolissima dimensione nel Sud, il contratto di servizio di media e lunga percorrenza di Trenitalia, ha finanziato il trasporto pubblic o locale di natura ferroviaria, ha individuato e applicato la logic a costruttiva alla realizzazion e delle reti Ten-T . E questo solo per parlare degli impieghi della parte pubblica dei finanziamenti al settore . Constestualmente questo Governo ha avviato la Brebemi, la Pedemontana lombarda, la Cisa, la Ragusa Catania, la Pontina, la Campogalliano Sassuolo , la connessione autostradal e con il Porto di Ancona: tutti finanziamenti di parte privata. Non 'è poco, ma non è ancora abbastanza . Assicuro che il Governo non è distratto da altre politiche e non è disimpegnato in un settore che resta strategico , ma ha necessità, anche nel setto re infrastrutturale, di proceder e a quelle riforme necessarie pe r garantire maggiore velocità ed efficacia dèlle politiche economiche di settore. Dalla "sferzata" al cavall o dell'economia ci aspettiamo una dose massiccia e concentrata delle risorse ancora non utilizzate . Ritengo opportuno allegare alla mia nota un elenco dettagliato di azioni del comparto delle infrastrutture avviate nel 2010 (Si veda l'infografica a fianco, ndr) . Ministro delle infrastrutture e dei Trasporti Il Sole 911)2 press LIf1E 08/02/2011 Gli interventi avviati dal governo nel 2010 °Approvazione del Regolamento esecutivo del Codice dei Contratti Pubblici; un provvedimento che dà trasparenz a ad un comparto chieve della nostra economia Approvazione da parte del Cipe del progetto ferroviari o della Pontremolese, 3. miliardi di € e avvio di un prim o lotto funzionale del progetto di massima del tracciato (part e O Definizione italiana) del nuovo valico ferroviario lungo l'asse Torino - Stanziamento di ulteriori risorse, 230 milioni di € con i l quale raggiungere oltre il 70% di avanzamento dei lavor i del Mos e Lione e approvazione da parte del Cipe del cunicol o esplorativo de La Maddalena , 143 milioni di € Sblocco lavori per il terzo valico dei Giovi (39 km d i galleria lungo l'asse AV/AC Milano-Genova , di,2 miliardi di € e l'avvio di un primo lotto costruttivo d i circa 780 milioni di € lavori a Milano della linea metropolitana M5 pe r O Avvio un importo di 781 milioni di € O Sblocco lavori per l'asse ferroviario Brescia-Treviglio lungo l'asse AV/A C Milano-Verona, 3,2 miliardi di € e avvio di un primo lotto costruttivo di circa 1.250 milioni di € Avvio a Milano della gara della line a Q M4, 971 milioni di € in corso della Pedemontan a O Gara Lombarda, 3,4 miliardi di € O Sblocco lavori delnuovo tunnel ferroviario del Brennero , parte italiana, 4,8 miliardi di € e l'avvio di un primo lotto costruttivo di circa 792 milioni di € Avvio del progetto della linea di accesso al valic o del Brennero (tratta FortezzaVerona) per u n importo di 4,2 miliardi di € e avvio di un prim o lotto costruttiv o Completamento progetto Tangenziale Est-Est di Milano (Tem) e prossimo avvio cantierizzazione, 1,8 miliardi di € Avvio gare ed affidamento lavori dell e "opere piccole e medie ne l Mezzogiorno" per un importo di prim a fase di 413 milioni di € Definizione del tracciato dell'ass e viario E7 8 (Fano-Grosseto) e identificazion e di procedure finanziarie per l'attuazion e dell'oper a Definizione del progetto autostradale Orte-Mestre co n approvazione della Via per u n importo di 9 .8 miliardi di € o Apertura dei cantieri del nod o ferroviario di Genova, 700 milioni di € Approvazione da parte del Cipe del progetto definitiv o dell'autostrada della Cisa, 1,8 miliardi di € e avvio de i lavori di un primo lotto funzionale di circa 700 milion i di € Approvazione da parte del Cipe del progetto dell'ass e autostradale Cecina-Civitavecchia, 2,8 miliardi di € e apertura dei cantieri di un primo lott o Approvazione da parte del Cipe del progetto dell'ass e autostradale Roma-Latina, 2,4 miliardi di € Approvazione da parte del Cipe dell'asse autostradal e Olbia-Sassari, b(1) milioni di € esecutiva di un ulteriore lotto della Line a O Approvazione metropolitana C a Roma per un importo di 890 milioni d i € ed ulteriore completamento della linea Bl per ulteriori 300 milioni di € Avanzamento dei lavori della Salerno-Reggio Calabria co n l'apertura al traffico di ulteriori 35 K m Completamento dell'autostrada Catania-Siracusa , 761) milioni di € Approvazione da parte del Cipe della Piastra Logistica d i Taranto per un importo di 2(M milioni di € Disponibilità del progetto definitivo del Ponte sull o Stretto di Messina e avvio dei lavori delle opere a terra (variante ferroviaria di Cannitello e nodi stradali ne l Comune di Messina ) Uno scatto sulle infrastrutture Trevisani (Confindustria) : delle parole non ci fidiamo più, chiediamo i fatti Marco Morin o M lnr~o crollo de135 per cento. C onfindustria chiede la ripresa dei finanziamenti nelle opere pubbliche, attraverso la riduzione della spesa corrente e il ripristino degl i sta nziamenti ai livelli pre crisi» . Gli imprenditori sono consapevoli che il ruolo dello Stato è e resta essenziale, ma occorre assolutamente incentivare l'utilizz o di strumenti alternativi di finan - Alla vigilia del Consiglio dei ministri, in programma domani , che dovrebbe dare «una sferzat a al cavallo dell'economia», Con i findustria si attende uno scatto in avanti - rispetto all'immobilismo degli ultimi tempi - anch e sul versante degli investiment i nelle infrastrutture per lamobìlità e i trasporti . «Non ci fidiam o più - dice Cesare Trevisani, vicepresidente di Confindustria pe r GLI STRUMENTI le infrastrutture e la logistica - «Negli ultimi tre anni la spes a delle parole e degli annunci. Or a pubblica è calata del 35%, chiediamo ifatti» .Trevisaniparla a una platea di imprenditori e è ora di invertire la tendenza » manager riuniti, a Milano, per l a Meomartini: sfruttar e prima giornata della Mobility la Cdp e i project bon d conferenee, l'appuntamento a n nuale dedicato alle grandi questioni delle infrastrutture e delle ziamento: bisogna cioè rafforza , reti promosso da Assolombarda re il ruolo strutturale e diffus o e Camera di commercio. della finanza privata. Ma per atTrevisani elenca, in sintesi, l e trarre il capitale privato -sottolileve sulle quali agire per rilancia- nea il presidente di Assolomba rre la politica dei cantieri : «Negl i da, Alberto Meomartini - occorultimi tre anni - dice Trevisani re la più importante delle infrala spesa pubblica destinata all e strutture, quella immateriale delinfrastrutture ha registrato un le regole . «Regole certe e costan- ti nel tempo - dice Meomartini, interpretando in sentimenti dellaplatea- sonora precondizione per attrarre capitale privato» . In secondo luogo è necessario garantiie la remunerazione dei capitali investiti,ma questo èpossibile solo semplificando le procedure e riducendo il numero dei soggetti decisionali e autorizzatori: z6 firme da parte di ir enti diversiper completare l'iterprocedurale di approvazione di un progetto è una mostruositàburocratica tutta italiana alla quale è necessario porre fine una volt a per tutte. Per quanto riguarda le nuove modalità di finanziamento delle grandi opere sono state suggerite, da Meomartini, due opzioni: il coinvolgimento della Cassa Depositi e Prestiti (C;dp) ; lo strumento dei project bond, proposto dalla presidente d i Confindustria Emma Marcegaglia in occasione della passata Mobility conference e rilanciat o anche dal presidente della Commisisone Ue Barroso lo scors o settembre di fronte al Parlamento europeo. «Dobbiamo uscire dalle beghe locali e dallalogica della con trapposizioni perenni - dice ancora Trevisani -e ragionare sulle priorità per il paese, inun quadr o di regole certe e condivise», Secondo il presidente della Sea (aeroporti di Linate e Malpensa ) Giuseppe Bonomi, tra i relator i della Mobility conference, «l e imprese del Nord sono troppo nervose per l'eccesso diburocrazia» eper l'incapacità della politica di comprendere i loro bisogni. Poi cita un caso concreto: «Una compagnia aerea- dice rivolgendosi al sottosegretario aitrasporti Mario Mantovani presente in sala - ha formalizzato una richiesta al ministero dei Tra sporti per il collegamento tra Singapore e NewYorkpassando per Malpensa. La richiesta giace ancora i n evasa e alla politica chiediamo d i darci regole e mettere in camp o azioni chenon penalizzino le imprese. Mi perdoni lo sfogo - prosegue Bonomi rivolgendosi direttamente aMantovani, neo coordinatore del Pdl in Lombardia -ma è lo sfogo diuna impresa ner- vosa, perché se dovesse vincere Barcellona, ci perderemmo non solo noi ma l'intero sistema industriale milanese» . Intanto il fondo F2i guidato da Vito Gamberale (anch'egli presente alla Mobility conferenee) starebbe valutando l'acquisizione diMetroweb, società proprietaria della rete in fibra ottica . Attualmente Metroweb, messa all'asta, fa capo per il 7647% al fondo Stirling Square e per i l 23,53% ad A2A. Infine uno studi o della Camera di commercio stima in un miliardo di curo l'anno - in termini di ritardi, malatti e (causa smog) e giorni di lavor o persi - il costo della congestion e a carico delle imprese milanesi : lo riferisce il presidente dell a Cdc di Milano, Carlo Sangalli . Oggi la seconda (e ultima ) giornata della Mobility conference : al centro dei lavori, il tema dell'energia. (o R:PRODUZJONE RISERVATA Domani sul dorso Lombardi a Verso l'Expo del 2015 : ferrovie al palo , perle merci c'è solo l'asfalt o Pagina 7 Uno scatto sulle infrastrutture Il settimo sigillo aprirà la porta al federalismo? di Guido Gentili l lettore Antonio Borghetti , commentando il mio "no" all a patrimoniale e a ogni forma d i prelievo straordinario (il Sole de1 4 febbraio), solleva un problema. In un'impresa privata, osserva, in cui gl i amministratori si rivelano dei "felloni", i soci, per tutelarsi, dispongono dell'azion e di responsabilità . Lo stesso dovrebbe valere per i cittadini - magari chiamat i ingiustamente a pagare per un debito che non hanno contratto per loro scelta - a fronte dei politici-amministratori incapaci o peggio che (eletti da loro , s'intende) hanno determinato l'enorm e debito pubblico . Dunque, scrive il lettore, prevediamo semmai un'impost a patrimoniale o reddituale extra su i redditi e pensioni dei politici che hann o amministrato male . L'idea è volutament e polemica e provocatoria (che facciamo, i l processo di Norimberga sul debit o . pubblico?) ma ha una sua presa forte, cos ì come è forte e sentito, storicamente, il problema della responsabilità politic a degli amministratori, in particolar e quelli a diretto contatto con i cittadini a cominciare da sindaci e presidenti d i regione. La questione federalista è di bruciant e attualità dopo le polemiche sul decret o per il fisco municipale . Ed è propri o all'interno della partita federalista, decisiva per l'Italia, che si gioca il tem a del "fallimento politico" . Del decreto legislativo in attuazione della legge delega 42 del 2009 presentato, su quest o argomento, dal governo Berlusconi il 30 novembre 2010, e che attende di essere esaminato in Parlamento, non si è parlat o molto. Però è nei 18 articoli di quest o testo che è scritta nero su bianco un a svolta, più che riformista, rivoluzionari a per un paese come il nostro . Materia a elevatissima sensibilità politica che, è facile prevederlo, sarà oggetto di scontri aperti e prove di forza trasversali e sotterranee ben oltre i primi "no " (progetto «incostituzionale» e «centralista») già espressi dal president e dell'Anci Sergio Chiamparino e da quell o della Conferenza delle regioni Vasc o Errani. La posta in gioco è alta . Il decreto (settimo e ultimo di quelli proposti dall'esecutivo) disciplini meccanismi premiali e sanzionatori pe r le regioni, le province e i comuni. In pratica, fissa le sanzioni politiche , differenziate per titolo e grado, nei confronti di governatori, sindaci, presidenti delle province e manager dell e Asl che si renderanno responsabili d i gravi inadempienze. Il crac della sanità e il dissesto dei bilanci comunali costerà i l posto a sindaci e governatori. E non sol o quello. Sono previste infatti l'interdizion e per io anni dai pubblici uffici, la perdit a del 30% dei contributi elettorali percepit i dal proprio partito (o lista) per i presidenti di regione (colpiti anche s e violano i piani di rientro sulla sanità e portano per due anni al massimo - 3% l'addizionale Irpef) . Prevista l'ineleggibilità per i sindaci fuori regola. La sanità va in default? Si concretizza l a «grave violazione di legge» da parte de l governatore, e il consiglio dei ministri , sulla base dell'articolo 126 della Costituzione, propone al Capo dello stat o la sua rimozione «per fallimento nel proprio mandato di amministrazion e dell'ente regione» . Ma decadono anche i funzionari regionali, dai direttori dell e Asl ai dirigenti dell'assessorato competente . Il principio del "falliment o politico" vale anche, come si è detto, per i presidenti delle province e per i sindaci , ineleggibili per dieci anni a tutte l e cariche elettive nazionali ed europe e nonché a quelle previste negli ent i partecipati dalle province e dai comuni. Mentre sono previsti premi per, gli ent i virtuosi: ad esempio, le regioni, i comuni e le province che collaboreranno con il fisco nel contrasto all'evasione fiscale s i vedranno riconosciuta una quota d i compartecipazione (pari al 50 % dell'emerso) ai tributi statali riscossi a titolo definitivo . Non c'è che dire : una svolta, tenut o anche conto di altri particolari, com e l'obbligo di rendicontazione "in uscita" da parte del presidente regionale d a pubblicare sul sito istituzionale dell a regione almeno dieci giorni prima dell o svolgimento delle elezioni. «Vedo , pago, voto» è il principio, sacrosanto , richiamato dai ministri Giuli o Tremonti e Roberto Calderoli . Vedremo se e come andrà in porto, ma i l settimo decreto sul federalismo è davvero il "decreto dei decreti" . guido [email protected] Compartecipazione . Il Fisco punterà sui consumi Con 1'Iva ai comuni cresce la differenza tra Nord e Sud Saverio Fossati Gianni Trovati * La compartecipazione Iva punta decisamente a Nord. Anche l'analisi del gettito per provincia, cioè secondo il metod o individuato dall'ultima versione del decreto sul federalism o municipale, conferma la geografia squilibrata del gettito, che premia soprattutto i grand i centri nelle regioni settentrionali e si riduce al lumicino nell e province calabresi, campane e sarde. Il gettito provinciale è l'unità di misura individuata da l provvedimento, che in pratica prevede un meccanismo in tre tappe : si fissa l'aliquota nazionale di compartecipazione, tale da garantire ai comuni i 2, 8 miliardi che nelle versioni precedenti del testo erano assicurate dalla devoluzione di una fetta di Irpef, si applica l'aliquota al «gettito Iva» della provincia e, all'interno di ogni provincia, si redistribuisce il tutto ai comuni in proporzione al numero di abitanti . I numeri nell a tabella qui sotto stimano la dote che ogni comune potrebbe ri cevere sulla base dell'Iva dichiarata nel2oo8 (ultimo ann o di cui si hanno al momento le analisi provinciali) . Dietro a Milano e Roma, «fuori quota » con 201 e 162 curo per abitante , la classifica divide l'Italia nettamente in due : in alto il Nord e in basso il Sud, con Crotone, Caserta e Cosenza che si piazzan o a livelli anche 10o volte inferiori rispetto alle città di testa . Per capire a fondo gli effett i reali della nuova compartecipa zione, in realtà, andrà chiarita meglio quale sarà la base delle risorse da distribuire ai sindaci . Il testo parla di «gettito Iva » ma questa espressione non è delle più lineari. Le analisi delle Finanze indicano come «competenza giuridica» Iva un importo che, nel 2007 (ultimo dato disponibile con il dettaglio provinciale) era di circ a 120 miliardi, e gli stessi tecnic i del dipartimento confermano che la norma indica «il gettito iscritto nel bilancio dello stato» . Il problema è che quei sold i lo stato non li ha, perché rimborsi, compensazioni e trasferimenti all'Ue riducono la competenza giuridica a 8o miliard i circa . Nel caso dell'Iva, il gettito netto così ottenuto è quell o .. . .. .. .. . .. .. . .. .. . .. .. .. . .. .. . .. .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. .. . .. .. . .. . .. .. . I DUBBI SUI CALCOLI Il testo del decret o parla di «gettito» m a non chiarisce se va definit o sull'importo al nett o o al lordo dei rimbors i .. . .. .. .. . .. .. . .. .. . .. .. . .. .. .. . .. .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. .. . .. . .. .. . .. .. . che l'Istat inserisce nel Pii: nel 2oio il gettito lordo è calato rispetto al 2009, mentre quello netto è cresciuto, a causa proprio della stretta sulle compensazioni. Se allora la base di calcolo è l'Iva «netta», cioè quell a su cui effettivamente lo stato può contare, l'aliquota di compartecipazione si alza intorno a quota 3,5% . Aprescindere da queste (pesanti) incertezze, rimane il fatto che anche la geografia dell'Iva premia in modo consistente i territori più ricchi, dove i consumi sono più intens i (e l'evasione meno incisiva), e aumentai compiti del fondo perequativo. Nella prima fas e dell'applicazione, quella basata sulle medie provinciali, saranno favoriti i comuni nei territori "trainati" dalle grandi città, mentre nella seconda fase saranno i consumi effettivi de l territorio comunale a decidere la dote che va al sindaco. e RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 1 7 la, patita sulla saviità Al via la tre giorni trai governatori per trovare un accordo sulla torta da 106,5 miliard i Regioni spaccate sul riparto del fondi 2011 Roberto Turno Sei diverse proposte in campo per spartire tra le regioni la tor ta dei 1o6,5 miliardi da destinare nel 2011 all'assistenza sanitaria pubblica . E partita tutta in salita ieri la no-stop di tre giorni che fino a mercoledì vedrà impegnati i governatori nella spinosissima partita che avrà un effetto decisivo nell'anticamera del federalism o fiscale applicato alla sanità: i cost i standard di asl e ospedali, che scatteranno nel 2013 proprio sulla base dei risultati del 2011 . Ieri i governatori sono arrivati spaccati al vertice . Sul piatto soprattutto l'asse del sud che chiede di abbandonare il criterio di ripar- to fondato sull'età della popolazione, che lo sfavorirebbe, pe r considerare anche il "fattore de privazione", vale a dire indici ch e considerino le situazioni di disagio socio-economico . Come non avviene ancora una volta con la proposta del ministero della Salute, che in parte piace solo a Veneto, soprattutto, e Lombardia e La.. . .. .. . .. . .. .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . .. .. . LE DIVISION I In campo sei proposte . I cost i standard di Asl e ospedal i in vigore dal 201 3 verranno calcolati in bas e alla ripartizione di quest'anno zio . Nel mezzo, ben sei propost e su cui ieri le regioni hanno cominciato a confrontarsi, affidando in serata agli assessori il compito di cercare una sintesi . Per mediar e tra posizioni che in maniera bipartisan - centrodestra o centrosinistra - dal nord al sud spaccano i governi locali . Con i governator i di centrosinistra però più disponibili ad accogliere almeno in part e le proposte delle regioni del sud . Oggi i governatori riprenderanno il tavolo politico. La speranza è di chiudere entro domani, per arrivare giovedì in conferenza stato regioni . Altrimenti, senza intes a ancora per un mese, si procederebbe d'ufficio con la propost a del governo . Un pessimo segnale di spaccatura tra le regioni al primo esame pre-costi standard e proprio all'avvio dell'esame in parlamento dello schema di decreto sui costi standard . Dei 1o6,5 miliardi per il 2011, la posta in palio effettiva per il riparto riguarda ì 103,9 miliardi del cosiddetto fondo indistinto pe r l'erogazione dei Lea (i livelli essenziali di assistenza) . Le sei proposte (di Sicilia, Calabria, Veneto, Basilicata, Umbria, Emilia Romagna) avrebbero effetti differenti al momento del riparto dei fon di tra le regioni . Con un mix più o meno sensibile del "fattore deprivazione" (e della sua eventuale gradualità), da applicare soprattutto alla spesa ospedaliera, ma tenendo sempre in campo come fattore principale l'età della popolazione. Soltanto il Veneto propone apertamente di continuare a considerare esclusivamente l'et à della popolazione, dando anzi pi ù peso agli ultra 75 enni . Gli spostamenti di risorse da una region e all'altra andrebbero da un massimo di perdite di 231 milioni per la Lombardia (proposta della Calabria) a un guadagno massimo di 157 milioni per la Campania (pro posta della Sicilia). Partita difficilissima. Che le regioni del sud hanno arricchito recentemente contestando le modalità di calcolo dei fondi per la mobilità degli assistiti verso il nord . Mentre la Campania ha chiesto di dare peso anche alla disabilità. E al nord qualcuno ha rilanciato : perché non considerare (e pesa re) anche l'inquinamento atmosferico tra le cause della maggio re spesa perla salute? Oggi i gover natori cercheranno almeno di avvicinarsi alla prima quadratur a del cerchio : fare in modo che nessuna regione perda rispetto al 2010. Un'impresa quasi disperat a allo stato delle cose: soprattutto se si considera che, dopo la manovra estiva, i fondi rispetto al 2010 sono cresciuti solo dello o,8% . Con quasi 800 milioni che manca no all'appello tra superticket per la specialistica coperto solo fino a maggio e la cancellazione delle risorse per la non autosufficienza . :017IPROOII/IONE RISERVA A o. Sciopero a marz o Ta Cgil si mobilita sul contratto Pa Giorgio Pogliott i ROM A n Dopo l'intesa separata d i Palazzo Chigi la Cgil avvia l a mobilitazione, in vista di uno sciopero dei dipendenti pubblici previsto per la prima decade di marzo . L'annuncio è arrivato ieri , al termine di una riunione congiunta delle segreterie delle due categorie coinvolte , dai segretari generali della Fp Cgil (Funzione pubblica) Rossana Dettori, e della Flc-Cgil (scuola, università e ricerca ) Mimmo Pantaleo, che avanze ranno la proposta ai rispettivi organismi dirigenti . Ma la protesta potrebbe estendersi : «Si è aperta la discussione in Cgil sulla necessità di mettere in campo una forte mobilitazione spiega Pantaleo per ricomporre le tante iniziative a difesa dei diritti nel pub blico come nel privato e farl e convergere, in nome della richiesta di una svolta radicale . L'intesa separata non parl a dei precari che solo nel nostro comparto sono 3oomila , che perderanno il lavoro1ÌaL causa dei tagli al fondo che narîzia i loro contratti» . Per il 2 aprile la Flc ha organizzat o una manifestazione, mentre secondo Pantaleo lo sciopero dei dipendenti pubblici «potrebbe svolgersi nella prima decade di marzo» . Oggi, intanto, per fare il punto sulla situazione i leade r di Cisl e Uil, Raffaele Bonann i e Luigi Angeletti, interverranno agli esecutivi nazionali del le categorie del pubblico impiego che hanno sottoscritt o l'intesa . Si prevede che i pubblici dipendenti che hanno l e retribuzioni congelate da l 2010 al 2013, non avranno ulte rioripenalizzazioni dall'applicazione delle tre fasce di premio meritocratiche previst e dall'articolo 19 del dlgs 150 del 2009, considerato il "cuore " della riforma Brunetta . In base all'intesa di palazzo Chig i solo con risorse aggiuntive de- rivanti dai risparmi di gestione saranno distribuiti i premi , secondo il criterio che al 25 % dei più meritevoli andrà il 50%, al 50% il restante 50% e i l 25% non avrà nulla. L'effetto è che nessuno avrà penalizzazioni al salario accessorio - in aggiunta al congelamento fino al 2013 delle retribuzioni, rimaste al livello del 2010 - ch e secondo i calcoli della Cisl va le tra i 300 e i mille euro nett i per dipendente . Ma al temp o stesso i più meritevoli nonver ranno premiati rispetto agli al tri colleghi, almeno fino a quando il Tesoro non avr à quantificato le risorse aggiun.. .. . .. .. . .. .. .. . .. .. .. .. .. . .. .. . .. .. .. . .. .. .. . .. .. .. . .. .. . .. .. .. . .. . .. . LA DIVISION E Pantaleo (Flc-Cgil) : «Ridott i i salari e trascurati i precari dall'intesa separata » Oggi Bonanni e Angelett i riuniscono le categori e . .. . . .. . .. .. . .. .. . . . . .. . . . . .. .. .. . .. .. .. . .. .. . .. .. . .. . .. .. .. . . tive. Pietro Ichino (Pd) parl a di «capitolazione», giudicando l'intesa un «azzeramento della riforma Brunetta», per ché «a nessuno per quant o inefficiente verrà tolto un solo euro di salario accessorio» . Tornando alla Cgil che ha abbandonato il tavolo venerdì contestando la decurtazione dei salari pubblici, oltre al richiamo in cima al testo al nuovo modello contrattual e che non ha sottoscritto: «I l blocco dei salari a regime provocherà almeno 16o euro di perdita del potere d'acquisto , considerando che 1 punto di inflazione vale circa 20 euro al mese - sostiene Michele Gentile (Cgil)-. Quanto alle risorse aggiuntive, giovedì era previsto un incontro in Funzion e pubblica per l'utilizzo di 24 mi lioni di euro, pari a circa 40 eu ro pro-capite, che è saltato poiché il Tesoro non sembra disponibile neppure a tirare fuori quei quattro soldi» . © RIPROOUZIONE RISERVATA Corte dei conti. Le indicazioni delle sezioni riunit e I piccoli comuni sono esclus i dai limiti al 20% del turn over Gianni Trovati MILAN O 1 Niente limite al 20 per cen to per il turn over nei comuni con meno di 5mila abitanti . I pic coli enti devono continuare a seguire le vecchie regole, che im pediscono di superare la spes a di personale registrata nel 2004, con una sola novità : le assunzio ni rimangono bloccate in ogni caso quando gli assegni al perso naie superano il 40% della spe sa corrente. L'altra norma chia ve della manovra estiva, che per mette un'assunzione ogni cinque cessazioni, si applica solo negli enti più grandi, quelli sog- getti al patto di stabilità. A certificare il via libera per i piccoli enti intervengono le se riunite della Corte dei conti, che nella delibera 3/2011diffu sa ieri fanno tirare un sospiro di sollievo ai quasi 5 .700 sindaci interessati (il 70% del totale) . lPIULETT I www .ilsole24ore.com/norm e 1]Il decreto sul federa lism o 2] Unico aggiornato sui terren i 3] Forum sui costi della Rc aut o 4] Indennizzo per l'acqua Il tema domina da mesi le pre occupazioni dei piccoli comuni, da quando la manovra estiv a (Dl 78/2010, articolo 14, comm a 9) ha dettato le nuove regole per il personale degli enti locali: re gola del 20% sul turn over, e stop assoluto al reclutament o per chi spende troppo . La regola non distingue espli citamente enti grandi e piccoli, e questi ultimi avevano tempestato di domande le sezioni regionali della corte dei conti . I giudici delle Marche hanno chiesto lumi alle sezioni riunite, che nei fatti hanno accolto e cer tificato la lettura proposta da al cune sezioni territoriali (pe r esempio la Lombardia ; si veda I l Sole 24 Ore del 19 ottobre) . Il via libera agli enti più piccoli nasce dal fatto che la manovra estiva non ha abrogato la loro vecchi a regola (fissata dal comma 56 2 della Finanziaria 2007), che imponeva di non superare le spes e di personale registrate nel 2004. In questo contesto, spiegano i magistrati, applicare anche un limite riferito al numero di cessa zioni intervenute l'anno precedente non sarebbe logico . La Corte sottolinea però anche le ragioni "funzionali" all a base della sua interpretazione : differenziare la disciplina fra grandi e piccoli enti, sottolinea, appare «ragionevole» , mentre l'applicazione indiscriminata del blocco del tur n over avrebbe «effetti paradossali per gli enti che hanno u n numero di dipendenti ridotto» ; in pratica, molti piccoli c o - muni sarebbero costretti ad azzerare completamente il personale prima di poter effettuare una nuova assunzione . Nelle risposte alle questioni di massima diffuse ieri le sezio ni riunite della corte dei conti si sono occupate anche di altri te mi sollevati dalla manovra cor rettiva della scorsa estate . La corte, per esempio, ribadisc e l'impossibilità anche per gli enti locali di riconoscere i rimbors i per i dipendenti che utilizzano i l mezzo proprio durante le missioni, ma con una novità : l'autorizzazione all'uso dell'auto privata non solo garantisce la copertura assicurativa, ma permet te anche di riconoscere un indennizzo pari al biglietto de l mezzo pubblico che sarebbe sta to necessario per raggiungere i l luogo della missione . Le nuove regole sulle spese d i missione, che impongono di di mezzare le uscite rispetto al 2009,11011 incidono poi sui rim borsi dei segretari in convenzione, che utilizzano l'auto per spostarsi tra i diversi enti locali che amministrano: nel loro caso i rimborsi sono previsti da una norma contrattuale (articolo 45 , comma 2 del contratto del 16 maggio 2001), che per le sezioni riunite non viene colpita dalla nuova austerità. Niente da fare, invece , sull'esclusione delle spese dal patto di stabilità, su cui la lettura della Corte rimane rigida : le uscite indifferibili, anche se le gate a ordinanze di protezione civile, sono scontabili dal patto solo nei limiti del finanzia mento statale. Per tutte le altre spese, il trattamento "ordina rio" è inevitabile . gianni [email protected] RIPRODUZIONE RISERVAI A . . .. .. . .. .. . . .. . . . . . .. . .. .. . . . .. .. . .. .. .. . .. . . . .. .. .. . .. .. . .. .eOttl www.ilsole24ore.com/norme Le delibere della corte dei conti del . n, .i press LIf1E Il So 08/02/2011 Previdenza, Le indicazioni dell'Istituto Niente Tfr ai pubblici per attività sotto i 15 giorni Fabio Venanzi All'inizio o alla fine dell'attività lavorativa nel pubblico impiego, per aver diritto al mese pieno di trattamento di fine rapporto occorre aver lavorato almeno 15 giorni . E quant o precisato dall'Inpdap, l'Istituto di previdenza dei dipendenti delle pubbliche amministra zioni, con la nota operativa n . 6 del 2 febbraio 2011, che fa se guito alla circolare 17/2010 . In particolare, l'Istituto di previdenza ha precisato nella nota che i periodi svolti nel n primo mese di assunzion e e/o nell'ultimo mese di servizio sono utili ai fini della misura del Tfr soltanto se pari o superiori a 15 giorni, stabilendo altresì che in questi casi l'accantonamento del 6,91% nonché il relativo contributo, a carico del datore di lavoro e del l'iscritto, saranno calcolat i sulla retribuzione virtuale cui l'iscritto avrebbe avuto diritto se avesse lavorato per l'inte ro mese . Di fatto, si ripresenta l'espe rienza del versamento dei con- tributi sul virtuale, come già avvenne - con scarso successo - una decina di anni fa in tema di Tfr su cui l'Istituto previdenziale, successivamente , dovette fare marcia indietro . In particolare, negli esemp i riportati, 1'Inpdap ha chiarit o definitivamente il dubbio su a quale retribuzione deve essere applicata la percentuale del 6,91: di fatto la retribuzione utile ai fini della seconda quota del Tfs (trattamento di fine servizio) è pari alla retribuzione contributiva utile, vale a dire l'8o%, a differenza del per sonale in regime di Tfr dove l a retribuzione utile ai fini del trattamento di fine rapporto è pari al ioo per cento. RIPRODUZIONE RISERVATA Conciliazione al test della proroga Intanto spuntano nuovi vincoli di spesa per gli enti local i DI SIMONA D'ALESSI O rriva oggi la proposta , stilata con il ministero dell'economia, per «intervenire sul sovra-indebitamento e rinegoziare alcun e situazioni di difficoltà degli ent i locali» nell'ambito del decreto milleproroghe, al Senato . A confermarlo a ItaliaOggi è Gilberto Pichetto Fratin del Pdl, uno dei relatori del testo, nelle ore più calde che ne precedono l'arrivo giovedì in Aula, probabilmente con la fiducia . Novità imminen ti anche sul l'obbligatorietà della media-conciliazione : il governo punta ormai verso la proroga di un anno soltanto per le liti condominiali e quelle stradali, malgrado numerosi parlamentari del centrodestra, al fianco del mondo forense, si stiano bat tendo per lo slittamento al 2012 dell'intera misura. E mentre oggi riprende l'esame nelle commis sioni Affari costituzionali e Bi lancio di Palazzo Madama delle proposte di modifica sopravvissute alla tagliola del l'inammissibilità («se ne contano circa 900» , dice uno dei relatori, il pidiellino A Gilberto Pichetto Fratin), le parbligo di ricorrere alla media-con tite finanziariamente più onerociliazione prima che si arrivi i n se e politicamente più delicat e tribunale: il sottosegretario all a hanno esito incerto . C'è attesa Giustizia Elisabetta Alberti per conoscere gli interventi s u Casellati ribadisce l'intenzione patto di stabilità, mutui, cespiti di protrarre di un anno l'entrat a (beni strumentali, ndr) e vincol i in vigore per le controversie condi spesa, che porteranno la firdominiali ed i sinistri stradali (si ma di Pichetto Fratin, ma veda ItaliaOggi del su cui vige il massim o 4/2/2011). «Siariserbo, poiché la pamo in attesa rola decisiva spetta degli eventi a via XX Settembre . del milleproUn concetto alla base roghe, m a di ogni mossa sul desicuramente creto, insieme a circo il ministero stanze «rilevanti per prender à gli equilibri politici» , una de che il senatore indicision e vidua nelle multe per entro la le quote latte (la Lega chiede di procrastinare il pagamento , stanziando 3 0 milioni) e ne l reintegro de i 50 milioni sottratti al fondo per l'edito ria . Men o incertezze , invece, sull e Elisabetta Alberti Casellati sorti dell ' ob - metà del mese», afferma, facendo riferimento alla mobilitazione in corso a Palazzo Madama a suon di emendamenti di centrodestra e centrosinistra per il congelamento dell'intero provvedimento fino al 2012 . Domenico Benedetti Valentini e Filippo Berselli, rispettivamente vicepresidente dell a Affari costituzionali e presidente della Giustizia, entrambi del Pdl, si oppongono allo «spezzatino» e confidano in un via libera delle loro proposte, affinché vengano votate in Aula . Per Benedetti Valentini «sarebbe stato meglio che il ministro Angelino Alfano si fosse accordato con noi per ap poggiare i nostri emendamenti. Prendo atto del fatto che il governo attende cosa ne sarà dei testi, ma continuo a proclamare la necessità di un rinvio complessivo dello strumento conciliatorio», la cui entrata in vigore è prevista i122 marzo. Quanto a Berselli, constata con amarezz a «l'irrigidimento» dell'esecutivo , ricordando che «l'organismo che guido si è espresso compatto per la non obbligatorietà. Ma non è stato ascoltato» . Cosa 'accordo firmato da Cisl Uil - al secondo livello, soprattutto per con il Governo si inserisce un'interpretazione restrittiva dell'art . nel quadro di un percorso 5, comma 2 del decreto 165/2009 seteso alla definizione di nuo- condo la quale le forme di interlocuzio ve e più efficaci relazioni sindacali i n ne sindacale si riducevano al massimo grado di sostenere la produttività e alla sola informazione se prevista da i l'efficienza delle amministrazioni pub- contratti . bliche. Si tratta di un percorso avviato La Cisl-Fp ha sempre sostenuto che su spinta della parte responsabile de l il ruolo sindacale non potesse essere sindacato all'inizio del 2009, con l'ac- messo in discussione dal mutato quacordo sui nuovi assetti contrattuali , dro legislativo e che da un lato l'autoche tuttavia le vicend e nomia delle parti , legate alla modifica deldall'altro l'Intes a le norme che regolano il del 2009 garanti L'accordo firmato pubblico impiego e alle vano sull'imporda Cisl Uil con il misure di austerity imtanza della congoverno si inserisc e poste dagli equilibri di trattazione e della finanza pubblica, ave nel quadro di u n partecipazione ad vano fortemente rallenentrambi i livelli. percorso teso alla tato. Con il documento Questa nostr a definizione d i firmato, quel percorso impostazione è nuove e più efficac i riparte. stata condivisa da sindacali L'accordo rappresen- inrelazioni quasi tutte (tranne grado di sostenere ta infatti un'importante una) le pronunce la produttività e tappa nell'attuazione della giurisprudell'Intesa del 30 aprile l'efficienza dell e denza che si son o 2009 dopo che alcune in amministrazion i espresse finora , terpretazioni forzate de l ma per un sindapubblich e nuovo quadro giuridico cato che valorize il blocco della contratza il confronto, l a tazione per il triennio partecipazione e 2010-2012 rischiavano di alterar e la contrattazione avere ragione nell e l'equilibrio tra legge e contratto e di aule di tribunale-e non aver riconomarginalizzare il ruolo della rappre- sciuto un ruolo sui posti di lavoro no n sentanza sindacale nella doppia di- è sufficiente ; soprattutto per chi h a mensione della partecipazione e dell a firmato con il governo un'impegnaticontrattazione . va e responsabile Intesa nella quale Questo rischio si poteva realizzare è costantemente affermato il ruol o ad entrambi i livelli della struttura organizzativo e di innovazione delle contrattuale: relazioni sindacali . - al livello nazionale, soprattutto Ed è proprio per ridare serenità alle per chi riteneva che l'approvazione organizzazioni delle amministrazioni del dlgs 150/2009 avesse determinat o che abbiamo proposto una nuova tap il superamento dei contratti nazional i pa del confronto nazionale che chiae che con il 31 dicembre 2010 fosse de l risse i principali problemi che si erano tutto terminata la loro vigenza ; finora posti. L I prevede l'intesa del 4 febbraio 201 1 L'accordo conferma nel primo punt o proprio questa indispensabilità dell a funzione organizzativa della rappresentanza sindacale e lo stretto legame che unisce in un'organizzazione il miglioramento delle condizioni di lavoro e delle professionalità con la qualit à dei servizi erogati . Questo equilibrio è reso più difficile in una situazione di blocco della con trattazione economica che non consen te di disporre di risorse adeguate per valorizzare performance organizzativa ed individuale : il secondo punto dell'accordo chiarisce che un'esigenz a primaria da garantire nel triennio di moratoria è la salvaguardia del livello delle retribuzioni conseguite nel 2010 che «non possono diminuire per effetto dell'applicazione dell'articolo 19 dlg s 150/2009» ; si tratta di un impegno già presente nell'art. 9 del dl 78/2010 ma che è bene ribadire costantemente contro ipotesi applicative che vorrebbero sfilare sempre più voci retributive d a quelle garantite per il triennio . La nostra responsabilità ci chied e anche di cimentarci con i nuovi sistemi premianti e di valutazione previst i dalla legge . La Cisl-Fp ha da sempre affermato la eccessiva rigidità dell a griglia 25-50-25 e in più occasioni h a ribadito la necessità di adottare misure contrattuali per utilizzare al meglio le deroghe affidate alla contrattazione collettiva. Non ci siamo tirati indietro nell'accettare la nuova sfida, ma non è possibile in questa fase di difficoltà pe r le retribuzioni mettere in discussione l' acquisito per sperimentare il nuovo: proprio per questo il terzo punto dell'accordo prevede che i nuovi strumenti premianti siano adottati sol o in caso di future risorse derivanti d a efficientamenti dell'organizzazione . Pagina 30 A dimostrazione del fatto che il sindacato non è emarginato nel sistema di relazioni sindacali il quarto e il quinto punto dell'accordo rilancian o la partecipazione e la contrattazione . Il quarto punto prevede la costituzione (già ipotizzata dall'Intesa del 30 aprile 2009) di organismi bilaterali nazionali per monitorare i risultati delle nuove esperienze : si tratta di un organismo importante perché potrà poi consentire di adottare eventuali misure correttive o confermative del le esperienza da introdurre all'intern o della contrattazione nazionale . Il quinto punto prevede che si avviino in tempi rapidi gli incontri per la stipulazione di un Ccnq che definisca le nuove regole delle relazioni sindacali ispirandosi al nuovo modello contrattuale contenuto negli accordi del 2009 . È un momento fondamentale perché chiarisce definitivamente l'importanza del ruolo partecipativo e sindacale e ne valorizza un'articolazio ne di strumenti che fanno parte della nostra tradizione e che non posson o essere messi in discussione da mancate applicazioni delle previsioni dei contratti nazionali . Con questo accordo dunque, oltre a dare nuovo slancio al processo d i innovazione negli assetti e nelle procedure contrattuali, si ristabilisce e si rilancia il ruolo del sindacato e de i lavoratori in direzione di una pubblica amministrazione più moderna, più veloce e più vicina ai cittadini . In questo senso l'accento posto sul metodo collaborativo, che percorre il documento rinnovando lo spirito dell'Intesa del 30 aprile 2009, costituisce il miglio r viatico per i prossimi passi, a partir e proprio dalla definizione con l'Aran de l contratto quadro sulle relazioni sinda cali nel pubblico impiego . Pagina 30 Pubblico impiego, nuovo assett o Il lavoratore torna al centro del cambiamento della p . a. DI GIOVANNI FAVERIN uella sull'intesa del 4 febbraio è una firm a importantissima ch e apre uno scenario nuovo per il pubblico impiego. Con l'accordo sottoscritto venerdì a Palazzo Chigi i lavoratori tornano al centr o del cambiamento nella Pa e si fa finalmente chiarezza su i punti più controversi del dlgs 150/2009 : niente pagelle su l salario ai dipendenti, nessun taglio di stipendio, nessun a applicazione delle fasce 25 50-25 ai «salari attuali» de i dipendenti pubblici . In altre parole il modell o contrattuale definito dall'inte sa del 30 aprile 2009 comincia finalmente a prendere corpo e la partecipazione dei lavora tori diventa il fulcro dell 'innovazione e del l'efficienza del settore pubblico . Allo stess o tempo si superano le incer- Q tezze interpretative che volevano relegare i lavoratori e le rappresentanze a un ruolo subalterno, e tutto il valore della contrattazione decentrata è ri stabilito nero su bianco . Come Cisl Fp abbiamo sempre messo in chiaro i limiti de i cambiamenti introdotti pe r legge e chiesto con forza di in tervenire attraverso la contrattazione per decidere su aspett i chiave come l'organizzazion e di enti, agenzie e aziende . M a anche per salvaguardare i li velli retributivi sottoposti a l blocco dei contratti . L' accordo in questo senso parla chiaro : gli stipendi, congelati al 3 1 dicembre 2010, non subiranno alcun taglio in applicazione delle tre fasce . Il criterio de l 25-50-25 non interverrà su i salari attuali in godimento , ma sarà applicabile solo a d incrementi resi possibili d a eventuali risorse aggiuntive . Tradotto nel concreto dei numeri, l'intesa sul salario d i produttività lascerà in medi a in busta paga dai 300 ai 1000 euro netti per ogni dipendent e sulla parte della retribuzion e accessoria, una somma ch e poteva essere defalcata a d almeno il 25% dei dipendenti pubblici per essere distribuita ad altri colleghi. L'altra grande novità è ch e i rappresentanti dei lavoratori entrano ufficialmente nella «cabina di regia» che monitorerà i risultati del nuovo siste ma di valutazione . Attravers o lè commissioni paritetiche na zionali per l ' applicazione del dlgs 150/2009 il sindacato e i lavoratori saranno protagonisti del miglioramento dell e performance individuali e collettive . E quindi le rappresentanze saranno soggetto pi ù forte e riconosciuto nei posti di lavoro . Su questo punto, va sottolineato, l'Intesa recepisce l' impegno chiesto al govern o rispetto alla stipula di u n contratto nazionale quadr o per definire il sistema dell e relazioni sindacali, rilanciando la responsabilità del sindacato nelle dinamiche relativ e all ' organizzazione degli uffic i e della qualità dei servizi al cittadino . L' intesa è dunque un grand e passo in avanti, nella direzione che la parte più responsabi le del sindacato aveva indicato e sulla quale erano confluite l e posizioni di tutte le organizzazioni più rappresentative . Ecco perché di fronte ad u n risultato così pieno, stupisc e il polverone polemico alimentato da chi si è sorprendente mente sfilato da una firma ch e scongiura il rischio dei tagli a i salari pubblici per effetto dell e pagelle e rilancia la capacit à negoziale del sindacato. Da chi cioè, come la Cgil , aveva condiviso con Cisl Uil buona parte del percorso (l a piattaforma unitaria in 1 2 punti presentata alle segreterie unitarie il 26 gennaio ne è la dimostrazione) salvo poi abbandonare il tavolo. L a verità è che è una storia che si ripete sempre . Come ne l 2008 quando abbiamo firmat o il protocollo per recuperare i tagli del dl 112 e per chiudere in tempi rapidi i contratti de i comparti pubblici con 80 eur o di aumento medio . E come allora anche oggi, saranno tutti i lavoratori a beneficiare no n di pannicelli caldi, ma di risul tati concreti. segretario generale Cisl Fp Pagina 30 Nuova intesa a Palazzo Chigi sul pubblico impiego . Ed è rottura tra Cisl-Uíl-Snals e Cgil Ai prof un miliardo senza Brunett a È l'accessorio della scuola, non subirà gli effetti della riform a DI ALESSANDRA RICCIARD I 1 cosiddetto salario accessorio della scuola, che val e circa un miliardo di euro , sarà pagato anche in futuro senza applicare la riforma Bru netta . E dunque non vi saranno classifiche dei più bravi, a cui dare di più, e dei cattivi a cui dare di meno . I salari degli insegnanti, ma anche del personal e ausiliario, tecnico e amministrativo, non potranno subire alcun a riduzione . Eventuali aumenti ai più bravi, in applicazione della riforma Brunetta , potranno essere elargit i esclusivamente in presenza di ulteriori risparmi di spesa, quelli che il ministro della funzione pubblica, Renato Brunetta, ha definito dividendo di efficienza . E il risultato più immediato dell'intesa raggiunta venerdì scorso a Palazzo Chigi tra il governo e i sindacati Cisl , Uil, Snals e altre sigle minori . Fuori la Cgil, che ha rifiutato d i siglare l'intesa. Una spaccatura, I quella della Triplice, che sembr a segnare in modo quasi definitivo i rapporti confederali . Con Cisl e Uil che plaudono a un risultato concreto nella difesa dei diritti dei lavoratori . E la Cgil che invece accusa gli ex alleati di sostenere un governo «ormai impresentabile» . E annuncia un prossimo sciopero nazio nale . L'intesa di Palazz o Chigi interviene sul decreto 150/2009, blindand o i salari di docenti e Ata : all'accessorio vigente, retribu- ito attraverso il fondo di istituto, non s i applicano le valutazioni volut e da Brunetta . E consacra che i risparmi di sistema, imposti con il decreto legge 112/2008 , saranno destinati prioritaria mente al recupero degli scatt i di anzianità, così come prevede il decreto interministeriale n . 3/2011 : si tratta di 300 milioni di euro per l'anno scorso, ch e diventano 900 milioni a regime . Insomma, il merito che Brunetta avrebbe volut o da subito in tutt o il pubblico impiego , con la conseguent e schedatura dei di pendenti in tre fasce di merito , e dunque di salario, non potrà contare nell a scuola su circa 2 miliardi d i euro . Se ne potrà parlare, con future risorse aggiuntive che, spiega Massimo Di Menna, segretari o della Uil scuola, «al moment o non ci sono» . Nella partita che ha visto impegnati da un lato i sindacati «dialoganti», quelli capitanati dalla Cisl di Raffaele Bonanni, e dall'altro il governo, guidato dall'azione mediatrice del sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri , Gianni Letta, la scuola ha finora ottenuto d i salvare tutto il pregresso : scatti e acces sorio . Or a c'è l'al tra partita, quella sulle relazioni sindacali, ovvero sull a competenza in materie come l 'organizzazione del lavoro (for mazione delle classi, assegnazione ai plessi) che sempre i l decreto 150 sottraeva alla contrattazione aziendale e assegnava ai soli dirigenti . E che i sindacati vorrebbero invece riportar e nell ' alveo della contrattazione. E soprattutto nella scuola che l ' applicazione dei nuovi poteri manageriali dei presidi ha dato luogo alle maggiori controversie, vista la natura assai particola re dell' organizzazione didattica . L'intesa rinvia a un successiv o accordo quadro da raggiungere presso 1'Aran, l'agenzia per l a contrattazione nel pubblico im piego presieduta da Antonio Naddeo, il compito di regolare «il sistema di relazioni sindacali previsto dal decreto legislativo 165/2001, alla luce della riforma degli assetti contrattual i del 22 gennaio 2009, firmata i l 30 aprile 2009 per i comparti del pubblico impiego, e dal decreto legislativo 150/2009» . Sarà i l secondo set della partita sulla riforma Brunetta . ©Riproduzione riservata-- a Pagina 33