GLI ARCHETIPI DEL MASCHILE E DEL FEMMINILE: "ANIMUS" ED
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GLI ARCHETIPI DEL MASCHILE E DEL FEMMINILE: "ANIMUS" ED
GLI ARCHETIPI DEL MASCHILE E DEL FEMMINILE: "ANIMUS" ED "ANIMA" di Massimiliano Gaetano L’attrazione che ognuno di noi prova per il sesso opposto non è generica, ma si orienta verso specifiche caratteristiche che ci attraggono più di altre. Questo è il concetto secondo il quale ciascuno di noi ha in testa un uomo o una donna ideale; con la conseguenza che, se un individuo non attrae, pur essendo evidentemente dotato di molte virtù, si utilizzerà l’espressione "non è il tipo”. Secondo Carl Gustav Jung, le qualità che apprezziamo nell'altra persona sono anche sfaccettature intrinseche della nostra mente inconscia, nel senso che cerchiamo nell’altro qualcosa che ci attrae perché in realtà appartiene a noi. Il principio maschile, espresso in mitologia dagli dei, è "Logos", il cui significato è “parola”, “verbo”, “ragione” ,“scienza” ,“astrazione” (da cui il più significativo termine derivato nella lingua italiana è “logica” che implica coscienza e capacità di discernimento). Il principio del “Logos” chiarisce ed illumina ciò che è confuso, consente di vedere e di distinguere le varie forme in modo da distinguerle, differenziarle ed individuarle l’una dall’altra. Il principio femminile, espresso in mitologia dalle dee, è “Eros”, il cui significato è (anche se inteso in modo molto riduttivo) “amore”. Infatti, il principio dell’”Eros” si riferisce ad un sentire molto potente ed istintivo che crea legami di condivisione e comunione che inizialmente si sperimenta attraverso il rapporto madre-bambino. Dunque, mentre il “Logos” distingue ed individua, l’”Eros” mette in risalto l’appartenenza ad un tutto indistinto. Entrambi i principi sono necessari all’equilibrio dell’uomo e, se ignorati e non vissuti oppure se portati all’estremo, sviluppano il proprio lato negativo che si sostanzia: 1) per quanto riguarda il “Logos”, in competitività, sete di potere sugli altri, aggressività, indifferenza ai sentimenti e ai legami; 2) per quanto riguarda l'”Eros”, in mancanza di identità, confusione, dipendenza ed estrema passività. Nell’uomo, il principio dell’”Eros” è rappresentato dalla sua "Anima" inconscia; nella donna, il principio del “Logos” dal suo "Animus" inconscio. Questi due principi si esprimono: a) inizialmente attraverso la proiezione sul genitore di sesso opposto; b) nella successiva fase di costruzione dell’identità personale: 1) in un primo momento, nell’archetipo corrispondente al sesso dell’individuo, mentre l’altro tende a diventare inconscio; 2) in un secondo momento, attraverso le esperienze con l'altro sesso, nell’emersione l'altro dall'inconscio fino alla sua successiva integrazione. Tutto questo processo è in qualche modo segnato dal primo incontro, fuori da sé, col sesso opposto e perciò coi genitori e questa esperienza caratterizzerà tutta quella successiva di recupero ed integrazione dell’archetipo inconscio. Pertanto, così come sostenuto in psicologia dagli ampi studi sulla fase edipica o dalla teoria sull’attaccamento del bambino all’adulto di riferimento nella prima infanzia, quella prima esperienza del primo incontro col sesso opposto (che avviene col genitore di sesso opposto al proprio) caratterizzerà anche gli attaccamenti successivi e, quindi, tutta la vita di relazione. L’amore a prima vista o, meglio, una forte istintiva attrazione per una persona ancora poco conosciuta, rappresenta molto spesso la proiezione del proprio “Animus” o della propria “Anima”. La proiezione è un meccanismo ampiamente diffuso nelle relazioni ed è estremamente efficace per aiutarci a riconoscere ed acquisire le parti di noi che non riconosciamo. Tuttavia, se la proiezione è totalmente inconsapevole, può essere difficile da sperimentare all’interno della relazione, poiché facilmente provoca un innamoramento iniziale molto profondo, che può essere causa di angoscia e di dipendenza, ed una probabile delusione successiva, quando la proiezione viene ritirata e l’altro appare come trasformato e spesso deludente rispetto all’immagine che avevamo creato di lui. Invece, se la proiezione è consapevole, può aiutarci a riconoscere e ad integrare l’archetipo che stava nascosto nel nostro inconscio e a comprendere meglio aspetti dell’inconscio del sesso opposto, favorendo così il buon andamento delle nostre relazioni. In Astrologia, i pianeti archetipi del principio maschile e femminile sono, rispettivamente, il Sole e la Luna, i quali sono i due luminari, i due astri più grandi, mutevoli e visibili ai nostri occhi. Le civiltà più arcaiche videro il prevalere dei culti collegati al principio femminile e all’archetipo della Grande Madre, colei che era in contatto con la forza della vita e quindi poteva generare, far crescere, dare nutrimento e protezione. La Luna, col suo ciclico rinnovarsi legato ai ritmi di crescita dei raccolti, e con le sue fasi mensili, che rispecchiano i ritmi del corpo femminile, è sempre stata collegata alla fecondità, della terra e della donna e perciò al mito della Grande Madre. Dopo la fase di adorazione della Luna, corrispondente al Matriarcato della storia, si passò al Patriarcato e cambiò le sue divinità, cominciando ad orientarsi molto di più sul Sole, che percepiva come il centro dell’Universo, come l’astro più brillante, quello che con la sua energia, la sua luce e il suo calore, attrae a sé tutti gli altri pianeti del nostro sistema solare. Il Sole non a caso viene associato all'immagine di un capo o di un Re o sovrano. Il passaggio al Patriarcato segna una svolta essenziale nello sviluppo della società occidentale, ben simboleggiato dal prevalere del Sole sulla Luna. Infatti, rispetto al senso di appartenenza ad un’unità con la natura e l’intera umanità, prevale l’idea dell’uomo capace di distinguere ed affermare sé stesso sulla natura; rispetto al senso della ciclicità della vita e dell’uomo stesso, prevale l’esaltazione della vita del singolo e delle sue vicende; sulla totalità ed unità prevalgono la distinzione e la divisione; Logos prevale su Eros, il maschile sul femminile; il processo sarà amplificato più avanti con l’affermarsi delle tre grandi religioni monoteiste, l’emarginazione di tutti i principi lunari e delle donne che ne sono naturali portatrici, l’esaltazione dell’individualismo di un uomo posto a capo della natura ed in grado di sottrarsi all’ineluttabile ciclicità della vita e della morte, con i dogmi della resurrezione e della vita eterna. Sole e Luna rappresentano le due polarità che ciascuno porta dentro di sé. Il Sole rappresenta la polarità attiva, il “maschile – yang”, che corrisponde al grande bisogno dell’uomo di realizzarsi, di trovare un posto nel mondo, di crescere e di essere visibile, forte e autentico per poter costruire il suo futuro. Il Sole rappresenta, nell'uomo, il principio maschile (padre) ed il rapporto che l’individuo ha con esso; nella donna, invece, rappresenta il lato maschile della sua personalità, il suo “Animus”, che viene vissuto dapprima attraverso il padre e poi attraverso gli uomini della sua vita, finché la parte maschile non viene riconosciuta ed integrata in lei. La Luna rappresenta la polarità passiva, il “femminile – yin” che corrisponde alla parte ricettiva, relativa ai sentimenti, la parte più intima e sensibile legata al mistero della vita che si rinnova ciclicamente, la fantasia, il sogno, l’empatia, la sensibilità, ciò che ci fa sentire bene con noi stessi, che ci nutre e ci fa sentire al sicuro, la casa come estensione dell’abbraccio materno capace di accogliere e contenere, la madre, l’infanzia, l’emotività e la reazione istintiva, l’energia con cui ci adattiamo al flusso della vita, il principio femminile (madre, moglie, compagna) ed il rapporto che si ha con esso. La Luna rappresenta, nell'uomo, il lato femminile della sua personalità, la sua “Anima”, che viene vissuto inizialmente attraverso la madre e poi attraverso le donne della sua vita (ricavandone l’immagine ideale del femminile che ricercherà da adulto nelle loro compagne) fino a quando la parte femminile non viene riconosciuta ed integrata in lui; nella donna, il principio femminile (Madre), i loro tratti materni, la loro capacità di dar vita e far crescere, e il modo personale di rapportarsi con la femminilità e il “femminile” in genere, sia esterno sia interno. Pertanto, Il Sole e la Luna (rispettivamente affiancati dagli altri pianeti maschili e femminili) rappresentano anche le immagini interiori, gli archetipi appunto, del maschile e del femminile che portiamo dentro di noi e tendiamo a proiettare sulla persona dell’altro sesso con la quale stringiamo una relazione (il c.d. "partner interiore" secondo Liz Greene). Ne consegue che, in ogni relazione, sono presenti non due bensì quattro persone, poiché ognuno porta con sé, più o meno consapevolmente, il proprio partner interiore. Questa guida interna, portatrice dei valori opposti a quelli del sesso al quale apparteniamo, sembra solitamente proporci strade del tutto diverse da quelle che sceglieremmo consciamente facendoci fare scelte che avvengono “nostro malgrado”. Tuttavia, è proprio attraverso questo percorso che l’”Animus” e l’”Anima” tentano di emergere alla nostra coscienza e farsi riconoscere da noi. Tuttavia, affinché sia favorito il meccanismo della proiezione, occorre che l’altro rappresenti un soggetto che manifesti caratteristiche della personalità che facilitano il rispecchiamento dell’immagine dell’archetipo specifico di cui siamo portatori. L'analisi dei rispettivi pianeti maschili e femminili, dei loro segni e dei loro aspetti può fornire, in questo senso, un utile strumento di fornire informazioni sull’argomento delle relazioni. Nel suo “La relazione interpersonale”, Liz Greene illustra, come principio più generale, quattro archetipi maschili e quattro archetipi femminili, riconducibili ai principi dei quattro elementi Fuoco, Terra, Aria ed Acqua. Pertanto, l'"Animus" può esprimersi: 1) nel caso di elemento Fuoco, come il "Saggio", creativo, visionario, ispirato, mago e profeta; 2) nel caso di elemento Terra, come l’"Eroe", guerriero coraggioso, tenace, dotato di una volontà potente; 3) nel caso di elemento Aria, come il "Puer", volubile, giovanile, brillante, estetico; 4) nel caso di elemento Acqua, come il "Padre", tradizionale, rassicurante, legato al passato e ai valori sociali. Allo stesso modo, l’"Anima" può si può manifestare: 1) nel caso di elemento Fuoco, come la "Medium", intuitiva, ispirata, profetica, che mette in contatto coi misteri dell’universo; 2) nel caso di elemento Terra, come l’"Amazzone", efficiente, concreta, forte, saggia e capace; 3) nel caso di elemento Aria, come l’"Eterea", colta, bella, raffinata, libera; 4) nel caso di elemento Acqua, come la "Madre", protettiva e rassicurante, che dona consolazione e nutrimento. E’ difficile dire se tenderemo ad esprimere il nostro partner interiore e a proiettarlo sull’altro, per affinità o per compensazione dei nostri valori ed è probabile che nell’arco della vita possiamo esprimere e, quindi, cercare archetipi differenti. Tuttavia, ogni archetipo si può esprimere come luce e come ombra. Ne consegue che: 1) gli archetipi del "Saggio" e della "Medium", espressione dell'elemento Fuoco, possono diventare fanatici, vuoti e caotici; 2) gli archetipi dell'"Eroe" e dell’"Amazzone", espressione dell'elemento Terra, possono divenire dispotici, dogmatici, autoritari, possessivi ed invadere la vita dell’altro, organizzandola con efficienza nei minimi dettagli ed uccidendo la creatività; 3) gli archetipi del "Puer" e dell'"Eterea", espressione dell'elemento Aria, possono divenire imprevedibili, freddi, inaffidabili, ingannevoli, irresponsabili e portare a relazioni instabili, deludenti e frustranti; 4) gli archetipi del "Padre" e della "Madre", espressione dell'elemento Acqua, possono divenire divoranti e distruttivi ed inclinare a relazioni in cui al soggetto è impedito di crescere ed evolvere poiché è mantenuto in uno stato di dipendenza. L’espressione del lato luminoso oppure del lato oscuro dell’archetipo è legata a molte variabili e può essere desunta dalla posizione dei pianeti maschili e femminili nei segni e dai loro aspetti. Un’analisi approfondita di Sole e Marte e di Luna e Venere, della loro collocazione negli Elementi e nei Segni e dei loro aspetti, può contribuire a darci un’immagine degli archetipi maschili e femminili di cui siamo portatori e che, in base al nostro genere, tenderemo a realizzare direttamente o a proiettare sui nostri partners. Il fine ultimo è sempre quella dell’integrità, ossia della completa realizzazione del nostro Sé interiore. Ne consegue che le nostre relazioni, anche quelle più importanti, non dovrebbero essere vissute come le finalità della nostra vita, ma come i mezzi attraverso cui conoscere anche le parti di noi stessi non ancora giunte alla coscienza. 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