SintesiRE 7
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Speciale Credito Immobiliare Sommario - Maggio 2013 Il rispetto del limite di finanziabilità del credito fondiario si dimostra con la perizia immobiliare Domanda di mutui in contrazione anche ad aprile: -9% Fallite 3.637 imprese nei primi 3 mesi del 2013, quello dell’edilizia il settore più colpito L’andamento del mercato immobiliare italiano: focus sugli immobili dati a garanzia dei mutui ipotecari Pari al 7% del totale la domanda di mutui da parte dei nuovi Italiani RE Il rispetto del limite di finanziabilità del credito fondiario si dimostra con la perizia immobiliare Con il provvedimento numero 4/4/2013, il Tribunale di Cagliari ha ritenuto nullo un atto di mutuo perché la Banca non ha dimostrato di aver rispettato i limiti fondiari dell’80% del valore del bene costituito a garanzia del finanziamento a causa di una perizia incerta. Il Tribunale ha persino respinto la richiesta della Banca di essere ammessa al passivo per indebito arricchimento del mutuatario, specificando che la domanda di insinuazione per indebito arricchimento non era stata proposta in sede di verifica dello stato passivo. Quali allora le lesson learned che emergono da questo provvedimento per le banche? L’Istituto finanziatore ha l’onere di dimostrare il rispetto del limite di finanziabilità. Come riportato nella sentenza “la stipulazione di un contratto valido ed efficace rientra tra i fatti costitutivi del diritto di credito vantato” e la validità di un mutuo fondiario dipende in gran parte dal rispetto del limite di finanziabilità dell’80% del valore di mercato. La perizia è il documento che attesta questo valore e perciò fornisce la base per un contratto di mutuo fondiario. Più la perizia è stata fatta secondo una metodologia certa e dichiarata, più sarà possibile difenderla in sede di verifica o contestazione. Il Tribunale ha espresso dubbi sulla metodologia di valutazione utilizzata dal perito, ritenendo che il perito non abbia rispettato le prescrizioni normative vigenti al momento del finanziamento. La perizia in questione era priva di data certa e perciò non è stata ritenuta opponibile al curatore fallimentare della società che aveva ricevuto il finanziamento. Il provvedimento afferma inoltre la necessità che la perizia di stima sia redatta da un tecnico incaricato dalla banca e non dal richiedente mutuo. Quindi il processo di selezione del perito, la sua competenza specifica e la metodologia valutativa non servono solo a determinare il valore di mercato del bene ma contribuiscono alla difesa dalla validità del contratto di mutuo stesso. Alla luce della sentenza, si evidenziano pertanto alcuni consigli per l’istituto di credito: L’Istituto deve conoscere la metodologia con la quale viene determinato il valore degli immobili per poter, anche a distanza di anni, ripercorrere il ragionamento che ha portato a tale attribuzione di valore. La metodologia utilizzata deve essere dichiarata, deve rispondere alla normativa vigente ed essere in linea con le best practice del settore bancario (Linee Guida ABI). È inoltre opportuno che nella perizia vengano dichiarati i comparabili utilizzati, la data del sopralluogo, il perito che l’ha effettuato e che ha redatto la perizia ed in generale, ogni altro elemento utile alla dimostrazione del processo e del risultato. Il perito non dovrebbe essere incaricato dalla parte richiedente il finanziamento, per ovvie ragioni di potenziale conflitto d’interesse. Meglio se la scelta viene effettuata dalla banca, o preferibilmente da una parte terza, come una società di valutazione, svincolata dagli interessi di chi concede e ottiene il credito. Infine, sarebbe opportuno apporre una data certa alla valutazione immobiliare, eventualmente allegandola all’atto pubblico o alla scrittura privata autenticata relativa al contratto di finanziamento fondiario. Speciale Credito Immobiliare RE Domanda di mutui in contrazione anche ad aprile: -9% Anche aggregando l’andamento delle richieste nei primi 4 mesi dell’anno in Il numero di domande di mutui (relative a istruttorie formalmente corso la dinamica registrata si conferma sostanzialmente analoga. presentate alle Aziende di credito, quindi non semplici richieste di informazioni online) ad aprile 2013 si conferma nuovamente in contrazione rispetto al corrispondente mese del 2012 e risulta pari a -9%. Nulla di Var. % gennaio Var. % genna- Var. % gennaio Var. % gennaio Domanda di mutui (numero -aprile 2013 su io-aprile 2013 -aprile 2013 su -aprile 2013 su nuovo, quindi, in un trend negativo che perdura senza sosta dall’inizio del gennaio-aprile gennaio-aprile gennaio-aprile su gennaiodi richieste a 2011 in un preoccupante susseguirsi di record negativi. Il dato rilevato nei primi mesi del 2013 appare distante rispetto alla flessione su valori prossimi al -50% registrato per l’intero 2012 ma non deve trarre in inganno in quanto, appunto, la contrazione di questi mesi va a sommarsi alla brusca frenata registrata nel corrispondente periodo dell’anno scorso, che aveva di fatto portato ad un dimezzamento delle richieste di finanziamenti per la casa. Di seguito sono riportate le variazioni percentuali mensili (indicate in valori ponderati, cioè al netto dell’effetto prodotto dal differente numero di giorni lavorativi) relative alle domande di mutui raccolte dagli istituti di credito e contribuite in EURISC, il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF che raccoglie i dati relativi ad oltre 78 milioni di posizioni creditizie. DOMANDA DI MUTUI Variazione % su anno precedente ponderata (a parità di gg. lavorativi) parità di giorni 2012 lavorativi aprile 2011 2010 2009 Gennaio-Aprile -10% -52% -54% -54% Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie A ulteriore conferma della cautela adottata dalle famiglie italiane in questa delicata fase del ciclo economico va considerata anche la progressiva diminuzione dell’importo medio richiesto per i mutui, che a fine aprile si è attestato a 127.749 euro contro una media di 131.803 euro rilevata nel 2012. Inoltre, analizzando la distribuzione delle richieste di mutuo in funzione dell’importo si conferma ulteriormente lo spostamento verso le fasce più basse: nei primi 4 mesi dell’anno, infatti, la classe in cui si sono maggiormente concentrate le preferenze degli italiani è stata, ancora una volta, quella compresa tra i 100.000 e i 150.000 Euro, con una quota pari al 29,47%. Totale 2008 -4% Totale 2009 +7% Distribuzione importo medio richiesto mutui – gennaio-aprile 2013 Totale 2010 +1% 0 – 75.000 € 26,19% Totale 2011 -19% 75.000 -100.000 € 19,82% Gennaio 2012 -44% 100.000 -150.000 € 29,47% Febbraio 2012 -48% 150.000 -300.000 € 21,35% Marzo 2012 -47% Oltre 300.000 € 3,18% Aprile 2012 -45% Totale 100% Maggio 2012 -38% Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie Giugno 2012 -42% Luglio 2012 -44% Agosto 2012 -39% Relativamente alla durata dei mutui richiesti, infine, è la classe compresa tra i 25 e i 30 anni a essere risultata essere la preferita dalle famiglie italiane, con una quota prossima al 29% del totale. Settembre 2012 -43% Classi di durata domande di mutui – gennaio-aprile 2013 Ottobre 2012 -40% Novembre 2012 -32% Dicembre 2012 -27% Totale 2012 -42% Fino a 5 anni 1,4% Da 5 a 10 anni 9,8% Da 10 a 15 anni 16,2% Da 15 a 20 anni 22,3% Da 20 a 25 anni 20,0% Da 25 a 30 anni 28,7% Gennaio 2013 -14% Febbraio 2013 -10% Marzo 2013 -9% Oltre 30 anni 1,6% Aprile 2013 -9% Totale 100% Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie Fallite 3.637 imprese nei primi 3 mesi del 2013, quello dell’edilizia il settore più colpito Nei primi 3 mesi del 2013 in Italia hanno portato i libri in Tribunale 3.637 Fallimenti in Italia, 2009-2013 imprese, il dato in assoluto peggiore relativamente al I trimestre dell’anno Numero Numero Numero Numero Numero a partire dal 2009, quando la crisi stava cominciando a far sentire i suoi fallimenti Fallimenti fallimenti fallimenti fallimenti effetti, in un trend di aumento costante che fa segnare un drammatico 2012 2013 2009 2010 2011 +65% in 4 anni. 2.202 2.825 2.988 3.212 3.637 I trimestre Questa inesorabile escalation ha portato la media ad oltre 40 istanze al 2.391 3.001 3.411 3.109 II trimestre giorno (considerando anche i sabati e le domeniche) ma, soprattutto, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno fa registrare una ulteriore 2.058 2.205 2.397 III trimestre 1.730 crescita del 13%. E così, dall’inizio del 2009 ad oggi sono state ben 3.402 3.565 3.745 IV trimestre 3.060 48.939 le imprese italiane costrette a dichiarare fallimento. È la 9.383 11.286 12.169 12.463 3.637 Totale drammatica fotografia che emerge dall'Analisi dei fallimenti in Italia Fonte: CRIBIS D&B aggiornata al 31 marzo Fallimenti in Italia, 2009-2013 2013, realizzata da Settore Macro2013 Totale da CRIBIS D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nella business information. settore 2009 Nei primi 3 mesi dell’anno in corso, la regione più colpita dai fallimenti è risultata essere la Lombardia Costruzione Edilizia 447 5767 (per altro l’area del Paese che presenta la maggior densità di imprese), con 848 casi ed un’incidenza di edifici sul totale nazionale pari al 23,32%. Dall’inizio del 2009 in questa regione sono state ben 10.819 Installatori Edilizia 291 3711 imprese che hanno portato i libri in Tribunale. Settore Servizi 203 2128 Confermando le difficoltà già mostrate negli ultimi anni, ancora una volta è l'edilizia il settore più colpito immobiliare finanziari dai fallimenti, con 447 casi nel microsettore della “costruzione di Edifici” e 291 nel microsettore degli “installatori”, ai quali vanno aggiunti i 203 del settore della locazione immobiliare. Fonte: CRIBIS D&B Maggio 2013 L’andamento del mercato immobiliare italiano: focus sugli immobili dati a garanzia dei mutui ipotecari Dall’analisi dei dati di CRIF Valutazione Immobili, delle informazioni registrate in EURISC (il sistema di informazioni creditizie gestito da CRIF) e delle rilevazioni dell’Agenzia del Territorio, si desume una fotografia aggiornata delle tendenze in atto nel mercato italiano del credito immobiliare. Il prezzo/mq degli immobili oggetto di garanzia di mutuo ipotecario nel primo trimestre 2013 mostra infatti un calo pari a -3,7% rispetto all’analogo trimestre 2012. In particolare, la diminuzione è maggiormente accentuata per gli immobili usati (-3,4%), rispetto a quelli di nuova costruzione (-1,8%). Variazioni Trimestrali rispetto all'anno precedente Compravendite residenziali I TRIM 2011 II TRIM 2011 III TRIM 2011 IV TRIM I TRIM 2011 2012 -3,6% -6-6% 1,4% -0,6% I TRIM 2013 -19,6% -25,3% -26,8% -30,5% 3,1% 0,02 0,5% -19,8% -32,5% -58,5% -58% -55,9% -48,0% ‐2,5% ‐0,2% ‐3,4% ‐5,2% ‐0,08 127.502 121.079 119.837 118.422 119.041 0,5% -2,5% -4,7% -6,2% -5,7% -5,3% L’importo medio dei mutui erogati continua invece a registrare valori contenuti, con un importo medio pari a € 119.041. Andamento Erogazione Mutui - Variazioni trimestrali rispetto all’anno precedente 130.000 127.641 127.568 ‐10,0% 127.502 128.000 ‐17,4% ‐20,0% 126.000 ‐19,8% 125.075 124.000 ‐30,0% ‐32,5% 121.079 119.837 ‐40,0% 118.422 II TRIM 2011 III TRIM 2011 IV TRIM I TRIM 2012 2011 Nuovo II TRIM 2012 III TRIM 2012 IV TRIM I TRIM 2013 2012 Usato Elaborazioni CRIF su dati CRIF Valutazione Immobili Il calo del numero delle compravendite residenziali continua a mostrare un trend discendente registrando un -30,5% nel quarto trimestre 2012 rispetto allo stesso periodo del 2011, segnando un ulteriore peggioramento rispetto al -26,8% del terzo trimestre dell’anno. Per quanto riguarda la contrazione del numero di contratti di mutui ipotecario erogati a persone fisiche, nel quarto trimestre 2012 si registra un miglioramento rispetto al dato del terzo trimestre, registrando un -48% rispetto all’anno precedente, che riflette il minor calo delle domande di mutuo rilevato nel terzo trimestre 2012. ‐0,5% ‐6,8% ‐8,5% -3,7% Elaborazioni CRIF su dati: CRIF Valutazione Immobili, EURISC, ATER 0,0% ‐6,5% ‐7,2% ‐0,1 I TRIM 2011 1,0% ‐1,8% ‐2,1% ‐0,04 ‐0,06 125.075 127.568 127.641 1,2% 0,4% 1,4% ‐0,02 -17,4% 1,9% 1,3% 1,0% 0 Prezzo/ mq 0,3% immobile 122.000 119.041 120.000 Per quanto riguarda invece l’andamento delle superfici degli immobili oggetto di garanzia di mutuo ipotecario il trend appare crescente rispetto al 2011, registrando negli ultimi mesi una superficie media di tra i 100mq e 99 mq. Gli immobili nuovi ed usati del campione analizzato hanno superficie similare e mostrano un trend analogo di lieve crescita. Ricordiamo che il campione di immobili analizzati da CRIF Valutazione Immobili contiene le diverse tipologie immobiliari oggetto di Perizia CRIF (appartamenti, attici, loft, mansarde, monolocali, ville e villette a schiera), dove la tipologia più rappresentata è costituita da appartamenti. Il trend di riduzione interessa anche il valore medio degli immobili forniti in garanzia, che passa dagli oltre 200.000 euro del 2010 ai circa 184.000 euro del primo trimestre 2013. Infine, lo spaccato seguente evidenzia il diverso andamento del prezzo/ mq per Area Nielsen mostrando un calo maggiore nel Centro Italia con 6,9% nel primo trimestre 2013, seguono il Sud e Isole e il Nord Est con 4,5%, infine il Nord Ovest con -3,3%. Andamento Prezzo/Mq - Variazioni Trimestrali rispetto all’anno precedente 118.000 ‐50,0% ‐48,0% ‐60,0% ‐55,9% ‐58% ‐58,5% 116.000 112.000 I TRIM 2011 II TRIM 2011 III TRIM 2011 IV TRIM 2011 I TRIM 2012 II TRIM 2012 III TRIM 2012 IV TRIM 2012 Contratti Mutuo Ipotecario Erogati Importo Medio Mutuo Erogato Elaborazioni CRIF su dati EURISC Analizzando l’immobile oggetto di garanzia ipotecaria, il prezzo/mq mostra ancora valori negativi, mentre la superficie media compravenduta è sempre in leggera crescita. Andamento Prezzo/Mq - Superficie immobile - Variazioni trimestrali rispetto all’anno precedente 2,0% 101 1,0% 1,0% 2012 I TRIM 2013 Centro -5,8% -6,9% Nord Est -3,1% -4,5% Nord Ovest -5,5% -3,3% Sud e Isole -5,2% -4,5% Totale Italia -5,6% -3,7% Elaborazioni CRIF su dati CRIF Valutazione immobili ___________________________________________________________________ 100 0,5% 0,3% Aree Nielsen 114.000 ‐70,0% 0,0% Andamento Prezzo/Mq - Immobili Nuovi e Usati - Variazioni trimestrali rispetto all'anno precedente 0,04 Contratti mutuo -0,5% ipotecario erogati Importo medio mutuo erogato IV II TRIM III TRIM TRIM 2012 2012 2012 99 ‐1,0% 98 ‐2,0% ‐2,5% ‐3,0% ‐3,7% ‐4,0% 96 ‐4,7% ‐5,0% ‐5,3% ‐6,0% I TRIM 2011 II TRIM 2011 III TRIM 2011 IV TRIM 2011 Prezzo/Mq I TRIM 2012 II TRIM 2012 95 ‐5,7% ‐6,2% ‐7,0% 97 94 III TRIM 2012 Superficie Immobile Elaborazioni CRIF su dati CRIF Valutazione immobili IV TRIM 2012 I TRIM 2013 Note: Con riferimento ai dati forniti da CRIF Valutazione Immobili, da Febbraio 2013 è stata effettuata un’attività di normalizzazione del campione eliminando eventuali outliers per una più coerente lettura delle elaborazioni. I dati relativi agli Immobili e ai Mutui erogati sono riferiti alle sole persone fisiche. Pari al 7% del totale la domanda di mutui da parte dei nuovi Italiani Record assoluto dei Rumeni (22% della quota parte), bassa l’incidenza dei Cinesi e dei cittadini dell’Africa sub-sahariana La domanda di credito da parte dei nuovi Italiani nel corso dell’intero anno 2012 ha rappresentato una quota pari al 12% del totale delle richieste inoltrate dalle famiglie a banche e società finanziarie. Per quanto riguarda nello specifico i mutui immobiliari, le richieste dei cittadini non Italiani hanno rappresentato il 7% del totale. Del resto l’accesso al credito rappresenta un aspetto di rilevanza assolutamente cruciale nel processo di inclusione sociale dei nuovi Italiani, che non possono prescinderne per pianificare e sostenere i consumi della famiglia o per lo sviluppo di un’attività di impresa. Ma in una fase congiunturale estremamente delicata come quella che ha caratterizzato gli ultimi anni, la debolezza del mercato del lavoro ha colpito in modo particolarmente pesante proprio i cittadini provenienti da altri Paesi, che hanno visto aumentare in modo significativo il rischio di perdere l’occupazione e una dinamica decisamente negativa dei redditi e delle retribuzioni, cosa che ha contribuito a determinare una contrazione dei consumi e una minor propensione all’investimento nell’acquisto dell’abitazione, con la conseguente diminuzione della richiesta di finanziamenti. Bisogna però considerare che una quota significativa dei cittadini non Italiani residenti nel nostro Paese ha un’età compresa tra i 25 e i 44 anni, ovvero proprio in quelle classi in cui si concentra maggiormente l’esigenza di consumi e Domanda di mutui ipotecari (ranking per numero di richieste) di investimenti anche di medio-lungo termine, legati ad un progetto di vita. Per analizzare la dinamica in atto, il “I Rapporto sulla domanda di credito da parte di cittadini non Italiani”, realizzato da CRIF sulla base delle richieste Ranking Paese di credito rilevate sul proprio sistema di informazioni creditizie EURISC nel corso dell’intero 2012, mette in evidenza 1° Romania come nel corso dell’anno da poco concluso siano state registrate richieste di almeno 1 finanziamento da parte di cittadini provenienti da ben 209 Paesi. 2° Albania 3° 4° 5° 6° Svizzera Germania Moldavia India 7° 8° 9° 10° 19° 22° 25° 27° 36° Marocco Perù Cina Ucraina Stati Uniti d’America Ecuador Tunisia Bangladesh Senegal Fonte: CRIF La distribuzione della domanda di mutui Entrando maggiormente nel dettaglio, dal Rapporto CRIF emerge che per i mutui immobiliari il maggior numero di richieste è riferito a cittadini Rumeni, con una quota parte di domanda pari al 18% del totale delle domande effettuate da non Italiani, seguiti dai cittadini Albanesi con una quota del 12%; a distanza troviamo tutte le altre etnie cominciando dagli Svizzeri con una quota del 6%. Nel complesso la distribuzione della domanda di mutui trova rispondenza solo parzialmente nella numerosità delle diverse comunità di cittadini stranieri residenti in Italia: dai dati riferiti al 2011, gli ultimi disponibili, la comunità straniera più numerosa risultava essere quella proveniente dalla Romania, con quasi 970.000 residenti e una quota pari al 21,19% di tutti gli stranieri presenti sul territorio nazionale, seguita da quella Albanese (10,56%). Non sorprende, quindi, che questi 2 Paesi risultino anche ai primi posti della classifica per numero di richieste di mutuo. Semmai spicca come siano i cittadini Tedeschi e Svizzeri, relativamente poco numerosi sul territorio Distribuzione percentuale della domanda per tipo operazione nazionale (rispettivamente al 24° e 44° nel ranking per Legenda: CR=carte rateali FC=fidi di conto MI=mutui immobiliari presenze) a mostrare una propensione a richiedere PF=prestiti finalizzati PP=prestiti personali mutui decisamente sopra la media (collocandosi rispettivamente al 3° e 4° posto della classifica). Nazione CR FC MI PF PP Altro La distribuzione della domanda per forma tecnica tra i cittadini non italiani che maggiormente hanno richiesto credito Nel complesso la domanda di credito da parte di cittadini non Italiani esprime la volontà di affrontare spese per la copertura di alcuni bisogni mentre il mix di prodotti richiesti evidenzia specificità tipiche di ogni gruppo etnico residente. Dall’analisi delle forme tecniche dei finanziamenti richiesti nel corso del 2012 da cittadini provenienti da altri Paesi emerge, conseguentemente, una fotografia alquanto variegata. Focalizzando l’attenzione sui cittadini dei primi 7 Paesi che nel corso del 2012 hanno fatto registrare il maggior numero di richiesto di credito, il Rapporto di CRIF descrive anche la distribuzione tra le diverse forme tecniche: se per i cittadini Italiani le domande di mutuo rappresentavano una quota pari al 5% del totale delle richieste di credito, per gli Albanesi l’incidenza è stata pari del 6%, del 3% per i Romeni e i Peruviani, del 2% per i Marocchini e dell’1% per i Filippini. Per i Tedeschi, invece, le domande di mutuo hanno rappresentato il 5% del totale contro il 6% della quota degli Svizzeri. Italia Romania 3% 3% 7% 4% 5% 3% 41% 41% 31% 42% 13% 7% 100% 100% Albania Marocco Filippine 2% 3% 4% 5% 6% 1% 6% 2% 1% 44% 41% 26% 35% 42% 58% 8% 7% 9% 100% 100% 100% Germania 3% 6% 5% 43% 31% 12% 100% Svizzera Perù Totale Stranieri 3% 3% 3% 8% 4% 5% 6% 3% 3% 41% 35% 37% 31% 45% 41% 12% 10% 10% 100% 100% 100% Fonte: CRIF Speciale Credito Immobiliare RE SintesiRE - Newsletter © 2013 CRIF. Tutti i diritti riservati. Per non ricevere ulteriori edizioni della newsletter SintesiRE scrivete a [email protected] specificando “Cancellami” nell’oggetto e sarete cancellati dalla mailing list. Potrete riceverla nuovamente in qualsiasi momento, semplicemente richiedendo la nuova iscrizione allo stesso indirizzo email. www.crif.com