Esposizione fetale e perinatale a mercurio e selenio: valutazione

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Esposizione fetale e perinatale a mercurio e selenio: valutazione
e&p anno 35 (1) gennaio-febbraio 2011
WWW.EPIPREV.IT
Rassegne e Articoli
Esposizione fetale e perinatale a mercurio e selenio:
valutazione alla baseline di una coorte
di bambini del Friuli Venezia Giulia
Fetal and perinatal exposure to mercury and selenium: baseline evaluation
of a cohort of children in Friuli Venezia Giulia, Italy
1
Struttura operativa
complessa di igiene ed
epidemiologia clinica,
Azienda ospedalierouniversitaria
Santa Maria
della Misericordia,
Udine
2
3
Cattedra di igiene
ed epidemiologia,
Università degli
studi di Udine
Jožef Stefan Institute,
Ljubljana, Slovenia
4
Agenzia regionale per
la protezione
ambientale del Friuli
Venezia Giulia
Francesca Valent,1 Federica Pisa,1 Marika Mariuz,2 Milena Horvat,3 Darja Gibicar,3 Vesna Fajon,3
Darja Mazej,3 Fulvio Daris,4 Fabio Barbone1,2
Cosa si sapeva già
Cosa si aggiunge di nuovo
■ L’esposizione prenatale a mercurio può associarsi a effetti neurotossici per la prole.
■ Secondo l’OMS, non vi sarebbero effetti apprezzabili per livelli di mercurio <14 µg/gr nei
e perinatale a mercurio in una piccola coorte
italiana, risultata inferiore a quella di altre popolazioni che consumano pesce.
■ È stata misurata anche l’esposizione a selenio,
capelli della madre.
■ Il consumo di pesce è una delle principali fonti
un possibile confondente o modificatore
di esposizione della popolazione generale al
dell’effetto del mercurio sul neurosviluppo,
metilmercurio, una forma organica che è assorbita efficientemente dall’uomo e che diffonde al sistema nervoso centrale.
Corrispondenza
Francesca Valent
francesca.valent@
uniud.it
■ Questo studio illustra l’esposizione prenatale
attraverso il latte materno.
■ I bambini della coorte verranno rivalutati in
età scolare per misurare gli eventuali effetti
di queste esposizioni sul neurosviluppo.
Epidemiol Prev 2011; 35 (1): 33-42
Riassunto
Obiettivo: nonostante la neurotossicità dell’esposizione prenatale ad alte concentrazioni
di mercurio (Hg) sia nota, la sua relazione
dose-risposta a basse esposizioni non è ben
definita. Lo scopo del presente articolo consiste nella misurazione della possibile esposizione prenatale a Hg e nella caratterizzazione
della via di esposizione attraverso la dieta in
un’area del Friuli Venezia Giulia.
Disegno: descrizione alla baseline di una coorte
prospettica.
Setting e partecipanti: tra il 1999 e il 2001
sono state arruolate 242 coppie di madri e
neonati residenti in Friuli Venezia Giulia.
Principali misure di outcome: sono state misurate le concentrazioni di Hg nei capelli di
madri e bambini e di Hg e selenio (Se) nel
latte materno. La dieta delle madri in gravidanza è stata stimata attraverso un questionario di frequenza di consumo alimentare,
con una dettagliata sezione dedicata al pesce.
33
Sono state valutate le correlazioni tra le concentrazioni di Hg e Se nei diversi campioni
biologici di madri e bambini e l’associazione
tra livelli di Hg e i consumi di pesce.
Risultati: i livelli di Hg nei capelli e nel latte,
seppur associati positivamente al consumo di
pesce di provenienza lagunare, sono risultati
bassi rispetto ad altre popolazioni consumatrici
di pesce e al di sotto dei limiti di attenzione
stabiliti dall’OMS, verosimilmente a causa dei
consumi di pesce da parte delle donne gravide
che sono stati modesti. Anche le concentrazioni
di Se nel latte sono risultate inferiori a quelle
riportate in altri studi internazionali.
Conclusione: l’esposizione fetale e perinatale
al Hg in Friuli Venezia Giulia è mediamente
bassa. Una volta raggiunta l’età scolare, i bambini saranno rivalutati per misurarne gli eventuali effetti sul neurosviluppo.
Parole chiave: mercurio, selenio, coorte prospettica, neurosviluppo, pesce.
e&p anno 35 (1) gennaio-febbraio 2011
Rassegne e Articoli
Abstract
Fetal and perinatal exposure to mercury and selenium: baseline evaluation
of a cohort of children in Friuli Venezia Giulia, Italy
Epidemiol Prev 2011; 35 (1): 33-42
Objective: neurotoxicity of prenatal exposure to high concentrations of mercury
(Hg) is well known; however, the doseresponse relationship at low exposure
levels has not been quantified yet. This
article illustrates the measurement of
prenatal exposure to Hg and the pathway of exposure through the diet in
Friuli Venezia Giulia, Italy.
Design: description of a prospective cohort at the baseline.
Setting and participants: 242 mother-infant pairs living in Friuli Venezia
Giulia were enrolled between 1999
and 2001.
Main outcome measures: We measured
the concentrations of Hg in the hair of
mothers and children and of Hg and
selenium (Se) in breast milk. The diet
during pregnancy was estimated through
a food frequency questionnaire (FFQ)
with a detailed section regarding fish.
We calculated the correlations between
Hg and Se in the biological samples and
estimated the association between Hg
concentrations and fish consumption.
Results: in general, Hg levels in hair
and milk were positively associated with
the consumption of fish from the lagoon
of Grado and Marano. However, they
were low in comparison with those of
other fish-eating populations and below
Introduzione
La tossicità dell’esposizione prenatale al mercurio (Hg), in
particolare per il sistema nervoso, è stata descritta ripetutamente, a partire dalle intossicazioni avvenute negli anni Cinquanta in Giappone e negli anni Settanta in Iraq.1-8 Diversi
studi epidemiologici hanno cercato di stabilire quali siano
i livelli di esposizione al di sotto dei quali non si osservano
effetti.3,4,9-16 L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS)
ha stimato che la più alta concentrazione di Hg nei capelli
materni alla quale non si osservano effetti neurotossici sui
feti (NOEL) è di 14 µg/gr.17 Per quanto riguarda il latte
materno, la Environmental Protection Agency statunitense
raccomanda una dose di riferimento di 0,3 mg di Hg inorganico per kg di peso corporeo al giorno.18
Una delle principali fonti di esposizione a Hg per l’uomo è
rappresentata dal consumo di pesce. In particolare, la forma
organica metilmercurio (MeHg) è quella che si bioaccumula
nei pesci. Essa viene assorbita efficientemente dall’uomo attraverso la dieta e si distribuisce nel corpo, è in grado di superare la barriera placentare e, nel cervello, il suo principale
organo bersaglio, raggiunge concentrazioni più alte che nel
sangue.19 Soggetti la cui dieta è ricca in pesce possono facilmente raggiungere concentrazioni di Hg che si avvicinano
a quella indicata dalla OMS. Pertanto, è possibile che si verifichi un’esposizione prenatale a bassi livelli di Hg se le
donne consumano abitualmente pesce durante la gravidanza.20-23 Il pesce, tuttavia, è anche fonte di nutrienti che favoriscono lo sviluppo del sistema nervoso, quali gli acidi
grassi polinsaturi (PUFA) omega-3 e omega-624 e selenio
(Se),25-27 a cui il neonato può essere esposto anche attraverso
the WHO alert limits, likely because of
the small consumption of fish among
pregnant women, estimated from the
FFQ. The concentration of Se in milk
was also smaller than that reported in
other international studies.
Conclusion: in Friuli Venezia Giulia,
fetal and perinatal Hg exposure is low.
The children of the cohort will be followed-up at school age to measure possible neurodevelopmental effects of such
low exposures to Hg.
Keywords: mercury, selenium, prospective cohort,
neurodevelopment, fish consumption.
il latte materno. Attualmente in letteratura non c’è accordo
su quali siano gli effetti dell’esposizione fetale a basse dosi
di Hg,12,16,28 e certamente nel proporre linee guida sul consumo di pesce in gravidanza e in età infantile sarebbe comunque opportuno tener conto anche degli effetti benefici
di nutrienti quali il selenio, che secondo alcuni potrebbe
addirittura proteggere dagli effetti tossici del mercurio.29
Allo scopo di stimare l’esposizione prenatale e neonatale a
Hg e Se legata al consumo di pesce e alla dieta materna in
gravidanza e di valutarne i possibili effetti sulla salute dei
bambini, uno studio di coorte prospettica è stato condotto
in un’area del Friuli Venezia Giulia, comprendente anche
diversi comuni della laguna di Grado e Marano, lungo la
costa adriatica, in cui studi precedenti avevano riscontrato
un inquinamento ambientale da Hg.30,31 Le possibili fonti
di tale inquinamento possono essere ricercate nel traffico
marittimo, nella produzione di cloro-soda da parte di un
impianto elettrochimico locale e nella miniera di Hg di
Idrija, in Slovenia, ora dismessa, da cui il metallo giungeva
in laguna attraverso il fiume Isonzo, contaminando acqua,
sedimenti e fauna marina.
In questo articolo si descrivono le caratteristiche della coorte
al momento dell’arruolamento e le esposizioni fetali e perinatali a Hg e Se.
Materiali e metodi
Soggetti
I soggetti eleggibili per essere inclusi nella coorte erano bambini
nati tra il 01.04.1999 ed il 31.05.2001 residenti in 17 comuni
del Friuli Venezia Giulia centro-meridionale, di cui tre situati
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Raccolta di dati relativi alla gravidanza
e al periodo perinatale
I dati sono stati raccolti tramite interviste alle madri, condotte
presso le loro residenze da parte di un’intervistatrice addestrata,
mediante un questionario strutturato e approssimativamente
all’epoca in cui il bambino aveva 3 mesi e comunque entro i
5 mesi. Contestualmente, la stessa intervistatrice raccoglieva
campioni biologici dalle madri e dai bambini.
Nel corso delle interviste, che mediamente duravano un’ora,
venivano raccolte informazioni sulla famiglia del neonato (caratteristiche sociodemografiche, dati antropometrici, storia
lavorativa, stili di vita della madre e del padre, storia medica
della famiglia, informazioni sulle otturazioni dentali della madre), sulla gravidanza (storia residenziale, lavorativa e medica
della madre nei 9 mesi, una dettagliata valutazione della dieta,
consumo di farmaci, alcol e caffeina, fumo e problemi al parto
o nel post-parto) e sullo stato di salute e la nutrizione del
bambino fino al momento dell’intervista. Sono state raccolte
informazioni dettagliate sul consumo di pesce fresco, in scatola
e surgelato da parte della madre durante la gravidanza e l’allattamento, la quantità e la frequenza di consumo di particolari
specie di pesce, la tipologia e ubicazione dei fornitori abituali
di pesce fresco durante i mesi sia estivi sia invernali. Il questionario è disponibile sul sito www.epiprev.it.
Le esposizioni prenatali e perinatali a Hg e Se sono state stimate attraverso la misurazione delle loro concentrazioni nei
campioni biologici delle mamme e dei bambini: mercurio
totale (THg) e MeHg nei capelli della madre, in quelli del
bambino e nel latte materno, Se nel latte. A questo scopo
venivano raccolti campioni di almeno 500 mg di capelli materni tagliati con delle forbici di acciaio inossidabile il più
vicino possibile alla radice del capelli in regione occipitale e,
quando possibile, anche del neonato. Ciascun campione era
riposto, con le estremità prossimali dallo stesso lato, in un
foglio bianco di carta. Il foglio veniva quindi ripiegato e infilato in un sacchetto di plastica trasparente etichettato e
privo di Hg, su cui veniva segnata con un pennarello l’estremità prossimale dei capelli. Il sacchetto veniva saldato con
graffette in diversi punti per immobilizzare i capelli al suo
interno e quindi chiuso ripiegandone il lato aperto e saldato
nuovamente. Oltre ai capelli, se il bambino era ancora allattato
al seno all’epoca dell’intervista, veniva prelevato in una provetta un campione di 10 cc di latte materno che veniva conservato congelato a -20° C fino al momento delle analisi.
sulla costa lagunare (Grado, Marano Lagunare e Carlino).
Il disegno di studio prevedeva di arruolare la totalità dei bambini nati da madri residenti nei tre comuni lagunari, in quanto
si ipotizzava che queste donne avessero un alto consumo di
pesce e conseguentemente un’esposizione non trascurabile ad
Hg. Per quanto riguarda, invece, i bambini nati da madri residenti nei 14 comuni interni (Cervignano del Friuli, Fiumicello, Latisana, Lignano Sabbiadoro, Monfalcone, Muzzana
del Turgnano, Palazzolo dello Stella, Palmanova, Ronchi dei
Legionari, San Giorgio di Nogaro, San Canzian d’Isonzo,
Staranzano, Tavagnacco, Torviscosa), a presunto minor consumo di pesce e conseguentemente con minor esposizione
ad Hg, il disegno di studio prevedeva di non arruolare la
totalità dei nati, ma di appaiare un solo soggetto a ciascun
bambino arruolato nei comuni lagunari. L’appaiamento avveniva per sesso, ospedale di nascita e data di nascita.
Con cadenza mensile gli Uffici anagrafe di ciascun comune
spedivano alla Cattedra di igiene i nominativi dei nuovi nati
nel mese precedente, comprensivi di luogo e data di nascita,
sesso, domicilio e, con l’eccezione di un comune, nome dei
genitori. Per ottenere tali nominativi senza eccessivo ritardo
era stato approntato un calendario di promemoria che veniva
inoltrato ai comuni dei quali non si erano ancora ricevuti gli
elenchi, dopo la prima, seconda e a metà della terza settimana
lavorativa di ogni mese. In genere gli elenchi dei nuovi nati
del mese nell’intero territorio dello studio venivano completati
entro i primi 20-25 giorni del mese successivo. Non appena
trasmessi, tutti i dati relativi ai nuovi nati venivano inseriti
in un database elettronico. Quando gli elenchi dei nuovi nati
del mese erano pervenuti, e quindi la base dei soggetti da cui
campionare era completa, i soggetti provenienti dalla laguna
venivano arruolati e quelli provenienti dall’interno selezionati
in base ai criteri di appaiamento, individuando il bambino
nato nella data più vicina a quella del caso.
Dall’area lagunare sono stati identificati 203 bambini eleggibili. Di 179 è stato possibile contattare i genitori mediante
l’invio di una lettera che illustrava lo studio e ne proponeva
la partecipazione e una successiva telefonata da parte di
un’intervistatrice addestrata che ne verificava l’adesione. 24
famiglie non sono state rintracciate in quanto trasferitesi
poco dopo la nascita del bambino. 119 famiglie (58,6%
delle eleggibili, 66,5% di quelle contattate) hanno acconsentito alla partecipazione allo studio.
Per ciascun bambino partecipante proveniente dall’area lagunare è stata contattata, con le stesse modalità, la madre del
bambino residente in uno dei 14 comuni interni, dello stesso
sesso, nato nello stesso ospedale e nella data più vicina quella
di nascita del bambino dell’area lagunare. Se la madre interpellata non acconsentiva alla partecipazione, veniva contattata
la madre del bambino con la seconda data più vicina e così
via, fino a ottenere un consenso alla ricerca. In circa un terzo
dei casi, la prima famiglia contattata ha aderito allo studio.
Dai comuni dell’interno sono stati arruolati 123 bambini
perché, per errore, a uno dei bambini della costa sono stati
appaiati e inclusi nello studio 5 bambini dell’interno. La coorte
comprendeva così un totale di 242 bambini e madri.
Analisi chimiche
Le analisi dei metalli sono state eseguite presso lo Jozef Stefan
Institute di Ljubljana, in Slovenia. In laboratorio, i campioni
di capelli erano tagliati con forbici di acciaio inossidabile in
piccolissimi segmenti, trasferiti in un recipiente e sottoposti
a ripetuti lavaggi con acetone-acqua-acqua-acqua-acquaacetone per rimuovere polvere e grasso, quindi lasciati asciugare al riparo dalla polvere e infine trasferiti in una busta e
conservati in atmosfera asciutta e priva di Hg in attesa di
essere analizzati.
Per il dosaggio di THg, ciascuna aliquota omogeneizzata di
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umani IAEA-086, muscolo di pescecane, fegato e pancreas
DOLT-1. Tutti i campioni, i controlli e i CRM sono stati
preparati in duplice o in triplice copia e ciascuna misura per
ogni replica è stata ripetuta per 2 o 3 volte. Per lo stesso
campione le deviazioni standard per i 4-6 valori ottenuti
corrispondevano al 3-8% del valore medio.
Per determinare la concentrazione di MeHg nel latte, 1 gr
di campione è stato introdotto in una provetta di teflon assieme a una miscela costituita da H2SO4 (5%), KBr (18%)
e CuSO4 1M, a cui sono stati successivamente aggiunti 10
mL di CH2Cl2. Dopo centrifugazione la fase organica è
stata separata da quella acquosa tramite un imbuto separatore
in teflon. La fase organica è stata fatta evaporare attraverso
un bagno d’acqua a 90°C e il rimanente CH2Cl2 è stato
eliminato attraverso l’aggiunta di N2. Il pH della soluzione
è stato aggiustato a 4,6 attraverso l’aggiunta di una soluzione
tampone acetato, quindi sono stati aggiunti 50 µL di NaBEt4
al 1% e la miscela è stata lasciata reagire a temperatura ambiente. La forma etilata di Hg è stata separata dalla miscela
utilizzando una trappola adsorbente (Tenax) sotto un flusso
di azoto privo di Hg per 15 minuti. La trappola è stata poi
collegata con un flusso di argon e il MeHg è stato rimosso
termicamente (180°C) attraverso una colonna cromatografica
isotermica. Le diverse forme di Hg sono state convertite in
capelli, con peso pari a circa 300 mg, veniva introdotta in
un’ampolla di vetro pyrex assieme a 2 ml di HNO3 al 70%
(Merck-MOS Selectipur). Le ampolle venivano sigillate e
incubate a 90° C per 24 ore, successivamente i campioni
venivano diluiti con acqua bidistillata (DDW) e il contenuto
in THg veniva determinato mediante spettrometria ad assorbimento atomico a vapori freddi (CV-AAS) e amalgama
d’oro, tramite il determinatore LCD Milton Roy Mercury
Detector, utilizzando un software per la riduzione/amalgamazione computer-controllata. Questo metodo era stato
validato e aveva dimostrato una precisione dall’1% al 5%
(deviazione standard relativa) per livelli< 10 ng Hg/gr e una
precisione inferiore all’1% per livelli più alti.32-34
Per l’analisi del MeHg, è stato utilizzato un metodo basato
sull’estrazione con solvente, seguita da etilazione in fase acquosa, preraccolta su una trappola adsorbente (Carbotrap
o Tenax) a temperatura ambiente e separazione delle specie
etilate mediante gascromatografia su colonna.35-37 Le specie
separate sono quindi state trasformate in mercurio elementare
(Hg0) attraverso pirolisi e in seguito trasferite in un rivelatore
atomico a fluorescenza.
Per controllare l’accuratezza delle determinazioni sono stati
usati materiali di riferimento certificati (CRM) ottenuti dal
National Research Council of Canada (NRCC), capelli
Tabella 1. Caratteristiche sociodemografiche e otturazioni
dentali delle madri intervistate
in totale e per area in cui
hanno trascorso la maggior
parte della gravidanza.*
Table 1. Sociodemographic
characteristics and dental fillings of mothers overall and by
area where they spent most of
their pregnancy.
*
Tre donne hanno trascorso la maggior parte della gravidanza fuori
dall’area di studio e sono state escluse dalle analisi stratificate per area.
#
Solo per le mamme lavoratrici.
Totale
(n.=242)
n.
Età della madre al parto (anni)
< 20
3
20-24
16
25-29
71
30-34
99
35-39
46
40+
5
non specificata
2
Titolo di studio
elementare
3
media
80
superiore
136
laurea
23
Occupazione
sì
152
no
90
Attività economica di impiego#
manifatturiera
36
commercio e turismo
35
trasporti, comunicazioni,
4
intermediazione finanziaria
immobiliare, noleggio,
21
informatica, ricerca,
pubblica amministrazione
istruzione e sanità
41
altri servizi
13
altro
1
non specificata
1
Otturazioni dentali (n.)
<3
15
3-5
79
6-9
93
10+
53
non specificate
2
Area lagunare
(n.=116)
Area interna
(n.=123)
%
n.
%
n.
%
1,2
6,6
29,3
40,9
19,0
2,1
0,8
2
8
38
45
22
1
0
1,7
6,9
32,8
38,8
19,0
0,9
0
1
7
32
54
23
4
2
0,8
5,8
26,4
44,6
19,0
3,3
1,6
1,2
33,0
56,2
9,5
1
47
58
10
0,9
40,5
50,0
8,6
2
32
76
13
1,6
26,0
61,8
10,6
62,8
37,2
70
46
60,3
39,7
80
43
65,0
35,0
23,7
23,0
2,6
19
19
2
27,1
27,1
2,9
16
16
2
20,0
20,0
2,5
13,8
9
12,9
11
13,7
27,0
8,5
0,7
0,7
14
6
0
1
20,0
8,6
0
1,4
27
7
1
0
33,7
8,7
1,2
0
6,2
32,6
38,4
21,9
0,8
4
43
42
26
1
3,4
37,1
36,2
22,4
0,9
11
34
51
26
1
8,9
27,6
41,5
21,1
0,8
p-value
test di
Fisher
0,5707
0,1014
0,5040
0,4984
0,2464
36
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Specie di pesce
pesce fresco (qualsiasi specie)§
anguilla
branzino
orata
cefalo
riboni
sogliola
tonno (fresco)
moli
asià
sgombro
palombo
platessa
coda di rospo
vitello di mare
pesce San Pietro
sarde
sardoni
trota/salmone
merluzzo
Totale
(n.=242)
Area lagunare
(n.=116)
Area interna
(n.=123)
media (ds) mediana media (ds) mediana media (ds) mediana
3,11 (3,41)
2,17
3,52 (4,10)
3,10
2,69 (2,55)
2,17
0,08 (0,44)
0
0,1 (0,5)
0
0,1 (0,4)
0
0,68 (1,20)
0
0,8 (1,2)
0,1
0,6 (1,2)
0
0,75 (1,17)
0,22
0,8 (1,3)
0,3
0,7 (1,1)
0,1
0,33 (0,79)
0
0,5 (1,0)
0
0,2 (0,5)
0
0,16 (0,70)
0
0,2 (0,8)
0
0,1 (0,6)
0
0,83 (1,34)
0,11
1,1 (1,4)
1,0
0,6 (1,2)
0
0,15 (0,60)
0
0,1 (0,6)
0
0,2 (0,6)
0
0,20 (0,74)
0
0,3 (1,0)
0
0,1 (0,3)
0
0,21 (0,68)
0
0,3 (0,8)
0
0,1 (0,5)
0
0,40 (1,07)
0
0,5 (1,3)
0
0,3 (0,7)
0
0,03 (0,30)
0
<0,1 (0,1)
0
<0,1 (0,4)
0
0,63 (1,23)
0
0,4 (0,9)
0
0,8 (1,4)
0
0,31 (0,86)
0
0,3 (0,9)
0
0,3 (0,8)
0
0,20 (0,76)
0
0,2 (0,8)
0
0,2 (0,7)
0
0,10 (0,58)
0
0,1 (0,7)
0
<0,1 (0,4)
0
0,70 (1,58)
0
0,8 (1,3)
0,1
0,5 (1,8)
0
0,61 (1,36)
0
0,7 (1,2)
0
0,5 (1,5)
0
0,70 (1,30)
0
0,6 (1,4)
0
0,8 (1,1)
0,3
0,81 (3,04)
0
0,6 (3,0)
0
1,0 (3,1)
0
Hg0 tramite pirolisi a 600°C e determinate attraverso spettrometria atomica di fluorescenza con vapori freddi (CVAFS). Il limite di rilevabilità, calcolato in base a tre deviazioni
standard dei blank, era di circa 10 pg MeHg/gr.35,36,38
Per quanto riguarda le analisi di Se, 1 gr di campione di
latte preventivamente mescolato e riscaldato a 38ºC è stato
versato in una provetta di teflon (Savillex). Sono stati aggiunti
1 mL di H2SO4 al 96% (Merck, Suprapur) ed 1 mL di
HNO3 al 65% (Merck, Suprapur), quindi la provetta è stata
incubata a 125°C per 30 minuti. Dopo il raffreddamento
è stata aggiunta per 5 volte H2O2 al 30% e in seguito a ciascuna delle aggiunte la provetta è stata nuovamente incubata
a 125°C per 10 minuti. La soluzione è stata poi raffreddata
a temperatura ambiente.
Per ridurre Se alla forma Se4+, sono stati aggiunti alla soluzione 2,5 ml di HCl concentrato (Merck, Suprapur) e il
tutto è stato incubato a 100°C per 10 minuti. Dopo diluizione attraverso l’aggiunta di acqua MilliQ (Millipore) la
concentrazione di Se è stata misurata mediante spettrometria
ad assorbimento atomico con generazione di idruri (HGAFS). Con le stesse modalità ogni volta è stato processato
un campione bianco. Ciascun campione di latte è stato analizzato almeno due volte, così come ciascuna soluzione standard utilizzata e ciascun campione bianco.
p-value
test di
Wilcoxon
0,2992
0,3119
0,0878
0,3840
0,0052
0,2834
0,0001
0,2614
0,0282
0,0738
0,8548
0,9597
0,0011
0,9616
0,4458
0,0794
0,0026
0,0325
0,0005
0,0101
Tabella 2. Consumo di specifici tipi di pesce (porzioni*/
mese) da parte delle madri, in
totale e per area in cui hanno
trascorso la maggior parte
della gravidanza.#
Table 2. Consumption of specific fish species (servings*/
month) among mothers, overall
and by area where they spent
most of their pregnancy.#
*
1 porzione = 150 gr.
#
Tre donne hanno trascorso la
maggior parte della gravidanza
fuori dall’area di studio e sono state escluse dalle analisi stratificate
per area.
§
Frequenza di consumo di pesce
totale stimata tramite un’apposita
domanda del questionario e non
corrispondente alla somma dei consumi delle singole specie di pesce.
biologico e tra i diversi campioni biologici, e quelle tra le
concentrazioni di THg, MeHg e Se e il consumo settimanale
di pesce totale o fresco durante la gravidanza sono state valutate attraverso i coefficienti di correlazione di Spearman
dal momento che per tutte le variabili analizzate la distribuzione non risultava normale. Le differenze nelle concentrazioni di metalli nei campioni biologici di gruppi di soggetti
sono state valutate attraverso il test di Wilcoxon delle somme
dei ranghi. Per le variabili categoriche, le differenze tra gruppi
sono state valutate mediante test esatto di Fisher.
Per valutare l’associazione tra consumo di pesce e livelli di
THg nei campioni biologici prendendo in considerazione
anche il possibile effetto di altri fattori, quali età della madre
al momento del parto, fattori geografici, fattori legati all’attività lavorativa della madre, otturazioni dentali, fumo di
sigaretta e durata dell’allattamento al seno, sono state anche
usate analisi di regressione lineare multipla. Alle concentrazioni di THg non distribuite normalmente è stata anche
applicata una trasformazione logaritmica per approssimare
la distribuzione normale della variabile dipendente. Sono
stati studiati sia l’effetto del pesce fresco in generale sia gli
effetti delle diverse specie di pesci consumati. La possibilità
che l’area di residenza delle madri e l’area di localizzazione
del rivenditore abituale di pesce potessero esercitare un’interazione con il consumo di pesce è stata presa in esame includendo un termine di interazione tra ciascuna di queste
due variabili e la variabile consumo di pesce. La porzione
di pesce è stata definita come 150 gr.
Il rischio relativo per le madri di avere nei capelli una concentrazione di THg ≥2 µg/gr a seconda del consumo di
pesce dichiarato durante la gravidanza è stato stimato attraverso analisi di regressione logistica multipla. Il cut-off di 2
µg/gr, inferiore rispetto alle concentrazioni ritenute poten-
Analisi statistiche
Le distribuzioni delle concentrazioni di THg e MeHg nei
capelli della madre e del bambino e quelle di THg, MeHg
e Se nel latte materno sono state descritte attraverso media,
deviazione standard (ds), mediana e range. La normalità
delle distribuzioni è stata valutata attraverso il test di Kolmogorov-Smirnov. Le possibili correlazioni tra le concentrazioni di THg, MeHg e Se all’interno di ciascun campione
37
e&p anno 35 (1) gennaio-febbraio 2011
Rassegne e Articoli
Tabella 3. Concentrazioni di
mercurio totale (THg), metilmercurio (MeHg) e selenio
(Se) nei campioni biologici
delle madri e dei bambini, in
totale e per area in cui hanno
trascorso la maggior parte
della gravidanza.*
Table 3. Concentrations of total mercury (THg), methylmercury (MeHg), and selenium (Se)
in the biological samples of
mothers and children, overall
and by area where they spent
most of their pregnancy.*
*
Tre donne hanno trascorso la
maggior parte della gravidanza
fuori dall’area di studio e sono state escluse dalle analisi stratificate
per area.
#
§
75° percentile.
p-value del confronto tra valori dell’area lagunare e dell’area interna.
Totale
Capelli della madre
THg (µg/gr)
MeHg (µg/gr)
MeHg/THg
Capelli del bambino
THg (µg/gr)
MeHg (µg/gr)
MeHg/THg
Latte
THg (ng/gr)
MeHg (ng/gr)
MeHg/THg
Se (ng/gr)
Area lagunare
Capelli della madre
THg (µg/gr)
MeHg (µg/gr)
MeHg/THg
Capelli del bambino
THg (µg/gr)
MeHg (µg/gr)
MeHg/THg
Latte
THg (ng/gr)
MeHg (ng/gr)
MeHg/THg
Se (ng/gr)
Area interna
Capelli della madre
THg (mg/gr)
MeHg (mg/gr)
MeHg/THg
Capelli del bambino
THg (mg/gr)
MeHg (mg/gr)
MeHg/THg
Latte
THg (ng/gr)
MeHg (ng/gr)
MeHg/THg
Se (ng/gr)
n.
Media
Deviazione Mediana
standard
75° pctl# Massimo
p-value
test di
Wilcoxon§
242
208
208
1,33
0,96
0,76
1,22
0,84
0,23
0,93
0,74
0,86
1,56
1,13
0,96
8,03
4,41
1,00
203
116
113
1,22
0,86
0,77
1,22
0,76
0,27
0,79
0,56
0,88
1,53
1,11
1,00
8,03
5,20
1,00
77
79
77
100
0,70
0,20
0,31
12,12
1,29
0,40
0,25
3,02
0,41
0,08
0,25
11,33
0,66
0,15
0,42
14,58
10,29
2,43
1,00
20,02
116
98
98
1,51
1,15
0,77
1,28
0,98
0,23
1,14
0,83
0,86
2,02
1,53
0,95
8,03
4,41
1,00
100
58
58
1,25
0,89
0,76
1,11
0,85
0,26
0,86
0,57
0,86
1,73
1,05
1,00
5,21
5,20
1,00
36
36
36
44
1,01
0,28
0,31
12,28
1,83
0,54
0,24
3,14
0,48
0,10
0,25
11,47
0,79
0,22
0,41
14,87
10,29
2,43
1,00
19,48
123
108
108
1,15
0,79
0,74
1,14
0,65
0,24
0,86
0,64
0,83
1,27
0,93
0,97
7,52
4,39
1,00
0,0037
0,0140
0,4575
100
56
53
1,21
0,84
0,78
1,35
0,66
0,28
0,77
0,55
0,90
1,38
1,23
0,99
8,03
3,03
1,00
0,4824
0,9255
0,7346
40
42
40
54
0,43
0,13
0,30
12,03
0,31
0,20
0,27
2,94
0,37
0,06
0,23
11,31
0,54
0,11
0,42
14,35
1,45
1,15
1,00
20,02
0,0505
0,0304
0,6066
0,6297
oltre metà della gravidanza. I due gruppi di madri non sono
risultati significativamente diversi per classe di età, scolarità,
occupazione e settore di attività di impiego, benché tra le
donne dell’area lagunare una maggiore percentuale risultava
occupata nei settori manufatturiero e del commercio e turismo e una minore percentuale in quello di istruzione e sanità. Non si osservano differenze significative nel numero
di otturazioni dentali.
Venticinque donne hanno riferito di non aver mai consumato
pesce fresco nel corso della gravidanza (10,3%); 115 (47,5%)
hanno mangiato meno di una porzione a settimana, le rimanenti 102 (42,2%) almeno una porzione a settimana.
Il consumo medio di pesce fresco è stato di 0,7 porzioni a
settimana (deviazione standard (ds)= 0,8; mediana= 0,5;
range= 0-7). Benché la differenza non sia risultata significativa
zialmente dannose in altri studi, è stato scelto in base alla
distribuzione dei valori osservati nel nostro studio (corrisponde al quintile più alto), in cui nessuno dei nostri campioni di capelli eccedeva i 10 µg/gr.
Risultati
Le caratteristiche sociodemografiche e il numero di otturazioni dentali delle madri intervistate sono riportate nella tabella 1. Delle 119 donne che risultavano residenti nei comuni
lagunari al momento del parto, 2 avevano in realtà trascorso
gran parte della gravidanza in uno degli altri 14 comuni e
una aveva abitato al di fuori dell’area di studio per oltre la
metà della gravidanza. Delle 123 donne che invece risultavano residenti in uno dei 14 comuni dell’interno al momento
del parto, 2 avevano abitato fuori dall’area di studio per
38
e&p anno 35 (1) gennaio-febbraio 2011
Rassegne e Articoli
Pesce totale
Pesce
totale
Pesce
fresco
r= 1
r= 0,78
p< 0,0001
n= 242
r= 1
n= 242
Pesce fresco
n= 242
THg capelli madre
THg
capelli
madre
r= 0,19
p= 0,0027
n= 242
r= 0,25
p< 0,0001
n= 242
r= 1
n= 242
THg capelli bambino
THg
capelli
bambino
r= 0,08
p= 0,2699
n= 203
r= 0,10
p= 0,1652
n= 203
r= 0,51
p< 0,0001
n= 203
r= 1
n= 203
THg latte
THg
latte
r= 0,22
p= 0,0498
n= 77
r= 0,29
p= 0,0092
n= 77
r= 0,43
p< 0,0001
n= 77
r= 0,18
p= 0,1617
n= 60
r=1
n=77
MeHg capelli madre
MeHg
capelli
madre
r= 0,23
p= 0,010
n= 208
r= 0,23
p= 0,010
n= 208
r= 0,84
p< 0,0001
n= 208
r= 0,34
p< 0,0001
n= 173
r= 0,38
p= 0,0018
n= 64
r= 1
n= 208
MeHg capelli bambino
MeHg
capelli
bambino
r= 0,17
p= 0,0683
n= 116
r= 0,18
p= 0,0523
n= 116
r= 0,62
p< 0,0001
n= 116
r= 0,80
p< 0,0001
n= 113
r= 0,13
p= 0,4485
n= 36
r= 0,54
p< 0,0001
n= 104
r= 1
n= 116
MeHg latte
MeHg
latte
Se
latte
r= 0,29
p= 0,085
n= 79
r= 0,31
p= 0,0054
n= 79
r= 0,50
p< 0,0001
n= 79
r= 0,30
p= 0,0179
n= 62
r= 0,60
p< 0,0001
n= 77
r= 0,40
p= 0,0010
n= 66
r= 0,31
p= 0,0693
n= 36
r= 1
r= 0,11
p= 0,2893
n= 100
r= 0,12
p= 0,2150
n= 100
r= 0,23
p= 0,0194
n= 100
r= 0,04
p= 0,6843
n= 90
r= 0,21
p= 0,0988
n= 64
r= 0,26
p= 0,0115
n= 90
r=- 0,03
p= 0,8369
n= 58
r= 0,22
p= 0,0821
n= 64
r= 1
n= 100
n= 79
Se latte
Tabella 4. Matrice di correlazione di Spearman tra i consumi settimanali di pesce
e le concentrazioni di mercurio totale (THg), metilmercurio (MeHg) e selenio (Se)
in diversi campioni biologici.
di THg nei capelli erano 1,48 (ds= 1,27; mediana= 1,09) e
1,18 (ds=1,15; mediana= 0,88) rispettivamente (p= 0,0040);
quelle nel latte 0,99 (ds =1,80; mediana 0,45) e 0,43 (ds =0,31;
mediana 0,38,) rispettivamente (p =0,0548). Le concentrazioni
medie di MeHg nei capelli erano 1,13 (ds =0,97; mediana
0,80) e 0,81 (ds= 0,66; mediana= 0,66) rispettivamente (p=
0,0149); quelle nel latte 0,28 (ds= 0,53; mediana= 0,10) e
0,12 (ds= 0,20; mediana= 0,06) rispettivamente (p= 0,0339).
Le concentrazioni di THg, MeHg nei capelli del bambino e
quelle di Se nel latte, invece, non sono risultate significativamente diverse nei due gruppi.
La tabella 4 presenta le correlazioni tra i consumi settimanali
di pesce e le concentrazioni di THg, MeHg e Se nei diversi
campioni biologici. THg e MeHg sono risultati altamente
correlati tra loro all’interno di ciascun campione biologico.
Una correlazione medio-alta è stata evidenziata tra le concentrazioni di entrambe le forme di Hg nei campioni della madre
e del bambino. Il consumo di pesce, sia in generale sia fresco,
è risultato moderatamente correlato con le concentrazioni di
THg e MeHg nei capelli materni e nel latte, mentre non lo
è stato con THg e MeHg nei capelli del bambino. Il Se nel
latte è risultato correlato con le concentrazioni di THg e
MeHg nei capelli della madre, debolmente correlato con THg
e MeHg nel latte, ma non correlato con le concentrazioni di
THg e MeHg nei capelli del bambino né con i consumi di
pesce. Le correlazioni tra consumi di pesce e concentrazioni
di mercurio sono risultate tutte più alte nel caso in cui le
donne avessero trascorso la maggior parte della gravidanza
nell’area lagunare (coefficienti di correlazione da 0,21 a 0,45,
Table 4. Spearman’s correlations between weekly fish intake and the concentrations of total mercury (THg), methylmercury (MeHg), and selenium (Se) in various
biological samples
dal punto di vista statistico, il consumo settimanale di pesce
fresco è risultato più alto per le donne che avevano trascorso
la maggior parte della gravidanza nei comuni lagunari (media= 0,8 porzioni; ds= 0,9; mediana= 0,7; range 0-7) rispetto
a quelle che avevano trascorso la maggior parte della gravidanza in uno dei comuni dell’interno (media= 0,6 porzioni;
ds= 0,6; mediana= 0,5; range 0-3; p= 0,2992).
Sogliola e merluzzo sono state le specie pesce maggiormente
consumate (tabella 2). Le donne che hanno trascorso la maggior parte della gravidanza nell’area lagunare hanno consumato quantitativi più elevati della maggior parte dei pesci
considerati, con l’eccezione di platessa, trota/salmone e merluzzo, consumati con maggior frequenza nelle aree interne.
La tabella 3 illustra le concentrazioni di MeHg, THg, e il loro
rapporto, nei capelli di madri e bambini e nel latte, e le concentrazioni di Se nel latte. In nessun caso si sono raggiunte concentrazioni di Hg nei capelli al di sopra di 14 µg/gr. Il MeHg
ha rappresentato la frazione predominante di Hg nei capelli,
ma non nel latte, in cui costituiva mediamente il 30% del THg.
Le concentrazioni di THg e MeHg sono risultate più alte nei
capelli e nel latte delle donne che avevano trascorso la maggior
parte della loro gravidanza in uno dei comuni lagunari rispetto
alle altre (dati non presentati). Infatti, le concentrazioni medie
39
e&p anno 35 (1) gennaio-febbraio 2011
Rassegne e Articoli
Tabella 5. Regressione lineare
del logaritmo della concentrazione di mercurio totale (THg,
mg/g) nei capelli della madre in
base a età della madre, consumo
di pesce in gravidanza, area di
residenza, area del rivenditore
abituale di pesce fresco, numero
di otturazioni ai dentali, numero
di sigarette fumate in gravidanza
e caratteristiche occupazionali
durante la gravidanza.
Table 5. Linear regression of
total mercury concentration
(THg, mg/g) in maternal hair
with maternal age, fish consumption during pregnancy, residency area, location of the
usual fresh fish supplier, number
of dental fillings, number of cigarettes smoked during pregnancy, and work during pregnancy.
Variabili indipendenti
Modello 1*
Intercetta
Residenza in Comune della Zona 1
Età della madre (anni)
Consumo di pesce fresco in gravidanza (porzioni/settimana)
Rivenditore abituale di pesce fresco situato in Comune lagunare
Interazione tra consumo di pesce fresco e localizzazione del rivenditore
Numero di otturazioni dentali#
Numero complessivo di sigarette fumate in gravidanza
Numero di mesi al lavoro durante la gravidanza
Attività§
Occupazione^
Luogo di lavoro in Comune lagunare
Luogo di lavoro in zona industriale
Modello 2°
Intercetta
Consumo di anguilla, orata, branzino, coda di rospo, pesce San Pietro
(porzioni/mese)
Rivenditore abituale di pesce fresco situato in Comune lagunare
Stima
del parametro
p-value
-0,99145
0,09597
0,00197
0,32614
0,31545
-0,12277
0,03666
0,00006
-0,01867
-0,09692
-0,12500
0,09975
0,05215
0,0153
0,4141
0,8444
0,0019
0,0254
0,3491
0,4586
0,5550
0,3891
0,5292
0,3826
0,5833
0,8008
-0,77090
0,06820
<0,0001
<0,0001
0,28633
0,0031
* 2
R del modello= 0,190; p-value del F-test globale< 0,0001. Analisi aggiustata per momento in cui è stata fatta l’analisi chimica.
#
Classificato come: 1= meno di 3 otturazioni; 2= 3-5 otturazioni; 3= 6-9 otturazioni; 4= 10 otturazioni o più.
§
Qualsiasi altra attività rispetto a commercio, hotel e ristoranti, trasporti e comunicazioni, finanza, assicurazioni e agenzie immobiliari, pubblica
amministrazione, insegnamento e altri servizi pubblici.
^
Qualsiasi altra occupazione rispetto a occupazioni che comportano lavoro in uffici, negozi o edifici pubblici eccetto gli ospedali.
°
R2 del modello = 0,172; p-value del F-test globale <0,0001. Analisi aggiustata per momento in cui è stata fatta l’analisi chimica.
mente significativa (p= 0,0589) tra consumo di pesce e Se.
L’area di residenza, tuttavia, non è risultata associata ai livelli
di THg nelle analisi di regressione lineare multipla (tabella
5). Le associazioni significative emerse sono state quelle con
il consumo di pesce fresco in gravidanza e con la localizzazione del fornitore abituale di pesce fresco. Anche il consumo
di anguilla, orata, branzino, coda di rospo, pesce S. Pietro
è risultato associato ai livelli di THg (tabella 5). Da analisi
di regressione logistica multipla è emerso che il rischio di
avere concentrazioni di THg ≥2µg/gr era aumentato per le
madri che mangiavano quantità maggiori di pesce fresco;
in particolare, il rischio di avere una concentrazione di THg
nei capelli ≥2µg/gr era 7 volte più alto tra le donne che mangiavano almeno 8 porzioni al mese rispetto a quelle che ne
mangiavano meno di 4 (tabella 6).
tutti significativi dal punto di vista statistico) rispetto al caso
in cui avessero trascorso la maggior parte della gravidanza
nell’area interna (coefficienti di correlazione da -0,04 a 0,22,
di cui uno solo significativo). Nei comuni della laguna, inoltre,
si è osservata una correlazione moderata (r= 0,29) marginal-
THg
nei capelli
della madre
≥2 mg/gr
n.
%
<2 mg/gr
n.
%
totale
n.
%
OR§,^,°
(IC 95%)
Consumo di pesci carnivori
durante la gravidanza* (porzioni#/mese)
<4
≥4 - <8
≥8
Totale
32
15,9
169
84,1
132
100,0
1,0
-
5
21,7
18
78,3
23
100,0
1,4
(0,5-4,0)
9
60,0
6
40,0
15
100,0
7,4
(2,4-22,6)
46
19,2
193
80,8
239
100,0
Discussione
L’obiettivo di questa indagine era quello di identificare un
gruppo di neonati che, sia in utero per via transplacentare sia
dopo la nascita attraverso il latte materno, risultassero particolarmente esposti al mercurio accumulato dalle madri con
la dieta. Per questo motivo sono state arruolate, accanto a un
gruppo di confronto, madri con presunto vissuto durante la
gravidanza in un’area lagunare e relativo più elevato consumo
di pesce. In realtà, dall’analisi dei consumi di pesce stimati
attraverso il questionario alimentare, è emerso che i consumi
totali di pesce in gravidanza sono stati generalmente bassi, e
non molto diversi tra le donne residenti nelle diverse aree se
non per quanto riguarda alcune specie di pesce consumate.
Anche se nella coorte i consumi di pesce e, conseguentemente,
i livelli di mercurio non sono risultati alti, l’analisi delle con-
*
P-value del test per il trend lineare, utilizzando le 3 categorie di consumo
di pesce= 0,0001 (non aggiustato).
#
1 porzione= 150 gr.
§
Categoria di riferimento: <4 porzioni/mese.
^
Aggiustato per localizzazione del rivenditore abituale di pesce fresco.
°
P-value del test per il trend lineare, utilizzando il consumo di pesce
come variabile continua= 0,0008 (aggiustato).
Tabella 6. Trend, odds ratio (OR) di avere una concentrazione di mercurio totale
(THg) nei capelli ≥2 µg/gr tra madri che hanno consumato diverse quantità di 5
specie di pesci carnivori (anguilla, orata, branzino, coda di rospo e pesce San Pietro)
durante la gravidanza, e intervalli di confidenza al 95% (IC 95%).
Table 6. Trend, Odds Ratios (OR) of having a concentration of total mercury (THg)
in hair ≥2 mg/gr among mothers who consumed various amounts of Anguilla anguilla (eel), Sparus auratus (gilt-head bream), Dicentrarchus labrax (sea bass),
Lophius piscatorius (angler- sh) and Zeus faber (John dory) during pregnancy, and
95% Confidence Intervals (95%CI).
40
e&p anno 35 (1) gennaio-febbraio 2011
Rassegne e Articoli
Faroe.29 Come alle Faroe, comunque, le concentrazioni di
Se aumentavano debolmente all’aumentare del consumo
settimanale di pesce ed erano correlate moderatamente con
le concentrazioni di mercurio nei capelli materni e nel latte.
Non risultavano invece correlate con le concentrazioni di
mercurio nei capelli del bambino. Benché non strettamente
correlato al mercurio nel latte, il selenio presente potrebbe
proteggere dagli effetti tossici del mercurio, come ipotizzato
in passato da Grandjean e collacoratori,29 anche se un recente
studio di Choi44 non ha dimostrato significativi effetti protettivi nei confronti della neurotossicità da MeHg nella popolazione delle Isole Faroe. A oggi non sembrano quindi
sufficienti gli elementi per giustificare una supplementazione
dietetica di selenio allo scopo di contrastare la neurotossicità
da mercurio nelle donne che allattano.
Non possiamo essere certi che il campione di mamme e
bambini che ha partecipato alla ricerca sia rappresentativo
dell’intera popolazione residente nelle aree studiate per quanto riguarda l’esposizione a mercurio e selenio. Una partecipazione selettiva, in ogni caso, non determinerà alcun bias
nelle misure di associazione (rischi relativi) che verranno
stimate al termine del follow up in quanto queste saranno
derivate internamente alla coorte.45,46 La partecipazione selettiva potrebbe, anzi, risultare vantaggiosa se si traducesse
in maggiore probabilità di mantenimento della coorte nella
fase del follow up.46
In conclusione, attraverso l’identificazione di questa coorte
e la sua valutazione alla baseline si è evidenziato che l’esposizione fetale e perinatale al mercurio è mediamente bassa,
per effetto dei modesti consumi di pesce in gravidanza sia
tra le donne residenti in laguna sia tra quelle dell’interno,
senza escludere l’apporto di altre fonti di inquinamento ambientale. Al momento, i risultati supportano le raccomandazioni di mangiare pesce in gravidanza, evitare il consumo
delle specie carnivore quali anguilla, orata, branzino, coda
di rospo, pesce San Pietro, come consigliato in via precauzionale anche dalla European Food Safety Authority (EFSA)47
e dalla Commissione europea48 e allattare al seno i neonati.
Una rivalutazione dei bambini della coorte in età scolare
potrà stabilire se anche esposizioni così basse al mercurio
durante la vita prenatale e nei primi mesi dopo la nascita
possano influenzare in maniera evidente il neurosviluppo.
centrazioni di questo metallo alla baseline ci ha, comunque,
consentito di stabilire l’esposizione pre- e perinatale dei bambini
arruolati, di cui sarà poi valutata l’associazione con diversi
outcome di neurosviluppo, nonché di comprendere le relazioni
tra le concentrazioni delle forme di Hg nei diversi campioni
biologici prelevati da madri e bambini.
Seppur mediamente non elevate rispetto a quelle riscontrate
in altri contesti,6,12,37 in Friuli Venezia Giulia le concentrazioni
di Hg sono caratterizzate da una variabilità tale da permettere
di studiare gli effetti sul neurosviluppo di un ampio range di
esposizione. Dal momento che i consumi di pesce sono risultati
bassi nella nostra popolazione (un decimo non ne ha mai consumato e circa la metà ne ha mangiato meno di 150 gr alla
settimana), è probabile che la variabilità nei livelli di Hg nei
campioni biologici dei membri della coorte non sia dipesa solo
dalla quantità di pesce ingerito (una correlazione significativa
tra quantità di pesce consumata e concentrazioni di Hg è presente, benché modesta), bensì anche dalla qualità di quest’ultimo nonché dalla sua provenienza. È infatti emerso che il
consumo di determinate specie di pesce acquistate da rivenditori
situati nella zona lagunare (anguilla, orata, branzino, coda di
rospo, pesce S. Pietro), si associa positivamente con la concentrazione di Hg nei campioni biologici.
Questi risultati suggeriscono comunque che sia auspicabile
che in gravidanza le donne limitino il consumo delle specie
di pesce sopra elencate, soprattutto se di provenienza locale.
Bisogna tuttavia sottolineare che sarebbe controproducente
sconsigliare in assoluto il consumo di pesce durante la gravidanza, dal momento che questo alimento è ricco di nutrienti
in grado di influenzare positivamente il neurosviluppo dei
bambini, quali acidi grassi polinsaturi a lunga catena (PUFA’s),
iodio, ferro e colina.39 Il ruolo di confondente assunto dalla
dieta materna sull’associazione tra mercurio e neurosviluppo
è stato recentemente ipotizzato da Davidson e collaboratori.40
Dalle nostre analisi emerge anche il diverso rapporto tra MeHg
e THg esistente nei capelli e nel latte. Se nei capelli infatti, il
MeHg rappresenta mediamente circa l’80% del THg, nel latte
costituisce solo il 30%. Il basso passaggio del MeHg nel latte
è descritto anche in una review di Dorea.41 Questa cinetica,
unitamente al fatto che in media le concentrazioni di Hg nel
latte della nostra popolazione sono risultate inferiori al range
di concentrazioni (1,4-1,7 ng/gr) che l’OMS considera “normali”,42 depone a favore della raccomandazione dell’allattamento al seno, i cui benefici per il bambino sono riconosciuti
anche dal punto di vista del neurosviluppo.41,43
Le concentrazioni di Se nel latte sono risultate inferiori a
quelle riscontrate in un campione di 84 bambini delle Isole
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