Na`im Lei fa tante di quelle domande, come se lavorasse per i
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Na`im Lei fa tante di quelle domande, come se lavorasse per i
Na’im Lei fa tante di quelle domande, come se lavorasse per i Servizi Segreti. Che cosa fa papà e che cosa fa la mamma […] e cosa pensiamo noialtri e che cosa abbiamo studiato a scuola e quante ore avevamo di ebraico e quante di matematica e quante di arabo e quante di storia, e che cosa studiavamo di storia? […] Io le rispondo con calma. […] La conversazione va per le lunghe, e mi accorgo che loro non sanno niente di noi, e sì che noi impariamo tante cose su di loro. Non si immaginano che ci fanno studiare su Bialik e Tchernikowski e su altri ebrei ortodossi, e sappiamo anche del loro Tempio e del destino del popolo ebraico e persino di quei villaggi che gli hanno bruciato, in Russia o in Polonia. […] - Abbiamo anche imparato delle poesie a memoria, e io me le ricordo ancora…volete sentire? E ho cominciato a recitare a memoria, a bassa voce, quella poesia di Bialik, che è il loro poeta nazionale. - Non branchi di giovani leoni sono quelli che vagano nella steppa, non la gloria. […] Sono rimasti proprio sorpresi, per poco non cadevano dalla sedia. […] La ragazza, Dafi, ride di gusto e corre in camera sua a prendere il libro, per controllare se dicevo giusto.[…] La ragazza mi ha portato le sue pantofole, le ha posate accanto ai miei piedi nudi. […] - Come hai detto che ti chiami? – ha chiesto d’improvviso (la ragazza), perché non aveva capito bene la prima volta. - Na’im, - ho detto. Dafi Mamma […] per distrarlo ha cominciato a fargli un mucchio di domande. […] mi faceva gli occhiacci, perché vedeva che continuavo a guardarlo fisso […] mi piaceva proprio questo arabo, che si era ripreso molto presto e rispondeva a tono, da persona educata. Raccontava del suo villaggio, della famiglia, della scuola dove aveva studiato, dove gli insegnavano Bialik e Tchernikowski e tutte quelle lagne che abbiamo noialtri. Che strano. E’ proprio un’idea tremenda obbligarli a studiare questa roba. Che gli facciano studiare le loro, di lagne. […] E’ venuto fuori che a lui Bialik piace molto, e senza che nessuno gliel’abbia chiesto ha cominciato a recitarci qualche strofa dai Morti nel deserto. Per poco non cadevo dalla sedia: un ragazzo arabo, un apprendista nel garage di papà, che recita poesie di Bialik! Incredibile! […] Sono corsa in camera mia a prendere il libro delle poesie di Bialik, per vedere se recitava giusto o se stava inventando.[…] Nel silenzio che si è fatto, […] guardo quell’arabo che ora tace, ha una luce di soddisfazione negli occhi. Adesso siamo noi ad abbassare la testa, guardiamo i suoi piedi nudi sul tappeto. Improvvisame nte mi viene voglia di dargli qualche cosa. Vado a prendere le mie pantofole, gliele metto vicino. […] Mi viene in mente che non so neanche come si chiama, e glielo chiedo. E lui mi guarda in faccia e me lo dice, non ha paura di guardarmi negli occhi. Non sapevo che avessero nomi così semplici. (adattato da A. Yehoshua, L’amante, Einaudi) 1) Leggi attentamente i due brani. 2) Riassumi i due testi, usando massimo 30 – 35 parole per testo. 3) Scegli uno dei seguenti esercizi. a) Racconta il brano dal punto di vista della donna, la madre di Dafi. (100 parole) b) Dafi scrive una lettera ad un’amica e le racconta come ha conosciuto Na’im. (100 parole) 4) Scegli una delle seguenti tracce. a) Il romanzo di Abraham Yehoshua racconta la storia di un incontro tra due culture e due popoli diversi tra loro e attualmente in guerra. Dafi, la ragazza ebrea, a proposito delle conoscenze letterarie di Na’im pensa: “Che gli facciano studiare le loro, di lagne.” Partendo da questa affermazione, rifletti sul diverso atteggiamento dei due giovani nei confronti “dell’altro” e della sua cultura e sull’importanza di conoscere chi ci sta vicino anche se è diverso. (150 parole) b) I palestinesi, i curdi, ... ci sono ancora dei popoli senza terra. Immagina di essere uno di loro e scrivi una lettera a un giornale nella quale rifletti sul destino della tua gente e sull’importanza o meno di avere una patria.(150 parole)