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1. Premessa La presente si struttura in una serie di paragrafi all’interno dei quali dapprima verranno esaminati sotto il profilo tecnico dapprima le categorie (e modalità esecutive) dei lavori edili da effettuarsi nell’immobile di che trattasi, poi le lavorazioni connesse agli impianti meccanici e, infine, i lavori da eseguirsi sotto il profilo dell’impiantistica elettrica. 2. Le opere edili ed affini Il progetto d’intervento di ristrutturazione dello stabile di via Canal Piccolo/ via Cassa di Risparmio/ via San Nicolò è articolato in due fasi esecutive. Nella prima fase sono previste le opere relative alle facciate, alle coperture e alle parti comuni dell’intero stabile, nonché l’intervento di ristrutturazione dei piani terra, ammezzato, quinto e sesto. La prima fase è da considerarsi un lotto funzionale, in quanto alla fine della stessa, le aree soggette a ristrutturazione e i locali d’affari attualmente locati saranno a tutti gli effetti completamente fruibili e funzionanti. Nella seconda fase è previsto il completamento dell’intervento. Opere sulle parti comuni Le lavorazioni di ristrutturazione e di restauro della prima fase comprendono l’intervento sulle facciate principali, sulle facciate di confine, sui cavedi e cortili interni, sulle scale principali e secondarie e sulla copertura limitatamente alle superfici attualmente adibite a depositi e soffitte. Ponteggi Su tutte le facciate è previsto l’allestimento di ponteggi eseguiti e provvisti di tutti gli elementi di sicurezza e protezione secondo la normativa vigente. Per i ponteggi delle facciate principali è stato previsto la posa in opera di teli protettivi con raffigurate le facciate nella loro completezza; i teli, stampati con il sistema più consono all’uso, devono avere idonee caratteristiche a resistere, per tutta la durata dei lavori, agli agenti atmosferici. Inoltre, la struttura portante verticale, per tutto il perimetro e per un’altezza non inferiore a ml. 2,50, deve essere rivestita con i pannelli in legno e fornita di tutti i segnali visivi di sicurezza previsti dalla normativa vigente. È pure previsto l’allestimento di un impianto antintrusione collegato ad un organo di vigilanza scelto dalla competenza. Restauro degli intonaci Gli interventi di restauro sugli intonaci sono diversi a seconda della consistenza, spessore e finitura; tutti gli intonaci, prima di qualsiasi intervento, devono essere testati per verificare lo stato di attecchimento alla muratura sottostante. Per gli intonaci/rivestimento che si sviluppano al piano terra con una configurazione particolarmente massiccia e lavorata (bugnato e fugato con finitura arricciata) è previsto l’accurato lavaggio, tramite l’uso di acqua a leggera pressione ed idonei solventi, dall’intera superficie con asportazione totale delle sostanze (grasso, smog) che impediscono la futura corretta tinteggiatura. Eventuali parti staccate dal supporto devono essere ancorate mediante l’uso di perni in acciaio inox bloccati chimicamente o con resine epossidiche; le parti danneggiate devono essere ricostruite usando lo stesso materiale e tipologia d’intervento anche con l’uso di calchi per la perfetta ricostruzione. Il trattamento finale consiste in una mano di isolante e due mani di vernice acrilica per esterni. Gli altri intonaci delle facciate principali, del tipo al civile con alcune zone bugnate ed altre con decori, lesene, svecchiature, dato il loro spessore contenuto, in caso di stacchi dal supporto murario possono essere demoliti, e ricostruite con le stesse caratteristiche originali. I marcapiani danneggiati devono essere rifatti con malta di calce e cemento e l’uso di opportune sagome. Per gli intonaci delle facciate interne e di confine, previa verifica, è prevista la demolizione delle parti staccate e danneggiate e loro rifacimento. Gli intonaci dei cortili interni e delle chiostrine sono in condizioni talmente precarie che si è previsto il loro completo abbattimento e rifacimento previa verifica degli impianti esistenti e conseguente demolizione di tutti i manufatti ormai obsoleti e razionalizzazione degli impianti in funzione. Per ottenere l’omogeneità del fondo prima della tinteggiatura si prevede, su tutte le facciate, interne ed esterne, la completa scrostatura delle vecchie tinteggiature e una rasatura completa. La tinteggiatura finale, previa mano di fondo, sarà eseguita con un prodotto acrilico per esterni di colore indicato dalla Soprintendenza. Per riparare le leggere lesioni strutturali notate sulle cornice di gronda del corpo centrale, è stata previsto l’uso della tecnica di rimodellazione strutturale con l’uso di tecniche e prodotti adeguati. I marcapiani che, a vari livelli risultano danneggiati, sono da rifare con l’uso di malta cementizia e con sagome in modo da ottenere una perfetta conformità all’esistente; per la tinteggiatura finale si usa il procedimento descritto per gli intonaci. Restauro di opere in pietra naturale e pietra artificiale Nell’insieme, le opere in pietra naturale e pietra artificiale sono di massima in buon stato di conservazione ed abbisognano di una sostanziale opera di restauro superficiale. È prevista comunque un’opera di monitoraggio estesa a tutti gli elementi in modo da assicurarsi la loro funzionalità statica; in caso di stacchi o cedimenti si procede a nuovi fissaggi o rinforzi con l’uso di perni in acciaio inox o fibra di vetro. Il restauro previsto condiste: lievo di tutte le stuccature o interventi non compatibili con il substrato originario con asporto meccanico manuale mediante l’uso di scalpelli e/o microscalpello pneumatico; rimozione delle macchiature ferruginose e/o ossidi metallici mediante impacchi complessi a base prodotto chimico e/o fosfato di sodio (fosfato di ammonio o acido fosforico ecc.); pulitura degli elementi mediante lavaggio delle superfici con acqua atomizzata ed asportazione di polvere e particellato atmosferico incoerente con spazzolini di nylon e di saggina o con impacco con sostanze adeguate e risciacquo con acqua demonizzata; rifinitura meccanica con microsabbiatrice di precisione ed inerti a bassa azione abrasiva; trattamento finale di protezione delle superfici trattate con l’applicazione a pennello e/o spruzzo, di polisilossano fino a saturazione del supporto. Eventuali parti particolarmente lesionate o danneggiate, devono essere ricostruite con lo stesso materiale delle originali (pietra di Aurisina o impasto di ghiaietto e cemento bianco) ed opportunamente fissate o con perni in acciaio inox o fibra di vetro. Serramenti Vista l’importanza dell’intervento, si prevede il completo restauro degli stessi. Nelle chiostrine e nei cortili interni è prevista invece l’integrale sostituzione degli stessi con altri con telaio in legno e verniciati in bianco. Opere in metallo I manufatti in metallo, di varie dimensioni e caratteristiche (inferiate per i fori di grandi dimensioni, cancellata d’ingresso, parapetti, ecc.) vanno trattati con un intervento di accurata pulizia, scrostatura della vernice esistenze, riparazione delle parti danneggiate e/o sostituzione di parti mancanti, tinteggiatura finale a due mani con prodotti che riproducano l’aspetto finale originario. Lamiere e pluviali I lamierati, di diverse misure e consistenza, sono posti a protezione di tutti i manufatti aggettanti dalle facciate. L’intervento previsto comprende la smurazione degli elementi attuali e loro sostituzione con elementi in zinco-titanio di medesime dimensioni e spessore, inghisaggio e raccordo con l’intonaco circostante. Gli attuali pluviali sono in materiale plastico verniciato; è prevista la loro sostituzione con pluviali in zinco-titanio di eguale diametro e spessore adeguato. Particolare attenzione deve essere posta nel raccordare i pluviali con le cassette di raccolta di particolare fattura e poste sotto la linda di copertura. In alcuni casi sono state rivelate infiltrazioni d’acqua dovute alla perdita di pluviali incassati nella muratura; in questo caso devono essere smurate le tubazioni difettose e sostituite con tubazioni saldate tipo Geberit, rifatta la muratura di tamponamento e l’intonacatura relativa. Impianto di illuminazione delle facciate Per migliorare l’aspetto notturno delle facciate principali restaurate dell’immobile, si è pensato di prevedere l’installazione di un impianto di illuminazione delle stesse. Le caratteristiche illuminotecniche dell’insieme, il posizionamento e la tipologia dei corpi illuminanti viene demandato ad uno studio che prenda in considerazione la particolare configurazione architettonica delle facciate. Rifacimento di parte della copertura Come già indicato precedentemente, l’utilizzo futuro a zone abitabili delle superfici poste al sesto piano e attualmente adibite a depositi e soffitte impone la sostituzione del tetto esistente. È stato prevista la demolizione dell’attuale copertura e sua ricostruzione formata da struttura portante in legno lamellare, copertura ventilate ed isolata, manto in lamiera zincotitanio. Restauro dei vani scala Per i vani scala è stato previsto un intervento di tinteggiatura completo di pareti e soffitti, dei portoncini di accesso agli alloggi, restauro delle ringhiere e dei corrimano, leggere bocciardatura dei gradini in pietra. Nel vano scala principale è previsto il restauro della gabbia ascensori di particolare fattura; gli ascensori sono da sostituire con nuovi con caratteristiche tecniche e meccaniche più moderne e funzionali. Inoltre, sempre nel vano scale principale, troverà collocazione eventuale impiantistica di alimentazione alle nuove unità abitative debitamente mascherata e non invasiva dell’insieme. È previsto, inoltre, la realizzazione di un impianto video/sonoro antincendio a servizio di tutti i piani. Adeguamento e redistribuzione dei locali interni Esso si configura come l’insieme delle lavorazioni atte alla riqualificazione, anche funzionale, delle pertinenti aree. Il costo che nel pertinente paragrafo è stato previsto, è commisurato alla destinazione d’uso prevista/proposta (di gatto locali d’affari, uffici e alloggi), postulando, a priori, la ricercatezza dei materiali, un elevato grado di finitura e soluzioni distributive atte a garantire un elevato livello di comfort nell’utilizzo dei relativi spazi. Gli interventi sono estesi anche al rifacimento integrale delle terrazze in copertura, con la demolizione dell’attuale pavimentazione, la realizzazione di nuovo (multi)strato di coibentazione, la realizzazione di un massetto armato per la formazione delle corrette pendenze e, infine, il rifacimento della pavimentazione. 3. Impianti meccanici Nell’ affrontare il presente lavoro, ci si è posti l’ obiettivo di elevare le prestazioni termiche dell’ involucro dell’ edificio, consapevoli dell’ impossibilità di operare dall’ esterno. Si è optato pertanto di intervenire dall’ interno, attraverso la realizzazione di contropareti perimetrali adeguatamente coibentate, tale soluzione ha consentito da un lato di migliorare sensibilmente la capacità di conservazione del calore, dall’altro però ha incrementato il rischio di surriscaldamento estivo. Per tale ragione si è ricorsi nella progettazione degli impianti, all’ utilizzo di un sistema di raffrescamento estivo associato a un impianto di Ventilazione Meccanica Controllata (VMC). Inoltre al fine di utilizzare energie rinnovabili, senza conoscere preventivamente la possibilità di usare la superficie della copertura per l’utilizzo di pannelli solari termicifotovoltaici, si è ricorsi all’ energia rinnovabile resa disponibile dalle pompe di calore. Descrizione generale degli impianti di climatizzazione Il palazzo sarà dotato di impianti di climatizzazione invernale ed estiva, con produzione di acqua calda sanitaria, centralizzato e a servizio di tutti gli enti in esso contenuti. Il ricambio dell'aria con sarà assicurato con sistemi localizzati di ventilazione meccanica controllata presenti in ogni ente. Per la climatizzazione verrà utilizzato il seguente sistema: - pompe di calore aria/acqua, dotate di più circuiti frigoriferi e di inverter - caldaie a condensazione per sopperire al fabbisogno termico nel caso in cui le prestazioni in termini di efficienza energetica della pompa di calore rendano più conveniente l’uso del gas metano rispetto all’energia elettrica (tipicamente sotto la temperatura di + 5°C) - sistema di produzione di acqua calda sanitaria di tipo centralizzato, alimentato da entrambe le fonti energetiche Tutti gli appartamenti saranno dotati di impianti di riscaldamento a bassa temperatura, di tipo radiante; gli stessi terminali saranno utilizzati per il raffrescamento estivo, provvedendo alla deumidificazione dell'aria (abbattimento del calore latente) tramite gli impianti di ventilazione meccanica controllata. In sede di progetto definitivo potrà esser valutata anche qualche soluzione alternativa. Gli uffici e gli esercizi commerciali saranno dotati di riscaldamento ad aria (ventilconvettori a bassa temperatura) che durante il periodo estivo effettueranno anche la deumidificazione, utilizzando una diversa temperatura dell'acqua refrigerata che permetterà la formazione di rugiada e il successivo smaltimento delle condense. Terminali per la climatizzazione invernale/estiva I piani terra, ammezzato, primo e secondo saranno dotati di ventilconvettori completi di comando a bordo macchina comprendente il selettore estate/inverno, il termostato per la regolazione della temperatura ambiente e il regolatore di velocità per i ventilatori. I ventilconvettori avranno il termostato con sonda di minima temperatura dell'acqua per il funzionamento invernale e la valvola deviatrice a due o tre vie (comandata dal termostato ambiente) per la regolazione della temperatura. Nei locali di servizio (bagni, depositi, archivi e simili) saranno installati radiatori per il solo riscaldamento invernale, con regolatore termostatico. I piani terzo, quarto, quinto e sesto saranno dotati di impianti termici di tipo radiante a pavimento, con collettori di derivazione, valvole automatiche di regolazione a tre vie e pompe di circolazione locali. Nei locali di servizio (bagni, cabine, depositi e simili) saranno installati radiatori per il solo riscaldamento invernale. I bagni saranno comunque dotati di impianto di radiante, ma a differenza degli altri locali, sarà utilizzato solo per il riscaldamento invernale. Apparecchiature per la produzione dell'acqua calda e refrigerata (climatizzazione) e dell'acqua calda sanitaria Una o più pompe di calore del tipo aria/acqua saranno installate in copertura e saranno utilizzate per produrre l'acqua necessaria al riscaldamento invernale, al raffrescamento estivo e al riscaldamento dell'acqua sanitaria. L'acqua prodotta sarà accumulata in appositi serbatoi coibentati e quindi inviata con elettropompe ai satelliti installati nei singoli enti. Le macchine, tutte a doppio circuito frigorifero con modulazione tramite inverter, permetteranno il funzionamento di tutti gli impianti, con differenziazione delle temperature di lavoro a seconda del tipo di terminale utilizzato. Tale sistema verrà integrato da due caldaie a condensazione, di potenza opportuna, in grado di garantire la produzione di acqua calda, sia per usi di climatizzazione invernale sia per usi sanitari, nel caso in cui la temperatura esterna scenda al di sotto di un valore prefissato, da stabilirsi con il fornitore delle pompe di calore in base ai rendimenti energetici delle stesse. Le caldaie inoltre interverranno per innalzare la temperatura dell’accumulo di acqua sanitaria ai fini della prevenzione del fenomeno della formazione di legionella nelle reti e negli accumuli. Le caldaie e le apparecchiature ad esse afferenti saranno installate in un locale specifico, ricavato al piano terra e affacciato sulla via s. Nicolò. L'acqua calda sanitaria verrà prodotta e accumulata in un serbatoio e da lì inviata ai singoli satelliti. Contabilizzazione del calore L'acqua di riscaldamento/raffrescamento sarà prelevata da satelliti (uno per ogni ente) dotati di sistema di contabilizzazione per acqua calda e refrigerata, per l'acqua sanitaria fredda e calda completi di sistema di contabilizzazione per tutte le reti indicate. Aria di rinnovo, ventilazione e deumidificazione Tutti gli enti (ad esclusione dei locali commerciali) saranno dotati di un impianto autonomo di ventilazione meccanica controllata che provvederà all’immissione di aria primaria negli ambienti, all’espulsione dell’aria viziata e alla deumidificazione nel periodo estivo (solo per gli appartamenti; l’aria degli uffici in estate sarà deumidificata dagli apparecchi terminali). Non è previsto alcun sistema di controllo dell’umidità relativa durante il periodo invernale. Nelle mezze stagioni e in gran parte del periodo estivo la funzione free-cooling permetterà il raffrescamento notturno degli ambienti senza utilizzare l’acqua refrigerata. L'aria trattata sarà immessa in tutti i locali per consentire il necessario ricambio d'aria. La ventilazione meccanica controllata permette un notevole risparmio energetico ed il mantenimento di un ottimo comfort ambientale, eliminando la necessità dell'apertura delle finestre, consentendo quindi di respirare rinnovare l’aria senza sprechi energetici. L'aria di rinnovo sarà immessa nei locali attraverso bocchette dotate di griglie e serrande di regolazione e aspirata attraverso i locali di servizio; l’aria di rinnovo sarà aspirata in copertura previa filtrazione ed espulsa dopo aver attraversato il recuperatore di calore ad alta efficienza. Canali dell'aria Una serie di canali in acciaio spiralato coibentato, per il trasporto dell'aria, sarà installata a partire dalla copertura, con derivazioni ai piani utilizzando per le discese i cortili interni. Saranno utilizzati per il prelievo dell'aria fresca (previa filtrazione) e per l'espulsione dell'aria viziata, a valle del recuperatore di calore. Saranno collegati ai singoli apparecchi per la ventilazione meccanica controllata. A partire da questi, l'aria di rinnovo sarà convogliata, a mezzo di tubazioni in pvc liscio, fino alle bocchette di erogazione nelle stanze e aspirata attraverso altrettanti canali attraverso le griglie di ripresa fino alle macchine di trattamento aria. Elettropompe Tutte le elettropompe a servizio dell'impianto saranno del tipo ad alta efficienza, con modulazione tramite inverter e portata a punto fisso; le pompe del sistema principale di distribuzione saranno gemellari o doppie. Gestione degli impianti Un sistema appositamente studiato per detto impianto, permetterà il suo monitoraggio e la sua gestione-contabilizzazione da un apposito centro di assistenza in remoto. Impianti gas metano L'edificio sarà dotato di impianto esterno per l'adduzione del gas metano alla centrale termica e di impianti interni a servizio degli appartamenti. Le tubazioni saranno in rame o acciaio zincato, correnti in nicchie areate e/o incamiciate secondo esigenze di installazione. Le tubazioni degli impianti interni saranno in rame ricotto, posate sotto traccia in guaina areata, senza saldature ovvero con scatole di ispezione sulle giunzioni, complete di rubinetto d'intercettazione di primo ingresso posto immediatamente all'interno degli enti; andranno ad alimentare i piani cottura dei singoli appartamenti. L'armadio contatori sarà installato in apposito locale al piano terreno; sarà costruito in acciaio inox, completo di tubazioni in acciaio in collegamento con l'esterno, per l'areazione. Per gli uffici non è prevista la distribuzione del gas metano. Impianti acqua sanitaria fredda e calda A partire dal contatore condominiale si dipartiranno le nuove linee di acqua fredda per ogni ente, fino al satellite. Le tubazioni saranno in PEHD_X, isolato con guaina a cellule chiuse, contenute in traccia e/o in controsoffitto. La singola contabilizzazione avverrà tramite l'apparecchio satellite. Le linee di acqua fredda a servizio delle zone comuni e delle macchine avranno misuratori dedicati. Gli impianti interni saranno eseguiti a partire dal satellite fino a raggiungere i punti di erogazione di bagni e cucina. Impianti di scarico acque bianche e nere Saranno create colonne verticali nei cortili interni e/o all’interno degli spazi comuni, collegate ai collettori fognari e dotate di sfiati in copertura. Ad esse convergeranno gli scarichi orizzontali dei singoli enti. Le tubazioni saranno in PVC ad innesto. Elenco dei principali componenti Sala macchine - N. 2 pompe di calore aria/acqua con doppio circuito frigorifero recupero parziale/totale, con accumulo e pompa in versione monoblocco equipaggiato con elettropompe e accessori Potenza termica per ogni macchina: 130 kW Potenzialità frigorifera per ogni macchina: 200 kW - N. 2 serbatoi di accumulo per acqua calda sanitaria, con doppio scambiatore, completi di accessori - serbatoio inerziale per acqua calda o refrigerata, completi di accessori - N. 1 collettore con gruppi di pompaggio a zone, completo di elettropompe autoregolanti con inverter, e accessori - gruppo addolcitore per trattamento acqua Appartamenti - moduli di distribuzione e contabilizzazione "satellite" (uno per ogni appartamento), per la erogazione, produzione e contabilizzazione di acqua sanitaria calda e fredda; per la erogazione e la contabilizzazione di acqua calda e refrigerata per la climatizzazione. Completi di compensatore idraulico, circolatore a portata variabile, valvola miscelatrice a tre vie, rubinetti di servizio, valvola di sicurezza lato sanitario, contatori di energia e centralina elettronica di acquisizione dati, comando e regolazione - sistema di ventilazione meccanica controllata, con recuperatore d'aria ad alta efficienza, deumidificatore adiabatico (per il servizio estivo), ventilatore a velocità multipla per la regolazione delle portate d'aria, modulo free-cooling, plenum di mandata e di aspirazione, completi di canali isolati per il trasporto dell'aria, bocchette di mandata con serranda di regolazione a contrasto, griglie di aspirazione a sezione libera, filtri lavabili e comando remoto per la gestione del sistema - impianto di climatizzazione di tipo radiante a pavimento, con tubi posati su pannelli isolanti; completo di collettori termici (uno per ogni appartamento) dotati di valvole automatiche di regolazione, rubinetti di intercettazione e di servizio, sfiati e cassetta di contenimento da incasso - radiatori tubolari del tipo arredo-bagno, completi di staffe di sostegno, valvole termostatiche, detentori, sfiati e raccordi Uffici - moduli di distribuzione e contabilizzazione (a cassetta), per la erogazione e contabilizzazione di acqua calda e refrigerata per la climatizzazione. Completi di compensatore idraulico, circolatore a portata variabile, valvola miscelatrice a due vie, rubinetti di servizio, contatori di energia e centralina elettronica di acquisizione dati, comando e regolazione - sistemi di ventilazione meccanica controllata, con recuperatore d'aria ad alta efficienza, ventilatore a velocità multipla per la regolazione delle portate d'aria, modulo free-cooling, plenum di mandata e di aspirazione, completi di canali isolati per il trasporto dell'aria, bocchette di mandata con serranda di regolazione a contrasto, griglie di aspirazione a sezione libera, filtri lavabili e comando remoto per la gestione del sistema - mobiletti ventilconvettori, del tipo a pavimento con carrozzeria in acciaio verniciato, con comando a bordo macchina dotato di termostato, ventilatore a tre velocità e selettore estate/inverno, completi di valvola deviatrice a tre vie, zoccoli di sostegno e termostato di minima temperatura dell'acqua (inverno) - radiatori in alluminio completi di valvole termostatizzabili, detentori, sfiati, riduzioni, raccordi e staffe di sostegno Locali commerciali - moduli di distribuzione e contabilizzazione (a cassetta), per la erogazione e contabilizzazione di acqua calda e refrigerata per la climatizzazione. Completi di compensatore idraulico, circolatore a portata variabile, valvola miscelatrice a due vie, rubinetti di servizio, contatori di energia e centralina elettronica di acquisizione dati, comando e regolazione - mobiletti ventilconvettori, del tipo a pavimento con carrozzeria in acciaio verniciato, con comando a bordo macchina dotato di termostato, ventilatore a tre velocità e selettore estate/inverno, completi di valvola deviatrice a tre vie, zoccoli di sostegno e termostato di minima temperatura dell'acqua (inverno) - radiatori in alluminio completi di valvole termostatizzabili, detentori, sfiati, riduzioni, raccordi e staffe di sostegno 4. Impianti Elettrici Descrizione generale L’impianto elettrico delle varie aree del complesso avrà origine a valle dei contatori Enel/Acegas, posizionati in appositi locali, mediante l’installazione delle varie protezioni entro appositi centralini o quadri elettrici in classe II dai quali saranno derivate le linee di alimentazione delle varie utenze entro apposite canalizzazioni. Il quadro e la linea di alimentazione di ogni ente è stato pensato per una potenza massima contrattuale pari a 4,5 kW in bassa tensione per le unità abitative e per gli uffici e per potenza pari a 6 kW per le unità commerciali. Il sistema elettrico di tutti gli enti è classificato dalla norme CEI 64-8/2 del tipo TT. Per ogni unità commerciale sono previsti: - un quadro elettrico generale dotato di protezioni automatiche magnetotermiche e differenziali - un quadro elettrico della zona a magazzino, dotato di protezioni automatiche magnetotermiche e differenziali (in derivazione dal quadro elettrico generale) - corpi illuminanti nelle aree di lavoro a tubi fluorescenti, ovvero mediante altro sistema, atti a garantire un illuminamento medio di 200 lux a quota del pavimento; - una serie di predisposizioni (rivelazione incendi, portone sezionale, ecc..); - una luce esterna; - l’alimentazione delle unità di climatizzazione; - un citofono con la relativa elettroserratura; - una postazione di lavoro a monitor; - un armadio per il cablaggio strutturato per 2 prese telefoniche e 6 prese; - dei sensori antintrusione in prossimità degli accessi abbinati ad una centrale di gestione e controllo; - delle lampade autoalimentate per l’illuminazione di emergenza sopra la porta principale. L’illuminazione di emergenza delle singole attività lavorative dovrà essere completata a cura di ogni singolo utente in funzione del documento di valutazione dei rischi e del piano di emergenza. E’ importante ricordare che negli uffici saranno adottati corpi illuminanti già rispondenti alla nuova norma EN 12464 in cui saranno rivisti e modificati i parametri di luminanza sui luoghi di lavoro. Per le zone comuni sono previsti - un quadro elettrico generale dotato di protezioni automatiche magnetotermiche e differenziali; - dei quadri di zona ai vari piani dotati di protezioni automatiche magnetotermiche e differenziali; - corpi illuminanti a garantire un illuminamento medio di 100 lux a quota del pavimento; - corpi illuminanti negli uffici a tubi fluorescenti atti a garantire un illuminamento medio di 200 lux a quota del pavimento; - l’accensione delle luci delle aree comuni interne avverrà mediante dei sensori di movimento abbinati a degli interruttori crepuscolari. - l’alimentazione delle unità di climatizzazione; - delle lampade autoalimentate per l’illuminazione di emergenza; - l’interconnessione (a livello di predisposizione) con l’impianto fotovoltaico; - corpi illuminanti montati su palo con lampade a ioduri metallici (luce bianca) Impiego di materiali Ecocompatibili Per quanto attiene la compatibilità ambientale dei componenti dell’impianto elettrico saranno utilizzati, per quanto applicabile sui singoli componenti, la Direttiva RoHS (2002/95/CE chiamata comunemente RoHS dall'inglese: Restriction of Hazardous Substances Directive). Praticamente la normativa impone restrizioni sull'uso di determinate sostanze pericolose nella costruzione di vari tipi di apparecchiature elettriche ed elettroniche. E’ collegata strettamente con la direttiva sulla rottamazione di apparecchiature elettriche ed elettroniche (detta RAEE) 2002/96/CE che regola l'accumulazione, riciclaggio e recupero per le apparecchiature elettriche e fa parte di un'iniziativa di legge per risolvere il problema dell'enorme quantitativo di rifiuti generati dalle apparecchiature elettroniche obsolete.