La sindrome di Churg-Strauss (CSS) è stata descritta per la prima
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La sindrome di Churg-Strauss (CSS) è stata descritta per la prima
La sindrome di Churg-Strauss (CSS) è stata descritta per la prima volta nel 1951 da Churg e Strauss; trattasi di una vasculite granulomatosa ad interessamento multi-organo, con frequente coinvolgimento polmonare. Una storia di asma e/o rinite allergica o più frequentemente di asma bronchiale intrinseco e/o rinite vasomotoria con poliposi nasale può precedere di anni l'esordio della vasculite. Molto spesso L’AB è di grado severo e necessita di terapia steroidea per via sistemica. Altri sintomi polmonari meno frequenti sono la tosse, la dispnea e l'emoftoe. Si distinguono tre fasi: • • • Fase prodromica: caratterizzata da rinite allergica, asma e atopia che si manifesta in genere nella seconda-terza decade di vita. Fase eosinofilica: caratterizzata dalla presenza di eosinofilia periferica e infiltrati eosinofili tissutali, in particolare a livello dei polmoni e dell'apparato gastroenterico. Fase vasculitica tipica della terza-quarta decade di vita caratterizzata da vasculite a carico dei vasi di medio e piccolo calibro, granulomatosi vascolare ed extravascolare. In questa fase sono presenti sintomi sistemici come febbre, perdita di peso, malessere generale ed astenia. Una frequente manifestazione clinica è la neuropatia periferica. Si tratta di una mononeurite multipla che può avere un decorso acuto o subacuto e che interessa preferenzialmente gli arti inferiori.. I deficit sono sia di tipo sensitivo (ipo-iperestesie e dolore) che motorio. I pazienti presentano spesso manifestazioni cutanee con porpora vasculitica soprattutto a livello degli arti inferiori Sintomi sistemici sono costituiti da perdita di peso, febbre, malessere e anoressia. Il dato di laboratorio caratteristico, presente in quasi tutti i pazienti, è l'eosinofilia periferica, che raggiunge valori superiori ai 1000 eosinofili/mmc in più dell' 80% dei pazienti. Altri dati riscontrabili sono: aumento della VES, anemia, leucocitosi. Gli autoanticorpi p-ANCA sono presenti in 1/3 dei pazienti. Alterazioni della radiografia del torace e della TAC del torace ad alta risoluzione, sono presenti nel 60-70% dei pazienti. Si tratta generalmente di opacità parenchimali bilaterali, talvolta simmetriche, fugaci, migranti con distribuzione "a chiazza" e a localizzazione periferica. Meno frequentemente si possono riscontrare infiltrati interstiziali. In 1/3 dei casi è presente interessamento pleurico con versamento. Occasionalmente sono visibili adenomegalie ilari. Il reperto più tipico è uno spiccato aumento della popolazione eosinofila cui si può associare linfocitosi. L'eosinofilia polmonare correla con l'incremento della concentrazione della proteina cationica degli eosinofili (ECP) nel BAL. La diagnosi anatomo-patologica prevede l’evidenza di granulomi necrotizzanti a localizzazione extravascolare con infiltrati eosinofili,La vasculite, che può essere granulomatosa o no, coinvolge caratteristicamente i vasi arteriosi e venosi di medio e piccolo calibro. I granulomi possono avere un diametro da uno a pochi centimetri con localizzazione in prossimità dei vasi e sono costituiti da cellule epitelioidi disposte a palizzata intorno ad una zona di necrosi centrale ricca in eosinofili In genere,si associano, ad infiltrati eosinofili tissutali. Gli organi prevalentemente colpiti sono il polmone, il tratto gastroenterico, la milza, il cuore ed il rene. La prognosi è buona grazie all'impiego dei corticosteroidi e dei farmaci immunosoppressori. La risposta alla terapia è spesso clamorosa, l'eosinofilia regredisce rapidamente e nella maggior parte dei casi si verifica la remissione della vasculite. Il dosaggio dei corticosteroidi può essere gradualmente ridotto quando si verifica un miglioramento delle condizioni cliniche del paziente; la riduzione del dosaggio dei CCS deve essere fatto in maniera molto graduale. La ciclofosfamide o la ciclosporina possono essere impiegate, in associazione allo steroide, nei casi di fallimento della terapia corticosteroidea o di ripresa della malattia.