Scarica il programma di sala - Festival Pianistico Internazionale di

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di Brescia
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di Bergamo
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Provincia
di Brescia
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Bianchi Errepi Associati
2008 12:33 Pagina 2
Rachmaninov
e la Russia
Provincia
di Bergamo
25 aprile | 12 giugno 2014
Bergamo Teatro Donizetti
domenica 18 maggio, ore 21.00
Bergamo Teatro Donizetti, domenica 18 maggio – ore 21.00
Lilya Zilberstein pianista
Modest Musorgskij (1839-1881)
Quadri di un’esposizione
Promenade
Sergej Rachmaninov (1873-1943)
Variazioni su un tema di Corelli op. 42 Gnomus
Promenade
Tema – Venti Variazioni – Coda
Il vecchio castello
Promenade
Momenti musicali op. 16
Tuileries
1. Andantino in si bemolle minore
Bydlo
2. Allegretto in mi bemolle minore
Promenade
3. Andante cantabile in si minore
Balletto dei pulcini nel loro guscio
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4. Presto
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minore
Samuel Goldenberg e Schmuyle
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La capanna su zampe di gallina (Babaquello per that combine respect for human dignity with
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La grande porta di Kiev
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ell’ambiente.
Technology that makes
the world go around
Tecnologie che fanno
girare il mondo
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Leader mondiale nelle tecnologie per la movimentazione dei materiali, RULMECA è impegnata da
anni a rendere meno faticoso e pericoloso il lavoro
in molteplici cantieri e scenari d’attività, anche e
soprattutto nei paesi in via di sviluppo o con economie emergenti. Un importante contributo al progresso, condotto in sintonia con valori che uniscono
il rispetto per la dignità umana a quello per
l’ecosistema, grazie a soluzioni che mentre limitano
la gravosità delle movimentazioni riducono anche
inquinamenti e dispersione di materiali nell’ambiente.
A world leader in technologies for materials
handling, for years RULMECA has been
committed to making work in yards and work
areas less difficult and dangerous, especially
those in developing countries or countries with
emerging economies. An important contribution
to progress, conducted in harmony with values
that combine respect for human dignity with
respect for the ecosystem, thanks to solutions
that make handling less burdensome while also
reducing pollution and waste.
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RULLI RULMECA S.P.A. Via A. Toscanini, 1 - I-24011 Almè (Bergamo) - Phone: +39 035 4300 111 - Fax: +39 035 545523 - e-mail: [email protected] - www.rulmeca.it
Lilya
Zilberstein
pianista
D
ue strade, due modi per rivoluzionare la prospettiva del pianoforte romantico.
Musorgskij e Rachmaninov condividono un prolungato ostracismo della critica
musicale, che ne condizionò in parte anche il successo di pubblico. Le differenze
tra i due russi non sono di poco conto, eppure in campo pianistico il loro verbo ha avuto
vita difficile e riconoscimenti sostanzialmente postumi, anche se duraturi e crescenti. I
sei Momenti musicali op. 16 furono composti da Sergej Vasil’evič Rachmaninov tra l’ottobre e il dicembre 1896. Anche nel numero, il riferimento sono i Momenti di Schubert,
il primo a utilizzare il termine per canzoni tripartite per dar voce a un romanticismo
intimo e sognante. Il giovane compositore russo, sulla scorta dell’inatteso successo del
Preludio op. 3 n. 2 (1892), realizzò una sintesi personalissima dell’orizzonte pianistico
ottocentesco con le principali forme musicali caratteristiche del “pezzo breve”: notturno, romanza senza parole, barcarola e studio. Una sorta di Notturno è l’Andantino (n. 1).
In tre parti, dall’ampia costruzione, un dolente flusso melodico, accorato e desolato ma
pieno di dignità. Segue una sezione (con moto) più serena e assorta, prima di una ripresa variata da una fitta ornamentazione arabescata. L’Allegretto in mi bemolle (n. 2) è un
pezzo di bravura per la mano sinistra sulla scorta dello Studio romantico, con un suggestivo incedere ansimante e inquieto della melodia. L’Andante (n. 3) è un cantabile tragico, una sarabanda sofferente: è tra i temi russi di Rachmaninov più popolari, come nei
Concerti n. 2 e 3. È chiaramente uno studio – ispirato al n. 12 op. 10 di Chopin, “La caduta di Varsavia” – il Presto (n. 4), un moto perpetuo incalzante della mano sinistra su cui
si staglia un canto epico e drammatico. L’Adagio sostenuto (n. 5) è una delicata barcarola
tra atmosfere lievi e inquiete mescolate con acuta sottigliezza. Il Maestoso conclusivo (n.
6) è un tripudio di tecnica, sonorità vibranti e intensificate, moltiplicate tra le due mani, “un’immensa massa di suono in movimento su cui si staglia una grandiosa melodia”
(Rattalino).
Ultimo lavoro pianistico (1931) prima della Rapsodia su tema di Paganini, le Variazioni
su un tema di Corelli op. 42 sono una dimostrazione di come Rachmaninov abbia proseguito in maniera originalissima e sperimentale il testimone artistico di Liszt, ossia quello
di fare del pianoforte un’orchestra, utilizzando più registri, anche in una volta sola, con
linee polifoniche complesse nelle parti interne, creando e definendo risorse timbriche
inedite. L’autore sembra rifarsi al Brahms (che pure non amava troppo) delle Variazioni
su Händel, ma anche al Liszt della Rapsodia spagnola. Il tema, semplice e icastico (la folia
era una danza popolare mediterranea ripreso da molti, da Corelli a Vivaldi e altri), è sottoposto a venti variazioni che allargano in maniera sottilissima e spettacolare lo spettro
espressivo, i riverberi e le fibrillazioni timbriche, anticipando quel grande capolavoro ultimo che è la Rapsodia su tema di Paganini (1934).
L’indifferenza riservata dalla critica e dal pubblico ai Quadri di un’esposizione di Musorgskij
(1874) è durata circa un trentennio. Al musicista riuscì quella sintesi non compresa al
suo apparire che fino ad allora aveva solo sfiorato: impiegare le conoscenze e le tecniche dell’accademia occidentale per dare voce adeguata e alta all’anima popolare russa. Complice l’originalissima idea della “promenade” (passeggiata), un motivo (variato)
di raccordo tra i vari Quadri – com’è noto ispirati a una mostra dell’architetto e artista
Viktor Hartmann, suo grande amico scomparso l’anno prima a soli 39 anni – Musorgskij
riuscì a superare d’un balzo il bozzettismo e i toni da souvenir delle sue precedenti composizioni e ad anticipare il realismo nazionalistico che animerà il Boris Godunov, il suo
capolavoro operistico. Nei Quadri i retaggi della scrittura pianistica romantica, in parte
da Liszt, e l’articolazione formale di Schumann prende forma con una coerenza e una
scrittura affatto originale, incomprensibile ai contemporanei, ma entrata stabilmente e
meritoriamente nel grande repertorio concertistico con il XX secolo.
Bernardino Zappa
Lilya Zilberstein
Lilya Zilberstein è salita
alla ribalta internazionale
nel 1987 quando vinse
il Concorso Busoni di Bolzano.
Da allora la pianista, moscovita
di nascita e ora tedesca
d’adozione, non ha smesso di
girare tutta l’Europa, l’America
del Nord e del Sud, l’Asia.
Lilya Zilberstein ha cominciato
lo studio del pianoforte
a 5 anni con Ada Traub
alla Scuola Gnessin di Mosca,
proseguendo con Alexander
Satz all’Istituto Gnessin fino al
diploma nel 1988. Nel 1985
ha vinto il Concorso Russo
e il Concorso Pan-Sovietico
di Riga.
È stata invitata dai Berliner
Philharmoniker e Claudio
Abbado per la prima volta
nel 1991 e insieme hanno
poi suonato ripetutamente
e registrato per Deutsche
Grammophon i Concerti n. 2
e n. 3 di Rachmaninov.
Lilya Zilberstein ha collaborato
con molte orchestre
prestigiose: Chicago Symphony
Orchestra, London Symphony
Orchestra, Royal
Philharmonic, Tchaikovsky
Symphony Orchestra,
Staatskapelle di Dresda... Oltre
che con Claudio Abbado, ha
suonato con molti importanti
direttori fra i quali John
Axelrod, Paavo Berglund,
Semyon Bychkov, Gustavo
Dudamel, Christoph
Eschenbach, Vladimir
Fedoseyev, Dmitrij Kitajenko,
James Levine, Michael Tilson
Thomas, Antoni Wit.
Lilya Zilberstein ha registrato
8 cd per Deutsche
Grammophon, con programmi
di pianoforte solo e con
orchestra fra cui il Concerto
di Grieg con Järvi e l’Orchestra
Sinfonica di Goteborg. Ha
partecipato alla registrazione
dell’opera omnia di Chopin
pubblicata da DGG nel 1999
e, tra le numerose incisioni più
recenti, ricorderemo la Sonata
di Brahms per due pianoforti
con Martha Argerich per EMI
e un cd Clementi, Musorgskij
e Rachmaninov pubblicato
da Hänssler Classic.
Nel 1998 le è stato attribuito
a Siena il Premio
Internazionale “Accademia
Musicale Chigiana” e dal 2011
è titolare della classe di
pianoforte della prestigiosa
accademia senese. Dal 2009
insegna anche all’Università di
Musica e Teatro di Amburgo.
In ambito cameristico spicca la
collaborazione con Maxim
Vengerov. Nel 2009 ha
festeggiato i suoi primi
vent’anni di carriera con una
lunga tournée europea in duo
con Martha Argerich e la
collaborazione con la famosa
artista argentina continua
tuttora ogni anno.
La scorsa stagione ha suonato
con gli Stuttgarter
Philharmoniker, al Festival
di Salisburgo, a Colonia con
la Gürzenich-Orchester,
a Düsseldorf con l’Orchestra
Sinfonica e Andrey Boreyko e
ha tenuto concerti in Francia,
Italia, Irlanda, Spagna, Polonia,
Turchia, Stati Uniti, Giappone
e Taiwan.
In Italia ha tenuto più di 200
concerti per tutte le più
importanti istituzioni musicali.
Nel 1999 ha debuttato al
Teatro alla Scala con la
Filarmonica sotto la direzione
di Semyon Bychkov e nel
teatro milanese è tornata
più volte, sempre con successo.
Dal 1988, anno della sua
prima partecipazione, Lilya
Zilberstein è stata numerose
volte ospite del Festival
di Brescia e Bergamo.
In particolare, si ricordano
i meravigliosi concerti in duo
con Martha Argerich nel
2003. Molto apprezzata anche
la sua collaborazione con
l’Orchestra del Festival:
alla Scala sotto la direzione
di Agostino Orizio, al Bologna
Festival con Pier Carlo Orizio
sul podio.