Lettera aperta degli infermieri alla Presidente della

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Lettera aperta degli infermieri alla Presidente della
Newsletter Quindicinale
6 ottobre 2011
Lettera aperta degli infermieri alla Presidente della Regione
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La grave situazione in cui versa la professione infermieristica ha imposto un’ulteriore azione di pressione nei confronti
dell’autorità regionale. Tale azione, portata avanti dal Coordinamento dei Collegi IPASVI del Lazio
si è concretizzata nella richiesta di un incontro con la presidente Renata Polverini per sollecitare misure urgenti capaci
di evitare il definitivo collasso dei servizi e collaborare alla loro definizione.
Questi, in sintesi, i contenuti della lettera del 23 settembre, pubblicata in versione integrale sul sito del Collegio.
1. La situazione degli organici infermieristici nel Lazio è drammatica: mancano almeno 4.500 infermieri. In molti
presidi ospedalieri si continua a scaricare per intero il peso di tale condizione sui pochi infermieri in servizio, sui quali
ricade un aumento inaccettabile di responsabilità e dei rischi professionali dovuti al forte stress lavorativo. L’assistenza
viene infatti garantita solo grazie ai sacrifici degli operatori, costretti a sobbarcarsi turni ripetuti, mancanza di riposi,
carichi di lavoro sproporzionati e mansioni improprie per assicurare la funzionalità delle strutture e dei servizi stessi.
2. Il mancato rinnovo dei contratti a tempo determinato scaduti complica ulteriormente la situazione.
3. La precarietà dei rapporti di lavoro (le assunzioni oggi sono quasi tutte con contratti a tempo determinato)
alimenta fenomeni di sfruttamento che travalicano i più elementari diritti sindacali. Riemerge così il “ricatto occupazionale”
che impone remunerazioni scandalose (anche meno di 10 euro all’ora con punte addirittura di 7 euro), umilianti e
inaccettabili per professionisti formati nelle università e sui quali gravano grandi responsabilità sociali.
4. Il ritardo o il mancato pagamento dello stipendio in diverse strutture sanitarie getta un’ulteriore ombra
di incertezza sul personale, ponendolo in grave difficoltà e demotivandolo.
Il Coordinamento dei Collegi IPASVI del Lazio chiede l’emanazione di provvedimenti urgentissimi (la nuova
manovra finanziaria prevede deroghe al blocco del turn-over): servono azioni decise e immediate per rimpinguare
gli organici infermieristici, garantire retribuzioni adeguate al rango professionale, tutelare il personale in servizio
dallo stress e dai rischi connessi al superlavoro.
Il Presidente del Coordinamento dei Collegi IPASVI del Lazio
Gennaro Rocco
Scriveteci a [email protected]
L’infermiera
del Policlinico Gemelli
non è indagata!
Nell'ambito dell'inchiesta sulla
diffusione della Tbc al Policlinico
Gemelli sette persone sono state
iscritte nel registro degli indagati.
I reati contestati sono epidemia
colposa e lesioni personali colpose.
Sei degli indagati lavorano
al Gemelli, mentre il settimo
è il medico di base della collega,
al quale si contesta
di non aver diagnosticato la malattia
da cui era affetta la donna.
La Procura ricerca le responsabilità
tra coloro che sono preposti
all'organizzazione dei controlli
del personale medico e
infermieristico; in particolare
a carico dei delegati
alla calendarizzazione dei controlli
sulla salute del personale
(uno di questi è il responsabile
di neonatologia);
dei medici competenti a svolgere
tali visite periodiche
e del coordinatore dei due medici
competenti.
Cogliamo l’occasione per esprimere
ancora una volta alla Collega
tutta la nostra solidarietà,
1
anche per il bombardamento
mediatico cui è stata sottoposta,
ribadendo la nostra vicinanza
ai bambini e alle loro famiglie.
Fazio: l’Italia
è un Paese a bassa
incidenza Tbc
L’incidenza della Tbc è al di sotto
dei 10 casi ogni 100mila abitanti,
e quindi, secondo i parametri Oms,
l’Italia è “un Paese
a bassa incidenza della malattia”.
Il dato, inoltre, è stabile dalla metà
degli anni ’70.
Il ministro della Salute, Ferruccio
Fazio, intervenuto al Congresso
nazionale Fimmg-Metis,
ha fornito questi dati, specificando
che l’incidenza della tubercolosi
è molto variabile tra le diverse
Regioni, per fattori ambientali
(soprattutto la presenza di immigrati)
ma anche per fenomeni
di sottonotifica.
Nel 2009, secondo il monitoraggio
del ministero, si registra
un’incidenza dello 0,9 casi
ogni 100mila abitanti in Molise,
fino a 11,5 casi nella provincia
di Trento e 12,1 nel Lazio.
Più alta l’incidenza per la città
di Roma, dove nel 2009
sono stati registrati 487 casi
di tubercolosi, corrispondenti
a 17,9 casi ogni 100mila abitanti,
mentre nella provincia della capitale
i casi sono stati 498 e l’incidenza
è stata di 12,12 ogni 100mila
abitanti.
Curiosità
Il ministro della Salute Ferruccio
Fazio è risultato positivo al test
quantiferon per la tubercolosi.
Lo ha annunciato Giovanni Rezza,
direttore del Dipartimento di malattie
infettive dell'Istituto superiore
di sanità, intervenuto per conto
del ministro ad un convegno
organizzato dal Codacons.
La notizia, che forse riesce
a strappare un sorriso,
è stata diffusa con lo scopo evidente
di ridimensionare un allarme
che rischia di essere eccessivo.
Sul sito del ministero sono stati
inoltre potenziati i servizi informativi
rivolti ai cittadini sull’argomento:
http://www.salute.gov.it/dettaglio/phPrim
oPianoNew.jsp?id=322
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Accordo tra Bambino
Gesù e Centro medico
moscovita
Il 22 settembre è stato siglato
a Mosca un accordo quadro
di cooperazione tra l'ospedale
pediatrico Bambino Gesù
e il Centro moscovita di aiuto
medico ai bambini affetti
da anomalie dello sviluppo dell'area
cranio-facciale e da malattie
congenite del sistema nervoso.
Lo ha reso noto all'Ansa
Maria Grazia Salviati, pronipote
del fondatore dell'ospedale (istituito
nel 1869), che ha visitato nei giorni
scorsi il Centro moscovita
insieme ad alcuni specialisti italiani.
Alla firma dell'accordo era presente,
tra gli altri, il nunzio apostolico,
Mons. Ivan Jurkovic.
I medici russi hanno illustrato
ai colleghi italiani come curano
i bambini e i neonati con il 'labbro
leporino', con problemi di postura
o con malattie genetiche.
Forte l'interesse reciproco.
“I medici italiani sono molto forti
nella genetica” ha sottolineato
Andrei Prityko, direttore del Centro
moscovita, e ha specificato che
“() la genetica è molto importante
per capire le cause della malattie
congenite, per curarle e prevenirle”.
A loro volta i medici italiani sono
rimasti colpiti dai metodi di cura russi
delle patologie del viso e del cranio.
Al via la campagna
di vaccinazione
anti-influenzale
Via libera alla campagna
di vaccinazione anti-influenzale
2011/2012. La campagna
di vaccinazione antinfluenzale
viene proposta per la popolazione
residente dai 65 anni in su
- che nel Lazio ammonta
ad un milione 123 mila persone,
il 20% circa della popolazione -,
ma si estende anche a persone
con meno di 65 anni affette
da malattie croniche,
donne al secondo e terzo trimestre
di gravidanza, familiari di soggetti
a rischio, personale sanitario
e Forze dell'Ordine.
Al programma sono destinati
2
14 milioni di euro del Fondo
sanitario regionale.
La campagna di vaccinazione
partirà il 15 ottobre e si concluderà
il 31 dicembre. Lo scorso anno
il programma di vaccinazione
ha consentito di coprire ben
il 64% della popolazione anziana.
Un altro obiettivo del programma è
quello di continuare a incrementare
l’attività di documentazione analitica
delle vaccinazioni effettuate,
privilegiando la registrazione delle
informazioni su supporto informatico,
grazie ai software dedicati
e alle procedure di accettazione,
gestione e tracciamento del flusso
dei dati elaborati da Lazio Sanità.
Il coordinamento del programma
e la verifica dei risultati sono affidati
all'Assessorato alla Salute
della Regione e all'Asp-Lazio Sanità,
con il coinvolgimento
dei medici di medicina generale
e dei pediatri di libera scelta.
Una storia di buona
sanità
Finalmente una storia di buona
sanità raggiunge le pagine
della cronaca: a renderla nota
è la mamma di S.,diciassettenne
umbro che lo scorso anno
ha ricevuto un “cuore artificiale”
impiantatogli dall'équipe di
cardiochirurgia del Bambino Gesù,
per supplire al suo muscolo cardiaco
degenerato a causa della distrofia
muscolare di Duchenne.
Finalmente “siamo tornati alla vita
normale, lui è tornato a scuola,
e può, grazie agli operatori del
Bambino Gesù che hanno formato
anche i suoi insegnanti, svolgere
una vita scolastica normale”,
racconta in occasione di una festa
a sorpresa, organizzata
dai compagni di classe del ragazzo
nella ludoteca del nosocomio
pediatrico romano.
S., che frequenta il terzo liceo
scientifico, con il suo “cuore nuovo”
ha potuto partecipare anche a gite
scolastiche e ad altre attività
insieme ai suoi amici.
“È per noi un’emozione continua conclude la mamma - tutti si sono
stretti a noi e ci hanno aiutato, per lui
non c'era più speranza, ma grazie
all'intervento c’è stato un ritorno alla
vita. È stato un anno intenso, spiega,
anche difficile e faticoso, ma bello”.
Fiocco azzurro
in ambulanza
E’ una domenica mattina di inizio
autunno, quando al 118 squilla
il telefono: un uomo chiama
da Fassinoro, una frazione
di Longone Sabino: richiede
urgentemente un’autombulanza
perché sua moglie ha le doglie.
Medico e infermiere raggiungono
l’abitazione in pochi minuti
e si dirigono a sirene spiegate
verso l’Ospedale de Lellis di Rieti.
Ma il bambino ha davvero
una gran fretta di venire al mondo.
L’infermiera alla guida si ferma
e l’ambulanza si trasforma
in sala parto.
L’atmosfera è tesa, ma l’assistenza
al parto è impeccabile:
la signora partorisce
un bel maschietto. Tutto è andato
per il meglio: mamma e bambino
a bordo stanno bene.
Auguri alla famiglia e complimenti
ai Colleghi.
Nuovo Ds al Regina
Elena
E' Ruggero De Maria il nuovo
direttore scientifico dell'Ircss
Regina Elena.
De Maria, 47 anni, subentra
alla professoressa Paola Muti.
Il ricercatore ha diretto fino ad ora
il Dipartimento di Ematologia,
Oncologia e Medicina Molecolare
dell'Istituto superiore di sanità.
De Maria è autore di numerosissime
pubblicazioni su riviste internazionali
tra cui spiccano oltre dieci
pubblicazioni sulla rivista Science
e sulle riviste del gruppo Nature.
Tra questi studi sono da segnalare
la scoperta dei meccanismi
responsabili della produzione
delle cellule del sangue,
della morte cellulare programmata,
della patogenesi delle malattie
autoimmunitarie e dell'aggressività
dei tumori metastatici della prostata.
Negli ultimi dieci anni la sua attività
scientifica prevalente si è svolta
nel settore delle cellule staminali e
dell'oncologia.
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Ao San Camillo Forlanini. Pool medico/infermieristico
in missione umanitaria urgente per la Libia
Settembre 2011
Pubblichiamo volentieri alcune foto e il Rapporto inviatoci dal Collega Tommaso Cedroni
al ritorno dalla missione umanitaria per feriti della guerra, a Misurata, in Libia.
L’iniziativa, fortemente sostenuta dal Direttore generale Aldo Morrone,
è il risultato di una consolidata collaborazione tra l’Azienda e l’Ambasciata della Libia.
Rapporto di lavoro infermieristico
Ore 12,00 – Il Direttore sanitario Dott.ssa Simonetta Massafra, in collaborazione con la Dott.ssa Daniela Battilana
e la Dott.ssa Serenella Galletti del DITRO dell’Ospedale San Camillo-Forlanini, si è occupata dell’organizzazione del
pool medico/infermieristico per la Missione umanitaria per feriti della guerra in Libia, così composto:
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Dr. Giuseppe NARDI Medico Rianimatore/Anestesista
Dott.ssa Moira CRISTOFANI Medico Rianimatore/Anestesista
Tommaso CEDRONI Infermiere;
Massimo SPALLUTO Infermiere;
Giuseppe BUONVISO Infermiere;
Claudia BOTTONI Infermiera;
Maurizio CISTARO Infermiere.
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Siamo partiti per l’aeroporto militare di Pratica di Mare, una volta prelevato il seguente materiale:
1. 2 ZAINI con materiale sanitario medico/infermieristico rianimatorio;
2. 1 ZAINO con guanti monouso non sterili, mascherine chirurgiche, garze, cerotti, forbici atraumatiche;
3. CESTO con viveri alimentari;
4. DIVISE sanitarie da lavoro;
5. MODULISTICA per la dichiarazione di sgravio di responsabilità.
Giunti presso la zona accettazione dell’aeroporto, con il team leader Dr. Nardi, è stata eseguita una riunione
urgente briefing per pianificare le modalità di intervento sanitario e di triage sul campo.
Ore 13,30 circa - Presso la zona d’imbarco è stata recapitata una “lista di 50 feriti libici” e, dopo averne presa
visione, siamo partiti per la Libia.
Ore 17,30 circa – Per problemi tecnici dell’aereo (un C 130 dell’Aeronautica militare), siamo stati costretti ad
atterrare a Lampedusa e a sostarvi per circa un’ora.
Ore 18,30 circa – E’ ripreso il viaggio aereo verso Misurata.
Ore 20,00 circa – Siamo atterrati all’aeroporto di Misurata mentre pioveva.
Ore 20,30 circa – Dopo una prima valutazione dei pazienti, eseguita dal Dr. Nardi presso la sala accoglienza
dell’aeroporto, c’è stato un ulteriore rapido briefing organizzativo, a seguito del quale ci siamo divisi in due gruppi
di lavoro.
TRIAGE SUL CAMPO CON DUE GRUPPI DI LAVORO: Valutazione dello stato di salute dei pazienti e rilevazione dei
parametri vitali (pressione arteriosa, frequenza cardiaca, saturazione O2, temperatura, stato clinico generale), con
l’ausilio del mediatore culturale per la barriera linguistica. Vengono presi in carico 22 pazienti dalla “Lista pazienti”.
Una volta assegnato il codice colore di triage, abbiamo posizionato l’accesso venoso con agocannula calibro 18 g –
16 – 14 a tutti i pazienti, per una maggiore sicurezza nella somministrazione endovenosa di farmaci durante il volo
aereo. L’aspetto sanitario clinico-assistenziale è stato di tipo medico/chirurgico/ortopedico, in quanto alcuni
pazienti sono portatori di fissatori ortopedici esterni.
Abbiamo eseguito il triage su 22 pazienti:
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a 20 è stato assegnato il codice verde;
•
a 1 è stato assegnato il codice tra verde/giallo;
•
a 1 è stato assegnato il codice giallo.
Ore 23,00 circa – Una volta posizionati in sicurezza i pazienti sulle barelle situate all’interno dell’aereo militare,
siamo ripartiti per Roma.
Ore 02,20 circa – Arrivati a Roma, abbiamo collaborato allo sbarco dei pazienti con opportune ambulanze della
Croce Rossa Italiana, per accompagnarli al nostro ospedale San Camillo-Forlanini, padiglione Maroncelli.
Ore 02, 40 circa del giorno 29 settembre 2011 – Vengono lasciati in carico al Coordinatore DITRO di guardia
Enrico Lucifreddi, 22 pazienti feriti di guerra provenienti dalla Libia (Misurata).
Tutti i colleghi infermieri che hanno partecipato alla missione umanitaria salutano la Direzione generale e sanitaria
presso il padiglione Maroncelli, in particolare il Prof. Aldo Morrone, il Dr. Diamante Pacchiarini, la Dott.ssa Daniela
Orazi e la Dott.ssa Simonetta Massafra. E salutano e ringraziano anche il DITRO per averli coinvolti a partecipare
all’iniziativa.
Con l’impegno a rimanere ancora a disposizione per queste importanti missioni all’estero, porgo distinti saluti.
CPS Esperto Ds Capo Sala, Infermiere Clinico
TOMMASO CEDRONI
Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini, Roma
Per contatti e informazioni: cell. 346-1714380
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