Il Lactobacillus rhamnosus GG
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Il Lactobacillus rhamnosus GG
Il Lactobacillus rhamnosus GG (ATCC 53103) Il microbiota (termine che oggi ha sostituito la vecchia e denominazione “microflora”) dell'intestino umano è un ecosistema formato da molteplici nicchie ecologiche che ospitano una popolazione batterica formata da una pluralità di specie e da un'innumerevole quantità di ceppi. Un microbiota intestinale “sano” svolge numerose funzioni: 1) funzione protettiva: potenziamento dell'effetto barriera svolto dal muco e dalle tight junctions della mucosa intestinale; produzione di sostanze dannose per i ceppi patogeni (acido lattico, perossido d’idrogeno, batteriocine) 2) funzione metabolica: produzione di vitamine del gruppo B e vitamina K2; fermentazione delle fibre, con conseguente produzione di acidi grassi a catena corta (SCFA), ad azione trofica per i colonociti, e acido lattico, che riducendo il pH contribuisce al mantenimento di un ambiente favorevole alle specie benefiche a scapito delle specie patogene 3) funzione immunomodulante: sviluppo e corretto funzionamento del “gutassociated lymphoid tissue, GALT”, costituito da strutture linfatiche presenti nella lamina propria dell’intestino (strutture follicolari, placche di Peyer, aggregati di linfociti T, di antigen presenting cells (APC) e di linfociti B). L’equilibrio del microbiota intestinale è influenzato negativamente da fattori esogeni come l’alimentazione scorretta, lo stress, le infezioni e l’uso di farmaci e in particolare l’uso di antibiotici. È ormai ampiamente riconosciuto il ruolo protettivo dei probiotici in tutti i casi in cui sia necessario prevenire squilibri o favorire il ripristino di una microflora sana. I probiotici sono microorganismi di origine umana, in grado di sopravvivere all’acidità gastrica e all’alcalinità biliare, capaci di aderire alla mucosa intestinale, di colonizzarla e di produrre sostanze ad azione microbicida. È fondamentale che il loro uso sia sicuro, cioè che il ceppo probiotico in questione non sia portatore di resistenze agli antibiotici trasferibili (plasmidi). Le proprietà dei probiotici sono specifiche per singoli ceppi batterici e non sono trasferibili a microorganismi della stessa specie, e neppure a microorganismi dello stesso genere. Il Lattobacillus rhamnosus GG [ceppo depositato presso la American Type Culture Collection (ATCC) con il codice 53103] è un probiotico di origine umana isolato dai Professori Sherwood Gorbach e Barry Goldin nel 1985 e successivamente brevettato nel 19871. Numerosi studi ne hanno descritto le caratteristiche peculiari ceppospecifiche, come la resistenza agli acidi gastrici ed alla bile2, la capacità di sopravvivere nel tratto gastrointestinale e di aderire e colonizzare l’intestino3,4, l’attività antimicrobica5 e immunomodulante6 e la sicurezza d’uso (assenza di plasmidi7), proprietà che soddisfano i criteri per la definizione di un probiotico (Linee guida FAO/OMS)8. Il Lattobacillus rhamnosus GG è stato utilizzato con successo in molti ambiti nella clinica neonatologica e pediatrica: - nelle diarree acute di diversa eziologia, in particolare quelle da rotavirus. L’efficacia nel ridurre la durata e la severità della diarrea in età evolutiva: '[...] la somministrazione di una soluzione reidratante orale contenente il Lattobacillus rhamnosus GG in bambini con diarrea acuta è sicura e determina una riduzione della durata della diarrea ed una dimissione dall'ospedale più rapida[...]'9. In una recente metanalisi10, è stato dimostrato che la somministrazione orale di Lattobacillus rhamnosus GG è in grado di ridurre l’incidenza della diarrea da rotavirus durante il ricovero o appena dopo la dimissione ospedaliera. La metanalisi è stata effettuata su studi clinici randomizzati (RCT)11-13, con un campione complessivo di 1092 partecipanti di età compresa fra 1-36 mesi, affetti da varie patologie di tipo sia acuto che cronico e trae conclusioni sull'efficacia del probiotico Lattobacillus rhamnosus GG nelle diarree nosocomiali: '[...] nei bambini ospedalizzati, la somministrazione di Lactobacillus rhamnosus GG a confronto con il placebo ha la capacità di ridurre l'incidenza totale della diarrea nosocomiale, compresa la gastroenterite da rotavirus [...]'10. - nella diarrea da antibiotici: '[...] il Lattobacillus rhamnosus GG riduce l'incidenza della diarrea associata ad antibiotici in bambini trattati con antibiotici per comuni patologie infettive dell'età evolutiva [...]'15 - nella prevenzione delle infezioni nosocomiali, in particolare la gastroenterite: '[...] l'uso profilattico del Lattobacillus rhamnosus GG riduce significativamente il rischio di diarrea nosocomiale nei lattanti, in particolare in caso di gastroenterite nosocomiale da rotavirus [...]'16; ' [...] il Lattobacillus rhamnosus GG può essere raccomandato come un valido strumento per ridurre il rischio di infezioni nosocomiali gastrointestinali e del tratto respiratorio nelle strutture pediatriche [...]'12,14; e da candida: '[...] il Lattobacillus rhamnosus GG è in grado di ridurre significativamente l’incidenza delle colonizzazioni intestinali da Candida, in neonati pretermine di peso molto basso [...]'17. - nella prevenzione dei dolori addominali ricorrenti nei bambini: '[...] il Lactobacillus rhamnosus GG riduce significativamente la frequenza e la severità del dolore addominale in bambini con IBS. L'effetto benefico del Lactobacillus rhamnosus GG è mantenuto dopo la fine della somministrazione e rappresenta una valida opzione terapeutica [...]'18. La riduzione del rischio di infezioni nosocomiali, in particolare gastrointestinali, e della diffusione delle stesse nelle aree ospedaliere neonatologiche e pediatriche, risulta di cruciale importanza. In particolare nelle TIN la prevenzione delle infezioni da parte di batteri e funghi è necessaria per la prevenzione di disturbi tardivi del neurosviluppo che possono manifestarsi nei neonati affetti da sepsi di natura funginea e batterica, anche in seguito ad una diagnosi precoce ed un efficace trattamento19. La sicurezza d'uso di un probiotico in tale ambito è di primaria importanza. Uno studio retrospettivo ha valutato l'uso del Lactobacillus rhamnosus GG in terapie intensive neonatali, in più di 740 neonati, concludendo che '[...] l’utilizzo quotidiano, per 6 anni, del probiotico LGG in un’ampia coorte di VLBW, ha dimostrato che il LGG è microbiologicamente sicuro e clinicamente ben tollerato [...]'20. Bibliografia 1. Goldin BR, Gorbach SL. Clinical indications for probiotics: an overview. Clin Infect Dis. 2008 Feb 1;46 Suppl 2:S96-100. 2. Goldin BR, Gorbach SL, Saxelin M, Gualtieri L and Salminen S: Survival of Lactobacillus species (Strain GG) in human gastrointestinal tract. Digestive Disease and Science 37 (1), 121-128, 1992. 3. De Vos W.M. et al. ‘Comparative genomic analysis of Lactobacillus rhamnosus GG reveals pili containing a human mucus binding protein’ PNAS 2009 4. Alander M, Satokari R, Korpela R, Saxelin M, et al. Persistence of colonisation of human colonic mucosa by a probiotic strain, Lactobacillus rhamnosus GG, after oral consumption. 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