Versione PDF - Digital Magics

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Versione PDF - Digital Magics
EDITORIA
EDICOLA ITALIANA
Alla ricerca del lettore perduto
I quotidiani gratis per una settimana, tutti i settimanali e i mensili a 15 euro
al mese: parte con questa formula l’edicola on line degli editori italiani.
Gli obiettivi: conquistare nuovi lettori e allargare il mercato finora limitato dei giornali
digitali, facendo concorrenza a Apple e agli altri big del settore. I vantaggi
per gli editori: conoscere gusti e comportamenti dei propri clienti e organizzare
operazioni di marketing e iniziative promozionali in modo semplice e veloce
15 gennaio è
Iunalpartita,
dopo
lunga gesta-
ce di comprare i
giornali digitali”,
afferma Fiorazione, l’Edicola
vanti. “Questo siItaliana, chiosco
gnifica registraon line per la
re i propri dati
vendita di quouna volta sola e
tidiani e periocomprare qualdici in formato
siasi giornale
digitale, a cui si
utilizzando una
può accedere da
sola password,
pc, smartphone
senza doverla
e tablet. È la rireinserire ogni
sposta degli edivolta. Sull’Edicotori italiani di
la Italiana, con
giornali allo strauna sola pass si
potere di Apple,
accede a tutto
con il suo iTunes
il sistema ediStore, e degli altoriale italiano.
tri big della Rete
Inoltre abbiamo
che finora hanno
unificato i termimonopolizzato
ni e le condizioni
la distribuzione
contrattuali, in
digitale dei giormodo che l’utennali, con tutte le
te sottoscriva il
limitazioni che Alberto Fioravanti (a sinistra), partner di Digital Magics e amministratore delegato documento una
questo compor- di Premium Store, la startup che ha realizzato la piattaforma dell’Edicola Italiana, ed volta sola, all’atta per il business Enrico Gasperini, fondatore, presidente e ceo di Digital Magics, incubatore di startup to dell’iscrizione
degli editori, dal- quotato dal 2013 all’Aim di Borsa Italiana.
all’Edicola. Lo
le pesanti comstesso vale per
“La volontà fin da subito è stata
missioni da pagare (circa il 30% sul
la carta di credito: anche questa si
quella di creare una piattaforma doprezzo di vendita) al fatto che l’ediinserisce una sola volta, poi si può
ve mettere insieme l’industria editotore ha perso il contatto diretto con i
acquistare qualsiasi giornale. Tutto
riale italiana, in forma di consorzio
suoi clienti.
ciò, come è evidente, ha richiesto del
aperto a tutto il mercato (la quota
Sono due i protagonisti di questa
tempo. Ma il sistema ora offre molti
di adesione per gli editori è di milnuova iniziativa: il Consorzio dell’Evantaggi, sia agli utenti che agli edile euro)”, spiega Alberto Fioravanti,
dicola Italiana, di cui fanno parte
tori”.
partner di Digital Magics e amminisei grandi editori (Rcs MediaGroup,
Prima - Quali sono i vantaggi per
stratore delegato di Premium Store.
Gruppo L’Espresso, Gruppo 24 Ore,
gli editori?
“È una piattaforma che consente di
Mondadori, Caltagirone Editore e
Alberto Fioravanti - Uno dei più
fare, misurare, sperimentare, perché
l’Italiana Editrice della Stampa e del
importanti è la possibilità di utilizil nostro settore ha bisogno di laboSecolo XIX), e Premium Store, la
zare la piattaforma dell’Edicola per
ratorio, ha bisogno di provare tutte le
startup di Digital Magics che ha rearealizzare velocemente operazioni
strade per raggiungere nuovi lettori.
lizzato la piattaforma e reperito i fipromozionali su varie testate, anche
L’Edicola Italiana è l’unico posto donanziamenti necessari per l’avvio del
coinvolgendo più editori, ad esempio
ve il pubblico può cercare e trovare i
progetto. La funzione del consorzio
creando pacchetti, bundle. Se Il Mescontenuti di tutta la carta stampata
è quella di aggregare gli editori, di
saggero decide di fare una campagna
italiana”.
dare le linee guida, stabilire le policy,
speciale assieme a Quattroruote, la
Il primo obiettivo è stato quello di
organizzare le campagne comuni per
può mettere on line in due giorni
costruire un sistema di facile uso, allanciare l’iniziativa. Premium Store
e può vedere immediatamente che
la portata di tutti, senza inutili comsi occupa invece della parte tecnorisultati dà. Tutto questo grazie al
plicazioni tecnologiche o burocratilogica, dello siluppo e della gestione
cervello dell’Edicola Italiana, che sta
che. “L’utente vuole un modo semplicommerciale dell’Edicola Italiana.
al centro del sistema e fa parlare tra
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loro i server degli editori. Un’altra
grossa opportunità è che sull’Edicola
Italiana finalmente gli editori possono raccogliere i dati sulle abitudini
di acquisto e sul comportamento dei
clienti.
Prima - Come funziona il sistema
di profilazione dell’Edicola?
A. Fioravanti - Abbiamo copiato
il modello di Netflix, che ha introdotto la profilazione all’interno della
famiglia per vedere chi sta guardando la televisione in un determinato momento. Sull’Edicola abbiamo
adottato lo stesso principio: un unico
abbonamento, un’unica pass cumulativa per tutta la famiglia, ma con
la possibilità di creare tanti profili diversi per ogni suo membro. In
questo modo ognuno si ritrova sulla
scrivania del computer o del tablet le
riviste che gli interessano e non quelle scelte dagli altri componenti della
famiglia. Anche il sistema di lettura
dei giornali è analogo a quello adottato da Netflix per i
film e i programmi
tivù: lo streaming.
Prima - L’utente
cioè non scarica sul
computer la copia digitale ma la legge sul
web?
A. Fioravanti - Sì.
Il sistema è pensato
per il web, i giornali
si leggono in streaming. Abbiamo fatto
riemergere un servizio che gli editori
avevano già da tem- Fabrizio Carotti,
po ma che era un po’ presidente del
nascosto, non era ben Consorzio Edivalorizzato: lo sfoglia- cola Italiana dal
tore web, realizzato dicembre 2012 e
in modo da essere ac- direttore genecessibile da qualsiasi rale della Fieg.
device. Se un editore
non ce l’ha glielo realizziamo noi.
Pensiamo che sia il modo migliore
per raggiungere un pubblico nuovo: non occorre convincere l’utente
a scaricare un’app (le statistiche ci
dicono che sono pochissime le applicazioni scaricate e ancora meno
quelle effettivamente usate); è molto
più semplice far provare un contenuto via web, attraverso lo streaming.
Se l’utente vuole leggersi il giornale
quando non è connesso a Internet,
ad esempio mentre è in viaggio, può
comunque installare l’app e fare il
download del giornale.
Prima - La formula commerciale
è diversa per i quotidiani e per i periodici?
A. Fioravanti - I quotidiani offrono una settimana di prova gratuita
a ogni nuovo iscritto all’Edicola; poi
applicano le tafiffe di abbonamento
settimanale, mensile o annuale de-
CENTO BUSINESS ANGEL
PER FINANZIARE IL PROGETTO
l Consorzio dell’Edicola Italiana
nasce nella primavera del 2012 per
Iiniziativa
di tre grandi editori ita-
liani, Rcs MediaGroup, il Gruppo
L’Espresso e il Gruppo 24 Ore, a
cui si aggiungono poi Mondadori,
Caltagirone Editore e La Stampa.
Il modello è il Premium Publisher
Network, un altro consorzio costituito nel 2009 da Rcs e Gruppo L’Espresso allo scopo di contrastare il
predominio di Google nel mercato
della pubblicità on line a performance. L’obiettivo dell’Edicola è
simile: cercare di limitare lo strapotere dei grandi player internazionali – in particolare Apple con il suo
iTunes Store – nel campo dei sistemi di distribuzione a pagamento dei
giornali sul web e sui device mobili.
I due ‘papà’ del progetto sono Giorgio Riva
di Rcs e Claudio Giua
del Gruppo L’Espresso,
ma per la nascita del
consorzio si sono spesi
molto anche Alvise Zanardi (Caltagirone Editore), Anna Matteo (Sole
24 Ore), Maurizio Scanavino (La Stampa), Pier
Paolo Cervi (Gruppo L’Espresso) e Roberto Sicardi (Mondadori), che entreranno a far parte del
Cda del nuovo organismo, presieduto da Fabrizio Carotti,
direttore generale della Fieg, Federazione italiana editori giornali.
L’idea in realtà era nell’aria già
da tempo, ma solo nel 2012 i principali editori italiani si sono trovati d’accordo sulla necessità di far
fronte comune nella distribuzione
dei giornali digitali. Per concretizzare il progetto occorreranno però
ancora tre anni.
Lo scoglio principale è quello dei
finanziamenti. Pur concordi sulla
necessità dell’iniziativa, gli editori
infatti non hanno risorse da mettere
in campo. La soluzione arriva nel
cise dall’editore; è possibile anche
acquistare una copia singola. I periodici invece hanno adottato la formula
dell’abbonamento flat. È una strada
nuova che oggi si può percorrere grazie alla nostra piattaforma. Le offerte
sono due: tutti i mensili a 9,99 euro
al mese oppure mensili e settimanali a 14,99 euro al mese. Con questa
cifra i clienti possono leggere tutte le
riviste che vogliono. Ci siamo basati
sull’esperienza di NextIssue (www.
2013, quando Digital Magics, l’incubatore di startup fondato da Enrico
Gasperini, quotato all’Aim di Borsa Italiana, decide di prendere in
mano la situazione facendo questa
proposta agli editori: realizziamo
noi, attraverso una nostra startup,
la piattaforma distributiva dell’Edicola e cerchiamo noi i finanziamenti per avviare il progetto.
Il 16 dicembre il Consorzio Edicola Italiana firma un accordo esclusivo con Premium Store, startup
innovativa guidata da Alberto Fioravanti, finanziata e controllata da Digital Magics, che ha sviluppato una
tecnologia multipiattaforma per la
distribuzione dei prodotti editoriali
su pc, tablet e smartphone, oltre
che un sistema di acquisto on line
sicuro e di facile uso. Dovrà passare
però ancora un anno per arrivare al
taglio del nastro della nuova Edicola.
Il problema dei finanziamenti viene risolto nel maggio 2014 con un
aumento di capitale da 1 milione di
euro in Premium Store. 200mila euro ce li mette direttamente Digital
Magics, che arriva così al 63,5% del
capitale della startup. Il resto arriva
da oltre cento operatori industriali,
privati e finanziari che fanno parte
del Digital Magics Angel Network.
Tra gli investitori ci sono, per fare
qualche nome, la DBInformation
di Roberto Briglia e Gianni Vallardi, Johan Bode di Kpmg Advisory,
Antonio Pisana di BravoSolution,
Andrea Rangone del Politecnico di
Milano, l’Applix di Claudio Somazzi
e Marco Cirilli, il network Custodi
di Successo di Matteo Paganin e
Marco Pastore e molti altri business
angel.
Con questi soldi Premium Store
può mettere a punto tutti i dettagli
del progetto e completare l’infrastruttura dell’Edicola Italiana, che
finalmente vede la luce il 15 gennaio 2015 sul sito www.edicolaitaliana.it.
•
nextissue.com), società statunitense,
costituita con i capitali degli editori
americani, che propone appunto un
accesso unlimited a tariffa flat. È la
stessa formula di Netflix e di Spotify
applicata al mondo dell’editoria, e
negli Stati Uniti ha avuto un notevole
successo.
Prima - Ma in questo modo gli editori non rischiano di svendere le proprie riviste?
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Alexander Klöpping (in primo piano a sinistra) e Marten Blankesteijn (a destra), i due
fondatori di Blendle, edicola digitale olandese che vende i singoli articoli e che ha ricevuto un finanziamento di 3,8 milioni di dollari da Axel Springer e dal New York Times.
mo proposta fin da subito agli editori
ma temevano che questa formula rovinasse il mercato degli abbonamenti. L’esperienza di Blendle (blendle.
com) in Olanda dimostra invece che
è la scelta giusta.
Prima - Cos’è e cosa ha fatto Blendle?
A. Fioravanti - È una startup
creata da due ex giornalisti 27enni,
Alexander Klöpping e Marten Blankesteijn, che hanno convinto gli editori ad accettare proprio questa formula: la vendita del singolo articolo.
In due anni ha realizzato il progetto
coinvolgendo gli editori di 17 quotidiani e 60 periodici. Sono partiti sei
mesi fa con una campagna molto
semplice: ti do 2 euro e mezzo di
credito, prova il servizio. Hanno raccolto 150mila iscritti, il 20% dei quali sono diventati clienti, cioè hanno
acquistato degli articoli. Ora Blendle
ha ottenuto 3,8 milioni di dollari di
finanziamenti da Axel Springer e dal
New York Times per esportare il progetto in Germania e in Francia.
Prima - Che giornali sono presenti
oggi sull’Edicola?
A. Fioravanti - Tutti i quotidiani
e i periodici dei sei editori che fanno
parte del Consorzio. Ma abbiamo già
diverse richieste di adesione al servizio, per cui il numero delle testate è
destinato ad aumentare presto.
Prima - Entreranno anche le riviste professionali, rivolte al mercato
business?
A. Fioravanti - Per i periodici b2b
abbiamo importanti progetti. Premium Store indicizzerà anche queste riviste e metterà a disposizione
degli editori specializzati una forza
vendita che andremo a costituire.
Un altro progetto riguarda le testate
diffuse all’interno di aziende e istituzioni. Oggi molte aziende tendono a
ridurre le mazzette di giornali e riviste. Noi faremo loro questa semplice
proposta: invece di tagliare, perché
non ottimizzi? Passando alla versione digitale, sull’Edicola Italiana puoi
pagare esclusivamente ciò che serve,
ciò che viene effettivamente letto.
Ho parlato con diversi responsabili
comunicazione e sono molto interessati.
Prima - Tutti progetti interessanti, ma come pensate di sfondare sul
mercato? Che iniziative avete in programma per farvi conoscere?
A. Fioravanti - Il primo passo è
una pagina di pubblicità su tutti i
quotidiani, il 21 gennaio. Poi pensiamo soprattutto a operazioni di comarketing in alcuni importanti settori: le banche, il travel, le fidelity
card, le società telefoniche, quelle
petrolifere. Cinque o sei campagne
di questo genere basterebbero per far
conoscere l’Edicola Italiana al grande
pubblico e fare tante prove prodotto
delle testate, che è il modo migliore
per trovare nuovi lettori e allargare il
mercato.
Claudio Cazzola
(© riproduzione riservata)
A. Fioravanti - È una formula promozionale, un modo per far conoscere i prodotti e allargare il mercato. Quello dei periodici digitali oggi
è un mercato piccolissimo, perché
il prodotto non è visibile. Bisogna
farlo conoscere, farlo provare agli
utenti. Solo così si possono conquistare nuovi lettori. Con la formula di
lettura unlimited, dopo l’abbuffata
del primo mese il lettore sceglie il
prodotto che fa per lui, i giornali che
preferisce e si concentra su questi.
Le esperienze di Spotify, di Netflix e
di NextIssue dimostrano che questa
formula consente agli editori di aumentare i ricavi.
Prima - Come viene distribuito tra
gli editori l’incasso degli abbonamenti?
A. Fioravanti - Sulla base di due
parametri: il valore del prodotto (il
prezzo di copertina) e i numeri scaricati nel mese. Se uno legge un settimanale e due mensili, i 15 euro che
paga al mese sono addirittura più del
prezzo di copertina. Sperimenteremo
la formula unlimited per sei mesi,
poi faremo un bilancio e vedremo
come proseguire.
Prima - La piattaforma consente
altri vantaggi all’editore?
A. Fioravanti - Diversi altri vantaggi. Ad esempio c’è un sistema di
misurazione che ci dice chi legge e
che cosa legge. Se vediamo che un
utente non è attivo possiamo sollecitarlo, segnalandogli nuove testate o
l’uscita di un nuovo numero, oppure
proporgli un’offerta particolare. In
altri termini l’Edicola è una piattaforma di dialogo con il cliente. A proposito di misurazioni, stiamo lavorando
assieme al Politecnico di Milano, che
è uno dei finanziatori del progetto
(vedi il riquadro nella pagina precedente), a un osservatorio per misurare il fatturato del mercato dell’editoria digitale, dato che oggi manca.
Un altro importante strumento
presente sulla piattaforma è il motore di ricerca interno: il lettore può
cercare il contenuto che gli interessa
tra tutti i giornali presenti sull’Edicola Italiana. Siamo gli unici al mondo
a offrire un servizio del genere.
Prima - Il cliente può acquistare
anche un singolo articolo?
A. Fioravanti - Per ora no, ma sarebbe la scelta giusta. Per conquistare il pubblico che oggi non legge il
giornale le barriere all’accesso devono essere bassissime. C’è un articolo
che ti interessa? Te lo faccio trovare e acquistare per pochi centesimi.
Questa è la soluzione ideale. L’abbia96 - PRIMA/GENNAIO 2015
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