Il giornale di Sicilia
Transcript
Il giornale di Sicilia
Confcommercio Palermo Via Emerico Amari 11. - 90139 Palermo (PA) Tel. 091.582716 - 589430 - 581334 - 585975 - Fax 0916110196 web: www.confcommercio.pa.it - e-mail: [email protected] Rassegna Stampa Il giornale di Sicilia Giovedì 18 Aprile 2013 pagina 19 COLPO ALLA MOVIDA VIGILI. Fermi per giorni quattro locali di piazza Rivoluzione. Entro sabato dovranno rimuovere tavoli e fioriere, altrimenti non potranno riaprire. Il provvedimento è scattato per il «Qvivi», il «Cavù», lo «Zammù» in piazza Rivoluzione e il «London Pub» nella vicina via Garibaldi. Contestata l'occupazione di suolo pubblico. Erano stati multati alcuni anni fa perché occupavano abusivamente il suolo pubblico e adesso per i titolari è scattata la chiusura coatta. Per cinque giorni le saracinesche di quattro locali della movida palermitana nel cuore del centro storico dovranno rimanere abbassate. Si tratta del «Qvivi», del «Cavù», dello «Zammù» in piazza Rivoluzione e del «London Pub» nella vicina via Garibaldi al civico 43. Sabato potranno riaprire le saracinesche ma solo se avranno provveduto a sgomberare da sedie, ombrelloni e fioriere lo spazio loro autorizzato. «Altrimenti — spiegano dal comando di via Dogali — il locale resterà chiuso sino a quando non avranno rispettato le regole». Il provvedimento di chiusura, secondo quanto prevede una norma dell'agosto del 2009, scatta come sanzione accessoria in seguito a un verbale per occupazione di suolo pubblico. Per ogni multa è prevista la chiusura di cinque giorni. Per il London Pub è prevista la chiusura solo per questo mese, mentre Qvivi e Zammù dovranno rimanere chiusi cinque giorni anche a maggio, il Cavù addirittura dovrà rimanere chiuso cinque giorni pure a giugno. L'intervento è scattato lunedì quando in piazza Rivoluzione sono arrivati gli agenti della polizia amministrativa per notificare il provvedimento disposto dallo Sportello Unico del Comune. «È da luglio dell'anno scorso — sottolineano ancora dalla caserma di via Dogali — che in media chiudiamo tre-quattro locali alla settimana, provvedimenti di questo tipo saranno adottati anche la prossima settimana». E intanto dai titolari dei pub chiusi di piazza Rivoluzione si alza il grido di protesta contro un provvedimento che «accentua ulteriormente questo momento di grande crisi», e il timore «di essere costretti a licenziare il personale». Sulla questione interviene il presidente di Confartigianato Imprese Palermo, Nunzio Reina: «Il caso dei locali chiusi dalla polizia municipale conferma che non essere in regola non paga. Noi non siamo a favore degli abusivi, ma proponiamo un dialogo tra gli esercenti e i cittadini e la valutazione dei progetti che potrebbero rappresentare un'alternativa al sequestro». Reina aggiunge: «Bisogna riconoscere che la piazza, da qualche anno a questa parte, è tornata a essere viva. Se il piano che prevede l'isola pedonale fosse realmente preso in considerazione dall'amministrazione comunale, si tratterebbe di un vero e proprio deterrente per malviventi e prostitute. Gli esercenti in questione devono necessariamente ripristinare lo stato dei luoghi alla loro apertura, e quindi mettersi in regola, per poi fare valere la loro proposta che prevede la chiusura al traffico e quindi la collocazione di gazebo, tavolini e sedie». «Inoltre — conclude Reina — un aspetto che non deve passare in secondo piano è quello delle proporzioni: un locale di piccole dimensioni non può usufruire di uno spazio esterno che equivale al più del doppio dell'area interna». Pagina 1 - Confcommercio Palermo - Archivo News.