«Ridateci la vecchia fermata di Madonna della Scala»
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«Ridateci la vecchia fermata di Madonna della Scala»
4 CORRIERE DI CHIERI CHIERI E DINTORNI Martedì 17 aprile 2012 POIRINO - Uilm: «Dipendenti male informati» SCUOLA FALLITA Lavoratori sulle macerie di Csea sperano solo negli stipendi arretrati CHIERI Prosegue la battaglia dei dipendenti dell’istituto di formazione Csea per la ricollocazione in altri enti piemontesi. Dopo mesi di agonia, dieci giorni fa il liquidatore Filippo Brogi aveva presentato istanza di fallimento al Tribunale di Torino. Venerdì è stato dichiarato il fallimento dell’istituto con la nomina del curatore Filiberto Ferrari Loranzi, che dovrà fare luce sul buco di bilancio di Csea, la cui entità nessuno è ancora riuscito a chiarire ma che dovrebbe essere di svariati milioni. I 280 lavoratori, di cui 12 della sede chierese di via San Pietro 19, restano col fiato sospeso e aspettano che Regione, Provincia e Comune di Torino, che deteneva il 20% delle quote, trovino una soluzione. Intanto continuano i presidi e le riunioni degli ex dipendenti per mantenere alta l’attenzione su una vicenda che assume sempre più i contorni dell’ennesima cattiva gestione di denaro pubblico. I sindacati confederali spingono perché si arrivi a una rapida decisione di riapertura dei corsi in altri enti o cooperative per ultimare l’anno scolastico e salvaguardare l’occupazione. Venerdì si terrà un nuovo incontro fra Regione, Provincia, Comune di Torino e Cgil, Cisl e Uil per una soluzione. I problemi di Csea si erano manifestati già nella primavera del 2009, quando l’istituto di formazione aveva annunciato 80 esuberi fra i 302 occupati nelle diverse sedi provinciali. In estate montava la protesta dei lavoratori, finché a fine settembre la Giunta regionale stan- ziava 4 milioni come fondo di garanzia per i centri professionali in difficoltà. La quasi totalità dei soldi finivano nelle casse di Csea, che iniziava a erogare le mensilità arretrate. Nel 2010-2011 la situazione sembra migliorare, ma prima di Natale precipita di colpo: non vengono più erogati gli stipendi e i lavoratori scioperano. A marzo si profila lo spettro del fallimento. Si tenta la strada dell’amministrazione controllata e della ricapitalizzazione, ma è troppo tardi. Ora per gli ex dipendenti non rimane che sperare di ricevere gli stipendi arretrati e di trovare un posto altrove. Daniele Marucco «Ridateci la vecchia fermata di Madonna della Scala» Cambiano lancia l’alleanza per la ferrovia CAMBIANO «Basterebbe una mano di bianco...». Cambiano si allea con Chieri, Pecetto e Pino Torinese per ottenere dalla Regione la riapertura della stazione di Madonna della Scala. L’ente regionale però prende tempo. Il sindaco Giancarlo Michellone, insieme all’assessore chierese all’ambiente Arturo Calligaro e ai sindaci di Pecetto Adriano Pizzo e di Pino Andrea Biglia, ha inviato una lettera all’assessore regionale ai trasporti, Barbara Bonino, per sollecitarla e chiedere un incontro al più presto. La piccola stazione è chiusa dall’inizio degli Anni Novanta, quando rischiava di essere dismessa l’intera linea Chieri-Trofarello, onsiderata un ramo secco dalle Ferrovie. «Le Fs chiusero molte stazioni secondarie, tra cui Madonna della Scala», rievoca Carlo Vergnano, consigliere comunale delegato a seguire la vicenda. La ferrovia venne invece salvata creando la linea Chieri-Rivarolo e affidando la gestione dei treni a Gtt. La linea ferrata è di Rfi, la società nata dalle Ferrovie di Stato per gestire gli impianti. Nel 2011, però, è stato firmato un accordo fra Trenitalia e Regione sul nuovo servizio ferroviario metropolitano torinese. Questo consente all’ente regionale di decidere gli interventi da realizzare sulla Chieri-Rivarolo, ma deve anche stanziare i fondi necessari. Poi Rfi esegue. Negli ultimi vent’anni la frazione è cresciuta, così come Cambiano e i vicini Comuni collinari, e da qui la richiesta della Giunta di riaprire la stazione. «L’Agenzia per la mobilità è dalla nostra parte e ha già inserito Madonna della Scala nel progetto della linea FM1 – sostiene Vergnano – Considerati i pesanti tagli al trasporto pubblico locale, avere una fermata con treni cadenzati ogni mezz’ora, praticamente senza costi tecnologici aggiuntivi, è un’opportunità imperdibile». Dall’8 dicembre, infat- La stazione abbandonata di Madonna della Scala ti, con l’apertura del passante ferroviario a Torino, la linea ChieriRivarolo (chiamata FM1) sarà potenziata: negli orari di punta partirà un treno ogni 30 minuti; il resto della giornata, ogni ora. Ed entro il 2018 è previsto un treno ogni Mercoledì ai Marocchi 20 minuti negli orari di punta. «Grazie alla sinergia con i Comuni vicini, molto interessati, speriamo di ottenere la riapertura della fermata già a dicembre», incrocia le dita il consigliere delegato. Avete prodotto uno studio sui po- tenziali utenti della stazione? «No, ma stimiamo un bacino d’utenza abbastanza ampio: oltre agli abitanti della frazione e ai cambianesi, molti scenderanno dalla collina». Viorel Vigna, collaboratore dell’assessore Bonino, frena: «Dobbiamo capire se c’è la copertura finanziaria e se una fermata in più mette in crisi il sistema di coincidenze con le altre linee». Secondo Vergnano i costi sarebbero ridotti: «Per riaprirla basterebbe che Rfi desse una mano di bianco e mettesse una pensilina. Non sarebbe necessario creare una sala d’aspetto: è considerata fermata e non stazione. Nella variante al piano regolatore, che la Regione dovrebbe approvare a breve, è già stato previsto un piccolo parcheggio in un’area vicino alla stazione. Quasi certamente sarà finanziato dai soldi derivanti dagli oneri di urbanizzazione». Daniele Marucco Se l’agopuntura diventa luminosa Incontro a Poirino Bagni pubblici chiusi Disservizi a Montaldo POIRINO Gli spilli dell’agopun- MONTALDO Riaprire i bagni vicino negozio di alimentari, tura diventano raggi luminosi. E’ la base della “cromopuntura”. Le naturopate chieresi Tiziana Trento e Cristiana Scalfi ne parleranno durante la serata “Luce e colori per vivere sani” domani, mercoledì alle 21 al Mondo Fricandò di via N. Costa 23 ai Marocchi. Ingresso libero. «È un tecnica non invasiva – anticipano – Si utilizza una penna luminosa su cui si applicano cristalli colorati che viene diretta sui punti della pelle corrispondenti ai meridiani della medicina tradizionale cinese. Così si possono innescare processi che intervengono a livello organico e psichico». pubblici al cimitero e in piazza: lo chiede la minoranza, lo promette il sindaco Valerio Soldani. «Per il cimitero la questione è già risolta - spiega il sindaco - I due bagni erano stati chiusi nell’inverno scorso, per evitare danni da gelo alle tubature dell’acqua. Ne ho fatto riaprire uno, in modo che sia più semplice assicurarne la pulizia». Più complessa la situazione in centro dove il bagno pubblico, cui si accede dal parcheggio, è chiuso a chiave. Un cartello segnala che all’occorrenza ci si può rivolgere al che ha in deposito una chiave, mentre un’altra è affidata al parroco don Pierantonio Garbiglia. «Teniamo chiuso il locale per evitare usi illeciti: certo doverne chiedere la chiave a chi ce l’ha in custodia non è il massimo della praticità - ammette il sindaco - In futuro vorremmo però collocare una telecamera a presidio della piazza. Quando ci sarà, potremo cambiare la serratura del bagno pubblico e provare a tenerlo sempre aperto, contando sull’effetto deterrente della telecamera nei confronti di malintenzionati». Patto integrativo in Denso Ipotesi di accordo bocciata Soddisfazione della Fiom POIRINO Bocciato il patto integrativo alla Denso Thermal System. Mercoledì il 52 % dei lavoratori ha votato “no” con un referendum all’ipotesi d’accordo. Motivo: donare sangue o allattare i figli verrebbe considerata assenza che fa perdere il premio di risultato. Ma il risultato è che così, per adesso, il premio salta per tutti. E questo spacca nuovamente i sindacati nella più grande fabbrica del Chierese. A esprimere il loro parere sono stati 1.117 dipendenti su 1.352. La decisione è stata presa in seguito a un confronto tra i lavoratori. Soddisfatta la Fiom: «Più di qualcuno ha sottovalutato la dignità dei lavoratori – sottolinea Riccardo Cossu, delegato sindacale Fiom – Ma il voto ha dimostrato che i lavoratori sono sovrani. In ogni caso, non avremmo firmato se fosse passato il “sì”: sarebbero stati calpestati i diritti dei lavoratori e soprattutto delle donne”. L’ipotesi di accordo prevedeva infatti un premio di risultato ridotto al 15 % per chi supera un certo numero di assenze. «Tra i motivi di assenza penalizzanti sarebbero state le due ore di allattamento, la maternità anticipata e quella facoltativa, la donazione del Presentazione mercoledì Giallo medioevale fra sesso e delitti Libro di Pettenati ■ I protagonisti? Gli inquirenti. Il palcoscenico? Costellato di morti. E dal sesso, che tocca anche l’ambiente religioso. Ha tutte le caratteristiche della fiction televisiva contemporanea, “Sulle tracce di Fra Meo”, ultimo sforzo letterario di Amedeo Pettenati. Edito da Neos edizioni, 160 pagine, 15 euro il prezzo di copertina, il libro è un giallo medioevale che nasce da una riflessione durata tre anni. L’autore presenterà il suo libro domani, mercoledì, alle 21, all’istituto Agorà in via San Filippo 2. Ingresso libero. «Ho iniziato ad approfondire ambiente e periodo con “L’usuraio di Chieri” – racconta l’autore, classe 1970, di casa in via Trofarello, al suo quinto libro – In questo caso, i termini cronologici sono spostati di 35 anni, siamo verso la fine della guerra dei Cent’anni, nel 1450. Al Murè viene ucciso il frate Bartolomeo de Camino dell’ordine crocifero, preposto alla cura della parrocchia e all’ospedale San Lorenzo. Ora sono scomparsi, ma erano all’angolo tra la regionale 10 e via Marconi. Il fatto è storicamente accaduto». La vita di Chieri viene turbata dall’evento. «E’ un giallo giudiziario, come “Lo straniero” di Camus, nella seconda parte – lo definisce l’autore - Più che a “Il nome della rosa”, sangue, ritardi, permessi non retribuiti, assistenza ai famigliari malati, licenza matrimoniale...». Sarebbe stato danneggiato anche chi deve effettuare cure di riabilitazione e visite mediche: «Avrebbe avuto solo 4 ore retribuite per sei volte al semestre, mentre adesso gli vengono pagate 4 ore ogni giorno». Non condivide Antonio De Santis, sindacalista della Uilm: «I dipendenti non sono stati bene informati su cosa stavano votando. Per questo la Uilm si scusa di non essere stata più chiara ed esplicita. Ricevo telefonate di malcontento da parte dei lavoratori, poiché hanno appreso solo dopo il voto che non avranno il premio di risultato di 1.400 euro ad aprile né nei prossimi mesi». Infatti il precedente accordo non è più valido. «Bisogna aprire una nuova trattativa. Non so come e quando accadrà», è timoroso De Sanctis. Secondo lui, quel denaro in più in busta paga avrebbe fatto comodo, poiché si prevedono tempi duri nella multinazionale specializzata in climatizzatori per auto: «E’ stato annunciato un pesante ricorso alla cassa integrazione per effetto della crisi nel settore automobilistico». Federica Costamagna mi sono ispirato a “Quer pasticciaccio brutto di via Merulana”, giallo che non ha un finale, perché Gadda è più preoccupato di mettere in evidenza il contesto in cui si verifica l’omicidio. Nel mio caso l’indagine del giudice Stefano Sereno si conclude con l’individuazione degli assassini che vengono giustiziati, ma pare che non si sia fatta pienamente luce sulla verità». Tutta la narrazione ruota intorno alle investigazioni, escamotage per guidare il lettore all’interno della società chierese del tempo. Il caso del disinvolto frate lussurioso (Fra Meo) si colora subito di soldi, arte e relazioni sessuali, mentre le tracce si disperdono in tutta Europa dove i banchieri chieresi fanno affari, prestando a usura a mercanti fiamminghi e borgognoni. «Colgo l’occasione per approfondire il ruolo dei lombardi, come erano chiamati i mercanti chieresi, che arrivano a finanziare duchi e re – precisa Pettenati – Alla fine, è tutta una comunità a essere protagonista del romanzo, un intero Comune che si sente sospettato e cerca di difendersi e di sviare le indagini, rivelandosi intrigante pettegolo, morboso, infido e scaduto nei costumi». Pettenati ha ambientato quasi tutti i suoi romanzi storici a Chieri. In questi giorni è in uscita, con lo stesso editore, anche l’antologia “C’era una volta l’Ottocento”, con un suo contributo sul massone chierese David Levi. “L’italièn de gènie” è il titolo del racconto. Riccardo Marchina