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Reddito di base incondizionato e i Venture Capitalist della Silicon Valley
BIN Italia - http://www.bin-italia.org/reddito-di-base-incondizionato-e-i-venture-capitalist-della-silicon-valley/
Reddito di base incondizionato e i Venture Capitalist della Silicon
Valley
Il reddito universale di cittadinanza – o reddito di base incondizionato - è un ideale nato molti anni fa
nelle menti di geni visionari e fuori dagli schemi. Un sogno, una prospettiva e una possibilità che, però,
sta prendendo piede anche tra coloro che vivono e investono ogni giorno in e con l’innovazione
tecnologica. Gli attori della Silicon Valley californiana, i Venture Capitalist e i giovani scienziati, i
ricercatori e gli “startuppari” che popolano la valle, e non solo.
Ma vediamo quello che specificatamente fanno e auspicano i VC, un gruppo elitario di persone tra le più
ricche e influenti al mondo, che investono nelle fasi iniziali di imprese tecnologiche, con tutti i rischi e le
incertezze che questo comporta, ma con risultati stupefacenti in caso di successo dell’investimento stesso.
Dai prestigiosi palcoscenici dei TED Talk, ad interventi su blog personali e sui principali organi di
stampa statunitensi, questi VC si stanno muovendo parecchio e si stanno facendo sentire, a più riprese,
per promuovere un concetto che sembrerebbe del tutto estraneo ad un ambiente culturale libertario e poco
propenso all’intervento dello Stato nella vita dei cittadini. Ma tant’è. Le argomentazioni che i Venture
Capitalist portano a supporto delle loro tesi sono del tutto convincenti e vale la pena prenderle in
considerazione. Loro “ci credono” e stanno facendo di tutto per convincere “la politica” e i decision
makers a fare altrettanto.
Vediamo in concreto cosa propongono. Ne prenderò in considerazione tre: Albert Wenger, Marc
Andreessen e Sam Altman. Tre personalità estremamente rappresentative della “categoria” e molto
ascoltate negli ambienti hi-tech USA.
Albert Wenger, partner di Union Square Ventures, un importante fondo di investimento con sede a New
York, già nel 2014, in un TEDx -https://www.youtube.com/watch?v=t8qo7pzH_NM – affrontava il tema
con entusiasmo. E da pochi giorni Wenger ha messo on line World After Capital
(http://worldaftercapital.org/), un libro in cui sviluppa e articola le ragioni che sono alla base del BUI. Il
libro è “aperto” a commenti e a suggerimenti perché Wenger ha deciso di condividere con il suo pubblico
la scrittura stessa del libro. Ogni paragrafo di ogni capitolo porta le note di qualcuno e le correzioni di
qualcun altro. Ma il messaggio finale resta lo stesso: il BUI sarà uno dei pilastri della libertà futura per
tutti noi e sarà la soluzione al problema della ormai inarrestabile automazione e robotizzazione del lavoro.
Marc Andreessen è un altro membro della elite dei Venture Capitalist della Silicon Valley. Fondatore di
Netscape e ormai da anni immerso nel panorama della innovazione tecnologica che ci proietta in un
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futuro sempre più distopico e automatizzato, ha dichiarato ripetutamente di essere a favore del BUI.
Intervistato dal NY Magazine, Andreessen ha confermato di considerare il BUI come una possibile
soluzione alle disuguaglianze crescenti.
E, infine, Sam Altman, presidente di YCombinator, un fondo (e incubatore) VC della Silicon Valley che
ha investito in oltre 1.000 start up - tra cui AirBnB, Dropbox e Instacart - e che ha deciso di entrare a
pieno titolo nel dibattito finanziando una ricerca sul BUI per verificare gli effetti che diverse forme di
reddito avranno su un gruppo di persone selezionate. Si tratterà di capire, a distanza di 5 anni dall’inizio
dell’esperimento sociale, se queste persone staranno meglio economicamente, se avranno acquisito nuove
abilità e così via. Fino ad arrivare a verificare se sia quantomeno possibile abbassare il costo della vita
nelle grandi città che, ad oggi, negli USA è di circa 30/40mila dollari l’anno. Secondo Altman, anche
nell’ipotesi in cui il 90% delle persone che dovessero ricevere un reddito di cittadinanza incondizionato
decidesse di non fare nulla, il 10% rimanente avrebbe la possibilità di sviluppare e applicare la propria
creatività e di compensare con nuovi prodotti innovativi la scarsa produttività di tutti gli altri http://freakonomics.com/podcast/mincome/. Vedremo! Sta di fatto che finalmente viene messa in atto una
azione concreta e fatta una analisi “scientifica”.
In conclusione, cosa si può dire dei Venture Capitalist e del BUI? Certamente hanno una visione, vedono
lontano e tentano di offrire una soluzione ai problemi del nostro tempo, in primis alla disuguaglianza tra
gli estremamente ricchi e i terribilmente poveri. La povertà è forse la “madre di tutte le disgrazie”, causa
di squilibri e di infelicità. Mettere un freno alla povertà e fare in modo che ci sia un limite inferiore alla
condizione sociale di ciascun individuo è, indubbiamente, indice di civiltà e di giustizia.
Ma, oltre a limitare e arginare il problema della povertà, il BUI è la chiave che apre le porte per un “vita
libera”. La libertà finanziaria è un anelito che tutti, disoccupati e non, coloro che perdono il lavoro a
causa della automazione ma anche tutti quelli che si trovano “incarcerati” in un impiego “dalle 9 alle 5”,
devono poter considerare come possibile.
Secondo questi VC, poi, il reddito universale può essere addirittura considerato come il “capitale di
rischio” delle persone comuni. Un capitale che servirebbe a stimolare l’imprenditorialità degli individui
dando loro quanto basta a minimizzare il rischio che essere imprenditori comporta.
Infine, e non da ultimo, i VC sono inclini alla soluzione del reddito universale perché vedono in questo
una risposta semplice e lineare alla burocrazia imperante che, attraverso i complessi meccanismi degli
incentivi, dei sussidi e di quant’altro sia stato messo nel calderone dello “stato sociale” ha, di fatto, reso
molto difficile controllare l’efficacia stessa di questa enorme spesa pubblica. Un “assegno sociale”, dato
indiscriminatamente a tutti, spazzerebbe via il kafkiano apparato statale necessario a garantire lo “status
quo”.
La cosa certa è che, senza una sperimentazione e una verifica degli effetti che possono avere le misure
volte a garantire un reddito universale – con l’analisi di costi e benefici che ne verranno per la società –,
le discussioni e i pareri contrari non avranno mai una base solida su cui poggiare. Ben venga, quindi,
l’iniziativa portata avanti da YCombinator e i dibattiti e le argomentazioni che fanno i Venture Capitalist
a sostegno di una società migliore.
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Albert Wenger
TED TALK: https://www.youtube.com/watch?v=t8qo7pzH_NM
WORLD AFTER CAPITAL: http://worldaftercapital.org/
Il video le tre libertà del futuro: http://bit.ly/28V5o5Q
Video Gel Conference: https://vimeo.com/167104404
Blog: http://continuations.com/
Marc Andreessen
Intervista al NY Mag: http://nymag.com/daily/intelligencer/2014/10/marc-andreessen-inconversation.html#
Sam Altman
https://blog.ycombinator.com/basic-income
http://qz.com/696377/y-combinator-is-running-a-basic-income-experiment-with-100-oaklandfamilies/
Articoli su BUI e VC/Silicon Valley in generale
http://www.bloomberg.com/view/articles/2015-12-16/here-come-the-tech-industry-basic-incomebros
THE GUARDIAN – Why Silicon Valley is Embracing Universal Income https://www.theguardian.com/technology/2016/jun/22/silicon-valley-universal-basic-income-ycombinator
IL BUI E I SILCON VALLEY BRO - https://backchannel.com/silicon-valley-s-basic-incomebromance-97595cd35d5d#.7iqefzsf3
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