Labbra e cavità orale

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Labbra e cavità orale
(Escluse le neoplasie non epiteliali, come quelle del tessuto linfoide,
dei tessuti molli, dell’osso e della cartilagine)
C00.0
C00.1
C00.2
C00.3
C00.4
C00.5
C00.6
C00.8
C00.9
C02.0
C02.1
Labbro superiore esterno
Labbro inferiore esterno
Labbro esterno, NAS
Mucosa del labbro
superiore
Mucosa del labbro
inferiore
Mucosa del labbro, NAS
Commissura del labbro
Lesione sovrapposta del
labbro
Labbro, NAS
Faccia dorsale della
lingua, NAS
Margine della lingua
C02.2 Faccia ventrale della
lingua, NAS
C02.3 Due terzi anteriori della
lingua, NAS
C02.8 Lesione sovrapposta della
lingua
C02.9 Lingua, NAS
C03.0 Gengiva superiore
C03.1 Gengiva inferiore
C03.9 Gengiva, NAS
C04.0 Pavimento della bocca
C04.1 Pavimento laterale della
bocca
C04.8 Lesione sovrapposta del
pavimento della bocca
C04.9
Pavimento della bocca,NAS
C05.0 Palato duro
C05.8 Lesione sovrapposta del
palato duro
C05.9 Palato, NAS
C06.0 Mucosa della guancia
C06.1 Vestibolo della bocca
C06.2 Lesione sovrapposta di
altre parti della bocca
non specificate
C06.9 Bocca, NAS
RIASSUNTO DELLE MODIFICHE
• Le lesioni T4 sono state suddivise in T4a (resecabili) e T4b (non resecabili), da
cui deriva la divisione dello Stadio IV in Stadio IVA, Stadio IVB e Stadio IVC.
ANATOMIA
Sede principale. La cavità orale si estende dalla giunzione cute-vermilion delle
labbra sino al punto di unione tra il palato duro ed il palato molle superiormente, ed alla linea delle papille circumvallate inferiormente (Figure 3.1, 3.2,
3.3, 3.4). Essa è divisa nelle seguenti sedi:
Sedi del labbro. Il labbro origina alla giunzione del bordo del vermilion con la
cute ed include solamente la superficie del vermilion o quella porzione di labbro
che viene in contatto con il labbro opposto. Si distinguono un labbro superiore
ed un labbro inferiore, i quali si uniscono alle commissure della bocca.
Mucosa buccale. Questa include tutti gli epiteli che delimitano la superficie
interna delle guance e delle labbra, dalla linea di contatto delle labbra chiuse fino
alla linea di giunzione della mucosa alla cresta alveolare (superiore ed inferiore)
ed al rafe pterigo-mandibolare.
Cresta alveolare inferiore. Si riferisce alla mucosa che riveste il processo alveolare
della mandibola e che si estende dalla linea di giunzione della mucosa nel vestibolo buccale fino alla linea di mucosa libera del pavimento della bocca. Posteriormente si estende alla branca montante della mandibola.
Cresta alveolare superiore. Si riferisce alla mucosa che riveste il processo alveolare
della mascella e che si estende dalla linea di giunzione della mucosa nel vestiAmerican Joint Committee on Cancer • 2007
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FIGURA 3.1. Sottosedi anatomiche delle labbra.
orofaringe
FIGURA 3.2. Sedi e sottosedi anatomiche della cavità orale.
FIGURA 3.3. Sedi e sottosedi anatomiche della cavità orale.
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FIGURA 3.4. Sedi e sottosedi anatomiche della cavità orale.
bolo gengivale superiore fino alla congiunzione del palato duro. Il suo margine
posteriore è la parte terminale superiore dell’arco pterigopalatino.
Gengiva retromolare (Trigono retromolare). È la mucosa che riveste la branca mon-
tante della mandibola a partire dal livello della superficie posteriore dell’ultimo dente molare sino, superiormente, all’apice, in adiacenza alla tuberosità mascellare.
Pavimento della bocca. Questo è uno spazio semilunare sopra i muscoli miloioideo ed ioglosso che si estende dalla superficie interna della cresta alveolare inferiore alla superficie inferiore della lingua. Il suo limite posteriore è la base del
pilastro anteriore della tonsilla. È diviso in due parti dal frenulo della lingua e
contiene gli sbocchi delle ghiandole sottomandibolari e sottolinguali.
Palato duro. Questa è un’area semilunare tra la cresta alveolare superiore e la
membrana mucosa che ricopre il processo palatino delle ossa palatine del
mascellare. Si estende dalla superficie interna della cresta alveolare superiore al
bordo posteriore dell’osso palatino.
Due terzi anteriori della lingua (Lingua orale). Questa è la porzione mobile della
lingua e si estende anteriormente dalla linea delle papille circumvallate fino alla
superficie inferiore della lingua a livello della giunzione del pavimento della
bocca. È composta da quattro aree: l’apice, i bordi laterali, il dorso e la superficie inferiore (superficie ventrale non villosa della lingua). La superficie inferiore
della lingua è considerata una categoria separata dalla Organizzazione Mondiale
della Sanità (WHO).
Linfonodi regionali. Le neoplasie epiteliali della cavità orale possono diffondersi
ai linfonodi regionali. I tumori di ogni sede anatomica hanno modalità proprie
di diffusione regionale. Il rischio di metastasi regionali è in genere correlato alla
categoria T e – probabilmente più importante – alla profondità di infiltrazione
del tumore primitivo. I tumori del labbro hanno un basso potenziale metastatico; inizialmente interessano i linfonodi sottomentonieri e sottomandibolari, ed
in seguito quelli giugulari. Anche le neoplasie del palato duro e della cresta alveolare hanno un basso rischio di metastasi e coinvolgono i linfonodi buccinatori,
i sottomandibolari, i giugulari ed occasionalmente i retrofaringei. Altre neoplasie orali si diffondono inizialmente ai linfonodi sottomandibolari e giugulari e
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raramente ai linfonodi del triangolo posteriore/sovraclaveari. I tumori della
lingua orale anteriore possono diffondersi direttamente ai linfonodi giugulari
inferiori. Più il tumore è vicino alla linea mediana, più alto è il rischio di interessamento linfonodale bilaterale. Qualsiasi trattamento pregresso al collo, chirurgico o radiante, può alterare il normale drenaggio linfatico, con il risultato
di un inusuale interessamento metastatico dei linfonodi cervicali. Generalmente
le metastasi ai linfonodi cervicali da parte di neoplasie primitive del cavo orale
seguono uno schema prevedibile ed ordinato, diffondendosi dalla sede primitiva ai linfonodi superiori, quindi ai medi ed infine a quelli inferiori; le neoplasie della cavità orale anteriore si possono tuttavia diffondere direttamente ai
linfonodi cervicali medi. Nelle neoplasie della testa e del collo il rischio di metastasi a distanza dipende maggiormente dall’N che dal T. I linfonodi della linea
mediana vengono considerati omolaterali. Oltre ai dati consueti per descrivere
la categoria N, è opportuno descrivere i linfonodi regionali anche in base al
livello del collo interessato. È noto che è prognosticamente importante il livello
dei linfonodi interessati (per gli inferiori la prognosi è peggiore), come è pure
importante l’estensione extracapsulare delle metastasi linfonodali. Studi di
imaging che mostrano tali linfonodi con margini indistinti e spiculati, o che
mostrano coinvolgimento del tessuto adiposo intranodale risultante in una
perdita della normale forma ovoidale o rotonda del linfonodo, sono fortemente
indicativi di una diffusione extracapsulare (extranodale) del tumore; l’esame
istologico è comunque necessario per documentare tale estensione della malattia. Nessuna tecnica di imaging è (finora) in grado di identificare focolai metastatici microscopici nei linfonodi regionali o di distinguere tra piccoli linfonodi
reattivi e piccoli linfonodi neoplastici (a meno che sia presente una disomogeneità centrale radiografica). Per il pN, una dissezione selettiva del collo generalmente include almeno sei linfonodi, ed una dissezione radicale o radicale
modificata ne include almeno 10. L’esame istologico con esito negativo per un
numero inferiore di linfonodi è comunque da considerarsi pN0.
Sedi di metastasi. I polmoni sono la sede più frequente di metastasi a distanza;
meno frequenti sono quelle scheletriche ed epatiche. L’interessamento dei linfonodi mediastinici viene considerato metastasi a distanza.
DEFINIZIONI
Tumore primitivo (T)
TX Tumore primitivo non definibile
T0 Tumore primitivo non evidenziabile
Tis Carcinoma in situ
T1 Tumore la cui dimensione massima non supera i cm 2 (Figura 3.5A, B)
T2 Tumore la cui dimensione massima è tra cm 2 e cm 4 (Figura 3.6A, B)
T3 Tumore la cui dimensione massima supera i cm 4 (Figura 3.7A–C)
T4a (Labbro) Il tumore invade la corticale ossea, il nervo alveolare inferiore, il
pavimento della bocca o la cute del viso (mento o naso)(1) (Figura 3.8)
T4a (Cavità orale) Il tumore invade la corticale ossea, la muscolatura profonda
[estrinseca] della lingua (genioglosso, ioglosso, glossopalatino e stiloglosso), il seno mascellare o la cute del viso (Figura 3.9)
T4b Il tumore invade lo spazio masticatorio, i processi pterigoidei o la base
cranica o ingloba l’arteria carotide interna (Figura 3.10)
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FIGURA 3.5. A. T1 è definito come un tumore di cm 2 o meno di dimensione
massima. B. T1 è definito come un tumore di cm 2 o meno di dimensione massima.
Linfonodi regionali (N) (vedi Figura 2.4)
NX I linfonodi regionali non sono valutabili
N0 Linfonodi regionali liberi da metastasi
N1 Metastasi in un solo linfonodo omolaterale di dimensione massima inferiore a cm 3
N2 Metastasi in un solo linfonodo omolaterale di dimensione massima tra cm
3 e cm 6; in più linfonodi omolaterali, nessuno di cm 6 di dimensione
massima; in linfonodi bilaterali o controlaterali, nessuno di cm 6 di
dimensione massima
FIGURA 3.6. A. T2 è definito come tumore la cui dimensione massima è compresa
tra cm 2 e cm 4. B. T2 è definito come tumore la cui dimensione massima è compresa
tra cm 2 e cm 4.
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FIGURA 3.7. A. T3 è definito come tumore la cui dimensione massima è > cm 4.
B. T3 è definito come tumore la cui dimensione massima è > cm 4. C. T3 è definito
come tumore la cui dimensione massima è > cm 4.
FIGURA 3.8. T4a (Labbro) è definito come tumore che invade la corticale ossea, il nervo alveolare inferiore, il pavimento della bocca o la cute del viso (mento o naso, come
mostrato).(1)
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FIGURA 3.9. T4a (Cavità orale) è definito come tumore che invade la corticale ossea,
la muscolatura profonda [estrinseca] della lingua (genioglosso, ioglosso, glossopalatino e stiloglosso), il seno mascellare o la cute del viso.
N2a Metastasi in un solo linfonodo omolaterale di dimensione massima tra cm
3 e cm 6
N2b Metastasi in linfonodi omolaterali, nessuno dei quali abbia dimensione
massima superiore a cm 6
N2c Metastasi in linfonodi bilaterali o controlaterali, nessuno dei quali abbia
dimensione massima superiore a cm 6
N3 Metastasi in un linfonodo qualsiasi di dimensione superiore a cm 6
Metastasi a distanza (M)
MX Metastasi a distanza non accertabili
M0 Metastasi a distanza assenti
M1 Metastasi a distanza presenti
Processo
pterigoideo
Spazio
masticatorio
FIGURA3.10. T4b è definito come tumore che invade lo spazio masticatorio, i
processi pterigoidei (come mostrato) o la base cranica o ingloba l’arteria carotide
interna.
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RAGGRUPPAMENTO IN STADI
0
I
II
III
IVA
IVB
IVC
Tis
T1
T2
T3
T1
T2
T3
T4a
T4a
T1
T2
T3
T4a
Qualsiasi T
T4b
Qualsiasi T
N0
N0
N0
N0
N1
N1
N1
N0
N1
N2
N2
N2
N2
N3
Qualsiasi N
Qualsiasi N
M0
M0
M0
M0
M0
M0
M0
M0
M0
M0
M0
M0
M0
M0
M0
M1
NOTE
1. La sola erosione superficiale della parete ossea dell’alveolo dentale da parte di un
tumore gengivale non è sufficiente per classificarlo come T4.
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