Il ritratto femminile nell`arte del Ticino 1670-1970

Transcript

Il ritratto femminile nell`arte del Ticino 1670-1970
Il ritratto femminile nell'arte del Ticino 1670-1970
SCHEDA TECNICA DELLA MOSTRA
Luoghi e orari
Rancate, Pinacoteca Cantonale G. Züst
Orari: 9-12 14-17 chiuso lunedì
Ligornetto, Museo Vela
Orari: 10-17 chiuso lunedì
Date
12 aprile – 15 giugno 2003
Ingresso unico
Fr. 10.-; ridotto Fr. 7.-
Progetto mostra e catalogo
Mariangela Agliati Ruggia
Gianna A. Mina Zeni
Pinacoteca Züst
Segreteria: Verena Di Nardo, Maria Rosa Fibioli, Laura
Minoretti
Allestimento: Claudio Cavadini
Realizzazione: Achille Agliati, Carmelo Bartolo
Assicurazione: Axart - Locarno
Trasporti: Züst & Bachmeier - Chiasso
Museo Vela
Assistente: Sara Matasci
Allestimento: Gianna A. Mina Zeni
con la collaborazione di: Claudio Cometta e Giovanni Vela
Pinacoteca Züst e Museo Vela
Ufficio stampa:
Uessearte - Como
Grafica:
Alda Bernasconi
Catalogo
Edizioni Ulivo - Balerna
La mostra è stata realizzata con il contributo di:
Ufficio federale della cultura, Sezione belle arti e design
Repubblica e Cantone Ticino,
Dipartimento dell’educazione della cultura e dello sport
Nuova Casinò Kursaal del Mendrisiotto S.A., Mendrisio
Comune di Rancate
Unione Femminile Coop, Bellinzona
Zonta Club, Lugano
Sig.ra Renata Raggi-Scala, Vezia
Sig.ra Margherita Scala-Maderni, Massagno
IL CATALOGO
Presentazione
Chiara Simoneschi-Cortesi
Introduzione
Mariangela Agliati Ruggia e Gianna A. Mina Zeni
Giuseppe Martinola
La donna ticinese nel ritratto
Catalogo delle opere in mostra 1650-1900
a cura Lucia Pedrini Stanga
Silvia Vegetti Finzi
Lo sguardo del cuore
Catalogo delle opere in mostra 1900-1970
a cura Gianna A. Mina, Benedetta Giorgi Pompilio
Bibliografia
Indice degli artisti e delle opere in mostra
Presentazione
La celebrazione del bicentenario della nascita del Cantone Ticino rappresenta non
soltanto un momento privilegiato per una rivisitazione storica di avvenimenti
importanti che hanno cambiato radicalmente la vita politica ed istituzionale del
nostro Paese, bensì pure per un’illustrazione degli usi e dei costumi e dei
mutamenti nelle condizioni di vita della popolazione. In questo contesto le arti
figurative assumono perciò un ruolo insostituibile. Le differenti mostre che si sono
aperte e che si apriranno nel corso dell’anno nel Cantone ne sono una testimonianza.
La Commissione cantonale consultiva per la condizione femminile ha voluto inserirsi
e partecipare attivamente alle celebrazioni, promuovendo la mostra “Il ritratto
femminile nell’arte del Ticino 1650-1970” che ripropone, ampliandola, la storica
esposizione di Villa Ciani a Lugano, curata da Giuseppe Martinola nel 1961.
Scopo di quest’iniziativa, che si è rivelata alquanto complessa ma anche
appassionante, è quello di rendere visibile, nel corso dei secoli, la figura femminile
quale componente essenziale sia dello spazio pubblico sia di quello privato della
società ticinese.
Il progetto realizzato dal Museo Vela e dalla Pinacoteca Züst offre una panoramica
eccezionale – unica nel suo genere per ampiezza e poliedricità dopo la rassegna del
1961 – di ritratti femminili proposti da una folta schiera di numerose e
differenziate personalità artistiche.
Il tema del ritratto femminile, infatti, è stato declinato in varie forme nei tre
secoli trattati e, proprio nel Novecento, gli artisti e le artiste ne hanno toccato
tutti gli aspetti; l’emancipazione femminile, inoltre, è passata anche attraverso la
rappresentazione della donna in pittura, in scultura e nella fotografia, in un
territorio densissimo di artisti validi e alla ricerca di un confronto con l’esterno.
Il risultato delle ricerche ha portato alla selezione di 56 artisti per un totale di 88
opere presso la pinacoteca Züst e di 82 artisti – tra cui 18 donne – per 154 opere
al Museo Vela.
La mostra ed il catalogo sono stati realizzati dalle curatrici del Museo Vela, Gianna
A. Mina Zeni e della Pinacoteca Züst, Mariangela Agliati Ruggia, alle quali va la
nostra più profonda gratitudine per la disponibilità e l’impegno profusi in questo
progetto; agli enti finanziatori (Confederazione, Cantone) e agli sponsor va inoltre
il nostro più sentito ringraziamento per averlo sostenuto generosamente.
Chiara Simoneschi-Cortesi
Presidente della Commissione cantonale consultiva per la condizione femminile
GLI ARTISTI
Albisetti Natale (1863-1923)
Anastasio Pietro (1859-1913)
Aranis Brignoni Graciela (1908-1996)
Arnoldi Nag (1928),
Balmelli Attilio (1887-1987)
Bagutti Abbondio (1788-1850)
Barzaghi - Cattaneo Antonio (1834-1922)
Basilico Carlo (1895-1966)
Bellini Paolo (1941)
Beretta Emilio Maria (1907-1974)
Bernasconi Mario (1899-1963)
Bernasconi-Pannes Irma (1902-1971)
Berta Edoardo (1867-1931)
Bianconi Giovanni (1891-1981)
Boldini Filippo (1900-1989)
Bolzani Giuseppe (1921-2002)
Bonzanigo Elena (1897-1974),
Bordoni Fernando (1937)
Borgnis Giuseppe Mattia (?) (1701-1761)
Borsari Costante (1896-1984)
Borsari Pietro (1894-1959)
Buzzi Daniele (1890-1974)
Carloni Carlo Innocenzo (1686-1775)
Carmine Carlo (1862-1921)
Carmine Michele (1854-1894)
Catenazzi Augusto (1808-1880)
Carcano Miro (1926-1996)
Carugo Baldo (1903-1930)
Cassina Angelo (1875-1963)
Chiattone Mario (1891-1957)
Chiesa Pietro (1876-1959)
Chiesa Simonetta (1920-1956)
Ciseri Antonio (1821-1891)
Cleis Milo (1936
Cleis Ugo (1903-1976)
Colomba Giovanni Battista Innocenzo (1717-1801)
Comensoli Mario (1922-1993)
Conti Regina (1888-1960)
Corty Jean (1907-1946)
Cotti Carlo (1903-1980)
Crivelli Aldo (1907-1981)
Danielli Giovanni (1860-1939)
Degiorgi-Peverada Ermenegildo (1866-1900)
Dobrzanski Edmondo (1914-1997)
Emery Sergio (1928)
Feragutti Visconti Adolfo (1850-1924)
Ferrazzini Emilio (1895-1975)
Filippini Felice (1917-1988)
Fiori Lidia (1920)
Foglia Giuseppe (Lugano 1888-1950)
Fontana Ernesto (1837-1918)
Fossati Gaetano (Meride 1862-1933)
Forster Cornelia (1906-1990)
Franzoni Filippo (1857-1911)
Fritsche Erminia (1910)
Galbusera Gioachimo (1870-1944)
Galli Sylvia (1919-1943)
Genoni Gualtiero (1894-1992)
Genucchi Giovanni (1904-1979)
Gerosa Luca (1856-1920)
Giorgetti Angelo (1899-1960)
Grigoletti Michelangelo (1801-1870)
Gonzato Guido (1896-1955)
Guglielmetti Giorgio (1923)
Haller Vera (1910-1991)
Isella Plinio (Morcote 1882-1960)
Leins Rosetta, (1905-1916)
Maccagni Emilio (1888-1955)
Macconi Gino (1928-1999)
Marioni Mario (1910-1987)
Mariotti Giacomo (1870-1943)
Martinetti Giacomo (1842-1910)
Markus Salati Sonja (1902-1993)
Mazzi Carlo (1911-1988
Meletta Carlo (1800-1875
Moglia Mario (1915-1986
Mondada Silvestro (1917
Monico Ubaldo (1912-1983
Monteverde Luigi (1841-1923)
Monti Giuseppe (1836-1876)
Nizzola Bruno (Nizzola Aquilino) (1890-1963)
Orelli Giuseppe Antonio Felice (1706-circa 1776)
Osswald-Toppi Margherita (1897-1971)
Pasta Bernardino (1828-1875)
Patocchi Aldo (1907-1986)
Pelli Luigi (1830-1902)
Perlasca Martino (1860-1899)
Pessina Apollonio Paul (1879-1958)
Petrini Giuseppe Antonio (1677- ante 1759)
Piffaretti Luigi (1861-1910)
Porta Bernardino (1670-1730)
Pozzi Domenico (1755-1796)
Preda Ambrogio (1839-1906)
Ratti Titta (Ratti Battista detto) (1896-1992)
Reina Giuseppe (1769-1836)
Ribola Mario (1908-1948)
Rinaldi Antonio (1816-1875)
Rissone Emilio (1933)
Rossi Dante (1892-1955)
Rossi Domenico (1867-1935)
Rossi Luigi (1853-1923)
Rossi Mariangela (1919)
Rossi Remo, (1909-1982)
Rusca Carlo Francesco (1696-1769)
Rusconi Camillo (1878-1970)
Russo Giudici Irma (1899-1994)
Salati Pietro (1920-1975)
Salvioni Alberto (1915-1987)
Sartori Augusto (1880-1957)
Scala Renato (1887-1952)
Selmoni Pierino (1927)
Soldati Giuseppe (1902-1955)
Soldini Antonio (di Domenico) (1839-1877)
Soldini Ivo (1951)
Spinelli Anita (1908)
Staglieno Patocchi Mucci (1929)
Taddei Luigi (1898-1992)
Tallone Guido (1849-1967)
Tamò Piero (1899-1966)
Uboldi Luciano (1898-1986)
Uehlinger Max (1894-1981)
Vanoni Giovanni Antonio (1810-1886)
Vela Lorenzo (1812-1897)
Vela Spartaco (1854-1895)
Vela Vincenzo (1820-1891)
Volonterio Luisa (1935)
Wülser Samuel (1897-1977)
Zaccheo Ugo (1882-1972)
Lo sguardo del cuore
“Si vede bene solo col cuore,
l’essenziale è invisibile agli occhi”
A.De Saint-Exupéry
Lo sguardo che si posa su un ritratto ci confronta con l’altro, con la luce della sua
presenza, con l’ombra del suo mistero. È impossibile che l’incontro tra due persone,
anche se l’una compare soltanto in effige, non desti tensioni ed emozioni, che il destino
altrui non apra un interrogativo sul proprio destino. La vista di una donna, fissata
dall’artista in una forma ideale, suscita nel visitatore, soprattutto nella visitatrice,
un’ambiguità radicale, confrontandola tra ciò che teme e ciò che desidera, tra quello che
è e quello che vorrebbe essere. Ognuna sente che l’altra è in parte uguale in parte
diversa da sé e, di volta in volta, prevale la somiglianza o la differenza. Raramente
l’indifferenza.
Tanto più che dietro a ogni quadro, scultura, fotografia possiamo intravedere un evento:
il legame che si è stabilito tra l’artista e la persona ritratta, l’incrocio di due sguardi, la
tensione di un’intenzionalità condivisa. Insieme hanno sfidato l’evanescenza del tempo
e l’oblio della memoria e ora sono qui a parlarci di quello che per loro era il presente e
che ora noi leggiamo nel segno del passato.
Pur sottolineando la centralità di chi guarda, non si può tuttavia dimenticare che a monte
sono state operate opzioni preliminari.
In un tempo più o meno lontano l’ artista ha ideato un tema, scelto un volto, privilegiato
una cifra stilistica, colto un attimo d’intensità. Sono poi intervenute ulteriori decisioni del committente, del mercante, dell’acquirente, del gallerista - sino a giungere alla
selezione definitiva, quella operata dalle organizzatrici di questa mostra, che offre alla
fruizione del pubblico il risultato ultimo di una plurisecolare impresa collettiva.
La serie di quadri, sculture e fotografie di donne, che vanno dal XVIII al XX secolo,
costituisce una finestra aperta su tante singole storie di vita che, messe in sequenza,
producono una straordinaria visione d’insieme sugli ultimi tre secoli di storia del
Canton Ticino. Non una storiografia al maschile, costituita dal susseguirsi di guerre e
trattati, da scontri di poteri e rivalità di interessi, ma una storia al femminile, che
privilegia il succedersi delle generazioni, la sfera del privato, i mutamenti di costume, la
molteplicità delle esperienze. Quelli che, nell’ottica della storia tradizionale, possono
sembrare marginali mutamenti di costume, si rivelano, alla luce di una riflessione di
genere, importanti sviluppi della condizione femminile.
Dal testo in catalogo di Silvia Vegetti Finzi